giovedì, luglio 05, 2012

SCEGLIERE DEFINITIVAMENTE FRA MARITO ED AMANTE A CAUSA DI MIA FIGLIA

moky Età: 42
Buongiorno,
mi scusi se disturbo ma sono tanto preoccupata x la mia situazione non so se
fare bene ad andare da uno psicologo xche nn so cosa fare adesso le spiego.
Convivo da 10 anni con un uomo e circa 2 anni fa ho intrapreso una relazione  con un uomo piu giovane di me di 10 anni tra noi e stato subito amore intesa  sessuale a 1000 cosa che non ho mai avuto con il mio compagno poi dopo 6 mesi  ho scoperto che lui aveva una relazione con un altra donna anche se non seria  cosi ci siamo separati x un periodo di 6 mesi adesso vuole tornare da me io ho  allontanato l'altro xche mi dico che devo riporvarci x la bambina xro non  riesco a dimenticare lui il mio amante e sempre dentro di me lo penso sempre e  i messaggi e telefonate continuano sempre e so di amarlo.
Chi ne soffre di più è mia figlia io parlo con lei ed è a conoscenza di tutto  mi dice mamma non puoi lasciare papa' devi riprovare con lui notare la mia  bimba ha solo 7 anni e io non so ho paura di sbagliare vorrei tornare con lui  ma ci sono cose che non riesco a superare e poi amo l'altro anche se la  relazione con lui mi fa paura un po x l'eta e un po x tutta la situazione che  si potrebbe creare.
La mia bambina adora il mio amante ma ama come e giusto tantissimo suo papa'
Cosa posso fare?
'devo lasciare il mio amante definitivamente e povare nuovamente con il mio  compagno oppure non devo rinunciare all'amore?
Come posso fare con la mia bambina .... come mi devo comportare e sopprattutto  tutto questo potrebbe crearle dei disagi in futuro delle paure
Aiutatemi non so cosa fare
ho tanta paura di sbagliare e a dirla tutta non ho piu vaglia di farlo devo rinunciare a quello che voglio alla mia felicita x la mia bambina o poi  capira' un giorno
Grazie se mi rispondete
Monica

MATRIMONIO "BIANCO" ?

Leda Età: 26
Non so a chi rivolgermi. Non so neppure se il mio sia un "matrimonio" bianco...
Già, perchè io e lui non siamo sposati. Conviviamo a fasi alterne, nel senso che io, per motivi di lavoro e per piacere, abito a casa sua e dei suoi genitori (i quali, tra l'altro, mi considerano la figlia femmina che non hanno mai avuto) cinque giorni a settimana. Io ho 26 anni, lui 13 in più. E' una persona speciale, attenta, premurosa, dolce.C'è. E' un amico, un sostegno, un compagno. Siamo fidanzati da poco più di un anno e la nostra relazione è stata fortemente voluta da entrambi. Siamo stati splendidi amici per poi scoprirci innamorati.Lui è la mia favola personale, il lieto fine che non mi sarei mai aspettata. Sin dai tempi della nostra amicizia ci siamo resi conto che tra noi esisteva un attrazione enorme, a volte ingestibile. E quando abbiamo deciso di rischiare e di condividere le nostre speranze,la passione è esplosa. Io, traumatizzata da esperienze poco edificanti, ero convinta di essere frigida. Tra le sue braccia, però, ho scoperto le gioie di una relazione dove la componente fisica non era ghettizzata. Passione, fantasia, risate, ironia. La nostra relazione era perfetta. Era. Perchè di punto in bianco tutto è cambiato. Noi, che ci cercavamo febbrilmente, dolcemente. Noi che facevamo l'amore divertendoci improvvisamente non ci siamo più nemmeno sfiorati. Lui non mi voleva. Non mi voleva più. Io ero consapevole dei problemi economici che gravavano sulle nostre teste, eppure non ho mai smesso di desiderarlo.Di emozionarmi ed imbarazzarmi davanti alla sua nudità.Lui ha semplicemente smesso di cercarmi. Di desiderarmi. Ho aspettato a lungo prima di parlare con lui. E quando l'ho fatto lui ha addossato la colpa ai problemi. Cercando di rasserenarmi ho cercato di convivere con questa situazione finchè, un giorno, consigliata da mia madre, ho deciso di corteggiarlo e di essere più sensuale. A quel primo rifiuto ne sono seguiti moltissimi altri, fino al giorno in cui, guardandomi allo specchio mi sono sentita brutta, goffa, terribilmente sbagliata. Io che fuori casa ricevo continuamente complimenti; io che sono vivace, ironica, sicura mi sono trovata a nascondermi quando mi spoglio. A volte è difficile persino guardarmi allo specchio. Che me ne faccio di tutti quei complimenti quando l'unica persona che voglio, l'unica che desidero, non mi vuole? Sono passati mesi-circa sette- e a quel mio primo tentativo di confronto ne sono seguiti altri. Il cui epilogo è sempre lo stesso. Il lavoro, la mancanza di intimità, i problemi. Eppure...abbiamo una piccola casina fuori mano, dove, quando lui mi voleva, scappavamo con frequenza quasi giornaliera per vivere pienamente la nostra unione...ora è lonana, scomoda, dispendiosa da raggiungere. Però poi lui va lì, ad incontrare gli amici, a godersi un pò di fresco...persino quando i genitori di lui partono per giorni la situazione non migliora, anzi!!!!Fa di tutto per far finta di dormire quando siamo a letto, oppure riempie le nostre giornate con talmente tanti impegni che il tempo per stare da soli si riduce a pochissimi minuti prima di cena. Gli unici contatti fisici che abbiamo sono quelli delle nostre mani quando ci passiamo il sale o il pane a tavola, o un abbraccio fraterno prima di andare a letto. E in tutto questo non mancano i suoi racconti delle vecchie fiamme, quelle per le quali ha fatto viaggi lunghissimi pur di passare una notte di passione. Eppure più lui non mi cerca più dice di amarmi, mi copre di attenzioni e regalini, belle parole e gesti romantici. L'altro giorno ho dovuto chiedergli un bacio- un bacio vero- perchè erano settimane che non mi baciava. E come mi sono sentita, poi!!!!A volte penso di essere sbagliata, di essere una persona vuota, di pensare al sesso in maniera esagerata. Altre credo che il mio bisogno di sentirlo, di averlo accanto come uomo sia del tutto comprensibile. Non so più cosa fare. Non riesco più a guardarmi allo specchio,mi vedo grossa, brutta, terribile. Mi sento stupida e, forse, lo sono.

IL MIO AMICO PIU' CARO PENSA AL SUICIDIO PER AMORE

impotente Età: 26
Salve. il mio amico più caro(non che il ragazzo di cui sono innamorata) è da qualche tempo che sta pensando di farla finita perchè non ha più voglia di combattere contro la vita: tre anni fa si è lasciato con la ragazza per stare con un'altra ma in questi anni non ha mai avuto il coraggio di dire alla ex della nuova fidanzata cosi è finita anche quella storia, al lavoro gli va tutto male o meglio deve sempre risolvere i problemi del padre che ormai pensa solo a se stesso a tal punto che ha chiesto il divorzio dalla madre per stare con un'altra donna e ha intenzione di rivendicare la casa in cui la moglie e il mio amico abitano..lui non sa più che fare, non ha più voglia di fare niente, stamani non è andato neanche al lavoro ma è rimasto a letto pensando solo a farla finita..li ha detti solo a me certi pensieri e a me questo spaventa perchè non so che fare, non vuole che parli con la madre o la sorella e non vuole nessun tipo di aiuto..se gli parlo cercando di farlo ragionare dice che non lo capisco e mi insulta, odia e non vuole più vedermi..che devo fare per aiutarlo?non posso lasciarlo pensare a certe cose perchè per quanto dura la vita è una e non vale la pena per niente e nessuno buttarla..gli ho anche consigliato lo psicologo ma non mi ascolta..

L'EX MOGLIE DEL MIO COMPAGNO MI OSTACOLA NELLA RELAZIONE COI LORO FIGLI

Silvia Età: 34
Salve, mi chiamo Silvia
la ex moglie del mio compagno ha ottenuto durante la causa di separazione ancora in corso, l'ottenimento di un percorso di mediazione familiare dal giudice. I bambini passano molto tempo con il papa e me avendo l'affidamento congiunto, ma la ex non riconosce la mia presenza ed anche davanti ai bambini finge che io sia invisibile. la situazione è molto difficile ma con i bambini ho un rapporto stupendo. Vivo questa imposizione del percorso come una minaccia per la nostra serenità che abbiamo ottenuto a fatica e superando molte provocazioni.
Nonostante tanti tentativi di dialogo il mio compagno a sempre ricevuto insulti. Mi chiedo come è possibile con una causa in corso e usando questo strumento del percorso in modo coercitivo e non come opportunità a vedere in questo un risvolto positivo? le sedute devono essere fatte dai genitori insieme o anche separati?
non ho mai cercato di sostituirmi alla mamma e non è mia intenzione, ma come possiamo vivere tutti sotto lo stesso tetto con armonia se la mia presenza non viene riconosciuta e continuamente schiacciata?
possibile che l'equilibrio e l'impegno che un compagno mette nell'aiutare il papa (senza sostituirsi in nessun modo alla mamma) non abbia nessuna rilevanza?
se avete un consiglio da darmi lo accetto volentieri, amo il mio compagno e anche con i bambini ho un bellissimo rapporto, ma così è molto dura andare avanti.

martedì, luglio 03, 2012

RELAZIONE IMPOSSIBILE E DEVASTANTE

Paura Età: 38
Sono separata da qualche anno, due bambine. Da circa due anni frequento un uomo poco più giovane di me. La caratteristica di questo rapporto è che si tratta di una storia di solo sesso, ci vediamo 1 o 2 volte a settimana. All'inizio, visto che mi ero separata da meno di due anni, dopo un matrimonio senza amore e senza o con pochissimo sesso, il desiderio e l'attrazione fisica mi appagavano a tal punto che volevo solo vedere questa persona per farlo. Tuttavia, lui è sempre stato distante e freddo (e non ha mai nascosto di fare sesso anche con altre), io piena di paura e in trepidante attesa che qualcosa cambiasse. Ho iniziato a pensare che lui non mi volesse perché ero più grande, separata e con prole, e che comunque ci fosse in me qualcosa che non andava. Allora ogni incontro diventava una scommessa, un'occasione per dimostrargli quanto fossi "brava", al solo scopo di farlo innamorare di me. Sono una bella donna, piena di corteggiatori..........di cui non mi importa nulla..., credevo di poter usare la mia bellezza per farmi amare...una cosa folle, visto che ogni volta che il pensiero che mi amasse mi sfiorava, venivo colta da un panico ancora più potente...Il terrore di un rapporto intimo...Ebbene, lui non ha mai variato il suo comportamento di un centimetro (o quasi)...e nemmeno io! Ero (e sono) così ossessionata dal mio desiderio di essere amata da una persona che non mi vuole, che i miei interessi contano poco e niente...tutto ruota intorno a questa relazione impossibile...è semplicemente devastante: trascuro le mie figlie, il lavoro...tutto. L'unica cosa di cui mi curo, è di cercare di essere bella per lui...cosa che all'inizio mi riusciva........ora molto meno, perché mi guardo nello specchio e non mi riconosco, non sono più io. So benissimo che la prima nemica di me stessa sono proprio io.........ma da sola non credo di riuscire a uscirne (anche se già vado da una terapeuta molto brava, ma non basta!).

Ho bisogno di AIUTO. Ho letto un ottimo libro consigliato su questo sito ("Donne che amano troppo" di Robin Norwood), nel quale si consiglia di rivolgersi a un gruppo di auto-aiuto. Vorrei sapere se ce n'è uno a Roma (oltre a quello presente in rete), perché sento il bisogno di condividere la mia esperienza in modo personale e diretto con donne che soffrono come me. Vi sono grata per la risposta che vorrete fornire e spero che la mia testimonianza possa servire...GRAZIE!

PER IL MIO BENE DOVREI LASCIARLO MA NON CI RIESCO

la Età: 29
Sono una ragazza di 29 anni fidanzata da quattro con un ragazzo che ha perso il padre tre anni fa e due mesi dopo il migliore amico, tutti e due si sono suicidati.
Da quando è successo lui ha una rabbia incontrollata, non vuole parlare dei suoi problemi è sempre nervoso e si sfoga con me tramite insulti di vario genere...
Devo dire che il nostro rapporto non è mai stato sereno, anche prima del lutto.
Lui ha vissuto un'infanzia molto difficile, con un padre violento e una madre praticamente assente!in più all'età di 15 anni ha conosciuto un pedofilo che gli ha fatto credere per un pò di tempo di essere gay, poi a detta sua dice di aver capito che ha interesse solo per le donne.
In tutto questo tempo che siamo stati insieme ha sempre avuto un atteggiamento molto agressivo nei miei confronti, ammetto di avere un carattere molto impulsivo e se ho da dirgli qualcosa la dico senza problemi anche ferendo, ma il suo comportamento mi sembra esagerato!mi da colpe che non ho, si inventa qualsiasi pretesto per litigare, cerca in tutti i modi di farmi sentire inadeguata!a volte penso che mi usi come uno specchio perchè mi dipinge per quella che non sono e che magari rispecchia di più il suo carattere.
Sicuramente la morte così violenta e traumatica di suo padre (l'ha trovato lui insieme a suo fratello appeso ad una corda) ha amplificato il malessere che già aveva dentro e che non ha mai ammesso di avere, ora sembra quasi che lui debba sempre soffrire, che è giusto così, che si merita di stare male.
So che avrebbe bisogno di un supporto psicologico, ma quando provo a parlarne mi dice che non ne ha bisogno, che non è malato, che la pazza sono io e che non ha voglia di parlare di suo padre davanti ad un estraneo.
Il problema è che non può andare avanti così, oltre a trattare male me si sfoga anche con sua madre, forse perchè la incolpa per tutto quello che è accaduto, e sua nonna, sta male e non lo vuole ammettere e fa star male anche chi gli vuole bene.
Purtroppo non ho nessun supporto dalla sua famiglia, che fa finta di niente, proprio come è successo quando il padre menava i figli e la moglie, anzi sembra quasi che sia colpa mia, che se sparissi dalla sua vita sicuramente sarebbe più tranquillo.
Dopo quattro anni nonostante tutto io mi sento ancora innamorata e non me la sento di lasciarlo, anche perchè quando è 'lucido' stiamo bene insieme, mi ha chiesto di sposarlo, ma poi si rimangia tutto e io non gli credo più!
Non so più cosa fare, anche perchè qualsiasi cosa faccio sbaglio e se non faccio niente sbaglio lo stesso!appena sente la parola psicologo mi aggredisce così io lascio stare perchè tanto se non è lui a volerlo non lo posso obbligare.
Io non sono lo schifo che lui dice, mi avrebbe già lasciata se fossi così tanto una cattiva persona...so che per il mio bene dovrei lasciarlo perchè tanto non si vuole far aiutare, ma non ci riesco.

MIO MARITO MI FORZA SEMPRE AD AVERE RAPPORTI SESSUALI

barbara Età: 50
Mi sono sposata vent'anni fa, mio marito da sempre mi sottopone a una pressione sessuale incessante, mi sono sempre lamentata che non sapesse avere per me gesti affettuosi che non sfociassero immediatamente in una mimica di un rapporto sessuale, non c'è carezza che non termini sempre in uan palpata, non c'è volta in cui io gli volti le spalle in cui lui non mi palpi il sedere. qualche anno fa arrivò ad afferamre che non facevamo mai sesso (lo dice sempre) ma allora avevo la prova che avevamo consumato 19 preservativi in un mese e mezzo, oltre alle volte in cui avevamo fatto sesso senza preservativo. Un giorno gli ho chiesto perchè avesse tutta questa ossessione e lui mi rispose che era perchè un giorno lui non sarebbe più stato in grado di fare sesso e quindi voleva approfittarne più che poteva fintanto che ne era in grado. In tutto questo, io piano piano ho cominciato a sentire che la presenza o l'assenza del mio deisderio non contava assolutamente nulla, spesso non ha tenuto conto di mie particolari situazioni fisiche o psicologiche non propizie, mi sono ritrovata anche a respingerlo a calci in giorni in cui avevo infezioni vaginali, eccetera. Se mi rifiuto di fare sesso per due o tre giorni di seguito prende espressioni minacciose, mi insulta voltandosi dall'altra parte, in sintesi, da tanti tanti anni, per evitare che ogni nostro rapporto si risolva in uno stupro, io devo immaginare di fare sesso con un altro uomo. Non uomini a caso, ma, negli anni, due uomini in particolare, due uomini diversi, in tempi diversi, due amori, veri, uomini che conosco, uomini ai quali ho detto che ero attratta da loro, uomini che mi rispettano, che mi stimano, che però non hanno voluto fare l'amore con me per evitarsi ed evitarmi complicazioni e sofferenze, con il primo di questi sono ancora in contatto amichevole, ma il secondo lo ha sostituito nel mio cuore e nella mia mente, è un uomo complesso, che ha molto sofferto, che faticosamente ha raggiunto un suo equilibrio, e che ha deciso di essermi accanto in un modo che non è amicizia ma è amore, anche se non fisico. E io sto qui, con il mio desiderio profondo e sincero per lui che non posso soddisfare. E mio marito, che vede che raggiungo l'orgasmo, pensa che in fondo tutto vada bene (migliaia e migliaia di volte gli ho chiesto di modificare certi suoi atteggiamenti, ha cominciato un poco a farlo, ma solo dopo quasi vent'anni).