vogliadimigliorare N° di riferimento: 832465351 Età: 26 A detta di tanti sono un gran bella ragazza , intelligente e allegra. Sono in attesa di iniziare a svolgere la professione per cui ho tanto studiato e alle volte ho paura di non essere all'altezza. La mia famiglia è numerosa, ma ahimè assolutamente non unita e solidale e nel profondo questo mi rattrista tanto. Tendo sempre a patteggiare per mia madre anche se la giudico troppo debole e non vorrei affatto essere come lei, sopratutto nel rapporto di coppia. con i miei fratelli tendo invece a sentirmi in contrapposizione , non mi sono mai sentita veramente accolta e apprezzata da loro e spesso finisco anche per reputarmi diversa se non anche in alcuni aspetti superiore a loro. so che mio padre mi adora, secondo molti sono la sua preferita, ma non sopporto il suo carattere e come tratta molto spesso mia madre : a volte come una regina , spesso come uno straccio, e lo punisco ignorandolo. ho sempre pensato che nella relazione col mio ragazzo,il soggetto debole e da proteggere fosse lui, nonchè fosse la causa delle disfunzioni del nostro amore. se ci penso bene sin da quasi subito ho avuto con lui un atteggiamento alle volte da mammina comprensiva alle altre da giudice inquisitore attribuendo sempre e comunque a lui la causa dei nostri problemi di coppia. il nostrorapporto è nato circa 2 anni fa. lo chiamerei il cosidetto colpo di fulmine. ma sin dall'inizio io non sono riuscita ad essere equilibrata. mi sono buttata totalmente e gli ho attribuito un' importanza che a pensarci bene è stata oltremodo smodata, visto che , in fin dei conti, nemmeno lo conoscevo. più lui cercava di prendere spazio e affrontare l'inizio della relazione con cautela, più io spingevo perchè fosse il contrario. ci siamo lasciati svariate volte e per un periodo abbastanza lungo siamo stati separati e abbiamo anche avuto entrambi altre relazioni. ma anche in quel momento io continuavo a volere ed amare solo lui. siamo ritornati ufficialmente insieme quasi un anno fa ormai.anche in questa ultima fase più regolare io continuavo a nutrire sempre degli scontenti econtinuavo a richiamarlo sempre al mio modello ideale di corretto stile divita e di conseguenza al mio ideale di rapporto ,nonostante per molti versisentissi che fossimo fatti proprio l\'uno per l\'altro.più volte mi ha confessato che la causa dei problemi del nostro rapportostavano,sin dall\'inizio, nella sua incapacità di sentirsi appagatosessualmente con me.nonostante mi ritenga assolutamente attraente dal punto divista sessuale e non sussista a livello materiale nessun problema nè diraggiungimento dell\'eccitazione nè dell\'orgasmo(che avvengonoregolarmente),sia durante l\'amplesso che alla sua fine sentiva un senso diansia se non quasi di disgusto (è questa la sensazione che percepivo allevolte) e a detta sua non riusciva a \"lasciarsi andare pienamente\".questo è stato il leit motiv del nostro rapporto,ma nonostante questo problemacontinuasse ad aleggiare più o meno evidentemente abbiamo continuato a stareinsieme.perchè stare insieme ci rende felici.il mio sorriso con lui risplende come mai con nessuno.la situazione si è aggravata ultimamamente dopo il mio ritorno dopo un periodoabbastanza lungo fuori città(la decisione di andare via è stata presa per unmio colpo di testa) : non abbiamo rapporti sessuali da quasi 2 mesi.durante ilmio soggiorno,c\'è da dire che lui è venuto a visitarmi ,non poteva stare dipiù, per una settimana(dove i rapporti sono stati quasi giornalieri)!alle mie rimostranze sulla gravità del fatto e nel proporgli l\'eventualità diuna rottura lui mi he sempre detto che non voleva che ci lasciassimo e cheavrebbe cercato di superare il problema.tutto questo ,però, non ha fatto altro che inasprirmi con lui,visto che il miosentirmi donna è stato fortemente leso,e chiaramente il nostro equilibrio dicoppias\'è ulteriormente incrinato. ho sempre addossato solo a lui taletipo di problema,affermando che non avendo niente da obiettare sul piano realesu di me ,si era creato queste sensazioni pur di tenermi lontana e farnaufragare la nostra relazione.x cui l'insuccesso del nostro rapporto e la carenza d'intimità che lo caratterizza non erano altro che sua unica e sola responsabilità a causa della sua inadeguatezza ad un maturo rapporto. leggendo i vostri articoli ho cominciato a vedere che le cose possono stare anche diversamente e che possibilmente i problemi di coppia non siano solofrutto delle sue "paranoie" ma anche da un mio atteggiamento subdolo ma molto attivo nella lesione del nostro legame.ho paura che in tutto questo tempo nella mia estrema sollecitudine a cercare di risolvere i suoi problemi e le sue carenze (vedendo di fatto solo le sue) non ho fatto altro che spostare l'attenzione altrove per non concentrarmi sulle mie profonde mancanze che probabilmente forse sono le uniche su cui posso realmente essere efficace ed aiuto. Io sento di amarlo profondamente e so che anche per lui è lo stesso. ho paura di trovarmi nel cosidetto triangolo drammatico di karpman...cosa mi consigliate di fare , magari anche di leggere x AIUTARMI? ora sento che sono, in verità, io ad avere bisogno di aiuto e non lui.
Noto con piacere che ha letto approfonditamente gli articoli del sito fornendosi, così, nell'email anche le possibili risposte. Per cui non ho niente da aggiungere. Come libro le consiglio:
Melody Beattie, E liberati dagli altri, (Come uscire dalla codipendenza e vivere finalmente la propria vita) Oscar Mondandori. - Ottima lettura che dimostra come spesso a "dipendere" si è in due. Saluti
PS: per chi vuole approfondire il triangolo di karpman vada a:
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