giovedì, agosto 31, 2006

CODIPENDENZA

Klangel N° di riferimento: 349291784 Età: 23 Salve, non so da dove cominciare... Forse dal fatto che credo che il mio compagno (o forse dovrei dire ex e tagliare questo rapporto logorante con lui, fatto di bugie, menzogne, cose non dette...) sia dipendente dal gioco d'azzardo. Non riesce a smettere di giocare nonostante io gli abbia detto che l'avessi lasciato se continuava a farlo, ha contratto dei debiti con le banche a causa del gioco e non si lascia sfuggire l'occasione di giocare a macchinette, gratta e vinci, superenalotto, lotto, carte... Mancherebbe solo il Casino e non oso pensare a cosa accadrebbe se ci andasse! Non so più cosa fare per aiutarlo, arrivati a questo punto e dopo soltanto un anno di rapporto, e ormai mi rendo perfettamente conto che da sola non posso aiutarlo, non mi ascolta, forse perchè crede di non potermi perdere o si aspetta che tanto io lo perdono sempre. Ho scoperto di nuovo, dopo alcuni mesi che sosteneva di aver smesso, che gioca ancora, e che, ancora una volta, me l'ha tenuto nascosto nonostante le mie
preghiere di dirmelo se l'avesse di nuovo fatto, e all'ennesima litigata e mia intenzione di lasciarlo ha detto di nuovo "posso smettere, ma non lasciarmi ti prego, aiutami tu, faccio qualsiasi cosa", frase già detta in passato e mai avveratasi.
Questo rapporto mi sta logorando e ancor più mi logora il fatto che lui probabilmente non si rende conto di avere un problema, non si rende conto che quello che fa è sbagliato e neanche la sua famiglia se ne rende conto, visto che vede il suo "solo come un vizio". Per me non è un vizio, è un vero e proprio problema, (visto ke ha perso molti soldi e contratto anke debiti a causa del gioco) e non so più cosa fare per aiutare questa persona e per aiutare me stessa a uscire da questa situazione. So che probabilmente è inutile ogni cosa che faccio, perchè lui non capisce, allora ho deciso di scriverLe per avere un parere medico. Forse dovrei "solo" riuscire a lasciarlo definitivamente (cosa che non riesco a fare, forse ne sono dipendente affettivamente perchè, alla fine io e lui ci amiamo e me lo dimostra) e chiudere con questa storia che fa male soprattutto a me. Mi ha detto di nuovo "Giuro che smetto, lo faccio per te perchè non ti voglio perdere, faccio qualsiasi cosa, anche lo psicologo, anche i Giocatori Anonimi", sarà vero questa volta? Come capirlo? E come capire se io sono capace di stare ancora con lui -nonostante questo- oppure la mia è solo "voglia di salvarlo"?
La prego di aiutarmi e di dirmi cosa posso fare per aiutarlo! Grazie infinite

Il grande errore di fondo è che lui promette di cambiare per non perdere il suo amore. Lei rafforza quest’atteggiamento minacciandolo di lasciarlo se non cambia. Niente di più sbagliato. Il cambiamento deve trovare linfa nel suo compagno, nel suo diventare consapevole e perseguire il proprio benessere personale. Al massimo il timore di perdere lei deve essere un motivo in più per uscire dalla sua dipendenza. Se fosse l’unico motivo, nel momento in cui ricade di nuovo, finirebbe coll’attribuire la colpa a lei. Se vuole veramente aiutarlo deve passare dalle parole ai comportamenti. Mi scusi l’estrema determinazione, ma lo lasci promettendogli che prenderà in esame di ritornare con lui, nel momento in cui il suo recupero sarà avvenuto.
E’ anche l’unico modo per salvare la sua relazione. Continuando così, finirà comunque col perderlo. Prolunga solo l’agonia. Deve essere solo lui a responsabilizzarsi sul suo recupero, decidendo cosa e come fare.

domenica, agosto 27, 2006

AMORE IN CAMBIO DI.....

k. N° di riferimento: 952633397 Età: 32 Buon giorno Dottore, finalmente ammetto di essere fortemente dipendente da una persona, di aver fatto scelte solo per LUI, di aver impostato tutta la mia vita intorno a LUI. Dopo un matrimonio saltato inizio a viaggiare come assistente turistica, questo lavoro mi regala mille avventure e molti uomini di passaggio, nel mio peregrinare incontro a Genova, mia città natale, un ragazzo senegalese, che diventa mio marito. Ci siamo sposati per i documenti, un pò per gioco, e io mi stabilizzo, trovo un lavoro in un ufficio e investo tutto soldi, tempo in questa mia nuova famiglia.
Differenze culturali, e caratteriali evidenti, ma non mollo, voglio un figlio, voglio una famiglia, dopo 8 mesi di tentativi, per avere un bambino, ci lasciamo...non l'avevo mai amato in fondo volevo solo una famiglia e soprattutto un uomo tranquillo e che mi tranquillizzasse dai miei eccessi, sesso vita sregolata etc... etc...
Finito con lui inizio a giracchiare e incontro un suo amico, sempre senegalese, bello e dannato, "famoso" nel suo giro.
Inizia una relazione, coinvolgente emozionante, mi sembrava impossibile provare
ancora dei brividi...dopo solo 2 mesi rimango incinta.
Lui non vuole io si, contro tutto e tutti, parto per un viaggio introspettivo, torno più decisa che mai a tenere il bambino, ma l'ecografia mostra un arresto della gravidanza. Dolore, panico, lui non c'è, non c'è mai stato, ma io continuo a cercarlo, lo idealizzo come un uomo perfetto, ma so che è solo un egoista, ha un figlio da un'altra donna, ha una moglie, e me.
Cambio città, e lui quasi mi segue, dice che si vuole trasferire a Milano, non parliamo mai di sentimenti, sesso, eccessi, io lo idolatro come un DIO, divento la sua schiava, gli presto 4000 euro, mi riduce al lastrico.
Ha le chiavi di casa mia, entra ed esce quando vuole, però mi regala delle emozioni, adoro il suo essere così prepotente e padrone, ma so che mi sto distruggendo la vita. Mi dice che vuole venire a vivere a Milano, non parla mai della sua vita "fuori" reperisco informazioni da amici comuni, ma so che ha altre mille donne, oltre alla moglie la mamma del figlio e me.
Non faccio mai domande, quando arriva lo accolgo in una casa profumata di incenso, massaggi e buon cibo, non importa se ho solo 50 euro fino alla fine del mese...lui è lui.
In un anno e mezzo gli do circa 5000 euro, pago sempre io, ma ne vale la pena mi dico.
Gli scrivo messaggi ogni giorno da un anno e mezzo, non ha mai risposto a uno, ma li legge e poi li tira fuori come se li avessimo vissuti, Arriva a sorpresa, entra in casa e tutto deve essere PERLUI. Odio suo figlio, quando ne parla, raramente mi vengono i brividi, non si è mai più parlato di quell'episodio..mai piu. Prendo una casa più grande, lui dice la sente un pò sua, ma non paga l'affitto, il trasloco lo faccio da sola, poi dice che vuole qualcosa di più da me... Parla di sentimenti, io penso finalmente ce l'ho fatta...finalmente....esce fuori l'argomento aborto, si riapre una ferita, e capisco che per un anno e mezzo, ho mentito a me stessa...rincorrendo un uomo che mi sfrutta.
Non riesco a liberarmi di lui, ci ho provato per due settimane, sto male, come una crisi di astinenza, ora ho un buon lavoro, sono economicamente distrutta, ma potrei piano piano recuperare, se non dovessi mantenere lui...ma non riesco a liberarmi.
Scrivere i messaggi a quel numero è diventata una droga, sento la sua voce e sto
bene, quando lo vedo dimentico tutto tutto Ho bisogno di aiuto, ma non ho i soldi per uno psicologo. Ho davvero bisogno di aiuto. k.

Nel risponderle mi permetta di partire da un elemento che mi hanno colpito nella sua storia: i Soldi o se vogliamo il Baratto.. Già dalla prima unione lei ha barattato quest’ultima con la cittadinanza che offriva. Successivamente, con l’attuale compagno, baratta emozioni, affetto con concessioni economiche. Non succede mai che lei meriti e pretendi affetto ed amore semplicemente per quello che è e che vale. Alla fine della sua email dice “potrei piano piano recuperare, se non dovessi mantenere lui...ma non riesco a liberarmi.” Lei, incosapevolmente, non vuole liberarsi perché forse desidera un amore che nasce dal “baratto”. Le suggerisco di riandare indietro nel tempo, ai suoi legami affettivi originari, quelli infantili ed adolescenziali. Forse quest’ultimi, non per colpa sua, sono stati impostati sul baratto. Il primo passo che deve fare è interrompere questo copione. Sarà difficile, rischioso e doloroso, ma deve eliminare la sudditanza economica che l’altro ha nei suoi confronti. E potrà farlo se lei per prima accetta di amarsi e di essere amata per la sua unicità di persona. Lascio, volutamente, per ultimo un altro elemento che s’evidenzia nella sua email: il desiderio di un figlio, nonostante la relazione sia sbagliata. Quaest’ultimo elemento nasconde ii suo grande desiderio di amare in maniera autentica. Ma mi fermo quì, per la limitatezza di una consulenza online. La invito anche a partecipare al forum dove altri potranno esserle d’aiuto. Mi scusi per la franchezza con cui le ho risposto, ma il mio obiettivo era di scuoterla. Cordiali saluti.

FALSE PROMESSE

Lara N° di riferimento: 219750934 Età: 32 Buongiorno dottore, ho scoperto da poco questo sito girando a caso in cerca di qualcosa a cui appoggiare il dolore che mi tortura, e qui ho trovato quello che cercavo. Mi sono accorta che la mia storia è una fotocopia di mille altre, che il susseguirsi di quello che mi è successo ha una linea comune. Adesso, leggendo le varie testimonianze, mi accorgo che il suo rimandare, le sue promesse mai mantenute, in generale il suo comportamento non è mai stato nemmeno originale. Ho una relazione con un uomo sposato, relazione che continua da più di un anno. Non so nemmeno come ci sono finita, all'inizio ho lottato contro questa relazione, sapevo che non era corretta, che non era quello di cui avevo bisogno, cioè di una persona accanto, di una famiglia, di figli. Ma lui un po' per volta, con molta dolcezza, con la sua ottima loquacità sua dote principale, mi ha convinto avrebbe risolto la sua posizione, e avremmo potuto condividere i miei sogni che sembrava fossero anche i suoi. "Ti chiedo solo di aver pazienza" mi ha detto, non immaginavo il vero significato di questa frase. Io gli ho creduto, credevo che tutto fosse vero,
perchè quando siamo assieme stiamo così bene, lui mi ama...io lo amo, dormiamo abbracciati parliamo del nostro futuro, condividiamo i sogni, la passione è travolgente. Ed è lui che più di tutto sottolinea queste cose, io cerco sempre di stare un po' attenta, ma ormai ero già in trappola. Poi cominciano a
passare i mesi, le sue prime scadenze cadono nell'aria, ma ne ha subito pronte
altre. Io cerco di capirlo, immagino che non è facile neanche per lui. Ma il
dolore comincia a non farmi dormire la notte, la rabbia ribolle sempre più
forte nelle giornate passate da sola mentre lui sta con la famiglia, mi sembra
di impazzire. Io comincio ad essere sempre più disperata, non so dove sbattere
la testa, la situazione mi è insopportabile, comincio a sentire la presa in
giro. Lui è sempre più raggiante e solare, la sua allegria mi irrita, nascondo
a lui per un po' la mia tortura poi cedo, gli grido il mio dolore e chiedo
aiuto proprio a lui. Lui cade dalle nuvole, non capisce cosa mi manca, pensava
che il suo amore bastasse a colmare tutto il mio vuoto, in fondo l'unica cosa
che mi aveva chiesto è di aver pazienza. Sopporto ancora, a sentir parlare lui
sembra sempre che la separazione debba avvenire domani, ma domani è di nuovo
domani. Così passano i giorni e quindi i mesi e niente cambia. Io penso di
vivere in un incubo, comincio a perdere interesse per tutto, passo giornate
intere a letto, piango in continuazione, niente mi smuove nessuno mi può
parlare. Lui continua allegramente a fare la sua doppia vita, continua a
parlare del nostro futuro, io non gli credo, mi sento apatica, ma non riesco ad
uscire. E' lui la persona con cui vorrei dividere la mia vita, lo amo, diviene
il mio unico pensiero. Adesso, dopo che mi ha detto che con sua moglie stanno
parlando di separazione, sono andati in vacanza assieme. Adesso, io ho deciso
di chiudere, gli ho mandato un messaggio pieno di odio, lui non si è fatto
sentire, non ha detto niente ed è partito. Sono passati solo tre giorni, certo
che si sta male, oggi mi sono decisa anche a scriverle, anche forse solo per
sfogo. La moglie non sa niente di questa relazione, qualche volta ho una gran
voglia di farle saper tutto, ma poi penso che non sono una persona vendicativa,
e non posso cadere così in basso. Non so se ce la farò, anche perchè di fronte
a lui crollo, e purtroppo lavoriamo assieme, quindi non posso avere un distacco
totale come lei consiglia. Ma ho tanta voglia di tornare a vivere, di riavere
le mie speranze e le mie giornate. Le testimonianze nel sito mi hanno fatto
bene, ho visto che non sono sola. Ma ho letto di donne che sono andate avanti
così per anni, io non lo voglio fare! Spero tanto di avere la forza questa
volta. Non ho mai avuto problemi in famiglia, che anzi è il mio punto di forza,
e ho bellissimi ricordi della mia infanzia. Grazie.

Grazie a lei per l’ennesima, purtroppo, dolorosa testimonianza in tal senso. Non ho niente da aggiungere se non quella di usare la sua famiglia come risorsa affettiva per un distacco da lui. Il lavoro non aiuta il distacco, ma neanche deve rappresentare un pretesto per ricadere. Le consiglio, casomai non l’avesse fatto di leggere la seguente testimonianza:
http://maldamore.blogspot.com/2006/04/dipendenza-senza-fine.html.
Cordiali saluti.

PAURA DELL'ABBANDONO

151923298 Età: 30 Anche stamani mi sono svegliata con le lacrime agli
occhi: nessun messaggio da lui che è lontano per lavoro.
Sto male,dottore,male davvero, perchè vorrei che fosse più presente, perchè ogni
volta ho paura che tornando a casa pensi a me e non mi voglia più vedere. Mi
rovino la mente nel fare castelli in aria sui suoi presunti tradimenti: pensi
stanotte l'ho anche sognato, ed era la stessa scena che avevo vissuto,però
realmente, col precedente fidanzato.
Mi aiuti,sto male,non voglio rovinare questa storia.Lui dice di volermi
bene,tanto, e che anche quando non c'è deve bastarmi la consapevolezza del
nostro amore. Dico di sì:ma poi da sola mi consumo di paure,tristezza,insicurezza,rabbia...
Perchè è così? Cosa rincorro,perchè a me l'amore non basta mai,perchè non mi
fido...perchè? Perchè?
Dare la colpa ad un padre assente? Ad una mamma soffocante,ma infantile? Alle
"attenzioni" di un parente,troppo "premuroso"?
Non lo so,so solo che vivo male ogni legame affettivo,vivo col terrore
dell'abbandono e per questo passo da un letto all'altro,perchè sto bene solo
nella fase iniziale della storia,quando si pensa che mai finirà...per quello
strano gioco di ormoni ed endorfine! Ma poi,quando si consolida il rapporto,via
che si ripiomba nel vortice; allora due alternative: lasciare o ossessionare
per farsi lasciare.
Ma questa volta no,voglio che duri,voglio conoscere davvero questa persona,non
voglio scappare. Come posso riuscirci?
Cavolo, anche adesso sto piangendo come una vite tagliata,sto male dottore,mi
aiuti, non riesco più a vivere: sono due persone,davanti a lui la persona
ragionevole che capisce i problemi di un'azienda in crescita,da sola una
persona fragile che guarda compulsivamente il telefono e piange perché "lui
non pensa a me perchè chissà con chi starà facendo l'amore adesso".
Ho paura non voglio distruggere la mia vita,non voglio distruggere questa
storia.
Mi aiuti,per favore, due parole per dare luce a questo buco nero di paure e
pensieri.
E poi: se mi lasciasse? Morirei? No...lo so,ci sono già passata,ma è proprio
l'idea dell'abbandono che mi fa morire dentro al solo pensiero di passarci
ancora in mezzo. Mi aiuti,voglio iniziare a star bene. Grazie.

La sua paura dell’abbandono è dilaniante, ossessiva. Per cui, come descrive anche lei, Abbandona per non essere Abbandonata. Ma questa volta è diverso: vuole costruire un rapporto autentico ma la paura dell’abbandono glielo impedisce. Colga allora l’occasione per non combattere solo i sintomi, come ha tentato di fare finora, ma per andare alla ricerca delle cause. Ricerca che non deve essere autoindulgente al fine di giustificare i suoi comportamenti, ma deve servire di stimolo per superare le sue paure. Capovolga il verso Ovidiano dal “Non posso stare né con tè, ne senza di tè” nel “Posso stare con tè e senza di tè”. Nel frattempo, di fronte alle crisi acute d’abbandono, attui una tecnica di “arresto del pensiero” in cui deve assolutamente ed immediatamente coinvolgersi in un attività che l’assorba, non permettendole di pensare. Cordiali saluti.

NUOVA PROGETTUALITA'

TULIPANO N° di riferimento: 201179104 Età: 39 Mio marito è stato sempre tormentato dal fatto che avessi avuto un ragazzo prima di lui e che lui non fosse stato il mio primo uomo. Hasempre covato dentro questa terribile cosa perchè il suo amore per me è sempre stato molto forte, ma ultimamente, in seguito a miei comportamenti giudicati poco corretti nei suoi confronti, per via dei figli che vorrebbe che educassi diversamente, per modi di vedere diversi, per sbagli inutili su situazioni già precedentemente analizzate, per considerazioni diverse sul comportamento delle persone che mi circondano e soprattutto per la mia incoerenza, superficialità e mancanza di raziocinio e analisi di tutto ciò che riguarda la mia vita quotidiana e soprattutto del passato, insomma per tutto questo, abbiamo finito con il litigare sempre di più fino alla quasi rottura quando lui mi ha confessato che tutti i miei comportamenti e il suo stare male da venti anni è dovuto a ciò che ha sempre represso e che io ho solo ingrandito non facendo mai quello che poteva essere più consono ad una vita migliore.
Non lo ho ascoltato quando mi gridava aiuto, perchè soffriva in silenzio ed io non me ne sono accorta, anzi era l'unico punto fermo della mia vita: sapere che lui mi amava incondizionatamente.
Forse mi sono sbagliata, o peggio o per esso che cambiasse questo fantastico
sentimento che lui provava per me.
Non so più che fare, se potessi tornare indietro cancellerei quanto di
sbagliato ho commesso nella mia vita, ma non posso.
Ho cercato invano di fargli capire che la mia vita è cominciata quando ho
conosciuto lui, che ciò che è successo prima io l'avevo sotterrato e
dimenticato, ma.. ogni tanto lui ci ritorna. Me ne accorgo dai suoi occhi, che
all'improvviso si intristiscono e si fanno lucidi e si allontana con la mente.
Gli ho detto che voglio aiutarlo a superare questo momento, che non gli
permetterò di rovinare quanto di bello abbiamo creato, per noi, i nostri tre
figli, che risentono spesso del ns. nervosismo....
Adesso però sento di non farcela ho bisogno di aiuto e di consiglio...visto che
ho tutto dentro di me e non parlo con nessuno di ciò che ci succede.
Siamo due persone molto solari, allegre, spiritose, amanti della vita....e
allora? perchè ci stiamo facendo morire?

Ritengo che il malessere di suo marito sia più profondo delle recriminazioni passate che lui adduce. C’è qualcosa nella vostra relazione che vi sfugge, che và al di là dei motivi apparenti. Dovete cercare d’approfondire maggiormente i motivi di contrasto. Spostate anche il focus delle discussioni dal passato al presente ed al futuro. Riflettete su ciò che è il presente, indipendentemente dai rapporti trascorsi, e quale futuro può avere la relazione alla luce dei cambiamenti che sono in atto. La coppia a questo punto necessita di una nuova progettualità, se possibile. Tutto il resto non fa che impantanarvi nella crisi. Cordiali saluti.

giovedì, agosto 24, 2006

POSSO FARCELA DA SOLA ?

Gingia N° di riferimento: 986916282 Età: 31 Sono confusa come non mai. Ho scoperto che quello che credevo fosse passione,amore...in realtà è solo dipendenza affettiva.Mi sono ritrovata in ogni passo che ho letto sul vostro sito e mi sono quasi disperata per le pene infernali che ho fatto passare ai miei ex. Adesso ho vicino un ragazzo splendido che stavo quasi per perdere perchè "dopo quattro mesi di relazione non vuoi passare ogni minuto con me e continui ad avere la tua vita, trascurandomi". Mi stava per lasciare dopo che per tre volte gli ho fatto queste scenate.Per fortuna girando su internet per cercare un modo di lasciare un ragazzo così "degenerato" sono incappata su quasto sito e ho capito: ho una dipendenza affettiva.Del resto ho avuto: padre assente, madre bambina con conseguente assunzione di troppe responsabilità su di me,molestie sessuali da bambina da parte di un cugino.Potevo non esserlo? Ho anche un'altra dipendenza,ma per ora non mi sento di scriverla. Il mio problema è che ho appena concluso due anni di psicanalisi perchè avevo superato tutto. MI CHIEDO E CHIEDO: visto che ho tanti strumenti psicoanalitici, visto che già dopo aver capito che sono dipendente ho sentito meno il bisogno delle "dosi"d'amore: POSSO RIUSCIRE A SUPERARE TUTTO DA SOLA???IL FATTO DI SENTIRMI IN GRADO DI FARLO E' INDICE DI QUALCOSA DI POSITIVO O VOGLIO SOLO AGGIRARE IL PROBLEMA?SONO STANCA DI PSICOLOGI, PSICOANALISTI, ANSIOLITICI, FIORI DI BACH E QUANT'ALTRO: VORREI SOLO VIVERE UNA RELAZIONE IN PACE CON QUELLO CHE SENTO ESSERE L'UOMO DELLA MIA VITA.SE PENSATE CHE ABBIA BISOGNO D'AIUTO,DITELO,VOGLIO ESSERE FELICE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! GRAZIE
Mi permetta di risponderle con una breve storia zen
"Un monaco si lamentò con il suo maestro perché non riusciva a raggiungere il versante opposto di una montagna."La colpa è tua" gli rispose il maestro."In che cosa sbaglio? Che cosa mi manca?" domandò l'allievo."Vieni con me, e te lo mostrerò."Il maestro chiamò un altro discepolo, che era cieco, e tutt'e tre si recarono sulla montagna, in un punto in cui uno stretto tronco era stato gettato su un burrone."Attraversa!" disse il maestro al primo monaco.Il poveretto guardò il fondo del burrone, il debole tronco e rispose: "Non posso: ho paura".Allora il maestro si rivolse al discepolo cieco e gli diede lo stesso ordine.Il monaco attraversò senza esitare il burrone."Hai capito?" domandò il maestro al primo monaco.
È sempre la paura il sentimento che si oppone alla nostra crescita: la paura di essere autonomi, la paura di essere abbandonati, la paura dell'ignoto, la paura di perdere il proprio io, la paura della responsabilità. Eppure, per raggiungere l'altra riva, è necessario affrontare l'abisso; e questo non può essere fatto se non si eliminano i mille timori che ci accompagnano nell'attraversamento. E spetta a noi farlo. Psicologi, psicanalisti e quant'altro ci possnon indicare la strada, ma sta a noi percorrerla, anche se tortuosa e difficile.
Ho appena letto la sua risposta. Innanzi tutto grazie per il tempo che mi ha dedicato e per la storia zen che calza perfettamente alla mia vicenda.In questi giorni sono tornata dalla mia dottoressa,perchè ho avuto la cd. regressione all'infanzia, con conseguente rimozione di tutto il dolore provocato da mio padre che nemmeno mi vedeva quando ero bimba!Per si sarebbe taglaito un braccio per me!Ah...benedettto Edipo...Ho titrato fuori tutto,spero,considerato quanto sono stata male e devo dire che l'aspetto più grave, quello che mi attanagliava di più era il senso di abbandono,proprio come aveva colto lei.Papà mi ha abbandonato lo farà senz'altro anche il mio attuale compagno.Con le storie precedenti...era tutto semplice, li lasciavo io perchè in genere sceglievo partner che solo un folle avrebbe avuto accanto per più di un mese...e via,con i pianti perchè non ero adeguata al mondo in quanto incapace di tenermi un uomo! Adesso mi sento come se avessi fatto un giro in lavatrice...ma spero che sia servito.Penso che se lui ha scatenato questa gran voglia di vivere,significa che abbia toccato, per la prima volta, il mio cuore.Grazie ancora dottore e spero di poter continuare a scriverle,quando il mio cuore non sarà...proprio sano!Lo dico senza retorica,sta facendo una grande cosa ad aiutare le persone che soffrono di mal d'amore,perchè troppo spesso veniamo additati solo come sfortunati,esigenti o peggio stravaganti nelle scelte affettive,delle quali dobbiamo aver la forza di prenderci tutto.Ma non è così¬: noi non scegliamo,sceglie solo il nostro inconscio incrostato di dolore che attua delle strategie,a volte patetiche,solo per farci sopravvivere.Ora l'ho capito...Continui così!P.s. Ho pensato solo ora che se ero stanca dei dottori...perchè ho scritto a lei??????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Probabilmente mi ha scritto perchè la tenacia e la speranza sopravvivono in lei. Si può essere stanchi di tutto e di tutti, ma in ognuno di noi sopravvivono sempre degli esili fili a cui dobbiamo "aggrapparci" quando tocchiamo il fondo. Lei non ha scritto a me ma a quella parte di lei che, inconsciamente, spera ed è tenace. Di nuovo saluti.

domenica, agosto 20, 2006

TRADIMENTO INSUPERABILE

Fabio N° di riferimento: 650923776 Età: 28 SO CHE E' IL MESE DI AGOSTO, MA VI PREGO DI PRENDERE IN CONSIDERAZIONE LA MIA RICHIESTA, E' URGENTE.Mi chiamo Fabio (nome fittizio), ho 28 anni. Fino al mese di aprile ero fidanzato felicemente da 4 anni con una mia collega di lavoro e pensavamo al matrimonio. A fine marzo mi sono laureato in legge. Credevamo di essere fatti l'uno per l'altro. Ma a volte si facevano sentire le diversità di vedute su alcune questioni fondamentali che avremmo dovuto affrontare nella nostra eventuale convivenza. All'improvviso lei ha trovato una passione (nel canto) e non sentendosi appoggiata a dovere da me che ero impegnato nella redazione della tesi universitaria e che non vedevo di buon occhio tutte quelle persone che la circondavano e che la lanciavano a capofitto in un ambiente aspro e sporco mi ha confessato dopo giorni di crisi e musi lunghi che non sapeva più se voleva continuare ad andare avanti con me. In quel momento si aspettava una reazione forse, una risposta. Mi sono sentito cadere il mondo addosso, ma non ho fatto nulla per trattenerla. Forse perchè attirato da una nuova esistenza libera e non consapevole di quello che stavo perdendo anche per il fatto che lei era cambiata molto dal primo giorno. Forse perchè stordito dalle sue parole mai pronunciate prima in 4 anni. Fatto sta che io pur soffrendo cominciai a rassegnarmi al fatto che lei era andata via e offuscato dalla presenza di una ragazza che mi piaceva, ma che non avevo mai avuto il coraggio di incontrare,mi sentivo rinfrancato e soprattutto vedevo un'ancora di salvezza in lei.Quindi sono trascorsi 3 mesi, e quando stavo ormai rassegnandomi, pur soffrendo, all'idea di aver perso la mia fidanzata (anche perchè lei mi faceva continuamente capire che non mi amava più) stavo cominciando una nuova vita, sentivo con più frequenza l'altra ragazza della quale mi attiravano varie cose, ma che non avevo il coraggio di incontrare perchè mi sentivo ancora molto legato alla mia ormai ex ragazza; ripresi le vecchie amicizie e le vecchie abitudini. Ma all'improvviso lei si rifà viva, dicendomi che non mi aveva mai dimenticato, che mi amava e che si era accorta di non poter vivere senza di me.Era disperata e piangeva. Io sentivo che si ripresentava prepotentemente davanti a me la possibilità di rivivere le emozioni di un tempo, di non piangere più davanti alle foto dei viaggi, ai ricordi. Ma lei, chiedendomi se nel frattempo io avessi un'altra, mi disse che aveva visto un altro in quei 3 mesi, e alla mia domanda se vi era andata a letto, rispose di si. Io ricevetti un colpo mortale, mi sentivo mancare il respiro, ma lei mi mancava. Volli sapere chi era e lei dopo molti tentennamenti mi disse che si trattava di quel ragazzino di 20 anni, grassoccio, che suonava il piano nello studio di registrazione dove collaborava, che in quel periodo aveva asciugato le sue lacrime e credeva di cominciare ad innamorarsene. Io non ci potevo credere. Lo stesso ragazzo del quale lei mi parlava dicendomi che le faceva solo tenerezza,che era un collaboratore e che non dovevo preoccuparmi. Io temevo che quel mondo me la portasse via e così era successo. Quel ragazzino che quando mi incontrava mi diceva: " non ti preoccupare, tanto ci penso io ad allontanare da lei tutti i malintenzionati quando tu non ci sei. E io mi fidavo. Mi fidavo di lei che si era sempre dimostrata così ferma su alcuni valori e che era così timida da impiegare tanto tempo per non avere vergogna di me. Ma io pur avendo ricevuto questo colpo mortale, soffrendo e piangendo ogni notte, decisi di riprovare con lei. Mi tornava in mente sempre quella scena di lei con quel ragazzo e il suo viso in lacrime quando disperata aveva capito che io non avevo la forza di tornare con lei dopo questo episodio. Forse perchè sentivo colmare la mancanza di lei trascorremmo 3 giorni fantastici,comportandoci come se non fosse mai accaduto nulla e ripromettendoci di amarci per sempre. Ma il quarto giorno, ripensando a quella cosa, cominciai adavvertire un dolore al petto, allo stomaco. Un dolore, che mi portava difficoltà di respirazione e formicolio agli arti superiori e inferiori. Facevo finta di nulla, credendo che prima o poi sarebbe sparito. Ma all'indomani questo dolore aumentò. Terribilmente. Avevo gli incubi. Finchè il dolore e l'ansia divennero insopportabili, non riuscivo a deglutire nulla e io le dissi tutto. Le dissi che non ce la facevo a vivere con quell'incubo di lei a letto con un altro, seppur in un periodo durante il quale noi non eravamo ufficialmente insieme. Le dissi che l'immagine di lei in un letto che condivideva con un altro le nostre cose mi uccideva e che non avrei potuto proseguire tutta la vita con quel peso sullo stomaco. Decisi di lasciarla, piangendo, disperato credendo di stare meglio. Ma è qui che è cominciato il mio calvario. Ogni giorno piango e rivivo flashback dei nostri ricordi, di lei che mi sorride e che durante i sogni mi implora di non andare via. E' una continua tortura. Lei è un pensiero fisso. Ma c'è un ostacolo insormontabile che è rappresentato da quell'episodio. Primo perchè mi ha fatto scoprire un lato di lei che non mi sarei mai aspettato, ferma com'è su certi valori. Poi perchè continuava a dirmi che non mi aveva mai dimenticato e che pensava sempre a me.Ma come si può andare a letto con un altro (per una che non è facile a certe cose) pensando e piangendo per il proprio ex? Io la pensavo sempre nel periodo in cui non stavamo insieme eppure non ho avuto neanche il coraggio di uscirci con quella ragazza che sentivo. E' passato più di un mese e la tristezza è aumentata giorno dopo giorno. Mi manca, sento che il mio amore per lei non è finito, ma sento che per me quell'avventura con quel ragazzino è un incubo insuperabile, che mi uccide lentamente e che mi da la certezza che non potrò mai sopportarlo. Ogni notte sogno lei che mi chiama, che con dolcezza mi ripropone le cose belle di un tempo. Ma al mattino, al risveglio mi sento male.Non riesco a respirare, comincio a piangere, mi stendo su di un letto e non voglio più muovermi. Mi sento disperato, perchè io sento che le voglio tanto bene e che mi manca da morire, ma non riesco ad accettare e dimenticare quello che ha fatto con un altro. E questo mi crea tante incertezze. Perchè l'ha fatto? Potrò, stando con lei, dimenticare quell'immagine di lei in un letto con un altro? Come farò ad innamorarmi di un'altra persona avendo sempre lei nella testa? Perchè quando è andata via la prima volta io non ho fatto nulla?E con queste domande, con tanta ansia e senza respiro sono partito per una vacanza. Ma qui è stata una tortura. Vedevo le coppie innamorate e stavo male.Avevo le visioni: la vedevo davanti a me come se fosse una delle tante vacanze fatte insieme. Lei che sorrideva e che giocava con me. Ma era tutto irreale.Lei non c'era. Ed io ero solo con la mia tristezza e con un peso sullo stomaco perchè non riesco a parlare con nessuno per la vergogna e la paura che possa essere ritenuto un cornuto (visto che la gente e le persone a me vicine potrebbero immaginare che lei si vedeva con lui da molto prima che ci lasciassimo). Sono stati 7 giorni d'inferno, durante i quali io la vedevo dappertutto eppure mi sentivo male perchè ripensavo a quel ragazzino con il quale lei era andata a letto dopo solo pochi giorni dall'avermi lasciato. Lei adesso vive in un limbo come me. Non sa come vivere senza di me. E mi sento morire. Sto male. Non smetto di piangere. Vorrei trovare qualcosa di nuovo.Vorrei incontrare qualcuna che mi faccia dimenticare di lei. Ma in tanti anni, pur essendo un bel ragazzo (e non per presunzione, ma perchè mi è stato sempre detto da tutti), mi sono lasciato andare solo con lei (a parte alcune avventurette), perchè mi riesce difficile trovare ragazze che possono essere alla sua altezza. Non so più come andare avanti. Ho finito le lacrime. Sono disperato. Svolgo servizio in un corpo dove ho in dotazione un'arma. Tante volte, solo come pensiero, ho pensato che con un solo colpo sarebbe finita tutta la sofferenza e non avrei dovuto più piangere, non avrei dovuto piùsoffrire vedendola con un altro che si ricostruisce una vita. Io mi sento finito. Mi manca, ma non ho il coraggio di tornare con lei. Perchè mi distrugge quel pensiero. Vorrei cambiare vita, ma lei è sempre con me e mi sorride, mi chiama nei sogni. Non so più cosa fare. Cerco un aiuto, ma so bene che dovrò soffrire per sempre. Perchè lei era la mia piccolina. E ora è lì. Che mi aspetta.Forse a volte sono indeciso a ritornare con lei, anche perchè non mi sentivo totalmente appagato sessualmente (perchè da tempo non mostrava più la stessa iniziativa dei primi tempi), perchè lei era poco remissiva e non mi sentivo pienamente soddisfatto nei miei spazi (anche per mancanza di tempo...o vedevo lei, o gli amici). Ma era come se l'avessi presa sotto la mia protezione.Abbiamo fatto tutto insieme. Era l'altra metà della mia anima. Come andare avanti? Come uscire da questa situazione? Come smettere di soffrire?Noi siamo anche colleghi. Quindi alla ripresa del lavoro la vedrò ogni giorno.Non posso andare avanti con questo dolore. Mi manca il respiro. Mi sento finito. Un'altra informazione da aggiungere è che lei è legata morbosamente al suo cagnolino e a volte non si poteva uscire la sera perchè alrimenti lui sarebbe rimasto solo. Quando si vedeva un film insieme a casa sua, lui si piazzava in mezzo. Quando si ordinava una pizza la prima fetta era la sua e lei lo toccava,baciava e questo mi dava fastidio anche perchè non lo concepisco. Lo faceva dormire sul suo letto, e, cosa più inaudita pretendeva di portarlo nella nostra futura casa dopo esserci sposati e farlo dormire con noi ai bordi del materazzo(non certo in mezzo a noi). Sono cose che io non concepivo, che avrebbero sicuramente minato la serenità della coppia dopo le discussioni, visto che lei era irremovibile e che tacciava me di insensibilità (come fanno tutte le donne per farci sentire in colpa) perchè non riuscivo secondo lei a capire che non poteva vivere senza di lui. Potrà sembrare un'informazione buffa e senza significato, ma vi assicuro che molte volte mi sono sentito a disagio di frontea questa cosa anche essendo molto innamorato.Concludo dicendo che io vivo in una famiglia normale. Mio padre ha sofferto di depressione per 10 anni e adesso sembra risollevarsi grazie anche all'aiuto di mia madre e degli amici.Per il resto siamo una famiglia giovane. Ma mia madre dice cha io ho la stessa tendenza di mio padre.Io non voglio prendere psicofarmaci. Io sono giovane. Vorrei solo tornare quello di prima. Ma in questo momento di disperazione, dove mi sento finito come persona, vedo lontano qualsiasi orizzonte. Il dolore è acuto,insopportabile. Panico, ansia mi assalgono continuamente e trovo conforto solo nella preghiera. Mia madre, una santa, non ce la fa più a vedermi così, ma io non sento neanche quello che dice. Sono stordito, mi sento fiacco, in una parola mi sto abbandonando all'agonia della mia anima.E lei è ancora lì che soffre come me, ma al contrario di me è in grado di risollevarsi.Come posso riuscire ad uscire da questo incubo?Cosa posso fare per soffrire di meno?Vi prego, aiutatemi, sono disperato. Io che ero in grado di spaccare il mondo.Grazie.
Un tradimento, qualunque tradimento, segna sempre un prima ed un dopo all'interno della relazione. Ma questo dopo, non deve essere inteso solo negativamente, come totale perdita di fiducia dell'altra. Deve essere occasione per affrontare tutte quelle problematiche latenti nella coppia, che non sono state mai oggetto di profonda riflessione. E lei lo fà nella seconda parte della sua email, quando parla dei disagi che le provenivano da tale relazione. Sono quest'ultimi che deve superare ancor prima del tradimento. Il dolore dilaniante per il tradimento è anche il sintomo di tutto il malessere che covava precedentemente. Tenga poi conto che le forti manifestazioni psicosomatiche per questo dolore, potrebbero essere espressione di un disagio interiore più profondo e personale, che nell'episodio acuto del tradimento hanno trovato pretesto per "sfogarsi". Questo dolore è il più saggio dei consiglieri che le potesse capitare. Lo usi per riflettere su sè stesso, sulle sue antiche e profonde paure e sulla relazione che vuole. Non si concentri esclusivamente sull'episodio del tradimento in sè, se lo facesse commetterebbe un grave errore. Cordiali saluti.

SPIRALE AFFETTIVA

PALLINA N° di riferimento: 750774567 Età: 44 hO 44 ANNI E SONO STATA FIGLIA UNICA CON PERDITA DELPADRE ALL'ETA' DI 4 ANNI. MIA MADRE, MOLTO SERIA E SEVERA MA ANCHE MOLTO DISPONIBILE VERSO DI ME, HA DECISO DI NON RIFARSI UNA VITA CONCENTRANDO SU ME OGNI ASPETTATIVA. OVVIAMENTE HO SENTITO IL PESO DI QUESTA CONDIZIONE E SONO STATA DALL'ADOLESCENZA IN POI UNA FIGLIA PIUTTOSTO RIBELLE. HO AVUTO MOLTI AMORI CHE PER UN MOTIVO O UN ALTRO LASCIAVO. ORA SONO 6 ANNI CHE CONVIVO CON UOMO SEPARATO CON UN FIGLIO, FIGLIO CHE PURTROPPO NON MI VA A GENIO PERCHE' ESSENDO ANCORA IO INFANTILE NON ACCETTO UN'ALTRO ESSERE CHE PRETENDE TOTALE DEDIZIONE DA PARTE DEL PADRE. COSI' HO FINITO ANCORA UNA VOLTA PER INNAMORARMI (SE COSI' SI PUO' DIRE) DI UNA PERSONA INCONTRATA IN VACANZA CHE DOPO MOLTE PAROLE BELLE ORA E' COMPLETAMENTE SPARITA E IO COME UNA SCEMA CONTIUO A CERCARLO SENZA OTTENERE ALCUNA RISPOSTA.MI CHIEDO POSSIBILE CHE NON RIESCA AD AVERE UNA VITA SERENA O MEGLIO COSA POSSO FARE PER USCIRE DA QUESTA SPIRALE? GRAZIE. PALLINA
L'assenza di un padre e la presenza di una madre che l'ha condizionata affettivamente, sono all'origine della sua "spirale affettiva". Ma come ripetuto altre volte, conoscere non è sentire. Finchè non ci sarà liberata effetivamente di questi condizionamenti, non avrà instaurato un rapporto affettivo innanzitutto con sè stessa, il copione si ripeterà. La dedizione per sè stessa, deve provenire da lei, non dagl'altri. Difficile da attuare tale dedizione, ma necessaria. Cordiali saluti.

COME FARE A SOPRAVVIVERE ?

patpat N° di riferimento: 707995519 Età: 42 A breve tornerò a vivere da sola ho 42 anni faccio un lavoro creativo e indipendente lavoro nel mio laboratorio sempre sola ma ho contatti con le persone che vogliono acquistare e saltuariamente con colleghi. Ho incontrato un uomo speciale in gennaio 2003 durante un viaggio e dopo circa 2 mesi ci siamo dichiarati, curiosi e disponibili sembrava non esistessero ostacoli lui di....... io di cremona 60 km di distanza superati con una convivenza nella casa dove ho sempre abitato.Lui separato 55 anni (non divorziato) due figli di.... e ..... anni carini e simpatici, un rapporto con la ex moglie ( per un periodo chiamata moglie in mia presenza)ottimo, oserei definirlo "sodalizio d ' amore".Da parte mia innamorata + che mai esprimo il desiderio di avere con lui una famiglia quindi matrimonio e anche un figlio non subito anche adottivo ma avere e condividere questo progetto oltre alla nostra intimità e sessualità serena e vivace.Lui ha accusato il colpo tergiversando sul matrimonio e esprimandosi in modo negativo riguardo al figlio.Il nostro rapporto è durato fino adesso con alti e bassi abbastanza tragici .Lui ha deciso di tornare a casa sua pur dichiarandosi disponibile e che tutto sommato noi ci vogliamo bene ....come fare a soppravvivere ? accettare e girare pagina ok ma chiedo un consiglio per aiutarmi a riflettere. grazie
Le invio questo pensiero di Robin Norwood che l'aiuterà a riflettere.
"A volte, quando le persone ci lasciano, le situazioni si modificano o le cose cambiano, ce ne addoloriamo e temiamo di non poterci rassegnare; in realtà, questo accase solo perchè non siamo in grado di scorgere il bene maggiore che ci attende."
Non confonda il bene maggiore col suo ex. Cordiali saluti.

SONO LEGATO A 4 RAGAZZE

AntonioR N° di riferimento: 630496172 Età: 21 Egregio dott. Roberto Cavaliere le scrivo questa e-mail perché credo che tra tanti psicologi in rete lei possa essere il pù adatto a dare lerisposte alle mie domande. Ho letto che é presidente dell'Associazione Italiana Lotta alle Dipendenze Affettive e relazionali. Non mi perdo in chiacchiere inutili, vado al nocciolo della situazione. Mi chiamo Antonio e ho ventuno anni e credo di essere legato a troppe ragazze. La mia storia comincia circa quattro anni fa quando in una chat conobbi una ragazza Moldava residente a Roma. A mio parere una persona speciale, in grado di mettermi gioia anche nei giorni più bui, una persona di cui posso dire di essere stato davvero innamorato. Purtroppo, però, lei non abita nella mia stessa città ed io non me la sono sentita di instaurare una relazione a distanza con questa persona. La mia decisione sembrò non turbare la nostra relazione anche perché entrambi capimmo che era bene per ognuno percorrere la propria vita affettiva indipendentemente dal sentimento che ci univa. Così fu che conobbi un'altra ragazza che, ahime, anch'essa non abita nella mia stessa città e che, anche per essa, provo un sentimento forte com'ella dichiara di provarlo per me. C'è stata poi una terza ragazza, questa volta di Napoli, ossia la città in cui vivo.Con lei sono tutt'ora fidanzato però dopo un anno e sette mesi trascorsi insieme mi sono accorto che non é la persona che credevo. Per questo, dottore,mi sono un po' distaccato pur standoci insieme. Il motivo per cui sto ancora con lei é che so che mi ama molto e mi dispiacerebbe farla soffrire. E' una persona che non ha molte amicizie e ha riversato in me tutta la vita. Le parlo anche di un ultima ragazza in realtà, la quarta ed ultima fortunatamente. Una persona conosciuta così, per caso e con la quale ho stretto molto. Tra noi vi é una sintonia unica e anche se non ne abbiamo mai parlato, io credo che entrambi desideriamo di stare insieme.Il punto é questo. Come posso essere legato a tre persone diverse, onguna per un pretesto? Sono davvero innamorato di quattro ragazze?Vede dottore, il fatto che non voglia lasciare la mia fidanzata é dettata dal mio spirito di aiutare gli altri e forse, mentre scrivo queste parole, mi rendo conto che in realtà in questo momento nulla desidero che avere soltanto la quarta persona con cui riesco a confidare tutte le mie paure piuttosto che stare dietro a tutte e promettere ad ognuna castelli in aria. Vorrei poter dire a tutte che le nostre strade devono separarsi ma non ne ho il coraggio, non voglio che soffrano per causa mia probabilmente perché una volta sono stato lasciato di punto in bianco da una ragazza che amavo alla follia e sono stato molto male per questo...ma mi rendo conto che continuare a prenderle in giro non può che peggiorare la situazione. In attesa di un suo parere professionale, la ringrazio anticipatamente ponendole i miei cordiali saluti.
Probabilmente la rottura brusca di una relazione su cui aveva investito molto sta segnando le sue esperienze affettive attuali. Incosapevolmente, sceglie storie impossibili per la distanza, si lega a più persone contemporaneamente, tutto per non soffrire più. E' anche possibile che le sue eperienze affettive infantili non siano del tutto positive. Se non approfondisce e supera prima queste antiche e profonde esperienze affettive, tenderà a non instaurare una relazione autentica e duratura. Saluti.

mercoledì, agosto 16, 2006

LA VITA VALE LA PENA DI ESSERE VISSUTA


N° di riferimento: 206893292 Età: 32 Salve mi chiamo ......,ho 32 anni e da pochi giorni la mia ragazza mi ha lasciato,sono molto triste e confuso e sto riflettendo sul da farsi della mia vita,a tal punto che il desiderio di chiudere la partita si fa' strada nel mio io.
Non e' la prima volta che rifletto sul suicidio come ultima risorsa per finire di soffrire o lottare,lo vedo piu' come un destino e come uan rivincita nei confronti della vita,saro' io a decidere quando finirla o devo aspettare che siano le malattie o altro a farmi morire?
cerchero' di essere breve e conciso senza tralasciare nulla della mia storia,non so nemmeno se questa mail verra' letta o cestinata e non so nemmeno se lei o chi per lei legge mi sapra' dare una risposta a quello che cerco,ovvero capire.
vengo da una famiglia piuttosto disastrata,mio padre spesso e volentieri in carcere per rapine e altro, aveva tante pizzerie ma la fame di soldi o non so cosa lo ha spinto ad andare avanti nella sua carriera da criminale, mia madre una brava donna ma un pò egoista, pensava troppo al lavoro e a se stessa per cui sono cresciuto praticamente da solo creando le mie regole a mio piacimento,
A 17 anni ho trovato la mia prima ragazza, con la quale in breve tempo ho avuto un figlio e ci siamo sposati appena a 18 anni, lei piu' vecchia di me di 6 anni, ma con la testa fra le avventure non ha saputo dirigermi verso la retta via, allora tra il dormire in stazione e affrontare le innumerevoli vicende della vita, ho deciso di partire per la germania a cercare lavoro e li' che e' cominciato il mio distacco nei suoi confronti e verso la figlia appena nata, era il mio modo di sfuggire alle mie responsabilita', poi un giorno dopo varie stagioni estive passate in germania lei ha trovato un altro e si e' gettata a capofitto su questa persona,ho sofferto ma non troppo,in effetti tutto cio' e' stata quasi una liberazione.
Non provo nessun risentimento per mia figlia che adesso ha 14 anni, non desidero niente per lei, non mi fa nessun effetto.
Lasciandomi con mia moglie sono tornato in germania,poi ho cominciato a lavorare in italia e ho conosciuto questa ultima ragazza, e adesso dopo 8 anni insieme mi sta lasciando, ho fatto tanti errori nei suoi confronti in primo luogo il fatto di pensare al mio lavoro, trascurando le sue necessita'.
Siamo stati in america e abbiamo vissuto i primi 3 anni abbastanza vicini e felici, ma poi ho scoperto di avere l'aids, adesso sono malato ma a tutti gli effetti sto bene, in questi anni mi sono lasciato andare a fare debiti che poi sapevo non paghero' mai, tra banche e mini bidoni mi sono creato il vuoto attorno a me, e nemmeno un conto corrente posso aprire per via dei debiti che mi sono creato, sono un fuorilegge ma buono, non faccio rapine, non uso droga ma vivo al massimo contro le regole della societa', per vivere vendo film dvd copiati e cio' mi permette una vita serena e abbastanza agiata.
Ma nonostante tutto,continuo ad infrangere le regole dello stato, non pago multe non pago niente che non debba pagare o che mi possa tornare utile nel futuro se un futuro avro'.
Ho tradito la mia ragazza, e sono andato a cercare in thailandia un po' di amore, sesso, affetto che e' venuto meno al mio raporto con la mia ragazza, vivevamo insieme fino all'altra settimana e poi una notte e uscita con il cane e non e venuta a dormire a casa e allora ho capito che aveva un altro,adesso sono in una casa mia in affitto, senza di lei.
Ho parlato con lei chiedendo perdono e facendogli capire che posso e voglio cambiare tutto cio', ma ovviamente la sua fiducia non c'e', per cui adesso vuole stare sola,con il nostro cane e i nostri gatti (il mio regalo per non volere figli).
Non ha detto che mi vuole lasciare ma vuole tempo per riflettere se stare con me e solo per abitudine o per amore,ma nel frattempo se ne va a letto con un altro,tutto cio' mi infastidisce ma me lo merito per cui a modo mio lo accetto,forse quello che mi fa male e il fatto che io per trovare qualcuno debba andare all'altro capo del mondo e invece a lei basta andare sotto casa.
Ho deciso che aspettero', ma aspettare cosa?
Voglio uccidermi,con lo scarico dell'auto o con pillole per dormire, addirittura sono andato a comprare un tubo di goma per usarlo con lo scarico, ma poi l'ho buttato via,lo so che questo non e' il miglior modo di agire ma non posso vivere senza pensare a lei, voglio fare parte della sua vita e non voglio restare solo a crucciarmi per il fallito che sono o che eventuali eventi potrebbero farmi diventare,visto il lavoro che faccio saro' sempre sul ciglio del burrone,lei adesso con la sua azione mi sta buttando giu' per questo precipizio,sono aggrappato a un illusione,una speranza che tutto torni come prima e meglio di prima ma non mi illudo,aspetto che in un paio di mesi lei mi dica cosa vuole fare,le ho dato tempo fino ad ottobre e poi voglio una risposta stiamo insieme oppure e finita?
A quella risposta e' legata la mia scelta....vivere o morire?
non lo farei solo per lei,ma anche per me stesso perche' davvero sono stufo di continuare in questo schifo,basta una goccia per far traboccare il vaso e il mio vaso e pieno.
Ho vissuto,posso dire di aver provato di tutto e di piu',per cui adesso mi sento pronto a finire la mia partita,ma quando lo decido io,non sara' la malattia a prendere la mia vita,o un incidente,voglio essere io a chiudere la partita.
E quindi GAME OVER.
La ringrazio in anticipo se vorra' concedermi un attimo della sua attenzione,la prego solo di non usare eufenismi del tipo che la vita vale la pena di essere vissuta perche' a me non tocca.
grazie
Non le risponderò che la vita vale la pena di essere vissuta, ma le rispondo che nella vita vale la pena di amare ed essere amati. Lei non è stato sufficientemente amato da piccolo, da un padre troppo impegnato nelle sue trasgressioni e da una madre anch'essa troppo impegnata nel lavoro. Lei ha ripetuto questo copione familiare ereditando determinate trasgressioni di suo padre ed il troppo impegno del lavoro di sua madre. E l'amore continua a non esserci finchè non si rende conto che lo stà perdendo. Non è solo la goccia che fà traboccare il vaso è anche il vuoto che ha attraversato la sua vita. Lo può superare imparando ad amare innanzitutto sè stesso, al di là dei mali che ha o delle azioni che ha compiuto. Se farà ciò, al termine del periodo di "riflessione" che ha concesso alla sua ragazza, indipendentemente dalla risposta che quest'ultima le darà, si sarà reso conto che solo l'amore per sè stessi rende la vita degna di essere vissuta e porta l'amore per e dagli altri. Saluti

QUANTO DURA UN "LUTTO"?

198799802 Età: 26 Salve dottore, leggendo il suo sito ormai da tempo, è su una frase che mi soffermo maggiormante..il "periodo di lutto" in cui soffriamo per il ns. amore perso...ebbene il mio periodo di lutto dura da quasi un anno...sussegursi di giorni e notti di assoluto dolore, che mi blocca il respiro...rimpiango quell'amore fatto di totale fiducia, abbandono, risate, coccole e programmi per il futuro...finito per qlcs che ancora adesso nn capisco...quanto dura il periodo di lutto? 'quando inizierà il tempo a cicatrizzare le mie ferite?seguo i consigli ke scrive..ho cercato di colmare il vuoto..le giuro che ci ho provato, ma adesso nn so davvero più cosa inventarmi...so ke m risponderà che varia da persona a persona..ma magari ha un consiglio da darmi per dare una mano a qst processo..la ringrazio infinite già da adesso...saluti
Si., le rispondo che varia da persona a persona, da situazione a situazione, da relazione a relazione. Ma è anche vero che il periodo di lutto non finisce per magia. Superato un periodo iniziale doloroso e lancinante, sta a noi, recuperare le forze rimaste ed essere determinati nel superamento. Anche il concetto di colmare il vuoto, non và inteso solo come semplice "riempimento" ma anche come "perseguimento" di una diversa affettività. E' arrivato per lei il momento di dire basta ai dolci, ma dolorosi, ricordi. Basta ai perchè sulla fine di una relazione che comunque è finita. Un amore perfetto che non riesce a dimenticare? Perfetta poteva essere la relazione, ma non lo era lei per l'altro. E' anche su questo, per quanto spiacevole, che deve riflettere, per poter superare il tutto. Saluti.

mercoledì, agosto 09, 2006

SI PUO' AMARE E STARE MALE?

rebet N° di riferimento: 694635653 Età: 34 Dopo una storia durata sette anni con una persona a cui tengo molto ma che non ho mai amato, e questo lo sapevo da sempre, ma a cui ho dedicato molte energie convinta che l' amore si potesse costruire nel tempo,dato che in passato spinta dalla passione forte e dall' innamoramento mi ero sempre sentita ferita e non razionale , finita questa storia per mia scelta perche' comunque la persona non riusciva a darmi l' affetto e le attenzioni d icui avevo bisogno, una persona pragmatica presente fisicamente ma mai un gesto d' affetto mai un abbraccio una parola dolce...e questo mi faceva sentire sempre sola poco importante e con un forte senso di frustrazione...ricomincio la mia vita mi sento un ondata di positivita', di forza, respiro l' idea del mio futuro tutto da riscoprire, insomma stavo ricostruendo me stessa....e proprio in quel momento una persona per me amica con cui avevo condiviso tanti momenti di confidenza miei e suoi, anche lui usciva da una storia di 5 anni castrante, be' questa persona mi dice quello che prova per me, premetto che questa persona è piu' piccola di me ha 27 anni, mi faccio coinvolgere da questa cosa, certo ne sento il bisogno, il bisogno di essere desiderata,corteggiata, amata....ma nel prosieguo non è solo questo.....io sono una persona che non prova interesse facilmente e questo ragazzo è riuscito ad aprire molte porte insieme, il suo modo di parlarmi le ore passate a parlarmi le sue attenzioni le sue infinite coccole, la sensazione di sentirmi importante e veramente adorata....mi hanno "sciolto" dopo tanti anni...certo lei dira' ami l' idea di quel che provi non proprio lui....non so' ma ho avuto attenzioni e sensibilita' da altri ma non mi hanno toccato lui si aveva quel qualcosa in piu'....durante il rapporto spesso lui mi diceva che non si trovava in un gran bel periodo ma stava provando a dare il meglio di se per me perche' ci teneva tanto, mi parlava della sua paura di vivere un' altra storia e non sentirsi ancora pronto, delle sue ansie in ogni cosa che faceva e di una nuova paura che ero io ...cioe' diceva che non aveva mai provato un sentimento cosi' diverso forte questa necessita' di qualcuno che gli facevapaura che lo confondeva e come diceva lui non lo faceva sentire lucido, diceva che pensava sempre a me e tutto cio' che prima faceva con leggerezza per non pensare perche' cosi' voleva vivere ora lo faceva "male" come diceva lui non piu' presente con la testa....finche' un giorno mi ha detto che, badi che fino alla sera prima mi ha detto cose bellissime quali sei la donna perfetta per me ma anche purtroppo cose del tipo la cosa piu' bella che mi sia capitata proprio in questo momento cosi' confuso.......insomma ci lasciamo ...mi dice che prova tanto per me ci tiene tantissimo ma sa' che potrebbe farmi male perche' dentro di se' si sente il terrore di non essere all' altezza delle mie aspettative, insomma il succo è ho provato perche' ci tengo tanto a te e provo questo sentimento per te da tanto tempo ma non pensavo di stare cosi'confuso con la testa al punto che il tuo pensiero mi mette paura....inoltre mi ha parlato di ansie ansie in tutto cio' che fa' anche semplicemente nell'attraversare la strada, ansie nel' affrontare persone situazioni, questo lo vedevo anche quando dormiva a fianco a me ogni rumore lo faceva trasalire e dormiva sempre legato a me...in tutto questo ho parlato solo di lui di me che dire ...io volevo quel sentimento che lui mi dava era perfetto per me ora e sopratutto il modo in cui me lo dava....semplicisticamente si potrebbe dire non ti amava abbastanza altrimenti sarebbe rimasto..puo darsi ma mi sembra un po'troppo romantica come visione..esiste anche l'altra faccia della medaglia che io conosco perche' ho passato a volte la tua testa è cosi' tormentata da malesseri tuoi interiori mai risolti paure insicurezze e cose irrisolte che non discerni tra una cosa bella e la tua necessita di stare da solo o scappare....in tutto questo basta che io lo richiami e lui subito viene da me e mi dice che quando mi sta vicino gli sembra tutto possibile e vuole provarci perche' ha paura di perdermi e perche' sa' che quello che prova non l' ha mai trovato e poi incomincia quasi a farneticare dicendo che non sa' che non vuole ferirmi che lui è una pessima persona in questo momento che deve capire deve cambiare la sua vita ecc ecc.....so' che la cosa sana è lasciarsi tutto alle spalle vorrei solo sapere se pensa sia corretto pensare che uno puo' amare qualcuno e star male e quindi decidere di stargli lontano e cio' non significa svalutare il sentimento.grazie
Nel caso del suo compagno, potrebbe adattarsi bene la massima d'Ovidio "Non posso stare nè con tè, nè senza di tè". Ma un amore o una relazione autentica necessita del "Posso stare con tè e senza di tè". Ritengo, quindi, che lui possa aver provato o provi una momentanea dipendenza affettiva, in un determinato momento della sua vita, nei suoi confronti. Se così fosse la decisione di starle lontano sarebbe una decisione giusta per entrambi. Cordiali saluti.

VORREI DIPENDERE

stefania N° di riferimento: 671149383 Età: 32 Caro Dottore, forse questo non è l'angolo più adatto per postarle il mio problema, ma mi chiedo se esiste anche una "carenza" di dipendenza per noi stessi, che ci porta a proiettare negli altri il nostro bisogno d'amore. Sto attraversando un periodo difficile della mia vita, da cui sembra non trovare mai l'uscita, e la cosa che mi rattrista è che sto diventando immune da qualsiasi dipendenza.Vorrei tanto un amore a cui dare la colpa, dare la mia dipendenza, ma non è così. Sono vuota, priva di ideali, di stimoli, e l'unica cosa che riesco a sentire è questo buco allo stomaco tremendo che mi avverte che nella mia vita qualcosa non va. Sto andando dietro la vita passivamente, e non so dove trovare la forza per uscire, visto che in me stessa non ne ho più. So che questa mia storia non riguarda la problematica normale del sito...di dipendenza affettiva, ma una sua risposta mi farebbe piacere in questo momento.La ringrazio, e grazie per il lavoro che fa.stefania
Più che di dipendenza lei manca d'amore per sè stessa e per la vita. Le ragioni potrebbero essere molteplici, ma avrei bisogno di più elementi per poterle rispondere. Così come lei espone i fatti questa sua mancanza d'amore potrebbe essere sintomo di una leggera forma depressiva o reazione ad una serie d'eventi negativi della sua vita che l'hanno profondamente segnata, o semplicemente uno stato momentaneo. Se vuole può mandare una sua testimonianza più dettagliata e vedere se possiamo esserle d'aiuto. Saluti.

FINE DEL PRIMO AMORE

massimo N° di riferimento: 583738691 Età: 18 Ho bisogno di molto spazio per scrivere del mio recente problema ma farò velocemente: amo follemente una ragazza, era...è..la donna dei miei sogni, la donna della mia vita, negli ultimi 4 anni ho basato le mie aspettative di un futuro, i miei sogni ecc.. nella sola speranza di dividere ogni cosa con lei,per tutta la vita. Ora... tempo fa mi disse che si era fidanzata, ora mi ha detto che è incinta, aspetta un bambino e vivrà col suo ragazzo...lei ha 18 anni. A me è caduto il mondo addosso anche se cerco di non farle capire nulla. quando l'ho saputo stavo svenendo, ora non mangio più, sono a pezzi, ho perso tutto quello per cui ho vissuto fin ora, vorrei solo morire.
La fine di un amore, anzi di un primo amore mi sembra di capire, a 18 anni può rappresentare un'esperienza dolorosissima. Ma può anche essere l'occassione per riflettere sui propri sbagli, sulle proprie errate aspettative, sbagli ed aspettative anche normali a quell'età. Concediti il tempo di superare il tuo lutto e da quest'esperienza trai insegnamento per le tue relazioni future. A quest'età certe ferite si rimarginano meglio. Saluti

domenica, agosto 06, 2006

PERCHE' OGNI VOLTA HO PAURA?


Paola N° di riferimento: 708845811 Età: 36 Gentile dottore, le ho gia' scritto lo scorso maggio( Salvare il salvabile http://maldamore.blogspot.com/2006/05/salvare-il-salvabile.html) e le sue parole mi hanno toccato parecchio.Ora mi ritrovo in una situazione per la quale non so che decisione prendere e per questo mi rivolgo a lei in cerca di aiuto. ho conosciuto un uomo (un anno piu' giovane di me), straniero (turco emusulmano), gia' al terzo matrimonio e con una figlia di un anno.Il suo matrimonio e' in crisi ma continuano a vivere sotto lo stesso tetto per il bene della figlia. Sara' vero? non so ... ci conosciamo da poco tempo (2 settimane) e non ho ancora molta confidenza. Ma il mio feeling a volte mi fa pensare e mi fa venire dei dubbi .Nonostante mi piaccia , e penso lo sia altrettanto per lui, mi sento confusa ;in altre parole , mi accorgo che la situazione non chiara di per se , mi puo'portare ad avere parecchie sofferenze in futuro (ma c'e' futuro per questa storia? puo' diventare una vera storia) e vorrei prevenirle ora magari rinunciando a questa storia. Ho sofferto parecchio e non vorrei ricadere in storie che mi facciano soffrire ancora. Perche' ogni volta ho paura ? Ho bisogno di un suo consiglio . La ringrazio e la saluto cordialmente.
Paola, lei mi chiede perchè ogni volta ha paura. Fossi in lei mi chiederei perchè ogni volta sceglie storie difficili. Mi permetta, mai come questa volta, i suoi dubbi sono più che fondati. Come nella precedente email, la paura di rimanere sola la conduce a determinate scelte. Ma potrebbe non essere l'unica causa. Su questa relazione le consiglio di fare un passo indietro, per gli stessi motivi da lei addotti. Cerchi, poi, di trasformare quest'ennesima sconfitta in una vittoria. Rifletta approfonditamente su sè stessa e sulle relazioni finora intrattrenute, al fine di gettare le basi per una relazione appagante e duratura, che non mancherà nella sua vita. Troppo spesso attribuiamo al destino le conseguenze delle nostre scelte.Cordiali saluti.
gentile dottore, il passo indietro come da lei suggerito l'ho fatto , mi sono anche distratta con una breve ma serena vacanza.Il problema e' che al mio ritorno ho scoperto di essere incinta.Mi sembrava che il mondo mi fosse caduto addosso; l'ho chiamato di nuovo per avere un aiuto ; ho abortito e mi e' stato vicino anche se abbiamo passato una settimana bruttissima con forti tensioni. Ritengo che alla fine lui abbia semplicemente fatto il suo dovere. Ora triste , confusa , non forte mi ritrovo a ricevere le sue telefonate dove mi dice che non vuole rompere la relazione. Io cedo , voglio vederlo ma poi me ne pento ma non riesco a liberarmene; mi dico che ora ho bisogno di lui e lui se ne approffitta ... non gli basta ancora il male che mi ha fatto ? il rapporto tra e' pieno di forti emozioni : rido ,piango, sono felice , sono depressa .... tutto questo nel giro di 2 ore. Poi svanisce, poi ritorna ... in che casino sono finita non so come affrontare la situazione e ... sono stanca.Le chiedo un aiuto . Cordiali saluti. Paola
Paola, oltre che reiterarle quanto già detto, l'invito a partecipare al forum http://www.maldamore.it/public/forum/ dove altri potranno esserle, quantomeno di sostegno. Saluti

HO FALLITO?

Angelica N° di riferimento: 949383081 Età: 30 Gentilissimo dottore, a giugno le ho esposto una mia problematica circa la dipendenza di un rapporto clandestino...ho pensato questo dopo aver letto il suo consiglio; io ho un matrimonio all'apparenza perfetto, peccato che della passione non ce n'è rimasta traccia (se mai cì è stata).Mio marito è un ragazzo molto più tranquillo di me...io pesno a tutto a volte per dire spesso a cnhe a problemi di natura economica...diciamo che lui fino ad oggi, si è poggiato a me in tutto, non si compra nenache delle scarpe senza un mio consenso.Risultato: ho perso la visione di lui come uomo...e il sesso è tiepidissimo per non dire freddino!!!!Io purtroppo, l'ho capito tardi per via di un educazione di tipo cattolico rigido nell'infanzia, sono invece una passionale che ama vivere il rapporto fisico in modo completo e anche mentale....ci provo con tutta me stessa a trascinarlo, ma con risultanti poco tangibili.Il problema è che ora sono io la frustrata...e così, mi ritrovo a fare la madre di mio marito su tutti i fronti e dopo 5 anni di matrimoio e due di fidanzamento non ce la faccio più!!!La domanda pazza, che sembra essere follia è : può esistere l'amore senza sesso o gelosia, o coinvolgimento mentale?Mi creda comincio a stare male..soprattutto ora che ho chiuso..credo definitivamente..l'altra storia parallela.Non so se ammettere di avevre fallito, di essere io la responsabile della quasi fine del mio matrimonio, se ho sbagliato a priori a sposarlo perchè uscivo da una brutta storia e pensavo di poter vivere senza emozioni..non so che pensare e soprattuto non so che fare.Dato il mio temperamento vivo e brillante, inoltre, passo sempre dalla cattiva egoista, e lui la povera vittima che mi ama alla follia!!Ma non sarà anche il suo un amore fallato...Mi scusi se mi sono dilungata...ma a 30 anni non posso pensare di continure per sempre a vivere così; con lei non userò falsa modestia, ma sono giovane, bella, intelligente, in carriera, studio teatro e anche con ottimi risultati...ho un'infinità di amici e di uomini che mi corteggiano..e son qui insoddisfatta e delusa dall'unico uomo in cui ho creduto!!Mi dia qualche consiglio, la prego!!!Angelica
Lei ha ragione, a 30 anni non può pensare di continuare a vivere così. Ma prima di prendere qualsiasi decisione rifletta su un aspetto: Essere una madre per suo marito è solo colpa di quest'ultimo?. A volte dei ruoli non ci vengono solo imposti, ma inconsapevolmente, li scegliamo anche. A parte le sue leggittime rivendicazioni su una relazione più passionale e sessualmente soddisfacente, ci chieda anche che tipo di relazione affettiva vuole coll'altro. Faccia ulteriore chiarezza in sè stessa, su quelli che sono le cause, non apparenti come la delusione, che l'hanno portata a questa scelta. Solo dopo che avrà dissipato molti dei dubbi che ancora nutre e le impediscano di prendere una decisione, potrà effettuare quest'ultima senza poi avere rimpianti.

giovedì, agosto 03, 2006

seguito di HO PAURA DI PERDERE LA MIA FAMIGLIA

LUX71 N° di riferimento: 160691426 Età: 35 Caro dottore le riscrivo dopo averle richiesto un suo parere agli inizi di luglio di quest'anno dal titolo " HO PAURA DI PERDERE LAMIA FAMIGLIA " (http://maldamore.blogspot.com/2006/07/ho-paura-di-perdere-la-famiglia.html) come mi ha consigliato sono seguito da una psicologa molto brava a parer mio e da queste sedute stà risultando che ho paura di staccarmi da mia madre perchè inconsciamente la voglio difendere come un bambino da un marito che non l'ha mai considerata e lei ha buttato tutta la sua affettività che le è mancata su di mè. Adesso che io ho una famiglia tutta mia anche se a lei non le piace la donna che mi sono scelto perchè è economicamente non adatta(a lei però non per me), abbiamo due bimbe splendide e mi sento innamoratissimo passiamo insieme dei momenti splendidi ma mi è capitato delle volte di aver paura di perderla di non poter stare più con lei di vedermi diverso se avessi scelto un'altra vita con un'altra persona ipotetica ma che andasse bene a mia madre ma non a mè. Quando usciamo tutti insieme è tutto bellissimo ma soprattutto al ritorno mi incavolo con me stesso e mi dico perchè non riescono a capire i miei genitori di quanto stò bene in questo mondo insieme a questa donna così importante per mè che al solo pensiero di poterla perdere mi suiciderei (pensiero costante e ci sono arrivato molto vicino).Nei sette anni che siamo sposati non ho mai avuto dubbi sull'amore che provo per lei ma da quando ho capito di essere depresso faccio dei pensieri molto stupidi (es. non è la donna della mia vita, penso a quando stavo con l'altra ragazza solo per far contento mia madre e quanto stavo male con lei ma per farla contenta avrei continuato una relazione impossibile solo per lei) dopo ho trovato mia moglie ed è stato come far vedere la luce ad un cieco un'emozione incredibile. Con mia madre ho sempre litigato tantissimo per come mi voleva lei (ma io non sono così) il mio mondo è con mia moglie e le mie bellissime bimbe,purtroppo abitiamo molto vicini alla casa di mia madre e questo mi comincia a pesare tantissimo soprattutto quando torniamo a casa la domenica dopo aver passato un pomeriggio insieme con la mia famiglia è come se tornassi a quando ci eravamo appena messi insieme e io dovevo tornare a casa e litigare con mia madre perchè ero uscito con quella persona ora mia moglie che a lei non piaceva. Tenendo conto che al tempo non ero un bambino avevo 25 anni. Adesso sono qui a piangere e a arrabbiarmi su quello che ho potuto pensare (cose assurde)ma mi deprimono molto. La depressione può portare a pensare a cose assurde che non si erano mai pensate neanche lontanamente? grazie per la risposta che mi vorrà dare.
La depressione può alterare la visione del mondo, delle relazioni e delle situazioni. In questa fase non dia troppo credito alle idee che si affollano nella sua mente. Le riferisca, però, al suo medico ed alla sua terapeuta, che le sapranno dare le giuste indicazioni. Cordiali saluti.

seguito di FINE DOPO 12 ANNI

tonix N° di riferimento: 200564792 Età: 31 Salve dottore,le ho scritto 2 post intitolati "fine dopo12 anni" (http://maldamore.blogspot.com/2006/06/fine-dopo-12-anni.html) e "delusione". Le questioni affrontate riguardavano la fine di un amore di lunga durata, con plausibile tradimento dell'ex Partner. Sono trascorsi quasi 6 mesi, ma io continuo a soffrire all'idea che sia finita dopo tanto tempo, e soprattutto perchè a determinare la rottura (forse preannunciata) vi è stato l'ingresso di un'altra persona nella sua vita (lei mi ha detto in una sua risposta che le storie possono finire "semplicemente" perchè ci si accorge di provare solo affetto o perchè ci si innamora di un altro, tutto ciò mi dà profonda tristezza...).Mi chiedo se è giusto, ma è la realtà, che in amore debba soffrire chi ha meno responsabilità e certamente(come nel mio caso), chi è stato sempre onesto e cristallino verso l'altro.Vivo in una piccola città, dove è difficile iniziare nuove frequentazioni, anche perchè il lavoro che svolgo mi porta ad avere diverse relazioni esterne,ma con persone che operano nel mio stesso settore. Vorrei evitare relazioni con colleghe, xè sarebbe come non staccare mai, ma per ora le uniche persone disponibili sono solo loro. Venendo da una relazione lunga, a 31 anni mi sento perso, solo, incapace di poter riniziare ad amare, o corteggiare una donna che mi possa interessare (forse xè ancora nn mi interessa davvero nessuna). Ho una paura terribile di soffrire. Le mie insicurezze sono acuite ancor di più da una serie di eventi negativi vissuti nell'ultimo periodo. Infatti, in circa 6mesi, oltre alla delusione sentimentale, ho subito un ingiusto insuccesso professionale, che si ripercuote sul profilo economico, un lutto familiare molto stretto, ed anche sul piano sportivo è finità una attività, che mi dava soddisfazione. Tutto ciò mi porta ancor di più ad acuire la delusione ed ildolore x la fine della mia storia. Praticamente è un periodo "NO".Mi trovo a dover reimpostare integralmente la mia vita ed avrei bisogno di tante energie che per ora non riesco a trovare. In sintesi sono psicologicamente distrutto e sfiduciato.Tutti mi dicono che passerà e di questo ne sono certo, ma per me che ho avuto sempre una vita serena questa nuova situazione mi sconforta. Vorrei un consiglio su come evitare l'autocommiserazione e vivere meglio questo momento. Un saluto e grazie.
La ringrazio per avermi scritto per la terza volta, ma la debbo invitare a pertecipare al forum (http://www.maldamore.it/public/forum/) dove altri potranno darle delle utili indicazioni. Nel frattempo la saluto con una breve storia zen che, spero, le sarà utile.
"CARPE DIEM Un uomo stava camminando nella foresta quando s'imbatté in una tigre. Fatto dietro-front precipitosamente, si mise a correre inseguito dalla belva. Giunse sull'orlo di un precipizio, ma per fortuna trovò da aggrapparsi al ramo sporgente di un albero.Guardò in basso, e stava per lasciarsi cadere, quando vide sotto di sé un'altra tigre. Come se non bastasse, arrivarono due grossi topi, l'uno bianco e l'altro nero, che incominciarono a rodere il ramo.Ancora poco e il ramo sarebbe precipitato.Fu allora che l'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Tenendosi con una sola mano, con l'altra staccò la fragola e la mangiò.Com'era dolce!
Questo aneddoto illustra la capacità di vivere qui ed ora, di cogliere l'attimo fuggente.Tra le opposte esigenze, tra l'essere e il nulla, tra la vita e la morte, rifiutando tanto lo sconforto quanto l'esaltazione, bisogna gustare la dolcezza di un semplice frutto, di un semplice istante, lasciando perdere sia i ricordi sia le preoccupazioni per il futuro. Anche se ci troviamo sull'orlo di un precipizio, questo momento è tutto il nostro tempo. Solo la nostra mente, con le sue previsioni e le sue anticipazioni, ce lo può distruggere."

martedì, agosto 01, 2006

NON VOGLIO PERDERLA


marco N° di riferimento: 88925436 Età: 39 ciao,sono un uomo di 39 anni e da circa tre anni sono legalmente separato. da circa due anni convivevo con una donna eccezionale,anche lei separata e con due figli. il nostro rapporto è sempre andato bene,con i soliti problemi che però si risolvevano dopo una semplice litigata, come penso facciano tutte le coppie. abbiamo sempre condiviso tutto, problemi economici e personali e non abbiamo avuto mai grossi problemi, abbiamo sempre riso tantissimo e parlato tantissmo. alcune volte ho omesso piccole cose senza alcun valore per me, per la sola paura di perderla. era più facile omettere che affrontare la cosa, ribadisco stupida, con il pericolo che la potessi perdere.ho trovato in lei ciò che non avevo avuto dalla moglie. me ne sono follemente innamorato. in questi due anni lei ha perso il lavoro dopo essere sottoposta ad un forte e continuo mobbing. nel frattempo l'ex marito le ha creato altri problemi. io non sono riuscito a difenderla, almeno nell'immediatezza, dalle accuse più o meno velate fattele dai miei parenti, forse non contenti della mia relazione con lei. l'ho difesa però, dopo aver capito cosa stesse accadendo e perchè i parenti si stessero comportando cosi, ma sono trascorsi alcuni mesi.tutte queste piccole cose l'hanno sicuramente provata. mi ha sempre rimproverato il fatto di averle omesso alcune cose. questo è stato anche il motivo della nostra rottura. premetto che lei ha scoperto il tradimento del marito, controllando il suo telefono. di fondo questa situazione le ha lasciato moltissime insicurezze che si sono fatte avanti anche nel nostro rapporto. in particolare, qualche giorno prima che mi lasciasse, io ero andato al centroc ommeciale con mia figlia. qui la bambina ha incontrato la mia ex moglie, sua mamma. siamo tornati a casa ed io ho omesso di dirle di essere andato al centro commerciale e cio che era accaduto, in quanto avevo notato che lei era già alterata per altri motivi. il giorno della litigata la bambina, ingenuamente,parlando le dice di aver incontrato la mamma al centro commerciale. da quel momento la mia compagna mi ha escluso dalla sua vita. ho provato a messaggiare con lei, parlare con le sue amiche e con i suoi genitori. ho solamente peggiorato la situazione perchè mi ha scritto che non la devo più cercare, che è finita e che lei pensa con la sua testa e non si lascia convincere dagli altri. pensare che questo era uno dei motivi che più mi sono piaciuti in lei,il suo modo di pensare libero ed indipendente, tipico dell'acquario. mi ha accusato di essere andato al centro commerciale per fare il cascamorto con le ragazze, cosa oltretutto assolutamente non vera. personalmente e non lo dico tanto per giustificarmi, io non sono portato per il tradimento ed a maggior ragione non avrei mai tradito lei, la persona che racchiudeva tutto ciò che da sempre avevo cercato in una donna. ci siamo detti, fino alla mattina della litigata, che ci amavano e sono convinto che anche le sue erano parole sincere.non mi vuole più vedere. mi ha fatto dire che è delusa dal mio comportamento,che con me ha sofferto e che ora non si fida più di nessuno, che si inizia con le piccole omissioni per arrivare poi al tradimento. non so come dover affrontare la cosa. posso riuscire a ricucire un rapporto, a suo dire, finito? è poco più di un mese che non ci sentiamo. però ho anche saputo che ad una amica comune ha detto che le manco da morire, ribadendo però che con me ha sofferto troppo e che è finita. cosa devo fare, aspettare, far passare un pò di tempo, lasciare andare tutto ed accettare la sconfitta. pensavo che dopo una separazione fossi preparato a cose di questo genere ma mi rendo conto che non è così. sto malissimo, il lavoro non mi distrae, gli amici non mi distraggono,sto trascurando mia figlia, sono profondamente a terra. se potete, fatemi sapere qualcosa in merito. è estremamente importante. ringrazio anticipatamente.

Marco, aspettare dipende dalle reali motivazioni che hanno condotto la sua compagna a porre termine alla relazione. Se le motivazioni sono quelle addotte da lei nell'email, probailmente, la sua ex si riavvicenerà a lei col passare del tempo. Ma se la fine della relazione covava da tempo nel suo animo, l'episodio del supermercato può essere stato solo il pretesto per mettere la parola fine. Le consiglio di conttatarla in qualche modo, fra un pò di tempo, ed affrontare con lei un serio e sincero dialogo sulla relazione che è stata. Solo così uscirà dal tunnel. Cordiali saluti.

AMORE DOPO TRADIMENTI

monicav N° di riferimento: 132357957 Età: 25 Buongiorno, non avrei mai pensato di scriverle fino adora. Sto vivendo una importante storia d'amore da 6 anni. Un anno fa entrambi eravamo in crisi e abbiamo avuto delle avventure con altre persone. Più volte avevamo parlato di lasciarci, ma noi due ci amavamo e volevamo continuare a stare insieme. Io ero entrata in crisi perchè sentivo la mancanza del suo affetto, del suo amore.. non mi corteggiava più... il rapporto era diventato monotono. Ho avuto 4 avventure di una notte tra cui una con una persona conosciuta in chat. Mi sentivo vuota e mi sentivo una "troia" (scusi il termine) perchè in giro di un mese ho tradito il mio ragazzo con tre uomini.Solo sesso e niente di più. anche se con due di loro ho continuato a scrivere cose del tipo "sento la tua mancanza...", ma non le sentivo... mentivo a loro solo perchè così riuscivo a ricevere qualche bella mail con frasi dolci. Mi facevano sentire bene.Mi mancava sentirmi amata, aprezzata. Per lavoro a gennaio sono stata in Giappone tre settimane. In quel periodo (premetto che avevo concluso tutti i contati con le persone con cui avevo avuto un rapporto extra) io e il mio ragazzo ci siamo avvicinati tanto... Lui si è accorto dei suoi sbagli e viceversa io (Lui mi ha tradito perchè si sentiva soffocare da me, dalle mie paranoie...). Avevamo deciso di andare a vivere insieme. Ci eravamo ritrovati pronti per affrontare la nostra storia correggendo i nostri sbagli. Ma,qualcosa è andato storto. Lui è venuto a sapere che lo avevo tradito. Quando sono tornata dal Giappone gli ho confessato tutti i tradimenti e lui i suoi. Ha deciso di lasciarmi ma di continuare a vederci. Ora a distanza di 5 mesi le cose si sono incrinate ulteriormente. Non riesce a perdonarmi. Non riesce ad accettare l'idea di ciò che ho fatto. Io gli ho detto che è stato solo un periodo, un periodo che ho compreso e che mi ha fatto capire quanto lo amo. Gli ho detto che non accadrà mai + perchè farò in modo di non trovarci più in una situazione del genere. Ho detto che sono contenta che questa storia sia venuta fuori perchè così potremo riniziare una storia nuova, diversa, correggendo gli sbagli che ci hanno portato a farci del male. Lui però non vuole sentire ragioni. E' orgoglioso. Mi ama ma è orgoglioso. Non so proprio cosa fare. Sto così male. E' da una settimana che non lo sento più. Ne messaggi,chiamate...niente di niente. Cosa devo fare per recuperare la mia relazione con lui? Io lo AMO.GrazieMonica
Monica, lei può solo aspettare, se accetta d'aspettare. Come lei ha dovuto toccare il "fondo" (vedi le 3 relazioni di una notte in un mese) per capire i suoi sentimenti, probabilmente lui ha bisogno di smaltire la rabbia di "uomo tradito" oltre a rendersi conto dei suoi reali sentimenti nei suoi confronti. Aspettare senza poter far niente è duro e doloroso, ma talvolta necessario, oltre ad essere l'unica possibilità. Cordiali saluti.

UOMO CHE AMA TROPPO

Azzurro N° di riferimento: 860209344 Età: 39 Salve, dopo 21 anni di conoscenza, 15 di matrimonio(credevo felice)e 2 splendidi figli di 10 e 12 anni mia moglie mi sorprende dicendomi che " ..... ti voglio bene, ma non provo per te le cose che provavo prima.....l'amore".Mi crolla il mondo addosso.Negli ultimi 10 tremendi mesi con le unghie e con i denti cerco di trattenerla in tutti i modi.Per la prima volta mi metto in discussione, accetto il fatto che la mia gelosia e patologica e mi rendo conto che l'altra faccia di una stessa medaglia......la dipendenza affettiva.Vado da un "consulente" terapeuta familare (non psichiatra) che mi da una mano per vederci più chiaro, ma ci vado sempre con la speranza che Lei veda in questo una mia volontà di cambiare quegli aspetti del mio carattere che prima accettava e sopportava.....RICAMBIANDOLI. Infatti anche lei è sempre stata attacata a me e gelosa tanto che ogni giorno,e nonostante telefonate di ore, voleva il resoconto di tutto quello che avevo fatto.Io controllavo lei e lei me al 100 per 100.Lei però mi ha raccontato che dopo 4 mesi di sofferenze interiori mai espresse ha avuto un cambiamento che è esploso come una pentola a pressione.Praticamente si è tolto il coperchio ad una situazione da lei mal sopportata ma per me normale.Leggevo sul vostro bel sito "Donne che amano troppo" ...... ecco, io sono un uomo che ama troppo.Dipendo da lei affettivamente, mi manca fisicamente, mi manca psicologicamente,se non la vedo per più di 2 giorni sto troppo male, non accetterò mai che mi lasci, progetto le peggiori nefandezze come ritorsione all'eventuale abbandono tipo scappare con uno dei figli all'estero, l'ho già minacciata che se prosegue in questo suo intento venderò casa dove abitiamo (mia propietà personale) ed altre minacce....... il tutto con la triste consapevolezza di non poter cambiare, ovviamente, la sua personale volonta.......ma ci provo in tutti i modi.Cosa mi consigli ??Grazie, Francesco.
La sofferenza di un'uomo che ama troppo è la stessa di una donna che ama troppo. Con una differenza. L'uomo che ama troppo "esterna" di più, "agisce" di più, in linea con le caratteristiche temperamentali maschili. Vive inoltre l'abbandono come originario abbandono della figura materna. Più che una terapia di coppia in questi casi serve un percorso interiore personale, senza dimenticare al contempo che la sua potrebbe essere anche una reazione normale visti i 21 anni trascorsi con sua moglie. Nel frattempo minacciarla serve solo a farla fuggire di più ed a renderla maggiormente determinata nella scelta. Si ponga invece in una situazione d'attesa, proponendole eventualmente un periodo di convivenza da "amici". Chisà che il dottor tempo non finisca coll'aiutare uno dei due od entrambi. Legga anche la seguente discussione nel forum: http://www.maldamore.it/public/forum/viewthread.php?tid=21 Cordiali saluti