venerdì, dicembre 28, 2007

AUGURI DI BUON ANNO

"ATTESA tumulto d'angoscia suscitato dall'attesa dell'essere amato in seguito a piccolissimi ritardi (appuntamenti, telefonate, lettere, ritorni).

“Sono innamorato? – Si, poiché sto aspettando”. L’altro, invece non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco, io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell’innamorato non è altro che: io sono quello che aspetta.

Un cavaliere era innamorato di una nobildonna. Lei gli disse: "Sarò vostra solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su una sedia, nel mio giardino, sotto la mia finestra." Ma alla novantanovesima notte, il cavaliere si alzò, prese la sua sedia sotto il braccio e se n'andò." (Brano tratto da "Frammenti di un discorso amoroso" di Roland Barthes edito da Einaudi).
CON L'AUGURIO CHE IL NUOVO ANNO POSSA PORRE FINE ALLA VOSTRA "ATTESA"

E' POSSIBILE USCIRE DALLA DIPENDENZA AFFETTIVA ?

anna Età: 36 Leggendo il sito , mi chiedevo se sia possibile uscire dalla dipendenza affettiva pur rimanendo all'interno della relazione. Mi piacerebbe tantissimo poter amare , prendendo il bello del sesso e della passione senza soffrire per tutto l'altro dell'Altro. Si', perche' il mio principe azzurro all'improvviso si trasforma in un ranocchio...... Come faccio a non soffrire, quando torna a casa dopo una notte fuori perche' lui dice, io l'ho fatto innervosire? Come faccio a dormire durante queste notti? Come faccio a non provare odio quando lui , come adesso torna di mattino e dorme come un bambino ed io vorrei ammazzarlo, fisicamente intendo.Come faccio stamattina a nuotare, passeggiare, fare compere, questa rabbia mi succhia tutta l'energia. Quando l'ho conosciuto ero autonoma, indipendente, libera nell'animo, ballavo ,sorridevo. Ora sono seriosa, spesso triste, silenziosa, sola. Continuo a ballare pero',quando lui non torna a casa..... No, non mi tradisce, va solo al bar e torna a casa ubriaco e con una terribile puzza di birra e sigarette. Non accade spesso, ma quando accade lui mi dice che e' colpa mia.Questo mi rende triste.Io so che non e´cosi' eppure mi faccio sfiancare da queste accuse.Dove sono tutto il suo rispetto, il suo amore, la sua lealta´quando torna a casa ubriaco? Lui dice e' colpa mia, scappa da me , dalla mia negativita'..... Pero' se oggi io volessi scappare dalla sua puzza e dalla sua negativita' io sarei solo una puttana, come dice lui.Quando io prendo o tento di avere il suo stesso spazio, non va piu'bene, il gioco funziona diversamente. Stanotte lui ha fatto cio' che voleva, adesso dorme ed io devo stare a casa, altrimenti, dice lui, significa che ho fatto quello che ho fatto per uscire sola.S pesso ho pensato di essere vittima di violenza domestica, psicologica, una violenza che mi manipola. Adesso sto iniziando a diventare strategica, aspetto lunedi per essere felice, vado a nuotare quando lui lavora......Inizio a sognare di conquistare altri uomini, di tradirlo a casa nel nostro letto.... La gioia piu' grande, amarlo con freddezza, senza soffrire, usandolo un po'...Mi piacerebbe avere un dialogo, un aiuto sono sola.

HO UN OSSESSIONE PER IL MIO EX

KIMBERLY76 Età: 31 SONO UNA RAGAZZA DI 31 ANNI FERITA DA TUTTO E DA TUTTI. HO UN'OSSESSIONE PER IL MIO EX. LA STORIA UFFICIALMENTE è FINITA NEL 2005 MA ABBIAMO CONTINUATO AD AVERE RAPPORTI SESSUALI PERCHè NELLA MIA TESTA MI BASTAVA VEDERLO. HA SEMPRE AVUTO ALTRE DONNE DOPO LA NOSTRA STORIA. QUEST'ESTATE SONO RIMASTA INCINTA E DOPO MINACCE PSICOLOGIE E UN MIO TENTATO SUICIDIO HO ABORTITO. HO FATTO LA COSA PIU SBAGLIATA DELLA MIA VITA. LUI PER ME ERA LA VITA E LO SAPEVA QUINDI HA AGITO SU QUESTO FATTO. HO PERSO IL MIO BAMBINO HO PERSO DEFINITIVAMENTE LUI.PERIODO NERO. MI SONO APPOGGIATA AD UNA CARA AMICA CHE CERCAVA DI FARMI RAGIONARE MI FACEVA USCIRE: ORA STA CON LUI. L'HO SCOPERTO DA SOLA. NON SOCOME USCIRNE. IO LO AMO E VORREI SOLO VEDERLI SOFFRIRE ENTRAMBI PER QUELLO CHE MI HANNO FATTO E CHE IO GLI HO LASCIATO FARE. SONO ANCHE IN CURA DA UNO PSICOLOGO MA NULLA. KIM

SENTO CHE L'HO PERSA E STO' MALE

Leonardo Età: 37 E' per caso che navigando ho incontrato il sito. Ho bisogno di lanciare queste righe in rete perchè sto male. In poche parole la mia esperienza: ho trentasette anni e fino a nove mesi fa conducevo una vita normale, corredata di alcuni soddisfacenti risultati sul piano professionale. Dal punto di vista sentimentale invece sono stato sposato per nove anni con una ragazza più giovane di me di quattro anni. A questo periodo vanno aggiunti un paio d'anni di fidanzamento. Il matrimonio ci ha regalato due splendidi figli, di sette e quattro anni. La nostra era una coppia molto invidiata (entrambi belli, figli stupendi, buone possibilità economiche).Per tutto il tempo della nostra relazione non abbiamo mai litigato, un pò per una disposizione d'animo molto conciliante da parte di tutti e due, e un pò perchè, come ho capito successivamente, un certo gap culturale non ci ha mai permesso una totale condivisione di interessi, ragion per cui nel tempo si è sviluppata una sorta di mancanza di comunicazioni (ovvero il parlare di sentimenti, sogni, aspirazioni e quant'altro). Alcuni problemini finanziari che ho dovuto affrontare non li ho mai esposti in sede familiare più per un senso di protezione e per la paura di non essere capito. Inoltre l'arrivo dei figli, a cui comunque voglio molto bene, mi ha molto toccato: mi sono sentito messo in disparte da lei, che certo ha dato più spazio alla sua natura di madre che a quella di moglie/compagna. Il mio essere molto romantico e sognatore mi ha portato ad assecondare un incontro casuale avvenuto per lavoro all'estero: ho passato la notte con una ragazza bellissima e da allora tutta la mia prospettiva di vita è cambiata. Ho iniziato a tradire mia moglie, ricorrendo a sotterfugi quasi incredibili per poter alimentare la mia passione, che in breve si è trasformata in amore. Non riuscendo più a gestire la situazione sul piano sentimentale, ho preso l 'amara decisione di confessare a mia moglie non già il tradimento (anzi, in merito a ciò ho caparbiamente continuato a negare), ma la mia ormai totale mancanza di amore nei suoi confronti. Sono subito parso, ai suoi occhi come a quelli del mondo, come un pazzo, animato da motivi incomprensibili. Comunque sono uscito di casa, chiedendo un periodo di allontanamento dalla realtà coniugale. Mi ha dato molto fastidio il fatto che mia moglie non abbia (ai miei occhi, lei sostiene il contrario) "lottato" per la sua/nostra relazione, ma anzi, debitamente spalleggiata dalla sua famiglia d'origine, abbia accellerato i tempi per la separazione, che infatti è puntualmente arrivata. Sottolineo l'aspetto della sua famiglia d'origine, in quanto questo sicuramenrte ha costituito un aspetto mai pienamente risolto: lei è sempre rimasta la piccola di casa, da proteggere e tutelare. Ora che la cosa è legalmente risolta, benchè io sia pienamente colpevole degli esiti e benchè la relazione con l'altra donna continui e mi appaghi (anche se per ragioni logistiche ci è impossibile frequentarci quanto vorremmo), mi sento morire dalla scoperta che mia ex moglie ha cominciato a d avere una sua vita e-per sua stessa ammissione- è uscita con un altro uomo. Sento che ormai l'ho persa e sto male. Perdonatemi lo sfogo.....

LA MIA RAGAZZA HA TROPPI PROBLEMI

giuseppe Età: 28 Voce amica per favore, ho conosciuto una ragazza circa 6mesi fa,all inizio la vedevo tranquilla appena conosciuta,il giorno dopo cisiamo rivisti,ha iniziato a raccontarmi dei suoi problemi,delle sue crisi,dellamamma paralitica del ragazzo che gli è morto in un incidente di tutto e unpo,io essendo di animo buono,come avrebbero fatto tutti conoscendola esentendola parlare in quel modo e di tanti problemi l avrebbero mollatasubito,invece io ho continuato e mi ci sono messo insieme pultroppo per me.Hoinziato questa storia molto strana e travagliata molto piena di belle cose ebrutte,ma andando avanti vedevo che questa ragazza aveva problemi,avevadifficolta nel sociale e a stringere un rapporto di amicizia con qualsiasipersona,andando avanti con lei e conoscendola vedevo che èra una ragazza moltoindietro negli anni pure avendo venticinque anni qualche problema di testa lafaceva ragionare come una bimba..lei è molto speciale ma pur vedendo questiproblemi io sono andato avanti.In questo rapporto ne ho passate di tutti icolori specie quando si impuntava su un ragionamento e voleva sempre avereragione pur non avendola,quando non gli davo ragione o non la credevo inqualche cosa si incavolava in una maniera impossibile,è arrivata al punto chequando stava con me e si arrabbiava sbatteva il cellulare a terra e lo facevamille pezzi dopo si calmava e si pentiva di averlo sbattuto ,dopo un po ditempo che racimolava soldi ne comprava un altro e ogni volta che avevamo unadiscussione sbatteva nuovamente il cellulare a terra e lo rompeva dalnervoso.Questa ragazza aveva iniziato ad essere violenta,in un altradiscussione eravamo in macchina ha dato un pugno nel vetro della macchina e loha fatto mille pezzi,assurdo e io annibito e incredulo a tutto quello che stavopassando con questa ragazza ,ma pur litigando sempre io gli volevo bene perchevedevo che aveva bisogno di aiuto,non sono mai riuscito a lasciarla anzi quandominacciavo di lasciarla lei si pentiva e piangeva e guardando le sue lacrime mifaceva compassione e ci rimanevo,è successo anche che ben due volte mi ha messole mani addosso dal nervoso e dai suoi ragionamenti assurdi,io pero ci sonosempre stato e non so il perche,sembrava che una catena mi legava a lei pureche avevo desiderio di scappare via lontano e non farmi trovare piu,ma non cisono mai riuscito a lasciarla,se capitava che ci lasciavamo dopo due giorni leicoi suoi messaggi al cellulare riusciva a farmi tornare.Io cmq vedevo chequesta ragazza non era normale e che aveva bisogno di tanto ma tanto aiuto daqualcuno competente,stavamo sempre soli appena abbiamo provato a stringereamicizia con della gente dopo un po non si faceva ne trovare e ne sentire,lamia ragazza faceva ragionamenti fuori dal normale.UN giorno stavo con lei esiamo stati con mio fratello e gli amici,dopo che siamo andati via mio fratellomi chiama al celulare e mi dice con chi Cavolo mi ero messo e che lui e i suoiamici non la vedevano affatto normale,io ci stavo male sentendo tutto questoperche pur che lei aveva problemi ed io gia ero consapevole stavo maleveramente perche mi ero innamorato di una ragazza che non ci stava con la testae con dei problemi complicati.io pure ho sbagliato parecchio ,perche quando ungiorno ci siamo lasciati io ho parlato male in casa hai miei di lei e gli hofatto capire che stavo con una ragazza non sana di mente,dopo un po ci siamorimessi insieme e a lei ho raccontato che avevo parlato male di lei in famigliae che pultroppo i miei non l avrebbero mai accettata e lei per questo motivostava male,la colpa è anche mia non solo sua ,a prescindere che lei ha problemima io non dovevo mettermi in questa situazione,non dovevo innamorarmi dilei..dopo tutti questi problemi suoi che i miei non l avrebbero mai accettatasi era arrivata a una situazione assurda si litigava sempre ma non ci siamo mailasciati ci facevamo del male a vicenda,io non riuscivo a lasciarla e leineanche,fino a quando una sera dopo che siamo stati in un locale,ci siamoandati ad appartare in macchina,dopo un po ha iniziato a fare ragionamenti e adire per la centesima volta che stava male che i miei non l avessero maiaccettata ,io non ce la facevo piu abbiamo litigato pesantemente e io in quelattimo gli ho dato uno spintone dicendogli di andarsene e scendere dallamacchina ,lei piangendo e dicendomi in contiuazione che gli avevo messo le maniaddosso,da un pugno forte sul cofano della macchina e chiama il padredicendogli di andarla a prendere ,io vedendo questa sua reazione ho preso esono scappato via,ci siamo lasciati ma i problemi non finiscono perche poi dopolei iniziava a mandare sms col cellulare dicendomi che non dovevo permettermidi mettergli le mani addosso,cmq siamo stati un mese senza vederci ma leicontinuava sempre a mandarmi sms raccontando di quello che faceva,io purdicendogli che doveva lasciarmi in pace ma lei continuava,.volevo cambiarenumero ma non l ho fatto almeno non la sentivo piu,io ci stavo male sentendolama nello stesso tempo ero ancora innamorato.Un giorno gli mando un sms e glidico io se ci possiamo vedere per andare a vederci un film ,lei accetta,siamoandati insieme a vedere e stando assieme ci è venuta la voglia di baciarci ,eda la siamo ritornati ma il problema suo era che ora i suoi genitori nonaccettavano questa storia,il giorno dopo mi manda un sms e mi dice che nonpossiamo stare insieme perche i suoi non volevano,io ho accettato ma ci stavomale.Dopo una settimana mi richiama e mi dice che vuole vedermi ,io vado allappuntamento,mi chiede che dei suoi non se ne frega e che mi ama e vuole starecon me e cosi ci rimettiamo,mentre stiamo insieme come suo genere gli piaceparlare e a parecchie cose che mi diceva anche prima non la credevo,miracconta la storia che suo fratello ha messo incinta la ragazza e che avevanoperso il bambino,io so lei come è fatta gli ho detto che mi dispiaceva ,ilgiorno dopo volevo vederci chiaro e gli ho detto che volevo telefonare alfratello per sentire come stava.la mia ragazza subito mi dice che è meglio chenon gli dico niente al fratello della gravidanza che hanno perso,io non ci hovisto chiaro e ho detto alla mia ragazza se mi avesse detto la verita lei mi harisposto che era tutta una bugia,io sono rimasto esterefatto mi sonoraffreddato e gli ho chiesto perche mi avesse raccontato questa bugia e lei miha risposto che non lo sapeva gli era venuta cosi e mi ha chiesto scusa,pero iosono arrivato al punto che mi sono sentito prendere in giro e ho capito che unavvenire con questa persona non è alquanto normale ho paura per l avvenire,èuna ragazza che ha bisogno di tante cure pultroppo io le voglio bene ma mi farorealmente una ragione che non posso stare con lei altrimenti la mia vitafinisce,a me dispiace tutto questo e sto male da morire sto passando sei mesidella mia vita molto duri,spero che passi presto....don sever mi dia una mano eun appoggio morale un consiglio come posso continuare a vivere pur che questaragazza mi ha sconvolto l esistenza gazie aspetto una sua risposta. Cmq lafiducia in un rapporto è la cosa fondamentale senza di essa non si continua avivere bene una storia d amore,è questa che ha distrutto la storia fra me equesta ragazza,io pur essendo sincero con lei,ma lei sempre con bugie,è pureuna ragazza che dimentica facilmente ma ha una fantasia strepitosa inventa coseche dopo una settimana che te le ha raccontate te le racconta di nuovo lastessa storia ma completamente diversa e pur facendogli capire di aver cambiatola storia e che non fosse stata sincera lei continuava.non so in quella suatestolina cosa gli fruga,io innamorato e accorgendomi di tutto glielo facevonotare ma lei si impuntava e mi diceva che mi avesse raccontato tutta la veritae quindi litigavamo peche pur non accorgendosene cAmbiava tutto quello che miaveva gia detto mi raccontava una storia seria che aveva vissuto poi me laraccontava di nuovo dopo una settimana ma cambiava versione di quello che miaveva detto precedentemente.io allucinato da tutto questo e pur facendoglielonotare ,andavo avanti e ci passavo sopra.Quando conosceva una ragazza,tipo ungiorno siamo andati in un locale che lei conosce,ci siamo seduti ed abbiamoordinato una pizza nel frattempo parlavamo un po e ci guardavamo in giro evicino a noi c era una ragazza che nn conoscevamo,io parlando con la gente e essendo modestia a ,parte simpatico,questa ragazza era da sola e mi rivolge la parola dice se ero di napoli,o scherzando un po gli dico di si e la faccio un po ridere e finisce la.io e la mia ragazza nel frattempo , aspettiamo che ci portino la pizza,questa ragazza che mi aveva rivolto la parola gli arriva la pizza prima a lei e si sta per sedersi a mangiarla da sola,la mia ragazza vistoche stava sedendo da sola questa tipa la chiama e gli dice se volesse compagnia nostra ,lei accetta e si siede con noi .mangiando mangiando la pizza facciamo chiacchiere del piu e del meno ci stiamo conoscendo tutti insieme,ma si vede cmq che gli son simpatico vabhe..cmq ad un tratto la mia ragazza inizia a parlare lei e comincia a raccontare come precedentemente aveva fatto conme,racconta che lei soffre di crisi,che la mamma è su una sedia a rotelle che gli è morto il ragazzo in un incidente che gli è morto il cugino in un altro incidente che ha avuto una violenza carnale da un tipo che l ha messa incinta ed è scappato via che dopo tre mesi che era incinta ha perso il bambino perchè prendeva pasticche per la sua malattia e inconsapevolmente aveva ucciso il feto,cmq parla di tutte queste cose,io conoscendola subito cerco di distrarla e cambiare argomento ma lei imputandosi raccontava ancora dei suoi maledetti problemi,io e questa ragazza ci diamo occhiate per dire ma è normale una cosa del genere? ecco per dire il problema della mia ragazza,che ogni volta che cercava di fare amicizia femminili iniziava a raccotare disgrazie e giustamente la gente che sentiva parlare cosi scappava via dicendo nella loro testa che la mia ragazza non era normale e che sopratutto era una sfigata. questa è una storia molto difficile,sto scrivendo appunto per sfogare e per chiedere alla gente che la legge che ne pensa,io sono un ragazzo molto buono e sensibile e so amare e di questa ragazza sono innamorato pur che lei abbia tutti questi problemi ma anche troppi,non riesce ad agganciare amicizie femminili,ha solo amici maschi che sinceramente visto le sue condizioni non mi fido per niente,da una ragazza come lei bisogna aspettarsi di tutto,oggi è in una maniera e domani in un altra,ho preso una storia che non so davvero come possa essere possibile,sembra vivere in un mondo non reale eppure è la realta

domenica, dicembre 16, 2007

SONO MORTA MA VOGLIO RINASCERE

amarax Età: 51 Sono passati 2 anni.Era luglio 2005. Avevo capito che qualcosa non andava in mio marito. Gli chiesi un bilancio. Era il ns 23esimo anniversario delle ns nozze.Non impiegai molto.Mi disse che aveva una simpatia.Non disse chi,non voleva farmi soffrire più del necessario. Andammo invacanza. persi 12 kg. Non mangiavo non dormivo e fingevo.Con mia figlia che erac on noi.Poi tornati a casa lui disse a me "ti amo".Stavamo insieme come 2fidanzatini ma la storia mi aveva lacerato l'anima. Alla lettera. Ancora sto così. Nel corso di questi 2 anni ho scoperto che l'altra era una collega d'ospedale.Che ha 16 anni meno di me,19 meno di lui.Che non era una "simpatia" ma amore. Lui si è dichiarato sdoppiato. Ho voluto parlare con lei quando scoprii che era una relazione vera. Nessuna recriminazione nè accusa. Scopro che lei voleva una storia "normale" xchè il amrito è bisex. Ilmio aveva detto a lei (non a me) che eravamo(??) in crsi e quindi...mi dice anche che aveva avuto qualche "avviso" che lui era...abituato a lle relazioni... di guardarsi dalle avances. Lei era stata avvista .Io che lo conosco da quando avevo 14 anni non lo avevo capito. Mai prima di allora.Il mio mondo. ilmio passato in cenere.Ho sbagliato a parlare con lei. A dic 2006 lei ha un ritardo.Lui non ne vuole spaere.Lei chiama me x dirmi che io sono x bene e lui no.Che non lo stima.Che non ci lavora più insieme.Io crollo. Avevo sopseso il amtrimonio con lui x dargli il tempo necessario a realizzare che delle due amasse.Niente da fare. Continuava in parallelo con entrambe.Sospeso il amtrimonio gli ho detto che aveva due amanti...xchè stava sia con me che conlei...Il ritardo...pensavo che fosse finita.Ho controllato il suo cellulare e scopro che non comapre nessuna chiamata:tutto cancellato.Pensai è finita...se cancella ha da nasconder.mi conferma che la storia è iniziata di nuovo. Altrevacanze quellle di quest'anno. Le mie crisi con lui x cercare di ricondurlo ad una sola viat,non necessariamente la nostar naufragano miseramente.Ho capito che lui non vuole venirne fuori. Questa storia è importante almeno quanto la nostra. Lui vuole me e lei.Io ho detto basta.Sono stanca di soffrire. Di aspetatre.Ho fatto di tutto. Terapia x la depresiione..sia medica cheomeopatica. Massaggi shatzu...incontri con uno psicoterapeuta. Non è servito. Lui avrebbe dovuto cercare si separarsi da me o da lei.Non vuole farlo.Ho sbagliato tutto.Ho sbagliato a non metterlo alla porta subito.A non attaccare subitoquets astoria.Speravo lui capisse che voleva solo me.Non lo ha fatto.Non è servito il mio dolore, il mio amore che gli ho mostrato in tutti i modipossibili...non è srvita l'offesa che mi ha fatto lei con quella telefonata "auguro a te quello che tu auguri a me...2 come se io volessi il suomale.Chairamente lei non sa quello che ho detto alui:vai con lei. Falle fare un'ecografia.Vedi che emozione provi...ti sbatto io fuori e ti faci,lito ilcompito.Pe rcontro lei disse che s e c'era lo teneva con lei e lo faceva passare x il marito.Questo non l\'avrei permesso.L'avrei detto io al amrito.Spero che almeno questo le sia arrivato. Ma...non mi interessa più. Non ho nessun rimorso.ho fatto di tutto x salvare il mio amore e...lui. Non ci sono riuscita. Ho perso.Lui.Recupero la mia dignità-la mia pulizia interiore. Non sono complice di niente e di nessuno. Sono morta ma voglio rinascere.

NON BISOGNA FIDARSI MAI

daniela Età: 38 Dopo ben 5 anni ho reincontrato di nuovo una vecchia fiamma con cui avevo avuto una storia di quasi un anno , fatta di tradimenti ,bugie , brutte parole , falsità e tanti problemi derivanti dal fatto che avevo chiuso una storia di 7 anni con un altro ragazzo e lui un matrimonio con unfiglio . a distanza di 5 anni per caso e per lavoro ci siamo trovati di nuovo adiventare prima amici e poi amanti mentre lui si era risposato con un\'altra e aveva avuto anche una bimba . per caso un amattina mi contatta e mi racconta ilsuo problema di droga e da lì è nata tutta la mia sofferenza . ho cercato di stargli vicino di farlo sentire al sicuro anche se non avevo l'aiuto dinessuno nè di familiari nè di amici . chiedendo a conoscenti e persone del settore ho cercato di fargli risolvere il suo problema di droga (cocaina da molti anni, infatti era arrivato a fumarsela) e lo accompagnavo anche al sert per lasciare le urine e tanti problemi che ha avuto con la seconda moglie per la separazione e l'affido della bimba. Sono diventata una buona amica del primo figlio e ora dopo tanti problemi che si sono creati tra noi e spaccature causate anche da un aborto che ho subito quest'estate e la perdita al 2 mese del feto è andato tutto allo scatafascio . ci siamo lasciati in continuazione con l'intromissione della madre che non mi poteva più sopportare perchè mi considerava la causa del malessere del figlio . Lui mi ha cercato sempre in questi ultimi mesi e io stupidamente anche se delusa perchè durante l'aborto non mi era stato vicino e inoltre intratteneva delle telefonate con delle altre donne di cui negava l'esistenza e io lasciavo correre per i miei problemi e dicevo ma sai tanto sta sempre con me e quindi dove trova il tempo . invece nell'ultima litigata quando io mi sono arrabbiata perchè la madre mi aveva fatto una scenata sul posto di lavoro me ne sono andata e l'ho mandato afanculo rinfacciandogli i suoi problemi e ci siamo separati per ben 15 giorni durante i quali ho scoperto che si vedeva già con un'altra e che l'aveva già presentata come sua nuova compagna dopo tutto quello che ho passato io per lui. bel ringraziamento e io dopo che mi sono subita sempre i suoi vaffanculo e i suoi strani ritorni ora ci sto ancora male e alterno a momenti di benessere quelli di depressione perchè ripenso come mai è finita la storia e perchè uno stronzo mi ha portato in Grecia , ha fatto l'amore con me e poi una volta scesi dalla nave mi ha dato il ben servito dicendomi fatti una vita tua . si è negato quando sono andata a incontrarlo che lui ha una nuova compagna e me ne sono andata incazzata dopo che mi ero fatta restituire un regalo che aveva accettato da me il lgiorno della partenza . allora era solo un falso anche se lo so e sapevo non me ne rassegno, anche se so che il soggetto non era adatto a me perchè dipendeva in tutto e per tutto da me alla fine mi dà fastidio che proprio lui una larva umana sia riuscito a sganciarsi da me da cui diceva sai non posso stare senza di te 24h e poi ???? dice sai non è finita per un altra ma per noi . comunque con due matrimoni finiti e due figli a cui badare ha trovato il tempo per andarsi a trovare altra mentre rinfacciava a me che mifacevo altre storie da lui inventate. Dicendo sai ho inziato a freuqentre questa persona perchè credevo che tra noi fosse finita (dopo che da un anno non facevamo che lasciarci e prendere sempre a distanza di 15-20 giorni )e come una fessa mi pento di essere tornata insieme anche l'ultima volta quando oramai credevo e pensavo che fosse finita e che per il consiglio di un suo amico mi so fatta venire lo scrupolo a pensare che se succedeva qualcosa tra noi era per colpa di tante persone che avevamo fatto entrare nella nostra storia e tuti i pettegolezzi causati dalla sua vita travagliata. ora devo cercare di farmi passare questo momento di depressione e non pensare a lui come l'unico uomo che poteva farmi contenta perchè è stto l'unico che mi ha fatto sempre piangere e mi stava annullando come persona per il suo egoismo e il suo bisognodi non riuscire a stare da solo mi ha fatto credere di essere sola e importantee poi mi ha scaricato subito come un pacco per un'altra quindi ora ho capit oquello che già sapevo che non bisogna fidarsi e dare tutto se stessi ad un altro anche se questo può essere nella fogna e rimanere sempre con i piedi per terra.

LUI ED IL GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO

Caterina Età: 32 Siamo sposati da 8 anni, non abbiamo figli. Mentre stavamo preparando le nozze, mi sono accorta che lui aveva difficoltà economiche che non conoscevo. Pensando al peggio l'ho costretto a confessare che giocava d'azzardo e aveva perso diversi soldi. Ho ottenuto di chiudere il suo conto in rosso usando i miei risparmi e ho fatto in modo che non prelevasse soldi senza che ne fossi informata. Vedendo che ciò funzionava e che sembrava aver smesso di giocare, abbiamo continuato nei preparativi e ci siamo sposati. In realtà ci ha messo circa 3, 4 anni a smettere, cambiando modalità ma sempre giocando o comunque facendo spese inutili. Sono convinta che, anche se ora è tutto passato, ciò ha influito sicuramente sulla nostra relazione. Tra noi c'è molta tenerezza ma niente più, a quanto pare. Lui viene da una famiglia in cui il padre era alcolizzato, la madre e le sorelle probabilmente "co-alcoliste", perché tutti sembrano non essere consapevoli fino in fondo della situazione. Il padre - mio suocero - dopo la cirrosi epatica si è incanalato in una serie di malattie collegate alla prima, non accettando di curarsi come consigliato dai medici. Nessuno che abbia mai discusso con lui riguardo a questo.Io invece vengo da una famiglia in cui la madre ha una forte depressione, tuttora. Non so di preciso da quando è iniziato questo stato, ma sicuramente la reazione di mia madre rispetto ad alcuni episodi della sua vita e di quella della nostra famiglia è sempre accompagnata da crisi isteriche, pianti, paranoie ecc. Quante volte avrei voluto scappare da quella famiglia! Mia madre non voleva il mio lui - primo ed unico fidanzato - perché sapeva che mi avrebbe portato via da lei. E così è stato, ho accettato anche l'incertezza della sua compulsione del gioco d'azzardo pur di andarmene e di farmi la mia vita. Lui, a parte il lavoro, non ha hobby. A parte il giretto quotidiano al bar non ha interessi che lo portino fuori di casa. Si occupa delle faccende, in compenso a parte le coccole non si concede a me quasi mai. Sono stanca di chiederglielo, sono stanca di sentirmi dire "no". Non accetta che gli dica che c'è qualcosa tra noi che non va. Se lo faccio piange come un'aquila, magari arriva a dire che ho ragione e a parole sembra che abbia capito e poi si chiude nei suoi pensieri. E non succede niente. Io tengo tutto il mio dolore per questa relazione "insensata" dentro di me, in una specie di cassetto che non apro mai, e mi butto nel lavoro e in altre cose pur di non pensarci. Ho paura di avere figli da lui. Non mi sento realizzata come moglie, proprio per niente. Ora ho conosciuto un suo amico. Carattere "strano": molto duro fuori, molto tenero dentro e specialmente con me. Sicuramente più "vivo" di mio marito. Parole sue, ha sofferto di una crisi depressiva quando anni fa è stato buttato fuori di casa dalla sua compagna, e mi ha detto che vorrebbe una donna forte,come me. Mi attirano terribilmente la sua intelligenza, il suo corpo, la sua sensibilità. Mi ha riavvicinato allafede religiosa, mi ispira addirittura voglia di maternità. Da quando ci siamo conosciuti sul lavoro e abbiamo avuto modo di parlarci a lungo durante un viaggio, sembra che stia riflettendo sulla sua vita, vedo qualche cambiamento nel suo comportamento - più attento alla salute, alla sua cura personale, più aperto verso gli altri. Mi ha parlato apertamente del suo "hobby" di don giovanni, ma dice che lo fa per non soffrire della solitudine. Confrontandoci amichevolmente sul tema delle relazioni di coppia, è arrivato a dirmi, un po' per scherzo, che un giorno sarà lui a darmi tutto quello che non ho mai avuto. Adesso sono in grossa crisi con me stessa. Da un lato non so più come smuovere mio marito, dall'altro vedo l'altro come una possibilità. Temo di ripetere errori, in qualsiasi caso. Che fare?

NON HO RAPPORTI CON MIA MOGLIE

roberto Età: 38 Premetto che sono sposato e ho un bambino piccolo e che per motivi di lavoro sono dal lunedi al venerdi fuori casa. Da circa 22 anni sto' insieme a mia moglie e siamo sposati da 11, abbiamo avuto sempre difficoltà nell'avere rapporti sessuali completi perche' lei provava dolore durante la penetrazione e questo sia quando eravamo fidanzatiche dopo il matrimonio. Per un periodo durante il fidanzamento aiutata dal suo ginecologo era riuscita a superare questa situazione e poi appena sposati è rincominciato il calvario,i ns rapporti si limitavano a semplici rapporti orali. Il bambino e' nato dauna fencondazione assistita ( FIVET ) perchè lei ha le tube chiuse. Tutto questo e' andato avanti fino a quando sul posto di lavoro ho conosciuto una donna più grande di me di 6 anni separata e convivente con un'altro uomo.Tutto è cominciato per gioco fino a quando siamo usciti insieme e abbiamo avuto rapporti sessuali. Da un'estremo all'altro questa ragazza fa sesso in maniera eccezzionale a dir poco. Via via che ci frequentavamo mi accorgevo che mi stavo innamorando sempre di più di lei e anche lei inizialmente l'ho vista interessata a me e mi diceva che con l'altro uomo ci stava per non stare da sola. Ho provato ben due volte a liberarmi di mia moglie ma lei mi ricattava con il bambino e la casa dicendomi che avrei perso tutto, tra l'altro la casa era stata costruita da me e intestata a lei. L'altra donna anche lei aveva avuto una storia difficile alle spalle e per suo carattere manifestava pochissimo i suoi sentimenti e questo mi faceva ancora più male perchè non riuscivo ad avere dei punti fermi su cui far riferimento. Dopo due anni sono dovuto andare via dalla zona dove lavoravo e l'altra donna ha provato anche lei a liberarsi ma è andata in crisi dicendomi che forse i sentiimenti non sono cosi' forti perchè secondo lei dovevamo già stare insieme. Sono trascorsi quattro lunghi mesi ed io sto malissimo senza di lei, ci siamo visti 4 o 5 volte e lei non vuole piu' saperne di questo rapporto, mi dice che mi vuole bene ma non mi rivolge più parole affettuose. Tutto questo mi fa stare male perchè a casa con mia moglie non riesco più a essere sereno e continuo a pensare sempre a lei, tra l'altro dopo tutta la bufera mia moglie adesso riesce ad avere rapporti completi e questo non si capisce il perchè. Ho scritto questa storia perchè vorrei capire come andare avanti, e che cosa fare dei due rapporti. Non riesco a capire dove ho sbagliato e non capisco se tutto questo è iniziato perchè sto sempre solo fuori di casa ho perchè il mio matrimonio e finito. Prego chi vuole fare delle riflessioni le faccia con tranquillità es opratutto mi aiuti a fare chiarezza perchè sto vivendo malissimo.Grazie per l'attenzione
didi Età: 31 Mi sono separato da due anni perchè non sentivo più la vita di coppia come una cosa mia, mi sentivo fuori luogo in una completa routine. Ed oggi dopo varie storie finite male perchè ho due bambini, cosa molto difficile da accettare per le donne che sognano il loro matrimonio con abito bianco e fiori a go go, cerco una donna che sappia dare un vero valore al dialogo e che non si vergogni d'essere coccolata o che non ritenga debole un'uomo che non ha paura di dimostrarsi dolce e romantico. Solo un problema non riesco a superare la paura di rimanere solo che è quella purtroppo che mi spinge ad innamorarmi troppo in fretta e ritenere che ogni storia sia quella giusta. Così sbagliando mi tuffo nel mio lavoro e continuo ad avere risultati straordinari consapevole che i soldi, se sei da solo, comprano solo felicità apparenti e poco durature. Ciao e complimenti per il vostro sito.
------------------------------------------------------------------------------------------------
elisea Età: 27 Sono una ragazza sensibile e molto passionale. ho conosciuto in chat un uomo il quale mi ha fatto perdere i sensi via cam. lui mipaceva io gli paicevo ... provava interesse e a quanto pare mi aveva detto che voleva vedermi che si sentiva già trasportato cosi' via cam,poi una sera abbiamo chattato un bel po' via cam po ci siam sentiti e mi ha detto che non voleva piu' correre, che dovevamo andarci piano e cauti, che non voleva legami e che lo aveva precisato da sempre ma che non voleva vedermi piu' anche via chat spesso,di presenza non ci eravamo visti e ha detto al tel che era meglio cosi' perchè ci saremo attaccati anocra di piu' fisicamente e che voleva evitare legami,l ui ha 40anni ed è un uomo dolcissimo pero' ha paura delle conseguenze.quali? adesso io ho cancellato numero e tutto pero' vivo con la speranza che si ricreda. potrebbe pentirsi e cercarmi? come devo comportarmi? perchè si comporta cosi?dice di essere interessato ..che gli piaccio perchè?a presto e grazie
------------------------------------------------------------------------------------------------
chicchi Età: 27 Sto vivendo una storia difficile e brutta nonostante tutto non riesco a staccarmi da questa persona. la mia storia è iniziata circa un'anno fà, se mi guardo indietro mi rendo conto che non sono più lo stesso. all'inizio lei era affettuosa mi mandava un sacco di messaggini parlavamo al telefono ore e ore. lei però non ha mai voluto vivere questo nostro amore alla luce del sole,tutto sempre di nascosto con la promessa che col tempo le cose sarebbero cambiate, perchè a quanto dice lei la madre non glielo avrebbe permesso in quanto non vedeva altro uomo accanto alla figlia se non fosse stato il suo ex. oggi lei non mi da più nessuna importanza e mi cerca solo quando gli fà comodo,spesso ho provato a dirgli che le cose dovevano cambiare. tante volte ho provato a lasciarla e lei mi convinceva a non farlo.ho vissuto tante situazioni imbarazzanti e mi sento impriggionato da lei. come faccio a uscirne fuori e ritrovare la mia felicità?dovrei darle ancora tempo?
------------------------------------------------------------------------------------------------
Età: 42 Sono una giovane donna di 42 anni. E' da circa due anni che frequento una persona che mi sta distruggendo. Arrogante, presentuoso, mi prende e mi lascia a suo piacimento. Nonostante ciò mi basta una sua telefonata e mi passa tutta la rabbia che ho nei suoi confronti. Mi sono anche ammalata di depressione per colpa sua, ma nonostante ciò lui non cambia il suo carattere ed io la mia dipendenza distruttiva. Questo non è amore da parte mia, ma è pazzia.La prego mi aiuti.GrazieMaria
------------------------------------------------------------------------------------------------
speranza Età: 32 Sono fidanzata da sei anni, lui è dolcissimo, innamorato,presente, fedele ma non c'è mai stata intesa sessuale. mi spiego: quando abbiamo rapporti non raggiungo nessuna soddisfazione perchè nei preliminari non riesce a farmi rilassare ed eccitare. Ho provato a fargli capire con le parole come vorrei essere toccata, ma niente. Ho provato a guidare le sue mani ma lui puntualmente le rimetteva dove le teneva prima! Io non ce la faccio più! vorrei troncare questo rapporto perchè con lui il sesso è una vera frustrazione. Ma penso che ha tante altre qualità e che mi ama davvero, due punti per me importanti. Può, nonostante la totale essenza di intesa sessuale, andare avanti questo rapporto?

venerdì, dicembre 07, 2007

FIGLIA DI UNA RAGAZZA-MADRE

Fiorenza Età: 25 Gentile Dottore, la situazione in cui mi trovo in questo momento è delle piu' disperate, non ci capisco piu' niente. Non è facile per me parlare e tirare fuori quello che mi tormenta, anche se dentro di me è tutto chiarissimo. Non ho nemmeno il coraggio di rileggere quello che sto scrivendo. Sono nata 25 anni fa, figlia di una ragazza madre, la quale non mi ha mai nè coccolato nè giocato con me, nè tanto meno ha perso tempo a prendersi cura di me e crescermi in quanto troppo impegnata a "recuperare" la la sua vita dopo quel gravissimo errore (che sarei io), che le avrebbe rovinato la giovinezza e la possibilità di costruirsi una vita dignitosa. Per questo motivo le mie origini e chi fosse mio padre e come fossi nel bene o nel male venuta al mondo sono sempre stati argomento tabu' nella mia famiglia, cossicchè io cresco con la continua sensazione di essere un errore, nei confronti della mia famiglia e nei confronti della società perchè non so chi sono e che ci sto a fare li. Vengo accudita e cresciuta da mia nonna, figura fondamentale nelle attitudini e nelle scelte di mia madre, donna all'antica di origini siciliane. Al momentodel parto mi presento podalica con 3 giri di cordone ombelicale intorno alcollo, parto cesareo, sembra abbia passato alcuni momenti di incoscienza prima di cominciare a vivere, al momento della mia nascita. Per questo o forse no, da bambina ero molto cagionevole di salute, frequenti frebbi alte, anoressia, soggiorni in ospedale, dolori alle articolazioni. Verso i 5/6 anni mi viene diagnosticata una epilessia di tipo piccolo male, che non viene trattata con farmaci.Della mia infanzia non ricordo di aver mai avuto amici fino al momento dell'inizio della scuola, decisero di non mandarmi all'asilo con la scusa della cagionevolezza della mia salute, gli unici amichetti che avevo li vedevo durante il periodo estivo perchè avevamo una casa al mare che fu venduta quand io avevo 6 anni. Per lo stesso motivo non mi è stato mai consentito di praticare dello sport. Cosi non essendo abituata ad uscire dal contesto familiare (se pur aspro), i primi confronti con la scuola furono drammatici tentai di fuggire dall'istituto alle elementari, ma non le posso dire che piu' avanti ando' meglio. All'età di 10 anni, mia madre incontra un uomo e decide di sposarlo, io non vengo assolutamente presa in considerazione in tutta la faccenda tanto che fino all'ultimo la famiglia di lui non viene nemmeno messa a conoscenza della mia esistenza (dopo 15 anni c'è ancora qualche parente di lui che non lo sa). Mia nonna è assolutamente d'accordo e compiacente in tutto questo, visto che una figlia avuta da "ragazza" è solo un impiccio. Lui minaccia di non sposare mia madre se ci sono di mezzo io, e mia nonna per amore di "sistemare" la figlia e mia madre per "sistemarsi", tranquillamente mi "levano di mezzo", tralasciando il piccolo particolare che io mi sono sentita per l'ennesima volta addosso la conferma del mio essere un errore vivente e che meritavo solo di essere abbandonata da tutti. La cosa piu' triste è che io avevo talmente bisogno di sostituire quel misterioso vuoto che c'era sempre stato e che invidiavo tanto agli altri bambini, con una figura paterna, che già lo chiamavo papà e tutta la sua famiglia nonna e zio! Al matrimonio di mia madre mi viene tassativamente vietato di chiamare mia madre con tale nomignolo, e col sorriso sulle labbra di tutti, come se fosse la cosa piu' naturale del mondo, mi viene indicato di invertire lo stesso con quello di mia zia, senza dire che con la stessa malizia mi hanno fatto vestire da damigella per non farmi restare male...Ho sofferto per anni in silenzio reprimendo la rabbia (che poi quando scopppiava riversavo puntualmente sulle persone che mi stavano vicino), non potendomi sfogare in nessun altra maniera, sentendomi sempre impotente, inappagata, incompresa, ogni mio proposito o idea venivano e vengono puntualmente smontati sia in età infntile che adolescienziale che ora.Mia madre non mi ha mai fornito nessun appoggio nè morale nè economico, si è sempre rifiutata di "riconoscermi", una volta è arrivata persino a dirmi che io dovevo vederla come un amica non come una madre, ma una conoscente. e io sempre li' a sperare a sperare. non ci potevo credere che tutte queste cose brutte e fuori dalla realtà stessero succedendo a me. Mia nonna altrettanto, a parte il vitto e l'alloggio si è sempre lamentata che io ero un peso, una croce, una disgrazia. Quando mi preparavo per uscire la sera, mia nonna mi apostrofava con l'appellativo di "puttana", pero' per scaricarsi la coscienza poi è capace di elargire anche complimenti... con l'avvento della malattia, che mia nonna non perde occasione per ricordarmi di come sia colpa mia se mi sono rivenute delle crisi, oltre agli insulti frasi tipo "se esci ti senti male", "se ti viene una crisi che fai?" "se ti senti male i tuoi amici ti prendono e ti buttano in fondo ad una marana!", oppure " guarda che occhi cerchiati che hai" "ma dove vai che non ti reggi in piedi " "che ti senti male ed esci?". Per una persona che già porta dentro di sè la consapevolezza della malattia e cerca di stare attenta e vuole solo godere di qualche momento di tranquillità e spensieratezza (magari anche di vivere una vita il piu' possibile vicino al normale), non è certo l\incitamento giusto, anzi puntualmente varcavo la porta di casa già in preda al nervoso e al panico. Gli aneddoti sarebbero milioni...A volte ho anche dubitato di far parte di questa famiglia. Questa famiglia che non mi ha mai dato un ruolo, un riconoscimento. Che non mi ha mai dato uno spazio mio, che mi ha fatto sempre sentire ospite e mi ha fatto pesare il fatto che "gravavo" sul bilancio di mia nonna.. ma dove devo andare? Che devo fare? Perchè non prendersela con mia madre e chiederle di collaborare invece di difenderla ed esonerarla sempre? che cavolo di mentalità è? Non è indubbio che il mio senso di inadeguatezza è molto forte... In piu' mia nonna mi ha sempre parlato male dei miei amici, pur nonconoscendoli, se uscivo con qualcuno tutti erano o invidiosi o cattivi, metteva sempre zizzania ( io non sapevo se fidarmi, di solito non l'ho mai fatto pero' la pulce...) e li trattava male se qualcuno mi telefonava, o se di rado passava a trovarmi (visto che in casa non veniva mai nessuno per lo stesso motivo) cossicchè le mie relazioni sociali sono state sempre rade e,complicate. Ho frequentato un istituto tecnico per ragionieri perchè loro preferivano che facessi una scuola in cui dopo sarei stata piu' facilitata nel trovare lavoro...e l'ho fatto ma con rabbia e senza alcun interesse, a malapena mi sono diplomata, io avrei preferito frequentare il liceo classico, le materie letterarie mi affascinano molto. Sin da bambina ero chiusa nel mio mondo, giocavo da sola, e anche da piu'grande, dopo la scuola, o quando raramente non incontravo qualche amico, tornavo a casa e andavo a rinchiudermi nel mio mondo, da sola, con i miei amici immaginari, dove tutto era come volevo io, e immaginavo cose fantastiche. Crescendo sono cominciate le prime fughe, fisiche e mentali, ho cominciato a cercare fuori negli altri tutto quello che non avevo nell'ambito familiare (amici,fratelli,genitori, figure sostitutive), con i primi amori, cercavo ragazzi che sostituissero tutta la mancanza d'affetto che avevo con la loro presenza, e cercavo di stare fuori casa il piu' possibile, giorno e notte. Ma c'era sempre dell'inquietudine a governarmi, quando una persona mi dava tutto quello che volevo e stavo troppo bene, allora la lasciavo, perchè mi annoiava,o mi disturbava tutto quell'affetto e quella gentilezza a cui non ero abituata, gli altri naturalmente mi guardavano negli occhi e non capivano. E poi mi pentivo magari e cominciavo a sognare e soffrire...Una grande delusione d'amore arriva a 20 anni, ero follemente innamorata, credevo che avremmo passato la vita insieme, ma oggettivamente non c'erano i presupposti, era stata un'altra delle mie aspettative disilluse, ci avevo basato tutta la mia realtà di allora pero', mi ci ero aggrappata con tutte lemie forze e quando fini' mi sentii morire, ci rimasi a lungo dipendente e sofferente... In seguito ma anni dopo ho vissuto da sola, anche all'estero, ho cercato tanti surrogati, alcool, droghe leggere, ma non ce l'ho fatta, sono troppo debole, mi aggrappo agli altri pretendendo che costituiscano loro la mia vita, le mie basi, la mia realtà, loro lo sentono, scappano, vengo disillusa e cado in forti depressioni. Ritorna quel senso di abbandono primitivo, di non valere nulla, a volte sono anche arrivata ad annullarmi per gli altri, ad accontentarli in tutto (nell'illusione) pur di costruirmi una vita nuova lontano dalla mia famiglia, a sognare ad occhi aperti solo per un sorriso, un messaggio od un invito ad una festa...cossichè sono stata vittima delle persone piu' false e senza scupoli... Cosi' sono single da 5 anni, e vivo di nuovo con mia nonna. Ho bisogno di rivivere, rivivere costantemente quella sensazione...la prima primordiale senzazione provata nella mia vita, e faccio di tutto perchè cio'accada, volontariamente. Ma ora non ne posso piu', abbandono tutto e tutti, e/o anche peggio mi faccio abbandonare, definitivamente, con ogni mezzo, il tutto naturalmente nel piu'tragico e triste dei modi, crogiolandomi nel dolore e nella depressione. Non ce la faccio piu'.Tutti questi anni di sofferenza di rabbia, di delusione, che mi hanno convinto di essere sbagliata e mi hanno ferito e mortificato, ( il dolore per la scoperta della malattia e le varie crisi avute sono state anche loro un duro colpo), sono stati una lotta contro il mondo, una lotta fatta di ira e di dolore ingiustificati che hanno fatto soffrire un sacco di persone che ho trattato veramente male, a cui ho dato contro, e che ho scacciato da me oppure ho fatto si che si allontanassero per sempre dalla mia persona, anche addossando loro i miei sconforti... La spinta finale a guarire perchè ho "perso/abbandonato/scacciato\" una persona che amavo molto, e mi sono resa conto che ero:
1. dipendente da questa persona malsanamente
2. nonostante l'affetto che provavo io mantenevo solo atteggiamenti ostili
3. ero convinta che comportandomi cosi la persona avrebbe capito che quellierano i miei segnali di richiesta d'aiuto
4. anche fisicamente sono al limite
5. voglio una vita migliore
Dottore, non so se sono stata chiara, mi scusi la lunghezza, questo è quello che sento. Grazie infinite per l'attenzione e per il meraviglioso servizio che offre. Saluti.

IO NON LO AMO

edgaralan Età: 30 Nella vita che mi è passata fra le dita in questi ultimi 30 anni, ho sempre pensato che l'amore di fosse importante, ma nella mia ricerca ho commesso troppi sbagli. M'innamoravo sempre perdutamente e perdutamente mi lasciavo andare, ma finivano sempre o per tradirmi o per mollarci e riprenderci milioni di volte o nel rifugiarmi nel nido sicuro di qualche uomo tenero ed innamorato che però sapevo di non poter ricambiare.Adesso mi ritrovo ad un bivio, stò con un uomo che all'apparenza è perfetto: si preoccupa per me, non mi fa mancare nulla, mi dimostra affetto (a modo suo, non troppo espansivo) ma io non tollero troppe cose...o forse dovrei essere più sincera IO NON LO AMO ma lasciarlo sarebbe troppo incasinate per la mia vita e così mi trascino. Ora poi ho in testa un chiodo fisso, un uomo che mi è vicino ma che è impegnato anche lui ...ma non è successo ancora nulla ( e delle volte vorrei che succedesse...vorrei togliermi questa fissa, vorrei stare meglio) mi sento in un baratro di vuoto e di emozioni contrastanti. Vorrei poter prendere una decisone, mollare tutto,sapere che esiste un Amore reale, fatto apposta perme, un uomo in grado di darmi emozioni e da emozionare , vorrei che non fosse difficile seguire il cuore e lasciarsi andare.Vorrei smettere di soffrire e sentire ancora il cuore battere forte perchè sono viva , vorrei non dover pensare che non c'è via d'uscita e non vorrei più elemosinare sentimenti e regalare pezzi di cuore inn giro per il mondo.

PERCHE' QUESTA INSICUREZZA ?

stella Età: 31 Salve Dott.Roberto, Per la seconda volta scrivo a lei, che in precedenza mi ha aiutato con le sue parole. Non è facile spiegare in poche righe, ma ci proverò, chiedo anche le scuse per gli errori gramaticale , sono stranieira e sto ancora imparando. Allora, ho iniziato da 8 mesi una estoria con un ragazzo di 35 anni, da due mesi conviviamo, è l'uomo che ho sempre sognato , mi sento amata e protetta, sucesso tutto molto in fretta, e gli sforzi maggiore sono stati fatti da lui per starci insieme, ho anche un figlio e nemmeno questo stato un ostaculo. Adesso la spiego il problema, che forse non c'è, ma che non mi da pace: il mio ragazzo da 1 anno e mezzo è uscito della sua prima storia d'amore, che è durata 8 anni , in cui 2 di convivenza, lui stato lasciato della ex e ci ha messo tanto per riprendersi. nonostante tutto il male che ha sofferto, lui è rimasto in buon rapporto con la ex, non mi ha mai nascosto niente, visto che lei lo cerca continuamente per telefono, email, ecc; lui mi spiega che non l'ama più, ma che la vuole bene e li vorrà sempre, ma che non ci tornerebbe mai più da lei, dice che lei lo cerca perchè ne ha bisogno di aiuto e che può fidarsi solo di lui, che solo di lui si può fidare. Dall'inizio cerco di essere ragionevole e accettare, ma divento sempre gelosa e nervosa, mi dà molto fastidio, per me lui si sente responsabile per lei, ho paura che non riesca mai a rompere il legame. Tutto è peggiorato quando da un paio di mesi che nella notte faccio dei incubi, dove lei lo cerca e lui torna da lei ammettendo che non l'ha mai dimenticata, soffro tanto, sento spezzarmi il cuore e anche dopo che mi sono svegliata mi sento male ed angosciata, ne abbiamo parlato e lui cerca di riassicurami ogni volta, ma gli incubi si ripetono. Dottore, che posso fare? perchè questa insecurezza? aiutami, per favore! la saluto e grazie per l'attenzione.

TESTIMONIANZE VARIE

alex Età: 37 Sono alessandro da venezia... le scrivo per esporle il mio problema..Ho conosciuto una ragazza di 34 anni madre di 2 figlie che attualmente risiedono in un paese straniero con il padre... Ho passato con lei 20 giorni bellissimi e le ho detto parole tipo ti amo, amore mio senza paura...A differenza delle storie precedenti dove anche dire ti amo mi metteva paura,qui non ho avuto nessun problema... Ora che siamo distanti invece le paure per la sua situazione mi provocano ansia e allontanamento da lei, ma allo stesso tempo sento che morirei se la perdessi....Grazie
doriana Età: 38 Caro Professore, mi trovo a scriverle perchè stò vivendo un incubo da cui non riesco a liberarmi e che mi stà ammalando fisicamente e psichicamente.Ho incontrato una donna che mi ha manipolata e costretta ad un rapporto fisico con lei e da quel giorno mi ossessiona perchè io vorrei solo esserle amica. Mi tormenta, mi minaccia, mi ricatta, mi umilia. Mi obbliga a subire torture psicologiche. Lei cerca sempre di conquistare una donna eterosessuale per poter essere rifiutata e questo le scatena rabbia, rancore e violenza.I suoi "attacchi" si esauriscono in poche ore e poi pretende perdono e vuole che io mi fidi di lei.NON ho più vita, non dormo, non mangio mi manca il respiro. Non vedo soluzione. La prego mi aiuti a capire cosa devo fare.
niki Età: 42 Molte caratteristiche della personalità dipendente le ritrovo nella mia e vorrei sapere da Voi se, anche l'incapacità di accettare, di assorbire velocemente il rifiuto o il distacco da una persona che conosco da poco, che magari non ha niente in comune con me, che magari mi attrae solo fisicamente, ne sia un segno. Credo di non essere in grado di dare il giusto peso alle persone ed alle situazioni. Mi chiedo perchè una storia brevissima da niente, che altri avrebbero dimenticato il giorno successivo, io non sia in grado di cancellarla e sorridere allegramente della divertente esperienza vissuta.grazie
stellina Età: 31 Un mese fa ho scoperto che il mio compagno col quale convivo da un anno aveva un altro telefonino con cui comunicava con un altra conosciuta sul lavoro. dopo la mia scoperta era disperato per la paura di perdermi. dice che si sono visti solo una volta e si sono baciati. (al pensiero mi vengono i brividi) io per non buttare via tutto l'ho perdonato ma ora lui dopo due giorni che mi vedeva insicura e piangere sempre mi tratta male e fa raramente l'amore con me. alla mia richiesta mi ami ancora? lui dice si ma sono stressato nel vederti piangere e ogni sera fare lo stesso discorso. io non riesco a capire. se mi ama perchè mi tratta cosi. io lo amo e darei tutto per lui anche la vita. ma come posso capire se è stato davvero uno sbaglio o se non mi ama più. lui ha 24 anni e io 31 ma sempra molto maturo quasi piu di me. questa cosa mi sta uccidendo lentamente e non so proprio come superarla. ho bisogno di aiuto per capire. A presto Stellina
Sara N° di riferimento: 517684024 Età: 35 Argomento: Salve, non voglio soffrire di più. Come devo comportarme?Lui me ha lasciata 6 messi fa, dicendo che era giusto che io facesse la mivita, siccome sono giovane, lui ha 23 anni più di me, e sposato, ma adessofrequenta altre,nel mio posto ce un altra. escono insieme, la presenta come lasua amica nuova, ecc. siamo stati insieme per 5 anni meravigliosi. Vuole essereil mio amico speciale, rimanere amici per sempre, ci frequentiamo,quando vabene a lui stiamo insime. ci vediamo quasi una volta alla sett. Non voglioperderlo, come uomo, ne come amico. Però vorrei no soffrire no sognarlo più. Noriesco a no pensare tutto il tempo, cosa fa, con chi e, dove e stato, come sonole altre con lui, ecc. Cosa posso fare? in realtà no lo chiamo io, chiama lui,perchè lo fa? se me ha lasciata?

VOGLIO INVECCHIARE CON LUI

pittula Età: 37 Lo conosco a 19 anni lui 21 ci mettiamo insieme dopo due giorni dopo quattro anni di liti violente e folle amore e passione ci sposiamo dopo 4 anni esatti di matrimonio io prendo una sbandata x un collega e lo lascio lui rischia di impazzire e x sei mesi non mi cerca neanche una volta solo attraverso i suoi amici sò che soffre molto. riproviamo un timido approccio ma io non cedo, ho ancora nella testa e tra i piedi il collega. lui stufo chiede il divorzio e dopo due giorni incontra una piu giovane di lui di dieci anni si fidanza la sposa e ci fa una figlia sono felici mi ha dimenticata ma io no. sono passati dieci anni da quando l'ho lasciato ma ancora lo amo lo penso e lo rimpiango. nel frattempo mi sono anch'io risposata e ho due figli ma non sono felice non voglio invecchiare col mio attuale avrei voluto invecchiare col mio ex unico vero amore. lo dimostra il fatto che anche quando presi la sbandata col collega e lo lasciai in cuor mio sapevo che saremmo tornati insieme, ma avevo fatto male i conti, quella mia pausa quella mia sbandata mi è costata cara visto che mentre io pensavo a svagarmi lui nel frattempo incontrava la donna della sua vita che x troppa presunzione credevo di essere io unica e insostituibile come diceva lui ,amici e parenti, invece......potrò mai cancellarlo dal cuore e dalla testa? rischio di impazzire....

mercoledì, novembre 28, 2007

IL TRADIMENTO DISTRUGGE

rosa Età: 50 Il tradimento distrugge. Cerco di perdonare e fallisco ancora e ancora. Il rancore confina nell'odio e questo mi ferisce, perchè questo è un qualcosa a me sconosciuto del mio carattere. Così sono convinta che il perdono è la strada più giusta, ma chissà quanti riescono a perdonare? Mio marito mi ha tradita circa 10 anni fa in un momento particolare della nostra vita, dopo 22 anni di conoscenza e 17 di matrimonio e un figlio voluto con tutte le nostre forze che ci riempiva solo di "cose belle". Sospettavo, ricevevo telefonate e lettere anonime (quasi sicuramente dalla sua amante), e chiedevo la verità a mio marito. Lui negava e io credevo, perchè avevo una fiducia illimitata. Qualcuno potrebbe ridere per questo, ma avevo fiducia in lui perchè così è stato da quando avevamo 18 anni, perchè i miei genitori avevano fiducia l'uno per l'altro e perchè ritenevo che il nostro fosse un matrimonio. oi un giorno mi confessa l'esistenza di un figlio di 5 anni. Ormai era costretto al riconoscimento e così ho saputo.Il mondo mi era quasi caduto addosso, scrivo "quasi", perchè avevo un figlio adolescente a cui pensare, il quale contava più della mia esistenza e questo amore mi ha retto. Mio figliomi ha aiutato con coraggio. Mio figlio mi ha visto come non avrei mai voluto e per questo mi sono alzata e a lui ho voluto e voglio dare una visione "bella"della vita e dell'amore, nonostante i dolori che inevitabilimente fanno parte di ogni esistenza. In questo credo perciò voglio che lui goda della vita apiene mani, facendo delle cose giuste e buone. E' la sola strada che porta al bene.Non sempre è bene "sapere", ma nel mio caso, le continue bugie di mio marito non hanno avuto giustificazione di sorte. La sua paura era quel qualcosa che lo ha spinto in basso, ma tutti possono alzarsi di nuovo e questo gli auguro per tutti noi.Non ho mai tradito fisicamente mio marito. L'occasione c'è stata. Ho provato,e provo, grande rispetto e bene per uno, e lui mi ha aiutata, ma mi sono fermata perchè il tradimento non era per me, perchè non volevo imitare mio marito e perchè non volevo agire per "vendetta". Non sarebbe stato giusto per nessuno, nemmeno per me.Ora sto meglio. Certo, ci sono dei brutti momenti, quando penso troppo alla cosa, che certamente non sarà mai dimenticata. Ma dalla mia parte sta l'avere agito secondo la mia coscienza e spero che il tempo mi dia ragione.

SEGUITO DI "FALLIMENTO ?"

Gianni Età: 48 Egregio dottore è la seconda volta che Le scrivo (http://maldamore.blogspot.com/2007/03/fallimento.html) e sono ancora nel pantano: Dopo aver, per 3 anni, rifiutato di avere una relazione extraconiugale (peretica, morale, rigidità, presunzione smisurata di potercela fare), soffrendo comunque maledettamente, (nel tentativo di uscirne ho seguito, troppo tardi purtroppo, anche una terapia analitica), alla fine ho accettato, forse grazie alla terapia, la mia “normalità” di essere umano con pulsioni, animo e sentimenti e non solo razionalità. In quegli anni, il rapporto con questa donna (che per me ha sofferto) ma che, nonostante i miei fieri rifiuti, non ha mai nascosto il suo interesse nei miei confronti (anche la pietra si scalfisce, amava ripetermi), è stato costante, si è alimentato, è stato comunque di complicità totale, affetto, amicizia, amore seppur al 90 % platonico. Alla fine ho capitolato, sono riuscito ad accettarmi, a dare ascolto anche ai miei bisogni che nella mia vita non ho mai ritenuto prioritari, ed ho cercato finalmente di “vivere”. A quel punto, come era sin troppo facile immaginare, ho trovato davanti a me una persona diversa, che ha fatto un percorso, che vive tranquillamente la sua vita, che mi ritiene sì ancora importante ma non più esclusivo. Che si dice profondamente legata a me, di un’intima complicità ci unisce, che non ha alcuna difficoltà a baciarmi ma che fondamentalmente mi ritiene ormai solo un amico col quale, perché no, in qualche occasione si può finire anche a letto. Tuttoqui. Ed in effetti cosi, seppur raramente, è stato; puntualmente, il giornodopo un nostro incontro, mi sono trovato di fronte una persona che sembra averdimenticato tutto, che recita di nuovo il ruolo dell’amica ed indossa di nuovola sua inespugnabile corazza.Il mio coinvolgimento e la mia dipendenza a questo punto sono stati totali. Mi sono umiliato, ho mendicato affetto, mi sono accontentato anche delle briciole quando ci sono state, ma nulla è cambiato, anzi.L’amicizia, la complicità mi vengono ancora assicurati, ma io non voglio più essere solo un amico anche se, sempre più raramente, “sui generis”. Ho deciso quindi, dopo questo periodo massacrante durato tutto l’anno in corso e che invece nelle mie pie intenzioni avrebbe dovuto coincidere con l’apoteosi della mia liberazione, di staccarmi totalmente e di prendere finalmente coscienza che è finita. Il distacco c’è stato, dura da tempo, lei non mi cerca, ma io sono sempre lìnel guado e quantunque pochissimi contatti telefonici assolutamente formali,purtroppo necessariamente dovuti al lavoro comune (seppur a distanza), cilegano, io non smetto inconsciamente di sperare e continuo a non vivere e ad essere sempre più ossessionato. Ed è questo il punto: per ripartire, insieme al distacco, si dice che sia necessario accettare che l’amore ormai è finito. Ma paradossalmente purtroppo non mi trovo di fronte ad un rifiuto netto…Ma coma si fa, mi chiedo, di fronte a comportamenti così contrastanti adaccettare? Come si fa ad accettare, di fronte alla speranza che poi è unaconcreta possibilità, (chissà dove, chissà quando), di poter passare ancoramomenti (minuti, forse ore) felici seppur intervallati da lunghi periodi dirapporti para-amicali perchè intrisi di ansia e risentimenti dovuti alle miemal riposte aspettative?E quindi sono tentato ancora una volta di accontentarmi, sempre più al ribasso,per prendermi quel poco che resta. Perché vorrei almeno poterla sentire ma melo sono negato per staccare, perché alla mia età ed una famiglia “felice” che acasa mi aspetta non posso nemmeno illudermi che il vero amore è quello che deve ancora arrivare. Il vuoto mi assorbe e mi svuota. Vivo nel rimpianto, in quelrimpianto che anni fa mi ha fatto rifiutare e sciupare la cosa più bella che mi era capitata; non me lo perdonerò mai e non riesco ad andare avanti, oltre. Esono quindi tentato ancora una volta di cercarla ed accettare l’ennesima sconfitta, e rimanere, ancora una volta, vittima della mia dipendenza. Che fare? Mi dia un consiglio, sto impazzendo…..

martedì, novembre 27, 2007

AMORE FINITO SENZA LOTTARE

Dana Età: 28 Lo incontro 11 anni fa...avevo solo 17 anni e lui 21 ma nel giro di pochi mesi siamo innamorati e felici di stare insieme. A 17 anni è normale sentirsi su una nuvola, soprattutto se pensi che sei così fortunata da aver già incontrato l'uomo della tua vita. Poi il tempo passa, si cresce insieme, e si è sempre più convinti di essersi trovati. La storia non è semplice per motivi non nostri, lutti in famiglia, responsabilità, ci uniscono e ci fanno crescere ma ci rendono la vita difficile. Facciamo scelte importanti l'uno per l'altra, reciprocamente e ci teniamo stretti per affrontare le difficoltà, insieme, sempre insieme. Ci diamo coraggio e sostegno ma la nostra storia è fatta anche di tanti momenti felici, andiamo d'accordo, ci amiamo e non facciamo mai niente che possa ferire l'altro. Ci uniscono progetti, obiettivi e speranze comuni. Lui mi chiede di sposarlo. Quasi subito, forse troppo presto. Io mi devo laureare e allora gli dico che voglio sposarlo, ma di aspettare quel traguardo perchè possa staccarmi dalla dipendenza economica dai miei ed essere pronta a mandare avanti una famiglia tutta mia, nostra. Intanto andiamo a vivere insieme in un'altra città, dove io studio e dove lui trova da lavorare. L'idillio dura poco perchè lo trasferiscono. L'azienda per la quale lavora inizia a trasferirlo ogni 7-8 mesi e io non ho il coraggio di seguirlo. La mancanza di stabilità mi spaventa. Nella mia nuova città io ho amici e...una vita. Lui per i continui spostamenti ha solo il lavoro e me. Torna tutti i fine settimana viaggiando per ore nonostante la stanchezza. Mi dice che gli manco ma io non capisco che è una richiesta d'aiuto. Cerco di impegnarmi al massimo per finire l'università e trovare il modo di ricongiungerci ma non ho mai pensato che tutto il tempo che intanto passava potesse mai influire sui nostri sentimenti. Io lo amo, ne sono sicura, e non mi viene da pensare che l'attesa invece sta uccidendo il suo amore...Per la verità lui non mi dice niente, sembra stanco, ma quando gli chiedo cos'ha mi dice che il lavoro è massacrante, che ha qualche problema, che l'azienda non gli riconosce dei meriti che sa di avere...cose così. Ora mancano 4 mesi alla laurea e io sto cercando di organizzarmi il tirocinio nella città dove lui ora vive ma un mese e mezzo fa torna a casa e mi dice che ha bisogno di riflettere, che non sente più l'amore che provava prima, che mi vuole bene ma che ha bisogno di ritrovare se stesso e quello che avevamo fino a qualche mese fa. Vuole ritrovare l'amore dei primi tempi, quello che toglie il fiato, quello per cui sei disposto a tutto e che lui ora sente di aver perso. Dice che se non deve essere quello il sentimento che ci lega è meglio che ognuno continui per la sua strada, che ognuno dei due abbia l'occasione di trovarlo altrove se non lo dovessimo ritrovare tra noi. Gli dico di prendersi il tempo che ci vuole, che capisco che è in crisi. In fondo fa una vita difficile e una crisi esistenziale ci sta. Continua a chiamarmi almeno una volta al giorno per sapere come sto.Passano 2 settimane e decido di partire. Vado da lui a offrirgli il mio sostegno. Sono convinta che tenendomi a distanza non farà altro che sentirmi sempre più un'estranea e non sono disposta a permetterlo. Stiamo insieme qualche giorno ma lui sta fuori casa, a lavoro, 12-15 ore. Poi la sera torna ma non vuole parlare. Va a letto presto perchè deve alzarsi all'alba. Ma la notte si sveglia e mi abbraccia. Stiamo così fino al suono della sveglia senza dire niente. Stretti in quell'abbraccio che è il motivo per cui trovo la forza per vivere il giorno dopo...Poi mi dice che devo tornare a casa, che lui sta male a stare tante ore a lavoro sapendo che io sono a casa sua da sola, che quegli abbracci sono solo abbracci, che la sua crisi non è passata e che ha bisogno di spazi suoi, di raggiungere obiettivi suoi per capire se gli bastano per essere felice o per rendersi conto che la sua felicità è al mio fianco. Parto con la morte nel cuore ma nella ferma convinzione che i suoi sentimenti per me dopo 11anni non possono essere spariti così. Non lo vedo da allora. Continua a chiamarmi solo per sapere come sto. Neanche al telefono mi dice niente di quello che prova, delle sue riflessioni sulla situazione. Ma poi gli mando un sms per dirgli che mi manca e che avrei bisogno di vederlo per parlarci e trova il coraggio di dirmi che non mi ama più, che non è felice ma che ora come ora si sente tranquillo così, che da circa 7 mesi sono nati i suoi dubbi, che quando e se scoprirà che si è sbagliato, che mi ama ancora, tornerà e se io ci sarò riprenderemo più forti e innamorati di prima...mi scarica una montagna di colpe, dice che avrei dovuto stargli più vicino, che si è sentito solo fino a che il suo sentimento per me è scomparso. Tutto questo sempre via sms mentre quando mi chiama parla del tempo, del lavoro, pochi minuti per sapere come va. Ma come vuole che vada? Ho riconosciuto le mie colpe, ma come si può non darel a possibilità di rimediare agli errori dopo 11 anni insieme, com'è possibile arrivare al limite di sentirsi non più innamorati prima di parlare? Com'è possibile covare dubbi per 7 mesi senza cercare una soluzione prima che sia troppo tardi? Ora dice che quando si sentirà sereno abbastanza per vedermi tornerà per parlare, chiarire, spiegare ma che per ora non se la sente dipensare a un'altra possibilità per noi. Intanto però non fa niente per rendere effettiva questa separazione, non riprende la sua roba, non separa i conti corrente in comune, mi telefona...e tutto questo non fa altro che alimentare la mia speranza che possa fare un passo indietro e capire che è una sciocchezza lasciarsi scappare quella che da 11 anni chiama "mia moglie", quella con cui ha condiviso tutto, con sincerità e impegno reciproco. Razionalmente so che sbaglio, ma non posso darmi pace per essere impotente, per non poter aver avuto l'occasione di rimediare, di tentare il tutto per tutto. Che lo ami ancora è normale, non se ne può uscire in 6 settimane, ma non riesco proprio neanche a rassegnarmi all'evidenza di un amore finito senza aver potuto lottare per salvarlo...
Gentile Dottore,circa una settimana fa ho mandato una testimonianza raccontando per sommi capi la mia storia...era più per sfogarmi che per chiedere aiuto, in fondo la mia è una storia come tante altre, un amore che finisce, così, semplicemente...niente bambini di mezzo, niente patologie...solo un'infinita tristezza e un gransenso di colpa per essere stata la principale artefice della mia condizione infelice. Tuttavia ho saputo che lui dopo un mese sabato tornerà a casa per parlare. Non mi faccio illusioni che tornerà da me (anche se lo vorrei tanto) e probabilmente sarà solo un'occasione di chiarimento in cui ribadirà di aver preso la decisione giusta....ma io non so proprio come comportarmi. Siamo stati innamorati per 11 anni e lui afferma che il suo amore si è esaurito a furia di aspettare...abbiamo aspettato per così tanto tempo di tornare a vivere insieme, stessa città, stessa casa, il matrimonio, una famiglia...il problema è che ci siamo messi insieme che eravamo 2 ragazzini e siamo arrivati a 11 anni di storia che siamo ancora giovani...così io sentivo di aver tempo per tutto,tempo per sposarci, tempo per i bambini...e che avrei potuto dedicare ancora del tempo agli studi, a costruire qualcosa di più solido su cui poggiare tutto il resto...e invece lui questa famiglia la desiderava ora, mi voleva con sè subito, aveva bisogno della mia vicinanza e io non me ne sono accorta...così ha cominciato a vivermi con più distacco, ha cominciato a spegnersi l'ardore e lui non me ne ha parlato, voleva che lo capissi, che facessi i bagagli e corressi da lui senza che fosse lui a dirmi che aveva bisogno di me...e io non sono stata capace... Poi mi ha detto che non mi ama più e che tanto amore si è trasformato in tanto bene...Ora vuole la mia amicizia, non vuole rinunciare a me come persona, non vuole neanche dividere il conto corrente...ma di che amicizia stiamo parlando? Mi chiama tutti i giorni...è così che fanno gli amici? I suoi vestiti, le sue cose sono tutte a casa....Così spero che ci sia una possibilità per recuperare, che superata la delusione perchè non ho saputo capirlo possa darmi modo di dimostrargli che in realtà lui è importante per me, anche se in questo frangente non ho saputo farglielo sentire...Ecco perchè le scrivo, perchè voglio riconquistare il suo amore e la sua fiducia, perchè sono convinta che ancora in lui ci sono i sentimenti che ci hanno uniti per 11 anni e deve solo ritrovarli sotto quel cumulo di brutti pensieri più ragionati che sentiti che li seppelliscono...perchè è un orgoglioso, è uno che non ammette mai di aver fatto la scelta sbagliata, uno che ha bisogno di sentire che non fallisce, e se lo fa gli altri non devono accorgersene... e allora voglio essere sicura che se non torna con me è perchè davvero non prova più niente e non per orgoglio o per paura di soffrire ancora di più....io lo voglio ancora nella mia vita perchè lo amo ma non voglio sbagliare, non voglio cadere negli errori che comunemente si fanno in questi casi, non voglio perdere la mia dignità di donna e umiliarmi per ottenere la sua attenzione, non voglio convincerlo a tornare con me per non farmi soffrire ancora ma solo toccando le corde giuste, che lo facciano riscoprire innamorato davvero o lo facciano reinnamorare di me, voglio che mi scelga ancora perchè ilsuo cuore dice che sono quella giusta, anche se ho sbagliato...

MARITO E PADRE ?

Gianluca Età: 25 Sono un ragazzo di 25 anni e mi sento molto legato all amia famiglia. Mio padre (65 anni) però sta diventanto sempre più nervoso, litiga sul lavoro e con amici ma soprattutto in casa. Mio fratello lavora con lui (ed è un ottimo ragazzo) ma quello che fa non va mai bene, dice anche alla gente che non è capace di lavorare e non impara niente. Inoltre da quando si è sposato mio fratello non ha mai accettato sua moglie (lei ha sì più carattere di mio fratello ma posso garantire è una bravissima ragazza) dicendo che lui fa tutto quello che vuole lei. Con me si arrabbia per cretinate, l’ultima volta davanti ad amici di famiglia, rinfacciandomi che ho più dei miei amici ecc… Io non ho nessun vizio, non sono mai stato richiamato, non ho mai avuto problemidi nessun genere, non vesto firmato e non sono spendaccione e spesso quando sono in discoteca, a 25 anni, devo chiedere ai miei amici di tornare a casa per paura di tornare troppo tardi ed essere richiamato. Ad essere sincero sono arrivato al punto che devo fare le cose prevedendo di che cosa si potrà lamentare di lì a poco perché non gli va mai bene nulla, e non è un bel vivere. Ma la cosa tragica è che ad ogni litigio accusa mia madre, dice che noi non gli portiamo rispetto per colpa sua, se facciamo una cosa che non gli va bene è colpa sua…e noi non facciamo mai nulla di male, e mia madre è una santa perché manda giù in silenzio tutto quello che dice. Ultimamente sta andando inpensione e, credo, gli roda anche il fatto che io e mio fratello siamo diventati autonomi, non abbiamo bisogno di lui, se si litiga, neanche per isoldi. Lui è sempre stato felice del fatto di essere indispensabile per tutto (mia madre non lavora) e ad ogni occasione ci rinfaccia il fatto di essere benestante. E quando litighiamo è arrivato al punto di dire che vogliamo che muoia (ha avuto problemi di cuore e quando si litiga si infuria letteralmente). Ad ogni modo ultimamente è diventato sempre più difficile portare pazienza, si arrabbia per tutto e minaccia di andare a stare via (ha investito in unappartamento da restaurare per farne una compra-vendita e minaccia di andare a stare là. Ho pensato che potesse avere un’amante… in passato può darsi che abbia avuto qualche scappatella, ma negli ultimi anni è uscito sempre meno lasera e adesso non esce quasi più…non so quindi dire…Io non so che fare, se fregarmene o cosa, vorrei solo che fosse sereno e non avrebbe nulla da lamentarsi: non ci sono problemi economici, ha una moglie perfetta e 2 figli che sono bravi ragazzi e che non hanno mai dato problemi…

venerdì, novembre 16, 2007

NASCONDO LE MIE ESIGENZE E NECESSITA'

Vlasco73 Età: 34 Salve, sono un "ragazzo" di 34 anni, da circa un mese uscito da una relazione di due mesi con una ragazza, in cui ho nascosto le mie esigenze e le mie necessità pensando solo a soddisfare le sue; mi sono buttato a capofitto in questa relazione dopo aver passato un anno in solitudine ed aver terminato una precedente relazione altrettanto disastrosa basata sugli stessi preconcetti. Il modo in cui sto vivendo la fine di questa relazione (la sofferenza, il dolore, il non riuscire a smettere di telefonarle e mandarle messaggi, ossessionandola) mi ha spinto a rivolgermi ad un psichiatra, cugino di mio padre, che dopo un incontro mi ha consigliato di rivolgermi ad un'associazione o comunità che tratta le dipendenze comportamentali. Da premettere che all'età di 3 anni mi accadde un fatto che penso abbia segnato la mia vita e in parte giustifichi il mio comportamento. Ho vissuto la mia infanzia ad Aosta, all'età di 3 anni mio padre mi portò in Sicilia da mia nonna e mi lascio là con lei per una settimana: io non accettai il fatto e passai tutto il tempo a piangere fino a quando una brutta febbre costrinse mio padre a ritornare e riportarmi ad Aosta con lui. Da quando ho cominciato ad avere ragazze non ho fatto altro che avere un attaccamento morboso ed ossessivo a loro, chiedendo di continuo attenzioni e abbracci.La prima relazione è durata 7 anni ma è stata alquanto disastrosa perché ha annullato la mia personalità: ho dedicato tutto il tempo alla mia compagna trascurando me e i miei studi. Dopo 6 anni passati in solitudine ho intrapreso un'altra relazione aBruxelles, facendo lo stesso errore: anche questa volta dopo un anno di sofferenza lei ha deciso di interrompere la relazione; io ho continuato a stare a Bruxelles con la speranza di poterla riconquistare, ma inutilmente. All'inizio di giugno ho incontrato l'ultima ragazza di cui parlavo prima; anche qui lo stesso errore, ho dedicato tutto me stesso a lei annientando le mie esigenze e la mia personalità.Le sarei grato se potesse darmi qualche consiglio riguardo a chi rivolgermi e cosa fare per uscire da questa situazione che mi ha provocato e mi provoca un grande malessere e dolore. Attualmente risiedo a Bruxelles e vorrei contattare la DASA (Dépendantsaffectives et sexuels Anonymes) ma vorrei chiederle dei consigli circa laterapia da seguire e a chi potermi rivolgere.La ringrazioVlady
Il collega psichiatra le ha già fornito un ottima indicazione. Contatti la DASA ed in quella sede avrà maggiori chiarimenti sul percorso terapeutico da seguire. Saluti

COME PUO' ESSERE FINITA COSI' ?

RANOCCHIETTA Età: 42 La mia storia comincia 6 anni fa...mamma perfetta moglie perfetta cosi' almeno mi ritenevo ma poi incontro lui per caso alla scuola materna.. io porto mia figlia lui il suo perche' la moglie lo ha abbandonato... la mia bimba aveva 3 anni e il suo 5..e li comincia la nostra storia prima amicizia ma poi un grande grande amore e qui cominciano i problemi... lui vorrebbe che lascio tutto io figlia unica con troppi valori ho paura paura per i miei genitori paura perche' ho un marito che non mi ha fatto mancare nulla e paura per la mia bambina .. passa qualche anno d'inferno perche' lui giustamente mi vuole tutta per se' .. suo figlio che mi dice che come regalo di natale vuole la felicita' del suo papa' e mi dice "voglio che sposi il mio papa' "....e cosi' nel 2004 quando ho paura di perderlo (lui ha10 anni meno di me) perche' vedo che comincia a frequentare altre persone decido e lascio tutto ma qui cominciano i problemi ... mia figlia non sta bene il mio ex marito mi tormenta e non riesco a vivere il grande amore della mia vita e a farmi vedere alla luce del sole finalmente felice cosi'...dopo 2 anni tra psicologi per la bambina litigate con il mio ex sono obbligata a tornare con il mio ex marito perche' mia figlia non sta bene e da qui il mio amore comincia a staccarsi a dirmi si e' rotto qualcosa dentro io soffro come un cane sono solo sempre solo in questa casa con mio figlio non accetta che io vado in vacanza con il mio marito con cui non ci sono rapporti e non dormiamo nemmeno insieme.. siamo insieme solo per la bambina..quest'anno finalmente mia figlia e' stata meglio e io decido di mollare tutto definitivamente lo amo e voglio stare con lui ma il mio grande amore mi da detto non farlo per me io non torno piu' indietro ti ho amato troppo ma il rancore e il male che ho dentro hanno rovinato tutto.. io non ci credevo non potevo crederci e sono andata in vacanza sola con la mia bambina pensando che al ritorno si sistemasse tutto l'ho anche chiamato dicendo vieni qui al mare una settimana stiamo un po'insieme magari ci ritroviamo felici e il rancore passa ma lui mi dice no non dovevi nemmeno partire se ci tenevi a me...sono tornata e l'ho visto con un'altra e mi ha detto "sono innamorato voglio risposarmi e avere dei figli" lei mi ha dato tanto e vuole bene a mio figlio... e qui ho cominciato a stare male non mangiare piangere l'ho pregato di ripensarci di non buttare tutto che potevamo davvero cominciare insieme ma niente li vedo felici mano nella mano e ogni volta per me e' una pugnalata.. mi ha dimenticato!!! ma come e'possibile? abbiamo passato l'inferno in 6 anni per stare insieme ma come puo'essere finita cosi?...io in fondo al cuore spero ancora che torna da me se e'un grande amore non finisce mai...

CREDO CHE TRADIRE SIA UNA SCELTA

Età: 36 Vorrei rispondere a Pat Ho trovato le sue considerazioni sul tradimento, un po' opportunistiche e anche egoistiche... scommetto che il/la primo/a a tradire sei stato/a tu,forse' e' per questo che hai una visione del tradimento cosi indulgente?? Ho visto, sinceramente, molta ipocrisia in svariate testimonianze. La verita' e' dentro ognuno di noi e sicuramente l'effetto che puo' fare un tradimento e' strettamente personale e sicuramente direttamente proporzionale alla sensibilita' che ognuno di noi ha. Forse Pat e' convinto/a di aver trovato la soluzione dell'arcano in un libro.. beato/a lui/lei. Il tradimento e' una mancanza di rispetto profondissima,(a questo punto potresti dirmi che anche tirarsi i piatti lo e', ma fidati.. sortisce due effetti completamente diversi) ti rende insicuro come essere umano,come membro di una coppia, e come amante. Io non ho mai tradito ma ho subito il tradimento, e' un qualcosa che ti annulla completamente. Non credo ci sia un modus operandi per superare questi momenti, rabbia e frustrazione devono seguire il proprio corso. Credo che tradire sia una scelta.. scegli la persona che vuoi essere seguendo l'impulso o ritraendoti perdendo la famigerata occasione. Non ho mai tradito, ma anche io ho desiderato essere amato corteggiato ammirato e coccolato di piu'.... ma ho preferito continuare a vivere con un rimpianto piuttosto che con un rimorso!!

NON HO PIU' FIDUCIA IN LUI

zeussina76 Età: 30 Ho quasi 31 anni e da circa un anno ho una relazione con un ragazzo di 33 anni.Tutto andava per il meglio e apprezzavo la sua sincerità perchè fin dal secondo appuntamento mi aveva confessato di essere separato dalla moglie anche se non legalmente. All'inizio mi sentivo forte, mai avrei creduto di poter vivere una storia con un uomo che cmq di fatto era ancora sposato ma lui mi riempiva di amore e di attenzioni. Non avevamo problemi di orari, potevo vederlo e chiamarlo quando volevo, insomma la nostra storia era vissuta alla luce del sole e ciò mi rassicurava sul fatto che lui con la moglie non avesse nessun tipo di legame.Dopo alcuni mesi dall'inizio della nostra storia ogni tanto usciva fuori nelle nostre chiacchierate un bimbo che lui diceva che era suo nipote ma io non so perchè in cuor mio sentivo che non era il nipote bensì suo figlio finchè l'altro giorno mi ha confessato che ha un figlio di un anno e che me l'ha nascosto per paura di perdermi e perchè io sono troppo emotiva e fragile (piango per qualsiasi cosa). Il figlio va a vederlo regolarmente a casa della moglie o lo porta con se a casa dei suoi genitori ma con lei non ha nessun tipo di rapporto, che il suo matrimonio era in crisi già da tempo e che non tornerà con la moglie per suo figlio perchè preferisce che il bimbo cresca con due genitori separati anzichè che con due genitori infelici e che non si amano più. Inoltre, che non divorzia ancora perchè ci sono delle circostanze che lo impediscono (non so quali siano tali circostanze). Da allora il mondo mi è crollato addosso, io non è che non accetti sto bambino ma penso che se una persona nasconda il suo sangue possa nascondere qualsiasi cosa. Sto male, non faccio altro che piangere ma se da un lato non voglio perdere quest'amore d'altro canto non ho più fiducia in lui, non so che fare vi prego aiutatemi.

"A FINE CORSA"

Diletta Età: 47 Il mio problema è quello di non riuscire a staccarmi dalmio ex marito, una separazione che ho voluto io ma che è molto molto sofferta, Mi ripeto sempre vorrei lasciarlo senza stare male. Ma nel frattempo mi autoferisco per la paura di prendere decisioni.Ho 47 anni e 2 figli, con mio marito ci siamo conosciuti quando io ne avevo 15e lui 18 e ci siamo sposati dopo 6 anni di fidanzamento. E' andato tutto bene fino alla nascita del primo figlio, da questo momento in poi le cose sono cambiate, mio marito sembrava fare di tutto per farmi notare quanto questo piccolo nuovo individuo lo intralciasse nella libertà al punto tale che mi sono trovata tra l'incudine e il martello e non ho vissuto il piacere di madre, all'età di 6 mesi del bimbo mio marito mi ha tradita con la convinzione che il ns matrimonio fosse arrivato "a fine corsa". Ho sofferto molto, non tanto per il tradimento in sè ma perchè mi sono sentita tradita dentro, avevo lasciato il lavoro per dedicarmi alla famiglia, e se avessi saputo che la fine sarebbe stata questa non avrei messo al mondo un figlio. Ad ogni modo le cose si sono sistemate e abbiamo proseguito la strada insieme. Abbiamo anche intrapreso un'attività commerciale insieme che ci ha portati a fare enormi sacrifici (nel frattempo era nata la seconda figlia), ma nel momento in cui c'era più bisogno dell'unità della coppia, ecco che rispunta un'altra volta la questione del matrimonio "arrivato a fine corsa", mio marito si era innamorato di un'altra donna. Il colpo per me è stato forse più forte del primo in quanto eravamo abbastanza con l'acqua alla gole per questa attività e mi sentivo che tutta la responsabilità della famiglia era sulle mie spalle. Mio marito è andato a vivere per 8 mesi in un altro paese, arrivava al mattino, si lavorava assieme e poi alla sera andava a casa sua, nell'arco di questo periodo io non ha mai saputo dirgli se tu mi hai lasciata evitiamo di comportarci come una coppia, nel senso che continuavamo a trascorrere le vacanze assieme, io gli facevo la spesa, si andava insieme a giocare a tennis, al cinema ecc. e a volte si stava anche "insieme". Questa ragazza per la quale mio marito si era "perso", però non ha voluto continuare la storia con lui, così lui si è sentito preso in giro da lei e da tutto ilmondo femminile e piangendo non faceva altro che dirmi quanto si fosse pentito per ciò che aveva fatto e che "aveva capito" cosa voleva e che sarebbe stato tutto diverso. Io l'ho accettato di nuovo e abbiamo ripreso la ns vita insieme, confesso che ho fatto una gran fatica ad accettarlo soprattutto dal punto di vista dei rapporti intimi, ma dopo un po' di tempo ho creduto che questo rapporto potesse veramente funzionare e mi sono adagiata sulla tranquillità e la sicurezza di una vera vita di coppia. Dopo due anni, però, ho scoperto che lui mi tradiva ancora procurandosi incontri via internet.Per me è stato un vero trauma, è stato il tradimento dell'anima. Una pugnalata alle spalle. Sono morta per la terza volta, durante questo periodo il mio figlio maschio frequentava una psicologa perchè ha avuto problemi nel\'infanzia a causa proprio del disinteressamento del padre e c'era un clima talmente elettrico tra i due che era quasi palpabile, anche qui dovevo sempre fare da mediatice affinchè si potessero limitare gli scontri, mio marito è arrivato a dirmi "....ricordati che io ci sono solo per le emergenze, per il resto ti arrangi...."Si parlò anche in questa situazione di vivere separati ma lui non andava via di casa e a parole diceva di voler stare con me ma i fatti lo smentivano. Era una tortura.In merito alla ns. relazione di coppia, prima che io scoprissi i suoi tradimenti lui usciva spesso la sera e non mi diceva dove andava e io non potevo chiederglielo e mi ripeteva di trovarmi qualcuno per uscire anch'io che ero sempre a casa.Ebbene il fato a volte ci mette lo zampino, ero ridotta uno straccio incapace di pensare, dimagrita oltre i limiti, e ho ritrovato un corteggiatore dei miei18 anni anche lui in fase di abbandono da parte dalla moglie. E' stata una specie di mutuo soccorso. Ci piacevamo già all'epoca e la condizione attuale ha fatto il resto.Io non so fingere bene, quindi la mia relazione mio marito l'ha scoperta pressochè subito ed è stato il finimondo.La situazione si è decisamente capovolta, lui è passato agli antidepressivi, era disperato, ripeteva continuamente di essere stato uno scemo e di avere davanti agli occhi quello che più desiderava al mondo e lo aveva buttato via. Da quella volta sono passati 4 anni. Di fatto ci siamo separati da meno di un anno e solo da 1 anno e mezzo non viviamo più assieme. Io ho continuato la mia relazione ma il problema è che la vivo molto male, questa persona mi piace molto, ma ogni 3/4 mesi lo lascio perchè mi sento sporca e devo assolutamente riavvicinare mio marito. E' come se non potessi farne a meno, ogni volta che penso che potrei non esserci più nei suoi pensieri, mi viene il panico, mi viene una tal reazione fisica da sfiorare lo svenimento. Allo stesso tempo non riesco a dire sì torniamo insieme. Io mi trovo che vorrei tanto tornare da mio marito, ma al tempo stesso lo detesto. Mi piace molto l'altro uomo ma non mi sento completata da questo. Io amo molto la famiglia e non riesco a pensare che un altro uomo possa prendere il posto di mio marito.Ma mi arrabbio con me stessa perchè non ne so dare un taglio, eppure dopo un po' che sto con mio marito mi indispone anche la sua presenza fisica. Cio nostante vorrei vivere la mia vita per una volta come mi piace senza essere dipendente affettivamente da lui ma non ci riesco, non riesco a tagliare il solo pensiero mi tramortisce. Sto rovinando la vita a lui, a questa nuova persona che frequento e soprattutto a me. Invento una serie infinita di bugie per non vedere l'altro uomo perchè ho paura che mio marito lo venga a sapere, allo stesso tempo non volgio vedere mio marito ,Quindi alla fine mi precludo tutto mi auto punisco per non so quali colpe e sto quasi sempre rinchiusa in casa, non esco più se non per andare al lavoro (nel frattempo abbiamo venduto l'attività ed ora ognuno svolge lavori separati).Io non riesco a risolvere la mia situazione. Non so cosa voglio o forse sì, io vorrei sentirmi libera di amare e sentirmi amata dall'altro uomo senza soffrire per non essere più inevitabilmente nei pensieri di mio marito quando anche lui si troverà un'altra fidanzata. Io sono comunque gelosa nei suoi confronti.Non mi capisco.

mercoledì, novembre 07, 2007

DIPENDENZA... DAI MIEI GENITORI

Mi chiamo Sara, ho 34 anni ed ho un grosso problema di dipendenza dai miei genitori. Infatti sebbene sia adulta e laureata e sia abilitata alla professione di avvocato e credo di essere una persona che professionalmente possa essere capace, attualmente non ho un lavoro, sto facendo un dottorato di ricerca all'università senza borsa di studio. Sottolineo l'aspetto economico perchè una delle manifestazioni maggiori della mia dipendenza dai miei è il fatto che io non guadagno niente e dipendo economicamente da loro totalmente, sono infatti quasi cinque anni che io non mi guadagno una lira. Questo attaccamento totale a loro è anche fisico, non amo molto allontanrmi da casa e se devo fare un viaggio lungo mi devo preparare psicologicaemnte al distacco, cercare di gestire mille ansie e la paura che mi venga un improvviso attacco di panico che mi faccia tornare a casa in lacrime nell'abbraccio di mia madre e nella disapprovazione - consolazione di mio padre. In realtà io ho avuto un episodio di panico tre anni fà quando stavo per prendere un treno per andare del mio ragazzo che abitava a Bolzano (io abito al sud), in seguito al quale non sono più salita e da allora mi è rimasta attaccata sulla pelle una paura che da allora è costante. Subito dopo quell'episodio ho dormito nel lettone coi miei genitori per molti giorni e tutt'ora qundo passo dinanzi la loro comera da letto sento il forte desiderio di infilarmi nel letto con loro. Ho anche comportamenti ossessivi che mi accompagnano durante la giornata: sebbene non ami uscire molto, non posso stare un giorno intero senza mai uscire, ed il mio limite mentale è: almeno tre ore fuori casa. Se infatti sto troppo tempo a casa mi viene una forte sensazione di claustrofobia e di angoscia, di restare intrappolata. Le mie relazioni affettive sono strane: oscillo anch'io fra desiderio e paura. La paura fondamentale è che la persona si avvicini troppo e se lo fa devo sempre avere una via di fuga disponibile e sono sempre stata capace di trovarmene una. I miei rapporti di amore sono sempre stati con persone che in fondo non mi piacevano un granchè, con i quali alla fine mi scocciavo di stare insieme o di parlare, stavo con loro ma la mia anima era altrove etantomeno sono stata capace di dire loro il mio dolore e la mia angoscia: erano tutte persono con cui non avrei mai potuto avere un dialogo così profondo da mettere a nudo la mia anima. C'era in loro ovviamente qualcosa di positivo ci univa una tacita intesa quasi infantile di reciproca allenza ad essere uno il bastone dell'altro, non tradendoci mai, trattandoci sempre con rispetto, ma senza mai provando io una vera passione coinvolgente. Ho sempre letto nei loro occhi la passione e l'innamoramento verso di me, l'essere felici di stare con me, mi sono sentita molto amata, ma non ho mai provato lo stesso per loro. Solo una volta ho vissuto a ruoli invertiti una storia dui due settimane con un uomo di Genova, che mi piaceva moltissimo al quale però non piacevo allo stesso modo. Per cui il mio modo di relazionarmi agli altri è quello di essere una solitaria che frequenta gli altri ma non si lascia coinvolgere e lagare, o stringere dei legami. Sono in cura da una psichiatra da dodici anni. Ho iniziato questo percorso quando avevo 21 anni dopo aver passato un'adolescenza di grande sofferenza interiore ed isolamento verso il mondo esterno. E' subito stato un percorso bellissimo in cui ho iniziato ad imparare a prendermi cura di me a scoprire le mie sofferenze ed i miei bisogni ed a comprendere il mio rapporto verso gli altri ed in particolare verso mia madre che mia veva scelto come compagna per pingere la grande sofferenza di essere donne. Sin da piccola il cattivo rapporto con mio padre l'ha portata a sfogarsi con me di quanto lui fosse stronzo e quanto stronzi fossero tutti gli uomini, esser da temere, e quindi rifugiarsi in questa alleanze fra donne, esseri fragili deboli ed esposti continuamente alle violenze degli uomini. Con
l'analisi ho svelato questa trappola ed ho vissuto degli anni molto belli scoprendo cosa sono, le mie capacità ed i miei talenti: ho avuto le mie prime storie con gli uomini, ho stretto amicizie, ho fatto viaggi all'estero, mi sono laureata ed ho iniziato a fare l'avvocato. Quando poi si è trattato di spiccare il volo e farmi una casa mia o entrare nel profondo di una relazione, qualcosa si è spezzato, c'è stato il crollo, l'attacco di panico, la regressione all'essere totalmente una bambina. Ora sono in una situazione di stallo completa anche nell'analisi da più di due anni le mie sedute sono caratterizzate da un'enorme difficoltà nel parlare, Quella fluidità che in passato mi aveva fatto scorpire le gieie della vita si è trasformata in rigidità, non faccio alcun progresso, sono immobile ed ovviamente non riesco a concepire l'idea di interrompere l'analisi e lasciare la mia analista: ho riprodotto la mia dipendenza anche in quello studio la mia dipendenza.Con mia madre il rapporto è brutto lei ha quasi gli stessi sintomi: non esce mai di casa da sola deve essere sempre accompagnata da qualcuno e poichè mio padre è sempre assente anche quando fisicamente è presente e mio fratello è un uomo sono sempre io il bastone su cui mia madre si appoggia con tutto il suo perso ( fisicamente pesa più di ottanta chili per 1 metro e sessanta di altezza, mentre io ne peso solo sessanta), e la sento come una sanguisughe che attaccata al mio collo succhia il nutrimento insaziabile per il suo vuoto incolmabile e per tenere a bada i suoi demoni. Quando ci siamo laureati io e mio fratello e sembrava che stessimo per andare via di casa mia madre è caduta in depressione, ha preso degli psicofarmaci e da allora non è più uscita di casa da sola. Oggi è un'enorme bambina a cui devo badare in parte e che d'altro canto alimenta totalmente la mia dipendenza in un rapporto patologico che da un lato sta bene a tutt'e due. Mio padre si rifugia dietro a dei libroni mattoni su Giulio Cesare, o Alessandro Magno, quando non è a lavoro. Nella mia psicoanalisi la dottoressa mi dice che devo lavorare dul mio desiderio sesuale verso i miei genitori ma è un campo in cui non riesco mai ad entrare ed ogni volta il dialogo si arresta dinanzi al mio mutismo di parole che si fermano in gole ed emozioni che si ghiacciano nel petto. L'unico momento in cui riesco a parlare è quando intuisco che se non "produco risultati" lei mi dirà che la terapia è finita e non mi vorrà più vedere. Mi vedo senza speranza dinanzi ad un blocco più grande di me, che mi odio profondamente e mi dico che ogni mia azione è fatta male. Ho fatto uno sfogo fiume, tante altre cose che avrei voluto dire non sono riuscita a dirle, ma grazie per l'attenzione. Sara