lunedì, maggio 21, 2012

MI DICE CHE NON SA' SE MI AMA PIU'

audrey, Età: 30
11 anni di felice fidanzamento (resistiamo gli alti e bassi della lontananza per i miei studi, convivenza…)MATRIMONIO A GIUGNO SCORSO…il giorno piu’bello della mia vita. E pensavo anche della sua.andiamo ad abitare nella casa nuova tutto sembra normale …io inizio nuovo lavoro a gennaio.a febbraio mi dice che non sa se mi ama piu’.una settimana fa mi confessa di avermi tradito da gennaio a aprile 6-7- volte con la stessa (che ha un figlio e un compagno) e che ora è confuso e non sa che fare. Se ne va in albergo e dopo un giorno torna e dice che io sono la sua priorità che gli sono mancata ma che non puo’dirmi che mi ama come prima e che non sa cosa abbia significato lei e il perché l’abbia fatto. Se l’ho fatto ci sarà un motivo, forse non ti amo piu’. io gli chiedo ma allora che sei tornato a fare se non sei sicuro e lui mi dice che il modo migliore per capire secondo lui è quello di starmi vicino. Io gli dico che non posso farcela se lui non chiede perdono e non è sicuro al 100%.me ne vado. Gli dico di non chiamarmi o solo se ha veramente voglia di sentirmi. Mi chiama un paio di volte al giorno ma non si sbilancia mai. Dormo da amici e lui lo sa. Perché non viene a prendermi? Non verrà mai??????? Aiuto…HO TANTA PAURA E NON RIESCO NEANCHE A RESPIRARE…!!!!





MIO MARITO MI HA LASCIATA

aura81 Età: 30
Mio marito mi ha lasciata da un mese.Il dolore è ancora molto presente, altalenante.Continuo a sentire forte la dipendenza e l\'abbandono.Il distacco totale, nel mio caso, sarebbe impossibile perchè abbiamo due figli piccoli.Nel frattempo stiamo procedendo alla separazione(che io non vorrei,ovviamente),ma dato che per lui non c\'è verso di recuperare,ero decisa per una giudiziale.Non ho un lavoro e neanche una casa mia.Ora io e i bambini viviamo dai miei genitori tra litigi e malcontenti.Credo però che serva a poco se non a prolungare una dolorosa agonia.
Nel frattempo sono in terapia da una psicologa dell'asl ma fino ad ora non sento i risultati.Lei si limita ad ascoltare.

Mi dia un consiglio,la prego.



IO DIPENDO DA LEI IN TUTTO E PER TUTTO

ste
Ho 40 anni, questa storia che mi sta devastando anche fisicamente oltre che psicologicamente dura da più di due anni e mezzo. Prima di conoscere Lei ero una persona normalissima, avevo una fidanzata, amici,mi divertivo, non mi mancava nulla. Non sono sempre stato un santo con la mia fidanzata, non mi sono sempre comportato in maniera cristallina e me ne pento, avevo un certo successo con le ragazze. Poi ho conosciuto la mia pazzia. La conoscevo di vista da tempo, mi era sempre piaciuta molto fisicamente, sapevo che era fidanzata, io pure, e più che salutarci non era mai successo. Un bel giorno venni a sapere che si era lasciata col suo ragazzo, io non feci nulla ma tramite amici in comune lei venne a sapere che a me piaceva molto. un giorno lei diede il suo numero di cell ad un mio caro amico perchè lui lo desse a me.Ricordo perfettamente lo stupore, lei sapeva che ero fidanzato, io non chiamai subito, la vedevo giornalmente ma non parlai mai con lei, stavo bene con la mia ragazza e non volevo combinare pasticci. Dopo 10 giorni mi decisi a chiamare, pensai così senza impegno, per non fare la figura dello scemo e fu l'inizio della fine.Dopo quella telefonata passarono 15 giorni e la invitai a cena. Era la sera di Hallowen del 2009, ricordo tutto, perfettamente, ogni parola, emozioni, tutto, come fosse succcesso ieri, da quella sera io mi innamorai perdutamente, pazzamente, sconsideratamente di lei, lasciai la fidanzata, amici, tutto. Per me esisteva solo lei. Lei era stata tradita dal suo ex ma lo amava ancora,con me stava bene ma non mi amava, per me lei era il giorno e la notte, il sole e la pioggia e lo è tutt'ora. Ricordo la prima volta con lei,io non riuscivo a fare l'amore, ero teso, tremavo come una foglia, la vedevo splendida, avevo come paura di sciuparla, quando andava via da casa mia piangevo disperato, ci vollero tre sere prima che riuscissi a fare l'amore con lei, era tutto ciò che desideravo ma l'emozione era troppo forte non riuscivo a sostenerla,mi sentivo sempre piccolo piccolo davanti a lei. Mi accorsi che questa era la prima volta che mi innamoravo veramente, per la prima volta in vita mia c\'era qualcuno più importante di me stesso. Cominciai ad avere problemi di stomaco, non riuscivo più a mangiare. dopo quattro mesi lei mi lasciò, il suo ex la cercava e lei era indecisa,mi disse tu ci sei nella mia vita ma devo riflettere, il mio cuore non batte come il tuo..io non le diedi tempo, le dissi di fare la sua vita. era il 23 febbraio 2010.io persi 36 kg in 7 mesi, ero una persona distrutta, cercai di farmi forza, ma mi mancava, un incubo, fu un incubo, frequentai altre persone, anche la mia ex, ma non riuscivo a spingermi oltre l'amicizia, mi sembrava di tradirla, non potevo. Il 10 maggio 2010 lei mi mandò un sms, mi chiedeva come stavo, se andava tutto bene, dopo aver letto l'sms vomitai subito e poi mi ubriacai. Io lavoro in un posto pubblico, dopo 6 giorni mi venne a trovare sul lavoro, io ero come impazzito, dopo due giorni mi portarono al pronto soccorso, avevo dei dolori di stomaco tremendi e il cuore come impazzito. mentre ero all'ospedale lei mi chiamo dicendomi se potevo aiutarla economicamente io le dissi che ci avrei pensato. Devo dire che lei è una donna separata con un figlio, sono 20 anni che va da psicologi e psichiatri per depressione ed ansia, a me non interessava questo, io l'amavo e l'amo. l'aiutai economicamente, e ci frequentammo come amici, lei era sola, non era tornata con l\'ex, dopo qualche mese lei volle riprovare con me ma non andarono bene le cose, non mi amava e non voleva fingere, l\'ammiro per questo. Io ero sempre più a pezzi ero vicino alla donna della mia vita, l\'amavo disperatamente, l\'aiutavo e l\'aiuto in tutto anche economicamente ma non potevo averla. Durante l\'autunno del 2010 cercai di staccarmi da lei consapevole che non mi avrebbe portato a niente starle vicino, intrapresi una terapia da una psicologa, capivo di aver bisogno di aiuto, ma non servì a molto, 15 mesi di sedute e sono ancora qui.Nel 2011 bisticci e l\'ex che si rifà di nuovo vivo, questa volta lei prova a rimettersi insieme a lui ma le cose non funzionano, nel luglio 2011 lei mi racconta la prima bugia di cui sono a conoscenza, bisticciai veramente, le dissi che lei era padrona della sua vita ma non poteva trattarmi così. per due mesi fino ai primi di settembre non seppi più nulla di lei. io toccai il fondo, mi spaccai due dita prendendo a pugni un muro, ero sempre ubriaco ma non la volevo più o almeno così credevo, non avei mai più potuto fidarmi di lei, per me la fiducia e tutto. A settembre lei ebbe il coraggio di raccontarmi tutto, si scusò con me ma io non riuscivo a perdonare quella donna, l\'amavo disperatamente, ma non riuscivo a perdonare. Ci frequentammo per mesi come amici, io l\'aiutavo in tutto ma non avevo più l\'idea di averla di nuovo come fidanzata ero disgustato dal suo comportamento, ma non riuscivo a non vederla a non cercarla, a stare lontano da lei, mi sentivo vivo solo quando ero con lei pur sapendo che non ero l\'uomo per lei e lei non più la donna per me. ci frequentammo fino a gennaio di quest\'anno poi io le dissi che vivevo male che stavo male a starle così vicino che volevo farmi una vita mia, lei mi disse che capiva ma che era dispiaciuta, le dissi che piangevo spesso la sera pensando a lei a suo figlio, dopo qualche giorno lei mi disse di allontanarmi da lei, che non mi amava che la soffocavo. io lo feci, non sò perchè mi disse quelle parole, se le disse per me o perchè vedeva qualcuno, non lo so. dopo meno di un mese alla fine di febbraio lei mi cercò di nuovo e a me sembrò di tornare a vivere. Vederla sorridere, parlare con me, seduta accanto a me in auto o a casa mia e io a casa sua mi dà un piacere che non ha eguali.Anche ora che siamo alla fine di aprile io sono qui a scrivere dopo aver passato il pomeriggio con lei. Io non so che sono per lei, un amico, una persona a cui appoggiarsi, uno che le risolve i problemi, uno con cui si sente sicura, non lo sò proprio. Io so solo ciò che è lei per me, vita! So di non poterle essere amico, io l'amo e se tutto ciò da una parte mi dà grande piacere dall'altra una sofferenza insopportabile, so che se ne può andare da un momento all'altro, ma adesso quando siamo insieme è come se fossimo due fidanzati a parte il fatto che entrambi evitiamo ogni contatto fisico, a volte un timido abbraccio, ma quando le nostre mani si toccano entrambi le ritiriamo immediatamente, quando non ci vediamo ci sentiamo quotidianamente o tramite sms. A me tutto ciò non basta, non serve, ma non ho la forza di staccarmi da lei, quando sono con lei io ritorno a vivere, ho tutto non mi serve altro. Non so più che fare. Sono alla frutta, sto male di nuovo anche fisicamente, mi sono affidato ad una nutrizionista per non perdere peso ma non ha molto effetto. Dopo anni ormai che la conosco lei ha il potere di destabilizzarmi, davanti a lei tremo sempre come una foglia, non sono in grado di intendere e volere, è più forte di me. Io nelle mie cose e con le altre persone sono deciso, difficilmente influenzabile ma con lei tutto è diverso. Non so più a chi rivolgermi per essere aiutato. Io voglio guarire da lei, con tutte le mie forze ma non riesco.A volte penso perchè ho conosciuto unapersona così, era meglio non averla mai conosciuta, perchè la nostra storia non è finita quel febbraio 2010, perchè sono ancora qui a dipendere da lei, perchè è questa la verità, io dipendo da lei in tutto e per tutto, se la mia giornata sarà bella o no dipende solo da un suo sorriso, da un suo sms, da qualcosa che viene da lei.Non sono più la persona che ero, me ne rendo conto, ho perso tutto, ho perso il rispetto per me stesso.Datemi un consiglio aiutatemi per favore.



DIPENDENZA AMICALE

shane Età: 18
Salve dottore,è la prima volta che le scrivo ed ho appena letto le testimonianze sulla dipendenza amicale di cui aspettiamo in tanti aspettiamo un suo articolo.
Sono una ragazza di 18 anni,impegnata felicemente con un ragazzo da 5 anni. Da quando ero bambina ho sempre avuto una certa dipendenza verso delle figure femminili a partire da mia madre. A soli 7 anni già era molto dipendenza affettivamente dalla mia migliore amichetta di giochi. Da li in avanti crescendo ho avuto vari rapporti di dipendenza con varie amiche,nessuno di questi rapporti si è mai concluso negativamente ma ho notato da parte mia troppa empatia,attenzione e dipendenza verso queste amicizie.
Fortunatamente non mi succede con tutte le amiche ma con poche e mai sono dipendente da più persone contemporaneamente ma tendo a cambiare spesso oggetto di dipendenza che però è sempre una persona a me molto vicina. Come è naturale che sia questi rapporti cosi intimi mi hanno portato spesso a molta confusione,non capendo addirittura se io fossi innamorata di queste persone. Non è un argomento semplice da affrontare con chi mi sta vicino perchè spesso credono che io sia omosessuale,non che io abbia niente in contrario verso l\'mosessualità,ma ho notato e provato a vedere se lo sono ma non lo sono in quanto non sento un\'attrazione fisica verso le donne bensi\' verso gli uomini.
In particolare con il mio ragazzo sto molto bene e sono felice ma lui non è mai riuscito a darmi la stessa intensità affettiva che posso avere con un'amica intima.
Credo che questa sia una patologia in quanto è un comportamento che io attuo senza controllo e continuamente,finisco con un\'amica e inizio con un\'altra come una sorta di amore platonico ma senza attrazione fisica. Condivido il concetto che ha espresso un\'altra donna di cui lei ha pubblicato la testimonianza,non è che vi è in me una specie di scissione tra eros(verso gli uomini) e agape(verso le donne)? ripeto io amo il mio ragazzo e non riesco a pensare alla mia vita senza di lui ma comunque l\'intensità emotiva,la dipendenza affettiva che ho in questi rapporti cosi intimi sono eccitanti si ma la loro dipendenza e l\'astinenza che mi provocano mi preoccupa enormemente in quanto non riesco a trovare una pace interiore.
La ringrazio tanto e aspetto con ansia una sua risposta,
Cordiali saluti





mercoledì, maggio 02, 2012

NON CREDO NELL'AMORE E NELLA COPPIA

Maria Gabriella Età: 52
La ragione per cui posto questa testimonianza è che vorrei , grazie ad auspicati commenti , poter comprendere se vivo una fase di grande negatività pur senza accusarne consapevolezza.
Vado al problema.
Per tutto quanto ho vissuto ...mi trovo oggi a vivere come assolutamente risibile ed impensabile qualunque ipotesi di relazione di coppia. Mi sembra semplicemente ridicola l'idea di poter ancora credere che un uomo e una donna possano seriamente dire di "amarsi", e mi sento di una ingenuità solo riprovevole (e per nulla meritoria o lodevole) per aver anteposto il "progetto coppia" a qualunque altro aspetto della mia vita.
Per stare ai fatti..
Non sono mai stata di amori facili e storielle disimpegnate.
Ho avuto soltanto lunghi fidanzamenti (sempre chiusi da me), un matrimonio per amore e solo per amore (con figli), una relazione ultredecennale dopo la separazione.
Sono stata io anche a chiedere la separazione e poi a chiudere quest'ultima relazione, ma...mentre nei fidanzamenti da ragazza chiudevo con ragazzi che erano ancora innamorati di una me che non lo era più...matrimonio e relazione da separata li ho chiusi senza avere alcuna certezza che vi fosse ancora amore dall'altra parte, e pur vivendolo fortissimamente io. Come molte donne, credo, li ho chiusi perchè ...mentre era fortissimo il dubbio che la stanchezza fosse di entrambi, era subentrata la certezza che questa iniziativa avrei potuto prenderla solo io, visto che ero l'unica a patire scompensi dalla prosecuzione di queste relazioni.
Mi sono sempre innamorata di uomini che apparivano in qualche modo forti e carismatici.
Poi mi trovavo regolarmente a scoprirne le immense debolezze , ma non per questo amarli di meno, anzi.
In entrambe le relazioni più importanti della mia vita (ossia il matrimonio e la successiva lunghissima relazione, che insieme hanno coperto più di metà della vita che ho vissuto) ...potrei dire che mi sono innamorata della forza e del carisma, che ho poi scoperto ed amato la debolezza per quanto imprevista, e che ho in ogni modo soccorso - con tutto l'amore e l'abnegazione possibili - quella debolezza.
Altrettanto regolarmente è arrivato il tempo (lungo e meditato e sofferto) nel quale dietro la debolezza potevo vedere di tutto e anche di più, ma non il desiderio di alcuna reciprocità in quella che Battiato chiamò "la cura".
Veniamo ad oggi : ho chiuso senza alcun senso consapevole di distruzione o di disfatta. Ho chiuso con l'entusiasmo di chi ha vinto una battaglia di liberazione.
Non rimpiango nulla di quel che è stato. Posso farmi laghi di lacrime su quel che ho sognato, ma non certo sul quel che ho realmente avuto.
Erano (sono) uomini intelligenti, colti, per tutti molto carismatici.
Io, proprio per questo, non credo più a nulla.
Ho vissuto così "dal di dentro" la inconsistenza delle apparenze e la vuotaggine delle più belle parole che non riesco a leggere nulla che sia \"coppia\" in termini di \"amore\".
L'età appesantisce molto il quadro. Nel senso che ho visto mentire a se stessi e a me uomini giovani e forti e quantomeno legati da una fortissima e reciproca attrazione fisica. Per cui mi vien normale chiedermi : per gli attuali coetanei..l\'ormone è decisamente più flebile, la capacità di affabulazione ottimizzata, l\'esigenza di vincere la solitudine ed avere una riferimento \"familiare\" è acuito dall\'età ...per cui: se non era amore quello che aveva tutte ma proprio tutte le carte per esserlo nel vigore e nella freschezza della gioventù...non sarà solo ridicolo ipotizzare che possa esserci un Amore in età matura?
Ecco: penso questo e mi chiedo : sono lucida o solo molto negativa senza rendermenre conto?

UNA DONNA STRANIERA MI PRENDE IN GIRO

Età: 37
Buon giorno Dr, da qualche mese sto vivendo una storia di amore non corrisposto, piena di inganni e tradimenti continui con una ragazza straniera zona Carpazi ma qui in Italia, purtroppo, con amara evidenza, mi ha confessato che se avesse avuto intenzione di sposarmi non avrebbe aspettato 6 mesi per dirmi che le faccio comodo e che grazie agli stupidi come me, si sta costruendo una casa al suo paese.
Mi creda Dottore che nonostante io sia insegnante e di 37 anni, in questo momento sto piangendo e non ho più lacrime, perchè ho investito molto su quella donna, regali, speranza, rinunce personali. Però non la odio e non mi arrendo, spero che si realizzi il mio sogno. Purtroppo, non ne parlo con nessuno, la gente è cattiva e riderebbe sulle disgrazie degli altri, o peggio ancora a casa qui, mi direbbero - hai la salute- Non ho più tanto appetito, il pensiero di vedere quella donna tra le braccia di un altro è un chiodo fisso che mi divora lentamente. La prego mi dia un consiglio perchè ogni giorno è sempre peggio. Grazie.

MIO PADRE HA UNA GELOSIA OSSESSIVA

Età: 21
Ciao a tutti
Vi racconto la mia storia. Sono una studentessa universitaria di provincia, come tante altre. Pensavo di essere una persona normalissima, con una vita normalissima e mi andava bene così. Il problema sono sempre state quelle piccole zone d’ombra che ho fatto del mio meglio per ignorare. Le ho chiuse in un cassettino del mio cervello e ho fatto finta che non esistessero, per quieto vivere, per buon vivere.
Adesso, una cosa del genere non posso più farla. La violenza è riesplosa in tutta la sua cattiveria, in tutta la sua gratuità. Ha un nome e un volto questo male, e è un dolore sovrapporlo al viso “buono” di mio padre.
Non so chi sia questo schifo d’uomo con cui vivo adesso, ma non ha nulla dell’uomo a cui ho voluto bene…
Parto dall’elemento scatenante, che è poi quello che mi ha spinto a scrivere qui. Un mesetto fa circa, sento nel bel mezzo della notte una voce insistente che chiede qualcosa. Era la voce di mio padre. All’inizio non ci ho fatto molto caso ma dopo un po’ di tempo, sentendo che non la smetteva mi sono insospettita. Sono andata alla porta e mi sono messa ad origliare… Quando ho sentito la sua voce, mi si è gelato il sangue nelle vene. Era la stessa voce forte e secca di quando perde il senno. Continuava a chiedere a mia madre “chi hai chiamato alle due sabato”, andava così a mitraglietta. La mamma ha risposto qualcosa che non sono stata in grado di sentire, probabilmente “nessuno” o “non ricordo”. La situazione era chiara, stavano litigando per qualcosa e mio padre era davvero incazzato.
Li per li ho deciso di non mettermi in mezzo, temevo di peggiorare le cose, tanto gli sarebbe passata. Non è stato cosi, un’ora dopo mio padre era ancora lì ad insistere e lo sento che inizia ad urlare: “puttana”, “mi hai rovinato la vita…”, “ti ammazzo….”. Mi sono spaventata. Diventa molto molto violento quando si arrabbia, è capace di fare tutto pur di dimostrare che ha ragione, pur di sottometterti.

Sono uscita dalla mia camera e mi sono avviata verso di loro, alla fine sono rimasta sulla soglia della porta per capire di cosa si trattasse… Continua ad urlare che l’ammazza, che li ammazza entrambi, sbatte pugni dappertutto… Era ubriaco perso, preda di una rabbia senza controllo… Ho avuto paura. Paura che le facesse qualcosa, così sono intervenuta. Ho chiesto di spiegarmi che stava succedendo… E arriva la bomba. Era convinto che la mamma avesse un amante, che lo stesse tradendo con chi lei aveva chiamato ”il sabato alle 2”. La cosa allucinante è ciò che viene dopo: la segue da mesi, dappertutto, le controlla il tragitto casa-lavoro, la benzina che ha usato, l’accusa che sta troppo nei centri commerciali (è li che si vedrebbe col suo amante), le controlla il telefono, il portafogli, la borsa.
E lì, di fronte a me, inizia ad urlare le peggio volgarità, apostrofa la mamma delle peggio cose, continua a dire che lo tradisce, che lo fa da una vita e tante altre cose…
Ho provato a farlo ragionare, ma mio padre non ha voluto sentire ragioni sull’assurdità della cosa, è diventato sempre più volgare e violento. Ha spaccato il cellulare della mamma, la bruciato la sim… continuava ad urlare come un matto.
Era talmente ubriaco che, sperando di calmarlo, gli ho detto che ne avremmo parlato con calma l’indomani mattina. Si erano fatte le 4 del mattino da quanto gridava e urlava. Ho portato mia madre in camera mia, sperando di avere un po’ di tranquillità. Ma non è stato così. Dopo un po’ è venuto da noi e ha continuato ad urlare e inveire…
Inutile dire che non ha dormito nessuno.
Il giorno successivo, non si è fatto vedere fino a sera, sicuramente per la vergogna. Ma è bastato toccare un po’ d’alcol per ricominciare daccapo. Voleva buttare fuori di casa la mamma e, nel contempo, cercava di convincermi che aveva ragione lui. Che gli ha fatto la vita un inferno, che la ama,… mi ha raccontato tante cose che non dovrei sapere…
Passa il tempo, si calma, si rende conto della cazzata che ha fatto perché nel frattempo ha chiesto i tabulati. E cerca di riappacificarsi con la mamma. Fa l’agnellino. Compra le cose che ad entrambe piacciono di più, ci regala gioielli, vuole portarci fuori a cena, fa il simpaticone.
Ma nel frattempo toglie i soldi alla mamma, torna a casa ad orari improbabili per controllare, non le permette di mettere il naso fuori di casa, si insospettisce con qualunque uomo parli, continua a seguirla quando va al lavoro, neppure la spesa può più fare da sola...
Reclusione totale, solo lui (e io). Che nel frattempo avevo smesso di seguire le lezioni, di uscire, di fare tutto… per poter stare in mezzo….
Ho sempre saputo che sarebbe stata una questione di tempo, sapevo sarebbe riesploso di nuovo e sarebbe stato più violento di prima… Per cui nel frattempo ho cercato di attrezzarmi: ho risposto a mille annunci in cerca di un lavoro, ho cercato di procurarmi dei soldi (ho venduto alcune cose, ho annullato le vacanze,…), ho lasciato il curriculum a tutti i centri commerciali e negozi che conoscevo. Questo in orari in cui potevo “stare tranquilla”, in cui sapevo che non ci sarebbe stato…
Alla fine, qualche giorno fa, la mamma è esplosa. La cattività forza, il nervosismo e suoi continui sospetti, l’hanno portata ad una crisi di nervi. Con lui che continuava ad insistere che R. è il suo amante, è scoppiata. Ne è venuta fuori una discussione terribile. Lo stronzo stava per metterle le mani addosso, se non fossi intervenuta. Sono volate minacce di morte, ricatti di ogni genere. Alla fine se l’è presa anche con me, che sto dalla sua (di lei) parte. Me ne ha dette di tutti i colori.
Non penso di aver mai provato tanto schifo per qualcuno. Ho voluto vedere coi miei stessi occhi quanto in basso potesse cadere, quanto uno schifo d’uomo potesse essere. Prima mi faceva pena, avevo pietà per lui, ma dopo quello che ha detto, che MI ha detto (a me che non c’entravo nulla, ho solo difeso la parte debole) qualsiasi bene provassi per lui si è dissolto nell’aria… Solo disgusto. E odio.
Mia madre se ne voleva andare, e ce ne saremmo andate se solo avessimo avuto dove.
Purtroppo non abbiamo famiglia, solo lui. A portare denaro in casa è lui, la mamma non guadagna neanche 500 euro al mese. Dove potevamo sperare di andare. Io ho un po’ di soldi, ma non sono neanche 600 euro. Cosa si poteva fare con quelli?
Alla fine siamo restate, ma non senza aver preparato una borsa con vestiti e averla messa sotto il letto, in caso gli venisse qualche altra crisi.
Da quest’ultimo episodio sono passati un paio di giorni, viviamo ancora sotto lo stesso tetto, ma non ci parliamo. Io mi sono chiusa in un assoluto mutismo nei sui confronti, la mamma lo evita.
Adesso che gli sono passati i bollori, penso si sia reso conto. Continua a parlare con la mamma, le fa domande, fa finta di niente, come se non fosse successo niente…
Lei è terrorizzata e alla fine ha ceduto. Gli risponde, gli prepara da mangiare, stiamo a tavola tutti insieme… L’unica cosa è che continua a dormire con me, in un letto improvvisato per terra fatto di tante coperte… Ha paura di stare nella stessa camera con lui, e non a torto.
Da ieri continua a chiederle di tornare a dormire nel letto con lui, perché per terra fa freddo... Se la prende con me, mi dice: “Non ti dispiace far dormire tua madre per terra al freddo, Giuda?” e cose simili…
Lo stronzo sta cercando di dare la colpa a me, è colpa mia se la mamma non dorme nel letto…. Questo schifo d’uomo!
Non so più che fare, controllo tutti i giorni gli annunci e mando curriculum per qualsiasi posizione sia libera… Ho paura di quello che ci toccherà sopportare ancora. Ormai anche il poco ascendente che avevo su di lui l’ho perso… Mi considera un “Giuda”, nella sua mente malata pensa che sia colpa mia se la situazione è giunta a questo punto…
Cosa devo fare? Come si può trattare con un uomo così?

PUO' IL PASSATO CONDIZIONARE LA PROPRIA SESSUALITA' ?

Età: 38
Gentile Dottore, sono fidanzato da 7 anni con una ragazza più giovane di me di 10 anni e da un anno conviviamo. Per un anno abbiamo vissuto una sessualità perfetta, poi sono iniziati i problemi. Io ho iniziato a vivere il rapporto non più con lo stesso interesse, riuscivo ad avere rapporti con la mia compagna, ma con il passare del tempo non riuscivo più a viverli con la stessa passione e ho iniziato a non raggiungere più l'orgasmo. Di conseguenza, con il tempo non riuscivo e non riesco più a vivere serenamente il rapporto sessuale: non ho alcun desiderio, non ho erezione e se ho un rapporto con la mia compagna sfruttando magari l'erezione mattutina non arrivo mai a raggiungere l'orgasmo. Il problema grosso è che io amo la mia compagna, con lei nonostante tutto questo vivo una quotidianità positiva e abbiamo grande complicità.
Il mio vissuto non è stato semplice: a nove anni i miei genitori si sono separati, mio padre, alcolista,ci ha abbandonati. Di conseguenza ho vissuto in un contesto di grande difficoltà economica. All'età di 26 anni ho vissuto il suicidio di mio padre che nel frattempo da qualche anno si era rifatto vivo e co lui avevo instaurato un piccolo riavvicinamento. Mia sorella più piccola di me in passato e oggi è un'alcolista. La mia domanda è queta: può questo vissuto condizionare la mia sessualità? Può la paura di costruire una mia famiglia inibire il mio desiderio sessuale o più banalmente devo pensare che non sono più attratto dalla mia compagna? Grazie

NELLE MIE RELAZIONI ENTRA SEMPRE IN QUALCHE MODO MIA SORELLA

occhiblu Età: 25
Salve! Ho appena letto le vostre testimonianze, e non nascondo che mi hanno colpita molto....
Soprattutto, credo che mi abbiano fatto capire di dover chiedere aiuto a qualcuno....
Nella mia persona ci sono molte "ombre", qualcuna sò a chi o cosa farla risalire, altre no!
Ho 25 anni anni, sono la II di 2 figlie, e in qualche modo una persona molto segnata (nonostante la giovanissima età) dalla vita.
Premetto che da sempre ho vissuto un'inferiorità nei riguardi di mia sorella, dettati dalle differenze che mia mamma ha sempre fatto (in realtà lei non ha nulla di diverso da me, anzi, i nostri percorsi sono sempre stati molto simili).
Ma, a dire di mia mamma, già dalle scuole materne io manifestavo questa "gelosia" (in realtà più che gelosia è una mancanza d\'affetto che avverto da mia mamma)...eppure io non lo ricordo!!
....Ma non credo si tratti solo di una mia fantasia, perchè questa preferenza la avverte la stessa mia sorella e persone a noi vicine...
Aggiungo inoltre che il matrimonio dei miei, nonostante siano ancora insieme, è sempre stato molto altalenante: la cosa che più ricordo con dispiacere è il continuo parlare male di mia mamma nei confronti di mio padre, che a sua volta si è sempre preoccupato degli affari suoi e delle "amichette" che frequentava...
Ricordo che da bambina vivevo male i momenti in cui si stava tutti insieme, perchè sapevo che al 90% delle probabilità sarebbero sfociate in un litigio....
Altro fattore di disaccordo in casa mia, il denaro: interi stipendi spariti da casa (a causa di mio padre), ma nonostante tutto, mia mamma non ci ha mai fatto mancare nulla....
A 13 anni vivo la mia prima storia d\'amore, durata 3 anni, e finita per ovvi motivi (troppo piccoli per continuare)....
Subito dopo io e la mia famiglia ci trasferiamo in un\'altra città.
L\'inserimento non è stato facile, ho impiegato almeno 4 anni prima di abituarmi al nuovo posto: avevo solo 17 anni, e sono stata letteralmente \"sdradicata\" dalla mia città natale....
Premetto che prima di trasferirci tutti, definitivamente, io e mia sorella (rispettivamente 15 e 19 anni) siamo rimaste sole ancora per un anno nella nostra città, prima di deciderci a raggiungere i miei...
Otto mesi dopo il trasferimento ho un gravissimo incidente stradale: lì sono cambiata io, sono cambiati i miei genitori, ma soprattutto è cambiato il nostro rapporto.
Non so definire in che modo, ma sò che da quell\'episodio la mia vita è cambiata...
A 20 anni (circa 3 anni dopo l\'incidente, quindi il trasferimento), conosco un altro ragazzo, di cui mi innamoro, e, a suo dire si innamora perdutamente di me.
Ma la nostra è una storia a distanza: lui viveva dove prima c\'era la mia vita, soprattutto lui aveva un passato da play-boy....
La nostra relazione dura solo 6 mesi, ma vissuti in maniera molto intensa, poi....il suo essere cacciatore torna a farsi vivo...
Mi lascia per telefono, dopo che avevo viaggiato tutta la notte per lui, il mattino seguente.
Mi crolla il mondo addosso, ci metto moltissimo tempo a riprendermi.
Anche stavolta, come nella I storia, mia sorella in qualche modo \"interviene\" e riesce SEMPRE a distruggere il buon rapporto che ha con i miei fidanzati....
Io in tutto ciò provo una forte rabbia nei suoi confronti e nei confronti dei miei: essi sono causa del mio male, loro mia hanno portato in questa città, facendomi perdere sia il I che il II ragazzo, loro hanno voluto che io lasciassi il ragazzo con cui avevo fatto l\'incidente (una storia che per me non ha mai avuto alcuna valenza)perchè \"non alla mia altezza\", e lei (mia sorella) ha sempre guardato male i miei fidanzati, con il sostegno di mia madre che è e sarà sua complice a vita!
Dopo poco più di un anno, conosco un altro ragazzo (attraverso il fidanzato di mia sorella): ci mettiamo insieme, la nostra storia dura 3 anni, nonostante sia una storia mai \"sviluppata\"....
Di lui non sono innamorata, ma gli voglio un gran bene perchè so che lui mi ama, perchè di lui posso fidarmi, perchè lui riesce a darmi delle certezza che la mia famiglia non mi da....
Quasi da subito, però, i rapporti tra il mio ragazzo e quello di ie sorella (che erano migliori amici), si inclinano, fino a diventare 2 perfetti sconosciuti...
L\'anno scorso, dopo 3 anni, anche lui mi lascia per telefono: mi dice che lotta da 3 anni con la sua famiglia che non vuole che stia con me perchè sono figlia di operai....
Altra delusione.....
Altra sofferenza...
Altra colpa che mi sono data attraverso i miei genitori: stavolta mi sono detta di stare pagando ciò che, a causa della mia famiglia, avevo fatto al ragazzo con cui avevo avuto l\'incidente....
Dopo pochi mesi conosco un altro ragazzo, anche lui attraverso il fidanzato di mia sorella (stanno ancora insieme loro...): di lui me ne innamoro, e, nonostante sentissi che non era corrisposto l\'amore, continuo a sentirlo/vederlo/frequentarlo....
Ovviamente dopo qualche mese la situazione si è fatta insostenibile per me e per lui, che dice di non essere innamorato di me, ma soprattutto dice che gli ho addossato molto dei miei problemi....
Anche stavolta mia sorella è contro me e lui, anche stavolta il rapporto tra il fidanzato di mia sorella e la mia nuova fiamma....si è inclinato....
Ed io sono sempre più arrabbiata con me stessa e con la mia famiglia...
Io mi affido totalmente ai ragazzi con cui sto, vedo in loro la mia ancora di salvezza, e questo porta alla distruzione dei miei rapporti, pur non volendolo....
Ho tralasciato un sacco di cose, ma vi ho detto in sintesi la mia storia...
Da voi vorrei sapere se è il caso di farmi aiutare da qualche esperto, se in effetti, il mio comportamento è dettato da un malessere che vivo in casa mia....
Cordiali saluti

HA LASCIATO ME AMANTE E LA MOGLIE

Età: 46
Sono stata lasciata dal mio amante dopo 8 anni.entrambi sposati,all'inizio, abbiamo sfidato il mondo e il nostro comune lavoro.lui non voleva lasciare la famiglia a causa del figlio piccolo.poi,col tempo, si è legato ad altra donne, frequentando anche ragazze molto giovani e prostitute. mi prendeva e mi lasciava fra una storia e l'altra ,negandole e dicendo che prima o poi tornava da me. musicista alquanto noto,alternava momenti di stabilita' ad altri di follia,come quando raccontava in pubblico gli orgasmi con le prostitute.queste cose mi venivano raccontate da altri ma sempre da lui negate. io, ed anche la moglie, siamo sprofondate in un baratro. un anno fa ha lasciato me e la moglie. oggi dice che non ha mai incontrato una donna normale.a me ha tolto cellulare e contatto facebook.mi sento umiliata .ho provato a riavere la sua amicizia.ma ho davanti il ripudio piu' offensivo per una donna.