lunedì, gennaio 24, 2011

LA CONSAPEVOLEZZA DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA NON MI AIUTA

buon giorno dottore, mi chiamo daniela ho 33 anni e ho bisogno di aiuto. ho letto il suo articolo sula dipendenza affettiva. raccontarle la mia storia sarebbe troppo lungo, ma brevemente le farò un riassunto.
sono cresciuta in una famiglia "disturbata", dove , a cinque anni, è arrivato mio fratello affetto da una cardiopatia grave (tetralogia di fallot), che trent'anni fa, ha tenuto per molto tempo lui e mia mamma in ospedale. il rapporto con mio padre, che fino ad allora ricordo sereno, cambia radicalmente. lui diviene "insopportabile", con un carattere difficilissimo. senza dilungarmi, da li ad oggi, lui è un uomo autoritario, senza rispetto, violento nei modi(non ci ha mai picchiato ma violento verso oggetti si), violento a parole urla, ingiustizie anche nei confronit di mia mamma. mia mamma che lo ha sempre giustificvato e coperto.
a 15 anni incontro quello che diverra mio marito e dal quale me ne separo a 24 anni. lui con me era un tesoro, mi dava tutto, ma non lo amavo, lui, di sei anni piu grande di me, rappresentava e sostiutiva a pieno la figura paterna. con grande dolore il divorzio, dopo due anni, incontro andrea, il papa del mio bambino. bellissimo, particolare, sensibile, dolce, me ne innamoro subito. ma lui è figlio ed anche tossicodipendente. io decido che lo salvo e che lo faro stare bene. i primi due anni vannoi piu o meno bne, da quando rimango incinta ad oggi mi fa passare il delirio, da ogni punto di vista, botte violenze verbali psicologiche, mancanza totale di considerazione rispetto, mancanza di prese di responsabilità , alternato il tutto da parole bellissime sensazioni fantastiche, dolcezza, promesse (mai mantenute). do tutta me stessa, anziche fuggire da questa cosa, mi interesso ancora di piu ai suoi problemi, prendo contatti col sert, medici, psichiatri, ormai so piu io di lui che un dottore, lui è psichiatrico e ricorre all'eroina per stare bene. fino alla fine lo sostengo (anche se mi sono allontanta da casa sua), lo imploro di farsi aiutare entrandfo in comunita. lui non lo vuole, mi chiama piangente disperato che ama me e il bambino, ma che allo stesso tempo lui cosi da solo non ce la fa (mi responsabilizza di tutto, anche di farsi), e decide che lui ha bisogno di una donna vicino e conosce un'altra e ci si mette insieme.

sono a terra, di nuovo, so che sono malata, sto seguendo una psicoterapia, ma a volte mi sento ristagnarte e i miglioramenti del mio umore e del mio vivere (ero caduta in una depressione fortissima pesavo 38 kg)sono migliorati, ma mi accorgo che la mia speranza era che si facesse curare e invece no. perche non ama ne me ne suo figlio abbastanza. so che sono malata, la dipendenza affettiva, ho letto molto a riguardo, ma la consapevolezza non mi aiuta a regire in questo contesto. mi sento persa smarrita senza piu nulla in mano. grazie per l'ascolto daniela

domenica, gennaio 23, 2011

MI SONO SPOSATA MA AMO SEMPRE L'ALTRO

Gent. dott. Cavaliere, vorrei esporle il mio "caso" sperando che lei possa aiutarmi a dare unasvolta alla mia vita. Ho 37 anni sono sposata da tre anni ed ho una meravigliosa bimba di un anno. Circa cinque anni fa, quando già ero fidnzata col mio attuale marito ho conosciuto un ragazzo più giovane di me di un anno; tra di noi è scattata subito una forte passione: ne è nata una storia in cui ho dato tutta me stessa amando senza riserve, come non avevo mai fatto in vita mia. Da parte di questo ragazzo c'era un forte attaccamento ma al tempo stesso un continuo giudicare la mia "dopppia vita". Non comprendeva quanto fosse difficile affrontare il giudizio di amici e parenti, il mio bisogno di trovare in lui un sostegno per poter affrontare il mio fidanzato, che è una delle persone a cui voglio più bene e l'uomo che stimo di più al mondo. Razionalmente intuivo che questo ragazzo mi avrebbe fatto solo soffrire , ma non riuscivo avenire fuori da quella storia. Tra pianti, insulti, separazioni durate anche mesi, quel rapporto andava avanti, di pari passo con la mia storia ufficiale. Non era una situazione che mi tendeva felice, mi chiudevo sempre più in me stessa, mi sentivo sporca ed indegna dei miei amici. Lui continunava a fare la sua vita, periodicamente si metteva con qualcuna ed ovviamnete non avevo alcun diritto di fare polemiche avendo io un fidanzato ufficiale. Erano storie di poco conto, finchè non ha cominciato a corteggiare una mia amica, la migliore amica (guarda caso) di mio marito ed ho intuito che aveva perso proprio la testa. A quel punto l'ho allontanato con tutte le mie forze; ho cercato di andare avanti. Avevo accanto a me un uomo meraviglioso con cui stavo ( e sto) bene, che forse aveva anche capito che il mio cuore era altrove e mi aveva perdonato. siamo andati a vivere insieme e dopo un anno circa, nel corso del quale non avevo più visto l'altro, abbiamo deciso di sposarci. Tre mesi prima del matrimonio si è rifatto vivo lui; rivederlo ha fatto riafforare i miei sentimenti di sempre, ancora più forti e disperati. Mi ha detto che non mi aveva mai dimenticata e mi ha supplicato di non sposarmi.
Abbiamo ripreso la nostra relazione, ma io non mel asono sentita di mandare all'aria il matrimonio. Il giorno delle nozze ero fuori di me, mi sembrava di assistere al matrimonio di un'altra. Ci siamo rivisti dopo circa 15 giorni e gli ho promesso, credendci fermamente, che mi saei separata subito. Non potevo più vivere senza di lui. Dopo circa un mese suo padre si ammala di una grave forma di cancro . da allora il suo atteggiamento nei miei confronti cambia radicalmente: non potevo stargli accanto come voleva e si sfogava trattandomi come una poco di buono. Intuisco ch esi sta legando ad un'altra persona di cui non vuole parlarmi. Suo padre muore ; due giorni dopo , mentre sono da lui per stargli vicino, inventando scuse di ogni genere con mio marito, mi dice che non sono il tipo di donna che fa per lui, che suo padre non avrebbe mai voluto che stesse con una così e mi manda via, dicendomi che devo stare con mio marito. Ho fatto di tutto per dimostrargli la serietà delle mie intenzioni e lui ha fatto di tutto per allontanarmi; un giorno è arrivato a mandarmi un messaggio dicendomi che veva appena fatto l'amore con un'altra. Mi è crollato il mondo addosso ed ho deciso di tronacre, pur mostrandomi diposnibile a sentirlo quando voleva, perchè stava molto male per la morte del padre. Mi sono riappacificata con mio marito, riprendendo ad avere rapporti con lui. Sono rimasta incinta e l'ho presa molto male, perchè io un figlio lo volevo dall'altro. Lui ovviamnete me ne ha dette di tutti i colori, ma dopo dieci giorni mi ha scritto che si era innamorato di un'altra e che era felice. io desideravo solo abortire, invece la gravidanza è andata avanti bene ed oggi ringrazio il cielo per questa cosa. Pensavo a lui ossessivamente e verso il quinto mese lui ha ripreso a scrivermi, eracontraddittorio: da un lato mi parlava della sua ragazza , senza preoccuparsi di ferirmei, dall'altro diceva che sarei rimasta il suo unico amore. Gli ho chiesto di aspettare che nascesse la bambina, di non fare mosse azzardate. Lui mi ha allontanato di nuovo, è sparito dicendomi che mi odiava. verso settembre si è rifatto vivo, dicendomi che sarebbe andato a convivere con questa ragazza, di cui ad oggi non so ancora il nome, rinfacciandomi continuamente quanto fosse bella e soprattutto giovane (12 anni meno di lui) e soprattutto dicendomi che non era mai stato così bene con una donna. Di tanto in tanto mi inviava messaggi,sempre più contraddittori: fino a poco prima di entrare in sala parto mi ha scritto che mi pensava. Poi di punto in bianco ho notato che ha cominciato a trattarmi come un'estranea ,un'amica qualunque. Io mi sono resa conto che provavo ancora un sentimento molto forte  e gliel'ho detto, chiedendomi di lasciarmi stare. Ma lui ha ignorato questa mia richiesta; si allontana se io lo cerco, ma se sparisco mi
cerca come un disperato. Attualmente ci scriviamo decine decine di messaggi al giorno , io mi sforzo di trattaro da amica, ma il mio cuore batte forte per lui. Che posso fare?

HO UNA RELAZIONE COL MIO PROFESSORE

Per la prima volta in vita mia o paura di quello che mi attende ho ventitue anni e quando mi dicono ma sei giovane! Mi sembra una minaccia, ho il pianto facile ultimamente e sto sempre da sola questo mi dispiace ma poi quando sto con gli altri mi viene voglia di stare dasola. Studio arte e sono molto autocritica, sento il peso di tutto quello che mi spetta, ma soprattutto non posso fare affidamento su nessuno neanche sui miei genitori.

Non sono sempre stata cosi, ma ho avuto una brutta relazione con un nuomo e mi è crollato tutto quello in qui credevo, arte, vita,avventure la mia parola d'ordine era faccio quello che mi pare... ora sono un mollusco o un cane che si lecca le ferite ma forse queste ferite le ho sempre avute.

LUi è il mio professore d'arte, ha 51 anni e sta con una donna da 12 l'anno scorso appena lo vidi me ne innamorai, non esisteva nienete al mondo come lui per una nno ho fatto finta di niente poi quando è finita la scuola ci siamo incontrati per parlare di un lavoro, io ero rassegnata stavo quasi bene, poi lui dopo pranzo mi porta a casa sua a prendere un caffè ma è finita che si è girato e ci siamo abbracciati tremanti, non ci siamo staccati tutta l'estate, siamo stati una settimana in un paese a fare una scultura e lei sospettava,io ho cominciato a soffrire, perchè innamorata sentivo l'impossibilità di questa storia cosi un giorno a fine settembere- ottobre decido di troncare gli accenno il discorso al telefono e lui si agita e forse lei ha notato un suo comportamento strano ed è andata a vedere nel telefonino le chiamate e i messaggi, mi conosce perchè insegna anche lei in accademia,è successo un putiferio, non so cosa è successo in casa loro ma io sono quasi diventata pazza, non ci siamo visti per molto tempo lui ogni tanto mi chiamava ma lei controllava il telefono e io non capivo che stava succedendo, un giorno ci vediamo per fare il punto della situazione e si rompe qualcosa in me, io quel giorno sono morta, lui mi ha detto cosa era successo, che ora lo controlla qualsiasi cosa fa e io mi sono sentita usata e presa in giro mi sentivo come se lui avesse fatto di me una sostituta per tutto quello che in effetti non va più con lei un giocattolo, non ho avuto forze di chiamarlo e vederlo per un bel pezzo ho cominciato a non credere in niente perchè di lui ero cosi sicura che avrei messo la mano sul fuoco...inizialmente pensavo ma sarà che un umo cosi grande si possa innamorare di una piccola come me? eppure io ho sentito che lo era e credo che lo sia

ora è iniziata la scuola e ci rivediamo, a volte andiamo a pranzo in sieme e ci scambiamo tenerezze come prima ma più trattenuti, come fa a voler passare ancora del tepo con me dopo quello che è successo? perchè?

Quello che non mi fa dormire la notte è l'idea di quello che pensa lui, che vuole da me? fa il geloso dice che gli manco che vule vedermi che ha bisogno di me, che lo devo aspettare ha detto che devo essere paziente ... Ma si torna a casa sempre dalla mamma, che comportamento è questo? quel giorno maledetto gli chiesi ma che rapporto hai con lei ormai è più lavorativo che amoroso, ci siamo voluti bene a volte ce ne vogliamo ancora ma è stanco... Che vuol dire qusta frase? e che vul dire ti stavo aspettando? per fare che?

Non mi aspetto niente mi fa quasi schifo eppure sono un'altra volta rassegnata, da lontano e in silenzio lo amerò ma voglio capire, e vorrei che qualcuno mi aiutasse in questo, ho cercato di inlustrare al meglio quello che è successo, io provabilmente non ho abbastanza lucidità forse è più semplice di quello che sembra
Se queste righe sono state lette ringrazio

venerdì, gennaio 14, 2011

ELEMOSINO ATTENZIONI OFFRENDO IL MIO CORPO

Scopro solo ora dell'esistenza della bulimia sessuale.. ma io sono quella? ho sempre saputo che nel mio comportamento c'era qualcosa che non andava, ma questo pensiero aumenta lo stato di malessere, i sensi di colpa non aiutano, ed ho trascorso questi ultimi anni a convincermi che io ero soltanto libera, buona, passionale, vera, il desiderio sessuale di tanti uomini! ho vissuto con il fastidio degli sguardi libidinosi comprendendo che non erano sani, ma quel subdolo appagamento e sensazione di piacere e di grandezza apprezzamento desiderio erano miei! avevo qualcosa di mio.. ne ero felice! e sono cresciuta nella convinzione di essere una troia.. anche se vivevo storie normali.. con il tempo il malessere cresceva ed ho deciso che con tutto ciò dovevo conviverci in modo sereno! invento tante scuse a me stessa x non affrontare il problema.. xkè è inutile nascondersi.. c'è un problema! il problema c'è quando mi scopo anche l'ultimo dei cessi, di quelli ke neppure nei loro sogni avrebbero potuto avermi! solo xkè ti guardano, ti parlano e ti lasciano intendere ke farebbero tutto x te, ke mostrano un pò di comprensione e iniziano a dirti ke sei speciale, tu li guardi e pensi.. non sai quanto speciale, dovresti vedere quanto speciale e vuoi mostrare il top di te.. e sale la voglia di baciarli e trombarli come se tu fossi il loro film porno dal vivo!
quando ti domandano estasiati..ma ki sei? e il loro odore lo senti, è sempre lo stesso, non ti piace, è acido, disgusta, è uguale a quello degli altri uomini al quale hai solo regalato il tuo corpo e non è uguale a quello dei ragazzi con cui hai fatto l'amore..quello è più dolce, è buono! non sono loro ke usano lo stesso profumo, sono io ke mando lo stesso segnale negativo alla mia mente..
quello del rifiuto! si, xkè io li rifiuto.. inizio a fare sesso, li faccio impazzire, ma l'odore, la pelle, i movimenti, le parole.. è tutto volgare e disgustoso e non vedo l'ora di finire fin dal principio! cosa c'è di normale e libero in tutto questo? io sono una ragazza forte, tutti dicono così, tutti si aspettano da me grandi imprese, sono intelligente, indipendente, testarda, passionale, molto passionale, dolce, un'amica x tutti, l'amica ke tutti vorrebbero e ke tutti cercano nel momento del bisogno.. è vero, sono speciale come dicono, ma xkè non riesco a dire NO! io non so dire di NO! dopo una notte di sesso con un uomo entusiasmante chiamo la mia amica e le dico ke sono innamorata.. ma il secondo giorno lo trascorro a cercare i difetti e quando li ho trovati al terzo giorno sparisco! ..sarei sparita comunque! due giorni di depressione e ricomincio ancora, ancora e ancora! eppure io vorrei solo un compagno, un complice, un amante, un padre x i miei figli, un uomo e solo due occhi con cui condividere la mia vita, i miei sorrisi, le mie lacrime.. solo UNO! il mio più grande desiderio è avere un uomo e non desiderarne un altro!
sono tre settimane che piango improvvisamente durante attacchi di tachicardia e non mi accorgo che mi sto grattando le mani in modo così forte da crearmi delle brutte lesioni, quando finisco di piangere dopo dieci minuti le mie mani bruciano e il giorno dopo sono piena di croste di sangue. Ho avuto molte crisi in passato, ho iniziato ad andare in analisi a 17anni, ho smesso a 25, disturbo ossessivo compulsivo.. avevo sempre la stessa immagine ripetuta innanzi a me.. mai accaduto.. mio padre che mi toccava.. mai accaduto!! ed ho imparato a conviverci, la vedo, so ke non è mai accaduto e provo a concentrare la mia attenzione su altro, mi ripeto ..è il mio doc! e funziona..oggi dopo anni..ma questa volta non può funzionare!! non posso convivere con un problema se prima non ammetto che c'è un problema, se continuo a volerlo vedere in positivo ripetendomi ke sono bella e desiderata libera e solare.. nooo, non è così! in realtà io provo a convincermi di essere positiva pensando a quello che posso dire alla gente a mia discolpa nell'eventualità si dovesse scoprire il numero di uomini da me accontentati.. ma in realtà quella sensazione negativa che pesa sul mio cuore, sul mio petto..non va via!!! è la prima volta ke mi faccio del male fisicamente da sola.. non è bello ke accada, io devo volermi bene, xkè solo io posso volermi bene così tanto e solo io posso aiutarmi! nessun'altro..
ma xkè così bella, desiderata, amata, apprezzata e stimata io devo andare ad
elemosinare le attenzioni di uomini che non mi meritano?? solo x avere il mio momento di sensazione di potenza? Dio.. hai creato l'uomo così complesso nel suo corpo.. ma la mente è realmente un buco nero.. rischio di essere
risucchiata nel buco nero della mia mente!

lunedì, gennaio 10, 2011

DIPENDENZA AMICALE E MODELLI DI COMPORTAMENTO

marialuisa Età: 45
Dipendenza amicale e modelli di comportamento
Gentilissimo dott. Cavaliere
Sono una donna di 45 anni, non sposata e affermata professionalmente, che ha vissuto per buona parte della sua vita in situazione di dipendenza affettiva e che solo negli ultimi 10 anni ne ha preso consapevolezza. Questo non è bastato a far cessare lo stato di dipendenza, ma indubbiamente qualche progresso vi è stato. La dipendenza affettiva si è sempre rivolta a figure femminili, prima mia madre e poi le mie amiche. Al momento i due uomini che ho avuto come partner, per brevi periodi, non hanno svolto ruoli significativi. Il che ovviamente non è privo di significato, anche se non so bene quale esso sia.
Quello che vorrei sottoporre alla sua attenzione è il modello di comportamento
che accompagna ogni storia di dipendenza. Solitamente essa ha inizio con una
nuova amicizia, che sembra colmare un vuoto emotivo che costantemente ha accompagnato la mia vita. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che hanno difficoltà o addirittura di emarginate. Dopo un primo entusiasmante
periodo di conoscenza, che spesso (non sempre) conduce a un’identificazione con l’altra e la sua vita, iniziano le difficoltà. Come può immaginare la perdita di identità reca con se l’adattamento e la sopportazione di atteggiamenti e stili di vita che spesso non fanno parte del mio corredo di valori. Seguono delusione, frustrazione e disprezzo. La mancata espressione delle mie esigenze induce alla fine al conflitto e la pretesa di avere indietro quello che ho dato spinge la persona a ritrarsi sempre più. La fase finale è segnata da un crescente dissidio e da un enorme sofferenza e senso di vuoto, fino alla rottura. In 20 anni ciò è accaduto almeno 5 volte, segnando negativamente buona parte dei miei rapporti amicali. Quando le amicizie sono sane, e fortunatamente in alcuni casi è così, non vi è pretesa, sovrapposizione, perdita di identità.  Una di queste per esempio dura da 30 anni.
Per molti anni ho vissuto queste storie come eventi sfortunati, ma a un certo punto la sofferenza vissuta a causa di un amicizia mi ha portato a una situazione di grande difficoltà emotiva e di depressione, che mi ha costretto a riconoscere che qualcosa non andava. Non dormivo, ero ossessionata dal suo pensiero, avevo sintomi depressivi e difficoltà a svolgere qualsiasi attività.
Ho iniziato a leggere libri sulla dipendenza e a frequentare il suo sito.
Conosco tutta o quasi la teoria, ma è la pratica la parte difficile.
Certamente, come le dicevo, ho fatto molti progressi. Per esempio, noto che in molti contributi si pone l’attenzione sul soggetto da cui si dipende, sul suo narcisismo e su altre sue caratteristiche. Ma io so, e tutti noi dipendenti dovremo sapere, che prima di tutto dovremo guardare ai nostri problemi e concentrare gli sforzi sulla cura di noi stessi. In questo senso la lezione della Norwood è tra quelle più utili e da tenere presente. Dopo l’ultimo conflitto, avvenuto un paio di mesi or sono, con la mia amica storica (quella che mi ha costretto a tanta sofferenza da costringermi a analizzare a fondo me stessa) ho avuto per un certo tempo la tentazione di rivolgere tutto il mio rancore e la mia rabbia verso di lei. Ma so bene che devo pazientemente riprendere il cammino e la terapia del recupero. Oggi la sensazione di vuoto non è lontanamente paragonabile a quella di 8-9 anni fa ed è sempre più limitata. Se mai perdura più a lungo la rabbia.
A questo riguardo devo dirle che mi è stata di grande utilità la lettura del libro “la ferita dei non amati”, che certo lei conosce, dove si cerca di far luce sui modelli di comportamento e sulle energie positive e negative che essi esplicano. Secondo l’autore le pressioni esterne (anche familiari) generano in noi flussi positivi e negativi di energia, che seguono un certo modello appunto. Nonostante mi sforzi non riesco a collegare il mio modello alle dinamiche familiari e alle pressioni da esse esercitate su di me. So che la mia famiglia è disturbata, nel senso che in essa ho sofferto la fame d’amore e di riconoscimento e non era certo una famiglia aperta ai discorsi sui sentimenti.
Mia madre è secondo me una dipendente e mi ha comunicato un idea degli uomini non positiva, e nel suo ruolo di vittima non ha saputo darmi l’amore di cui avevo bisogno. Mio padre è un uomo autoritario e che fatica a esprimere affetto. So che mi vogliono bene e non riesco a provare rancore alcuno verso di loro, anche se in passato ho dato loro molte colpe.
In questo quadro la mia dipendenza avrà un senso, che se comprendessi fino in fondo potrei affrontare meglio. Perché rivolgo la mia dipendenza alle donne? Le fasi che le ho descritto che significato hanno? Mi sono chiesta se sia un comportamento omosessuale, ma non provo attrazione verso il genere femminile e la provo verso quello maschile. Però esso non ha rappresentato l’esperienza affettiva più importante fino ad ora. Mi chiedo se per caso non vi sia una scissione tra eros (verso gli uomini) e agape (verso le donne).
Se il mio intervento venisse pubblicato vorrei dire a tutte le donne che soffrono di dipendenza che è possibile attenuare il mal d’amore e limitarne la sofferenza. In questi 10 anni ho dovuto mio malgrado compiere sforzi enormi per conoscermi e analizzare me stessa, per cercare di capire e provare ad amare. Ma questo è avvenuto solo ed esclusivamente quando ho abbandonato il ruolo di vittima e ho spostato l’attenzione dall’altra (o altro per la maggior parte delle donne) a me stessa.
La ringrazio per l’attenzione e per questo sito
marialuisa

domenica, gennaio 09, 2011

NON POSSO STARE NE' CON TE, NE' SENZA DI TE

topino Età: 23
Ciao a tutti, leggo di persone che soffrono per amore e mi sento un po' meno sola. So' che potrei curarmi che devo curarmi ma non riesco a staccarmi da lui. La mia sola ragione di vita, il motivo per cui mi alzo al mattino e se non c'è(cosa molto frequente, anzi giornaliera) vorrei non esistere e di fatto non esisto. non ho più una vita ho allontanato famiglia e amici, mi trascuro perchè ho sofferto di depressione, ho tentato il suicidio e un disturbo alimentare che era anoressia è diventato mangiare per consolarmi e che schifo. Lui è sposato e per di più con una parente stretta. vi ho già detto tutto. nessun futuro per noi lui ha la sua vita e non la lascierà mai ma io non sono in grado di scappare ho sempre bisogno di conferme che lui mi dà nonostante la realtà e di fare l'amore ossessivamente. Nascondere a tutti un amore immenso coprmi di falsità e bugie rinunciare ad una normale vita di una ragazza della mia età. non ce la posso fare da sola sono arrivata a fare cose assurde per vederlo 10 minuti. Se chiedo aiuto lo perdo ma mi sto' uccidendo e ho di nuovo pensieri suicidi quando lo vedo con lei. Fanno l'amore e io non ce la faccio più. lui dice di amare entrambe ma io non ce la faccio più. Sola disperata non voglio più vivere senza lui ma non sto più vivedo per stare con lui AIUTO

L'ATTEGGIAMENTO DEL CONTROLLO

gizia Età: 47
Ho 47 anni, sposata da 21 anni con due figli di 19 e 15 anni. La mia storia fino a due anni fa è comune a tante altre. abbiamo costruito insieme tante cose, raggiungendo un discreto stato sociale. Lui calmo e razionale devoto alla famiglia e al conto in banca, io un pò più vivace, organizzatrice e programmata. lui affettuoso con me e i figli, sempre attento e premuroso, io più passionale ma di certo anche un pò più aggressiva rispetto a lui. la prima crisi inizia due anni fa, quando notai un certo distacco e indifferenza nei miei confronti e anche nei confronti dei figli. Ho cercato di parlarci per capire cosa stesse succedendo, ho insistito ma niente.Lui cominciava a sentirsi depresso, piangeva pr qualsiasi cosa, non aveva voglia di far nulla. A quel punto è venuto alla luce qualcosa di me che fino ad allora non avevo mai scoperto: il bestiale atteggiamento del "controllo". sono riuscita ad entrare nel dettaglio delle telefonate della sua scheda e ho notato un numero che si ripeteva giornalmente per almeno tre o quattro volte, ma che lui sistematicamente cancellava dall'elenco delle chiamate. Sono riuscita ad individuare le ultime tre cifre e quando chiamai rimasi stupita perche dall'altra parte mi rispose un uomo. Non avevo mai considerato questa possibilità, anche perchè la forte attrazione sessuale che c'è stata da sempre con mio marito non poteva farmi pensare che lui potesse avere uan distrazione per un uomo. Gliene parlai subito e lui i confessò che con questo ragazzo gay c'era stato solo un feeling intellettivo ma mai fisico. Non provava niente fisicamente ma parlare con lui lo faceva sentir bene e leggero. Andai da subito da una psicoterapeuta per farmi aiutare in questa vicenda, sola non sapevo da dove iniziare. Sono stati due anni lunghi e difficile ma allo stesso tempo costruttivi, almeno credevo, visto che lui pian piano era tornato presente e tranquillo. Tutto ciò fino a due mesi fa circa dove ho ricominciato a notare mio marito un pò strano e distaccato. Inevitabile la domanda "che succede", ma scontata la risposta "niente". A quel punto l'ansia e la paura ha fatto breccia sulla ragione ed è riaffiorata la bestia, ovvero l'atteggiamento del controllo........Ancora una nuova scoperta di un numero, diverso da quello di due anni prima, ma che costantemente chiamava e cancellava e la voce dall'altra parte era sempre quella di un uomo...Ho provato a parlargliene di nuovo, ma questa volta è scoppiato come una furia dicendo che lui aveva bisogno di libertà, sentiva stretto il matrimonio, non voleva più le responsabilità e da quella sera non è tornato più a casa. A chi cerca di parlarci dice che non mi vuole mai più vedere, mi sta descrivendo un mostro che l'ha soffocato e represso. Io non riesco a credere a tutto ciò, mi sento lacerata e non so che fare. Anzi ciò che devo fare forse lo so: non devo cercarlo......ma è tanto difficile, non dormo perchè i pensieri mi affollano la testa, non riesco a mangiare perchè il senso di vomito è più forte. Il pensiero è fisso e il tempo non passa mai. Aiutatemi

HO SCOPERTO D'IMPROVVISO CHE E' UN ALTRA PERSONA

ANGYGIRL Età: 33
Si,esistono tanti modi di tradire una persona che ti ama.
Ed io ne ho ricevuto uno, solo dopo 4 mesi di matrimonio. Un matrimonio sognato per 12 anni di fidanzamento, eravamo ragazzini, 12 anni in cui non ho mai smesso un attimo di marlo più della mia vita e di ripetergli che lui era la mia unica felicità. Poi una sera, dopo 4 mesi di matrimonio, in cui io lo sentivo
già stufo, lo vedevo aggirarsi per casa, la nostra bellissima casa senza gioia, come un pesce fuor d'acqua e nei quali non mi cercava quasi mai per fare l'amore, rifiutando le mie avances perchè ero aggressiva (un bacio un pò più passionale). Dicevo, una sera vado a dormire un pò prima lui resta a guardare
la tv, poi mi sveglio sono le 03.30 di notte, non c'è nel letto, mi alzo vado a cercarlo in sala, all'inizio nella penombra non lo vedo, sono ancora assonnata poi mi rendo conto ed inizia il mio buio vero, è in ginocchio davanti alla tv volume zero che si masturba. Vacillo le gambe mi tremano resto immobile sulla soglia della porta per un tempo infinito poi come un'automa mi avvicino quasi a 30 cm, gli dico :-cosa stai facendo- e non è la mia voce ho un'altra voce che non riconosco, lui si laza di scatto farfuglia ora anche questa mi doveva capitare!? poi si giustifica dice che non è come credo inventa scemenze.
quella scena, quello squallore sono davanti ai miei occhi sempre, me la risogno ogni notte da allora, quasi due anni fà. Non vi dico le scenate che sono successe dopo, dove lui mi ha dato della pazza, mi ha detto che gli piacciono le troie (scusate le parole forti), che io non lo eccito che mi vede come un'angelo (figuriamoci) fino a togliermi ogni volontà, ogni dignità di donna.
Non solo ha raccontato tutto ai suoi amici di lavoro, persone che lui stesso definiva imbecilli, gente che ha tradito la moglie nei night quando quelle poveraccie erano incinte, persone che lui additava come un prete di campagna, lo ha raccontato dice, in terza persona e si è vantato del fatto che loro gli hanno risposto che quello era un poveraccio a sopportare una persona del genere. Ho scoperto un'altra persona, il mio dolce amore non c'era più, la nostra favole è finita, la persona timida introversa e capace di farmi sentire amata non c'è più, mi ha lasciato un biglietto con su scritto I AM very very sorry, in inglese nemmeno in italiano una cosa allucinante le rose le ho buttate nel bidone dell'immondizia, non mi ha mai chiesto scusa, ne perdono e tutt'oggi di ce che lui non mi ha mai tradito. A me invece è crollato il mondo, ha tradito la mia fiducia, se fa questo in casa cosa è capace di fare fuori? ha tradito il nostro legame, dice di amarmi che non mi lascerà mai, che sono l'unica che desidera ma allora perchè preferiva masturbarsi che fare l'amore con la moglie solo dopo 4 mesi? Io non gli credo più, a volte mi sembra di non amarlo altre volte ho paura di perderlo, che si innamori di un'altra donna che mi tradisca ancora. Fare l'amore è diventata una sofferenza, per me da llora una cosa meccanica, ginnastica, non provo nulla a livello di sentimenti e nulla a livello fisico anzi dopo è peggio cerco di capire se lo fa ancora in modi che non vi sto a dire perchè perfino a scriverli mi vergogno. sto talmente male che ho deciso di andare da una psicologa e questo mi fa ancora più rabbia, perchè lui mi ha ridotta così io non lo meritavo...

MI MALTRATTA CON LE PAROLE

SOLEMARE Età: 33
ME SONO ENAMORATA DI UN UOMO ITALIANO,LA MIA PRIMA GRAVEDANZA FELICE...ERO IN MIO PAIS...SANTO DOMINGO...LUI IN ITALIA...DOPO ARRIVO IN ITALIA, ME SPOSO, E VIVO CON LUI...E SUOI GENITORI VICINI...ME E SENTIDO MALTRATATA, AGREDIDA CO PAROLE DI LA MADRE DI MIO MARITO, SEMPRE CUANDO LUI NO C'E A CASA, LE HO RACCONTATO A LUI DI LO CHE ACADE CON SUA MADRE IN MIO CONFRONTO E MAI ME ASCOLTO.. MI SONO SPOSATA I IL 2003, NIENTE PRIVACY DI MARITO E MOGLIE, E NATO MIO BIMBO TUTTI FELICE!, MA IL TRATO A ME BRUTTO,E MALTRATO, LUI MI LIMITA IN MIA CRESCITA, IO ME DEDICO A MIO PRIMO FIGLIO MA SUOI GENITORI NO ME TRATANO BENE...MALTRATI SEMPRE INFELICE IO. SONO DI NUOVO IN GRAVEDANZA IN IL 2005, PARLO CON LUI...E ME FA CAPIRE DI ABORTIRE.. IO NO VOGLIO...E NATA MIA BELLISSIMA FIGLIA ADESSO 5 ANNI, LA CUAL LA MADRE DI MIO MARITO A 4 MESE DI NATA HA DETTO CHE NO LA AMA A SA NIPOTE... DOPO MI TRADIMENTO E ME MALTRATO DI PAROLE, MIO MARITO CON PAROLE, IO SONO ITALIANA, DOMINICANA, E LUI CONTINUA A MALTRATARME..CON PAROLE.