giovedì, agosto 22, 2013

DOPO CHE AVEVO DECISO DI SEPARARMI IL MIO AMANTE MI LASCIA


Violetta Età: 52
Amanti per quasi 10anni, lui divorziato da tempo senza figli, io sposata io separata in casa con figli adulti, finalmente riesco a liberarmi da tutti i vincoli, sono libera. Parlo ai miei figli di lui con il suo assenso. Lui va in crisi e tempo 4 mesi fra alti e bassi, distacchi, fughe e sensi di colpa mi chiede di sospendere e restare solo perché dice di aver perso l\'entusiasmo e la passione. Per lui sono importante, sta bene con me e vorrebbe risolvere la crisi, ha bisogno di restare solo. Io ci sto male, mi dimostro però comprensiva, ma lui si allontana sempre di più. Tempo un mese e vengo a sapere che frequenta un\'altra donna, mi dice che non rappresenta nulla, e che comunque tra di noi e\' finita e lui non torna indietro, perche\' ha capito che non prova piu\' niente per me, quindi si ritiene libero. poi va con lei fuori per un fine settimana. Io mi dispero ancora.

HA 19 ANNI SONO GIA' DIPENDENTE AFFETTIVA


S-fortunella Età: 19
Ho letto e mi sono documentata riguardo alle dipendenze affettive ed io sono proprio la prova vivente di una dipendente affettiva . Purtroppo , mi sono innamorata di un mio coetaneo nonché mio vicino di casa , dopo 5 anni di\"innamoramento\" solo da parte mia (non ho frequentato nessun altro ragazzo sebbene la mia giovane età e le possibilità che ho avuto in quanto per me esisteva solo lui) sono riuscita ad avere una relazione con lui , io ero la piu presa anche se inizialmente sembrava essere anche lui innamorato di me in quanto non si era mai comportato cosi con nessun altro. Dopo un po è iniziato a cambiare era sfuggente distratto..e una sera ho scoperto che aveva una relazione parallela con un altra e lui ha ammesso tutto , lei non sapeva della mia esistenza..mi ha completamente rovinata , mi guardo allo specchio e mi odio, mi da fastidio che mi toccano(non mi sono concessa).lui ama la bella vita , bere fare tardi la notte e con me stava cambiando anche la sua famiglia approvava in quanto non aveva mai avuto una relazione seria , l altra ragazza una poco di buono . Vorrei farlo soffrire come sto soffrendo io , so che la vendetta non aiuta ma come si puo dire ti amo guardando negli occhi e comportarsi così , come si puo scegliere l altra..la cosa che più mi fa male e che per me era il mio grande amore e lui adesso e felice con un altra ..mi sento una seconda scelta , umiliata , derisa , delusa non mi posso fidare piu di nessuno . Ci sono cose peggiori,ma questo dolore per me e troppo forte mi ha reso insicura ,mi ha fatto odiare me stessa..nonostante la mia giovane età mi ha segnato per il resto della vita .

IL MIO PARTNER HA UN CALO TOTALE DEL DESIDERIO


irma Età: 41
Buongiorno,
ho una relazione a distanza da ormai un anno con un mio coetaneo e ci vediamo circa un fine settimana al mese. Da subito ho come avvertito una sua insoddisfazione nei miei confronti, quindi gliene ho parlato chiedendogli di farmi capire cosa gli piacesse ed ho sempre cercato di soddisfarlo. Dopo i primissimi incontri, però il suo desiderio è calato a picco. Lui lamenta una depressione che a volte è evidente, e dalla quale cerca di tenersi a galla. Alle mie avances tutto quello che fa è rendersi \"disponibile\" (ma non sempre, chiaramente, riesce a mantenere l\'erezione, soprattutto durante i rapporti) ma totalmente passivo. Il mio desiderio verso di lui non è così grande da rendere la cosa soddisfacente. Per un periodo l\'ho lasciato tranquillo, perchè mi aveva detto che l\'avremmo risolta se non lo avessi pressato, ma non è cambiato nulla. Ho cercato di affrontare il discorso più volte e l\'ultima sono stata accusata di non essere propositiva e seduttiva. Io ho l\'autostima a pezzi, con tutti la buona volontà non riesco proprio ad essere una bomba sexy. Mi ha detto che ne avrebbe comunque parlato col medico, perchè questa è la fine che hanno fatto anche tutti i suoi rapporti precedenti. Non so però cosa abbiano concluso o se ne abbiano parlato davvero. Sono confusa, e non so veramente cosa fare. Io lo amo ed è chiaro come il sole che lui mi vuole un mondo di bene, per questo maggiormente ne soffro. Non me la sento di lasciar perdere, di lasciarlo o di tradirlo. E non so più cosa fare... Vi sarei molto grata se poteste darmi un consiglio. Grazie.

IL MIO FIDANZATO DA QUANDO E' IN TERAPIA E' CAMBIATO


Età: 31
mi chiamo f, ho 31 anni, ho una relazione di 10 anni che sta affrontando un periodo di crisi, sfociata l’estate scorsa in una pausa durata un mese. premetto che il mio fidanzato è seguito da una psicoanalista da circa 2 anni. il nostro è stato un grande amore fina dall’inizio, una forte intesa emotiva, fisica e mentale. abbiamo fatto i salti mortali per stare insieme poichè abitavamo in due città diverse..ci siamo impegnati l’uno nei confronti dell’altra..poi nel momento di vita in cui finita la laurea potevamo stare insieme il mio ragazzo è entrato in una profonda crisi esistenziale sul suo futuro. negli anni precedenti ero io a fare la spola tra le due città..arrivata ad un’età in cui avevo bisogna di creare una famiglia 29 anni ho chiesto a lui di venire da me..io dovevo ancora finire gli studi ed avevo trovato un lavoro part time mentre lui essendo stato costretto dalla famiglia a lasciare la città che amava per ritornare a casa da loro era in una condizione ancora indefinita.. ammetto di aver pressato un po’..però era un desiderio comune il voler stare insieme.. qui da me lui non ha concluso nulla..non è riuscito a prendere in mano la sua vita ed situazione sue familiari gravi non hanno aiutato. è sempre stato un ragazzo molto dolce e attento con me..con una voglia infinita di rendermi felice e di stare insieme.. dopo un anno di convivenza a spese dei genitori e in seguito a questo sua insoddisfazione personali è andato in terapia. era partita come una terapia di coppia ma lui ha preferito scegliere un percorso individuale. il problema è questo: io ora non sento e non riconosco più la persona attenta e affettuosa, da quando segue questa terapia è molto concentrato su se stesso, nutre una rabbia nei miei confronti per averlo fatto venire qui ed avergli fatto perdere tempo..come se la coppia ne fosse stata la causa..mi dice che ha pensato a me per 10 anni e che ora deve pensare a se stesso perchè lui ora c’è..mi ha perfino detto che quest’estate staremo insieme solo 10 giorni perchè poi deve pensare alle sue cose facendomi fare anche il biglietto del ritorno(io sarei andata a casa sua al mare)prima perchè così non avevo scuse per rimanere di più..dice che mi ama ma che ora deve pensare a fare le sue cose..io mi sento spiazzata perchè non riconosco più la persona di cui mi ero innamorata e non capisco come dopo due anni di analisi lui abbia dirottato la responsabilità dei suoi fallimenti su di me invece di prendere coscienza delle sue responsabilità ed abbia deciso di mettere un muro tra lui e la coppia..divenendo freddo e distante..io mi sento su un filo..come tenuta alla corda..prima non era così anzi forse ero io la parte più forte...ora invece mi sento molto fragile e debole..e non so cosa fare..a volte penso sia una fase e cerco di assecondare questo suo bisogno di realizzazione anche se fa male perché continua a dirmi che io non capisco il cambiamento, che pretendo tutto da lui, che lo rimprovero e che lui non ce la fa a fare per due..questo perchè ovviamente la sua famiglia ha tagliato i fondi ed ora lasceremo questa casa ed ognuno tornerà dalle proprie famiglie d’origine..il problema è quindi che io non mi sento parte del suo cambiamento e sono felice che finalmente lui pensi a se stesso ma non capisco perchè non riesce ad integrarmi in questa sua nuova visione..sono disposta ad affrontare una nuova separazione però vorrei sapere di avere un progetto comune..ma alle mie domande non arrivano risposte..mi risponde che mi ama ma che ora deve pensare a se stesso...e questo riguarda tutto dal futuro fino all’attenzione quotidiana o al gesto affettuoso che prima c’era.
la ringrazio per la sua disponibilità. mi sento debole e lui aumenta questa mia fragilità sfuggendo, non rispondendo ai messaggi, chiamandomi poco...penso di non avere più il controllo sulla mia vita..anche se mi ferisce lascio stare perchè ho paura e vedo che a lui non importa perchè per lui ora l\'importante è non sentirsi oppresso..è come se ora la coppia fosse sbilanciata e non so come riprendere in mano la situazione..mi sento un tappetino nelle sue mani e la cosa mi fa star male anche perchè prima non era così..

MI SONO RESA CONTO CHE AMO TROPPO


Nina Età: 29
Da poco ho iniziato a leggere \"donne che amano troppo\" dopo vari avvenimenti che hanno messo in discussione la mia vita ma anche l\'amore che provo/provavo per lui. Pensavo di aver raggiunto una stabilità, un\'equilibrio e tutto questo invece è stato spazzato via da un incendio. Le mie cose distrutte, la casa distrutta e io sola. Lui c\'era ma era una figura che comandava la mia vita dicendomi cosa dovevo o non dovevo fare, invece a me serviva solo un abbraccio. Da quando, quindi, ho ripreso a controllare istintivamente in cellulare, ad essere sempre in ansia per un suo msg o una sua chiamata, allora mi sono resa conto che stavo amando troppo...
E leggendo il libro mi sono riconosciuta in alcuni punti fondamentali. 
Il mio problema però è che sono davvero totalmente sola. Non ho amici su cui contare, non ho buone conoscenze se non qualcuna a livello lavorativo ma che rimarrà sempre su quel piano. Nessuno con cui confidarmi...
Per questo che sono diventata così dipendente, xke non ho nient\'altro...non faccio nulla xke aspetto una sua chiamata o un suo msg per vederci e io devo essere sempre bella e pronta per esserci. Il problema é che lui è davvero un uomo che mi chiama e manda msg, ma io mi arrabbio e ci sto male anche solo quando mi dice che esce coi suoi amici, xke vorrei stesse a casa...
Nel libro si parla anche molto di infanzia disturbata, cosa che non mi sembra di aver vissuto. Magari non disturbata, ma deviata si. Facendomi un esame di coscienza mio padre è sempre stato assente, un padre padrone assente, anche con mia madre. Forse ricercò uomini simili, in cui io debba diventare la loro priorità e che arrivino quindi a preferire la mia compagnia a quella di chiunque altro.
O no? 

Un abbraccio 

mercoledì, agosto 21, 2013

SONO L'ETERNA SECONDA


alena Età: 40

Ciao, dopo un brutto periodo di depressione dovuto al fatto di essermi lasciata con il mio fidanzato che frequentava da tempo un'altra ragazza, decisi di riprendermi la mia vita e una sera, mentre ero a passeggio da sola, incontro un ragazzo che con molta gentilezza m\'invitò a prendere un caffè. Non sò perchè ma  mi dava sicurezza e accettai:da quel caffè sono passati 12 anni. Era impegnato ma non diedi molta importanza alla cosa all\'inizio. Con il tempo mi accorsi che così non era ma non sono mai riuscita a chiedergli di scegliere o di farlo io stessa, arrivando al giorno del suo matrimonio! Ci siamo rivisti pochi giorni dopo e in quell'occasione ho fatto il peggior errore che potessi fare:essere la seconda...
Con il tempo ho imparato a sopportare l'evoluzione della sua nuova vita sperando sempre che ci ripensasse ma così non è stato anche perchè non credo ne sarebbe capace per carattere è nè che l'abbia realmente mai voluto fino in fondo. Malgrado ciò, non mi sono mai sentita come un\'amante perchè sò che mi vuole molo bene ma iù passa il tempo e meno riesco ad accetare tutto il peso di questa situazione. Mi sono sposata anch'io ed il giorno del mio matrimonio ci siamo visti, quasi senza parlarci, come i giorni precedenti al suo di matrimonio.
In chiesa il mio pensiero era sempre lì, pensavo a cosa facesse o se si sentisse come me qualche anno prima.
La mia vita non è come la immaginavo:svegliarmi vicino alla persona più importante per me, avere un bambino che "ci" somigliasse e tanto altro. Mio marito è una brava persona che a volte mi guarda e dice "vorrei sapere a che pensi ...pensi sempre".
Dopo 12 anni mi chiedo il motivo per cui le persone si facciano influenzare dagli altri o da quello che possano pensare delle nostre azioni \"pazze\" e, potendo tornare indietro, almeno una volta glielo chiederei di scegliere me.
Io gli dico che gli voglio bene ma la verità è che c\'è molto di più perchè non c\'è un solo momento del giorno e della notte in cui lui non sia nei miei pensieri. 
Penso di aver perso un pezzo di me quando l'ho incontrato ma in questi giorni la rabbia non mi permette neanche di rispondergli al telefono e per la prima volta da quando lo conosco, mi sento veramente arrabbiata con me stessa e con lui.
Gli altri mi vedrebbero come la cattiva che ruba il marito di un'altra ma il bene che gli voglio non glielo potrei spiegare:non è una bella posizione quella di chi vuol bene e non lo può dire.


NON SENTO IL SUO AMORE E NON SENTO NEANCHE' L'AMORE PER ME STESSA

Età: 45 Sono divorziata con un figlio di 21 anni e altri due fallimenti relazionali alle spalle oltre al matrimonio. Tre anni fa circa ho conosciuto un uomo di 4 anni più piccolo di me, abbiamo cominciato a frequentarci in maniera sempre più assidua fino a ieri. Ho subito per due anni la sua indifferenza, le umiliazioni, le ingiurie, i tradimenti, la violenza fisica, verbale e psicologica ma nonostante tutto non ho mai smesso di amarlo! Due anni fa ha scoperto delle mail che mi ero scambiata con un uomo che mi faceva la corte, risalivano a sei mesi prima e precisamente due mesi dopo l\'inizio della nostra relazione ed è andata avanti per circa un mese. Erano decisamente mail che non lasciavano spazio all\'interpretazione, era chiaro quello che lui voleva ed io stavo al gioco ma non è mai successo niente, non siamo mai andati oltre quelle mail perchè in realtà non ho mai voluto che accadesse. Ero confusa, avevo scoperto che in realtà il mio compagno mi aveva mentito, era sposato con due figli e viveva ancora in famiglia e non dalla madre come mi aveva detto e anche dopo, quando ha lasciato la moglie ed è andato a vivere con i genitori ha continuato a dire tante bugie che puntualmente smascheravo. Credo volessi trovare la forza di uscire da quel rapporto e cercavo di trovare un motivo perchè non mi bastava quello che avevo visto, ho sempre giustificato ogni cosa con lui....sentivo che non era leale, volevo lasciarlo ma non ci sono riuscita.....fino a ieri. Mi picchiava in modo selvaggio, m\'ingiuriava mi ha costretto a fare scelte che mi hanno isolata sempre di più! All\'improvviso ha smesso di picchiarmi, credo sia successo quando ho cominciato a difendermi, circa un anno fa, ma ha continuato ad apostrofarmi con i peggiori appellativi possibili...continuava a rinfacciarmi la storia delle mail, non ha mai creduto al fatto che non fosse successo altro e ogni cosa che facevo veniva ingigantita e messa in dubbio fino ad arrivare a litigare pesantemente. Le nostre liti sono diventate sempre più frequenti e feroci. Circa un mese fa ho scoperto casualmente un suo account di facebook e mi sono accorta che da più di un anno flirtava con una donna di 10 anni più piccola di lui ma ha sempre negato....ormai vivevo in un incubo, con lui non avevo più dialogo, mai una carezza, un attenzione ero sempre io che cercavo lui anche sessualmente e paradossalmente lui continuava ad essere geloso fino alla paranoia almeno così sembrava anche se in privato ero diventata invisibile. Gli ho fatto da geisha, cercavo di renderlo felice in tutti i modi possibili ma non serviva a niente, dava tutto per scontato ed ero sempre e comunque la bugiarda, falsa, ipocrita, p.....a che lo aveva deluso tre anni prima ma mi diceva anche che voleva sposarmi e che voleva un figlio da me. Caos totale nella mia testa, un terremoto di emozioni, sensi di colpa, rabbia, dispiacere, odio verso me stessa e il rimorso di quell\'errore che mi aveva segnata per sempre. Ieri mattina.... l\'epilogo. Eravamo in spiaggia e come al solito io non esistevo. La rabbia in me saliva ma cercavo di soffocare l\'istinto poi ho detto qualcosa che ha scatenato la bestia. Ha cominciato ad inveire, a picchiarmi non curante delle persone che erano intorno e m\'istigava, ho notato gli tremavano le mani, probabilmente, se fossimo stati soli mi avrebbe ammazzata di botte...ho cominciato a piangere a singhiozzi, gli ho urlato contro come non mai, gli ho intimato di smetterla e lui è diventato un cagnolino, cercava di calmarmi ma solo perchè temeva l\'intervento di qualcuno che non c\'è stato. Ho chiamato mia madre e le ho chiesto di venirmi a prendere...gli ho chiesto di non chiamarmi più, di non cercarmi, di viversi la vita che vuole ma non sarei mai più stata la sua prigione, l\'origine del suo male, il suo capro espiatorio! Un atto di coraggio il mio ma Non faccio che pensare a lui, sono immobile nel mio dolore, non faccio che piangere e chiedermi perchè... non voglio chiamarlo...non sento più il suo amore da troppo tempo ormai, non so neanche se l\'ho mai avuto il suo amore....il problema è, però, che da tempo ormai non sento più neanche l\'amore verso me stessa!