martedì, giugno 20, 2006

AUTOSTIMA E CAMBIAMENTO

L’altro giorno leggevo sul sito la testimononianza intitolata ‘Come si fà a valere qualcosa?’, (http://maldamore.blogspot.com/2006/06/come-si-fa-valere-qualcosa.html) e le parole ‘‘Sono sempre stata con persone che alla fine hanno rinunciato a me come se fossi niente,mi sono innamorata di persone che mi hanno semplicemente buttata via non appena trovavano di meglio.” mi hanno ricordato sensazioni ben note. Mi ricordo anche queste parole ‘Non mi piaci abbastanza’ dette da un mio ex alla conclusione della nostra relazione e quanto dolore e tristezza mi avessero provocato.Ero consapevole che nemmeno lui era la persona adeguata per starmi accanto visti i suoi troppi problemi personali, ma mi ero buttata anima e corpo in quella relazione, avevo fatto più rinunce che richieste perché funzionasse, per non parlare delle tante cose fatte per aiutare lui a risolvere i suoi problemi senza badare alle mie esigenze, che alla fine mi chiedevo disperata ‘com’è possibile che non gli piaccio abbastanza con tutto quello che ho fatto per lui?Com’è possibile che possa rinunciare così come se niente fosse a me?’ Non riuscivo ad accettarlo. Inoltre sono stata sempre una donna molto determinata, ostinata per la precisione, nell’ottenere quello che volevo. In passato credevo che fosse una qualità positiva, oggi non nego che essere determinati nel sapere quel che si vuole e soprattutto nel sapere come ottenerlo sia un male, ma bisogna essere capaci anche di dirsi basta quando è ormai chiaro che non si può ottenerlo. E’ una scoperta fatta da poco tempo che proseguire ostinatamente per ottenere una cosa che non si può avere abbassa la stima di me stessa, perché ostinarmi non mi fa capire che quella cosa è irraggiungibile, ma mi fa pensare che sono io a non essere abbastanza brava da meritarmela. Tornando alla storia che quelle parole hanno riportato alla mia mente, ripensavo agli inizi. Quando ci eravamo incontrati la prima volta con questo mio ex l’avevo trovato simpaticamente esuberante, attraente, interessante. Mi ero lasciata da poco con un altro, una rottura improvvisa che avevo causato io stessa, ma la voglia di incontrare subito un altro uomo che riempisse il vuoto che comunque sentivo era tanta. E lui sembrava letteralmente ‘caduto dal cielo’. Ricordo che ero partita per le mie vacanze una settimana dopo il nostro primo incontro e durante tutta la miavacanza lui era stato una presenza costante con i suoi sms e le sue lunghe telefonate. Al mio ritorno poi, quando ci siamo rivisti mi ha fatto un ‘regalino’, come ha detto lui, per dimostrarmi quanto gli ero mancata. Come mi sono sentita lusingata! Quanto dovevo piacergli per farmi un regalo tanto costoso! Come potevo non proseguire a frequentare un uomo che mostrava tanto interesse per me?? E quello è stato solo il primo di una serie di ‘regalini’. I primi due mesi sono stati romantici e appassionati. Poi.. Poi ha cominciato a mostrare che la sua esuberanza in realtà era solo momentanea, non era uno stato naturale. Appariva al contrario spesso triste, taciturno, persino imbruttito nel volto, mi diceva che era colpa di una depressione mal curata. Di cose ne ho accettate e fatte per venirgli incontro in tutti i modi ma soprattutto per mantenere in piedi una relazione, che capisco con il senno di oggi, era malsana ma che mi dava l’illusione di superare la solitudine, il vuoto che sentivo dentro.Per rimanere alla fine comunque sola e con quelle parole ‘non mi piaci abbastanza’.E’ stato doloroso accettarlo, perché non so voi ma per me è impensabile non essere ‘abbastanza’. Ma ho capito che alla fine così mi amavo sempre meno. Non è facile comprendere che non è la strada giusta gestire la vita dell’altro, cercare di rendergliela perfetta, annullare soprattutto le mie necessità per ricevere amore.Il problema comunque è tutto lì, almeno per me lo è stato capire che il problema era la mancanza di stima in me stessa, il non volermi bene per prima.Mi sono fatta tante domande: perché ancora una volta da sola? Perché buttata via come un giocattolino di cui si ci è stancati dopo la novità iniziale? Perché non mi amava? Perché mi sento così vuota, inutile, senza speranza di un futuro sereno e appagante?Cosa vuol dire valere qualcosa? Una risposta l’ho avuta quando mi sono chiesta: quanto vali per te stessa? Il valore a noi stessi siamo noi stessi che ce lo diamo per primi. Non gli altri. Io mi devo amare per prima, non devo aspettare che un altro con il suo interessamento di qualsiasi genere sia, mi dimostri che valgo qualcosa. Io in quel momento mi valutavo molto poco e cercavo soprattutto conferma di quel poco in un uomo che non poteva darmene. Il valore a noi stessi siamo noi stessi che ce lo diamo per primi. Non è stato semplice né facile né immediato capirlo. Ho sbattutto il muso così tante volte ancora dopo… E le umiliazioni ricevute sembravano non sorbire effetto. Sempre peggio, sempre alla ricerca di un uomo che mi amasse. Poi qualcosa è scattato dentro. La voglia forse di capire che cosa mi portasse adessere tanto infelice e a imbastire solo relazioni infelici con uomini non adeguati. E’ stato un lungo percorso comprenderlo, però oggi mi dico se l’ho compreso vuol dire che sto anche mettendolo in pratica. Ho cominciato con l’informarmi. In libreria ho trovato un libro bellissimo. Vivere, amare, capirsi di Leo Buscaglia. E’ stato un inizio. Ho scoperto che impariamo cos’è l’amore, come dimostrarlo, come viverlo dai nostri genitori. Non sempre impariamo nel modo corretto, ma è anche vero che i nostri genitori sono persone come noi, con il loro bagaglio di esperienze e sofferenze, che giudicarli, odiarli per non averci saputo amare abbastanza non è la strada giusta per liberarci dal vuoto che sentiamo purtroppo. La strada giusta è il perdono, ma soprattutto il cambiamento. Proprio così. E’ stato illuminanteleggere che non dovevo rimanere sempre così come ero, che io potevo cambiare.Si può sempre cambiare! Imparare di nuovo cos’è l’amore. Capire che l’amore per se stessi viene prima, per poter amare ed essere amati. Che l’amore per se stessi non è egoismo, ma l’espressione più bella di rispetto che possiamo avere noi per primi verso noi stessi. Se io amo me stessa non posso che amare anche l’altro che è il mio riflesso. Quindi per me la parola d’ordine è stata cambiamento. Ricordo una frase che diceva, più o meno, che se non ci piaceva il paesaggio in cui eravamo dovevamo prendere colori e pennello, e semplicemente cambiarlo. Nessuno può impedirci di farlo, come nessuno può farci cambiare se non vogliamo. E’ stata una grande scoperta per chi come me quasi tutta la vita ha pensato di non poter cambiare. Ho compreso anche un’altra cosa. Andare contro un cambiamento ci rende infelici. I cambiamenti non arrivano in genere per peggiorare la nostra vita (non parlo ovviamente di casi estremi come la morte) ma per migliorarla, e arrivano quando sono necessari. Se non siamo capaci di accettarli, se testardamente decidiamo che le cose devono proseguire staticamente, sempre uguali, allora i cambiamenti diventano momenti negativi della nostra esistenza. Così ho provato a fare dei piccoli cambiamenti nella mia vita, come andare in palestra, mettermi a dieta, prendermi più cura della mia persona, conoscere e frequentare persone al di fuori del mio solito giro, viaggiare, dedicarmi ad un hobby creativo.. e ho letto anche tanto, tantissimo, mi sono informata su tutto quello che poteva aiutarmi a capire cos’è e come si può sviluppare la propria autostima. Piccoli passi. La vita poi ha portato altri cambiamenti, ho cambiato lavoro e città. Ho imparato che i cambiamenti che il destino sembra porci davanti non come scelte libere, ma come obbligate e spesso non volute, in realtà spesso nascondere cambiamenti necessari, che non avremmo avuto il coraggio di fare o avremmo saputo scegliere da soli, e che abbracciare per noi sono invece positivi. L’andare a lavorare in un’altra città, non per mia scelta personale ma obbligata, per esempio inizialmente mi è sembrata una vera sventura del destino. E invece quando mi sono detta, devi andare non hai scelta ma cerca di trarne il meglio, ecco che mi sono capitate delle cose belle. A partire dal vivere da sola (prima vivevo in famiglia e non ci pensavo ad andare a vivere per conto mio) che mi ha fatto anche capire tante cose della mia personalità, di come fossi dipendente in generale e non solo da un uomo, perché mi sentivo incapace di essere indipendente non valutandomi capace di esserlo. Che cosa meravigliosa i cambiamenti!E allora anche la conclusione di una relazione, non è più un cambiamento negativo. E’ un momento di crescita, di miglioramento. Non è più un chiedersi disperatamente perché non gli piaccio abbastanza, perché non ha funzionato anche se l’ho tanto desiderato, perché ancora una volta rimango sola, perché mi buttano via come una scarpa vecchia. Di recente ho proprio chiuso una relazione. L’ho chiusa perché mi sono posta delle domande ben diverse da quelle sopra. Cosa mi da questa relazione? E’ veramente l’uomo adatto per me? Mi sento felice, serena, appagata? e quando le risposte mi hanno detto che non mi sentivo nè felice né serena né appagata, che la relazione non mi stava portando a crescere ma anzi a fare dei passi indietro, dal traguardo che con tanta fatica in quest’ultimo anno avevo raggiunto e che così non mi stavo amando più, mi sono chiesta: ti ami? Vali qualcosa? E mi sono risposta sì e la scelta è stata facile: ho scelto me stessa.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

purtroppo anch' io ho problemi di autostima e a causarmeli è sempre la stessa persona.mi ammazzerei per essere stata cosi stupida.6 anni fa mi ha lasciata per un altra.sono stata la sua amante accontendandoni dlle briciole finche mi ha definitivamente scaricata.2 anni fa mi ha ricercata,lui fidanzato con la stessa,io con un altro.a dicembre mi ha messa incinta.interruzione di gravidanza.mi ha accompagnata in ospedae e se ne è andato.2 o 3 weekend insieme in giro per l' italia.ieri mi ha mandato sms a mezzanotte.la sua ragazza si trasferisce qui.non puo piu vedermi.soffro e piango e so che nessuno mi puo capire.avrei dovutoi saperlo ,no?il mio ragazzo non sospetta nulla.spero solo che passi.

Anonimo ha detto...

ma purtroppo è realtà.la persona che frequento da due anni e che già mi ha fatto soffrire in passato mi ha lasciato definitivamente con un sms alla mezza di notte.entrambi fidanzati, abbiamo quasi avuto un figlio insieme(putroppo ho dovuto affrontare un interruzione di gravidanza).Ora la sua fidanzata ufficiale si trasferisce qui, e io non servo più.sto malissimo.il mio ragazzo ufiviale ormai è solo un maico per me.è lui che voglio.invece di odiarlo lo desidero sempre idpiu.so che devo archiviare il tutto latrimenti impazzisco, ma sto male male male.non mangio de due giorni.lui non risponde da vigliacco che è a sms o telefonate.devo andare in cura da uno specialista, vi prego aiutatemi.

Anonimo ha detto...

ciao, non so quando hai scritto il commento e nemmeno se verrai a cercare una risposta alla tua richiesta d'aiuto, non so se sto rispondendo a una o a due donne. Non è facile ma forse il suo non risponde alle telefonate e agli sms è il primo aiuto che puoi ottenere. Ti dà modo di staccare da lui, di dirti che non merita che tu perda ancora tempo dietro ad un uomo del genere.
io guardo dall'esterno e cosa vedo? vedo un uomo che ti lascia perchè vuole stare con un'altra donna. vedo un uomo vigliacco che ti tiene legato a sè concedendoti qualche momento insieme, qualche we, qualche sms. vedo un uomo che di fronte alla resposanbilità di una paternità preferisce scegliere la via più semplice e facile per LUI. vedo un uomo che non vuole vivere con te ma con l'altra donna che adesso vivrà anche nella sua stessa città. vedo un uomo vigliacco che invece di lasciarti di persona preferisce un sms per non guardarti negli occhi mentre te lo dice, che preferisce non rispondere alle tue chiamate o sms perchè è la strada più semplice e facile per lui. lo vedi anche tu? perchè se ti è rimasto un briciolo di lucidità e riesci a vedere quel che vedo io non puoi più dirmi 'invece di odiarlo lo desidero sempre di più', non puoi dirmi 'mi ammazzerei', sarebbe più logico lo ammazzerei(e non sto dicendo di farlo). piuttosto chiediti: perchè lo desidero con tutto quello che mi ha fatto? forse è solo una questione di orgoglio ferito, forse è un volersi attaccare a qualcosa che già conosci e ti sembra più facile da 'gestire', forse hai paura di cambiare, forse non riesci a vedere cosa può succedere di migliore nella tua vita se lui non ne fa più parte, forse temi che nessuno ti potrà amare e per questo ti accontenti delle briciole che lui ti dava, forse non ti ami tu per prima tanto da accettare un uomo che ti umilia. perchè io qui vedo un uomo che non ti ama. dov'era quando sei uscita dalla clinica dopo l'aborto??? era con te a consolarti, a chiederti come stai, a dirti che era triste anche lui, che non avrebbe voluto arrivare a tanto, a piangere con te di aver ucciso un figlio? o era con lei la sua donna a far finta di non avere un'amante a cui ha chiesto di abortire? e il tuo uomo ufficiale? che non sospetta nulla, o che per te è solo più un amico... perchè scegliere la facile strada della relazione clandestina avendo un altro compagno invece di sceglierne una alla luce del sole? che cosa ti aspettavi da una relazione che 'nasce al buio'? ma quando si è innamorati persi non si vuole gridare a tutto il mondo 'io amo questo uomo', 'io amo questa donna'? una relazione segreta è più eccitante? e cosa ha di eccitante tradire l'uomo con cui si sta perchè si è innamorate di lui? o stai con un uomo di cui non sei innamorata? o di cui ormai non sei più innamorata e quindi che non ti basta più? e ti sei chiesta perchè non mi basta più? ti sei detta forse io da una relazione voglio questo, questo e quest'altro e lui non me lo dà. te l'ha dato l'altro invece? è per questo che vuoi l'altro con tutta te stessa e non puoi più farne a meno? spero di averti aiutata un po' anche con questa risposta che forse non è quello che ti aspettavi....