Giano N° di riferimento: 336463732 Età: 40 Gentile Dottore, le scrivo riguardo ad una tormentata relazione che sto vivendo con una donna che frequento da più di un anno e mezzo. L'ho conosciuta via internet in un periodo appena precedente ad un periodo professionale che mi ha portato delle conseguenze psicologiche di non poco conto. In poche parole ho subito nel breve tempo in cui ho lavorato per questa ditta (prima lavoravo da un'altra parte fuori dalla mia città, e avevo trovato questa occasione di lavoro nella mia città) un vero e proprio mobbing che nel giro di un mese e mezzo mi ha portato alle dimissioni, nella disperazione più nera. Durante questo periodo avevo cominciato a frequentare questa donna(paradossalmente abitante nella città da cui me n'ero appena andato per rientrare nella mia). Dato che anche lei veniva fuori da un periodo brutto della sua vita (matrimonio fallito) ci siamo fatti compagnia e ci siamo sostenuti a vicenda. Io in quel periodo stavo malissimo e mi ero anche sottoposto ad una cura con antidepressivi, per cui non ero sempre disponibile nei suoi confronti. Ma poi, col tempo e grazie alla sua costanza, abbiamo visto che stavamo bene insieme; spesso andavo da lei, e piano piano cominciavo ad affezionarmi a lei, al punto da arrivare , dopo qualche mese, ad uno stato di quasi euforia, che mi ha spinto anche a pronunciare senza la dovuta prudenza,frasi come "ti amo", e a progettare addirittura di trasferirmi da lei. Nel frattempo, per uno scherzo del destino, trovo lavoro, e di nuovo nella città in cui avevo già lavorato, e in cui abita lei. Abbiamo fatto anche delle mini vacanze insieme, e una volta lei è venuta nella mia città. Ho conosciuto i suoi genitori, che però per qualche tempo, specie la madre, hanno lasciato trapelare un pò di diffidenza nei miei confronti (forse per via della precedente relazione fallita della loro figlia). Questa cosa ,devo ammettere lì per lì l'ho vissuta con un certo disturbo, anche se la donna che frequentavo mi diceva che non dipendeva da me , ma da quello che era successo in passato a lei con l'ex marito. Sembrava andasse tutto bene fino al giorno in cui , mentre eravamo a letto in una stanza d'albergo in una città che stavamo visitando, guardandola ho provato una sensazione strana ma inequivocabile: la vedevo con tutti i suoi difetti fisici, come se prima non mi fossi accorto di niente. La cosa mi ha sconvolto, e in poco tempo sono andato in crisi, perché mi sembrava di essermi come svegliato da un sogno, e niente era più come prima. Questo ha peggiorato i nostri rapporti; io non riuscivo a spiegarmi questo repentino crollo, e lei non mi riconosceva più, sebbene non capisse le mie sensazioni. Da allora, ci siamo lasciati e ripresi più di una volta, sia io che lei abbiamo tentato incontri con altre persone e ce lo siamo detti. Adesso la frequento con il patto di non fare progetti per il futuro e di non considerarci "fidanzati". C'é poi da parte mia una sorta di "schizofrenia": quando sono nella mia città sono attratto in continuazione da donne esteticamente diverse da lei (più appariscenti, più alla moda, ecc.), mentre quando sto con lei nella città dove lei abito e io lavoro il rapporto con lei(seppure con le mie riserve mentali)sembra avere più senso. Lei è molto decisa a voler continuare il rapporto perché vuole "cogliere il meglio del mio modo di essere", ignorando,o facendo finta di ignorare la parte "peggiore"... Ho cercato in tutti i modi di spiegarmi cosa sia successo: a) forse venuto meno il bisogno reciproco di sostegno iniziale si è scoperto che non l'amavo veramente?b) forse perché non mi trovo a mio agio nelle sua città, nel suo ambiente, e quindi dentro di me preferisco una donna delle mie parti, con le quali credo di sentirmi più "spontaneo"?c) sono un immaturo che non vuole affrontare una relazione monogama e d'impegnarmi in essa?d) ho nella testa un mio "modello" ideale di donna (soprattutto nel lato estetico)e non mi rassegno ad accettare una donna con una sua personalità ed un suo modo di essere, anche se non è una bellezza conturbante (pur non essendo affatto male)? Tenga presente Dottore, che nella mia vita non ho mai avuto grande successo con le donne, per timidezza e anche per scarsa autostima, ed inoltre, anche se è brutto dirlo, ho sempre invidiato gli amici che riuscivano a "rimorchiare"più di me.Scusi la prolissità ma questo problema non potevo spiegarlo se non dettagliatamente.Grazie.
Delle varie "opzioni" che lei propone propendo per "a) forse venuto meno il bisogno reciproco di sostegno iniziale si è scoperto che non l'amavo veramente?"
Infatti, la relazione è nata in un periodo difficile per lei, dove ci si affeziona facilmente a chi fornisce sostegno. Ma superata la fase critica i nodi vengono al pettine. Il fatto che quando siete nella città dove si è verificata la situazione di disagio, lei avverte un maggior affetto nei confronti dell'altra può essere dovuto al ricordare, incosciamente, l'aiuto che le ha fornito a suo tempo. Anche le sue "mancate conquiste" passate possono influenzarla a non voler accettare una relazione monogama. Potrebbe essere utile un periodo d'allontanamento che la aiuti a riflettere su ciò che vuole veramente. Cordiali saluti.
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