giusy Età: 40 Ho 41 anni 2 figli e un matrimonio alle spalle, sono laureata.
Il mio medico,(52 anni) all'epoca 44, con l'occasione di lavoro, mi ha manifestato il su interesse non corrisposto da tempo, che ho inizialmente rifiutato,perchè sposati entrambi, credenti e di sani principi entrambi,la necessità del suo aiuto come sanitario e la fiducia (paziente medico) non mi ha permesso di annullare ogni rapporto, la sua insistenza e manifesta sofferenza per il mio rifiuto, mi ha avvicinato a lui,(mi ha intenerito) e purtoppo mi sono legata a lui come amica e poi scoprendo in lui l'uomo che avrei sempre desiderato. La relazione di amicizia dopo due anni si è trasformata in qualcosa di più ho capito di amarlo e di desiderarlo, sono caduta nella trappola e il mio matrimonio ha cominciato a crollare,(non potevo amare due persone contemporaneamente, non mi sentivo di rendermi colpevole di tradimento ho dovuto decidere quale uomo amare...e stato terribile) mi sono resa conto che in famiglia molte cose non volevo vederle da anni, ma che esistevano e mi facevano soffrire inconsciamente molte cose sono venute a galla prepotentemente (miomarito un uomo apatico. spesso anafettivo, legato alla sua famiglia che non mi amava per mentalità, e che era causa di diverbi frequenti, il desiderio addirittura di mio marito che me ne cercassi un'altro, (ho pensato che avesse relazioni e che per lui un mio tradimento fosse il modo di andarsene senza colpa) lo accettavo così com'era,malesseri di vita coniugale che nascondevano in lui disinteresse alla vita di coppia, ai figli e alla famiglia, siamodiventati due estranei ).Per farla breve vedendo che mio marito così io cercavo in lui quel antico interese per rinnovare l'amore e lui percorreva la strada dell'indifferenza eaddirittura del non desiderio, ci siamo allontanati e ho proposto la separazione nella speranza che ci potessimo riavvicinare, invece lui ha preso "la palla al balzo" come si suol dire e si è fatto una vita da single e amicie vita mondana, senza rimorso ne colpe e ne doveri nei confronti dei figli,sbandierando la separazione come voluta unicamente da me. l'unico matrimonio a cadere è stato il mio sotto i colpi di grandi sofferenzeche a distanza di 5 anni non riesco a cancellare. Desideravo che mio maritoriuscisse a darmi la sicurezza e l'amore che mi mancava per potermi allontanare dall'altro con il quale ho lottato che le cose non andassero oltre. Non ci sono riuscita. Ora mi trovo sola con due figli e un medico che da8 anni non sa decidere più cosa fare ha moglie e figli grandi e spesso mitratta indifferente se oso dirgli che gli voglio bene più di una volta. Io dagrande stupida lo amo nonostante tutto (anche se non dovrei perdonarlo per quelche mi ha fatto) non riesco a staccarmi da lui perchè comunque la sua presenzami fa sentire meno sola, a volte protetta, ma i brevi incontri mi creano sempre più sofferenza quando lo sento o ci vediamo , dopo mi manca e lo cerco. Il nostro rapporto da 8 anni è fatto di alti e bassi d'umore dettati soprattuttodai suoi atteggiamenti d'affetto che vanno e vengono (specie da quando sono sola)a mio parere in base al suo rapporto con la moglie del quale non ho maivoluto sapere nulla oltre che l'aver capito essere una donna molto gelosa econtrollante alla follia. Non ho il coraggio di affrontare la questione edargli un taglio, spero sempre che lui possa un giorno decidere di restarmivicino, ma sono consapevole che se avesse voluto decidere lo avrebbe fattoprima, (dovevo metterlo subito al "muro" o me o l'altra). Gredo che lui daquando sono sola che abbia paura delle mie pretese o che tutto esca come un boomerang , la situazione gli va bene finchè non mette a rischio la sua vita.
Con me sta bene ma non ha il coraggio di decidere,ammette di farmi del male espera che sia io a togliere l'impiccio, a trovare l'uomo che può rendermi felice, poi si pente delle parole mi cerca e io sto male, continuo a non voler vedere le cose come stanno. Soffro e ho paura di perdere quel che di positivo mi dà,anche se poco e sempre meno;so che la sua è una situazione difficile ma non riesco a metterlo alle corde ho paura di restare sola ancor di più e abbandonata. e soprattutto beffata.
Perchè un uomo ha il coraggio di comportarsi così? mi sento triste non mi do la colpa di aver fatto torto alla moglie perchè non sono stata io a volere la relazione, me ne sarei guardata bene.....ma credevodi essere forte nel respingerlo ma mi sono tradita.
Ora quello che vorrei è trovare la serenià ma non posso dimenticare questi 8 anni che mi hanno segnatola vita e che mi hanno legato a lui così intimamente come non mi è successo mai.
So che l'unico consiglio che posso avere è quello di lasciarlo ( ci ho provato e soffro troppo e poi o lui o io ritorniamo)poi mi chiedo è giusto,dopo tutto, che lui viva sereno nella sua famiglia riunita con soldi e benessere e impegni in parrochia? dopo che ha contribuito e voluto la rovina della mia famiglia? ha voluto la mia libertà per che cosa?
se volete aiutarmi in qualche modo con qualche consiglio ne sarei grata. Vi ringraziogiusy