Fabio N° di riferimento: 650923776 Età: 28 SO CHE E' IL MESE DI AGOSTO, MA VI PREGO DI PRENDERE IN CONSIDERAZIONE LA MIA RICHIESTA, E' URGENTE.Mi chiamo Fabio (nome fittizio), ho 28 anni. Fino al mese di aprile ero fidanzato felicemente da 4 anni con una mia collega di lavoro e pensavamo al matrimonio. A fine marzo mi sono laureato in legge. Credevamo di essere fatti l'uno per l'altro. Ma a volte si facevano sentire le diversità di vedute su alcune questioni fondamentali che avremmo dovuto affrontare nella nostra eventuale convivenza. All'improvviso lei ha trovato una passione (nel canto) e non sentendosi appoggiata a dovere da me che ero impegnato nella redazione della tesi universitaria e che non vedevo di buon occhio tutte quelle persone che la circondavano e che la lanciavano a capofitto in un ambiente aspro e sporco mi ha confessato dopo giorni di crisi e musi lunghi che non sapeva più se voleva continuare ad andare avanti con me. In quel momento si aspettava una reazione forse, una risposta. Mi sono sentito cadere il mondo addosso, ma non ho fatto nulla per trattenerla. Forse perchè attirato da una nuova esistenza libera e non consapevole di quello che stavo perdendo anche per il fatto che lei era cambiata molto dal primo giorno. Forse perchè stordito dalle sue parole mai pronunciate prima in 4 anni. Fatto sta che io pur soffrendo cominciai a rassegnarmi al fatto che lei era andata via e offuscato dalla presenza di una ragazza che mi piaceva, ma che non avevo mai avuto il coraggio di incontrare,mi sentivo rinfrancato e soprattutto vedevo un'ancora di salvezza in lei.Quindi sono trascorsi 3 mesi, e quando stavo ormai rassegnandomi, pur soffrendo, all'idea di aver perso la mia fidanzata (anche perchè lei mi faceva continuamente capire che non mi amava più) stavo cominciando una nuova vita, sentivo con più frequenza l'altra ragazza della quale mi attiravano varie cose, ma che non avevo il coraggio di incontrare perchè mi sentivo ancora molto legato alla mia ormai ex ragazza; ripresi le vecchie amicizie e le vecchie abitudini. Ma all'improvviso lei si rifà viva, dicendomi che non mi aveva mai dimenticato, che mi amava e che si era accorta di non poter vivere senza di me.Era disperata e piangeva. Io sentivo che si ripresentava prepotentemente davanti a me la possibilità di rivivere le emozioni di un tempo, di non piangere più davanti alle foto dei viaggi, ai ricordi. Ma lei, chiedendomi se nel frattempo io avessi un'altra, mi disse che aveva visto un altro in quei 3 mesi, e alla mia domanda se vi era andata a letto, rispose di si. Io ricevetti un colpo mortale, mi sentivo mancare il respiro, ma lei mi mancava. Volli sapere chi era e lei dopo molti tentennamenti mi disse che si trattava di quel ragazzino di 20 anni, grassoccio, che suonava il piano nello studio di registrazione dove collaborava, che in quel periodo aveva asciugato le sue lacrime e credeva di cominciare ad innamorarsene. Io non ci potevo credere. Lo stesso ragazzo del quale lei mi parlava dicendomi che le faceva solo tenerezza,che era un collaboratore e che non dovevo preoccuparmi. Io temevo che quel mondo me la portasse via e così era successo. Quel ragazzino che quando mi incontrava mi diceva: " non ti preoccupare, tanto ci penso io ad allontanare da lei tutti i malintenzionati quando tu non ci sei. E io mi fidavo. Mi fidavo di lei che si era sempre dimostrata così ferma su alcuni valori e che era così timida da impiegare tanto tempo per non avere vergogna di me. Ma io pur avendo ricevuto questo colpo mortale, soffrendo e piangendo ogni notte, decisi di riprovare con lei. Mi tornava in mente sempre quella scena di lei con quel ragazzo e il suo viso in lacrime quando disperata aveva capito che io non avevo la forza di tornare con lei dopo questo episodio. Forse perchè sentivo colmare la mancanza di lei trascorremmo 3 giorni fantastici,comportandoci come se non fosse mai accaduto nulla e ripromettendoci di amarci per sempre. Ma il quarto giorno, ripensando a quella cosa, cominciai adavvertire un dolore al petto, allo stomaco. Un dolore, che mi portava difficoltà di respirazione e formicolio agli arti superiori e inferiori. Facevo finta di nulla, credendo che prima o poi sarebbe sparito. Ma all'indomani questo dolore aumentò. Terribilmente. Avevo gli incubi. Finchè il dolore e l'ansia divennero insopportabili, non riuscivo a deglutire nulla e io le dissi tutto. Le dissi che non ce la facevo a vivere con quell'incubo di lei a letto con un altro, seppur in un periodo durante il quale noi non eravamo ufficialmente insieme. Le dissi che l'immagine di lei in un letto che condivideva con un altro le nostre cose mi uccideva e che non avrei potuto proseguire tutta la vita con quel peso sullo stomaco. Decisi di lasciarla, piangendo, disperato credendo di stare meglio. Ma è qui che è cominciato il mio calvario. Ogni giorno piango e rivivo flashback dei nostri ricordi, di lei che mi sorride e che durante i sogni mi implora di non andare via. E' una continua tortura. Lei è un pensiero fisso. Ma c'è un ostacolo insormontabile che è rappresentato da quell'episodio. Primo perchè mi ha fatto scoprire un lato di lei che non mi sarei mai aspettato, ferma com'è su certi valori. Poi perchè continuava a dirmi che non mi aveva mai dimenticato e che pensava sempre a me.Ma come si può andare a letto con un altro (per una che non è facile a certe cose) pensando e piangendo per il proprio ex? Io la pensavo sempre nel periodo in cui non stavamo insieme eppure non ho avuto neanche il coraggio di uscirci con quella ragazza che sentivo. E' passato più di un mese e la tristezza è aumentata giorno dopo giorno. Mi manca, sento che il mio amore per lei non è finito, ma sento che per me quell'avventura con quel ragazzino è un incubo insuperabile, che mi uccide lentamente e che mi da la certezza che non potrò mai sopportarlo. Ogni notte sogno lei che mi chiama, che con dolcezza mi ripropone le cose belle di un tempo. Ma al mattino, al risveglio mi sento male.Non riesco a respirare, comincio a piangere, mi stendo su di un letto e non voglio più muovermi. Mi sento disperato, perchè io sento che le voglio tanto bene e che mi manca da morire, ma non riesco ad accettare e dimenticare quello che ha fatto con un altro. E questo mi crea tante incertezze. Perchè l'ha fatto? Potrò, stando con lei, dimenticare quell'immagine di lei in un letto con un altro? Come farò ad innamorarmi di un'altra persona avendo sempre lei nella testa? Perchè quando è andata via la prima volta io non ho fatto nulla?E con queste domande, con tanta ansia e senza respiro sono partito per una vacanza. Ma qui è stata una tortura. Vedevo le coppie innamorate e stavo male.Avevo le visioni: la vedevo davanti a me come se fosse una delle tante vacanze fatte insieme. Lei che sorrideva e che giocava con me. Ma era tutto irreale.Lei non c'era. Ed io ero solo con la mia tristezza e con un peso sullo stomaco perchè non riesco a parlare con nessuno per la vergogna e la paura che possa essere ritenuto un cornuto (visto che la gente e le persone a me vicine potrebbero immaginare che lei si vedeva con lui da molto prima che ci lasciassimo). Sono stati 7 giorni d'inferno, durante i quali io la vedevo dappertutto eppure mi sentivo male perchè ripensavo a quel ragazzino con il quale lei era andata a letto dopo solo pochi giorni dall'avermi lasciato. Lei adesso vive in un limbo come me. Non sa come vivere senza di me. E mi sento morire. Sto male. Non smetto di piangere. Vorrei trovare qualcosa di nuovo.Vorrei incontrare qualcuna che mi faccia dimenticare di lei. Ma in tanti anni, pur essendo un bel ragazzo (e non per presunzione, ma perchè mi è stato sempre detto da tutti), mi sono lasciato andare solo con lei (a parte alcune avventurette), perchè mi riesce difficile trovare ragazze che possono essere alla sua altezza. Non so più come andare avanti. Ho finito le lacrime. Sono disperato. Svolgo servizio in un corpo dove ho in dotazione un'arma. Tante volte, solo come pensiero, ho pensato che con un solo colpo sarebbe finita tutta la sofferenza e non avrei dovuto più piangere, non avrei dovuto piùsoffrire vedendola con un altro che si ricostruisce una vita. Io mi sento finito. Mi manca, ma non ho il coraggio di tornare con lei. Perchè mi distrugge quel pensiero. Vorrei cambiare vita, ma lei è sempre con me e mi sorride, mi chiama nei sogni. Non so più cosa fare. Cerco un aiuto, ma so bene che dovrò soffrire per sempre. Perchè lei era la mia piccolina. E ora è lì. Che mi aspetta.Forse a volte sono indeciso a ritornare con lei, anche perchè non mi sentivo totalmente appagato sessualmente (perchè da tempo non mostrava più la stessa iniziativa dei primi tempi), perchè lei era poco remissiva e non mi sentivo pienamente soddisfatto nei miei spazi (anche per mancanza di tempo...o vedevo lei, o gli amici). Ma era come se l'avessi presa sotto la mia protezione.Abbiamo fatto tutto insieme. Era l'altra metà della mia anima. Come andare avanti? Come uscire da questa situazione? Come smettere di soffrire?Noi siamo anche colleghi. Quindi alla ripresa del lavoro la vedrò ogni giorno.Non posso andare avanti con questo dolore. Mi manca il respiro. Mi sento finito. Un'altra informazione da aggiungere è che lei è legata morbosamente al suo cagnolino e a volte non si poteva uscire la sera perchè alrimenti lui sarebbe rimasto solo. Quando si vedeva un film insieme a casa sua, lui si piazzava in mezzo. Quando si ordinava una pizza la prima fetta era la sua e lei lo toccava,baciava e questo mi dava fastidio anche perchè non lo concepisco. Lo faceva dormire sul suo letto, e, cosa più inaudita pretendeva di portarlo nella nostra futura casa dopo esserci sposati e farlo dormire con noi ai bordi del materazzo(non certo in mezzo a noi). Sono cose che io non concepivo, che avrebbero sicuramente minato la serenità della coppia dopo le discussioni, visto che lei era irremovibile e che tacciava me di insensibilità (come fanno tutte le donne per farci sentire in colpa) perchè non riuscivo secondo lei a capire che non poteva vivere senza di lui. Potrà sembrare un'informazione buffa e senza significato, ma vi assicuro che molte volte mi sono sentito a disagio di frontea questa cosa anche essendo molto innamorato.Concludo dicendo che io vivo in una famiglia normale. Mio padre ha sofferto di depressione per 10 anni e adesso sembra risollevarsi grazie anche all'aiuto di mia madre e degli amici.Per il resto siamo una famiglia giovane. Ma mia madre dice cha io ho la stessa tendenza di mio padre.Io non voglio prendere psicofarmaci. Io sono giovane. Vorrei solo tornare quello di prima. Ma in questo momento di disperazione, dove mi sento finito come persona, vedo lontano qualsiasi orizzonte. Il dolore è acuto,insopportabile. Panico, ansia mi assalgono continuamente e trovo conforto solo nella preghiera. Mia madre, una santa, non ce la fa più a vedermi così, ma io non sento neanche quello che dice. Sono stordito, mi sento fiacco, in una parola mi sto abbandonando all'agonia della mia anima.E lei è ancora lì che soffre come me, ma al contrario di me è in grado di risollevarsi.Come posso riuscire ad uscire da questo incubo?Cosa posso fare per soffrire di meno?Vi prego, aiutatemi, sono disperato. Io che ero in grado di spaccare il mondo.Grazie.
Un tradimento, qualunque tradimento, segna sempre un prima ed un dopo all'interno della relazione. Ma questo dopo, non deve essere inteso solo negativamente, come totale perdita di fiducia dell'altra. Deve essere occasione per affrontare tutte quelle problematiche latenti nella coppia, che non sono state mai oggetto di profonda riflessione. E lei lo fà nella seconda parte della sua email, quando parla dei disagi che le provenivano da tale relazione. Sono quest'ultimi che deve superare ancor prima del tradimento. Il dolore dilaniante per il tradimento è anche il sintomo di tutto il malessere che covava precedentemente. Tenga poi conto che le forti manifestazioni psicosomatiche per questo dolore, potrebbero essere espressione di un disagio interiore più profondo e personale, che nell'episodio acuto del tradimento hanno trovato pretesto per "sfogarsi". Questo dolore è il più saggio dei consiglieri che le potesse capitare. Lo usi per riflettere su sè stesso, sulle sue antiche e profonde paure e sulla relazione che vuole. Non si concentri esclusivamente sull'episodio del tradimento in sè, se lo facesse commetterebbe un grave errore. Cordiali saluti.