giovedì, aprile 22, 2010

MAL D'AMORE E ATTACCHI DI PANICO

francy Età: 31 Salve,finalmente mi sono decisa a parlare di una storia che finora ho tenuto dentro ed ora sto pagando le amare conseguenze anche fisicamente,con attacchi di panico violenti e stati d'ansia,questo mi sta spaventando e portandomi allo stremo delle forze.E ora ho paura.Qualche anno fa ho conosciuto un uomo e tra noi è stato subito fusione di pensieri,poiche abitiamo distanti inizialmente ci siamo spesso scritti e sentiti,per ore al telefono.
Mi stavo innamorando c'era sintonia e questa persona mi ha colpito
per la profondità dei suoi pensieri,per il fatto che andava a fondo nell'analizzare le cose della vita ed avevamo punti di vista comuni.Lui ha fatto lunghi viaggi per venire a trovarmi,ogni mese,fin qui tutto bene,ero al settimo cielo per aver trovato la persona che da sempre avevo cercato.
Il mondo
mi crolla addosso quando mi confessa dopo tanto tempo che era sposato con un figlio,e si era sposato a causa della nascita del figlio con le solite storie che potete immaginare sul perchè non aveva lasciato la moglie nonostante non l'amasse e vivono come separati in casa.Ho pianto e detto di non volerlo mai più vedere perchè non volevo assolutamente trovarmi in questa situazione,abbracciare questa croce,essere l'altra,e poi ero tradita e delusa.Ho passato un brutto periodo.Abbiamo poi,deciso di rimanere amici,continuare a sentirci,mi sono convinta perchè è una persona che ha sofferto tanto (conoscevo una sua amica e non sono bugie almeno quelle a cui ho chiesto conferme visto che poteva avermi rpeso solo in giro)ed io quando l'ho consociuto non l'avevo mai sentito nemmeno ridere,e mi ha sempre detto che gli sembrava di vedere di nuovo il sole,la vita l'aveva ripagato tramite il mio affetto e vicinanza di tanto dolore.La storia è andata avanti,perchè anche se dovevamo essere solo amici lui poi ha iniziato ad essere geloso,sospettoso,qualsiasi cosa facessi o chiunque frequentassi gli dava fastidio.Lunghe litigate gli ho detto diverse volte che forse era meglio che non ci vedessimo,ne sentissimo più,ma lui è come se a volte abbia due personlità,prepotente e poi indifeso.Ho sopportato e non so perchè l'ho lasciato fare,farmi del male e tanto.Tanto che ultimamente dopo una violenta litigata in cui gli avevo detto basta per sempre,lui ha continuato a chiamarmi chiedendomi scusa,nonostante spesso dice che io senza i suoi consigli soffrirei,che grazie a lui sono diventata più forte,è arrvato a dirmi che le persone sono molto peggio...insomma ha attuato volontariamente o no un piano di manipolazione mentale che,come gli ho detto spesso ha buttato la mia autostima sotto i piedi.Ho iniziato a star male spesso mi sento soffocare,e quando tento di rapportarmi ad altre persone,se capisco che qualcuno è interessato a me,mi scanso,evito che la cosa possa avere seguito.So esattamente che i miei malesseri fisici derivano da questa situazione(ho fatto accertamenti e non ho alcun problema di salute che giustifichi i miei tremori,tachicardie e soffocamenti)ma è come se mi volessi liberare perchè so che ci rimetto solo io,ma continuo a subire degli atteggiamenti che mi fanno male,una situazione che mi ha ammazzato l'autostima e che non riesco a raccontare a nessuno.Forse è solo perchè so che gli farei molto male,so che si chiama dipendenza affettiva,so che lui ha individuato i miei punti deboli,ma se ne sono cosciente perchè non riesco a reagire ad ammettere a me stessa che forse i miei stati di ansia dipendono da tante sue imposizioni che mi limitano la vita?Tanto da non risucire ad instaurare altri rapporti perchè poi ho paura delle accuse e delle parole grosse che mi piomberanno addosso?Ho voglia di piangere.Anche perchè ultimamente ho consociuto una persona che nemmeno mi interessava ma è come se la vita mi volesse far rendere conto che invece il mondo furoi non è così cattivo e non sono tutti pronti a ferirti. Allora vorrei trovare il coraggio di usicre da questa situazione ma poi penso che non riuscirei mai a vivere un rapporto sereno con questa persona,che invece,mi lascia sensazioni che non so descrivere o forse si,serenità.E nonostante la vita faccia di tutto per creare situazioni favorevoli,io mi barcameno per paura di non risucire nemmeno a guararlo negli occhi.Non potrei iniziare una storia guardando negli occhi una persona e non raccontargli di questa cosa che mi è capitata e che mi porto ancora dietro.Ma mi vergogno,perchè ho paura di essere giudicata male per la mia debolezza.E poi devo risolvere prima il conflitto che mi porto dentro prima di ritornare a vivere.Ma non so come e cosa fare.

martedì, aprile 13, 2010

LA RELAZIONE E' PIENA DI TRAPPOLE

luanova Età: 58
É la prima volta che ne parlo, cosi , senza nascondere nessun particolare perché, é vero, la mia storia é strana e difficile da raccontare. Fino al momento in cui comincia lo scorcio della mia vita che per me é piú doloroso, ero una donna normalissima, coinvolta in rapporti sentimentali appassionati, ma anche divertenti e niente noiosi.
Ho avuto due relazioni importanti: una con un compagno universitario con cui mi sono poi sposata e da cui ho avuto due figlie e con il quale sono andata a vivere in un altro paese. Il nostro rapporto si é logorato piú o meno dopo dieci, dodici anni e in questa fase mi sono innamorata di un uomo piú vecchio e con cui ho mantenuto una relazione di quasi dodici, straordinari anni. Avrei voluto divorziarmi, ma ho finito per mantenere una vita doppia perché mio marito mi minacciava che mi toglierebbe le bambine. Cosi, per paura, ho mantenuto un matrimonio formale durante vari anni, aspettando che le bambine crescessero per poi decidere sul da farsi. Ma qui la vita mi fa uno scherzo stranissimo e mette sul mio cammino Maria, un'insegnante di letteratura della mia scuola. Lei era bellissima, seducente, colta e spiritosa e il suo interesse per me mi lusinga.Cominciamo a uscire insieme e tutto passa in secondo piano: la mia doppia vita sentimentale, la mia professione, le bambine (che nel frattempo giá erano piú o meno adolescenti) ed io vivo un'avventura pazzesca e assurda che mi travolge completamente. La situazione diventa talmente difficile in tutti i sensi ed imiei sentimenti di colpa cosi acuti che mi ammalo gravemente con un vero,fortissimo esaurimento nervoso che spaventa tutti moltissimo. Solo Maria sembra non capire i miei conflitti sulla mia identitá sessuale e la dilacerazione intima in cui comincio a vivere, dopo averla conosciuto.
Ad un certo punto, lei affitta una casa vicino alla mia, viene a trovarmi tutti i giorni, in un certo senso tenta sedurre anche mio marito e le bambine solo per starmi vicino e poter fare parte della mia vita. Finisce per ricattarmi emotivamente perché ungiorno mi minaccia di andarsene se non mi divorziasse per vivere con lei.L'idea di perderla mi toglieva la terra sotto i piedi e comincio a cercareappartamento, a planeggiare praticamente la mia uscita di casa. Faccio notareche il mio livello di vita all'epoca era molto superiore alla media, avevamoquasi una fattoria con piscina e cavalli, vicino al mare, in un postosplendido. Amavo lo spazio, la vista sul mare, i profumi delle notti di estate,gli alberi ed i fiori, l'odore dei cavalli, svegliarmi all'alba e sentire ilcanto delle allodole. Nonostante la consapevolezza dolorissima di lasciaremolte e molte cose distrutte dietro di me, feci poche valigie con vestiti,libri e pochi oggetti personali e me ne andai, in un giorno di febbraio percominciare a viver in un appartamento, senza vista, senza canto degli uccelli,senza profumi, in un caseggiato anonimo e triste in cittá. Tutto perché nonpotevo perdere la Maria che nel frattempo aveva cominciato a farmi scene moltocattive e crudeli, di cui non capivo il motivo. Venne a vivere durante qualchesettimana con me, ma trovava tutti i giorni un motivo per litigare e pertornarsene a casa sua, nella cittá vicina. Io morivo quando questo succedeva,piangevo ore e ore, sdraiata in una casa vuota e mi sentivo completamenteabbandonata e inutile, senza le mie cose, senza le mie bambine e adesso anchesenza Maria. Le discussioni erano cosi violente e incomprensibili per me chepiú di una volta pensei al suicidio. La senzazione di perdita di tutto era cosigrande e insopportabile che mi pareva impossibile potere di nuovo riaquistareil senso della realtá. Nel frattempo i problemi normali di un divorzio milogoravano, i problemi economici di ricominciare una vita da sola e dallo zero,la custodia delle bambine, mantenere il mio lavoro di insegnante nellecondizioni di pressione psichica in cui vivevo....le infinite discussioni, legelosie assurde, i ricatti morali, le minacce continue di lasciarmi dellaMaria. Oggi non so come non sono morta in quei momenti, con un collasso,un\'infarto, un cancro fulminante o semplicemente in un incidente stradale...Nel frattempo, Maria comincia a dire che mi vuole piú vicino e che sisentirebbe piú tranquilla se abitassi in un appartamento vicino al suo perchéla vicinanza del mio ex-marito la lascia nervosa e che le bambine dovrebberoimparare a vivere un po\' meno dipendenti dalla mamma, ecc. ecc. Gli argomentisono tanti che io cedo di nuovo e affitto un\'appartamento piú caro nellastessa cittá di Maria. Lei dice che mi aiuta a pagarlo per potere stare con mee mette perfino una poltroncina in una delle stanze, ma quando la mia bambinapiú giovane decide vivere con me, Maria fa una nuova grande scenata, ritira lepoche cose e naturalmente mi lascia pagare l\'affitto da sola. Poi comincial\'esodo tra la mia casa e la sua. Durante due anni, aspettavo che mia figliasi addormentasse e uscivo di casa come una ladra, andavo mezz\'ora a piedi instrade buie e vuote, e mi infilavo nel letto della Maria. Di mattina,prestissimo, facevo lo stesso percorso al contrario. Non dormivo mai piú diquattro o cinque ore e sempre piena di rimorsi, dilacerata tra la pazzia con laMaria ed una conscienza materna che la Maria ancora criticava. Insomma, idettagli sarebbero infiniti tanti quante tutte le umiliazioni che ho sofferto,durante molto tempo. Le bambine e le sue necessitá la scocciavano, le mie(poche) necessitá soprattutto affettive la annoiavano, e qualsiasi fosse la miaposizione, se non avesse l'ultima parola mi lasciava, durante ore, giorni, avolte settimane. Soffrivo e peggio, mi abituavo a soffrire e a pensare che eranormale cosi. Sono arrivata a pensare che questi atteggiamenti forse sarebberouna caratteristica strutturale dei rapporti omosessuali. Siamo andate avanticosi ancora vari anni, con me a cambiare di casa, con Maria a decidere sullestrategie del mio divorzio, sulle mie scelte economiche e pratiche, sullequestioni educative delle mie figlie ( la mia piú giovane ancora oggi la odia enon le rivolge la parola)ecc.ecc. Poi ho cominciato a stufarmi, primatimidamente, poi con piú energia, anche perché nel frattempo avevo rifatto lamia vita su una base piú spirituale, il che mi aveva portato nuove amicizie,nuovi punti di vista. Ho impiegato vari anni a ricostruirmi, ma anche asentirmi sempre piú sola. Maria veniva poco a trovarmi, sempre con scuse di nonavere tempo, ma non aveva pudore di chiamarmi quando aveva bisogno di me. Un'altra questione che mi umiliava molto era che lei faceva questione perpassara i Natali, i suoi compleanni con una ex che diceva che per lei eradiventata come una sorella. Ho dovuto convivere molte volte con questa signora,la cui presenza mi scocciava, chiaro, ma poi capivo che Maria voleva proprioirritarmi e cosi, ad un certo punto, ho cominciato ad accettare l'altra comese non mi importasse proprio niente. Poi un giorno, dopo una discussione qualsiasi, Maria spari per un periodo di tempo piú lungo ed io questa voltadecido che sarebbe venuto il tempo per riconsiderare la possibilitá diricominciare la mia vita in un altro modo. Incontrai Nella, una ragazza moltopiú giovane e ingenua con cui tento ricominciare, in una tentativa un po'disperata, un rapporto piú sereno e ´meno turbolento. La relazione non dura tremesi, Maria se ne accorge e comincia abilmente a circondarmi di attenzioni,come all'inizio. Mi dice perfino che io, nonostante tutto, sono la "donna della sua vita" e chiaro, finisco per ritornare sui miei passi, perché édifficile buttare fuori tanti anni di complicitá ed esperienze al limite. Larelazione dura, senza grandi scosse, quasi come un matrimonio, altri tre anni.Si noti che Maria ed io non abbiamo mai diviso la stessa casa, appena durante iviaggi stavamo veramente insieme, ma anche per me questa situazione cominciavaad avere alcuni vantaggi. Era come se avessi cominciato a sentirmi bene dasola, a vivere nel mio spazio senza le continue prepotenze del passato. Lafiglia piú piccola vive con me ancora oggi, sta finendo il corso di gioielleriaed é una ragazza equilibrata e serena, nonostante tutte queste vicissitudini.
Dopo l'ultimo Natale, Maria mi comunica che adesso vuole essere solo mia amica perché sta scrivendo una nuova tesi in letteratura e che perció non ha tempo per me. Cosa ho sentito? Stranamente poco..é chiaro che con l'etá che ho adesso il rifiuto mi pesa dopo quasi dodici anni di tremende esperienzeemozionali, perché avevamo trovato, cosi mi pareva, un relativo equilibrio eforse una certa serenitá. É l'ultima delusione...di nuovo Maria la pensadiversamente e riesce a confondermi le carte in tavola per l'ultima volta...Mitelefona molto piú spesso, mi porta a vedere il mare come se fossi unamoribonda, ancora mi parla di viaggi..ma tutto come "amica"... Dopo l'abituale tristezza, ho deciso di ricostruirmi per l'ennessima volta,pazientemente, e con affetto per me propria..giá non protesto, soffro ma condignitá e una forza che mi viene dalla sopravvivenza. La mia domanda é: lepersone come Maria non si rendono conto , in nessun momento, della sofferenzain cui trascinano, non appena la persona interessata ma anche tutte le altrelegate a questa? E che non si provoca tanto dolore, se non é per un rapportoche dovrebbe essere, se non eterno, almeno per il resto della vita.. ammetto che forse non si possa pensare cosi...
Personalmente non escludo la possibilitá di potere ritornare ad essere felice un giorno, anche se adesso mi sembrapiuttosto remoto...
la relazione a due é piena di trappole, giochi di potere e di pericoli e mi sembra che preferirei una bella amicizia, almeno nei prossimi tempi...grazie per la pazienza di leggermi..bia

mercoledì, aprile 07, 2010

DICO PER SEMPRE ADDIO AL MIO PASSATO

Lau Età: 35 Ciao a tutti, a tutte.Domenica sono caduta dalle scale della metropolitana e ora sono a casa con un piede mezzo rotto...
Domenica però ho anche finalmente aperto gli occhi sul mio stato affettivo...vivo da tre anni anche io in compagnia di questa tremenda dipendenza da un ragazzo che non ha mai manifestato niente nei miei confronti,se non semplice attrazione a seguito della quale ci scambiammo tre baci l'anno scorso...Ma per me era diventato tutto...vivevo solo per lui...poi appunto domenica ho visto in lui un vivo interesse per un'altra ragazza con la quale si è decisamente incamminato lasciandomi alle spalle...pensavo di morire...ho capito che quel mio pretso sentimento di amore in realtà celava anche molta possessività...che dovevo assolutamente prendere le distanze prima di tutto da me e da quel modo di amare,o meglio di pretendere di amare...
Mi sono sentita messa da parte...e devo solo ringraziare quella ragazza perchè mi ha permesso di capire che perseverare per quella strada mi avrebbe davvero portato lontana dalla vita...nel buio più totale...non si può pretendere di essere amati a tutti i costi...
Ho preso delle decisioni molto forti,e ieri sera mi sono imbattuta in questo sito dove ho trovato le risposte che cercavo,dove ho letto la mia malattia descritta nei minimi particolari ed ora desidero solo rinascere...e lasciarlo in pace...Mi ha abbandonato,e io non sono morta...sono ancora viva...
Stamane leggevo tre righedi M.Teresa che ho sentito dirette al mio cuore:"Dio ti ama.Sei preziosa ai Suoi occhi.Dimentica e perdona, e comincia a fare qualcosa di bello per Dio".
Dimenticare e perdonare prima di tutto me stessa per non avere fatto niente in questi anni per impoarare ad amare sul serio e non solo me stessa...perdonare la mia ibris per volere a tutti i costi prendermi qualcosa che non mi è appartenuto e non mi apparterrà mai,perchè l'uomo non è un oggetto da possedere ma da amare...
Comincerò oggi stesso la mia nuova vita,pensando davvero a fare di ogni mia giornata un Dono splendido d'Amore per Dio,per i miei fratelli...Sono molto credente e la Fede mi è di grande sostegno adesso...Sono impegnata come volontaria proprio in una casa di MadreTeresa e desidero rinnovare il mio servizio,lo stile,l'approccio con cui lo porto avanti...entrando di più nel contesto e nel cuore di quei poveri...prima non riuscivo,c'era lui da servire...o meglio me stessa...Non sarà facile,ma ho deciso di sostituire al tempo che di solito impiegavo per pensare a lui nella preghiera profonda,nell'ascolto degli ultimi e lasciare ogni presa su quest'uomo,anche solo mentale...Vederlo mano nella mano con l'altra è un pensiero che mi fa ancora molto male...mi rendo conto che non sono guarita,che è presto,ma mi sforzo di portare dentro il mio cuore acqua pulita che mi permetta davvero di fare della mia vita TUTTA qualcosa di bello per Dio...Something beautiful for God..
Convoglierò tutto il mio amore in questa impresa...rendere le mie giornate tutte un dono per Lui solo e abbandonato neimiei fratelli più poveri con cui ho il dono di vivere...Dico per sempre addio al mio passato,a lui e a tutto quello che non è in linea con questo mio nuovo progetto...ossia la mia Vita. Grazie di esserci lau

MI HA LASCIATO PERCHE' RIMANDAVO IL MATRIMONIO

Lilly Età: 34 Ho 34 anni e sto vivendo un periodo molto brutto della mia vita da cui non riesco ad uscire.
Alcuni anni fa mi sono innamorata di un ragazzo, mio collega, ma a cui non homai dichiarato i miei sentimenti, perchè sembrava molto diverso da me (io estremametne timida e riservata, lui estroverso, impulsivo e passionale).Abbiamo però sempre avuto un buon feeling.Circa due anni fa le cose sono cambiate: una sera mi telefona e parliamo alungo, qualche giorno dopo mi invita ad un aperitivo. Così iniziamo afrequentarci. Succede che solo un mese dopo scopro improvvisamente, come unfulmine a ciel sereno, che mio padre è gravemente malato. Il mondo mi crollaaddosso come al resto della mia famiglia, tra l'altro dopo gli esami del casoscopriamo che il suo male è tra i più terribili, quelli che non danno scampo.Inizia un lungo periodo di sofferenza. L'uomo di cui mi sono innamorata mi sta molto vicina,inizialmente soprattutto al telefono, mi rassicura dicendomi chenon sono sola. Mio padre inizia le terapie, io e il mio ragazzo iniziamo aduscire insieme, a frequentarci come coppia. Mi aiuta, mi sostiene, durante l'estate mi porta in vacanza, anche se solo per pochi giorni vista lasituazione drammatica che ho a casa, ma mi fa vivere momenti splendidi eindimenticabili. Decidiamo di fidanzarci, sono innamoratissima. Nel gennaioseguente, mio padre rischia di morire per gli effetti collaterali dellaterapia, passo giorni tremendi, ma mio padre è forte e ce la fa. Il miofidanzato inizia a propormi di fare un corso per fidanzati perchè ha intenzionedi sposarmi; andiamo da un sacerdote il quale, data la situazione, ci consigliadi aspettare un attimo, anche perchè i corsi sono già iniziati, e dicominciarlo quando sarebbero iniziati i successivi (a settembre). Il miofidanzato inizia a diventare irrequieto, lui abita ad una distanza di circa 50km, non è tantissimo, ma il traffico è esagerato, ed è anche molto più distantedalla nostra sede di lavoro. Inizia ad insistere che vuole sposarmi e chealmeno dovrei andare a convivere, ma necessariamente da lui perchè ha già unacasa e non è pensabile trovare una sistemazione vicino a casa mia. Vado incrisi per il mio papà, mi assalgono mille paure, fra cui quella di lasciarecasa mia e andare lontano, tutto mi sembra amplificato. Nel frattempo inizio a capire che il mio fidanzato sta male perchè la malattia di mio papà gli ricorda il dolore che ha provato per la madre scomparsa (per malattia simile) nove anni prima: non ha mai superato quel dolore. Mi sento in colpa, non voglio perderlo,ma nello stesso tempo non riesco ad andarmene di casa e allora mi sommerge di messaggi, anche notturni, con cui mi chiede di trasferirmi subito o si sarebbe trovato una compagna del suo paese. Non ha voluto concedermi quel po' di tempo che gli ho chiesto. Nel frattempo andiamo da altri due sacerdoti per il corso fidanzati e con il terzo ci accordiamo per iniziare gli incontri (dovevano iniziare a fine maggio 2009).
Ad inizio maggio andiamo a fare un weekend di relax, ma succede che il mio fidanzato dice che non potrà mai trasferirsi da me e dato che non andrò subito da lui non si può continuare, inoltre mostra tutta la sua paura per l'eventualità di dover fare un'esperienza di lavoro in un'altra città italiana (questo lo sconvolge) e poi non vuole andare avanticon me perchè sostiene che l'essere colleghi (anche se lavoriamo addirittura in immobili diversi) è per lui una violenza. Ci vediamo ancora, ma poi a finemaggio, invece di cominciare il corso, mi lascia facendomi credere di averbisogno di tempo per riprendersi. Sono preoccupatissima per lui, cerco millestrade per tornare da lui, per aiutarlo per i suoi problemi di depressione, mascompare. Nel frattempo scopriamo che mio padre è peggiorato e che è iniziatoil periodo finale. Avrei bisogno di lui, del suo sostegno, piango, mi dispero,lo cerco, ma niente. In autunno il mio papà sta molto male e nel frattemposcopro che lui si è già fidanzato con un'altra: una ragazza di dieci anni più giovane e del suo paese che ha perso il padre quando aveva solo 3 anni. Cado nella disperazione: non mi sono trasferita e ha trovato davvero una del suo paese, non potevamo aspettare per la mia età e ha trovato una ragazza molto più giovane. Sono disperata, lo amo così tanto.
Mio padre muore a novembre, lo chiamo, ma non viene, non verrà mai a trovarmi. Oggi scopro che ha già fatto il corso fidanzati con questa ragazza e che la sposa e il tutto in pochi mesi.Sono disperata, mi manca da morire, non riesco più a vivere, non riesco adaccettarlo, non riesco perchè lo amo, non riesco mi manca così tanto. Sonodisperata. Sono disperata.
SONO DISPERATA.

GELOSIA PATOLOGICA E DEL PASSATO

Donatella Età: 44 Ormai tutto è finito a causa della sua "gelosia patologica" credo si possa definire così, lui inoltre soffre di depressioine da molti anni, da quando la sua ex in gioventù lo ha tradito. Comunque noi lavoravamo insieme, ed è li che ci siamo conosciuti. Tutto è andato bene per alcuni mesi, fino a quando lui ha cominciato a fare domande sulle mie storie passate, sempre più incessantemente e sempre più profondamente, fino a voler sapere tutte le cose più intime che succedevano con i miei ex.
All'inizio io mi son tenuta un pò in silenzio senza spiegargli tutto, perchè ritenevo che certe cose fossero private. Questo ha scatenato in lui qualcosa di indescrivibile, ha cominciato ad offendermi dicendo che gli nascondo le cose,ha cominciato anche ad essere violento, e finivamo spesso per litigare, mi accusava di guardare altre persone di sesso opposto, non potevo rivolgere laparola a nessuno, giovane o maturo che sia, perchè per lui c'erano sempre degli scopi a fondo sessuale, di fare la civetta con chiunque mi capitasse, perchè "questa ero io" diceva. Ero costretta a camminare per la strada guardando per terra, per non sentirmi rimproverata.
Io ribadisco di essere una persona molto seria, anzi una persona a cui piace stare per conto proprio senza dare, se non necessario, la parola a qualcuno. Lui ha cominciato anche a bere spesso dando la colpa a me e al mio comportamento. Bene per tutto questo lui mi ha lasciata, in un mare di offese che io tra l'altro ho sempre sopportato e sorvolato, con la speranza che si rendesse conto che stava esagerando e sbagliando, che io ero sempre ad aspettarlo, che la colpa non era mia, sembravaquasi che stesse rivivendo la sua storia passata, e che la sua ira scaricata su di me, fosse quella che avrebbe dovuto scaricare molti anni prima sulla sua ex.Io ho pagato per l'altra.
E' passato ormai un anno che non stiamo piùinsieme, ci siamo sentiti però, e anche visti un paio di volte, ma se tutto poteva sembrare normale, il giorno dopo ricominciavano le sue offese senza che io abbia fatto nulla. La sua accusa è quella di farlo star male, pensa ogni giorno a me e si dice che io sono la causa di questo suo malessere, mentre io sto ancora aspettando e cercando di convincerlo che lo amo e che non può finire così. Ho provato di tutto, ma ora non so più che cosa fare, so che ogni tanto ha le sue crisi, e prende dei farmaci per superarle, ma soprattutto vorrei che lui credesse in me e riesca a vedere con i suoi occhi che io sono sempre stata al suo fianco, che non l'ho tradito o tantomeno scambiato sguardi con altre persone, che le mie omissioni iniziali non erano per nascondergli qualcosa ma solo per difendere la privacy del mio passato.
Ringrazio se potrò avere una risposta, anche perchè mi sembra di impazzire anch'io.

NON SO' SE DEBBO SPOSARMI

anonimo76 Età: 28
Ho 28 anni e sono fidanzato da quasi 10 anni, anni intesi fatti di una vicinanza maniacale, un rapporto "costante" ma mai passionale.
Il mio fuoco si è spento presto, tolti i primi anni, in cui influiva un adolescenza non superata appieno ed un desiderio di lei forte, gli anni successivi sono stati un calando fino ad un totale azzeramento del desiderio. Questo è successo perchè lei nei primi anni non era pronta e io molto pazientemente ho atteso, atteso qualcosa che non veniva; sentivo in me la passione, il desiderio, anche la necessità, ma lei non era pronta. e così è successo che mentre lei cresceva e di conseguenza crescevano il suo desiderio ed il suo essere spigliata con me, io mi sono fermato, ho atteso, ho atteso..e poi luce spenta.
Parallelamente ho desiderato altre donne, ma non ho mai avvicinato nessuna neanche per un caffe, per il profondo rispetto di lei e del mio amore.
Crede che il mio sia amore?
Io lo sento, e penso di averlo dimostrato in tutti quegli anni di pazienza e frustrazione.Due anni fa accadimenti famigliari mi hanno portato ad apprezzare la mia vita di coppia e ad una convinzione: " Questa donna la devo sposare!" Certo il problema del sesso non me lo sono posto, era così sepolto in me che proprio non l'ho considerato. Un ragazzo di 26 anni, che non ha conosciuto l'amore sessuale, decide di sposarsi.Accade che mentre lei euforica, parta a mille alla ricerca di ristoranti,inviti, etc etc. io mi blocchi, ogni volta che sento la parola matrimonio sento una fitta, un dolore al petto, un macigno! In quel momento l'imponderabile, a lavoro entra una ragazza, ed è amore a prima vista, pensavo che non potesse esistere, che fosse una stupidaggine, invece era lì davanti a me.Secondo incontro fatto di baci passionali, e settimane composte da ore al telefono, io con le mie paure per essermi trovato per la prima volta in questo tipo di situazione da una parte e desiderio di lei dall'altra.
Lei ha 6 anniin piu di me, rappresenta l'ooposto della mia vita attuale, relazioni instabili, vita fatta di uscite serali, ragazzi/compagni, spigliata, bella..diviene un ossessione! Non passa secondo che non pensi a lei o che non lachiami.
Provo a rallentare dal'altra parte i preparativi prendendo un po' di tempo..
MATRIMONIO il 1 giugno 2010! Mi riempio di dubbi, partendo dal concetto che non avrei mai lasciato la mia ragazza per lei, ma la storia va avanti per 7 mesi.. Lei piu' grande di me senza mai grossi legami cosa poteva volere da me? amore folle come per me? un desiderio di sistemazione/stabilità? Usciva da una relazione assurda 4 anni, con uno che non si definiva fidanzato/ragazzo, piu' grande di lei di 10 anni, che la portava a tutte le feste piu' in, in tutti i locali, ma che non l'ha mai presentata come la sua compagna.. lei pero' sempre lì affascinata da questo uomo, questo modo di fare e dal suo mondo.. lui la tradisce (regolarmente?), quando se ne accorge finisce, ma non si stacca mai da lui e da questo pensiero, soffre come le mattee solo a distanza di un anno conosce me.. da un casino ad un altro. Durante la nostra relazione, frequenta gli stessi posti del suo ex, le stesse situazioni,assicurandomi di amarmi e volere me. Ma un giorno una conoscente comune mi dice che lei ha due piedi in una scarpa, indecisa tra me e lui che si ripresenta,chiedo spiegazioni ma mi dice che sono tutte storie. Passa un mese e mezzo e mi convinco: lascio la mia ragazza per lei.... e lei scompare, senza speigazioni,mi dice di lasciarla in pace che ha biogno di tempo, che sentiva il peso della mia decisione sulle sue spalle, la paura di impegnarsi. Io impazzisco, notti insonni, cerco indizi, ma niente, non la trovo più in giro, questo per due mesi. Arrivata l'estata la mia ragazza mi cerca, mi regala un viaggio per ritrovare la nostra intimità, io, distrutto da questa storia, torno indietro e parto con lei (ovvio che lei ancora oggi non sa nulla, o forse finge di non sapere!). Ma ancora un colpo di scena la sera prima di partire lei mi cercs, e mi fa capire che c'è seppur non parla. Parto e ci sto male, ma scopro che accanto a me c'è la persona che per 10 anni ho amato che mi ha dato quell'equilibrio necessario per vivere bene, e le prometto di non sbagliare piu' di VOLERLA SPOSARE. Ritorno dal viaggio e lei è sempre nei miei pensieri,scopro la verità il suo ex si era rifatto vivo, la mia assenza contro la sua presenza, e mentre diceva di amare me, nei week end vedeva lui, nelle sere diestate usciva con lui. In fondo io cosa le offrivo? Nel momento in cui mi ero deciso lei era con lui e io non ne sapevo nulla, nonera stata sincera e per me era terribile, ora era invischiata di nuovo con luie non sapeva neanche lei cosa fare. Passare da una storia duratura improntatasulla sincerità a scoprire di amare alla follia una donna che non conoscevo, èstato terribile.Ancora un mese di attesa, ma lo ha mollato, è tornata da me ed ora è veramente un casino nella mia testa: UNA NUOVA PROMESSA DI MATRIMONIO, LEI CHE TORNA, I MIEI DUBBI SU DI LEI, LE MIE PAURE (SPOSARMI, ASSURMI UN RISCHIO PURISSIMO NEI CNFRONTI DI QUESTA RAGAZZA, PREPARATIVI ORMAI AVVIATI, ETC).Sono stato debole, tutto quello per cui avevo sofferto era lì per me, solo daprendere e io che facevo? continuavo a pensare all'abbandono, al suo tradimento, e ancora notti insonni. Non ho avuto il coraggio di dire:"amore,via da me ho preso un'altra strada!" oppure "si, ti voglio anche io". Ho continuato in un lascia e prendi che mi ha distrutto e continua a farlo.Lei mi da segnali del suo amore, tant'è che manda una conoscente a casa dei miei per rivendicare la sua presenza nella mia vita e il suo amore per me,dall'altra un desiderio di uscire per sempre da questa storia se altro non fosse stato possbile, e così accade ci separiamo, mai piu' fatto l'amore,visti qualche volta fra lacrime e minaccie di "spifferare" tutto.Fra pochi mesi mi sposo e non dormo la notte, tra una matrimonio pronto, in cuitutti gli attori (sposa, famigliari di entrambi, casa e preparativi quasiterminati) sono pronti tranne il sottoscritto, e questa donna che mi hacambiato la vita e mi ha fatto scoprire di essere un altro, di essere vivo.La mia vecchia vita sempre precisa, che mi ha dato equilibrio, perfetta nell'apparenza, la difficoltà di affrontare una ragazza al settimo cielo, che mi ama incondizionatamente, che probabilmente sa ma che fa finta di non sapere,la paura di ferire lei che non merita me e questa mia assenza nel momento incui NOI dovevamo essere felici, dall'altro questa donna con tutte i rischi, macon anche il mio sentimento (ormai è un anno e mezzo che va avanti e non credosi tratti solo di una chimera), infine le mie paure di chiudere una porta eriprendere una strada, giusta o sbaglata che sia.
P.S.: Posso dire che la mia futura moglie mi ami??? spesso egoisticamente ho pensato che lei abbia deciso che io sono il suo uomo, quello che debba andare sull'altare con lei e che in fondo non si sia mai preoccupata di capire is egni del mio malessere. sono troppo egoista se faccio questo pensiero?
Grazie della pazienza, attendo con ansia vs. supporto, pur sapendo che sta a me la decisione.

SONO LESBICA ED AMO UNA DONNA SPOSATA

NINA Età: 39 Salve,non è semplice riassumere la mia storia e la mia richiesta in poche righe,tenterò di farlo nel modo più chiaro possibile.
Sono una donna di 39 anni,libera,lesbica.Sto vivendo una storia d'amore con una donna sposata e con figli,da circa 1 anno.Ne sono innamorata profondamente.E' una storia ricca,intensa,con una sessualità viva,e unasintonia fisica e mentale davvero unica. Il problema è che il poco tempo trascorso insieme non mi basta,io vorrei vivere la quotidianetà con lei,vorrei passare molto più tempo insieme.E questo mi provoca dolore,sofferenza. Non riesco a lasciarla,non riesco a pensare di stare senza di lei.E per lei è lo stesso.Ma lei non vuole lasciare il marito,e non vuole rischiare di "traumatizzare" le figlie,che sono ancora piccole.
Io la amo da morire,mi piace tutto di lei,e ho messo in discussione anche il rapporto con la miafamiglia d'origine,uscendo allo scoperto,rendendo manifesta la mia omosessualità.So che,razionalmente,la scelta giusta per me sarebbe di lasciarci: solo inquesto modo potrò aprire il mio cuore ad un'altra,ad una donna che possa vivere il suo tempo con me. Io ho paura,paura di perdere questa donna di cui sono così innamorata. Credo cheil mio amore per lei sarà sempre vivo,anche quando,per forza di cose,io sarò stanca di dividerla col marito e le figlie.Vorrei fosse possibile un futurodiverso per noi,perchè è lei la donna con la quale desidero vivere,ed è laprima volta che desidero una vita insieme a qualcuna.Sono triste e non so cosa fare,la testa mi dice di andare,il cuore non riesce a lasciarmi andare via da questa bellissima donna che mi ha conquistata con la sua testa,il suo modo di essere,la sua dolcezza,la sua naturale eleganza...cosa faccio?
io so solo che ,nonostante la sofferenza,in questo momento non riesco a rinunciare a lei...grazie,nina.