musicae' N° di riferimento: 963981019 Età: 39 Carissimo dottore, Ho trovato il sito con le sue consulenze e spero proprio possa essermi di aiuto, ne ho veramente bisogno.Non ho mai avuto una storia sentimentale, nonostante l'abbia tanto desiderata.A volte ho perso anche l'autostima per questo, rifugiandomi nel cibo e perdendo anche la fiducia nel mio aspetto fisico, appesantito anche da una vita piuttosto sedentaria. Nell'ambito sociale ho avuto modo di coltivare l'amicizia con una persona veramente speciale, per i suoi modi gentili e fini, delicati e aperti, insommale qualita' che ho sempre ricercato nel mio uomo ideale. Dopo cinque anni l'amicizia si e' molto rafforzata e in me e' nato un forte interesse nei suoi confronti, ma non ho mai osato manifestarlo per paura di un rifiuto che avrebbe comportato poi anche la fine della nostra amicizia. Quindici giorni fa invece, si e' manifestato lui, facendomi capire di essere desiderata, pensata, voluta. Mi ha incontrata dicendomi di avermi pensata per tutta la settimana, di non aver dormito la notte...E' stata una sensazione bellissima, ci siamo sentiti come due ragazzini al primo amore. Non siamo andati oltre un fortissimo abbraccio e qualche bacio appassionato, e' stato lui a chiedermi cosa poteva fare per me, conoscendo il mio profondo stato di tristezza sentimentale, e' stato lui a volermi tra le sue braccia e io mi sono lasciata andare perche' si stava realizzando un sogno da me tanto perseguito. Si e' molto spaventato quando ha saputo di essere il primo vero uomo per me,anche se gli ho confessato di aver avuto una breve e insoddisfacente esperienza sessuale. Ci siamo rivisti un paio di volte, abbiamo parlato, ci siamo baciati e lui mi ha piu' volte chiamata "amore mio". Poi pero' ha cominciato ad aver paura di tutto, anche perche' vive una situazione familiare molto difficile, non corrisposto sentimentalmente e fisicamente da oltre 15 anni dalla moglie, non si e' separato per non dare un dispiacere all'unica figlia che adora e che rappresenta per lui l'unica ragione di esistere. Adesso questa figlia ha formato la sua famiglia, ma secondo lui vede nel padre l'eroe, l'idolo di sempre e lui ha paura di perderla se venisse a sapere di una relazione con un'altra donna. Si preoccupa anche del fatto che e di 18 anni piu' grande di me, che non potra' darmi quello che io desidero e merito perche' non ha la liberta' che vorrebbe....mi ringrazia di averlo fermato quando stava andando oltre con il contatto fisico, per lui sarebbe stato un vero dramma se mi fossi concessa a lui, pensa che se mi avesse posseduta fisicamente io poi avrei sofferto tanto delle privazioni che incontriamo, tanto da farmene una malattia. Io gli ho assicurato che mi stava gia' dando tanto, che avrei capito le sue difficolta', che avrei pazientato conoscendo il mondo che lo circonda e che non volevo assolutamente essere un peso o un ulteriore problema per lui, ma checomunque tutto quello che stava succedendo mi stava facendo riguadagnare fiducia nella vita. Insomma, dopo una settimana di estasi, io sono piombata in una crisi profonda perche' mi chiede in continuazione di lasciargli riordinare le sue idee (anche perche\' sta attraversando un periodo difficilissimo con il suo lavoro che lo sta portando alla fine di una brillante carriera e poi la figlia ha dei seri problemi di salute). Mi ha assicurato che vorra' essere presente sempre per me, ma che ora ha troppe cose nel piatto e si sente molto confuso. Mi ha detto che preferisce coltivare la nostra preziosa amicizia e che sente di mancarmi di rispetto se continua con ulteriori atteggiamenti "affettuosi". Insomma e' terrorizzato dal fatto che io possa diventare la sua amante, anche se io gli ho chiesto che solo amandomi continuera' a mostrarmi il rispetto che ha per me. Mi ha risposto che io adesso non capiro', ma un giorno lo ringraziero' per come saranno andate le cose. Io non vorrei assolutamente perderlo, e' la cosa piu' bella che mi sia capitata finora, dopo un'infanzia difficile, senza amore, un'adolescenza repressa, senza comprensione, spostandomi all'altro capo del mondo per sfuggire ad un'oppressione familiare. Avrei tanto amore da dargli perche' la mia natura e' stata sempre caratterizzata piu' dal dare che dal ricevere...e so che in lui ci sono tutte le qualita' che ho ricercato da sempre in un uomo, senza confonderlo con la figura paterna, poco presente nella mia vita. Io cerco di raggiungerlo telefonicamente, ho bisogno di sentirlo, ma non voglio farglielo pesare, ho paura che diventi un'ossessione per lui e poi penso constantemente che quando avra' risolto i suoi problemi attuali, si ravvedera' e mi chiedera' didimenticare tutto. Che posso fare? Ho perso il sonno e l'appetito e non faccio altro che disperarmi, sola in casa non riesco a pensare ad altro e piango incontinuazione e continuo a chiedermi: ma perche' proprio a me?! Come faro' a reprimere i miei sentimenti? Come faccio a guardarlo ancora in viso con gli occhi di un semplice amico come tanti? Le sarei molto grata se potesse far un po\' di luce nella mia situazione, le assicuro che ci sto veramente tanto male. Puo' anche scrivermi privatamente quando ha un minuto all'indirizzo con il quale le scrivo. Veramente grata e riconoscente, aspetto con ansia.
Non le posso rispondere privatamente perchè non è previsto dal servizio ed in ogni caso il sistema di consulenza non permette di risalire all'email del mittente, per ragioni di privacy.
Venendo alla sua situazione, concordo pienamente con quando detto dal suo amico. Ha dimostrato nei suoi confronti un "onestà affettiva" che oggiggiorno è da pochi. Seppur dolorosamente accetti quanto l'altro le ha detto e le può offrire. Utilizzi questa relazione per imparare a "relazionarsi" ed a gettare le basi di relazioni future. Questa persona le ha dato la possibilità di vedere che cosa significa essere stimata e come s'instaura una relazione autentica, in questo caso d'amicizia. Non pretenda un amore non corrisposto, gettando via un autentica e sincera amicizia. Quest'ultima, a volte, può rappresentare quell'amore non "consumato" che per Platone è il vero amore.
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