lunedì, giugno 21, 2010

L'ILLUSIONE DI CAMBIARE L'ALTRO

Salve Dottore,
ieri ho riletto alcuni brani di "donne che amano troppo" e "il narcisismo-identità rinnegata".
Ormai non posso più negare che durante il mio matrimonio ha sviluppato una patologia: la dipendenza affettiva" e che la mia storia familiare ne aveva gettato le basi.
Se ho scelto mio marito come compagno non è stato un caso...abituata com'ero all'indifferenza alle mie esigenze emotive, non ho compreso che quel tipo di uomo non mi avrebbe resa felice. Al disagio ero talmente abituata che tutte le qualità di mio marito mi sono sembrate la soluzione a tutto. E' un uomo forte, onesto, obbiettivo e generoso e nella mia "scelta" la forte componente "mentale" che mi contraddistingue, ha deciso: era lui l'uomo della mia vita e me ne sono innamorata.
Lo vedevo e lo vedo un uomo troppo intelligente per non trovarlo capace di venire incontro alle mie istanze emotive. L'illusione di cambiare l'altro è tipica delle "dipendenti affettive". Oggi so che non si può sperare di avere quello che non c'è. Ho sperato per anni e sono crollata 2 volte, ma solo sotto il peso di eventi forti. Poi riprendevo sistematicamente a sperare e a soffrire in silenzio.
In realtà non ho fatto altro che sostituire le persone: lui al posto dei miei genitori...ma sostanzialmente è stato lo stesso gioco. Richesta tacita di comprensione senza la forza di far nulla per cambiar le cose. Potevo solo esser brava e sperare di esser vista.
Inizialmente con mio marito ho avuto addirittura sollievo, perchè con l' appoggio di mio marito, mi sono liberata dalla "dipendenza" da mia madre. Oggi alle sue mancanze reagisco ed è merito della forza attinta dal matrimonio.
Oggi però ho un'altra consapevolezza: mio marito ha dei tratti caratteriali "narcisistici" e lui non cambierà, non può.
Il nostro incontro non fu casuale: al narcisista serve una dipendente affettiva ed il prodotto è una co-dipendenza. Lui vuole chiamarlo amore...ma forse non lo è.
In altri termini me lo aveva già detto lei qualche tempo fa:" lui non cambierà, passerà da una passione all'altra. Lei non lo avrà mai come lo desidera: prendere o lasciare."
Ma allora mi mancava una consapevolezza: la mia "dipendenza affettiva".
Che qualcosa non andava in me l'ho capito dopo quello schiaffo, dovevo reagire e sottrarmi, ma mi mancavano le forze. Per questo sono venuta da lei.
Dottore, sono passati 6 mesi da allora ed oggi è tutto molto più chiaro, le cose hanno un nome, un origine e una spiegazione ma la via per venirne fuori resta per me troppo difficile!
Sto sicuramente migliorando, incomincio a dire qualche no, ma non so se riuscirò a venirne fuori.
Se persistono le condizioni che hanno permesso l'insorgere della "patologia" resta difficile guarire. Adesso nel gioco ci sono anche 2 figli ed è tutto più complicato. Oggi mi sento debole e lo vedo, ma devo esser responsabile per i miei figli. A loro serve una madre ed un padre presenti e sereni per non fare guai pure a loro. I genitori possono anche non stare insieme, ma devono esser equilibrati. Io e lui non lo siamo.
La mia vita è andata cosi...non do colpe a nessuno, neppure a me stessa...la vita decide per sé.
Ma io sono stanca e voglio liberarmi da questo peso che mi attanaglia, questa infelicità che mi annichilisce.
Piccoli passi li ho fatti, ma la vetta la vedo troppo lontana ed ho spesso paura di cadere e ruzzolare di nuovo a valle.
Con stima e affetto
Cinzia

venerdì, giugno 18, 2010

VITTIMA DI UN NARCISISTA

eva Età: 50 Gentile dott. cavaliere, dopo 13 anni di paradiso e inferno, vissuti costantemente come essere sulle montagne russe, da circa un anno mi sono allontanata dal mio compagno narcista. e' inutile dirLe gli effetti devastanti che questo rapporto mi ha provocato.Mi rivedo e mi identifico nella maggior parte delle testimonianze inserite nel suo blog.
Desidero comunque sottoporLe due questioni in particolare.
La prima riguarda la difficoltà per la "vittima" di un narcisista, in questo caso diventata "dipendente affettiva" di fronteggiare un sentimento acuto e incomprensibile di perdita. Infatti la parte più intollerabile è il sentimento di perdita oggettuale che comporta la sensazione di non essere più nella mente, nei pensieri, nella memoria di qualcuno che è importante.O peggio comporta sentire che questo qualcuno sta facendo di tutto per cancellare la tua immagine, il pensiero di te, la memoria di te, la tua presenza dentro di sè e intanto sentire che non ci puoi fare nulla. E' intollerabile sentire di sparire dalla mente di qualcuno che è stato profondamente significativo nella tua vita.E' una parte di sè che scompare, svanisce la tua storia, il tuo tempo, un frammento del significato della tua esistenza. Sul piano interiore significa la sparizione dell'altro: è una forma di sparizione soprattutto la scoperta della sua differenza da come lo si era pensato, sentito immaginato voluto amato.Infatti è l'immagine di un altro, alieno estraneo, incomprensibile e minaccioso che prende il suo posto. viene amputato quel mondo di sensazioni, esperienze, confidenze che si era interiorizzato.La scoperta che nella mente del narcisista non si era presenti come un\immagine dotata di una propria identità e sostanzialità, di una propria riconosciuta vita, ma si era soltanto il riflesso in uno specchio, una proiezione di immagini ideali che si riproducono attraverso di esso è qualcosa di molto penoso e doloroso rivelare a se stessi. equivale a sancire la propria sparizione e ammettere definitivamente la propria impotenza. ecco perchè si continua a difendere e a trovare sempre nuove scuse per quegli ambigui comportamenti, perchè in questo modo non si difende tanto chi ci maltratta, quanto noi stessi, il nostro equilibrio, il persistere di un sentimento legittimo e proprio di presenza. Ecco è tutto questo che traumatizza, che provoca quel dolore lacerante e sconfinato. la caduta irreversibile delle illusioni e quel senso di delusione che credo non passerà mai.
La seconda questione è il distacco dal carnefice. Ho iniziato da 2 giorni l'approccio terapeutico e la prima indicazione è stata quella del distacco totale. Come dice Lei dott. Cavaliere il distacco assoluto per quanto dolorosissimo e dilaniante è la migliore cura. Eppure, Fino ad oggi,mantenendo sporadici rapporti, scambi di sms, contatti verbali, posso testimoniarle di essere riuscita a contenere e gestire le sensazioni dolorose e questo senso di inutilità e di vuoto che oggi riprovo in tutta la sua interezza. mi creda sono consapevole di dover seguire le indicazioni terapeutiche ma è così difficile uscire fuori da un'angoscia che lacera l'anima e sopratutto perdonarsi per essere stata complice di questa patologia perversa. oggi sento fortemente il peso del tradimento verso per me stessa e un senso di delusione che è diventato soffocante. grazie se terrà conto delle mie considerazioni.

LA MIA SECONDA UNIONE INFLUENZATA DALLE SUE FIGLIE

Buongiorno. Le scrivo perché ho già sofferto di depressione, sento che ci sto ricadendo capisco che ho bisogno di aiuto. Ho già sperimentato la psicoterapia, ma la strada è lunga e complessa ed economicamente non posso sostenere il costo di un lungo programma. Pensavo di esserne uscita, ma forse non si guarisce mai. Ho bisogno di trovare qualcuno che mi aiuti a trovare una luce. Qui per farsi ricevere da strutture ospedaliere bisogna avere dei chiari segni fuori: essere abnormemente grassi o magri. Quello che hai dentro non interessa, il dolore sordo, costante, che ti fa rifiutare tutto di te, sentire una fallita, una inconcludente che non riesce neanche ad uscire di casa per paura della gente, quella tristezza che non ti abbandona mai, quel pianto sordo che ti porti dentro, l'incapacità di concentrarti di pensare, di lavorare, la rabbia l'amarezza la follia non si vede e quindi non c'è. Non so più che fare, dove andare. Ho affrontato tanti mari, ma questa tempesta proprio non mi lascia andare.
Ho 51 anni,e sto affrontando l'ennesimo periodo difficile della mia vita: una “seconda unione” tempestosa, viziata dalla convivenza delle sue figlie. Dopo anni di tensioni, malumori, dispetti incomprensioni arriva l’impossibilità di continuare insieme alle figlie, la loro uscita dalla mia casa, il suo abbandono lento ma inesorabile, l’incapacità di avere un ruolo nella vita di chi ami, la solitudine morale ed economica. Una famiglia, una rete di affetti dissolta misteriosamente nell’acido in pochi giorni. Debiti da pagare, io che affitto le stanze delle mie figlie per sopravvivere, la vita che si riduce per noi tre in 15 metri quadri della mia camera da letto. Io non so più dove andare, sembro una falena impazzita che sbatte incontro alla prima luce. Mi sarebbe piaciuto trovare una soluzione con il mio compagno, ma lui vuole stare con me solo se io accetto di esserci quando non ci sono le sue figlie, ma anche se non metto in imbarazzo la sua famiglia con la mia presenza, perché io sono quella che ha cacciato le sue figlie di casa ed è sconveniente invitarmi. L’unica cosa che miche mi gratifica è il mangiare. Mangio e assisto giorno dopo giorno al declino, mi deprimo, mi crogiolo nel dolore e passo da un cibo all’altro, spuntini, dolci e salati, ogni occasione è buona per mangiare, salvo pentirmi e pianificare qualche dieta ferrea che puntualmente mando a monte dopo due o tre giorni; così in meno di un anno sono passata dai miei 45 kg, per 1.53 di altezza ( peso stabile dai 18 anni anche dopo 2 gravidanze) alla soglia dei 60 kg. Credo che non ritornerò mai più ad essere quella che ero. Neanche dentro. A volte penso di essere affetta da dipendenza affettiva, di farmi del male inseguendo qualcuno che in realtà non mi vuole…….. Ho provato a parlarne con qualcuno, ma dopo un po’ mi dicono che sono fissata. Allora ho pensato che forse se riuscissi ad allontanare questo male oscuro, se riuscissi almeno ad iniziare con il prendermi cura di me, potrebbe essere un inizio. Ma da sola non ce la faccio e sono arrivata alla conclusione che forse un soggiorno prolungato presso una struttura specializzata a tutto tondo, possa essere l’unica soluzione che mi consenta di portare a termine un programma di cure. A casa precipiterei nel baratro e non posso dare questo esempio ai miei figli. so che è complicato e che non si può dire tutta una vita in qualche riga di mail, ma le chiedo: può aiutarmi a trovare la strada?
Mi perdoni di questo lungo sfogo, aspettero’ fiduciosa una risposta.. Grazie

COME HA POTUTO ABBANDONARMI ?

valentina Età: 32
Ho vissuto 7 anni con un uomo e abbiamo avuto un figlio (adesso ha 5 anni).L'anno scorso ci siamo voluti sposare.Da gennaio le cose non andavano piu' bene,fin quando il 10 maggio ha deciso di andarsene.Purtroppo e' capitato che nello stesso giorno mi hanno derubato a casa.Dai gioielli,alle tv,dai regali del matrimonio al computer dove c'erano tutte le foto e i films della mia vita e della mia famiglia.
Io mi domando e mi chiedo,per quanto ho potuto sbagliare nelle mie azioni,come ha potuto abbandonarmi in un momento come questo,senza nemmeno preoccarsi di dove io e il figlio potevamo andare a vivere.Adesso sto' da mia madre,che(come al solto) mi aiuta in questi momenti.Io sapevo di avere una persona accanto egoista,ma il bene dov\'e\'.Lui continua ad accusarmi che ho rovinato tutto,che ho distrutto tutto con le mie azioni sbagliate.Ma mi domando e mi chiedo,x quanto ho potuto sbagliare, merito veramente tutto questo?Pensavo di avergli dato tutto o quasi e cmq nonostante tutto penso ancora di amarlo,il che e\' assurdo.Come si fa\'a continuare ad amare una persona che in tanti anni mi ha fatto tanto soffrire con modi di fare molto lontani dai miei.In un periodo ho sofferto anche di depressione,poi sono sempre stata molto gelosa,xk\' lui e\' un bel ragazzo ed e\' sempre stato sfuggente ed egoista.Ma in fondo mi diceva che mi amava e che ero la sua vita.Poi ogni 2 anni aveva la crisi,lo sentivo sfuggente,lo sentivo lontano ed io andavo in crisi.Poi dopo la tempesta,tutto tornava o quasi normale.Ma io ne uscivo sempre piu\' debole,insicura e con una forte paura dell\'abbandono.E quando questo momento si e\' poi verificato,x me e\' stata la fine.Adesso dice che 2 persone non devono stare insieme x forza.Dice che l\'amore non c\'entra.Mi parla con odio e rabbia,cosa assurda,xk\'dovrei essere io ad essere incazzata nera x come si sta\' comportando.A volte penso che e\' solo un bambino,che ancora deve crescere,ma intanto mi fa\' soffrire al punto di annullarmi e sentirmi vuota,dolorante.Mi sento come se stessi vivendo un lutto,nemmeno la soddisfazione di ritirare le foto del matrimonio.
Ma come fa\'ad andare a dormire senza suo figlio,che continua a dirmi che nella nuova casa vuole il suo papa\',xk\' loro sono molto legati e la sera giocavano sempre.Come devo affrontare questa situazione almeno x non far soffrire mio figlio e x riprendere un po\' della mia dignita\' e fargli capire che nella vita tutto torna,che non ci si comporta cosi\',soprattutto xk\' gli voglio bene e non merito tutto questo astio!Potro\' mai uscirne x una vota da "donna",da vittoriosa senza piu\'sottostare a lui e al suo volere? grazie VALENTINA

martedì, giugno 01, 2010

IL LUTTO DI UN AMORE

change Età: 50
Sto vivendo un periodo di grande, indicibile dolore e disperazione.In questo istante soffro come un cane; il mio dolore è forte e lancinante ed esce fuori con pianto irrefrenabile. Provo a scrivere la mia esperienza con la speranza di trovare un po' di tregua, a volte scrivere aiuta. Dopo la fine di un matrimonio durato quindici anni ho incontrato un uomo di cui mi sono innamorata follemente e con cui ho avuto una relazione di tredici anni di cui sei di convivenza.Il mio coinvolgimento è stato totale,vivevo solo per lui, la mia vita era incentrata esclusivamente su di lui, era il centro della mia esistenza, ero il suo essere adorante! Per alcuni anni sono stata oppressa da una sua gelosia delirante che mi toglieva il respiro ma che evidentemente mi era funzionale in quanto inconsapevolmente mi dava sicurezza,infatti, finita la sua gelosia è cominciata la mia; la paura di perderlo era costante.Guadagnarmi e conservare il suo amore era inconsapevolmente il mio scopo di vita. In parole povere la mia dipendenza affettiva era totale e accecante.Non avevo occhi e pensieri che per lui, niente aveva significato senza di lui.Sentivo malesseri e insoddisfazioni in vari aspetti della nostra relazione ma sopportavo tutto e lottavo per tutto pur di averlo. Ho lavorato sempre su di me, volevo essere una donna migliore ed avere una relazione sana e soddisfacente con lui;pensavo che ritirando quanto di me fosse poco sano sarei stata una migliore compagna di vita.
Quello che non vedevo erano alcuni aspetti fondamentali di quest\'uomo: quanto malessere ci fosse in lui a prescindere da me,quanto fosse concentrato solo su stesso, quanto poco vedesse l'altro,quanto fosse disorientante,instabile e talvolta distruttivo... Ho intrapreso un lungo percorso di psicoterapia che mi ha condotto ad un radicale e intimo cambiamento,ovviamente in positivo per me.Ora che ho guarito le mie vecchie ferite d'amore,ritirato le mie proiezioni,aumentato le mie personali "quotazioni",ora che non sono più motivata da un vecchio bisogno d\'amore,ora che posso amare in modo sano e non più inquinato da antiche ferite o da antichi bisogni,ora che la mia vita è incentrata su tanti aspetti dell\'esistenza, ora che trovo senso e significato in tutte le cose che faccio anche nelle più semplici e quotidiane,ora che sono una donna sana e che avrei potuto dargli il meglio di me...ecco che è avvenuto lo sfacelo! La nostra relazione è finita.Lui se ne andato.L'equilibrio si è rotto. Sono consapevole che stare insieme non è più possibile, anch'io non posso più tornare indietro ma la chiara e lucida consapevolezza dell'impossibilità del nostro rapporto non mi preclude il profondo, immenso e lacerante dolore. Mi manca terribilmente,tutto mi parla di lui,i bei ricordi mi straziano;mi manca la sua voce, mi mancano i suoi gesti, i suoi sguardi, le sue carezze, mi mancano i suoi lati positivi che certo non rinnego. Lo amo ancora ma io non posso più stare con lui, nè lui con me. In me agiscono due livelli, quello razionale che mi conferma l'impossibilità della nostra relazione e quello emotivo che mi provoca l'immenso dolore per la fine di un amore in cui avevo creduto. Non so se il racconto succinto della mia esperienza possa servire a qualcuno ma certo è servito a me scriverla.
So che questo periodo, che non a caso si chiama di "lutto", sarà lungo ma so anche che finirà.Uscirò da questo tunnel di dolore forse più forte di prima e con tanta esperienza acquisita da cui trarrò frutto. Non critico, non giudico quest'uomo con i suoi squilibri, le sue insoddisfazioni,i suoi personali tormenti e malesseri,il suo narcisismo...lui è così. Non mi sento vittima;non recrimino il passato, nè ciò che ho vissuto;non colpevolizzo nè lui nè me. Ho tanto dolore dentro ma amo sempre la vita.

CERCO CONTINUAMENTE PARTNER SESSUALI

barbie Età: 43
Ho sempre giocato con il sesso sin da piccola (a7annigià mi masturbavo e godevo).crescendo ho usato il sesso come forma di rivolta verso un famiglia perbene e un padre oppressivo da un lato,dall'altro avere molti fidanzati mi dava sicurezza di piacere agli altri,dato che nn piacevo a me stessa.Mi sono guadagnato una fama negativa di ragazza facile-più che libera -che mi ha pesato nel paese.Tuttavia ora rivesto un ruolo pubblico con i bambini e mi sforzo di fare bene il mio lavoro;ho un partner fisso delizioso che xò nn mi appaga sessualmente dato che x lui il sesso è secondario,né è disposto ad avere figli.Allora conservo alcuni partner sessuali da anni,ne cerco altri in modo che nn si venga a sapere e continuo a giocare col sesso e a fingere;purtroppo da un po\' di tempo frequento dei siti porno e le mie fantasie vanno oltre,mentre la rabbia è che nn ho la giusta concentrazione nel lavoro e che mento al mio uomo che si è rivelato insensibile ai miei richiami sessuali.Non ho il coraggio di lasciarlo xkè,oltre a essere una persona fondamentale x gli altri aspetti della vita,rappresenta la mia facciata di rispettabilità,il cardine costante,sicuro,ma anche piatto e noioso su cui sto edificando la mia vita.AIUTO!

SONO TOTALMENTE DIPENDENTE DA LUI

biba Ho 41 anni, sono sposata da 17 anni e ho due bambine. Mio marito è una persona difficile, un egocentrico, narcisista, uno che si sente superiore a tutti, uno che mi ha sempre schiacciata, umiliata, presa in giro.. Eppure a me è sempre andata bene così. Ho sofferto moltissimo in passato ma non ho mai avuto il coraggio di voltare pagina, perchè sono totalmente dipendente da lui. Lui lo sa e ne approffitta. Io sono sempre lì, qualunque cosa faccia e in qualunque modo mi tratti, sempre pronta a provvedere alla casa, alle bambine, a curarlo, a sopportare magari con un finto sorriso sulle labbra ( perchè la mia tristezza lo infastidisce, i miei silenzi sono scoccianti, i miei problemi sono secondari, per cui spesso per paura di perderlo mi metto una maschera di indifferenza al dolore). Ogni tanto, più o meno ogni anno e mezzo, smette di avere rapporti con me, dicendo che non "lo attizzo più" e io ogni volta a domandarmi il perchè, cosa gli ho fatto, cosa c'è di sbagliato in me. Non litigo mai, non lo ossessiono, sono la moglie perfetta eppure succede. Incomincia a mandare messaggi ad altre donne, a vederle ( lui dice come amiche e dice che non c\'è nulla di male), a civettare a destra e a manca. Dice che la famiglia gli sta stretta, che ha bisogno di evolvere, di fare nuove esperienze, che io sono una palla al piede. L'ultima volta, due anni fa, mi ha umiliata all'inverosimile, mi ha detto che gli facevo nausea, che non riusciva neanche a toccarmi la mano, che ero una casalinga sfigata, una rompiballe, un'incapace. Questo faceva crescere la mia già naturale insicurezza in me stessa, non mi sentivo più capace a far niente. Forse sarà anche perchè i miei genitori erano iperprotettivi e anche loro in un certo modo mi facevano sentire incapace di affrontare il mondo. Fin da piccola ero molto chiusa in me stessa e cercavo sicurezza in una mia famiglia a cui dedicarmi completamente. Eppure sono una persona intelligente, sono laureata in ingegneria, anche se adesso non lavoro e sono solo dedicata alla casa e alle bambine, dicono anche che sono bella, anche se spesso io non mi vedo tale. Ho rinunciato a tutto per lui, anche alle mie amicizie. Sono totalmente sola e questo mi fa dipendere ancora di più da lui. Inoltre ho un enorme senso dell\'importanza della famiglia e un grande senso morale, tanto che mi definisce integralista talebana. Non riuscirei mai a tradirlo, perchè perderei il poco rispetto che ho di me stessa e non riuscirei più a guardare in faccia le mie figlie. E così ho sempre sopportato. Questa situazione, due anni fa, l\'ultima volta è durata per 6 mesi, in cui non mi ha mai toccato, nonostante continuasse a venire in casa. Nell'ultimo mese io ho cominciato a crescere dentro, a farmene una ragione, a non cercarlo più, a ritrovare me stessa e la mia serenità. Ero pronta a separarmi, finalmente, avevo già contattato un avvocato e avevo fatto qualche seduta dallo psicologo. Ma lui se n\'è accorto, ha visto il mio cambiamento, ha capito che ero pronta a camminare anche senza di lui, mi ha rivoluto con sè con un\'intensità mai vista, dicendo di amarmi più della sua vita e dandomi tutto se stesso, promettendomi di non tradirmi, farmi soffrire e umiliarmi più. Così io ci sono cascata di nuovo, ho lasciato perdere il mio tentativo di crescita interiore e sono diventata di nuovo la brava moglie tutta dedita a lui. Ora da due o tre mesi ci siamo di nuovo. Sembra lo stesso copione. Non mi tocca da marzo, dice che non c\'è attrazione, sta tutta la sera al computer e io sono sempre sola, ha ricominciato a frequentare delle \"amiche\", addirittura sta dicendo di avere bisogno di espandere la sua coscienza, si è fatto ipnotizzare, dice di avere esperienze spirituali superiori, incontra persone che gli parlano di filosofie orientali e di distacco dal terreno. Io ho due figlie e una famiglia da mandare avanti, non so dove sbattere la testa. Ho ancora un bisogno fortissimo di lui, soffro da morire per la sua ennesima fuga, per il tradimento delle promesse che mi aveva fatto e della fiducia che gli avevo faticosamente ridato. Non mi sembra di nuovo possibile. Eppure è sempre lo stesso copione. E poi mi chiedo : "Come si fa ad essere così stupide?\"e mi butto ancora più giù. Ho una nausea costante, anche se so di non aver fatto nulla di male. Perchè stia ancora in famiglia ogni volta che c'è lui fingo allegria, indifferenza, forza che non ho. Sono affettuosa, spiritosa, forte, solo per finta. E' così difficile. Mi tiene in ostaggio emotivo, non sono libera di esprimermi, non posso farmi vedere triste perchè dice che sono un impedimento alla sua crescita. Non posso chiedergli di non vedere altre donne perchè mi dice che allora se ne va così può fare come gli pare. C'è qualche gruppo che potrebbe aiutarmi a Genova? Potrei avere delle consulenze a distanza? Voglio davvero crescere, ma da sola è troppo difficile.

COME SI PUO' ODIARE COLUI CHE TI HA GENERATO ?

miscellanea Età: 34
Gentili lettori,vorrei raccontarvi la mia storia perche'ha dell\'inverosimile,ho vissuto in questi anni l'incubo peggiore che si poteva riservare a qualsiasi essere umano.Ho deciso di sposarmi dopo alcuni anni di fidanzamento,perche\'lui diceva di amarmi e sarei stata la madre dei suoi figli...molto romantica come cosa...ma fin dai primi mesi del mio terribile matrimonio sono cominciate le sue violenze fisiche e psicologiche,fatte di ricatti continue minacce,aggressioni e insulti di ogni genere...
Dimenticavo di dirvi che a causa del suo lavoro mi sono trasferita in un\'altra citta\',quindi lontana da parenti e amici e di conseguenza isolata da tutti.Con il passare del tempo ho fatto di tutto per adattarmi alla nuova citta\'cercando di crearmi il mio giro di amicizie che lui puntualmente distruggeva.Della mia vita ha distrutto tutto ,quindi state molto attenti quando si avvicina una persona che potrebbe avere queste caratteristiche...vi dico tutto,per cominciare i miei valori,la dignita\',la personalita\',la salute,e la bellezza,sono stata devastata e deprivata di tutto. Il suo gioco era molto sottile e perverso,ma era sempre continuo,la sua violenza era psicologica,cercando di distruggere la sua vittima che ero io...La vittima incarnava il suo ideale di donna,bella presenza,colta, raffinata,e quindi l'oggetto ideale da massacrare e torturare... Io rappresentavo cio\'che lui voleva essere,quindi era geloso di me come persona con queste caratteristiche,perchè provenivo da una famiglia sana,con valori e principi, mentre lui proveniva da una famiglia credo malata in ogni senso..con una madre ossessivamente presente,e con un legame morboso che tendeva a nascondere e un\'odio per il padre...un'odio che poi non ha trovato in me una giustificazione... Come si puo' odiare colui che ti ha generato???
Cari lettori saro' felice di avere vostre risposte,ma ho scritto soprattutto per fare attenzione alle persone che avete modo di conoscere,osservate bene prima di cominciare un cammino che potrebbe essere l'inizio della vostra fine...

VORREI AVERE UN PO' DI SODDISFAZIONE

leila Età: 44
Ho deciso io di separarmi dopo aver aperto gli occhi su mio marito è stato difficile per me accettare di essere stata con un uomo così infedele e traditore da tutti i punti di vista.avevamo un attività insieme ed io mi sono molto sacrificata come donna come mamma ed anche come moglie i ritmi lavorativi mi assorbivano tutto il tempo.in breve,mi sono ritrovata ad un disastro finanziario per il fatto che lui,volendo gestire prepotentemente il denaro e tenendomi a stecchetto oltretutto,non ha saputo gestire le spese.morale della favola dopo avermi fatto molto sdegnare si è trovato la sostituta ideale una badante che dice di essere molto innamorata e lui anche ma nonostante la separazione ed il fatto che ormai ci si è fidanzato pubblicamente ritiene di avere ancora qualche diritto su di me anche di natura sessuale.ha smesso di importunarmi quando lhò minacciato di denunciarlo per molestie.sono stata costretta a cercare un nuovo lavoro.sono cntenta di aver fatto questo,ma nonostante tutto ciò mi sento ancora responsabile di tutto quanto anche se non dovrei . non riesco più a guardare un uomo senza averne paura inoltre mi rode il fatto che un altra gli dia così tanto valore e creda in lui che per altro è un grande convincitore.non dovrei fregarmene,anche perchè questa storia mi ha permesso di realizzarmi in altri campi e ne traggo grande soddisfazione,ma è come se aspettassi che lui rimanga solo che l'altra si accorga di quello che è per avere un pò di soddisfazione .che dite pecco di presunzione?