lunedì, agosto 15, 2011

SENSI DI COLPA DOPO LA SEPARAZIONE

lau Età: 37
Sono in una relazione con un uomo che dopo 13 anni di matrimonio con la moglie, di cui 4 di tradimenti, ha deciso di lasciarla aiutato anche dall'amore che prova per me. A distanza di un mese dalla separazione, che non è ufficiale, lui sta provando sensi di colpa e credo un principio di depressione, di cui non vuole parlare per non rovianre le nostre giornate e non passarle a piangere. Dice che non lo vorrei se sapesse quanto sta male. Dice di stare bene con me e di amarmi, ma l'infelicità della moglie non lo lascia libero di esser felice. Comunque sente per lei affetto e la riconosce come una donna importante, una preziosa compagna di vita che non vorrebbe perdere di vista. NOn le ha detto della nuova relazione e sia lei che parenti e amici pensano ad una crisi passeggera. In tutto questo comincio a crederlo anche io, ed ho paura che lui abbia solo rivestito di amore una relazione che gli riempe la vita nel momento di un distacco dalla moglie motivato dalla sua sensazione di prigionia. Io no so quanto questi sensi di colpa siano giustificati e perchè non riesca a staccarsi e a stare davvero bene con me. Ma comincio a pensare che forse questa separazione sia davvero temporanea, e che tutto quello che lui stia facendo è cercare un rifugio temporaneo costruendo un amore che rpesto verrà messo alla prva da queste difficoltà. Mentre nello stesso tempo la moglie per forza di cose dovrà 'mollare' la presa, se lo rivuole indietro come dice telefonando e pianggendogli nelle orecchie ogni giorno. Io ho una bimba piccola, credo all'Amore per me insieme e forse sono egoista a desiderare che stacchi i rapporti con lei e smetta di risponderle e preoccuparsi, perchè tanto non è lui che può aiutarla. Mi sembrerebbe l'approccio più corretto ma forse non lo vuole davvero ... Non riesco a stare tranquilla nè a capire se questo suo 'attaccamento' sia positivo e normale e vada lasciato vivere, o se invece dovrei allontanarmi io, perchè comunque non si preannuncia nulla di buono per
questa relazione.

NON ESSERE VITTIMA DELL'AMORE

mariluna60 Età: 50
Ho vissuto una vita dipendente dall'amore e tutt'ora non potrei vivere senza, una vera e propria dipendenza ma la differenza è l'aver capito che un amore è tale se ti da la voglia di migliorare o andare avanti nella vita con coraggio per lottare e non se ti distrugge mentalmente o fisicamente. In amore ho dato sempre il massimo subendo a volte sofferenze fisiche o mentali credevo ogni volta che finiva una storia di non riuscire più a vivere eppure eccomi qui tra una sofferenza e l'altra sono arrivata ai 50...mai l'avrei creduto eppure ho avuto coraggio nel continuare a vivere ed ora sono orgogliosa di non essere stata una delle vittime dell'amore riuscendo ora a dare amore a chi ne ha bisogno veramente...faccio volontariato ovunque mi vada di fare. In realtà quando perdevo un amore credevo di perdere una sicurezza che mi mancava in famiglia....il suicidio ogni giorno della mia vita
lo volevo fare per quasi 30 anni ma con la nascita di mio figlio la mia debolezza è diventata all'improvviso una grandissima forza...!

CREDO CHE LUI SIA AFFETTO DA PHILOFOBIA

Key Età: 28
Ho conosciuto una persona in un gioco on line, semplice interesse comune che non ha nulla a che vedere con il sessuale. Abbiamo cominciato semplicemente con il chiacchierare, chiacchiere di due persone che si presentano e parlano dell’interesse in comune – neanche tutti i giorni – e finiscono con il tempo al parlare di tutto.
Dura da circa un anno, siamo anche passati per il vederci in web cam e di persona. Non mi era mai accaduto in tanti anni in cui gioco per questo capisco che la cosa per me è importante.
Il vero problema è che credo lui sia affetto da Philofobia. All’inizio mi parlava spesso del fatto lui non credeva nell’amore, non aveva una fidanzata, non ha rapporti sessuali e dice anche che non gli interessa assolutamente avere qualcuno perché lui non amerà mai.
Nel tempo io credo di essere attaccata a lui e lui ha continuato sempre più a cercarmi diventando più insistente. Ci sentiamo ogni giorno, tranquillamente senza pretese, dice gli manco se non mi vede o sente, parte per le vacanze e mi scrive assicurandomi non farà nulla con nessuna, che non sta facendo nulla.
Torna e mi chiama per informarmi è atterrato. Si offende o arrabbia addirittura se mi sente distante, non lo accetta. Allora succede che nel frattempo gli confesso che mi piace, mi dice non può ricambiare ma non vuole me ne vada che lo farei soffrire.
Non ho pretese, non sarebbe giusto essendo fidanzata ma ammetto vorrei averne.
Andiamo avanti avvicinandoci sempre di più addirittura in un periodo di litigi per altre questioni mi scrive la sera dicendomi che di pomeriggio mentre era in macchina ha avuto una crisi d’ansia, che è stato malissimo all’idea di non sentirmi più e perdermi. Abbozzo, non so che fare perché appena tento di spiegargli che non mi tratta come un’amica si chiude a riccio dicendomi lui mi tratta d’amica, che mai mi vedrà come altro, mi vuole solo come amica ed allo stesso tempo non mi vuole lasciare andare. Gli dico allora è un mai e mi dice di sicuro c’è solo la morte e appena gli ridico gli voglio più che bene subito torna a quel mai.
Spesso tra le varie cose che mi dice mi ha detto che i suoi non sono un esempio d’amore, che non sono una famiglia “amorosa”, mi ha detto di essere stato tradito, si considera brutto e non lo è affatto. Cose così, passando per quanto sono importante per lui, che mi vuole bene, che io potrei cambiarlo nel profondo, che io come sua madre sono l’unica persona che può cambiargli l’umore con una parola, che nessuna mai prima di me si era avvicinata tanto a lui. Ha detto una volta sono l’unica persona che non gli ha fatto paranoie strane, dice spesso che l’amore fa fare cose strane che non capisce e comprende. Io credo non si accorga solo che strare con qualcuno è normalità e non una luna da richiedere, ma forse sono io ad essere così. Gli ho detto anche che io credo lui abbia un problema che non vuole vedere ma non mi risponde, si chiude a riccio.
Qualche giorno fa ci siamo visti, siamo di due città diverse, siamo stati bene, riso, giocato, ci siamo divertiti, mi ha ringraziato di essere andata da lui [me lo aveva chiesto lui] e poi mi ha detto che con me ogni giorno è diverso, che sono una compagnia splendida che Cosa dovrei fare? Come si tratta una persona che si ama, che sembra proprio ti ama per tutte le cose che fa per te ma non lo riesce neanche a vedere? Che non riconosce neanche d’avere un problema?
E’ un anno ormai e più che va avanti ed io non so come aiutare e come resistere perché davvero voglio resistere e riuscire in questo cambiare la mia vita e lasciare ne faccia parte una persona per me davvero importante ormai così da far parte della sua.
Vi ringrazio e mi scuso per la lunghezza