domenica, febbraio 22, 2009

MIO MARITO AMA L'ALTRA

ter Età: 37 Sto con mio marito da 20 anni, sono sposata da 11 e abbiamo due figli di 9 e 5 anni. a novembre ho avuto una discussione con mio marito perchè lo sentivo lontano dalla famiglia e dalle responsabilità che esta comporta. gli ho chiesto aiuto (cosa che lui ha sempre fatto perchè è sempre stato un marito e padre presente) e sapevo di poter contare su di lui e soprattutto sul suo amore per me e per i bimbi. lui invece mi ha risposto che già faceva tanto (ha un lavoro con turni ed è impegnato con un altro lavoro in alcuni giorni della settimana) che mi sbagliavo a dire che era lontano dalla famiglia, e dopo qualche giorno mi ha detto che si era rotto un equilibrio. siamo andati avanti per un pò, fino a quando un giorno gli ho chiesto se mi amava, e lui , secco, mi ha risposto di no. il mondo mi è crollato addosso. non potevo pensare ad una cosa del genere e soprattutto non riuscivo a capire. perche? finalmente avevamo raggiunto un ottimo "feeling", i bimbi cominciavano a crescere e io ora ero più serena della mia vita, dopo il secondoparto che avevo vissuto con più paure anche nella crescita della nostra bimba.mi sono disperata a capire e a chiedergli di spiegarmi, ma lui diceva che stavapensando e che non capiva il motivo. poi ho notato il suo atteggiamentoinfantile per il suo cellulare: sempre in tasca e soprattutto vietato toccarlo. ho vissuto un natale bruttissimo (sono molto credente) perchè vedevo che non c'era più la serenità familiare che ci ha sempre contraddistinto e per la quale tutti ci apprezzavano come una famiglia modello. ma io sentivo un forte desiderio di lui e non riuscivo a pensare ad altro. poi ho capito!!! la notte di capodanno è errivato uno squillo sul uno telefono, e la mattina ho visto unnumero senza nome. gli ho chiesto se c'era un'altra: lui ha prima negato, poi dopo una lunga notte di parole, ha ammesso. e lì è cominciata la mia lotta: io non ho intenzione di mollare, non lo voglio perdere, non voglio perdere la mia famiglia e non voglio che i bambini debbano subire una situazione inimmaginabile. ho parlto tanto con lui, ricordandogli le sue responsabilità ei suoi doveri, ma lui non parla. ad una mia provocazione poi, lui mi ha risposto che non è lei che vuole lasciare, ma me. come fa a non capire che l'amore per la famiglia dovrebbe essere al di sopra di ogni altro? lui che ha sempre avuto, forse anche più forte di me, il valore della famiglia, de lrispetto e che diceva che il tradimento non poteva essere mai nei suoi pensieri. lui che è sempre stato disponibile per tutti e che ora non vuole essere aiutato da nessuno, nemmeno dalla sua famiglia che già sa. vuole vivere da fatalista. dice che è innammorato, che non posso capire, che non può spiegare, che le cose succedono, che non lo ha cercato ma che è venuto per caso. ma lui non è un fatalista: lui è concreto. ha sempre fatto delle scelte ragionando e calcolando tutto prima. non ci ha fatto mai mancare niente, ma ilsuperfluo non era necessario e adesso si vuole impelagare in una storia più grande di lui. ci vuole togliere tutto: un marito, un padre, la nostra vita, ma anche il nostro futuro, i nostri sogni e le nostre speranze,ma soprattutto la sua presenza. mi sento ferita non nel corpo, ma nei pensieri, negli ideali e vorrei che lui lo capisse. ho pianto tanto, poi mi sono resa conto che stavo troppo male io, non riuscivo più a seguire i bimbi, e gli ho chiesto di viversi la sua storia e di prenderci un lungo termine perchè anche lui deve capire se fa la scelta giusta. ma questa cosa mi fa molto male!!!! io però non mi arrendo anche se lui va dritto come un treno. è anche la mia vita e non voglio subire una sua scelta. questa storia inoltre ha rivalutato anche il mio modo di vivere il nostro raporto e mi sono davvero resa conto di quanto lo amo ancora adesso.

BISOGNA COMBATTERE SEMPRE

orchidea Età: 35 Sono una donna sposata di 35 anni e ho conosciuto 2 anni fa un uomo stupendo che mi ha fatto innamorare di lui...all'inizio e' stata una passione smisurata...ci rincorrevamo momento per momento dovunque solo per la gioia di un attimo passato insieme...ci chiamavamo minimo 5 volte al giorno, furtivamente e un giorno a settimana lo dedicavamo solo per noi.. anche lui sposato e anche lui innamorato di me...arrivato ad un certo punto della ns storia si e' spezzato qualcosa in lui... non riusciva a sopportare l'idea di stare lontano da me e soffriva la mia mancanza e io la sua...sono incominciate cosi' lunghe litigate per cose futili e alla fine il ns amore si e'trasformato in un vero e proprio inferno... io stavo male in famiglia e lui ha incominciato ad allontanarmi dicendomi che nn mi ama...il colpo definitivo per allontanarci e' stato la perdita di un figlio ns nei miei primi gg. di gravidanza... nn riuscivo piu' a vivere perche' quel bambino rappresentava tutta la mia vita e anche lui lo desiderava... sono passati mesi di angoscia...tra addii e riprese ci ritrovavamo a fare l'amore come il primo giorno, ma usciti dal letto lui ritornava freddo e razionale...ci ho sofferto tantissimo fino a che un giorno ho deciso di lasciarlo con un ultimatum: nn volevo sentirlo e vederlo per 2 mesi, superati quelli avrei deciso di comune accordo se chiudere definitivamente o rimanere amici... quei 2 mesi nn sono mai passati... lui si e' accorto finalmente di amarmi veramente e ora viviamo felici la ns storia d'amore... stiamo cercando di trovare un giusto equilibrio anche in famiglia e per ora ci stiamo adattando alla ns condizione da sposati perche' siamo legati e vogliamo bene alla ns famiglia...un giorno decideremo se costruire una famiglia tutta ns...per ora invecchiamo felici insieme...se e' vero amore e ci credete, bisogna combattere sempre...

MALATA D'AMORE

malata d'amore Età: 50 Sposata, madre di due figli mi ritrovo a vivere una storia da circa sei mesi con un uomo anch'egli sposato e padre, più giovane di me di 10 anni...diciamo pure che mi sono perdutamente innamorata... farfalle nello stomaco, mancanza d'appetito, sguardo trasognato e testa tra le nuvole, insomma tutti gli ingredienti dell'innamoramento di una sedicenne. All'inizio tutto idilliaco, ovviamente, mentre ora sono costretta a vedere in faccia una realtà che forse prima non ho voluto vedere. Lui non è innamorato di me e me lo ha detto chiaramente, oltre alla mia vive sicuramente un'altra storia parallela senza contare tutte le precedenti e quelle che magari continuano a mia insaputa. Lui dice di essersi aggrappato a me per provare a guarire da quella che lui definisce una sorta di malattia, dice di avermi aperto il suo cuore e di essere stato sincero con me come non lo è mai stato con nessun'altra, anche a costo di essere crudele...io sarei il suo sostegno, la sua serenità, il suo punto fermo, la donna matura cui affidarsi, mi vuole un bene enorme...però non mi ama perchè, lui dice, è innamorato della propria moglie. Nonostante questo è geloso, possessivo e, per assurdo, potrebbe sopportare che sua moglie andasse con qualcun altro, ma non io. Da me non lo accetterebbe perchè gli crollerebbe tutto... io sono la donna seria, madre di famiglia che si lascia andare solo con lui e che lo ha posto al centro della sua vita e così deve continuare ad essere, pur sapendo che io non sono il centro della sua. D'altro canto, lui dice, non ha niente da rimproverarsi, perchè non mi ha mai fatto credere il contrario... Ora, io dico, cosa aspetto a uscirne fuori? Sono talmente persa da accettare qualsiasi cosa...anche cose che mai e poi mai avrei pensato di poter accettare da un uomo. Pendo totalmente dalle sue labbra e mi sto annullando per lui. Accetto i tradimenti, la sua sincerità crudele, le sue parole crudeli... sto vivendo un amore malato, me ne rendo conto ma non riesco a farne a meno, Più sto male e più mi ci attacco. Non ho più dignità nè orgoglio...vivo in funzione di lui...il fulcro attorno al quale ruota la mia vita è lui...nonostante mi ferisca con il suo atteggiamento, con le sue parole, nonostante mi abbia detto chiaramente di non essere innamorato di me io vivo per lui e questa cosa mi fa stare malissimo. Mi sento una drogata, non ho mai provato cosa significhi perchè non sono mai stata dipendente da nessuna sostanza, ma immagino che sia così che ci si sente. Voglio guarire da questa malattia ma al momento non sono ancora pronta. Forse devo grattare ancora un po' il fondo per poi provare a risalire... e mentre mi anniento per lui mi arrabbio con me stessa per non essere capace di dare un taglio a questo legame. Malgrado tutto mi bevo le sue parole e gli credo quando mi dice che mi vuole un gran bene...sto forse impazzendo?

L'AMANTE IN STANDBY

Gent.mo dottore, mi chiamo Giovanni, ho 27 anni e una vita soddisfacente.Ho una professione autonoma, una vita sportiva intensa, tanti interessi.Da 3 mesi sono follemente innamorato di una ragazza che lavora con me, sposatada 4 anni, ma sulla "via della separazione".Il suo matrimonio va avanti da 4 anni, ma da 2, dopo ripetuti tradimenti delmarito,tutto va male dice Lei.Per esigenze economiche e di abitudini, è rimasta a casa del marito dove viveancora adesso e dovrebbe uscirne tra qualche mese per seguire i consiglidell'avvocato.
VENIAMO AL PUNTO COMUNQUE
Ci siamo visti, cercati, frequentati nell'anonimato più totale, acneh se amiciin comune hanno capito e appoggiato la situazione.Siamo sempre stati bene insieme, lo staremo ancora.Ma qualche settimana fa il amrito ha scoperto il "giochino", ed ora lei hal'ossessione di esere smascherata e di perdere non so quali diritti.Ora non è più possibile sentirsi, scriversi, vedersi.Per lei la soluzione più corretta è "rimanere amici" fino a che non abbiatotalmente risolto la situazione.E' nel "pallone" più completo, sta prolungando un'agonia assurda e non necapisco i motivi.La vorrei tutta per me subito, ma so che non posso e non voglio influire.
Che devo fare?
L'amico disinteressato? L'amante in standby?
Non mi sono mai trovato in una condizione del genere e non è affatto piacevole.Vedo la vita in bainco e nero...stavolta però devo accetare il grigio?Accetto ogni tipo di consiglio...anzi le sto scrivendo per condividere tutto questo!Il sito è davvero importante in questi momenti...volevo lasciarle anche qualcosa di mio.Cordialmente, Giovanni

MATRIMONIO IMPOSTO

Buona sera, non è cosi tanto facile scrivere una testimonianza di maldamore, ma visitando il vostro sito mi ha fatto venire voglia di raccontare o meglio fare uscire il male che ho dentro di me..anche se non scrivo tanto bene l'italiano spero che quello che scrivero sia chiaro.
Io sono una ragazza di 24 anni ho sofferto per amore tanto adesso sono tre anni che ero innamorata di un ragazzo che lavorava nello stesso posto dove lavoravo, eravamo amici all'inizio però io piano piano mi innamoro di lui poi quando ho confissato a lui il mio amore ha risposto che non era ancora pronto per avere una storia seria che per lui vuole solo un amica speciale con cui fare l'amore, io non avevo scelta ho rispettato la sua risposta ma ho sempre pensato che lui ha rifiutato perchè io sono straniera forse si sono italiana le cose forse saranno andate diversamente.
Poi lui quando ha scoperto che mi sposerò con questo cugino mi ha detto che mi ama ma era troppo tardi e non potevo piu fare nulla. io lo amo ancora. ok cmq poi visto che da noi la donna è sempre l'ultima a sapere le cose allora mio cugino ha voluto sposarmi o meglio i suoi genittori hanno voluto che ci sposiamo, lui abita in un'altro paese allora sono costretta ad andare a vivire con lui in un'altro paese dove devo imparare tutto dall'inizio e al posto di lavorare farccio la casalinga e niente piu macchina niente cellulare si non a chiamare i miei. ed ecco il bello che ho scperto che lui non mi ama ma li piaccio soltanto per il momento, perchè non è da tanto che siamo sposate neanche un mese, offffa io una vita cosi non so quando riesco a resistere, io avvolte cerco di fare qualche discorso con lui ma niente non è facile quando il tuo uomo non ti ascolta o non ti dà del tempo o non ti ama io non so piu a cosa pensare sono stanca.
ma cosi sto meglio non ho detto tutto ma ho parlato con qualcuno non sò con
chi ma mi sento già meglio! ciao graze

lunedì, febbraio 09, 2009

DIPENDENZA AFFETTIVA E DOLORE INFINITO

RICK76 Età: 32 Salve... il mio problema è molto comune per non dire banale... chiunque non fosse tormentato da problemi simili non potrebbe capire e considererebbe il mio racconto ridicolo. dopo questa premessa forse inutile, cercherò di essere esauriente e il più sintetico possibile. L'unica donna che io abbia mai amato, dopo 13 anni è entrata in crisi e si è allontanata da me da un mese sembra in modo definitivo. Io sono entrato in una fase di depressione profonda correlata da attacchi di panico, pensieri suicidari, terapia psicologica e in parte farmacologica. Leggendo quanto scritto proprio su questo sito a proposito della DIPENDENZA AFFETTIVA ho avuto l’impressione che l’autore avesse osservato me. Ho avuto una infanzia null’affatto semplice specie dal punto di vista affettivo (divorzio dei genitori, padre alcolista,violento psicolabile poi morto suicida) e ho sviluppato una fobia per le situazioni di abbandono. Le altre storie che ho avuto nella mia vita sono sempre state contraddistinte da finali laceranti e profonde sofferenze da parte mia. Questa volta però è diverso: avevo trovato lo specchio della mia anima, ho passato i 13 anni migliori della mia vita la mancanza dei quali mi rende incomprensibile il significato della vita. Certo mi sono scelto una persona problematica incline alla depressione con problemi familiari di una certa importanza. Ci siamo sostenuti l’un l’altro per anni e almeno io posso direi noltre, con l’aiuto di una terapia, mi sono evoluto superando tante difficoltà ed aiutando anche lei a superare le sue. Sottolineo questo perché non si deve giungere alla conclusione che il nostro fosse solo un rapporto di reciproca dipendenza. Il problema è che ora che non c’è più, o supponendo che sìa così in modo definitivo, io provo una sofferenza che come già detto, corrisponde come un vestito di sartoria alla descrizione della persona emotivamente dipendente. La sua fuga depressiva mi sembra anche dovuta alle mia costante richiesta di conferme e attenzioni. È appena il caso di aggiungere che questo mio atteggiamento è stato incoraggiato ed imitato per anni e solo ultimamente è stato ritenuto responsabile del suo “svuotamento”. L’amore che provo per questa donna è profondo e completo e non può essere certo ridotto a un fenomeno di dipendenza. Tuttavìa le aspettative salvifiche, l’impossibilità di trovare pace lontano da lei, il mio tremendo dolore per il fatto di non ricevere più le sue carezza, le sue telefonate, il fatto di considerarla un essere divino piùgrande dell’universo, mi fanno ritenere che la mia dipendenza dal suo affetto fosse forte e radicata e sia la causa di questo dolore infinito…. Ci sarebb eancora molto da dire ma preferisco fermarmi qui per analizzare il problema in modo più efficace possibile…

domenica, febbraio 08, 2009

L'AMORE PER NOI STESSE

leila Età: 28 Sono qui perchè dopo otto lunghissimi anni con un uomo che diceva di amarmi, otto anni di umiliazioni, di paure, di sensi di colpa, di botte, di tante altre cose che tutto hanno a che fare tranne che con l'amore, oggi dopo due anni di terapia riesco a dire che sto cominciando ad uscire da quel meccanismo malato,. che mi sono lasciata alla spalla quella storia, e quella vita, e oggi sto incominciando a volermi bene, ad amarmi a rispettarmi, tutto questo in poche righe per dire a tutte le donne che si sentono o che sisono sentite come mi sentivo io, tutto questo per dirvi che si puo guarire si puo farcela, bisogna credere in se stesse e avere coraggio, tutto questo perdire grazie alle persone che mi sono state vicine, al mio terapeuta,a questo sito tuttoquesto per dire che la prima storia d'amore piu importante è quella con noi stesse.grazie
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mary84 Età: 24 Ho sofferto di dipendenza affettiva per 4 lunghi anni, perun tipo(V.) che da me voleva solo amicizia poi si comportava tutt'altro .io per lui c'ero sempre, ma lui per me mai. ho sofferto tanto ed a me hanno aiutato il forum del sito maldamore ed il mio migliore amico fabry. è stata durissima ci ricadevo in continuazione ma poi mi son detta ma perchè continuare a stare male? perchè vivere così? e dopo aver tanto lavorato su me stessa ho ricominciato a vivere ed ho conosciuto altre persone tra cui marco ilmio attuale ragazzo lui mi stà vicino e mi capisce diciamo che è l'uomo che aspettavo da una vita. ho imparato che dalla dipendenza affettiva si può uscire basta saperla riconoscere e farsi aiutare ma il lavoro quello vero dobbiamo farlo dentro noi.

AFFERMA CHE SONO IO IL PROBLEMA

Silvietta Età: 29 Situazione lavorativa e familiare: bloccata da 5 anni all'università: mi mancano 2 soli esami più tesi, vivo ancora in famiglia, un misero lavoretto saltuario perchè i miei non vogliono che io lavori ma che studi ma non ci riesco. genitori iper protettivi che non mi lasciano uscire di casa neanche per prendere un caffè, da sempre sono stati così, ora di più perchè sono sempre più "preoccupati per me", ma la loro ossessione nei miei confronti ho notato che peggiora di gran lunga la mia "resa" in tutti i campi.. e non riesco così a sentirmi responsabile delle mie scelte, al contrario ho una "guida" che mi chiude, invece di capire le mie esigenze. una grande avversità con mia madre, persona rigida e sempre dedita al dovere e al controllo degli altri con forte pregiudizio verso tutti coloro che la pensano diversamente da lei. Mio fratello, apparentemente più bravo e non ribelle ha sempre rifiutato in silenzio il suo troppo controllo ed è scappato di casa e non lo sento da tempo ma so che si è ritrovato in una situazione infelice pur di non stare a casa. lei, mia madre che avrebbe voluto vedere in me, figlia donna, il suo prolungamento, del suo modo di fare, pensare, vivere, e non potendo vedere riflessa lei in me, mi ha sempre ritenuto " non degna di essere sua figlia" e ha sempre detto che la cosa peggiore che le sia capitata è stata la nascita dei suoi figli, in particolare la mia, in quanto donna. La figura di mio padre è completamente assente, sottomessa a quella di mia madre. Non c'è dunque comunicazione, sono l'alieno da osservare, controllare, l'unico pensiero della loro vita.
situazione affettiva: ho avuto sempre accanto persone con problemi affettivi con situazioni alle spalle più o meno gravi. quando ero più giovane tendevo molto a fare la mamma, l'infermierina della situazione..poi la tipologia d'uomo che mi sceglievo accanto peggiorava tanto da ritrovarmi con persone con problemi sempre più gravi. Relazione quella attualmente difficile per me da troncare del tutto, dura da 3 anni, con una persona con una famiglia disastrata alle spalle, suicidi, alcolismo e tossicodipendenza. E una madre che pensa di avere sempre il controllo della situazione e e una risposta per tutto, dato che è l'unica che non ha problemi di questo tipo ma credo che anche lei sia co-dipendente. Questo ragazzo di cui io ho ancora questa affettività che non riesco ancora a mettere una fine è più "normale " rispetto agli altri componenti familiari, dunque la madre punta molto su di lui che è riuscito a laurearsi e a mantenersi fuori casa con mille pazzi lavori che non c'entrano conla sua laurea, che è stata una scusa per andarsene via di casa.Lui è il cocco della mamma dunque ma la mamma non vuole rendersi conto che anche lui fa uso di sostanze molto pesanti che gli recano dipendenza.Nonostante sia apparentemente un ragazzo brillante, pieno di stimoli, eclettico, molto ragionevole e con una forte empatia verso gli altri. Praticamente io non conosco lui chi sia in realtà perchè ogni volta che è carino con me non so se è lucido o fatto, se è arrabbiato non so se è in astinenza ecc.. D'altro canto un giorno io alla madre gli ho fatto capire indirettamente che forse era il caso di non assumergli troppe responsabilità, in quanto anche lui in realtà fragile, l'ho avvertita, lui ovviamente mi ha odiato anche perchè è super convinto di poter gestire questa droga e di usarla solo come medicina.. la madre appena ha sentito quanto le ho detto mi ha escluso dalla sua vita..anche perchè tutte le mie richieste da co-dipendente ( quindi malate anche le mie di richieste) di ricevere continuamente amore, non venendo soddisfatte da lui, facevano crescere in lui una grande rabbia, sensi di colpa,tanto da ritrovarsi più volte a mettermi maniaddosso e giurarmi che con le altre non lo aveva mai fatto.. e alla madre ungiorno le ho fatto capire anche questo. Ha sempre detto che io sono la malata, che io mi devo curare, perchè sono io a provocargli tutta questa violenza. Effettivamente ho la certezza che con le altre non abbia mai usato violenza (ne ho la prova). Quindi mi sentivo ancora più responsabile di essere stata l'unica donna ad aver prodotto questo suo comportamento, di aver stuzzicato i suoi punti deboli tanto da trasformarlo a volte in una bestia. E' per questo motivo che ha sempre detto che sono io il problema, che sono io che devo farmi curare, e fino a poco tempo fa ha anche detto più volte che avrebbe aspettato tutto il tempo necessario affinchè io potessi diventare una persona nuova, senza pretese da lui, senza reazioni infantili e di controllo della sua vita.. pur di stare insieme .Quello che ora ci lega sono sicuramente oltre che le belle sensazioni cheabbiamo vissuto insieme e la nostra condivisione di passioni e interessicomuni, una voglia profonda di continuare a stare insieme ma non in questomodo, senza ripetere questi cicli autodistruttivi, ma di migliorarci,lui è migliorato per esempio nelle reazioni, non mi ha più messo le maniaddosso,( sapevo però che se non si rende conto che è anche lui da guarire,curare, avrebbe potuto rifarlo) ma è sempre stato molto infastidito da i mieiatteggiamenti codipenti ( non sempre presenti ma spesso sì), dunque questo ragazzo ha sì una forte pazienza ma gli mancha l'umiltà di capire che anche lui non sta bene, e quindi di levarsi la presunzione che l'unica persona chedeve migliorare per me stessa e poi per gli altri sono io.non vuole affrontare i problemi, appena li vede scappa anche per giorni e poimi rassicura che non è stato con nessuna donna e che mi devo fidare di lui.. e ovviamente faccio molta fatica a fidarmi in senso lato di lui dato la sua instabilità.ciò che mi chiedo dunque è: voglio un uomo così..? no, per questi suoi lati di certo no, per gli altri però sì, ma è normale che questi lati suoi non mi fanno vivere, mi rendono dipendente da questo pensiero. Quindi sono arrivata ad unpunto che vorrei avere la forza e il coraggio di chiudere, ma non so davverocome fare, ora per esempio è lui che ha deciso di lasciarmi, e spero con tuttoil cuore che non ritorni indietro sui suoi passi perchè non riesco mai a dirglidi no.fatto sta che purtroppo essendo vicini di casa è molto difficie la separazione.l e mie domande a riguado sono 2
1) credete che sia meglio che io lasci perdere definitivamente questa storia, e se sì in che modo, concreto.. del tipo, tagliare completamente i contatti ecc..perchè ripeto, sono ancora troppo coinvolta, è come se sentissi nonostantetutto di amarlo ancora
2) credete che sia un bene andare via da casa dei miei genitori e di trovare una stanza studenti a poco in un altra zona della città in modo tale anche dalevarmi dal controllo dei miei e levarmi dalla sua vicinanza per riprenderecontatto con me stessa o pensate che sia pericoloso fare adesso un passo del genere
grazie mille