domenica, settembre 24, 2006

MI DIA UNA LUCE


mary N° di riferimento: 422264645 Età: 50 Gentilissimo dottore, dopo venticinque anni di matrimonio, io e mio marito ci siamo separati. Ci siamo conosciuti 35 anni fa, io 15 anni e lui 17 e da allora siamo sempre stati, dapprima amici, poi fidanzati, anche se in maniera discontinua, ma i primi e gli unici per entrambi. Di lui mi piacque il suo modo di essere, così diverso dal mio: lo chiamavo il mio "puledro selvaggio" perchè era così, mentre io ero una ragazza del tutto tranquilla. Ho perduto mio padre all'età di sei anni e sono cresciuta col suo mito di uomo serio , affidabile, generoso, buono, innamoratissimo di mia madre e dei suoi figli per cui, non so come, ma forse perchè così volevo, vedevo nel mio ragazzo la stessa affidabilità e serietà. Tuttavia non era lo stesso amore, mentre io ne ero innamoratissima. Anche se a volte lui mi pareva incerto o distante, credevo che, nonostante la sua indifferenza fosse realmente innamorato di me e mi sembrava normale, data l'età, avere dei dubbi mentre il suo distacco mi stimolava ancor più.Col passare del tempo, non essendo più soddisfatta del rapporto con lui, cominciai a frequentare altri ragazzi che mi facevano sentire "più donna", cioè più ammirata e corteggiata, ma non riuscivo a cancellare il pensiero di lui, per cui ritenevo queste esperienze una sorta di verifica dei miei sentimenti: volevo amare lui e soltanto lui e -come scrivevo sul mio diario - volevo amare quel ragazzo dallo sguardo triste, forse perchè volevo aiutarlo ad essere felice! Nonostante questi alti e bassi, verso l'età di ventidue anni, cominciammo ad avere rapporti più intimi e, sebbene io fossi un pò restia per quella sorta di insicurezza nei suoi reali sentimenti, mi lasciavo andare alle sue carezze ed effusioni, anche perchè lui aveva un modo di farsi perdonare che, nonostante tutto mi piaceva. Comunque, per farla breve, un giorno, dopo l'ennesima separazione e riconciliazione, lo misi alle strette: io volevo capire se costruire davvero un rapporto serio o concludere la relazione: eravamo già adulti ormai.....Lui disse che voleva sposarmi e quindi per me fu una grande gioia. Così ci preparammo al matrimonio e a 25 anni io e 27 lui ci sposammo. Siamo stati sempre uniti, nelle difficoltà e nelle gioie, eravamo l'esempio per molti, abbiamo avuto due figli meravigliosi e abbiamo realizzato una bellissima casa, il mio amore per lui è stato sempre vivo, anche se un pò deluso, ma lui, tre anni fa mi rivelò qualcosa di tremendo: non provava più nulla per me, forse non era mai stato pienamente innamorato, per cui questo era il punto di arrivo della storia, ma peggio ancora, lui mi vedeva come sua mamma e non come donna. Allora mi rivelò che era stato sempre molto timido con le ragazze, tranne che con me perchè ero sua amica e per di più innamorata, in quanto si portava dietro una vergogna di lunga data: aveva avuto rapporti sessuali con persone del suo stesso sesso che non aveva rifiutato, ma che non lo avevano gratificato, sebbene avesse ugualmente provato piacere. Può immaginare, caro dottore, il mio sgomento: mio marito era un uomo o no? Chi avevo sposato? Eppure ero certa che gli unici rapporti erano stati con me! Mi disse che subiva senza convinzione quei rapporti e arrivò a dirmi che anche quando lo avvicinavo io, la notte, lui sentiva la stessa violenza che gli facevano i suoi amici e alla quale non si opponeva. Dopo queste sue dichiarazioni non abbiamo più avuto rapporti perchè ovviamente lui mi rifiutava e quante lacrime abbiamo versato insieme, perchè anche lui era spaventato e depresso per questa situazione che metteva in difficoltà tutto quello che avevamo costruito. Adesso, dopo tre anni ha avuto il coraggio di separarsi, per provare a se stesso di essere uomo, per crescere, ma continua a venire sempre a casa. Sta male perchè gli mancano le sue cose, i figli e tutto il resto, ma io no, non gli manco, lui stesso non sa che cosa vuole. Il nostro rapporto è comunque molto amichevole (io sono stata prima di tutto la sua amica) a volte anche allegro e spigliato. Però io continuo ad amarlo. Sono più forte, so di poter piacere a molti uomini, ma spero che in lui possa riaccendersi la passione di un tempo, perchè il resto c'è. A volte penso che sia sbagliato farlo entrare in casa, questo potrebbe influire negativamente sui sentimenti di distacco, ma non riesco a dirgli di non entrare, anche perchè ho notato che il rapporto con lui risente molto del mio umore. Forse dipendiamo ancora uno dall'altra, ma io vorrei che si tornasse insieme, magari cresciuti,magari più autonomi, lui è il padre dei miei figli e mio marito sempre e sopratutto. Dove sbaglio? amo troppo? A volte si dice che l'amore vince tutto.......La prego dottore, mi dia una luce!
E' possibile che la vostra unione sia nata, inizialmente, sul rispecchiamento nell'altro della figura genitoriale del sesso opposto. Lei ha cercato quel padre protettivo e sicuro che non ha avuto. Lui ha cercato quella madre "ideale" che avrebbe voluto e desiderato. A tutto ciò s'unisce il profondo e lontano "disagio sessuale" di suo marito. Chisà per quanto tempo lui ha "soffocato" le sue reali tendenze ed aspirazioni. Le ha soffocate così tanto e per così tanto tempo che non sà più, adesso, che cosa relmente ha deisderato, desidera o desidererà. Lei non può fare niente se non prendere atto della dura realtà. Può condizionare, però, il continuare la relazione "amichevole" a un percorso terapeutico di sua marito, che faccia "luce" dentro di lui. Solo dopo che lui avrà fatto luce dentro di lui si potrà fare, mi scusi il gioco di parole, luce dentro la vostra relazione. Cordiali saluti.

VOGLIO SOLO LUI

greta N° di riferimento: 462840109 Età: 40 Ciao, sono una donna di 40, un lavoro, figli, amicizie gratificanti. Un matrimonio inesistente con un uomo che non appaga le mie esigenze emotive ed affettive. Nel corso della mia vita non ho mai trovato unuomo che riuscisse ad essere all'altezza delle mie aspettative fino a 3 anni fa quando ho incontrato la personificazione di tutto quello che ho sempre cercato. Lui è impegnato ma essendo attratto fisicamente ed emotivamente, accetta di vedermi saltuariamente. Quando riusciamo a stare insieme è il massimo, ma non mi basta e non riesco ad uscirne. Mi sento defraudata dalla vita, credo di aver diritto ad un compagno, ma non riesco ad interessarmi di chi mi cerca, voglio lui, non riesco ad accettare che non sia possibile e cosa peggiore non riesco a prendere le distanze da questa attrazione, malgrado vari e diversi tentativi. Credo di aver bisogno di aiuto. Grazie
Lei ritiene di aver trovato l'uomo "ideale". Ma per definirlo tale una relazione dovrebbe essere vissuta fino in fondo, cosa che non avviene nel suo caso. Lo riconosce anche lei quando nella parte finale della sua email dichiara "non riesco a prendere le distanze da questa attrazione, malgrado vari e diversi tentativi". Lei non riesce perchè le cause di quest'attrazione sono la compensazione di vuoti profondi creatasi nei suoi 40 anni di vita. Solo con un profondo e duro lavoro interiore potrà uscire da questa situazione. Cordiali saluti.

PAROLE CHE FERISCONO

sim80 N° di riferimento: 666967327 Età: 26 Salve, sto con una ragazza meravigliosa da circa tre anni intensi e stupendi. con lei sempre massimo feeling su ogni cosa, ci siamo sempre sostenuti a vicenda, abbiamo superato mille problemi assieme. per lei ero al di sopra di chiunque e mi ha sempre donato tutta se stessa e io altrettanto.poi un annetto fa io sono stato molto male per gravi e traumatici problemi a casa fino a voler stare da solo:mi sentivo apatico. lei ha cercato di aiutarmi ma alla mia ennesima richiesta di voler stare da solo mi ha fatto pressione e le ho detto che mi dava fastidio il fatto che fosse ingrassata(cosa vera in quel momento ma non motivo per lasciarla). fatto sta che da allora questo è diventato il nostro problema.lei ha cercato di risolverlo ma niente.quindi dovevo superarlo io sicuro di potercela fare e così è stato dato che la vorrei anche se fosse 200chili perchè è lei la mia vita. ma in lei qualcosa è scattato e mi ha lasciato. ho cercato di rassicurararla e di convincerla che quel problema in me non esiste più ma a lei sono venuti i complessi, perdita di autostima e chissà cos'altro. ci sentiamo e ci vediamo ma quando escono quei discorsi diventa una iena.io posso aspettarla ancora a mesi di distanza ma so che da sola non può riuscire a superare quei complessi. lei vorrebbe ritornare con me ma non ci riesce lasciandomi così in bilico.non so come affrontare tutto ciò e come poterla aiutare e aiutarci.pensavo ad una terapia di coppia.che ne pensa?io nonpossopermettermi di perdere lei, anche lei.grazie.
Lei, probabilmente, con quella frase ha riattivato nella sua compagna antiche e profonde insicurezze legate al peso corporeo. Conseguentemente, non è la frase in sè che ha portato alla rottura della relazione, ma il vissuto inconscio che quella frase ha suscitato. La sua compagna dovrebbe innanzitutto indagare perchè non riesce a superare l'ostilità nei suoi confronti dovuta a ciò che è stato detto. Quando avrà capito ciò, potrà valutare più serenamente il prosieguo o meno della relazione. Cordiali saluti.

mercoledì, settembre 20, 2006

NESSUNO RUBI IL SUO AMORE



Trilly N° di riferimento: 656026954 Età: 33 E' da una settimana che il mio ragazzo di 9 anni piu'giovane di mi ha lasciata, prima senza commenti poi dicendomi che mi amava troppo, amzi non mi amava piu', alla fine ieri sono per lui una cara amica, la migliore, con cui pero' farebbe volentieri sesso, solo pero' se non ci soffrissi troppo. Fino ad un mese fa diceva di essere pazzo di me, abbiamo convissuto un anno. sono distrutta perche' mi manca quell'amore che credevo fosse quello giusto con cui facevamo anche progetti di avere bimbi, anzi ero io a temporeggiare, lui quello convinto io per lui sono stata un'ossessione era geloso per ogni sms che mi arrivava, diceva che in giro mi vestivo da puttana per la scollatura, voleva fare l'amore tutti i giorni per sentirmi sua, anche in modo violento. ora dice che l'ho fatto troppo soffrire perche' io uscivo con le amiche a ballare e lui non dormiva ad aspettarmi, era convinto me ne andassi da un giorno all'altro con uno piu' grande che potesse darmi cio' che lui non mi dava. in realta' tante volte io gli ho detto che lo amavo ma che qualcosa mi mancava stando con una persona cosi' giovane, anche se d'altra parte avevo altre cose in piu'.ora lui mi dice che sta bene, finalmente pensa a se stesso e non vive piu' in funzione di me, che non mi ama piu' ma magari un giorno torneremo insieme se il destino lo vorra'.io soffro perche' l'amore mi e' stato strappato senza accorgermi, io soffro perche' lo amavo prima di lui ho avuto una storia dolorosa con un ragazzo di tre anni piu' grande di me che mi amava poco e mi umiliava guardando e commentando altre donne in mia presenza o rifiutandomi a letto poi quando ha saputo che avevo questo nuovo amore ha fatto di tutto per mesi per riavermi, alla fine il mio convivente non ce la fatta piu' a sopportare la sua invadenza ora il mio ex mi sta accanto per consolarmi ed e' come un angelo custode, mangia con me per farmi mangiare, dorme con me per farmi dormire, e non mi sfiora, e dicendomi di aprire gli occhi per capire cosa sia il vero amore. io sono triste, lo guardo ma non provo piu' niente, penso al mio giovane compagno e le lacrime continuano ad uscire ovunque sia, al lavoro o in giro sto prendendo dei tranquillanti ma mi assonnano e basta e non placano il dolore che ho dentro che mi soffoca. tutti mi dicono venti giorni un mese e guarirai prego molto perche' cosi' a volte mi sembra di dare pace al cuore il mio convivente ora non vuole piu' saperne di me, mi ha detto che i miei sotterfugi e le mie bugie mi hanno fatto scadere ai suoi occhi ora sono sola, se solo un uomo osa avvicinarsi a me lo mordo, sento il mio corpo inviolabile, che ancora attende chi e' giusto lo abbia, ma che non lo vuole piu' con amore tanti mi dicono di ricordare le cose brutte di lui, ma non riesco entrambi abbiamo fatto errori m a io lo amavo per quello che di bello mi dava, e solo quello mi resta ho scritto perche' sbatterei la testa ovunque per capire perche' e' andata male e se tornera' prima di loro ho avuto un ragazzo per dieci anni con cui le cose sono andate bene, era un rapporto tranquillo e mi ha dato pace, e l'ho lasciato forse perche' sentivo che non mi dava qualcosa...poi ho avuto queste due storie vive ma dolorose, che mi hanno dato tutto e tolto tutto...sono qui sull'uscio, farei di tutto per tornare indietro col mio compagno nella tenerezza della nostra vita di coppia, ma penso non mi resti altro che fare un passo avanti, ma e' la voglia che mi manca, non voglio conoscere nessuno che rubi il suo amore.. grazie
Lei non cerca una risposta ed io le invio una poesia che è più eloquente di qualsiasi risposta che le possa dare:
CONTRASTO
L'ingrato che mi disprezza io lo cerco.
L'amante che mi segue io lo disprezzo.
Adoro chi è crudele, chi mi è fedele trascuro.
Pietra dura è colui che amo, son dura pietra per chi mi ama.
Vorrei veder trionfare chi mi perde e perdere chi segue il mio trionfo.
(Ines de la Cruz)
Grazie che mi ha risposto con una poesia, anche se triste, perche' alla fine mi conferma che tanta colpa della fine delle mie storie sia mia...le trascuro quando vanno a mille e penso piu' a me che al mio compagno, e poi quando lui si allontana mi dispero con un dolore come se mi fosse strappato da corpo un organo vitale e non riesco piu' ad andare avanti. ero la ragazza che ha avuto un a storia con un ragazzo di nove anni piu'giovane, prima morboso e poi disincantato dal mio modo di fare che non corrispondeva alla sua donna ideale stasera ci vedremo e ne parleremo ancora, ma non c'e' piu' niente da dire quando uno sente di non amarti piu' come prima, ed io inoltre poi staro'malissimo gia' lo so e' come una droga, sai che starai peggio ma per ora e' meglio che niente forse mi ero veramente innamorata tanto, la fatica sta nel girare pagina, non ho entusiasmo all'idea di prendere per le mani un amore nuovo...mi sento come un pozzo vuoto che non puo' dare niente perche' troppo inaridito...quasi faccio la pazzia e vengo alla conferenza a roma
L'aspetto con piacere a Roma. Anche perchè non sarà una "conferenza" ma un gruppo "esperenziale" che forse le aiuterà a capire che lei NON è "un pozzo vuoto che non puo' dare niente perche' troppo inaridito..." ma una Ginestra di Leopardiana memoria. Saluti.
gentile Professore i giorni passano, i dolori si attenuano o forse cambiano faccia, lui e' tornato perche' e' estremamente possessivo e non accetta l'idea che sia di un altro.. egoismo allo statopuro.., visto che il suo amore e le sue attenzioni si sono invece dimezzate io mi sono resa conto di avere enormi carenze e vuoti affettivi per accettarlo per ora a queste condizioni, leggendo le testimonianze l'ho realizzato, penso dovuti ad un infanzia in cui non mi sono mai sentita amata e sempre messa in disparte da mia madre perche' ero la prima, la piu' difficile di carattere, lei diceva che ero troppo forte e non avevo bisogno di nessuno, per cui arrivavano prima i miei fratelli piu' piccoli, tutti piu' deboli di me secondo lei... loro adesso sono diventati adulti sani con vite di coppia equilibraate, io continuo a sbagliare in amore, e a disperarmi quando vedo dei segni di passivita' e disinteresse nel mio compagno verso me. poco importa se fino al giorno primo dicevo probabilmente non e' la persona giusta, appena si inizia ad allontanare non mangio, non dormo e prendo ansiolitici...per fortuna ero la piu' forte. malgrado l'eta' non ho desiderio di diventare mamma, e forse sarei pessima perche' sarei appiccicosa all' inverosimile e lascerei fare tutto per non violare l'indole del bambino, il contrario di quanto e' stato fatto con me. ora vivo da 5 anni fuori casa, con i miei ho un rapporto sereno finche' sto bene, quando mi succede qualcosa di doloroso allora non li frequento perche' non riesco a farmi vedere piangere da loro, sara' orgoglio misto a vergogna, so che a loro mostro solo un lato di donna forte e' come se avessi un enorme disagio a dire sto male perche' lo amavo e mi ha lasciata, non credo riuscirei mai a farlo Dottore mi aiuti a guarire, ad amare la persona che ho accanto per quello che e' e per quello che mi da e non per quello che a me e' mancato. volevo venire all'incontro di Roma ma non riesco per lavoro, mi spiace. ho delle novita' comunque piacevoli nella mia vita, ho avuto dei colloqui di lavoro e sto as come posso dottore guarire e amare senza questo bisogno, ma in modo piu' reale per quello che l a spettando i frutti. grazie dell'attenzione che mi dedica
Le rispondo con una frase della Norwood:
"Imparate a vivere evitando di concentrarvi su un uomo come la fonte o la soluzione di tutti i vostri problemi"
Il futuro lavoro l'iuterà in tal senso. Saluti.

UOMINI D'OGGI

paola N° di riferimento: 455207053 Età: 36 Gentile dottore rivolgo a lei per avere un suo contributo circa i comportamenti degli uomini d'oggi: ti cercano , ti fanno mille promesse , ti giurano amore e fedelta' e poi il giorno dopo spariscono. Mi chiedo perche' si comportano in questo modo, solo per una notte di sesso ? onestamente mi sembra molto patetico e non riesco a capire come possano sentirsi bene comportandosi in questo modo o ancora come possano essere felici continuando a comportarsi cosi'. Ed io , come posso capire che questa persona sia seria e affidabile ? ho provato di tutto ma poi ci casco come una pera cotta... mi sforzo di non cercarli ma e' tutto inutile perche' poi , dopo un "calcolato" periodo di tempo mi cercano loro e tutto ricomincia e io sto male . Sto male per come sono trattata ma non riesco a essere dura visto il mio buon carattere (riconosciuto da tutti). Uscirne e' difficile e mi chiedo se sara' mai possibile trovare una persona onesta e sincera. Cordiali saluti.
Lei mi pone un quesito che richiede una risposta molto articolata e non semplicistica. La invito a porre tale quesito all'interno del forum. Le dico solo una cosa. Non credo nelle generalizzazioni e molto dipende dal tipo di uomini che si frequenta o che, incosapevolmente, si cerca. Non è sempre colpa del destino. Dante affermava: "la stoltezza loro, chiaman destino". Saluti

sabato, settembre 16, 2006

PAURA DI PERDERLA


Perso N° di riferimento: 28361554 Età: 41 Vi scrivo sperando possiate darmi alcune indicazioni sucome devo procedere nella mia vita, perché, sinceramente, non riesco più a capirlo.Questa è la mia storia. Da alcune settimane mia moglie ha deciso di separarsi da me e da allora non riesco più a vivere. La nostra storia, iniziata molti anni fa, ha avuto varie vicissitudini: nel corso della nostra convivenza, mi ha lasciato più volte, per periodi di alcuni mesi Lei è già stata sposata una volta, per un anno, perché rimasta incinta, con unapersona che non ha mai amato, solo perché costretta dai genitori (all’epoca molto giovane).Dalla nostra relazione è nato anche un secondo figlio Ci siamo sempre amati, profondamente, ma le incomprensioni, soprattutto tra me e “suo” figlio, che cresceva con la testa del padre (sbruffone, non passava gli alimenti, se ne fregava del figlio e via dicendo) hanno sempre creato in casa,un clima sempre più teso e mai chiarito: io mi arrabbiavo spesso con lui perché non voleva studiare, perché aveva un atteggiamento prepotente, da bullo di paese (copiato dal padre), peggiorato sempre di anno in anno. Terminate le scuole ha provato diversi lavori, ma senza esperienza e con poca voglia è dura! Non che sia un teppista, perché a volte è anche affettuoso e gentile, ma sempre egoistaMia moglie ci soffriva e il tutto ci portava spesso a litigare ed allontanarci, fermi sulle nostre idee.Dal punto di vista educativo lei è (o sembrava) permissiva, mentre io ero e sono rigido nell’educazione. Io sono sempre stato presente in casa, ho sempre aiutato, non ho fatto mai mancare nulla, ma mi sono accorto che facevo pesare ogni cosa. Ed ora mi mi ha lasciato, stanca del clima insostenibile: da una parte le do ragione, ma dall’altra no, perché mi sono trovato di fronte ad una scelta già effettuata da lei, anche se lei mi aveva detto in passato, di provare ad allontanarmi per un po’ per poter capire. Ora a 41 anni, mi sono accorto di avere sempre fatto di tutto per riavere lei, senza mai aver risolti i problemi familiari. Ma ho deciso di cambiare: ho parlato col figlio maggiore (che nel frattempo era indeciso se stare con me o no!) o quantomeno ci ho provato e devo dire che ho capito che lui è così che non posso cambiarlo, ma devo aiutarlo, cercandogli di fargli capire l’atteggiamento che aveva non era quello corretto, cerco di essere più permissivo. Da poco ha iniziato a lavorare, gli ho anticipato i soldi dell’auto e devo dire che il nostro rapporto sta migliorando, anche se mia moglie pensa che abbia fatto questo gesto per riaverla. Ma da alcuni giorni è andato da sua madre, quindi non riesco più a stabilire un contatto con lui. Lei adesso, gli ha imposto delle “regole”, sempre odiate prima, non gli fa usare il telefono di casa (mentre quando lo dicevo io erano solo litigate). Farei di tutto per farla tornare: la tempesto di sms,di telefonate, di lettere, ma lei non ne vuole sapere. Ma a volte viene a mangiare da noi, quando la invito; a volte pulisce la casa dove vivevamo, e quando le chiedo se mi vuole bene mi dice “si, ma sai che non torno indietro” , altre volte non riusciamo a comunicare. Mi sono rivolto anche ad un consultorio, dove inizierò tra qualche giorno per capire! E dove vorrei venisse anche lei, ma di cui non vuole saperne. Adesso che devo occuparmi delle faccende domestiche mi accorgo di cosa vuol dire! E io che mi lamentavo se la lavava in continuazione o se si alzava presto Ho paura di perderla definitivamente, vorrei che tornasse indietro, perché cosi non riesco più a lavorare. Cosa devo fare?Grazie
Nella vostra relazione, per lei, c'è sempre stato l' "ex" che inconsciamente era rappresentato dal figlio. Lo dimostra certi tratti d'animosità della sua email nei confronti dell'ex marito della sua compagna. Il non capire questa sua "animosità" le ha portato a compiere quegli sbagli relazionali che hanno avuto l'esito attuale. Come recuperare ? Col tempo e facendole capire da dove originano le sue incomprensioni. Sarebbe utile se riuscisse a convincerla ad andare in consulenza di coppia insieme a lei. Saluti.

AMORE STRANIERO

rc83 N° di riferimento: 399625626 Età: 23 Ho avuto una storia di quasi un anno con un ragazzo libico....e sono solo una decina di giorni che, quello che pensavo fosse l'amore della mia vita è finito...ho 23 anni e lui è stato il mio primo effettivo ragazzo( in passato frequentavo altre persone, ma non sono mai stata la loro ragazza).Mi sentivo ricambiata in tutto.....nonostante alcune volte mi sentivo messa da parte per i suoi amici, nonostante alcune volte avevo l'impressione che di me non gliene fregasse niente, stavo con lui perchè ero sicura del suo amore,del suo affetto: glielo leggevo negli occhi...mi parlava sempre di un futuro insieme, e sembrava essere sicur che saremmo stati insieme per sempre....poi la fine.....non ha ottenuto un permesso di soggiorno per lavoro.....quindi partirà, ritornerà nel suo paese per sempre!!!!mi sono sentita morire, non potevo immaginare il mio futuro, già pianificato, senza di lui....abbiamo deciso di restare amici, ma poi sono caduta nella disperazione più assoluta quando mi ha detto che finiva anche perchè non mi amava: sono la persona più importante della sua vita, mi vuole bene più di se stesso ma non mi ama....sono sprofondata...tutte le mie certezze sono svanite all'improvviso...mi sono sentita vuota, sola, abbandonata...ho vissuto un anno solo per lui...ho pensato solo a lui...e ora mi ritrovo sola, con me stessa e le mie paure....paura di restare sola per sempre, paura di ricadere nel tunnel di due anni fa, inseguito ad un lutto in famiglia, paura che lui possa stare con un altra......ho paura e tanta rabbia..ho paura di nonn farcela...voglio solo essere felice.
La invito a cercare sostegno all'interno del forum, dove fra l'altro c'è proprio una discussione sull' "amore straniero" (vedi http://www.maldamore.it/public/forum/viewthread.php?tid=49 )
Saluti

COMORBILITA'

SAB N° di riferimento: 526875145 Età: 19 SE è POSSIBILE L ACCOGLIENZA PER UNA DONNA TOSSICODIPENDENTE E IN ATTESA DI UN BAMBINO.
Se si riferisce all'accoglienza all'interno di un gruppo sulla dipendenza affettiva, teoricamente è possibile, ma praticamente è PREFERIBILE trattare della propria dipendenza affettiva all'interno di gruppo sulle tossicodipendenze. Le due dipendenze sono "intrecciate" fra loro (in gergo tecnico c'è comorbilità). Saluti

GRUPPI D'AUTO-AIUTO SU ROMA

Annina N° di riferimento: 39928200 Età: 23 Salve, sono una ragazza di 23 anni alle prese in questi giorni con la presa di coscienza più grande della sua vita:la dipendenza affettiva. Me ne sono resa conto leggendo e rileggendo i sintomi, le cause, e trovando giorno dopo giorno, punto dopo punto, esattamente tutti gli elementi che fanno di me una dipendente cronica dall'amore e dalla figura maschile. Da quando ho 15 anni non ho mai trascorso un mese da sola, entrando ed uscendo ad storie lunghe, dolorose e alla fine delle quali sentivo una sensazione di panico e di ansia che mi dilaniavano, indipendentemente dal fatto che fossi io o l'altra persona a lasciare. L'altro ieri è finita l'ennesima storia, e nonostante a me fosse chiaro che io non fossi innamorata della persona in questione e mi abbia lasciata lui io mi sento di morire. Ho gli attacchi di ansia, mi viene incontinuazione da piangere e la sensazione di abbandono e vuoto non viene colmata neanche dalla costante presenza dei miei genitori e delle mie amiche. In tutti questi anni per non affrontare il problema della perdita dell'amore io mi sono sempre buttata subito tra le braccia di qualcun'altro il quale mi amava e vezzeggiava come nessuno i primi tempi (attenzioni che in confronto a quelle dei film romantici erano ancora più marcate), ma che finiti i priomitempi, presosi tutto ciò che si doveva prendere e toltosi lo sfizio di "salvare" (solo apparentemente) una persona, scappa via, abbandonandomi a me stessa. Non mi basto, non riesco a bastarmi, mi sono resa conto che tutti questi anni mi sono sentita forte, bella, intelligente e spronata alla vita solo perchè avevo qualcuno accanto a cui dare tutto di me, qualcuno che mi salvasse dalla mia litigiosissima famiglia e che io salvavo e curavo quasi come un figlio. Ora nonostante io abbia 23 anni, sia una bella ragazza, laureata a pieni voti, che ha trovato un lavoro subito dopo la laurea e che ha superato lo scoglio del continuare a studiare lavorando, nonostante io goda di ottima salute, io da martedì scorso mi sento nulla, non ho le forze, non faccio altro che piangere e sentirmi vuota, persa, e gli attacchi di panico si moltiplicano. Non riesco nemmeno a dissimulare, e al lavoro tutti hanno una faccia assurda quando vedono una persona come me che è distrutta dalla fine di un amore di 12mesi appena, e non mi aiuta nemmeno il modo pessimo e vigliacco in cui sono stata lasciata. MA ho capito almeno di cosa si tratta. Credo di avere bisogno di aiuto. Mercoledì ho un appuntamento col mio psicologo con il quale avevo fatto qualche seduta prima dell'estate, ma leggevo che i gruppi di auto aiuto sono fondamentale nella trattazione di questo tipo di problema. Vi chiederei un parere e delle informazioni circa la possibilità di inserirmi in uno di questi gruppi, se conoscete delle associazioni a cui potermi rivolgere su Roma.Vi ringrazio e aspetto vostre notizie.
Le confermo che i gruppi d'auto-aiuto sono fondamentali in questo tipo di dipendenze, come in ogni altra forma di dipendenza. Stiamo tentando di costituire un gruppo su Roma dopo il seminario del 30 sett e 1 ott (vedi http://www.maldamore.it/Progetto%20Mal%20d%27Amore.htm) a cui la invito a partecipare. Saluti

ALMENO UNA PAROLA

Angelica N° di riferimento: 656926142 Età: 30 Caro dottore, sono sposata da 6 anni e non so più se provo amore per mio marito! Sono sincera ho un amante(39) da due anni che mi permette di provare ancora un pò di passione che con mio marito(32)non provo più datempo e forse non ho mai provato. Credevo fosse una persona diversa, più capace di fare l'uomo, mentre l'uomo all'attivo sono io. Sto talmente male che non so più dove sbattere la testa; ho provato a fargli capire che ci sono dei problemi, ma lui risponde che problemi io ti amo, forse tu non mi vuoi più!Facciamo ormai l'amore in modo meccanico, io con la testa dove so che può darmi piacere, lui in silenzio che si lascia trattare da me a volte in modo orribile!Mi sento un mostro! Abbiamo avuto dei problemi anche economicamente che io ho sanata; io sono figlia unica, ma sono indipendente economicamente da quando ho 20 anni, ho sempre guadagnato e una bella carriera, lui è il primo di 3 figli, i suoi dopo un matrimonio da inferno si sono separata, è invece da quando ci sono io appoggiato a me. Mi accusa di essere tiepido per colpa mia che non lo coinvolgo, ma ci ho provato in tutti i modi e, mi scusi la franchezza, io sono e voglio essere una donna, vorrei avere un uomo a fianco Due anni dopo il nostro matrimonio è andato in crisi, lui dice per lavoro, ma io sono certa che c'è stata una donna che gli girava intorno e lui ha alzato un polverone per una che mi portava addirittura a casa!!! Io purtroppo ormai da 2 anni frequento un'altra persona... che sembrava meraviglioso per i primi4 mesi,poi quando ho cominciato a fargli capire che con me non poteva giocare, ha cominciato a sparire e riapparire nella mia vita e lo stesso faccio io...mi creda, non trovo neanche più le lacrime per piangere mi sento in trappola, sto cercando uno psicoterapeuta che mi aiuti a capire e intanto mi rivolgo a lei; la prego mi dica almeno una parola!!Grazie in anticipo!!
Più che una parola le indico una brevissima storia da far leggere a suo marito. Lo farà sicuramente riflettere:
"Quando un uomo, il cui matrimonio era in crisi, cercò il suo consiglio, il maestro disse: "Devi imparare ad ascoltare tua moglie".
L'uomo prese a cuore questo consiglio e tornò dopo un mese per dire che aveva imparato ad ascoltare ogni parola che la moglie dicesse.
Il maestro gli disse sorridendo: "Ora torna a casa e ascolta ogni parola che non dice". (ANTHONY DE MELLO)"

martedì, settembre 12, 2006

HO BISOGNO DI TERAPIA ?


rita N° di riferimento: 829287231 Età: 40 Salve dopo un lungo periodo di chiusura ai sentimenti per svariati problemi che ho già analizzato in precedenza ho provato e provo una profonda attrazione per un ragazzo di 25 anni che tra l'altro è il figlio di mio cugino. Abbiamo avuto due notti insieme ed io ieri proprio ho troncato la relazione perchè non ho voglia di peggiorare già la situazione che si è creata. Vorrei sapere se questo fatto che mi è accaduto (il primo) può essere dovuto che in questi 4 anni tra problemi di stabilità lavorativa, problemi di salute di mio padre, e miei problemi di apertura dopo una cocente delusione, può considerarsi un fatto isolato magari di un bisogno di dolcezza e riconferma mia personale come donna o se secondo Voi ho bisogno di andare in terapia.Grazie saluti..

Non si preoccupi non ha bisogno d'andare in terapia, ma una seria riflessione su sè stessa deve farle. Ma non per la relazione in sè, ma per l'età e la parentela dell'altro. Semplice coincidenza o scelta inconscia deliberata? In ogni caso ha dimostrato la sua maturità troncando sul nascere la relazione, cosa non facile. Saluti

E' DIVENTATA EDONISTA

matlee N° di riferimento: 294617257 Età: 28 Salve, chiedo il Vs aiuto dopo alcune settimane di titubanza, forse perchè non volevo accettare la situazione, forse perchè pensavo di potermela cavare da solo. Ma non ci riesco: dopo 10 anni di relazione con la mia ragazza, durante i quali mi sono completamente dedicato a lei, e forse il mio errore è stato un eccesso di protezione gelosia, sono stato scaricato su due piedi come fossi il primo che capita! C'era anche il progetto di acquisto di una casa, senza però alcun programma di convivenza o matrimonio: diciamo solo un investimento economico per cominciare a concretizzare qualcosa. Premetto che questa relazione era iniziata quando lei aveva 16 anni, ora ne ha 26. Da qualche mese ha cambiato lavoro, ritrovandosi in un ambiente giovane popolato da tanti single che badano esclusivamente al divertimento, al mondano. Ha cominciato a frequentare il gruppo fuori dal lavoro (escludendomi da questa sua nuova realtà) sempre più spesso trascurando il rapporto di coppia, e quando le ho chiesto (ormai a giugno) di considerarmi di più si è auto-costruita, a mio modo di vedere, la storiella "non so se ti amo o se sto con te per abitudine". Dal suo comportamento e da diversi segnali ritengo che i sentimenti nei miei confronti c'erano e ci siano ancora, ma che per seguire la novità (più stimolante) doveva trovare un "movente" per staccarsi da me: più volte ho notato una sua forzatura per imporsi "non provo più nulla per te". Ha cominciato a rivendicare la sua indipendenza, il fatto che non ha mai camminato sola con le proprie gambe, che ormai è una donna e che deve fare le sue esperienze autonomamente senza dover rendere conto a nessuno. Ma a me questa situazione non piace affatto! Vedo che la sua vita è diventata lavoro e serate: ormai questa routine è quasi tutte le sere, in settimana come nei wk-end. La sua presenza in famiglia è pressoche nulla, come anche il tempo per se stessa, come anche per una sana riflessione. Mi sembra evidente che la sua non sia più voglia di divertirsi ma una dipendenza. Le domande che continuo a pormi sono: come si può rifiutare tutto il proprio passato senza nessun rimpianto? Come si può sostenere di crescere, diventare indipendenti vivendo esclusivamente di aperitivi e discoteche, diventando dipendenti di un gruppo? Come si fa ad ignorare la voce e la sofferenza di chi le ha sempre voluto bene e le è sempre stata accanto (genitori, amici, io)? Si sta comportando come un'adolescente capricciosa, che ha appoggiato la ragione, il buon senso, sul comodino e va avanti come una marionetta comandata dal gruppo (o qualcuno all'interno di esso, anche se ha sostenuto a più riprese che non sta cercando un'altra relazione e che non è interessata ad altri, anche se s'è formata una forte amicizia con un ragazzo). Vorrei poter fare qualcosa ma non so come. Esperienza passate già l'hanno portata a farsi del male, forse per autopunirsi o per una sorta di riconoscenza nei confronti di chi l'ha accettata in un momento di crisi, ma vorrei evitare che anche questa volta vada oltre, vorrei farla tornare quella di sempre, vorrei farle tornare il giusto senso delle cose, farle capire che c'è altro oltre al divertimento di una sera, farle tornare i valori della famiglia che ha sempre avuto. Mi rendo conto che si sia trovata tra due fuochi: una vita matrimoniale e una vita spensierata e divertente, ma vorrei farle capire (anche se già gliel'ho detto) che una relazione non esclude lo svago e che non c'è fretta di sposarsi o convivere, cosa che forse lei ha pensato imminente visto il tempo che stiamo insieme. Per volontà sua non ci vediamo e non ci sentiamo (non si è mai preoccupata di come sto in questo periodo anche se continua a tenere l'anello di fidanzamento al dito) e questa situazione va avanti ormai da troppo tempo. Vedo che sta seguendo un miraggio e che quando lo raggiungerà non avrà nulla tra le mani e neppure la forza per tornare indietro. Sono disposto a ridimensionare la nostra relazione, dandole più spazio, più fiducia, essere meno oppressivo, ma penso che oggi, nella sua situazione emotivamente alterata che sta vivendo, non siano argomenti molto convincenti. Cosa posso fare?grazie.
Deve permetterle di vivere questo momento: è l'unico modo per recuperare la relazione. Qualsiasi forzatura da parte sua l'allontanerebbe ancora di più. Mi rendo conto che è difficile da accettare per lei, ma si deve arrendere all'ineluttabilità della situazione. Poi quando si renderà che questo che lei definisce "edonismo" si sarà attenuato, potrà tentare di fare insieme a lei una seria riflessione sul vostro futuro come coppia. Saluti.

venerdì, settembre 08, 2006

ONESTA' AFFETTIVA

musicae' N° di riferimento: 963981019 Età: 39 Carissimo dottore, Ho trovato il sito con le sue consulenze e spero proprio possa essermi di aiuto, ne ho veramente bisogno.Non ho mai avuto una storia sentimentale, nonostante l'abbia tanto desiderata.A volte ho perso anche l'autostima per questo, rifugiandomi nel cibo e perdendo anche la fiducia nel mio aspetto fisico, appesantito anche da una vita piuttosto sedentaria. Nell'ambito sociale ho avuto modo di coltivare l'amicizia con una persona veramente speciale, per i suoi modi gentili e fini, delicati e aperti, insommale qualita' che ho sempre ricercato nel mio uomo ideale. Dopo cinque anni l'amicizia si e' molto rafforzata e in me e' nato un forte interesse nei suoi confronti, ma non ho mai osato manifestarlo per paura di un rifiuto che avrebbe comportato poi anche la fine della nostra amicizia. Quindici giorni fa invece, si e' manifestato lui, facendomi capire di essere desiderata, pensata, voluta. Mi ha incontrata dicendomi di avermi pensata per tutta la settimana, di non aver dormito la notte...E' stata una sensazione bellissima, ci siamo sentiti come due ragazzini al primo amore. Non siamo andati oltre un fortissimo abbraccio e qualche bacio appassionato, e' stato lui a chiedermi cosa poteva fare per me, conoscendo il mio profondo stato di tristezza sentimentale, e' stato lui a volermi tra le sue braccia e io mi sono lasciata andare perche' si stava realizzando un sogno da me tanto perseguito. Si e' molto spaventato quando ha saputo di essere il primo vero uomo per me,anche se gli ho confessato di aver avuto una breve e insoddisfacente esperienza sessuale. Ci siamo rivisti un paio di volte, abbiamo parlato, ci siamo baciati e lui mi ha piu' volte chiamata "amore mio". Poi pero' ha cominciato ad aver paura di tutto, anche perche' vive una situazione familiare molto difficile, non corrisposto sentimentalmente e fisicamente da oltre 15 anni dalla moglie, non si e' separato per non dare un dispiacere all'unica figlia che adora e che rappresenta per lui l'unica ragione di esistere. Adesso questa figlia ha formato la sua famiglia, ma secondo lui vede nel padre l'eroe, l'idolo di sempre e lui ha paura di perderla se venisse a sapere di una relazione con un'altra donna. Si preoccupa anche del fatto che e di 18 anni piu' grande di me, che non potra' darmi quello che io desidero e merito perche' non ha la liberta' che vorrebbe....mi ringrazia di averlo fermato quando stava andando oltre con il contatto fisico, per lui sarebbe stato un vero dramma se mi fossi concessa a lui, pensa che se mi avesse posseduta fisicamente io poi avrei sofferto tanto delle privazioni che incontriamo, tanto da farmene una malattia. Io gli ho assicurato che mi stava gia' dando tanto, che avrei capito le sue difficolta', che avrei pazientato conoscendo il mondo che lo circonda e che non volevo assolutamente essere un peso o un ulteriore problema per lui, ma checomunque tutto quello che stava succedendo mi stava facendo riguadagnare fiducia nella vita. Insomma, dopo una settimana di estasi, io sono piombata in una crisi profonda perche' mi chiede in continuazione di lasciargli riordinare le sue idee (anche perche\' sta attraversando un periodo difficilissimo con il suo lavoro che lo sta portando alla fine di una brillante carriera e poi la figlia ha dei seri problemi di salute). Mi ha assicurato che vorra' essere presente sempre per me, ma che ora ha troppe cose nel piatto e si sente molto confuso. Mi ha detto che preferisce coltivare la nostra preziosa amicizia e che sente di mancarmi di rispetto se continua con ulteriori atteggiamenti "affettuosi". Insomma e' terrorizzato dal fatto che io possa diventare la sua amante, anche se io gli ho chiesto che solo amandomi continuera' a mostrarmi il rispetto che ha per me. Mi ha risposto che io adesso non capiro', ma un giorno lo ringraziero' per come saranno andate le cose. Io non vorrei assolutamente perderlo, e' la cosa piu' bella che mi sia capitata finora, dopo un'infanzia difficile, senza amore, un'adolescenza repressa, senza comprensione, spostandomi all'altro capo del mondo per sfuggire ad un'oppressione familiare. Avrei tanto amore da dargli perche' la mia natura e' stata sempre caratterizzata piu' dal dare che dal ricevere...e so che in lui ci sono tutte le qualita' che ho ricercato da sempre in un uomo, senza confonderlo con la figura paterna, poco presente nella mia vita. Io cerco di raggiungerlo telefonicamente, ho bisogno di sentirlo, ma non voglio farglielo pesare, ho paura che diventi un'ossessione per lui e poi penso constantemente che quando avra' risolto i suoi problemi attuali, si ravvedera' e mi chiedera' didimenticare tutto. Che posso fare? Ho perso il sonno e l'appetito e non faccio altro che disperarmi, sola in casa non riesco a pensare ad altro e piango incontinuazione e continuo a chiedermi: ma perche' proprio a me?! Come faro' a reprimere i miei sentimenti? Come faccio a guardarlo ancora in viso con gli occhi di un semplice amico come tanti? Le sarei molto grata se potesse far un po\' di luce nella mia situazione, le assicuro che ci sto veramente tanto male. Puo' anche scrivermi privatamente quando ha un minuto all'indirizzo con il quale le scrivo. Veramente grata e riconoscente, aspetto con ansia.
Non le posso rispondere privatamente perchè non è previsto dal servizio ed in ogni caso il sistema di consulenza non permette di risalire all'email del mittente, per ragioni di privacy.
Venendo alla sua situazione, concordo pienamente con quando detto dal suo amico. Ha dimostrato nei suoi confronti un "onestà affettiva" che oggiggiorno è da pochi. Seppur dolorosamente accetti quanto l'altro le ha detto e le può offrire. Utilizzi questa relazione per imparare a "relazionarsi" ed a gettare le basi di relazioni future. Questa persona le ha dato la possibilità di vedere che cosa significa essere stimata e come s'instaura una relazione autentica, in questo caso d'amicizia. Non pretenda un amore non corrisposto, gettando via un autentica e sincera amicizia. Quest'ultima, a volte, può rappresentare quell'amore non "consumato" che per Platone è il vero amore.

A CHI RIVOLGERMI?

antoka N° di riferimento: 676441546 Età: 26 Salve! vivo da 5 anni una storia con un ragazzo ex cocainomene.insieme a lui hovissuto momenti tragici,bugie e la comunità. sembra stare bene da 2 anni,ma i suoi comportamenti egoistici,superficiali,mi sembrano gli stessi di sempre. non rispetta le promesse ed io mi sento sempre sbagliata e stupida perchè non riesco a chiudere una storia che mi regala pochi giorni di serenità.ho distrutto il rapporto con mia madre che non accetta questo rapporto e che mi accusa di essere la causa del suo malessere depressivo.io ho spesso attacchi d'ansia che non mi fanno mangiare e vivere serena.cosa posso fare per stare meglio?a chi posso rivolgermi per un aiuto?vivo a roma
E' inutile dirle quello che lei già sà: la distruttività per lei di questa relazione. Nella sua situazione non può farcela da sola. Si rivolga ad un psicologo, anche di un struttura pubblica. A Roma ha solo l'imbarazzo della scelta. L'essenziale è che col terapeuta riesca a stabilire un ottimale grado d'empatia. Saluti

CONTRATTO AFFETTIVO

cinzia N° di riferimento: 254602037 Età: 41 Come faccio a diventare piu' dura con una persona che ora mi dice ridendo che siamo amici ma vuole continuare il rapporto come "amore" io devo riuscire ad allontanarlo e fargli capire che non sono piu' un suo giocattolo con cui fare gli esperimenti con il sentimento che solo io provo, come fa' a dirmi che x me prova un grande affetto ecc. ma che vuole stare con me ma devo dargli un po' di tempo??? Io sto' cambiando mi sto' rovinando completamente, non ce la faccio piu' cosa posso fare?????
Anche se è squallido dirlo, stipuli una sorta di "contratto". Concordi con lui le condizioni di questa anomala relazione affettiva e fissi un periodo di tempo, non troppo lungo, entro il quale l'altro deve prendere una decisione. Entrambi rispettate le "condizioni" stabilite ma sopratutto il suo compagno le dia una risposta certa al termine del periodo e lei l'accetti, anche se fosse negativa. E' l'unico modo per uscire da una situazione che potrebbe durare nel tempo, distruggendola. Cordiali saluti.

domenica, settembre 03, 2006

LA LINFA DEL VERO AMORE

Anna N° di riferimento: 558734587 Età: 28 Dottor Cavaliere, ho letto informazioni davvero molto illuminanti sul suo sito. Mi riferisco alle varie patologie che ruotano intorno ai rapporti affettivi di coppia. Ho letto spesso cosa non è l'amore (di coppia). Ora per avere le idee ancora più chiare mi piacerebbe avere una sua consulenza su cosa è in effetti l'amore. In altre parole come si fa a capire se una coppia già esistente è in piedi per amore o per qualcuna di quelle dipendenze a cui fa riferimento sul suo sito.Quale è la linfa del vero amore?La ringrazio per il suo prezioso aiuto.Anna

Anna, la domanda che lei mi pone richiederebbe una trattazione abbastanza estesa, che mi ripropongo di fare a breve in un prossimo articolo sul sito. Anzi invito chiunque abbia da offrire spunti in tal senso di farlo. Nel frattempo le invio questa bellissima dissertazione sull'unione di coppia di Kalhil Gibran. E' molto più eloquente di tanti libri sull'argomento. Saluti
Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il Matrimonio, maestro ? E lui rispose dicendo: Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre. Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni. E insieme nella silenziosa memoria di dio. Ma vi sia spazio nella vostra unione, E tra voi danzino i venti dei cieli. Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore: Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime. Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa. Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane. Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo, Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale. Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro, Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori. E siate uniti, ma non troppo vicini; Le colonne del tempio si ergono distanti, E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.
L'amore, come un corso d'acqua, deve essere in continuo movimento, ed è proprio per quello che tu fai con me. Ma che cosa accade alla maggioranza delle coppie? Credono che le acque del fiume scorrano per sempre, e non se ne preoccupano più. Poi arriva l'inverno, e le acque gelano. Solo allora comprendono che niente, in questa vita, è assolutamente garantito.

TANTA CONFUSIONE

marta N° di riferimento: 116886131 Età: 31 Gentile dottore ho tanti problemi e tanta confusione comunque cerco di farle capire un po' la situazione. sono stata fidanzata per sette anni, poi l'ho lasciato e subito messa con un altro per un anno (ho provato tanta passione che mi ha un pò logorata, ma non ero ricambiata), subito dopo un altro fidanzato e l'ho lasciato dopo cinque anni, dopo tre mesi un altro con cui sono stata 8 mesi e dopo l'estate l'ho lasciato. non capisco perchè non riesco a mantenere una relazione, quando decido di chiudere sembra che di loro non me ne sia mai importato nulla. Soffro al pensiero di ferirli ma non riesco a risolvere il problema o anticipare l'errore. Adesso mi sento vuota e priva di sentimenti...Non so come risolvere il problema, mi sembra che non riesco più ad uscirne da questo circolo vizioso e mi sento male...grazie
Il problema non è nelle relazioni che instaura, ma in lei. Probabilmente la prima lunga relazione che ha avuto, oltre a non soddisfarla, non l'ha fatta maturare dal punto di vista psico-affettivo. E lei ne ha pagato le conseguenze nelle relazioni successive. Provi a fare chiarezza, innanzitutto, in sè stessa. Si conceda, anche se le riuscirà difficile, una lunga pausa "sabbatica" dal punto di vista relazionale. Di fronte al prospettarsi di una nuova relazione, si conceda più tempo per conoscere l'altro e capire quello che prova. Cordiali saluti.

SOLUZIONE MIGLIORE

Fabio N° di riferimento: 956331456 Età: 40 Non piú perché ma cosa fare? Questa é la domanda che mi faccio ora. Sono stanco di chiedermi perché la nostra storia non è piú come prima, perché lei non prova piú gli stessi sentimenti, perché, perché, perché….Sono stanco di tormentarmi, di non mangiare, di dormire poco e male, un chiodo fisso in testa, lei. Dopo 17 anni insieme svegliarsi a 40 anni in un incubo, io che l’amo ancora come il primo giorno.Cosa fare? Abbiamo 3 bambini (il piú piccolo di 5 anni). Devo pensare anche a me ora, non si puó continuare cosí. Lei nei suoi tantissimi dubbi e per chiarire cosa vuole fare, se e come continuare la nostra storia sta pensando di rivolgersi al un psicologo. Non lo sa nemmeno lei, non sa darsi risposte, c’è solo tanta confusione nella sua testa, persa un pó tra la vita che avrebbe voluto avere, vorrebbe fare,addirittura nel dubbio di aver voluto veramente dei figli e le nuove amicizie(di lavoro) che l’hanno “svegliata” dal torpore e dalla vita tutta casa-mamma-lavoro di questi anni. Nella piú grande sinceritá che c’è ancora tra noi, non c’è stato e non c’è nessuna relazione extra.Intimitá? Si, c’è ancora, anche spesso direi ma, il suo corpo e la sua mente sono veramente lí? Mi dice che non c’è nulla di sbagliato in me, tutto dipende dal suo stato di grande confusione mentale di questi ultimi 6 mesi. Non si sente felice.Cosa devo fare io, ci sono anch’io!Attendere? Ma cosa? Aiutarla? L’ho fatto con tanto amore e comprensione ma dopo tutti questi mesi siamo ancora al punto di partenza.Vorrei prendere una decisione IO ma forse non è necessario, non bisogna mettere fretta per poi pentirsi. Cosa fare…..e sono ancora qui, pensando alla soluzione migliore che non conosco….Grazie per i vostri consigli.
Non c'è soluzione migliore ad un profondo disagio interiore come quello che stà vivendo sua moglie. Purtroppo, lei, in questa fase può essere solo spettatore passivo, nonostante il grande desiderio di lottare che prova. I suoi "tentativi" produrrebbero il solo effetto d'allontanarla ancora di più. Ci sono momenti della vita in cui dobbiamo confrontarci solo con noi, sia se l'abbiamo voluto che se c'è stato imposto. Utilizzi "l'attesa", se vuole attendere, per riflettere su sè stesso e sulla relazione che ha vissuto e sta vivendo. Cordiali saluti.