domenica, gennaio 21, 2007

ACCOMPAGNARE IL DISTACCO ?

Butter N° di riferimento: 656674298 Età: 30 Egregio Dottre,in realtà non sono andata tanto lontano con la mia storia... O forse sì? Diciamo non nella direzione che inzialmente speravo, ma forse non tutti i mali vengono per nuocere.Vorrei un suo spassionato consiglio. Ma prima la ragguaglio un po'.Metà dicembre:Purtroppo il dialogo che pensavo si fosse aperto era solo l'ennesima falsa partenza; ieri sera lui mi ha voluta vedere e poi ha fatto marcia indietro. E' un eterno indeciso, dice che non sa se mi ama, che ha bisogno di staccare da me, di essere libera...ma poi mi dice anche, magari ci vedremo in futuro, salvo poi dire che non sa se e quando tornerà.I o ieri sono andata in panico, ho pianto, ho suppplicato, mi sono umiliata perla strada, mi sono comportata come uno zerbino, mi sono fatta compatire e lui per tutta risposta si è infuriato, mi ha detto che non sopporta più tutto questo mio comportamento. Sembrava che fosse tutta colpa mia. Io ammetto di essere dipendente affettivamente da lui, però a mente un po' più fredda capisco che pure lui è una persona che non vale quello che credevo. Mi sono illusa e ho resitito accanto a un uomo che non mi ama come merito, che mi fa pesare se ho un brufolo sulla fronte nonostante mi sia agghindata tutta carina per lui, che si dimentica il regalo di compleanno, che non dà peso all'anniversario, che non sa se mi vuole per la vita e cambia continuamente idea, che vuole cambiarmi continuamente e farmi essere quello che non sono e che non ha neanche i cosiddetti per lasciarmi, in ogni caso, se stanco di me. Quindi, ammetto i miei errori nell'impostare il rappporto così, da parte mia,ma devo smettere di farmi carico anche dei suoi di errori. Perchè anche lui ha le sue brave responsabilità. E difetti. ENORMI DIFETTI. Lui è un inaffidabile, me lo ha dimostrato infinite volte e questo purtroppo non cambierà mai.Devo chiduerlo fuori per sempre dalla mia vita se voglio avere una chance di vivere e di essere felice, con qualcuno che mi apprezzi anche se ho un filo di pancetta, che sia preso dalla mia testa (sono avvocato e dottoranda di ricerca, nonchè la pupilla del Professore, che diamine, allora non sono totalmente scema) e non che si scocci se metto passione e tempo in questo mio progetto di studio e lavoro che amo tantissimo, che mi dica Ti amo di tanto in tanto, che non mi dica che ha voglia di fare sesso e basta, mentre è così più bello fare l'amore e dirsi anche ti amo mentre lo si fa.Voglio che il prossimo sia uno che mi fa sentire tre metri sopra il cielo, non tre metri sotto il livello del mare come ha fatto lui negli ultimi anni. Anche si ci vorrà tempo. Amare sopportando questo è un non amore verso di me, in primis. Dice che non lo rispetto. Io? E il suo di rispetto per me? Gli ho dato gli anni più belli della mia giovinezza, mi ha rigirato come un calziono e ha torvato anche i modo di buttarmi addosso tutta la colpa, dandosi anche una bella autoassoluzione in questo modo e adesso mi trovo a 30 anni da sola e con le ossa rotte e tutti i sogni mandati in frantumi. Non è la persona giusta per me, punto, e devo lasciarlo andare per sempre, anche se soffro come un cane bastonato. E' l'unico modo che ho per rinascere e cercare di essere felice, con me stessa e con una persona più degna di me. Questo ragazzo non merita tutto l'amore incondizionato e la dedizione che gli ho lungamente dato. Mi dicono tutti che passerà con il tempo anche il dolore lancinante che mi strappa l'anima. Domani mi danno le chiavi della mia nuova casa. Vado a vivere da sola. Domani èun altro giorno.Sto uscendo con altre mie colleghe avvocato, voglio cambiare cerchia di amici e ricominciare da zero.Incontrare gente positiva, non distruttiva e negativa come lui. Tra un mese andrò in Germania per ricerca e spero che uscire dal mio ambiente un po' mi aiuti. Merito un'esistenza migliore di quella che ho condotto negli utlimi anni e non mi sacrificherò più fino ad annullarmi per nessuno. NESSUNO. La vita è una sola ed è troppo importante per buttarla correndo dietro all'uomo sbagliato, anche se lo si ama. Fine anno:Si è rifatto vivo il 30, è venuto a tovarmi nella mia nuova casa, dove stavo sistemando le mie cose dopo il trasloco dalla sua (ex nostra) casa. Aveva detto che gli mancavo, che la casa senza le mie cose gli sembrava strana. E' arrivato, mi ha fatto mille moine, poi all'improvviso mi ha baciato e non mi mollava più, tanto che ho dovuto tirarmi indietro io. Mi ha preso il viso fra le mani, mi guardava con due occhioni da Bambi e ..IO CI SONO RICASCATA! Ho fatto il solito ragionamento: che si sarebbe sistemato tutto, che con il mio aiuto lui avrebbe superato la sua crisi esistenziale (che è a 360 gradi, io sono solo una delle "vittime"). Ma quando mi ha salutato dicendo che non sapeva se e quando mi avrebbe rivisto, lì mi è montata una tale rabbia!!! La sera sono andata da due cari amici a cena e mi sono sfogata...ero un fascio di nervi a dire poco. Inziavo a stare un po' meglio, da tre giorni avevo anche smesso di piangere... Ebbene, è stato come azzerare ogni progresso fatto. Di nuovo ansia, lacrime, ecc... Tutto il campionario completo. Ho capito che così non andava bene. Stava ancora giocando con me, usando me per attutire le sue insicurezze, senza curarsi della mia sofferenza. E quindi, di ritorno a casa, ho fatto una deviazione, convinta a buttarlo giù dal letto nonsotante l'ora (rendetevi conto come stavo: ma certe cose non riuscivo più a tenerle dentro, andavano dette) per dirgli chiaro: o dentro o fuori dalla mia vita... Ma più che altro nel senso di : allora, cosa vuoi fare con me? Che vuoi da me? Mi aveva detto tutto mogio che sarebbe rimasto a casa quella sera, per "pensare a noi". All'una di notte sono arrivata da lui, ho suonato, sembravo una pazza, tremavo tutta e avevo gli occhi che sembrano due pizze margherite dal piangere. E invece sopresa, lui è uscito. Mi hanno aperto i suoi genitori, che erano a dormire. Io come in trance ho detto molto bene, tanto meglio che c'erano loro, che era arrivato il punto che facessero una cosa per me: visto che a me non ascoltava, dire a loro figlio di smetterla di giocare al tira e molla con me, cosa che ha fatto per tre volte in sei settimane, lasciandomi ogni volta inesorabilmente apezzi. Ci siamo seduti e abbiamo parlato ed è stato orribile: avevo davanti due persone preoccupate solo per il figlio e incuranti della mia di sofferenza. Il loro unico pensiero era :come possiamo aiutare nostro figlio? Del mio dolore e della mia frustrazione non gliene importava nulla. Anzi, mi hanno detto di temporeggiare ancora e di non prendere questa posizione drastica? Cristo Santo che nervi!!! Ancora quell'atteggiamento del: "poverino". Poverino che cosa!!!! Ma che crescesse invece sto bendetto ragazzo, che ha quasi 30 anni ormai, e si prendesse il coraggio di decidere una buona volta, anche solo per dirmi che è davvero finita e non mi ama più! Temporeggiare? Ma se ho già concesso anche i tempi supplementari a loro figlio e sempre e solo a discapito mio e della mi felicità, perchè lui nel frattempo non ha mosso un dito per risolvere i suoi problemi esistenziali e, d'altro canto, neppure si è rivolto a me per un aiuto o un sostegno, anzi, mi ha solo allontanato e ferito sempre più! Ho spiegato loro per bene le "gentilezze" che R. mi ha regalato negli utlimi tre anni e specialmente nell'ultimo, di come mi sentissi trasparente ai suoi occhi, di come mi avesse fatto sentire persino uno sgorbio benchè non lo sia...Pensate che, in uno dei suoi falsi ritorni, 20 gg fa mi ha detto se avevo intenzione di fare la liposuzione per mandare via qualche kg di troppo - che ho preso per colpa della pillola, detto per inciso ... Bene, miei cari, sapete cosa ho detto loro? Che la lipozuzione se la facesse loro figlio, ma al cervello. Ho detto: ho dato tutto, ho concesso tempo, chance infinite a una persona che mi diceva "non so se ti amo, ma intanto restiamo così" e che mi trattava peggio dello zerbino nel frattempo...Mi ha completamente svuotato di ogni energia... mi ha mandato in frantumi tutti i sogni, mi ha portato via la serenità e anche ora che gli ho detto: "allora a questo punto lasciami libera " lui continua a tornare e ad illudermi, ma senza volere ritornare insieme e rimandando ogni volta il nostro prossimo incontro a data da destinarsi. Pezzo di idiota, mi ha anche raccontato delle tipe che cercano di abbordarlo in discoteca...nella sua psiche perversa lo fa per dire: ecco, voi donne siete proprio così, sempre affamate d'amore e di attenzioni. Capito? E io come mi dovrei sentire a sapere che mentre mi struggo e spero che torni lui fa lo scemino con le altre? Anche se poi dice (DICE) che non gli interessano, che conloro non si può parlare di nulla, mente con me di tutto... Ho anche detto che questa crisi di R. parte da lontano e che anche loro come genitori dovrebbero interrogarsi, dato che è una cosa a 360 gradi e dato che il figlio, in una sorta di presa di coscienza tardiva, nelle ultime settimane ha anche affermato che il suo malessere nasce da come lo hanno sempre trattato i genitori, ipocriti, anaffettvi ed oportunisti e mai una volta compiaciuti dei suoi successi (in questo ha perfettamente ragione, è stato l'unico barlume dilucidità che ha vuto R. ultimamente). Loro mi hanno detto: ma noi gli abbiamo sempre concesso tutto, lo abbiamo sempre assecondato in ogni cosa. E io: e avete fatto male, forse ogni tanto avreste dovuto dire di no, ma invece avete sempre detto di sì, che è più facile, e avete cresciuto un figlio del tutto deresponsabilizzato e incapace di prendere impegni seri (in effetti lui è crollato proprio verso i 30 anni, quando si è trovato a dover gestire in contemporanea lavoro (in proprio e con la responsabilità di un dipendente),mutuo, lavori di ristrutturazione casa e una donna (io) che, dopo 13 anni, dicui 1 abbondante di convivenza, cominciava a chiedergli qualcosa in più del semplice vivere alla giornata). Nel frattempo si è fatto tardi e lui è tornato e i suoi genitori , da bravi codardi, come ho sempre pensato, mi hanno lasciata da sola a fronteggiarlo. Epifania: Le mie riflessioni continuano dentro di me. Capisco e affronto lo sgomento che provo, il non volersi rassegnare a chiudere un periodo della propria vita di anni ed anni... Ma inizio a credere che se una minestra è riscaldata, nel senso che le cose a ben vedere non funzionavano più da tempo nonstante le mille chances date, il distacco defintivo sia la soluzione, l'unica che ci resta. Non devo dimenticare o buttare via 13 anni, sarebbe come rinnegare me stessa e la mia vita. Ma devo chiudere un periodo della mia esistenza. E' quello che con fatica sto cercando di fare ora. Ancora adesso ho momenti in cui vorrei cercare in qualche modo di rimettere a posto i cocci e credere che tutto si sistemerà... Sono bolle di dolore che scoppiano all'improvviso e mi devastano. Ma non è così, la verità è che noi non possiamo fare nulla per rimettere insieme alcunchè se l'altra persona per prima non vuole fare altrettanto (come nel mio caso). Però, anche così, ho cmq una scelta: o rimanere appesa ad un'illusione e non andare più avanti con la mia vita, oppure soffrire come delle bestie ma mettere io la parola fine a questo stato di cose, ossia chiudere mentalmente la storia. Dopo lunghe riflessioni, credo fermamente che sia così. La seconda via è certo molto più dura della prima e richiede coraggio e perseveranza, ma è l'unica che fa sì che le cose si possano rovesciare,finalmente: cioè che il potere di decidere torni in mano a noi, sottraendolo ai nostri "aguzzini". Una persona che mi tratta così, ossia che mi tiene in sospeso, che mentre io mistruggo e mi distruggo in attesa di una risposta di qualsiasi tipo, anche negativa ma pur sempre CHIARA, si dicono confuse ma trovano lo stesso il tempoe la voglia di andare in discoteca o in settimana bianca NON MI AMA. Mi avrà amato in passato, ma NON MI AMA PIU' ora. Uno può essere confuso, ma se ama davvero non può lasciare che l'altro si consumi dalla sofferenza mentre risolve le sue crisi esistenziali o meglio mentre si ,muta a dire che per ora se ne sta bene così, nella sua caverna (ipsedixit). Anzi, chiederebbe aiuto, piuttosto. Invece dopo aver detto che non voleva fare l'opportunista si è allontanato. Vede, "ti voglio bene" significa "io voglio IL TUO bene". Lui, comportandosi così, non vuole il mio bene, almeno non più. Bisogna abituarsi all'idea ed essere forti. Avere il coraggio di archiviare pezzo della propria vita e chiudere io la storia. Sì, io. Perchè lui è CODARDO, non lo farà mai apertamente (ma mi sta già rispondendo in maniera esauriente con i fatti). Ho intimato al mio ex di non farsi vivo se non è sicuro e se non ha proposte concrete da farmi. Risultato: non si è fatto più sentire. Ogni giorno che passa è un pezzetto dirisposta che lui mi sta dando, anche se non ha il coraggio di dirmi apertamente che non mi ama più. Ogni giorno che passa è un pezzetto di delusione in più e un pezzetto di amore in meno che provo nei suoi confronti. Devo chiudere questa parte della mia vita e archiviarla in un cassetto della memoria, come ho fatto per il periodo superiori, università, ecc. Lo ricorderò con affetto, ma andrò avanti. Dove sta scritto che devo rovinarmi l'esistenza per chi non mi ama? Sto male, mi si strappa l'anima, mi si buca il cuore a pensare di vivere senza di lui, all'improvviso mi prendono crisi di pianto e di nostalgia ed ho momenti in cui passerei sopra a tutto quello che mi ha fatto pur di riavere la persona amata... Giusto ieri l'altro. Ho chiamato, non ce l'ho fatta... per fortuna non ha risposto. Ho spento il telefono, dopo, per non avere più la tentazione. Il giorno dopo ho ricevuto un suo freddissimo sms: Scusa non ho sentito, mi trovi eventualmente domani pomeriggio. Io non ho più richiamato, nè risposto all'sms. E' terribile, lo so, ma non devo mollare. Esco, cerca il supporto di un amico o di un fratello, non devo aver paura di piangere se serve a sforgarmi... Ma non devo chiamare, per carità. Non devo prendere informazioni. Non credo più alle pause di riflessione. Non devo darmi io falsi termini per periodi di distacco. Inganno me stessa, mi nascondo la realtà. Devo, invece, dare un taglio netto. Prima mi metterò in questa prospettiva, prima toglierò a lui il nefasto potere che ha su di me, come dicevo pocanzi. La vita e la felicità sono anzitutto nostre e dipendono in primis da noi stessi. Mi sono chiesta: e se lui torna mettiamo fra 6 mesi? Ci ho pensato: spero di averne la forza (forza che mi auguro il distacco mi aiuterà a trovare), ma penso che di primo acchito io lo respingerò e per due ragioni: 1) non esiste che mi lasci a soffrire come un cane e poi torni quando fa comodoa lui, dopo che ha buttato via tutte le chances che gli ho concesso negli ultimi 6 mesi di convivenza e in queste 6 settimane di separazione. 2) è una prova. Se davvero lui mi amasse, di fronte a un rifiuto dovrebbe comportarsi come abbiamo fatto io e te (ed altri qui dentro, immagino), ossia dovrebbe prima disperarsi e, quindi, mettere in atto numerosi tentativi di riavvicinamento, provare e riprovare fino allo sfinimento nel tentativo di convincermi a cambiare idea. Solo in tal caso, sempre che nel frattempo io sia ancora libera e ne abbia voglia, penso che potrei esere indotta a rivedere la mia posizione. Se, però, dopo il no, lui sparisse gettando subito la spugna, allora avrei conferma che è ancora confuso, che sarebbe solo l'ennesimo tira e molla daparte sua e che ho fatto bene a chiuderlo fuori dalla mia vita. Ovviamente questo lo affermo da un punto di vista razionale. Spero di avere la forza di mettere in atto quanto ho appena detto. Ma devo, devo, devo, non ho scelta. Io scelgo, IO ho il potere. Me lo ripeterò fino alla nausea. Io scelgo, IO ho il potere. 9 gennaio: Tormenti interiori.Giusto ieri sera (prima sera nella mia casa nuova da single) pensavo "Magarilo chiamo, per sapere come sta, magari gli chiedo di spiegarmi meglio che cosa lo turba, perchè se capisco posso trovare il modo di aggiustare le cose..." Grazie a Dio il pensiero successivo che ho fatto è stato: "Ma lui sa benissimo come stai e cosa vuoi ed è lui che ti ha detto di essere confuso, di volere libertà, di non sapere se ti ama e che il legame della storia gli sembrava troppo pesante da sopportare. Lui sa che l'ultima volta che è tornato senza nulla di concreto gli è stato intimato di non farsi vivo senza idee chiare di ritorno...Quindi IL PRIMO PASSO SPETTA A LUI E SE NON LO FA VUOL DIRE CHE NONTI VUOLE: PERCHE' CHIAMARLO PER SENTIRSI DIRE ANCORA UNA VOLTA QUESTE COSE CHE FERISCONO?" E non ho chiamato. Io mi sono messa nella prospettiva di non aspettarlo. NO ANCHE ALLA SPERANZA, che in questo momento mi danneggia solo (ho sperato mesi e mesi che lui si chiarisse le idee e mi dicesse di amarmi, ho dato tutte le chances dell'universo...onestamente mi sento la coscienza più che a posto); ora attendo solo che mi sbollisca l'amore (e la delusione intrisa di sofferenza) e nel frattempo vivo. Ci provo. E ho dormito anche un sonno tranquillo, il primo dopo settimane di angoscia e senza sogni su di lui (MIRACOLO)!!! So bene che la strada è ancora lunga e tortuosa e non sono del tutto serena, ma è un primo piccolo passo. Ogni tanto ringrazio di essere così cocciuta quando mi fisso su una cosa. Inquesto caso tale difetto mi è d'aiuto. 9 gennaio sera: Ho ceduto! Non ce l'ho fatta e ho chiamato, con una scusa e gli ho detto che avevo bisogno di capire cosa gli passava per la testa. E' uscito il solito discorso: lui non sa cosa vuole, è alla ricerca di se stesso, vuole stare nella sua "caverna" per adesso, sta leggendo libri e libri sulle dinamiche di coppia...Ma da come ne parla non li sta leggendo con la volontà di trarre uno spunto di riflessione per lavorare su di noi, insieme magari, come gli ho proposto più volte (ho anche avanzato l'idea di una terapia di coppia). Li legge solo per trovare conferme di atteggiamenti miei o dei suoi genitori che lui non gradiva, sembra che cerchi una giustificazione per la rottura, che a questo punto penso volesse da tempo, ma non ha avuto il coraggio di intraprendere (e infatti lo aveva mascherato da pausa di riflessione, gettandomi in crisi, facendomi sentire per l'ennesima volta ricacciata in un cantuccio e dandomi false illusioni... la rottura l'ho voluta definire io). Mi ha detto cose orribili: "Questa convivenza io l'ho sofferta anche fisicamente (dermatite e dimagrimento); perchè dobbiamo fare progetti sulfuturo?; io voglio partire e mollare tutto; sono troppo pieno dall'esperienza precedente con te, voglio stare da solo, ci sono tante esperienze che non ho fatto; io voglio fare un viaggio avventuroso tipo girare il Messico senza prenotare da nessuna parte e fuori dalle mete turistiche solite, mentre tu mi proponi solo vacanze, quando io cerco un viaggio; non voglio stare fuori con il pensiero che devo tornare perchè a casa qualcuno mi aspetta; mi pesava molto tornare la sera e vederti; mi sono reso conto che sono un'amante del bello e mi danno fastidio le tue imperfezioni (Dottore, peso 58 kg per 1.65: non sarò una velina ma non sono neppure uno scorfano); in casa mi dà fastidio vederti senza trucco e non elegante(come se lui fosse sempre in smocking, ma perpiacere!); io voglio arrivare a casa e fare sesso quando mi pare, se questo significa farlo a mezzanotte (quando io che mi alzavo un'ora e mezzo/due prima di lui e a quell'ora ero morta di sonno, tra parentesi) e non mi voglio sentire dire che domani ti devi alzare alle 6.30, inoltre voglio farlo senza dover dire ti amo ed essere carino, farlo e basta quando mi pare".Io piangevo disperata e gli ho detto di smetterla di cercare di cambiarmi, nel carattere e nel fisico, e di colpevolizzarmi se sognavo un matrimonio e una famiglia con lui, che dopotutto lui in passato mi aveva fatto certe promesse poi non mantenute, che non ne potevo più di vivere di frustrazioni per aspirazioni da lui negatemi e senza nemmeno fare un progetto, anche a lungo termine (lui non capisce che non è questione di fretta, come mi ha urlato, ma di progettualità. Mi ha detto: io ragiono con le esperienze, tu con iltempo...Ancora non ho capito bene cosa volesse dire. Io so che il fattore tempo per me non è così fondamentale come pensa, ma che vorrei solo fare un progetto comune e cerco qualcosa di più stabile, anche solo nell'intenzione, e da concretizzare nel tempo). Mi ha allora allungato i suoi libri come a dire: "leggili anche tu e troverai delle risposte. Vedi che ho ragione. Io devo stare nella mia caverna" (questa l'ha presa da Le donne vengono da Venere, gli uomini da Marte....Dice che è un marziano).Dice che non ho rispetto di lui e del suo desiderio di stare solo nella sua caverna, non sa per quanto. Io so che in ogni caso sono passati due mesi dalla seprazione e quasi un anno da quando sono sorte queste discussioni tra noi e lui è sempre rimasto statico: cerca solo conferme del suo malessere, cerca negli altri le cause e si isola aspettando che passi, ma non fa un tubo per capire che le risposte non le troverà in un libro ma dentro di sè e per cambiare e risolvere, anche se questo significa prendere decisioni e dirmi chiaro che non mi ama più. Non ho retto più: ho scagliato a terra i libri e li ho presi a calci, uno l'ho anche strappato in due. Peraltro io non riuscivo ad andarmene e sono pure passata alla fase zerbino: dopo tutto ciò che ho sentito, gli ho pure detto di provare a darmi una possibilità, di crecare di ricostruire il rapporto insieme. Lui mi ha detto (e questa è la vera rivelazione: Dottore, mi ha risposto e manco se ne è accorto): "Vedi, io saprei dove intervenire come un chirurgo per correggere il nostro rapporto, solo che non voglio perchè sarebbe prenderti e prendermi in giro".Poi è andato via e mi ha detto: "mi devo allontanare da te".Però sta benedetta (strano, non mi è venuto da scrivere maledetta) frase del "non ti amo più, chiudiamo definitivamente" ancora non l'ha detta! A casa ho passato la notte insonne. All'alba delle 6 e con gli occhi pesti ho trovato un po' di pace solo quando mi sono resa conto che ho chiamato e sono andata da lui perchè non avevo ilcoraggio, con il cuore, di mettere in pratica quello che il mio cervello mi aveva suggerito: togliti da questa situazione, scelgli tu di chiudere emotivamente e mentalmente.Prima ho voluto dargli un'ultima chance, a ben vedere.Infatti gli ho anche detto più volte, in quello che probabilmente era un ultimo avvertimento: Guarda che se continui così, a non rispondere in un senso o nell'altro, comunque mi perdi, esiste il rischio che io non ce la faccia e non voglia più aspettarti.Lui non ha detto nulla ed è solo andato via, senza rispondere se non con un laconico: "per adesso è così".Ora, anche se temo che avrò alti e bassi ancora per un bel pezzo, sono un po'più risoluta. Gli ho mandato un sms con scritto che dovevo chiudere io per spezzare latortura e ho anche aggiunto che per mia salvaguardia non dovevo lasciare porte aperte...per adesso. Mi maledico per quel "per adesso", che indica che ho preso più coraggio, ma che non sono ancora del tutto distaccata da lui. Intendo dire che voglio smettere di pensare a lui e concentrarmi su di me e soprattutto smettere di attendere una risposta, tanto me la sono data da sola. Il "per adesso" che ho aggiunto credo si riferisca anche al fatto che "mai dire mai" e che solo gli stolti si fissano e nascondono la paura del nuovo barricandosi dietro una presunta e cocciuta coerenza con scelte del passato. Insomma,Dottore, sono molto scettica sul fatto di concedere nuove possibilità, anche tra mesi, a questo uomo. Penso che nessuno cambi fino a stravolgersi. Al massimo però si può maturare e in lui comuque c'erano anche delle cose buone, quelle che mi hanno fatto innamorare e stare con lui così a lungo. Ma non ci spero.Tengo i piedi ben incollati a terra. Ora voglio vivere, stare bene, tornare ad essere serena, con il tempo non escludo di aprirmi a nuove esperienze amorose (certo non ora e non all'insegna del chiodo scaccia chiodo). Non so cosa sarà del mio futuro, però so che forse mi sto liberando del fantasma di una persona che, senza parlare, mi ha fatto capire che non mi ama e che mi teneva lagata a sè pur lasciandomi sola. Che dice dottore?Mi perdoni la prolissità e grazie per avermi già risposto una volta.Butter
Non mi detesti se scrivo di nuovo, non sono una stalker, ma c'è stato uno sviluppo significativo. Il mio ex è sempre stra confuso, non sa quello che vuole dalla sua vita... Cmq in questi ultim giorni io ho capito una cosa: siamo troppo diversi, siamo cresciuti insieme ma ci siamo differenziati. Lui è uno spirito libero ed ama l'instabilità, il vivere senza regole e progetti. Forse è anche immaturo e ha paura delle responsabilità da adutlo,anzi, senza forse, mentre io penso di essere più vanti nel mio eprcorso dicrescita e maturazione personale rispetto a lui (anche se per anni è stato il contrario... come è strana la vita!). Io invece sono molto più placida e tradizionale. Sogno una famiglia tradizionale ed una vita più convenzionale, anche se non credo, per questo, di essere mediocre e di condurre un'esistenza appiattita. Però, come tutte le pescioline (mi passi il paragone astrale), ho una visione romantica dell'amore e cerco un uomo che sia il mio "cuscino" e non il mio "pungolo", come era lui. Venerdì gli ho comunicato che chiudevo io la storia, emotivamente e con la prospettiva di andare avanti. No porte aperte. Lo facevo perchè, al di là dell'attesa snervante di una risposta chiara da lui, ho compreso queste cose. Insomma, alla fine abbiamo parlato e per la prima volta senza litigare... Ci siamo chiariti. In cocnlusione, se ne è uscito con quella risposta che attendevo da tempo: "Non ti amo più già da quasi un anno, ma non avevo il coraggio di troncare per via dei tanti anni passati insieme e perchè vedevo che per te invece era l'opposto, anzi sognavi il matrimonio. Ho preferito accompagnarti piano piano che mollare di botto. Anche in questi due mesi, tornavo perchè ero pieno di sensi di colpa per come soffrivi per la separazione, ma non volevo davvero tornare insieme ed ecco perchè ti dicevo che non volevo finire con il a fare la parte dell'opportunista e poi me ne andavo di nuovo. In questi lunghi mesi di travaglio però ti ho sempre portato rispetto e sono stato fedele, lo meritavi. Mi dispiace per il male che senza volere ti ho fatto." Peenso che sia riuscito a dirlo , a sè e a me, solo ora che ha visto che sono pronta a sentire queste parole... Io gli ho detto che, con il senno di poi, forse era meglio una confessione più chiara tempo fa, da parte sua, dato che con il suo "accompagnarmi" mi ha più che altro creato confusione, dato che io ho creduto che volesse riprovarci. Ma non mi sento di condannarlo, però, perchè non ha agito per il meglio, certo,ma non sarà stato facile nemmeno per lui e perchè nessuno di noi credo sia preparato a porre fine a una relazione di anni ed anni, mai. Con un fondo di malinconia ma più sollevati, entrambi ci siamo salutati e ci siamo abbracciati forte. Ora devo lasciare che la malinconia si attenui e che il mio amore si trasformi in affetto (sembra facile...). Non potrò mai odiarlo o dimenticarlo, sarebbe come rinnegare metà della miavita. E lo stesso è per lui, che comunque mi vuole bene ed è dispiaciuto per certe frasi orribili che mi ha detto e gli credo, era sincero e con gli occhivelati. Ci siamo davvero lasciati solo venerdì, dopo queste parole in un certo senso. Io ora mi sto interrogando molto sull'esperienza di questo lungo rapporto percapire certe dinamiche mie non benefiche per me e per la coppia, ma ora, dopo un paio di mesi di distacco, inizio a vedere anche i suoi di problemi relazionali ed esistenziali e, quelli, sta a lui risolverli. La prova è data dal fatto che, risolto il tassello della nostra relazione, lui rimane ancora con molti punti interrogativi da risolvere a livello personale e di cui io non ho responsabilità e che, del pari a certi miei comportamenti, hanno pesato nella vita di coppia. Ma quelli sono problemi suoi. Io non ne ho colpa.Vorrebbe darmi un suo parere e, soprattutto, a questo punto, qualche consiglio per elaborare correttamente questo cambiamento della mia vita? Vorrei davvero incasellare questa esperienza nel modo giusto e andare avanti senza lasciare cose irrisolte che mi creino problemi in futuro (anche se non ho fretta ,ripeto, di lanciarmi in nuove storie. Ora voglio trovare il mio equilibrio e la vera me stessa).Grazie
Innanzitutto la ringrazio per la testimonianza, seppur lunga, ma significativa. Lei da perfetta "avvocatessa" ha illustrato bene il "processo" relazionale di coppia che avete vissuto. Ma forse è mancato la visione del "processo" relazionale dal punto di vista dell'altro. Sopratutto in relazioni lunghe come la sua, si finisce col non "ascoltare" i messaggi, spesso non verbali, che l'altro invia. Ciò al di là dei torti o ragioni dei membri della coppia. La relazione finita le lascerà ancora delle ferite che richiedono tempo per essere marginate, ma le premesse perchè ciò avvenga ci sono. Saluti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Esimio Dottore,
non sono certa di avere capito bene il senso delle sue parole, quando dice che "è mancato la visione del "processo" relazionale dal punto di vista dell'altro. Sopratutto in relazioni lunghe come la sua, si finisce col non "ascoltare" i messaggi, spesso non verbali, che l'altro invia."
Intende dire che mi sono trascinata io in questa situazione di agonia, durata mesi e e mesi prima della rottura e anche ora, nel momento della rottura, perchè non ho saputo (o forse voluto) leggere i segnali che lui mi mandava e da cui si capiva che la nostra storia era giunta al capolinea, dopo tanti anni, anche belli, insieme?
Intende dire che on ho saputo io leggere i segnali da cui si capiva che non volevamo più le stesse cose, che non poteva esserci un progetto di vita comune perchè le nostre aspettattive dalla vita erano troppo differenti?

Certo che io ci avrò messo del mio nel non "ascoltare", indubbiamente, però devo dire che lui non mi ha facilitato il compito: diverse volte, capendo che le cose non funzionavano, gli ho chiesto "E allora lasciami piuttosto", una volta ho anche preso le mie cose e fatto per andare via di casa, ma lui mi ha sempre fermato.
Anche nella nostra separazione è tornato indietro diverse volte per poi "lasciarmi" di nuovo.
E' stato questo ilsuo volermi "accompagnare" nel distacco e riguardo al quale io le chiedo se sia giusto o normale...

Capisco che lui si sente in colpa e ha anche cercato di consolarmi, infatti, anche se mi ha detto che sa bene di non potere essere lui il mio consolatore. Però ha un modo ben contraddittorio di consolarmi: mi dice che ha ancora tanto sentimento per me, ma che non cambia le sue posizioni e le cose che ci siamo detti, compreso il non ti amo più...
Sembrerebbe quindi un gesto consolatorio da amico.
Però perchè, poi, va oltre e mi bacia e una sera (colpa mia, lo ammetto) ci è anche scappato di più di un semplice bacio? Salvo poi salutarmi con un "ci sentiamo presto" e non farsi più vivo?
Questo mi cnfonde e non mi aiuta neppure. MI fa solo soffrire di più.

Dopo la nostra "ultima notte" lui è sparito sino a che non ho chiamato io, rovesciandogli addosso tutta la mia sofferenza e rabbia e con la consapevolezza che davvero la nostra storia è finita e che quella notte è stata solo l'ultimo colpo di coda.

Lui era sinceramente dispiaciuto del mio dolore, lo seintiva, lo poteva quasi vedre e ha capito che era più ch altro uno sfogo il mio.

Per parte mia, dopo qualche giorno ho richiamato per scusarmi e per dire che ho compreso che non ha senso portare rancore ed inveire, che so che ognuno ha le sue colpe e che per superare il dolore della perdita l'unico modo è perdonare (rectius: perdonarsi) e lasciare andare...
Lui sostanzialmente è d'accordo.

Mi ha detto che non vorrebbe che uscissi per sempre dalla sua vita, ma io gli ho spiegato che ora devo risistemare il nostro rapporto su un altro binario, quello del sincero affetto, ma non dell'amore e che potrò fare ciò solo con il distacco.
Mi ha detto che lo sa, che lui non vorrebbe un distacco così netto adesso, ma che vede che non posso fare altrimenti.
Gli ho detto di lasciare che sia io, fra molti mesi e quando sarò pronta, a fare il primo passo, perchè sono debole ora come ora e mi basta un suo sms o il solo vederlo per riaprire la ferita.

Non riesco a volere male a quest'uomo, nonostante tutto, e ci ho tenuto a dirgli che la mia rabbia era una rabbia che nasceva dalla sofferenza, non dall'odio e che lo perdono e spero che anche lui mi perdoni gli errori compiuti.

Grazie della sua attenzione e del suo tempo se vorrà avere la bontà di chiarificarmi la sua precdente risposta.

Sinceramente grata,

Butter