Alice N° di riferimento: 566025977 Età: 33 Da nove mesi ho una relazione con un mio coetaneo, con il quale, in precedenza, esisteva un rapporto di amicizia e confidenza. Alle spalle avevo trascorsi di relazioni con uomini assolutamente problematici.. per un motivo o per un altro io mi auto assumevo il ruolo di salvatrice, o di colei che... ce l'avrebbe fatta. E' stato così con X, il quale era arrivato ai quarant'anni senza aver mai costruito una relazione, dedicandosi ai piaceri della conquista e seduzione, e cerdando negli occhi delle sue donne.. uno specchio per compiacere il suo narcisismo. Arrivai io, nella sua vita... e mi chiese di vivere con lui. Durò tre anni... poi lui cambiò città, lavoro.. e fidanzata..Dopo un anno scoprii che mi aveva ripetutamente tradita con una sua studentessa (lui era insegnante universitario).. io lo avveo intuito, e, quando accennav oalla questione, mi dava addosso, accusandomi di essere una pazza paranoica.. Successivamente, iniziai una relazione con Y, il quale aveva una situazione familiare dolorosa alle spalle, e mai superata. GLi sono stata accanto un anno.. amandolo più di me stessa, contenendo le sue paure e la sua fragilità..e gioendo della sua sensibilità e profondità.. poi me ne staccai - ancora mi chiedo come ci sono riuscita - perchè lui non voleva una relazione con me.. non mi amava, nonostante sostenesse che ero la persona più importante per lui, in quel momento. Poi è arrivato Z, o meglio.. già c'era.. e io mi sono accorta della sua presenza, delle sue attenzioni.. ed abbiamo iniziato a frequentarci al di là del rapporto di amicizia. LUi è una persona semplice, molto chiusa, poco incline alle questioni dell'anima, molto pragmatico e molto proiettato sulle sue personali esigenze. Il periodo iniziale è stato bellissimo.. non ero abituata a ricevere attenzioni.. ne avevo sempre elargite.. abbiamo passato quasi ogni giorno insieme, cercando l'uno il contatto fisico dell'altro, le carezze, le coccole, la dolcezza.. stavo, cioè, assaporando tutta una serie d imomenti che per tanto, tanto tempo non avevo più vissuto.. Poi, lui si è, piano piano... seduto. Ha dimostrato, in più occasioni, di privilegiare le proprie esigenze, i propri tempi, relegandomi in un angolo molto scomodo e decentrato. Ho iniziato a notare una certa insofferenza nei miei confronti, che si accentuava ogni qualvolta cercavo di manifestargli il mio crescente disagio, i miei stati d'animo. Ci sono stati un paio di episodi in cui ho davvero avuto bisogno della sua vicinanza, del suo contatto..per rendere l'idea ne racconterò uno. Tempo fa scoprii un nodulo al seno, cosa che mi gettò nel panico, anche perchè ho una storia di predisposizione familiare. Gliene parlai.. era sera.. mi aspettavo che sarebbe rimasto a dormire da me (abitiamo a cento metri l'uno dall'altra).. e lui mi abbracciò, salvo poi dirmi che, essendosi fatto tardi, sarebbe andato a casa a dormire, perchè molto stanco. Mi recai fuori città per fare un'esame (negativo, per fortuna).. non mi accompagnò neppure all'aeroporto.. mi chiamò il giorno seguente, la sera tardi.. Questo non è l'unico episodio che mi ha dato da pensare, ma sicuramente uno dei più eclatanti. Il fatto è che, con lui, sento uscir fuori la parte peggiore di me.. nonostante io abbia preso coscienza del fatto che lui non è la persona giusta, per me,continuo a persevarere in questa relazione.. continuo a cercarlo.. sono estremamente gelosa e penso ossessivamente all'idea che lui mi possa tradire. Tuttavia, al tempo stesso, sono profondamente infelice, e avverto una solitudine che non ho mai conosciuto, neppure nei periodi in cui non avevo relazioni. L'unica cosa che riesco a fare è manifestargli il mio disagio, la mia infelicità.. ma lui non si sente tirato in ballo, sostiene che lui è così, che io lo sapevo, e che la relazione gli va bene così.. Io non riesco a prendere alcuna decisione.. e questo mi addolora ancor di più, perchè mi sento debole, vigliacca, inutile. Che sia paura di restare sola? Possibile.. ho 33 anni ed una patologia che, con gli anni, potrebbe pregiudicare la mia fertilità. MI sento arida.. vuota.. mi sento come s fossi in mezzo a una palude, incapace di ogni movimento.. mentre, lentamente, vi affondo..Grazie per avermi letta Alice
Alice grazie a lei per averci scritto e le rispondo alla sua ricerca di una causa (c'è anche il timore di restare sola) con un pensiero della Norwood:
"Noi donne che amiamo troppo ci comportiamo come se l'amore, la considerazione e la stima non valessero nulla, a meno che non ci riesca di estorcerli ad uomini che, per motivi e preoccupazioni personali, non sono in gtado di offrirceli"
Cordiali saluti.
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