Miriam N° di riferimento: 4590874 Età: 40 Ho incontrato xx di 47 anni 10 mesi fa. L'ho frequentato per 2 mesi e anche se il mio istinto mi diceva no ho detto sì Il quadro che mi si parava davanti era il seguente: abbandonato dalla moglie con un figlio di 9anni (ora 14 anni) dopo la nascita del 2 figlio autistico. La moglie chiede la separazione senza dare spiegazioni, dopo 2 anni. Civilmente si parlano solo per risolvere questioni attinenti i figli. XX incontra me che sono piena di vita, conscia di cio' che voglio, con un buon rapporto con la propria sessualità e fisicità, un buon lavoro. Da subito si mostra coinvolto anche se incapace di attuare piani a lungo raggio Mi chiede continamente tempo. Passano 8 mesi Quest'estate mi porta negli USA a conoscere tutta la sua famiglia ed il bimbo autistico Mi accolgono tutti benissimo e sia la madre che i vecchi amici d'Università mi dicono di non averlo mai visto così felice. Premetto che ho una buona capacità empatica e ho stabilito un buon rapporto anche con il figlio adolescente che vive con lui. Infatti, sebbene lui dopo soli due mesi, mi avesse chiesto di convivere ho rifiutato. Al ritorno degli Usa mi lascia dicendo che non puo' darmi cio' che desidero e che, anzi, cio' che desidero dalla vita a lui non serve. Sebbene soffra me ne sono fatta una ragione e nonostante volesse richiamarmi gli ho opposto un netto rifiuto. Ammesso che io sia stata una specie di viatico per la felicità , per una vita con piu' calore com'è che un uomo cosi pieno di belle cose si lasci risucchiare dal dolore?
Quando s'incontrano due "estremi" opposti (la sua felicità contro il dolore dell'altro) la relazione può non durare. Perchè il dolore chiede di essere "rispettato" nei suoi "tempi". Entrambi avete affrettato i tempi , senza capire le ragioni ed i tempi dell'altro. Cordiali saluti.
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