giovedì, aprile 26, 2007

SONO SULLA STRADA GIUSTA ?


Chicca N° di riferimento: 805375826 Età: 30 Gentile dottore, la mia storia probabilmente simile a quella di tanti altri ma in questo momento mi sembra di essere l'unica a soffrire così profondamente. Ho chiuso una relazione durata quattro anni con un uomo bugiardo, infedele, freddo e dipendente da alccol e cocaina che mi ha fatto del male ripetutamente. Sono stati anni di chiusure e riconciliazioni e di promesse di amore e fedeltà mai mantenute. Ogni volta che gli concedevo un'altra possibilità lui ben presto mi deludeva con l'ennesimo tradimento, l'ennesima bugia, l'ennesimo viaggioper raggiungere, a mia insaputa, "l'altra fidanzata" negli Stati Uniti.
Lo scorso inverno sono rimasta incinta fidandomi delle sue parole, del suo espresso desiderio di fare un figlio e di costruire insieme una famiglia.
Purtroppo però si è trattata di una gravidanza extrauterina e mi hanno dovuta operare nell’ottava settimana. E' stato in quel momento che ho capito di essere sola, lui non mi è stato vicino, si è dimostrato ancora una volta egoista e falso mantenendo il solito stile di vita. Sono stata malissimo e ho deciso di rivolgermi ad una psicoterapeuta per superare la perdita del bambino e per trovare la forza di lasciarlo.
Da circa un mese, dopo aver scoperto l’ennesimo tradimento l'ho lasciato.
Ora però mi sento, se possibile, ancora peggio di quando stavamo insieme, sono
spaventata e non ho voglia di reagire. Non riesco a stare bene con gli altri, vedo la mia vita un inutile susseguirsi di dolore e delusioni.
Sta crescendo dentro di me la convinzione che nella mia vita non c'è posto per l'amore e che forse sono io il problema. Forse non sono capace di vivere una relazione di coppia normale e questo mi fa soffrire ancora di più diquell'uomo impossibile. Ho paura del futuro e di me stessa, del mio carattere difficile e della mia incapacità di stare bene con gli altri.
Mi sono chiusa in me stessa perchè mi annoio terribilmente con amici e conoscenti e stare con loro mi fa rimpiangere ancora di più il mio ex e me ne fa
sentire ancora di più la mancanza. So che non posso tornare indietro ma non so come andare avanti.
A volte mi sembra di essere sulla giusta strada ma a volte ho la sensazione di
non sapere dove sto andando e questo mi terrorizza.
Come posso riconciliarmi con la vita, credere nel futuro e non soffrire più per il fallimento del mio sogno d'amore?
La ringrazio per l'attenzione e per aver creato questo sito che riesce a farmi sentire meno sola.

Lei fra il dolore di rimanere senza di lui ed il dolore di stare con lui, ritiene meno doloroso stare con lui. Perché il vecchio dolore lei lo conosce è diventato la sua vita, mentre il dolore di rimanere senza di lui è nuovo, senza senso. Ma è questo nuovo dolore che è terapeutico, che se superato può far uscire dal tunnel del distacco. Lei mi chiede “Come posso riconciliarmi con la vita, credere nel futuro e non soffrire più per il fallimento del mio sogno d'amore?” Ma nella frase precedente “A volte mi sembra di essere sulla giusta strada ma a volte ho la sensazione di non sapere dove sto andando e questo mi terrorizza.” è già insita una possibile risposta. Infatti quando si percorre una strada a noi completamente nuova, dopo averne percorso una vecchia sbagliata, abbiamo la sensazione di sbagliare di nuovo, a cui s'aggiunge la paura del non noto. Ma si avventuri lo stesso, vedrà che la certezza di essere sulla strada giusta aumenterà ad ogni passo, anche se talvolta avrà l’impressione di fare qualche passo indietro è per consolidare percorso già raggiunto. Saluti.


GRUPPO D'AUTO-AIUTO

simona N° di riferimento: 984657163 Età: 28 Ho letto recentemente un libro di Robin Norwood intitolato "donne che amano troppo", bene io sono una di queste, mi sono resa conto di avere scelto diversi partner per colmare un vuoto, per non sentire le mie emozioni fin da sempre nascoste per non soffrire, ho lasciato questo "amore" ma non sono capace di andare avanti nel mio percorso di amore verso me stessa. Ho letto in quel libro che esistono dei gruppi di auto-mutuo-aiuto per donne che hanno vissuto e vivono questo problema. Io vivo a Parma e mi chiedevo se per caso lei mi potesse indicare un gruppo che possa aiutarmi qui nella mia città. So che non posso farcela da sola..ho interrotto e ripreso questa storia mille volte ma ne sono completamente dipendente, non vivo che per lui ed ho una paura enorme di ricaderci o ancora, sono troppo vulnerabile, ho tendenza alla depressione e soffro anche di "bulimia".. tutto sempre per non provare emozioni.Vado anche da uno psicologo cognitivo_comportamentale ma sento che ho bisogno di parlare con donne che soffrono per lo stesso motivo per cui soffro anche io, ho bisogno di qualcuno che mi capisca e che mi ascolti. La prego di aiutarmi. Grazie
Purtroppo non sono a conoscenza dell’esistenza di gruppi d’auto-aiuto nella sua zona. Il più vicino è a Milano. Se vuole, può partecipare al prossimo seminario esperenziale su Milano. In quella sede verrà a contatto con persone che condividono la sua stessa problematica e potrebbe esserci la possibilità di costituire un gruppo anche nella sua zona. Saluti.

TRADIMENTO PER VENDETTA

Io ho tradito, per ripicca , perchè Lui mi feriva dicendomi che ero troppo grassa e che non riusciva a fare l'amore con me perchè gli facevo schifo.....all'altro piacevo per come ero dentro e mi faceva sentire importante, bella e sensuale....ma poi non mi vedevo più tra le sue braccia volevo essere amata dal mio uomo dal padre delle mie figlie....e sono tornata da Lui con la mente e con il corpo.....ma ora Lui mi ha tradito con una più giovane....ed è pazzamente innamorato di Lei .....non riesce a farne a meno però non riesce neanche a lasciare me......io lo amo e sono disposta a perdonare....ma la cosa forse è troppo fresca....abbiamo parlato molto...questo è servita a me a capire che sono una persona forte e sicura ma il dolore è terribile...forse lo merito ma ......chissà forse anche Lui prima o poi capirà che vuole solo me......non posso leggere il futuro...e non lo voglio sapere...

PAURA DI RICEVERE UN "NO"

Pegaso N° di riferimento: 672038918 Età: 23 Non so cm mai mi trovo qui seduto davanti al pc e a scrivere questo messaggio di sfogo. Fino ad ora mi sono sempre sentito immune da questa "malattia" che è l'amore, forse perchè mi illudevo del fatto di sentirmi ricambiato da una ragazza che mi piace e con la quale non sto insieme.... invece ho scoperto oggi che molto probabilmente mi preso in giro.
E' possibile che per amare qualcuno bisogna soffrire?
Perchè innamorarsi di una persona rischia di diventare un tormento?
Penso che la colpa sia mia...mi sono illuso di essere amato e ancora di più mi sono illuso che basti amare per essere ricambiato.
Ho taciuto i miei sentimenti più nascosti per paura di ricevere un "no".

mercoledì, aprile 18, 2007

LE PERSONE NON CAMBIANO


moira N° di riferimento: 83864285 Età: 45 Ho fatto di tutto e di più...anzi ho tentato di tutto e di più. Poi ho capito: le persone non cambiano e tutto quello che noi proviamo per loro non serve a far si che questo accada. Se non riuscirò a riacquistare rispetto per me stessa, se non capirò che anche io sono degna di questo non riuscirò ad averlo neanche dagli altri nè tantomeno da un uomo che non può capire come si viva con una simile ossessione. Ho 45 anni, due figli già grandi e dopo un difficile divorzio credevo di aver trovato in lui tutto quello che avrei mai potuto desiderare, solo che con ilpassar del tempo tutto questo mi ha trasformato in una tossicodipendente, perchè anche se non faccio uso di sostanze, gli effetti sul mio fisico e sulla mia mente sono stati esattamente gli stessi: malessere fisico e disagio mentale si sono fusi tanto da trasformarmi in un essere che prova vergogna anche per il solo esistere. Disturbi alimentari, crisi isteriche, attacchi di panico, autolesionismoe tutto di fronte all'indifferenza dell'uomo al quale chiedevo disperatamente aiuto e che ogni volta mi voltava le spalle. Sono finita in una clinica psichiatrica a curare una "depressione maggiore", e ora eccomi qui: continuo a prendere una valanga di farmaci, vado da uno psichiatra e continuo a star malissimo sebbene dolorosamente abbia iniziato a capire che, come dicevo all'inizio, nessuno cambia perchè noi vorremmo che lo facesse, e i nostri tentativi servono solo ad aumentare il nostro senso di fallimento e a darci più dolore. Non che aver capito questo mi serva a granchè, continuo a non essere capace di chiudere una storia che mi ha portata quasi al suicidio, ma non riesco ad impegnarmi perchè questa posso ricominciare a funzionare, quello che sento è ancora un gran dolore dentro e continuo ad avere crisi depressive anche se ora riesco a controllare le mie crisi e, per esempio a non farmi del male, non troppo almeno. Non che aver capito come scattano certi meccanismi mi serva a granchè....ma almeno posso pensare che non serva...per ora

ANORESSIA E DIPENDENZA AFFETTIVA

mary N° di riferimento: 742653061 Età: 28 Buonasera dott. Cavaliere le scrivo per avere un aiuto, non potendomi permettere per ragioni economiche di iniziare una psicoterapia, ed essendo devastata nel fisico e nella mente, ho bisogno di trovare qualcosa a cui aggrapparmi per risalire dall' abisso in cui sono finita. le racconto la mia storia.6 anni fa circa, dopo eventi dolorosissimi, e dopo aver terminato una terapia per anoressia, finalmente riuscivo ad essere serena e solare, fin quando ho incontrato un ragazzo a cui ho permesso di farmi le peggiori violenze che un uomo possa fare ad una donna. Sembrava inizialmente l'uomo perfetto: attento, premuroso, affabile, disponbile. dopo due mesi di relazione mi ha messo incinta contro la mia volontà. Ero combattuta, avevo l'università da finire, i miei che nn approvavano questa relazione a causa della sua malattia è infatti affetto da diabete mellito.lui che non voleva assolutamente che abortissi, non mi lasciava scelta, anzi non mi dava tempo neanche di riflettere. Dopo poco interruppi la gravidanza, fu una decisione difficile, sofferta, traumatica, che mi ha cambiato tantissimo.la causa che maggiormente mi spinse a questa scelta fu che lui era ambiguo ed io nn riuscivo mai a capire cosa nascondesse.A lui raccontai che il test era sbagliato, e che nn ero mai stata incinta. Solo dopo molto tempo, e per la sua spasmodica voglia di sapere, gli raccontai la verità. lui intanto era cambiato, sempre più aggressivo sia verbalmente che fisicamnte, mi tradiva, mi mentiva, mi umiliava, ed io non riuscivo a staccarmi da lui in nessun modo. l'anno scorso scoprii che faceva uso regolare di cocaina, fu troppo. lo lasciai e poco dopo scoprii che aveva iniziato una relazione con un'altra persona. trascorsero pochi mesi e ricominciammo a vederci. Sembrava fosse cambiato, disillusione che ho avuto poco tempo dopo, mi propose di sniffare cocaina, accettai , per paura di perderlo per sconfiggere l'invidia per l'altra persona che mi aveva sostituito e che condivideva con lui tutto. dopo mi resi conto che io non volevo drogarmi. con fermezza gli dissi che mai più avrei sniffato cocaina e i rapporti cominciarono a deteriorarsi sempre più. ricominciò ad offendermi, a picchiarmi, a lasciarmi sempre più sola. oggi nn siamo più insieme ma io non vivo più è un'ossessione , trascorro i miei giorni tra pianto e apatia e lo cerco continuamente, mi lascio ancora far del male in tutti i modi, non riesco a troncare la forza dentro di me anche se razionalmente mi rendo conto di tutta l'assurdità della situazione. non riesco ad accettare questo distacco. mi aiuti la prego , mi risponda. cordiali saluti
Veda oltre. Veda in quella sorta di continuità autolesionistica che l'ha portata dall'anoressia alla dipendenza affettiva. Due lati di una stessa medaglia. Forse il suo vuoto affettivo che ha origini antiche e profonde. Nel suo caso una psicoterapia è necessaria. Si rivolga ad una struttura pubblica dove potrà effettuarla gratuitamente. Mi dispiace ma la limitatezza di una consulenza online, sopratutto di fronte ad un disagio come il suo, m'impedisce di esserle maggiormente d'aiuto. La invito a leggere l'articolo del sito http://www.maldamore.it/l_amava_a_tal_punto.htm Saluti

COLPEVOLIZZAZIONE

paola N° di riferimento: 377677844 Età: 38 Salve. Sono innamorata di mio marito ma sembra che per lui non esisto più! Noi due ci siamo fidanzati nel lontano 1983 e abbiamo convissuto fino al 1991. Nel 1992 ci siamo sposati, ora abbiamo un bimbo stupendo di 3 anni ma pare che ciò non basti a renderlo felice! Capisco che nel lavoro stiamo attraversando un periodo difficile (siamo commercianti e ci sono troppe spese) perciò lui è diventato molto negativo e proprio oggi mi ha fatto spaventare dicendo che non vuole più tornare a casa! Non ha neanche pranzato e sono troppo preoccupata! Mio figlio è molto attaccato al padre e lo sono ch'io! Mia suocera dice di lasciarlo <> ma a vederlo così soffro tantissimo! Lei vive con noi e nonostante qualche battibecco ci vogliamo bene. E pensare che sono molto affettuosa! Il fatto è che lui fa ricadere tutti i problemi di lavoro su di me! Nel pomeriggio chiudo il negozio per 30 minuti (o anche qualche minuto in più) per portare mio figlio al parco e forse è questo il motivo che gli provoca tanta rabbia ma deve anche capire che la priorità va al bimbo! Secondo lui trascuro il lavoro ma non è vero! Perfino mia suocera è daccordo con me a portare fuori il bimbo ma lui non ne vuole sapere. Devo aggiungere che influisce anche nell'atto sessuale! Ho bisogno d'aiuto! La prego! Dove ho sbagliato? Aspetto una sua risposta al più presto, Grazie.
Lei sbaglia nel colpevolizzarsi del disagio relazionale di suo marito. Se continua con questa colpevolizzazione non aiuta nè sè stessa, nè suo marito, oltre a ripercuotersi il tutto sul bambino. Provi a cogliere un momento in cui avverte suo marito meno agitato e tenti di chiarire, con calma e pazienza, le reali cause di questo disagio. Saluti

martedì, aprile 17, 2007

NON MI DESIDERA

Roberto N° di riferimento: 695907344 Età: 41 Mi chiamo Roberto ho 41 anni e da 10 anni sono sposato con Claudia di 39 anni. Un rapporto matrimoniale molto sincero travagliato dalla impossibilità di avere figli nonostante vari tentativi e da delusioni sul lavoro che hanno molto provato Claudia. Lei inoltre, figlia unica, ha subito la necessita' di essere per i propri genitori (molto buoni ma con limiti intellettivi) una vera e propria guida nelle scelte quotidiane della vita (ad esempio vivevano in affitto e lei per anni e'stata angosciata dal trovargli una casa di proprieta' per evitare ripetuti traslochi). Per quanto mi riguarda ha avuto nei miei confronti un intenso amore(ci conosciamo da 20 anni) ma certamente ha mal tollerato alcuni miei difetti caratteriali che ,seppure a fin di bene, le facevano pesare la sua alimentazione molto sregolata e osservazioni che le facevo dopo alcune serate con gli amici. Nel 2005 Claudia ha deciso di sospendere tutti i tentativi per avere figli e l'ho appoggiata in questa scelta dolorosa anche perche' temevano che insistere avrebbe potuto danneggiarci come coppia. Purtroppo pero' dopo pochi mesi Claudia e' cambiata radicalmente, inizialmente perdendo ogni istinto sessuale poi via via non ha avuto alcun interesse per la casa o per me. Per 5-6 mesi e' uscita con nuove amiche ed io pur parlandole di cio' che stava succedendo mi sono letteralmente annullato assecondandola quando rientrava tardi o quando usciva ripetutamente la sera. Lei lentamente si e' riavvicinata tornando ad una vita' diciamo cosi' piu' "normale". Permanevano problemi sul lavoro (per l'ennesima volta era disoccupata e non riusciva a trovare uun lavoro stabile ma francamente non per suoi demeriti) e una totale assenza di stimoli sessuali. Cio' che era successo Claudia lo descriveva come l'essere entrata in un pozzo profondissimo dal quale ora le sembrava di vedere un po' di luce e di avere maggiore controllo sulla propria vita.Ad oggi (sono passati circa 16 mesi) Claudia e' quasi quella di un tempo , ha un nuovo lavoro (che sembra finalmente definitivo) ma cio' che ci logora e' l'assenza da parte sua di qualunque appetito sessuale. Gli psicologi che abbiamo consultato dicono che lei deve ritrovare una magggiore fiducia in se'stessa e che sara' un percorso lungo e incerto. Siamo andati molte volte vicini alla separazione ma entrambi siamo distrutti da questa opzione. Certo e' anche possibile che Claudia pur non volendo ammetterlo non sia piu'innamorata di me ma dagli atteggiamenti che ha non sembra (mi cerca sempre , mi dice ripetutatmente che mi vuole un mondo di bene, che sono la persona piu' importante della sua vita e che " si taglierebbe le braccia" se servisse per tornare quella di un tempo) Sappiamo che non ci sono soluzioni facili ne' terapie di sicura efficacia (abbiamo dosato anche la Prolattina che e' risultata normale) ma volevo solo chiederle se nella sua esperienza esiste la concreta possibilita' di soluzioni favorevoli o casi come il nostro hanno inevitabilmente un triste destino. Grazie di qualunque suggerimento che vorra' fornirci.
La possibilità di una soluzione favorevole c'è nel suo caso. A patto che se ne combattano le cause. Nel vostro caso ed in generale la causa non è mai una sola ma è sempre un insieme di esse. E' come se fosse un groviglio di nodi: bisogna scioglierne una alla volta, cercando di non avere fretta ed ansia. Mi rendo conto che è doloroso per lei "aspettare", ma non può far altro al momento. Qualsiasi "forzatura" produrrebbe solo l'effetto opposto. Insistere su di una terapia di coppia, quello potrebbe essere utile. Cordiali saluti.

giovedì, aprile 12, 2007

DIPENDENZA AFFETTIVA

marta N° di riferimento: 657653354 Età: 37 E da mesi che leggo i tormenti e le angoscie di questo sito che sono i miei tormenti e le mie angoscie e così ho deciso di scrivere anche la mia storia. La conoscono tutti i miei amici ma non sanno una cosa o meglio fanno finta di credermi: che quell'uomo che mi prende l'anima non è mio amico ma amante (perchè sposato con figli). Da un lungo percorso ho capito che i miei comportamenti vengono dalla mia infanza , dai miei genitori che al contrario delle altre storie, mi hanno super amato ed io per ricompensarli di questo grande amore mi sono adattata ai loro desideri: sono una figlia quindi brava , obbediente in carriera. Che fatica però questo ruolo! Mi sono presa cura di quest'uomo per lungo tempo con tutti i suoi problemi, ma nello stesso tempo mi soffocava , mi umiliava, e non riuscivo mai a mollarlo anzi al contrario se non lo sentivo per un solo giorno andavo in panico e Dio solo sa, cosa facevo per poterlo vedere. (parlo al passato ma ancora oggi è così) Poi è subentrata un'altra donna (la mia collega) e lui un giorno mi ha detto che in un nostro momento di crisi sono stati insieme. Non potete immaginare le mie pene, in fondo (come dicevano tutti) non ero la sua donna e non potevo essere gelosa (e così i miei amici si aspettavano l'ultima confessione del condannato).Lo imploravo di non vederla più , lo pregavo , locontrollavo in ogni suo movimento ma non serviva a niente (bastava una mia distrazione per perderlo di vista,spegneva il telefonino e io morivo dentro) Tutto questo è durato 6 anni : battaglie sofferenze dove lui e tutti mi dicevano che ero pazza ma poi ..."sembra che la loro storia sia davvero finita".Ma la mia no, sono ancora oggi con lui a soffrire ad essere soffocata a non vivere a perdere le mie giornate affrontando i suoi "delirianti problemi".Sapevo che ho una strana malattia ma non sapevo che aveva un nome "dipendenza affettiva".

PERCHE' ?

darklady N° di riferimento: 837302908 Età: 33 .. è successo.. mi si è aperto il cuore , dopo tanto tempo che era chiuso in un cassetto.. dimenticato.. ho comiciato a sentire i suoi battiti.. pian piano .. eppoi sempre piu prepotenti.. "ehi.. ci sono ..!!funziono ancora!! tutto questo x lui.. lui che mi faceva ridere.. che mi portava a fare lunghe passeggiate in moto.. che sfiorava la resistenza telefonica dell orecchio (3 ore la piu corta ) lui che mi dava la spalla .. dove scaricavo il mio dolore x una vita di disagi.. lui che mi faceva sentire unica. Non è mai cominciata .. ho aspettato in vano x piu di un mese e mezzo quel bacio .. che nn c è mai stato ..sei un amica x me .. una persona speciale.. ma forse nn er speciale abbastanza x far si che s interessasse a me .. in un altro modo.. Ho provato a dirglielo .. mi ha risposto .. nn h quella spinta in piu' che mi serve x andare oltre.. lo continuo a vedere.. ma nn è la stessa cosa.. è una droga .. mi basta vederlo ..ho provato a sedurlo.. mi sono sentita umiliata. .mi ha rivestito.. dato un bacio sulla guancia .. e mi ha sussurrato.. nn è necessario.. mi vai bene cosi'.. nn odiarmi , ma x fare l amore devo avere tutti i componenti e cn te ne mancano alcuni.. ma quando gli ho kiesto cosa .. mi ha risposto nn so .. davvero .. mi blocco.. questa è la mia storia che ormsai va avanti d 2 mesi e oltre .. ma ho deciso di evitare di vederlo ..mi faccio male cosi'.. vorrei solo capire xche' .. xche mi tiene a distanza..bastava dire nn mi piaci .. ma nn è cosi' .. fosse cosi semplice!!

sabato, aprile 07, 2007

TESTIMONIANZA: E' UN NARCISO


rebecca N° di riferimento: 886211597 Età: 41 Ad oggi non so se ce la farò a troncare la mia dipendenza. Sei anni su un ottovolante, una continua alternanza di sofferenze atroci, attese interminabili, colpi di scena e attimi di estasi, essenza di felicità. Da un lato vorrei che mai più mi cercasse dall'altro prego ogni momento di sentire la sua musica sul mio cellulare: Grido d'amore dei MatiaBazar.... "devi dirmi che mi ami". Le parole più adatte a questa storia maledetta. Ho raccolto la mia esperienza in un diario che ho intenzione di pubblicare perchè penso che molte donne potrebbero riconoscersi nei miei racconti. La sua sconvolgente bellezza, simile ad un angelo dannato, la sua giovinezza (dieci anni meno di me) mi hanno completamente stregato, drogato. Mai l'ho cercato e mai lo cercherò. Non penso di essere una donna stupida ma tale mi sento nei confronti della mia schiavitù. Come è possibile che non abbia la meglio il mio carattere forte e pieno di orgoglio? La mia fragilità nei suoi confronti mi disorienta. Se guardo davanti a me non vedo luce e non riesco ad ipotizzare una vita sentimentale felice ma solo dei surrogati di emozioni con uomini normali. Accontentarmi non è mai stato il mio forte. Anche se è quello che ho fatto con lui nella sfera sentimentale. Ripiegherò verso uno stato di perenne singolarismo e vivrò di ricordi. So perfettamente che è un narciso patologico ma anche ciò non è sufficiente ad aprire i miei occhi e a sentire che non mi potrà mai dare quello che vorrei da lui.

SENSI DI COLPA

giorgio N° di riferimento: 809463986 Età: 46 Dopo 13 anni di matrimonio e otto di fidanzamento, con due splendidi figli, un maschietto eD una femmina, ho deciso di lasciare mia moglie. Non ce la faccio più a sopportare il suo carattere aggressivo e sempre poco affettuosa nei miei riguardi. Comportamenti aggressivi spesso manifestati in presenza di chiunque. Per non parlare poi della sua scarsa disponibilità da un punto di vista fiscico, basti pensare che in tredici anni di matrimonio avremmo fatto l'amore per circa tredici volte ed in modo del tutto "sacrificato" sembrava che subisse la mia voglia d'amore ed il mio desiderio di renderla donna. Ora che mi sto allontanando giura che mi ama da morire e non vuole lasciarmi andare, ma a questo punto mi sento quasi di "odiarla" per quello che ha fatto, ma soprattutto per quello che non ha fatto. Il discorso è molto complicato, il senso di colpa mi sta corrodendo l'anima e mi sento morire ogni giorno di più. Vi chiedo aiuto ditemi cosa posso fare e se posso approfittare della vostra disponibilità per raccontarvi la mia devastante esperienza.un saluto giorgio.
Può sicuramente raccontare quella che definisce la sua "devastante" esperienza. I sensi di colpa nel rompere una relazione matrimoniale sono normali. Fanno parte del doloroso processo di distacco, purtroppo. Se fornisse ulteriori elementi le potrei dare maggiori indicazioni. Saluti.

SONO DIPENDENTE A 17 ANNI

lonely N° di riferimento: 643012183 Età: 17 Vorrei sapere come faccio a staccarmi da lui mi sento come una drogata... se non lo vedo per troppo tempo divento ansiosa e irascibile se ci litigo e mi fa piangere vomito, tutto mi sembra brutto se lui non c'è, non ho voglia di uscire con le amiche non voglio andare a scuola, penso solo a come farlo felice... ho paura, sto dimagrendo vistosamente e mi sento sola... non so con chi parlare, mi prenderebbero per pazza, vi prego qualcuno mi aiuti non voglio vivere cosi. di notte non dormo e vivo nel terrore che lui mi lasci... lui sa di tutto questo e non mi ha lasciata ma io sto male lo stesso. riesco a stare bene solo se lui fa il dolce e dimostra in tutti i sensi che mi ama... ogni suo cenno di distaccamento minimo per me è un incubo intollerabilmente doloroso...vi prego rispondetemi.
Nonostante la tua giovane età, manifesti tutti i sintomi di una dipendenza affettiva. Che dirti se non di leggere attentamente il sito stesso e di prendere coscienza delle possibili cause della tua dipendenza. La tua giovane età, unita ad una precoce consapevolezza, potrebbe permetterti di superare il tutto senza avere future "ricadute". T'invito anche a leggere la consulenza:
Saluti.

PERCHE' QUESTO MIO STATO D'ANIMO ?

NIKI 2005 N° di riferimento: 87765703 Età: 40 SONO SPOSATA DA 25 ANNI, HO 40 ANNI E HO 4 FIGLI.IL MIO MATRIMONIO TRA ALTI E BASSI E' ANDATO AVANTI.2 ANNI FA' E' SUCCESSO CHE HO FATTO SESSO CON UN AMICO DI FAMIGLIA SPOSATO ANCHE LUI. DA ALLORA ABBIAMO AVUTO DUE INCONTRI I QUALI MOLTO DELUDENTI. DOPO VARIE RICHIESTE ,TRA MESSAGGI E TELEFONATE; NON HO VOLUTO INCONTRARLO DA SOLA, MA HA CONTINUATO A FREQUENTARE LA MIA CASA,CONTRARIAMENTE AL MIO VOLERE. DOPO UN ANNO DI RIFIUTO, HA CONTINUATO AD ASSILLARMI CON RICHIESTEDI VOLERMI INCONTRARE, DICENDOMI: CHE, ERA INNAMORATO E CHE A LUI IL SESSO NON ERA LA COSA PRINCIPALE. QUESTA SITUAZIONE STAVA DIVENTANDO PERICOLOSA PER ME, TROVANDOMELO OVUNQUE .A QUESTO PUNTO GLI HO VIETATO E AVVISATO CHE NON DOVEVA GIRONZOLARMI INTORNO SIA A ME ,CHE ALLA MIA FAMIGLIA... ALTRIMENTIAVREI DETTO TUTTO A MIO MARITO E TUTTO QUESTO E' SUCCESSO TRE MESI FA'.DA UNAQUINDICINA DI GIORNI FA, MI SUCCEDE CHE LA NOTTE NON RIESCO A DORMIRE, E PIANGO SENZA MOTIVO, MI SENTO UNO STATO DI ANSIA E DI AGITAZIONE. PERCHE' QUESTO MIO STATO D'ANIMO?
Un tradimento, per quanto breve, fugace e deludente possa essere stato, è sempre un esperienza che lascia il segno ed è necessario rimuoverla dalla psiche. Il suo amico, nel per-seguitarla non le ha permesso di operare quella "rimozione" che lei desiderava. Nell'arco di questi tre mesi il suo inconscio ha "rielaborato" in qualche modo il tutto, portandola all'attuale stato d'ansia ed agitazione che altro non è che il non voler prendere atto di ciò che è successo e delle cause scatenanti. Saluti