io N° di riferimento: 686765884 Età: 45 Vivo in una bellissima campana di vetro: sposata da molto con uno splendido figlio. Problemi zero, difficoltà inesistenti. nel 2002 giocando virtualmente a Domino su Yahoo durante la convalescenza da un'influenza mi vedo scorrere sul video il racconto di una vita altrui. Non felice,non serena, difficile e dura da sempre, sfociata in una diagnosi di stato d'ansia da disadattamento. Questo 30nne mi dice, cosi inspiegabilemente e in un attimo : "penso spesso di farla finita".. sono rimasta sconvolta, scioccata, allucinata, allibita.E del tutto spontaneamente ho voluto tendergli la mano, semplicemente ascoltandolo. Abbiamo abbandonato il mondo virtuale immediatamente iniziando un'amicizia telefonica molto intensa, vivendoa 800 km di distanza.In questi anni, a fase alterne, ho passato ore ed ore al telefono, durante le sue innumerevoli crisi esistenziali corredate con minacce di suicidio. Ho letto libri su problemi psicologici e depressivi, ho chiesto informazioni ovunque e a chiunque per aiutarlo nel migliore dei modi. Lo scorso anno si è tranquillizzato e stabilizzato per molti mesi. Comunicando pochissimo con me, giustamente. Stando cosi bene, apparendo cosi rasserenato e felice, finalmente fuori dai suoi giorni-bui abbiamo deciso di comune accordo di incontrarci per festeggiare il raggiungimento della sua serenità.Uno strazio. Mi ha riversato addosso odio e risentimento, cattiverie e cinismo, mortificandomi con parole assurde e allucinanti. mi ha semplicemente cacciata via come fossi un cane, riservandomi lo stesso trattamento che lui ha ricevuto da sempre nella sua vita soprattutto nella sua famiglia.sono massacrata da questo odio ricevuto in cambio dell'attenzione data.... mi sembra paradossale e non so come superare l'umiliazione di questo strazio. grazie
Non c'è nessuna umiliazione in quello che ha ricevuto in cambio della sua disponibilità. Non la legga come ingratudine. L'altro nel mettere in atto quel comportamento non ha fatto altro che ripetere un copione passato che ha subito. Inoltre, forse, voleva anche "difendere" sè stesso da un profondo sentimento di gratitudine o qualcos'altro, che provava nei suoi confronti. Paradossalmente l'"umiliazione" che l'altro sembrerebbe averle riservato è la testimonianza più evidente di quello che lei ha fatto per lui. Saluti.
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