puppy N° di riferimento: 993494779 Età: 36 Gentile dottore, ho 36 anni , e una vita alle spalle piuttosto intensa. A 16 anni un aborto dopo il primo rapporto sessuale con un ragazzo conosciuto in vacanza e mai piu' rivisto, ha praticamente segnato in modo indelebile tutte le successive esperienze sessuali. Un rapporto difficile con i genitori mi porta a vivere lontano da casa , a viaggiare tanto ma anche a realizzarmi professionalmente.Tante esperienze brevi ma nessuna che abbia avuto un intenso trasporto sentimentale. Verso i 30 anni , forse volutamente o forse inconsciamente,interrompo quasi tutti i rapporti ; rare amiche , pochissimi amici (ma ahime piu' interessati ad altro che a una amicizia) e mi chiudo in me stessa dedicando al lavoro e alla pittura. A 34 anni conosco un ragazzo, sperimento una breve convivenza ma finisce male . Per la prima volta ho una reazione violenta , per mesi piango e mi di spero senza capire il perche'... in fondo nemmeno io credevo in questa storia fino in fondo. Un anno fa inizio un'altra storia... anche questa breve e tormentata. Finisce ma cerco in tutti i modi di tenermi l'amicizia ma e' solo sesso. Ora per motivi di lavoro vivo lontana da lui, in un paese straniero, ma ci sentiamo tutti i giorni. Alterno fasi di eterno amore a fasi di rifiuto proprio come una adolescente. Vorrei di piu'da questo rapporto ma ho parecchi dubbi. Lui a volte e' presente , a volte e' dubbioso. Non so se e' meglio interrompere definitivamente il rapporto o cercare di salvare il salvabile. Nei dubbi mi sento anche molto sola e questo mi procura molto dolore.
Si cerca di salvare il salvabile, quando ci sono forti motivazioni soggettive ed oggettive, che possono far prendere in considerazione il prosieguimento di una relazione, nonostante "tutto". Nel suo caso, una seppur valida motivazione di non rimanere sola, non ritengo sia sufficiente per un prosieguo del rapporto. Instaurare una relazione autentica è un suo diritto, nonostante le esperienze negative che l'hanno segnata. Cordiali saluti.
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