martedì, aprile 25, 2006

PORNODIPENDENZA ?

N° di riferimento: 857458260 Età: 32 Buongiorno,grazie anzitutto per la sua attenzione, avrei bisogno di un consiglio sulla mia situazione affettiva attuale dal momento che sono talmente confusa che non saprei come definire nulla di quello che provo in questo periodo della mia vita.Ho avuto un'infanzia direi felice, in cui non mi e' mai mancato niente, una bella famiglia che mi ha lasciato (seppur ragionevolmente) libera di prenderele mie decisioni, di uscire, di frequentare amici o fidanzati che misceglievomotivo per cui ho sempre ammirato i miei genitori che non hannolasciato ansie e preoccupazioni limitare questa liberta'. Molte cose sono cambiate quando sei anni fa mio padre se n'e' andato di casa per tre anni inpiena crisi di mezza eta' innamorato di un'altra donna. I miei contatti conlui si sono drasticamente ridotti, e dolore e rabbia si sono sostituiti adaffetto e ammirazione nei suoi confronti. Da quando e' tornato a casa da miamadre la situazione si e' molto lentamente riequilibrata, ma credo di averperso totalmente la fiducia nei suoi confronti.Ora ho 32 anni e da due e mezzo mi sono trasferita a Londra per vivere con ilmio ragazzo inglese piu giovane di 3 anni. Premetto che entrambi avevamo un partner quando ci siamo conosciuti in una chat (si trattava di una chat di un sito musicale, unica chat che io ho mai frequentato, solo per qualche mese e per curiosita, non adibita ad incontri online) e dopo esserci scambiati gli indirizzi email ci siamo scritti per 3 anni prima di incontrarci. Lui aveva convissuto per due anni con una ragazza che era tornata a vivere nel suo paese quando ci siamo incontrati la prima volta, ma comuqnue la loro relazione continuava a distanza, io avevo una relazione molto piu lunga ma meno intensa in cui vedevo il mio ragazzo solo durante il weekend.Dopo un anno di incontri bimensili "clandestini" e uno e mezzo di di incontri bisettimanali "ufficiali" mi sono trasferita a vivere con lui. Lui e' sempre stato molto premuroso, attento e consapevole della difficolta'c he un cambiamento radicale di vita comporta, e mi ha assecondato nel miodesiderio di continuare a sentirmi libera. Lui aveva avuto una vita di coppiamolto piu intensa e ravvicinata mentre io convivevo con amiche ed erodeterminata a voler mantenere uno stile di vita \"indipendente\". Ho trovato unlavoro dopo due mesi, mi sono creata la mia cerchia di amicizie e nonostante lenostre profondissime differenze tutto sembrava andare bene. Credo che le nostre personalita\' che definirei opposte siano alla radice nelnostro problema maggiore: il sesso. La mia personalita\' curiosa, impulsiva epassionale e la mia mentalita' piuttosto aperta, mi hanno portato ad avere vari tipi di esperienze (cosa di cui lui era al corrente) e ho sempre creduto che per mantenere vivo un rapporto fossero necessarie complicita' e curiosita' che avevo avuto nelle relazioni precedenti. Ed e' con questa attitudine che mi ero preparata ad affrontare la vita con lui che aveva affermato di essere incuriosito dalle "esperienze" ma non aver mai avuto occasione di viverle. Presto pero' mi sono resa conto che non era vero. Ho cercato la complicita' con lui in tutti i modi, cambiando il mio ruolo a 360 gradi pur di capire cosa gli piacesse e di ottenere le sue attenzioni,purtroppo arrivando spesso a criticarlo, arrabbiarmi e accusarlo di avermi ingannata e di non sentirmi desiderata. Il tutto ha raggiunto il culmine piu di un anno fa quando ho scoperto che frequentava abitualmente siti porno quando io uscivo la mattina per andare al lavoro. Non solo, ma iniziando una serie infinita di ricerche e controlli che era iscritto a siti in cui si conoscono persone online, che nel periodo in cui corrispondeva con me si scriveva in modo molto piu esplicito con un'altra ragazza conosciuta anche lei in internet. Insostanza ho capito che forse non ci eravamo conosciuti per caso e e che tutta la magia che avevo attribuito al nostro rapporto fin dai tempi di "amici di penna" per lui era un'autoaffermazione del suo potere seduttivo e pesuasivo. Ho cosi piano piano cominciato a smontare il nostro rapporto e a riuscire vederne solo i lati negativi e considerarlo un mostro dalla doppia faccia. Inizialmente gli chiedevo solo se frequentava questi siti e lui negava.Premetto che io non sono mai stata contraria al porno, che anzi nei miei numerosi tentativi di trovare questa famosa complicita'andavo a comprare ifilm, gli chiedevo di vedere i siti insieme. Dopo la scoperta ho passato i successivi 9 mesi a controllarlo, trascorrendo nottate a fare ricerche alcomputer, scoprendo la sua password e rendendomi conto che ogni volta cheaffrontavo l\'argomento, credendo che io non potessi smentirlo, lui mi mentiva.Sarebbe infinito raccontare nei particolari come la mia vita si sia svolta inquel periodo delle delusioni, ansie, insicurezze che si sono create in me. Sei mesi fa abbiamo deciso di comune accordo che avrei bloccato il computer eda allora ho avuto accesso solo io. Credo che anche se mi sono un po\'tranquillizzata questa ossessione per lui, per noi per il nostro rapporto equello che non funziona in esso siano tuttora alla base di tutti i mieipensieri. Credo che sia fondamentalmente impaurito dal sesso e abbia trovato lasua dimensione in un autoerotismo legato al suo immaginario e la sua attitudinea condividere il rapporto sessuale sia fondamentalmente solo a livello fisico.Premetto che ha avuto il primo rapporto tardi, intorno ai vent\'anni e noncredo abbia avuto molte esperienze e le nostre differenze culturali sicuramentegiocano un ruolo predominante. Nel frattempo pero\' io mi sono trasformata. Hoperso la mia carica sessuale, il mio entusiasmo, l\'interesse per tutto,insomma mi sento vuota e spenta. Non riesco a spiegarmi come sia possibile chetuttora non so cosa lo ecciti, che biancheria gli piaccia, perche se indossodue calze autoreggenti diverse non se ne accorge neppure. Perche non mi cerca.Lui dice che siamo diversi che lui mi desidera (cosa che a me riesce tuttoradifficile credere viste le mie esperienze avendo scoperto che cercava me unavolta la settimana e i siti molto piu spesso) ma lo ho fatto sentire inadeguatoe ora non sa cosa fare e si sente insicuro.Il risultato di questa situazione e\' comuqnue che io ho sviluppatoun\'insicurezza profonda in me stessa, arrivando a pregare che ogni ragazza cheincrociavamo per strada non fosse carina (quando una volta mi voltavo io aguadarle!)o a non poter guardare la tv per la paura di vedere belle ragazze oacene di nudo. Non ho piu nessun desiderio sessuale o quasi. Credo che l\'averdovuto reprimere i miei istinti e l\'essermi sentita rifiutata costantementeper essere poi sostituita da siti porno mi abbia profondamente trasformato,privato di desiderio e trasformato da donna piacente e sicura del proprio sexappeal a donna timorosa, insicura e frustrata.Siamo arrivati ad un punto in cui mi chiede di fidarmi di lui che dice che doposei mesi di prigionia devo dargli la possibilita di dimostrarmi che e\'cambiato e questo includerebbe l\'accesso al pc (che fortunatamente nonfunziona) e che se io non mi fido di lui la nostra relazione non ha senso.Tutto vero, io sono pero\' terrorizzata dall\'iidea di cosa questo significhi,impaurita dall\'idea di sapere che non riuscirei a reggere un\'altra delusionee priva di energie per ricominciare. Credo di aver perso le speranze che lecose tra noi funzionino ma nonostante questo esiste molta tenerezza tra noi,anche e forse sopratutto da parte sua, ci vogliamo molto bene e l\'idea di nonavelo piu mi rattrista enormemente. Penso che forse sono io che non l\'hosaputo capire e ho solo criticato e accusato e lui non ho capito che la miavisione libera e libertina della vita non appartiene a tutti.Da molto tempo ormai cambio idea piu volte al giorno, se lo amo ancora, se lodetesto, se voglio ricominciare, se posso vivere senza di lui e se lo voglio.Sarei profondamente grata di avere un consiglio.
"Credo che sia fondamentalmente impaurito dal sesso e abbia trovato la sua dimensione in un autoerotismo legato al suo immaginario e la sua attitudine a condividere il rapporto sessuale sia fondamentalmente solo a livello fisico." Lei in questo passo della sua email dà una probabile spiegazione del comportamento del suo compagno. Ma allo stesso tempo, essendone coinvolta affettivamente, non riesce a cogliere la profonda sofferenza che al contempo l'altro prova per la situazione in generale. Potrebbe trattarsi di "pornodipendenza" associata a "dipendenza da internet". In questi casi si desidera poco il "mondo reale" e molto quello "virtuale". Oltre a cercare di combattere i sintomi (và bene negargli l'accesso al computer) è necessario indagarne le cause. Ciò non lo può fare lei perchè nè è coinvolta affettivamente. Utile sarebbe rivolgersi ad uno psicologo od anche ad un gruppo d'auto-aiuto per dipendenze del genere. Solo così potrà recuperare la relazione. Cordiali saluti.

DESIDERIO DI VENDETTA

monica N° di riferimento: 760531121 Età: 35 Ho chiuso da circa un anno una storia di 9 anni.Il motivo è non era la mancanza di amore nei suoi confronti ma non ce la facevo più adessere continuamente denigrate. il mio problema è che nonostante il tempo trascorso ed il fatto che la decisione l'ho presa io, la rabbia nei suoi confronti non passa e non faccio che meditare vendette nei suoi confronti.Lamia situazione personale: non lavoro(mi sono licenziata da alcuni mesi per finire l'università.Mi è rimasta solo la tesi da finire).Attualmente ho un'altra storia iniziata subito dopo la chiusura con quella precedenza,diciamo che se non avessi avuto questa nuova persona non sarei riuscita ad allontanarmi dal mio ex.Ringrazio per la risposta.
Capita che dopo la fine di una storia durata così a lungo, dove l'"altro" ha infierito, all'amore non subentri indifferenza ma odio. Odio per il "tempo rubato" da parte dell'altro. Anche ciò, però, assume il significato che la storia non è stata superata. Sopratutto se questo rancore dura a lungo. Ma odiare o provare desideri di vendetta signica permettere che l'altro ci "rubi" altri anni. Ciò non lo possiamo assolutamente permettere. E' questa la riflessione di fondo che serve per uscire definitivamente dalla storia passata.
Caro dottore la volevo solo ringraziare per la risposta.Purtroppo avevo capito da un po\' che la storia, nonostante i miei sforzi, non l\'ho superata...e mi chiedo se mai riuscirò a farlo. Ho letto qualcosa a proposito di storie finite e difficoltà di superarle, ed ora sto cercando di mettere in atto tanti piccoli consigli letti nel suo sito o su vari libri. Purtroppo non è facile...il problema credo sia che razionalità ed emotività non coincidono mai...La ringrazio ancora
Sono d'accordo che sono diverse le ragioni della testa e quelle del cuore. Ma ciò non deve essere un pretesto per non tentare o per dire che non ci si riesce. A volte, potrebbe servire cercare di vedere il tutto con occhi diversi. Alla fine anche il cuore accetterà le ragioni della testa. Cordiali saluti.

CHE FARE ?

N° di riferimento: 104125735 Età: 25 Caro Dottore, conosco già perfettamente il suo sito perchè un pò di tempo fà ho avuto bisogno di lei riguardo alla fine di un amore durato 7 anni.Posso dirle che ora sto veramente bene non è passato tantissimo tempo(4 mesi),ma mi sento rinata, molto probabilmente non era il grande amore della mia vita.Ora ho un problema abbastanza intrigante.....da quando mi sono lasciata conG. ho incominciato a frequentare un locale di due miei amici (che tra l'altro uno è stato anche il mio ex)ora da quando sa che non sto più insieme a g. ha incominciato a lanciarsi spudoratamente, è molto affettuoso nei miei confronti si è instaurato un rapporto che prima non c'era assolutamente solo un saluto e via.....anche perchè è amico di G., non si frequentano ma ognitanto si vedono li nel locale....Comunque sta di fatto che una sera una volta chiuso il locale mi ha fatto rimanere dentro con una mia amica e mi ha offerto da bere...e lì mi ha baciato un paio di volte.....poi la mia amica ha deciso di andarsene e mi ha lasciato sola con A. che mi ha accompagnato a casa...lì ci siamo baciati ancora.......Il giorno dopo mi sono presentata nel locale mi ha salutato tranquillamente maera un pò freddino,poi c'era un sacco di gente quindi non mi poteva dare retta...comunque sinceramente ci sono rimasta male, era già da tre settimaneche quando andavo li nel locale mi tampinava......ha fatto fuoco e fiamme epoi?Dopo due giorni visto che avevo il suo numero gli ho mandato un messaggio carino con una battutina riguardo al bacio ma niente di più e lui non mi ha neanche risposto......ora stasera visto che è passata una settimana mi ripresento lì tranquillamente con le mie amiche e vediamo come si comporta....non so cosa gli è preso, forsa ha paura che voglio fare qualcosa di serio, ma può stare tranquillo ci siamo dati solo un bacio e niente di più......non è che ora mi monto la testa, però voglio capire...perchè ci haprovato così tanto e poi...non mi ha neanche risposto al messaggio.....Io continuo a non capirli i ragazzi ha fatto tutto lui e ora si tira indietro.......fa niente anche se non nascerà un amore però voglio che ricominci a scherzare come prima con me.....forse il fatto che sia amico digigi e di altre persone in comune che vanno li lo mettono un pò adisagio....come mi devo comportare?Devo continuare ad andare lì in quel locale?non è che gli dò fastidio? Devo parlargli? Voglio Capire che cosa provaper me se è stato un momento così e poi si è reso conto di aver sbagliato......non vorrei essere troppo invadente e fargli capire che sono troppo presa da lui.......Mi aiuti, la prego mi sono cacciata in un bel guaio...io in qualche modo sono presa da A., ho sempre avuto un debole per lui.......anche se siamo stati insieme quando eravamo piccoli a 14 anni...però da quando mi ha dato quel bacio non capisco più niente......in parte me la sono cercata io visto che era da un pò che frequentavo quel locale quindi......Spero di ricevere presto un suo consiglio GrazieCordiali saluti.
La sua email dimostra che il proverbio che recita "In amore vince chi fugge" spesso trova riscontro. Coseguentemente prova ad essere "sfuggente" lei. Se lui è veramente interessato la cercherà. Altrimenti, pazienza. A maggior ragione nel suo caso. Dopo una storia di 7 anni finita, non corra troppo rischi in storie che partono male già in partenza. Saluti
Caro Dottore,
ho letto la sua risposta riguardo alla mia testimonianza “Che fare”, è vero forse dovrei fare come dice lei, essere sfuggente per vedere se in qualche modo lui mi cerca…..ma è più forte di me anche solo la voglia di vederlo mi manda al settimo cielo……non riesco proprio a capirlo, poi tra l’altro non riusciamo mai a parlare perché essendo li nel locale lui lavora…..ogni tanto viene a scambiare due parole a fare una battutina……c’è comunque un gioco di sguardi…la mia paura è che qualcosa lo blocca forse il fatto che mi sono lasciata da poco con il mio ragazzo che tra l’altro è un suo amico (anche se non escono insieme)….oppure essendo nello stesso giro di amicizie non vuole in qualche modo farlo notare anche perché poi lo verrebbe a Sapere G.il mio ex e magari a lui questa cosa gli da fastidio……..Io comunque gli ho mandato un messaggio con il cellulare dicendogli tranquillamente che se gli fa piacere magari una sera che non lavora potremmo uscire insieme…lui per il momento non mi ha ancora risposto……(anche perché ogni volta che mi vede mi dice che ha dei problemi con il cellulare e non sempre riesce a rispondermi)…ad altri messaggi mi ha risposto dicendomi che è contento di vedermi spesso…..però vedo che in qualche modo non si sblocca…..insomma qualcosa di concreto lo dovrebbe fare se gli interesso ora il mio numero cel’ha….gliel ho detto chiaro e tondo che mi farebbe piacere uscire con lui……penso che abbia capito….
Io sinceramente spero tanto in una sua chiamata……veramente quando lo vedo sento che c’è qualcosa di speciale……..anche se sento che lui ha paura e non si vuole sbilanciare… …magari mi sbaglio.e non gliene frega niente di me e per lui è stato solo un bacio in una serata un po’ particolare….
Comunque credo proprio che non dovrò farmi vedere per un po’ nel suo locale anche se mi costa parecchio (infatti non vedo l’ora che sia venerdì sera per andarci), ma devo resistere e ce la devo fare anche se le cose in sospeso non mi piacciono…devo capire…..
Cosa ne pensa? Grazie
Purtroppo, non posso fare altro che ribadirle quanto detto nella precedente email. Non mi sembra interessato a lei. Inoltre non può interpretare qualche timido segnale d'affetto come disponibilità. Faccia tesoro degli errori passati. Saluti.

venerdì, aprile 21, 2006

SIMBIOSI CON LA MADRE


N° di riferimento: 464683640 Età: 23 Buonasera, innanzitutto la ringrazio per la sua disponibilità.non le faccio perdere altro tempo e le espongo il mio problema: ho una buona famiglia ma soprattutto una madre splendida,amica,complice..so che è l'unica persona su cui posso contare.le ho sempre raccontato tutto di me mapurtroppo con l'età mi rendo sempre più conto di essere profondamente condizionata dal suo giudizio,addirittura il mio umore e le mie azioni dipendono in tutto e per tutto da lei.la amo più di ogni altra persona e quandomi capita di pensare a quando non ci sarà più vengo colta da attacchi di panico.per me è inconcepibile pensare alla vita senza di lei.temo che la mia grossa difficoltà ad innamorarmi realmente di un ragazzo dipenda da questo.inoltre ogni volta che ho un rapporto sessuale mi sento tremendamente in colpa nei suoi confronti.mi sembra quasi di tradire la sua fiducia.ho la sensazione di essere controllata,osservata,scrutata e giudicata male da lei.le sarei grata se potesse chiarirmi un pò questa situazione.grazie.
Lei mi dà la possibilità di evidenziare come certi condizionamenti familiari posso influire sulla nostra vita affettiva e relazionale successiva. Il condizionamento di sua madre, seppur in buona fede, le ha "tappato" le ali non permettendole quella crescita dell'autostima e della sicurezza interiore necessaria ad affrontare future relazioni, di qualsiasi tipo. Le consiglio, innanzitutto, di "allontanarsi" da sua madre, lentamente ma con determinazione, per, successivamente, potersi "avvicinare", sempre gradualmente ma determinata, ad una relazione in cui si è "due unità e non due metà". E' la rottura del rapporto simbiotico con sua madre la sua vera conquista. Cordiali saluti.
buonasera,la ringrazio infinitamente per la sua rispostatempestiva,le giuro che non ci avrei sperato..essendo io una persona piuttostointrospettiva,mi sono resa sommariamente conto del mio problema e ho pensatoproprio alla soluzione che lei mi ha suggerito:ho già cercato in più occasionidi staccarmi da mia madre,sono partita da piccole cose ovviamente,piccolesituazioni in cui ho tentato di imporre la mia volontà sulla sua ma quando siaccorge del mio tentativo di \"camminare da sola\" diventa velatamenteaggressiva,tutto,anche la cosa più banale ha l\'aria di una sfida,quasi come ledesse fastidio non avere più completo potere su di me.credo che questo nostrorapporto così intenso dipenda dal fatto che quando mia madre era incinta di meha scoperto che mio padre l\'ha tradita e,con tutto il suo dolore,si èaggrappata alla bambina che portava in grembo per superare quell\'inferno.daallora io e lei abbiamo condiviso veramente tutto,momenti brutti in primis.miamadre ha solo me.per questo motivo so già che non riuscirò mai a considerarlanegativamente,sento che non potrò mai farle un torto così grande.nello stessotempo però,vorrei tanto uscirne senza far soffrire nessuno..questa situazionemi sta schiacciando..mi scusi tanto per l\'ulteriore sfogo ma ne avevo davverobisogno.grazie ancora per il prezioso aiuto che mi sta dando.
Non metto in dubbio le cause e le ragioni che hanno portato entrambe a questo tipo di relazione. Ma queste non devono essere motivo per non operare cambiamenti, positivi per entrambe. Non è facile nè breve, ma è possibile operare un distacco graduale, che non faccia saltare equilibri "secolari", permettendo di ridefinire una nuova "relazione" foriera questa volta di un equilibrio positivo. Un cammino è fatto di mille passi, iniziamo a farne i primi. Cordiali saluti.

PAURA DEI SENTIMENTI

N° di riferimento: 652932916 Età: 31 Argomento: salve, sono un uomo di 31 anni, fidanzato da 6 mesi.E\' il mio primo fidanzamento serio, dopo una fase della mia vita vissuta con rapporti sempre tenuti nascosti, come se me ne vergognassi, rapporti sempre esclusivamente sessuali, vissuti in auto o posti similari.Ho una formazione cattolica, che forse mi porta a vivere con eccessivo pudore queste storia.Ho sempre avuto eiaculaizoni precoci, ma in tutte le storie sono sempreriuscito a soddisfare le mie partner con rapporti succesivi.Questo fidanzamento da cui non so se devo o posso staccarmi, è iniziato con unapersona che mi è stata a presentata, mi è subito piaciuta, ma al contrario di tutte le mie storie precedenti ho avuto all\'inizio difficoltà a lasciarmi andare, a dichiararmi ed a baciarla, come un eccessivo rispetto che non era assolutamente richiesto, ma comunque suggerito anche dai suoi comportamenti.Un giorno la bacio, vengo rifiutato, ci esco ancora, mi si fa baciare e poidopo qualche settimana, il rapporto è anche fisico.I miei problemi sussistono, ed in piu con lei non riesco ad avere rapportisuccessivi soddisfacenti.Mi turba molto il suo passato sentimentale, perche ci siamo raccontati "tutto", lei pur dicendo di vivere il sesso solo con intensità amorosa, aculmine e completamento di un raporto, ha avuto dopo un primo fidanzamentostorie con persone molto piu grandi (lei trentenne con un quarantacinquenne)Dice di aver sempre vissuto un cnflitto cattolico legato al lasciarsi nadarefisico, ma comunque con questi uomini che amava si è lasciata adnarepienamente.all\'inizio si lascia andare anche con me, ma i mie problemi continuano, per dipiu i nosrti incontri in auto la feriscono e decide di smettere di avererapporti.Io mi trasferisco in una mia casa, ma da quel momento in pio ci sono semprenuove motivazioni per evitarmii, eppure si parla di un futuro, di matrimonio edi cose impoirtanti.mi sento ferito, riconosco grandi valori e bellezze in questa donna, sentoquasi di non doverla lasciare, ma mi ferisce di contiuno ,ogni suo rifuto, cheè sempre piu frequente e ormai riguarda anche il contatto intimo, e certecarezze.mi sento di vivere in una situazione non miaquando siamo sereni cerchiami di giocare su questa cosa, e lei a volte mi dicepure di essere brava a letto, perche le è stato detto dai suoi partìner... edio impazziscomi dice che solo da sposati staremo bene, perche sarà giusto in quel modoma non ci riesco piuse il rifiuto sarebbe venuto in una situazione non dettata da problemi lo avreipreso come una scelta cattolica di preparazione al matrimonio, ma cosi vivo conl\'ombnra dei suoi ex, del piacere che lei con loro ha provatao e non con me...non so cosa altro dire, ma ci sarebbero altre mille sfumature...grazie..una cosa, ho frequentato degli psicologi, che mi hanno detto che sto soffrendodi una sorta di insicureza e sottostima, che questa situazione sta peggiorando,e stoseguendo una cura omeopatica...grazie
Una probabile ipotesi è che nella relazione, per entrambi, sia entrata la dimensione dell'affettività, che forse non è mai stata presente nelle vostre precedenti relazioni. Cio spiegherebbe il comportamento d'entrambi. Infatti, spesso capita che se non si è "abituati" a darsi anche "affettivamente" si hanno ripercussioni nella sfera sessuale. Consiglio ad entrambi un dialogo sui vostri sentimenti passati e presenti ed un'eventuale terapia di coppia. Cordiali saluti.

CHIODO SCACCIA CHIODO

N° di riferimento: 248256781 Età: 24 Gentile dottore..Attraverso un periodo un po’ confuso e sento la necessità di esternare ciò chemi sta capitando..Sono sempre stata molto sincera con i miei familiari,specie con mia mamma,cheamo tantissimo..Sincera sia per quanto riguarda faccende quotidiane che private,mie personaliinsomma..ma questa volta non posso…e viene a mancarmi un punto di riferimentoimportante da cui surgere un qualsiasi consiglio..mi rendo conto che lasituazione è delicata e facilmente (e a ragione..)fraintendibile.Ho avuto 1 storia importante, messa a dura prova da una presenza che midistraeva..conobbi un ragazzo : (P),l’estate di circa 8 anni fa..mi avevaletteralmente rapito l’anima..lo pensavo di continuo,sebbene fossi molto presadal mio ragazzo : (L.) con il quale ho passato 4 anni della mia vita (ora ho 24anni)Conobbi L nel 1999 tramite amici comuni,io non ero libera ma,feci in fretta aliberarmi per stare con lui..il primo anno è stato stupendo,eradolce,gentile,mi dava sicurezza ed avevamo anche una buona intesa sessuale,nonfacevamo grandi cose ma mi sentivo bene con lui..poi,lui,patito di autosportive,ha comprato una macchina ed io pian piano sono stataspostata,diciamo..che ero un’altra parte delle sue priorità..cala il desiderioe l’intesa si appiattisce..ho tentato di inserirmi nel suo mondo ma più ciprovavo più mi veniva a noia..gente priva di ogni interesse se non imotori..così,gli ho dato libertà di fare ciò che + gli piaceva..senza fargliscenate o simili..lui di giorno lavorava,ci vedevamo la sera e regolarmente siaddormentava sul mio letto davanti alla tv ed al sabato era in un negozio congli amici a parlare di alettoni ecc..io vado all’università quindi sfruttavo ilsabato per studiare..week end passati ai vari bowling o in garage a smanettarenel motore..mai a ballare,mai al cinema mai a cena fuori perché tutti i soldierano “investiti” nella sua dannata macchina..spesso ho tentato di farglicapire che doveva limitarsi ma ricevevo rimpalli pesanti o litigavamo perchénegava che tutto ciò fosse così..inoltre pretendeva mi vestissi in maniera“discutibile” per i miei canoni,quando lo accompagnavo allemanifestazioni,sentendomi dare (chiedo scusa per la licenza poetica) dellavacca dalle ragazze del gruppo (in modo scherzoso ma…) risolvendo che luicomunque spariva e lo rivedevo la sera,all’ora del rientro…(e allora?per chiaccettavo di vestirmi così??tanto lui non mi vedeva e non voleva godere dellamia compagnia!!!)Passano 2 anni ed io continuo ad essere innamorata di L. ma ogni volta siaffaccia una crisi,il mio pensiero va a P. e lo cerco via telefono,sentendomisempre rispondere che anche lui mi pensava spesso e di li a poco ci saremmovisti,che sarebbe venuto nel mio paese (lui è Piemontese,io dell’EmiliaRomagna)(l’ho visto 2 volte in 4 anni e per poche ore)Passa il tempo ed io seguo il mio ragazzo ai raduni di auto con il gruppo ecerco sempre di far buon viso a cattivo gioco..Un giorno,L. mi dice che non vuole + stare con me,che non mi ama + ed haconosciuto un’altra (T.)Io mi sfrango di dolore e passo giorni senza né dormire né mangiare..lui micerca per chiedermi come sto e decidiamo di uscire..(dopo 2 settimane daldistacco)In breve,finiamo a letto insieme e lo convinco a riprovare..anche se lui sisente con questa T. in mia presenza e le dice cose che diceva a me..passa iltempo e dopo 3 mesi di incontri gli do l’out,parto con i miei x 2 settimane,almio ritorno deve aver deciso..La decisione va a “favore mio” se così si può dire..Lui cerca di migliorare, di dedicarmi un po’ più di attenzioni..ma durapoco..dopo 6 mesi è di nuovo tutto come prima,se non peggio..ciliegina sullatorta arriva gente nuova nel gruppo,tra cui una ragazza (Pa.) che riesce adaprire un varco nel mio cuore e diventiamo amiche..in poco tempo le raccontodei miei problemi con L. e lei mi confida che anche col suo ragazzo è lostesso..continuo a legarmi a lei,finchè,lei,lascia il suo ragazzo e cerca difarmi fare altrettanto..iniziamo ad uscire in 3..io lei ed il mio ragazzo..elei lega anche con lui..io li guardavo scherzare e capivo che qualcosa nonquadrava ma..ero troppo avvilita per reagire..le ragazze della compagnia micontinuavano a dire di stare all’erta ed io le rassicuravo in quanto mi fidavodi Pa.Un giorno,inaspettatamente mi chiama P. e mi avvisa che il giorno dopo cisaremmo visti..Io ne parlo con Pa. E lei mi incoraggia…l’incontro si esaurisce in pocheore,parlando con il mio “uomo idealizzato” ,passando un pomeriggio piacevolefilosofeggiando e senza che succedesse nulla se non un bacio sulle labbra almomento dei saluti..Ora…La mia cara amica diventa insistente,continuando ad asserire che il miorapporto con L è ormai finito e inutile è trascinarsi alla deriva e bla blabla..Prendo coraggio e decido di affrontare i problemi con L. ma quando arrivo aldunque lui non si oppone,anzi,mi comunica che probabilmente avrebbe deciso luidi lasciarmi nuovamente di lì a poco..Sollevata mi preparo ad affrontare il futuro dopo praticamente 3 anni difatiche e sofferenze..(il 1 anno era andato bene..)Durante i quali ho sempre subito sommessamente,senza mai prendere le redini delrapporto..(La mia amica riassumendo,di lì a 3 mesi si mette insieme a L raccontandoquanto di + cattivo aveva da dire contro di me,mettendomi contro anche alcunidel gruppo..)L mi telefona insultandomi,per ore ad urlarmi i peggio improperi maiinventati..tra cui che l’avevo tradito,che ero una t***a,viscida,infedele equant’altro..Ed io sto male per mesi…mesi e mesi…penso a lui sempre tutti i giorni..(ancheora)Intanto,la mia vita universitaria continua ed inizia a spuntarmi una “simpatia”verso un professore..Ampiamente + vecchio di me,ovviamente,le lezioni proseguono e vengonoorganizzate delle gite..in compagnia delle mie amiche e di altri studentiprendo parte a queste gite,organizzate dal prof,appunto e,ridendo e scherzando(ma,sinceramente,senza alcuna intenzione) mi “accaparro”la simpatia delprof…(M.M.M)Persona davvero eccezionale,professionale e appassionata al suo mestiere,dicompagnia,gioviale ed ironico,straordinariamente al passo coi tempi e di nonbrutta presenza..Ma tutto finisce lì..passa il tempo e a gennaio 2005 conosco un ragazzo (M.)con il quale mi trovo subito bene,ci mettiamo insieme ed inizia un periodostupendo,ricco di emozioni e soddisfazioni,M. mi rispetta,mi capisce,siamosulla stessa lunghezza d’onda ed abbiamo le stesse idee verso il futuro..è unragazzo serio,lavoratore,intelligente e con cui si può parlare di tutto..iniziaun anno pieno d’amore,tenerezze e viaggi,bellissime esperienze e sempre +affiatamento tra noi..Poi...risalta fuori il Prof...con un altro corso che seguo in compagnia dellesolite compagne..Finito il corso e superato l’esame a pieni voti decido di andare in ufficio dalui per chiedere delucidazioni..(è membro del consiglio di Laurea..) Da lì in poi restiamo in contatto perché ha delle idee per la mia tesi dilaurea..A fine gennaio di quest’anno ho un incidente,nulla di grave ma..dopo 3 gg mitelefona il mio ex per sapere come sto ed iniziamo a parlare,mi raccontaqualche novità e mi invita a bere un caffè nel nuovo negozio che ha aperto dasolo..io ,per essere onesta ne parlo col mio attuale ragazzo che all’inizioreagisce molto male (gli avevo parlato della storia finita male),poi,mi“permette”di vedere il mio ex se lo desidero..ma da quel momento lo vedocambiare,diventa sempre + astioso e a volte anche maleducato,mi tratta consufficienza ed al fine settimana è sempre svogliato e nervoso..fa domandetendenziose e a volte battute sgradevoli..così decido di evitare diriaffrontare il discorso del mio ex e di disbrigarmi da sola la questione..Con l’inizio di marzo poi,grazie o per colpa di coincidenze decido di andare atrovare il mio ex al lavoro…parliamo un po’ e ci chiariamo,io lo abbraccio epiango,un misto fra felicità e tristezza,Lui mi stringe a se e micoccola,facendomi ricordare il primo,bellissimo anno passato insieme,ormai 5anni fa,mi racconta che Pa.lo tratta malissimo, lo controlla e lo sminuiscedavanti ad altra gente,che non hanno quasi mai rapporti e che lei in casa(convivono) non fa nulla e la sera,al rientro deve fare tutto lui mentre lei èsul divano..mi prega di andarmene perché lei sta per arrivare e mi daappuntamento alla mattina seguente per continuare i discorsi intavolati..Oltre a quelli,la mattina seguente,ci scappa anche un bacio…A quello seguono molti altri incontri e telefonate..altri baci e tantissimecoccole (ma stavolta niente sesso né simili,solo ore abbracciati stretticonfessandoci quanto ci siamo mancati e ricordando i bei momenti..)So che non sto agendo correttamente ma mi sembra di non averlo mai “perso” e mipare tutto “normale..” parliamo ogni volta di come poter risolvere questasituazione..si è parlato di tornare insieme ma io non ne voglio più sapere ditornare con lui..non è il mio ideale e ho sofferto troppo,inoltre non ne sono +innamorata ma,non voglio smettere di vederlo (anche se il mio ragazzo non sanulla..)In concomitanza con tutto questo,il Prof mi contatta per parlarmi di alcuniprogetti che ha preso in visione..ci incontriamo in un bar ed iniziamo aparlare..e parla che ti parla,finito di parlare dei progetti iniziamo a fareanche altri discorsi,sulla vita passata e futura..Seguono altri 5 incontri,durante i quali,oltre a parlare di “studio” evita,esperienze e situazioni + o –comiche/tragicomiche..mi parla dei suoi figlie delle sue passioni,della separazione con la moglie ecc..ci scambiamo anchesguardi e fugaci carezze sulle mani..Inizia a mandarmi degli sms innocui all’apparenza..Io sinceramente sono attratta parecchio da questa persona tanto + grande dime…mi affascina..mi intriga..mi incuriosisce..anche se nel contempo sonoperplessa da cosa provo e frenata dai pensieri che quest’uomo (che potrebbebenissimo essere mio padre) può avere nei miei riguardi..Riassumendo..Il Prof (M.M.M) parte per un viaggio,durante il quale,con mio grande stupore,mi contatta spesso via sms,rendendomi partecipe dei suoi spostamenti e delfatto che al ritorno vuole rivedermi..(Intanto,ogni volta che vedo il mio ragazzo dimentico completamente sia il mioex che M.M.M. e mi comporto come se nulla fosse..ed anche questo non locapisco..)La settimana scorsa,al ritorno dal viaggio,fissiamo un luogo e ciincontriamo,passeggiamo e mi racconta del suo viaggio e dei paesaggi che lohanno colpito..ci sediamo su una panchina sotto un’albero e continuiamo aparlare,scherzare e ridere…finchè..un bel momento..mi sorride,mi prende il visotra le mani e mi accompagna verso di lui..mi bacia..(io perplessa nonreagisco…)Dopo un attimo di silenzio riprendiamo i discorsi e dopo poco è l’ora dirientrare..ci salutiamo come se nulla fosse e io me ne torno a casa con latesta riempita solo da un grande punto interrogativo…Mi ricontatta dopo 1 giorno e ci rivediamo,stesso posto,stessecircostanze..un’altro bacio ed un abbraccio..giro in macchina per alcunisopralluoghi e saluto normale..Non ha tentato alcun altro approccio o discorsi inerenti a quanto accade tra mee lui ora..ma io continuo a non vederlo come un adulto molto adulto…mi viene inmente solo quando non lo vedo..ma appena sono in sua presenza ho altro che miinteressa..Ed il mio punto interrogativo cresce…Aiuto dottore…
Posso solo dirti che finchè non ti libererai veramente della tua ex relazione, andrai sempre alla ricerca di altre conferme, che ti sembrano infatuazioni come quella per il professore. Ribadisco sempre che la logica del "chiodo scaccia chiodo" è un rimedio che si può rivelare peggiore del male che vuole curare. Prenditi un periodo d'"attesa" e cerca di venire definitivamente a capo della vecchia relazione, che al di là dei ritorni di "fiamma", potrebbe portarti solo altre delusioni. Saluti.

TELEFONATE SENZA RISPOSTA

N° di riferimento: 654502246 Età: 26 Salve, volevo una sua opinione riguardo ad un ragazzo concui tempo fa ho avuto una storia di 5 mesi finita perchè lui è uno di quei latin-lover che non si è mai innamorato nella sua vita.. in cerca del nuovo "numero", per cui non voleva impegnarsi ma continuare a divertirsi..da parte mia, per orgoglio, non gli ho mai mostrato di avere rancore nei suoi confronti e ogni tanto ci siamo sentiti da semplici amici (anche se pochissime volte).ultimamente però ci siamo sentiti più spesso dato che lui ha passato un brutto periodo ed io gli sono stata vicino anche se il contatto è avvenuto sempre e solo per telefono e sempre amichevolmente. adesso però se provo a cercarlo (con un semplice squillo) lui non risponde mai però puntualmente, ogni volta che succede.. mi arrivano strane chiamate anonime sul cellulare a scopo di sentire la mia voce suppongo, dato che dall'altraparte del telefono c'è silenzio.sono sicura che sia lui perchè succede ogni volta che sono io a cercarlo oppure succede in date precise che ci uniscono alla nostra storia (ad'esempio ilgiorno in cui ci siamo messi assieme) però ss lo cerco io lui non ricambia.
Posso solo consigliarti, di fronte al silenzio della chiamata, di parlare e dire ciò che provi. Vedrai che le telefonate o cesseranno o avrai risposta. Saluti.

sabato, aprile 15, 2006

RICADUTA

N° di riferimento: 909208101 Età: 31 Caro Dottore...ci sono ricaduta...stavo passando la mia fase di dolore massima quando c'è stato un lieve contatto con lui, nuovamente. Diceva che gli mancavo e che voleva vedermi di nuovo.Ma quando sono andata a trovarlo sotto casa si è negato, dicendo che non era incasa (invece era in casa)Mi chiedo se vale tanto la pena umiliarsi per un "uomo" del genere...se uomo si può definire. Forse questa cosa mi ha aperto ancor più gli occhi e me lo h afatto vedere sotto la sua vera luce, a lui non interessa niente della mia persona, ma solo del mio sesso. Spero che sia tutta quanta qui la storia.
Nella dipendenza affettiva c'è una variabile che non è presente nelle altre dipendenze ed è l'altro o l'altra. Sopratutto nella fase iniziale del distacco, quando riteniamo di aver compiuto qualche progresso, basta anche una semplice parola, volontaria o meno, dell'altro per precipitare nell'abisso da cui, con dolore, stavamo risalendo la china. Nel suo caso, paradossalmente, il suo "lui" le ha dato un motivo in più per dimenticarlo. Sta a lei trasformare quest'ennesima "sconfitta" in una "vittoria".

giovedì, aprile 13, 2006

AMARE E' UNA DROGA


Amare è come una droga: all'inizio viene la sensazione di euforia, di totale abbandono. Poi il giorno dopo vuoi di più. Non hai ancora preso il vizio, ma la sensazione ti è piaciuta e credi di poterla tenere sotto controllo. Pensi alla persona amata per due minuti e te ne dimentichi per tre ore. Ma, a poco a poco, ti abitui a quella persona e cominci a dipendere da lei in ogni cosa. Allora la pensi per tre ore e te ne dimentichi per due minuti. Se quella persona non ti è vicina, provi le stesse sensazioni dei drogati ai quali manca la droga. A quel punto, come i drogati rubano e s'umiliano per ottenere ciò di cui hanno bisogno, sei disposto a fare qualsiasi cosa per amore.
(Paulo Coelho)

NON RIESCO A DIMENTICARLO

N° di riferimento: 325172103 Età: 25 Salve dottore Le scrivo perchè non so più cosa fare.Ho 25 anni, laureanda in lingue, fidanzata da 6 anni con un ragazzo di 31, un anno fa in Spagna dove ho vissuto per 6 mesi, ho conosciuto un ragazzo argentino.Subito mi piacque da morire, lui mi avvicinò e iniziammo a frequentarci per i 4 mesi rimanenti per la fine della mia esperienza.Non mi riconoscevo più, ero totalmente presa e cotta da lui, la lingua, la pronuncia e la mentalità latina,mi ha talmente affascinata che restavo imbambolata da ogni suo gesto.Così tradii il mio ragazzo e non avrei mai mai e poi mai creduto di poterarrivare a tanto.Sono 9 mesi che sono in Italia e tutt’ora penso all\'argentino, guardo lenostre foto, ascolto la musica e sono totalmente infangata in questasituazione.Non mi pento del tardimento ( e non lo considero tale visto che vivendo 6 mesiall\'estero percepisci tutto amplificato) e mai lo farò perchè la passione fuimmensa anzi credo che fu amore. Ma allostesso tempo non ho il coraggio dilasciare il mio ragazzo che ovviamente non sa nulla e spero mai saprà , è unragazzo impagabile e non se lo merita, questo è certo.Con lui tutt\'ora sto bene,ridiamo, scherziamo e siamo complici ma tra di noi ècome se ci fosse un\'ombra incombente perchè a volte mi chiudo in me e nellanostalgia che ho di lui e faccio dei paragoni tra i 2 soprattutto in camposessuale..e qui l\'argentino... non ha paragone a nessuno.Mi aiuti, sono 9 mesi che non lo vedo ma lo penso ogni istante e devoconfessare che mi piacerebbe anche solo rivederlo per una voltami dica se sono un caso serio ma non mi chieda di dimenticarlo perchè E\'IMPOSSIBILE E NON VOGLIO RINUNCIARE NEANCHE AL SUO RICORDO perché allo stesso tempo mi fa stare bene.la ringrazio con sentita stima.

L'amore per questo argentino è nato in una situazione particolare che ha contribuito ad esaltare la passione. Allo stesso tempo la brevità della relazione, che non ha avuto tempo per conoscere momenti di crisi, ha contribuito a rendere "indimenticabile" la storia. Ma nessuno le chiede di rinunciare a questo ricordo, ma solo di considerarlo un "episodio" per quanto bello, ma solo un' "episodio" della sua vita. Poi vedrà, come anche il tempo, contribuirà a rendere più lieto e meno "struggente" il ricordo. Cordiali saluti

HO PAURA DI PERDERLO

N° di riferimento: 454783987 Età: 30 Salve, dottore nn lo so come cominciare, chiedo anzitutto di nn fare caso degli errori gramaticale, nn sono italiana e sto ancoraimparando a scrivere . Ultimamente sono molto confusa, ho amiche con cuiconfidarmi, ma a volte nn basta per aiutarmi a togliere i pensieri che miangosciano. Più o meno quattro mesi che mi sono scritta in un sito di chat enonostante sia una persona molto difidente nel confrontro delgli sconosciuttiho provato a mettermi in gioco e conoscere qualchè ragazzo con cui mantenevocontato virtuale. Ho conosciuto due ragazzi che sono stati simpatici , ma nn misono atrata particolarmente di nessuno dei due, e poi il terzo , con questo giànel primo incontro mi ha rubbato un bacio di sorpresa quando ci stavamo asalutarci per andare via, di quello giorno in poi abbiamo continuato a chattaree ad incontrarci, sucesso tutto molto in fretta, lui è molto sicuro di sè e avolte presuntuoso, nn è bello , ma seducente,nei primi incontri abbiamo fattol\'amore e lui subito stato sincero nel dirmi che nn dovevo mai innamorare dilui, perchè nn vuoleva nessun impegno e che nn se innamora di nessuna, hoaccetato le condizione,però i mesi passano e ci vediamo ancora, stiamo benequando ci incontriamo,a volte faccio un pò la gelosa e lui pure, quando sta conme è anche dolce, ma io forse provo sentimenti diversi nel suo confronto, mimanca quando nn lo sento , quando nn lo vedo, poi sono consapevole che lui sevede pure con qualcun\'altra, mi sento male perchè nn posso ammetere a lui chemi sto innamorando perchè cosi se allontanerà da me, ma anche nn soporto l\'idea che lui mi incontri solo per sesso, sento che nn ho autostima oorgoglio suficiente che una donna deve avere, quindi nn lo so cosa fare, vorreichiudere ma ho paura di soffrire perchè lui mi ha detto già che rispeteràqualunque decisione io prenda, ho il desiderio di conquistarlo, ci sarà unapossibilità che lui mi veda di maniera diversa? poi a considerare che nnabitiamo vicino, ma almeno una , due volte lui viene a trovarmi, finesettimanann ci sta mai perchè passa con la figlia piccola natta del suo matrimonio ormai finito da due anni, ha 36 anni e dici che per prima nn crede più neiraporti di copia e secondo che vuoi divertirse fino ad una certa ettà. Lei poi consigliarmi, come devo comportarmi? la ringrazio tantissimo.
La posizione del suo "lui" è ben chiara e precisa. Ma ciò non l'aiuta, anzi, la precipita nel terrore di perderlo. Ciò mi fà pensare che lei abbia ragione quando dice che lo ritiene un tipo seduttivo. Ma deve capire che lei lo stà perdendo proprio comportandosi in questo modo. Se lei vuole "conquistarlo" deve prima "conquistare" sè stessa rafforzando la sua autostima ed il suo amor proprio. Questo le darà la forza di affrontare in maniera più paritaria la relazione e chissà che non lo conquisti davvero in questo modo. Continuando ad assecondarlo lo perderà comunque, prolungando solo la sua agonia. La saluto con un'aforisma:
"L'amore che sollecita altro amore è un baratto che provoca solo dolore."

sabato, aprile 08, 2006

COME MIO PADRE ?

N° di riferimento: 332782606 Età: 18 Il mio nome è Silvia, ho perso la voglia di vivere, o forse non l\'ho mai avuta.Non l\'ho mai avuta poichè sin da piccola mi sono sempre sentita inferiore atutti.Questo senso d\'inferiorità è stato provocato da \"mio padre\" uomoestremamente autoritario che in 18 anni non ha fatto altro che incutermi timoree farmi sentire una nullità.Mio padre non fa altro che gridare dentro casa, lui non sa nulla di me proprioperchè ho sempre avuto paura di lui.Mia madre non è mai stata presente nella mia vita, anche lei sa poco e nientedi me.La mia infanzia è andata avanti tra solitudine e dolore.Convinta di possedere un carattere forte ho sempre cercato di andare avantinela solitudine più totale.Ma solo ora mi rendo conto di quanto io ne soffra.Questa è stata la mia vita fino all\'età di 10 anni.Anno in qui conobbi M.l\'unica persona che io abbia mai amato.M. è stata l\'unica persona a starmi veramente vicino.Lui ha 27 anni più di me.All\'inizio lo vedevo come il padre che non ho mai avuto, dal momento che eral\'esatto opposto di mio padre, tenero, gentile, premuroso e diceva di volermibene come una figlia.Poi in me cambiò qualcosa. Iniziai a vedere M. sotto un altra luce e da lìiniziai ad innamorarmi di lui.Per diversi anni il mio rimase un amore platonico, poi all\'età di 17 anni mifeci forza e decisi di dichiarargli l\'amore che provavo per lui.Da qui potete immaginare i risvolti.Tra di noi iniziò una storia d\'amore molto profonda tra sotterfugi esofferenze (dal momento che lui era sposato)ma anche innumerevoli gioie. Per laprima volta ero felice. Mi sentivo realizzata, andavo benissimo a scuola eavevo trovato la mia ragione di vita.Ma allo scadere del 2° anno qualcosa cambiò..lui iniziò ad allontanarsi da me,ed io incredula iniziai il mio cammino verso la depressione. Lui era tutto perme avrei anche dato la vita x questa persona. Ho tentato più volte anche ilsuicidio, ma non ho abbastanza coraggio.Avevo perso la mia unica ragione di vita, mi sentivo usata, quella nullità cheero sempre stata per mio padre. Ultimamente mi si è avvicinato un ragazzo, hoiniziato una nuova storia con in testa sempre M. e mi sono resa conto di avercommesso il mio ennesimo errore, questa persona non va bene per me ed io nonprovo assolutamente nulla per lui, invece di starmi vicino ed aiutarmi miattacca mi accusa d freddezza e distacco, in lui rivedo mio padre. Ma resta il fatto che M. mi manca, mi manca eccome, non riesco più a vivere senza di lui.Adesso tutte le mattine mi alzo e penso ad M., anche se so perfettamente chelui mi odia e non vuole più rivedermi, dovrei studiare ma passo i mieipomeriggi a fissare il muro e a piangere pensando a lui.La mia psicologa parlava di elaborazione di un lutto..e poi ha gettato laspugna anche lei..dicendo che sono io in partenza a non volerlo dimenticare.Così abbandonata da tutto e da tutti nel mio dolore sto qui costretta a vivere quando l'unica cosa che vorrei è morire in silenzio per non provare più tuttoquesto dolore.
Nella sua email lei fornisce una probabile chiave d'interpretazione della tua situazione. Il padre che voleva e che trova nell'altro, ma non essendo il vero padre permette al suo inconoscio d'innamorarsene. Ma non è una relazione affettiva "autentica", è un appagare bisogni infantili insodisfatti. L'altro se ne accorge e fa la cosa, forse, più giusta: tronca la relazione. Sono d'accordo con la sua psicologa: è lei che non vuole dimenticare e superare il lutto. Ciò, perchè non è riuscita a sanare l'antica ferita dovuta al mancato "amore paterno". E come se si fosse sentita abbandonata da suo "padre" dopo averlo "conquistato". E su questa ipotesi che deve riflettere e tentare un percorso d'uscita da suo dolore. Si riuscirà se vorrà. Cordiali saluti.

NON E' ROMANTICO

N° di riferimento: 70762896 Età: 25 Buongiorno,Sto con un uomo da un anno è dolce e innamorato di me.Qual'è il problema?Non riesce ad essere romantico o se ne vergogna da morire(lo vedo assolutamente impacciato nel farlo).A me manca sentirmi trattata così da lui.Ho provato a spiegarglelo diverse volte ma...non ci riesce!Magari non ha nessun problema a confidarmi le sue fantasie sessuali più hard, o a confidarmi episodi imbarazzanti, ma muore di imbarazzo a lasciarsi andare a guardare le stelle con me, a pensare di organizzare una cena a lume di candela o a parlare dei suoi sentimenti, a essere romantico in generale.cosa posso fare per tirare fuori,con dolcezza,pian piano, questa parte di lui e insegnargli a esprimerla e a viverla?
Sono molti quelli che hanno difficoltà ad esprimere la loro parte affettiva ed emotiva. Paradossalmente sono quelli che più ne avrebbero bisogno di esprimerla. Perchè non farlo ? Perchè "IL BAMBINO E' IL PADRE DELL'UOMO" vale a dire che forse, da piccoli, a loro volta non hanno ricevuto sufficienti manifestazioni affettive, con le conseguenze che lei nota nel suo compagno. Và insegnato loro ad essere "affettivi", iniziando prima dalle situazioni meno coinvolgimenti, ad esempio una carezza verso un'animale, fino ad arrivare a manifestare il vero e proprio amore. Non è facile, ma è possibile, senza però, cercare di forzare loro la mano e rispettando i loro tempi. Cordiali Saluti.

NOIA E RANCORE

mirko N° di riferimento: 224197504 Età: 30 Salve,Il consiglio che le vorrei chiederle è il seguente ma prima le faccio lucesulla problematica che stò attraversando:ho letto le varie parti del sito \"mald\'amore\" e mi sono chiesto se veramente soffro d\'amore visto che nella miavita ho sempre incontrato ostacoli su tutti gli obbiettivi che mi sonocostruito.Non ho potuto per problemi economici finire gli studi ed ero portato perrealizzarmi sotto questo aspetto,ho dovuto iniziare a lavorare a 16 anni perandare avanti e mi sono considerato da questo punto di vista sempre piùsfortunato rispetto alla società benestante che mi circondava.Con il lavoro hocostruito ben poco visto che oggi si fa fatica ad arrivare a fine mese.In famiglia vivo da sempre e da sempre la tensione che si vive per i problemiquotidiani è la stessa, mia madre soffre di dolori causati in primo luogo dapostumi di erpes zoster ma anche di periodi di depressione vista la lontananzadal suo paese di origine,mio padre ha fatto molto anzi di più dio ciò che unpadre dovrebbe inclusi molti errori visto che anni della mia vita l\'hosacrificata insieme a quella dimio fratello maggiore proprio per risolvereerrori di mio padre,soffro quando mio fratello (molto più sensibile dime)soffre per le stesse situazioni non comode daaffrontare(economiche,lavoro,vita in generale).I mie comportamenti affettivicon il sesso femminile sono stati i seguenti:da addolescente ero molto timidoma simpatico per certi versi, mi innamoravo facilmente,fino a 23 anni non hoavuto storie serie o lunghe, a 26 anni mi sono innamorato di una ragazza, èdurata come tutte le altre storie circa 6 mesi l\'ho lasciata non sò ilperchè,(lei mi diceva di mettermi più in discussione forse aveva ragione)ma hocercato sempre di farle capire che secondo me l\'amore non è mettersi in giocobensi ribellarsi alle regole del mondo moderno ovvero al consumo di una vitamediocre nella societa in cui viviamo con le sue tappe da percorrere chesembrano obbligatorie.Oggi a 30 anni sento che mi è difficile innamorarmi dinuovo , trovo le donne nel mio ceto sociale praticamente come se fossero \"missqualunque\" e allo stesso tempo mi sembra sensa senso da parte mia continuaread esprimermi sessualmente parlando,in maniera occasionale con ragazze che unavolta conosciute mi lasciano un senso di vuoto. Mi dispiace di non esserecambiato in meglio rispetto alla mia ex che si sta costruendo la sua vita conun altra persona e che non abbia capito che sono l\'unico che poteva amare esopratutto che è lei che ho amato unicamente! Lei ha scelto questo lo sò, iol\'ho anche tradita sotto diversi punti di vista ma non con il cuore visto che2 anni fa le ho scritto di amarla ma era troppo tardi e lei troppo timida eferita per ritornare con me.Il punto è che per qualche motivo il mio essere unico perchè è cosi che mi sento(nel senso semplice della parola)sta pian pianorassegnandosi al mondo incatato dalla frenesia dell\'avere cioè che dovròcercarmi una ragazza fare figli sacrificarmi ancora e lasciare da parte il mioessere che non è stato preso in considerazione dalla ragazza che amavo. Miritrovo povero ma ricco di valori,confuso ma vivo,libero ma geloso di lei. Come considera dal suo punto di vista medico questo mio senso di noia verso questa società o la rabbia-amore verso la mia ex e di conseguenza il mio stato d'animo incapace di trovare una risposta al mancato senso del mondo ingenerale?
Dalla sua email mi sembra che traspare rabbia e rancore contro il mondo. Anche contro la sua ex che non ha saputo cogliere quanto fosse significativa per entrambi la relazione. Il suo senso di noia è dovuto, forse, alla mancanza al momento di una progettualità a lungo termine. Ma per poter perseguire quest'ultima è necessario lasciarsi alle spalle rimpianti e rancori, e lentamente, faticosamente e anche, a volte, dolorosamente, costruirsi un diverso futuro. Cordiali saluti.

FARE SESSO !!!!

N° di riferimento: 266950436 Età: 45 Gentili Signori.Innanzi tutto mi scuso per il disturbo che sto per arrecarvi. Ho incontrato ilVostro sito navigando a vista su Internet e sono rimasto colpito per la serietàcon cui vi proponete. Mi permetto, rispettosamente, di rivolgermi a Voi perdelle piccole questioni che da lungo tempo mi porto dietro e alle quali non hoancora trovato risposta. Ritengo, forse a sproposito, che tali questioni sianodi natura psicologica, per cui avrei caro udire il Vostro parere ed il Vostroconsiglio. Perdonerete un po’ di reticenza, ma sono sicuro che potete bencomprendere che a fronte di questioni di una certa delicatezza, è opportunoadottare un minimo di discrezione. Sono una persona di sesso maschile, di mezzaetà, di basso livello culturale, sposato con figli, con un lavoro discreto,abito in una città del Nord-Est.La mia formazione culturale è stata, a suo tempo, di tipo cattolico-repressiva,cioè a dire che sono stato nutrito, nella mia infanzia e adolescenza, diricatti e di fioretti. Con contorno di frasi del tipo: “gesù ti vede” oppure“gesù piange” e altre amenità del genere. Mi è stato inculcato ad essere“buono”, sempre. Ad avere un atteggiamento remissivo e assolutamente nonpolemico. A dire sempre signorsì e ad incassare le rabbie e le frustrazioni. Maquesta è un’altra storia, di cui potremo forse approfondire i termini ed ilimiti in altra data, se, dalle Vostre risposte, giudicherò di poterveneparlare.Oggi parleremo d’altro. Il problema è presto detto: Vorrei fare sesso. Tuttolì. Sembra una cosa banale, banalissima, ma, Vi assicuro che non lo è. Non misi obbietti subito che sono sposato, perché in questo ambito tale fatto nonc’entra assolutamente nulla. Torniamo a noi. Mi dicono che fare sesso, omeglio, avere una sana attività sessuale, sia particolarmente gradevole egratificante. Preso atto di ciò, come si fa a fare sesso, naturalmente con unindividuo della specie umana e di sesso femminile? Come si fa a perseguire talerisultato? Come ci si deve proporre alle potenziali “interessate”? Quali sono imeccanismi di quella cosa che chiamano “seduzione”? Come si deve fare? Io,sinceramente, non lo so. Non sono stato programmato in tal senso. Non mi èstato insegnato nulla in proposito e la mia banca dati è vuota su taleargomento. In altre parole, mutuando il lessico ecclesiastico, vorrei “peccare”di lussuria, e pure tanto, spesso, con convinzione. Vorrei essere un libertino.Ma non ci riesco. Non lo so come si fa, non so come si faccia nè come si debbafare. Ho una vita sociale piuttosto modesta, ma frequento da un paio d’anni uncorso serale dove ci sono anche delle persone di sesso femminile. Alcunenubili, altre fidanzate, altre sposate, altre ancora divorziate e c’è perfinoqualche soggetto che semplicemente fa vita da “single” e non mi sembra chesiano tutte delle “sante marie goretti”. La stessa situazione è rilevabile anche tra il personale docente. Però, quella che potremmo definire“l’occasione” non capita. Vorrei precisare che nei confronti delle persone, inparticolar modo con quelle di sesso femminile, mantengo sempre un atteggiamentodi grande cortesia e mi rivolgo loro sempre in maniera più che rispettosa. Ma poi, altre domande. E’ vero che fare sesso è importante? E’ vero che ègratificante? E’ giusto fare sesso? Dà piacere fare sesso? Vi prego di darmi qualche risposta.

La problematica che lei pone ha poca attinenza con i contenuti del sito. Ma le risponderò, comunque, perchè il suo desiderio di fare sesso può nascondere anche un vuoto affettivo e problematiche relazionali. Lei chiede delle risposte ed un decalogo sulla seduzione che può trovare su tanti libri di facile lettura, che proliferano nelle librerie. Anche su internet al riguardo troverà un materiale vastissimo. Personalmente ritengo che ognuno di noi deve trovare dentro di sè le cause e le risposte alle proprie problematiche. Le "ricette" e le risposte altrui lasciano il tempo che trovano. Nel suo caso le cause potrebbero risiedere nell'educazione ricevuta e nel rapporto, affettivo e sessuale, col coniuge. Cordiali saluti.

mercoledì, aprile 05, 2006

COSA FARE ?

N° di riferimento: 310236600 Età: 45 Gentile dottore sono una donna laureata con un buon lavoro una casa accogliente che ho fatto da sola dopo la fine di una convivenza di circa 13 anni. Da più di 2 anni sono in psicoterapia ora alla frequenza di15 giorni per 2 anni sattimanale. Dalla psicoterapia ho ottenuto ottimi risultati per quello che riguarda le problematiche legate all'accettazione della mia famiglia ,poco per quanto riguarda la mia vita affettiva. Da circa 3 anni ho una relazione con un vecchio amico dell\'università anche lui reduce dauna relazione molto lunga anche se strana perchè la sua ex pur essendo italianaha sempre vissuto all\'estero raggiungendolo solo nei momenti di ferie. Io penso sia stato un grande amore almeno per lui. Il problema è che ogni volta che lei torna in italia lui anche dopo 3 anni di relazione con me (ora praticamente lui vive a casa mia ) vuole rivederla cioe portarla a cena,seguire dei corsi che lei tiene (quando a lui dell\'argomento dei corsi non interessa nulla): ogni volta che lei arriva sono scenate! In questi giorni quindi sto pensando a come comportarmi visto che lei sta per arrivare. Sara' un piacere leggere la sua risposta grazie.
Lei, nella sua email omette di dirmi se con lui ha affrontato in maniera "pacata" il perchè del suo desiderio di rivedere l'altra. Al di là della sua più o meno giustificata gelosia, un rapporto a due và basato sul rispettivo rispetto. Ma allo stesso tempo le consiglio di non fare minacce, cha sà di non mantenere perchè teme di rompere la relazione con lui. E' preferibile che cerchi di coinvolgere anche l'altro in qualche seduta della sua psicoterapia. Questo è un risultato che può e deve ottenere. Cordiali saluti.

lunedì, aprile 03, 2006

AMORE MAI DIMENTICATO



N° di riferimento: 901124270 Età: 28 Salve,io credo di non aver superato la fine di un amore.....il problema è che l\'amore è finito quasi 13 anni fa!! oggi faccio tutto in funzione di questastoria finita, cioè, esco di casa con la speranza di incontrare questo mio ex,lo chiamo quasi ossessivamente al cellulare (sempre spento), faccio telefonate anonime verso il numero di casa sua. se capita di vederlo non riesco neanche arespirare dall\'emozione....sono veramente stanca perche la cosa più grave èche io sono fidanzata da 8 anni con un ragazzo che amo, e la nostra storia è a volte disturbata da questi miei pensieri scomodi che il mio ragazzonaturalmente non conosce. risponda presto la prego!!!!
Per poterle rispondere dovrei avere degli elementi in più sulla storia precedente. Un'ipotesi posso formularla. Il mancato superamento, dopo 13 anni, mi fà pensare che lei non l'ha ritenuta mai finita quella storia. Non c'è mai stata l'accettazione, per quanto dolorosa, che quella storia sia finita. Qualcosa, dentro di lei, in maniera forse inconscia, le fà nutrire qualche esile speranza che l'ex amore possa ritornare. In termine tecnico è la mancata "elaborazione del lutto". Come quelle madri, che in seguito alla morte improvvisa di un figlio, lasciano la sua stanza così com'era, tendono a festeggiare il compleanno. Come vede il discorso è molto complesso e la limitatezza della consulenza online m'impedisce di esserle di maggiore aiuto. Cordiali saluti.
N° di riferimento: 760270081 Età: 28 Caro dottore non è la prima volta che scrivo....ho un serio problema sto con un ragazzo da diversi anni e da un pò non riesco achiamarlo per nome. lei ha la vaga idea di cosa può voler dire non riuscire achiamare la persona che ami nè con il nome proprio nè con un qualsivoglianomignolo??e allora dico heii, senti, ecc. mi dia qualche consiglio laprego.......
Ho inserito questa seconda richiesta di consulenza che lei mi ha inviato insieme alla precedente perchè ritengo che siano strettamente legate. Infatti, è probabile che non riesca a chiamare l'altro con un nome perchè "bloccata" sul precedente amore. E' una situazione abbastanza insolita, ma non impossibile. Ciò, però, rende ancora più necessario da parte sua una chiara presa d'atto sulle sue effettive scelte. Non rimandi ulteriormente tale riflessione. Cordiali saluti.

DOLORE PER UNA BREVE RELAZIONE

N° di riferimento: 7826 Età: 31 Ciao, mi chiamo Stefania, e la prima cosa che mi viene dascrivere è che sto male.Sono in un momento particolare della mia vita, ho perso il lavoro, non riesco a trovarne un altro, e da domenica ho chiuso una storia d\'amore per me importante. Non credo che sia la durata a rendere una storia importante..Conoscevo L. da circa quattro mesi, e credo di essermi innamorata piano piano di lui, giorno dopo giorno. Sin dall\'inizio avevo notato in un lui atteggiamenti particolari, quasi ossessivi, e spesso sembrava essere un altra persona, non il ragazzo dolce di cui mi stavo innamorando. Ogni giorno mi dicevo che forse le cose sarebbero cambiate, ma lui continuava ad essere così,ad avere spesso degli scatti di ira, incomprensibili, e mi allontanava inevitabilmente da lui. Ma più lui mi allontantanava più io avevo desiderio distargli accanto, e sarei passata sopra tutto. Vivevo ogni giorno con la paura di un sms che mi diceva che mi lasciava, di un suo abbandono, cercavo nei suoi gesti un briciolo d\'amore. Ma lui non mi amava. Me lo aveva detto, ma continuavamo a vederci, a stare insieme, a fare l\'amore. Io stavo male dentro,da morire, così 5 giorni fà gli ho detto che non aveva più senso vederci così,perchè per me lui era importante, ma non lo stesso ero io. La maniera con cui si è sbrigato ad andarsene mi ha raggelato, mi ha reso impotente a tutto. Ha tolto in me la voglia di credere, di amare, di vivere, perchè non posso pensare di avere amato un uomo che non provava niente per me. Ora non riesco ad uscire da questa sofferenza e isolamento che provo...anche se so che era l unica cosa da fare.Vorrei un aiuto..sto male.
Sono d'accordo con lei che non è la durata a rendere una storia importante. Ma in questa storia oltre a non esserci stata "durata", mi sembra che non ci sia stata neanche l'"intensità" di una grande, seppur, breve storia d'amore. Nel suo caso, è probabile, che al di là dell'investimento affettivo, lei abbia investito la relazione di altri significati, quasi fosse stato un test d"autostima". Se fosse probabile questa ipotesi, il fallimento della relazione diventa il fallimento di "sè stessa", creando una crisi che può assumere risvolti laceranti. Come uscirne? In questo momento deve "attraversare" necessariamente il dolore della fine della relazione (che fra l'altro è recente) . Nel frattempo provi a chiedersi perchè è potuto succedere. Cordiali saluti.

POSSESSIVITA' E...CODIPENDENZA ?

N° di riferimento: 336831408 Età: 26 In riferimento alla mail che le ho già inviato, le chiedoun aiuto. Ieri sera dopo una delle mie \"scenate\" nella quale rinfacciavo almio ragazzo di non darmi abbastanza attenzioni (cosa che non è vera), lui hadeciso che non può più, nonostante quando mi ama, stare male per me, esseresempre così soggiogato dalle mie scenate, dai miei problemi, dalle mie crisi.Forse stasera torna a casa nostra, ma non credo per restare. Ho bisogno di unaiuto forte. Io ho vissuto da quando avevo 5 anni con mio padre. I mieigenitori hanno divorziato che io avevo un anno. Mia mamma è stata una mamma\"cattiva\" che ha messo in pericolo me e mio papà, mi ha fatto vivere coseorribili e non c\'era mai per me, spariva per dei mesi senza che nessunosapesse dove fosse e mi ha fatto tanto male mettendomi in pericolo per tantianni, anche fino a qualche anno fa. Mio padre ha lottato con tutte le sue forzeper proteggermi fino a farsi venire un esaurimento nervoso anni fa. Ha dedicatola sua vita a me e solo a me e a proteggermi. E’ anche ammalato, è in dialisi tre volte a settimana e ci vede così poco che nonostante l’età (56 anni) l’anno prossimo non avrà più la patente. Mi sono sempre sentita sola, anche quando non lo ero perché piano piano mia mamma ha cominciato ad essere meno cattiva e piùpresente. Sette mesi fa, dopo aver cercato una casa per circa un anno, io e ilmio ragazzo, col quale sto da quasi dieci anni e col quale ho condiviso tutto,l’abbiamo trovata. Di fianco a mio padre, ciò che volevo, perché stavo maleall’idea di andare via, anzi forse non lo volevo davvero anche se ance iocercavo questa casa. Mi è venuto il panico e non sono riuscita a fare nulla. Hopianto tanto perché non capivo perché dopo tutti questi anni mi terrorizzaval’idea di vivere col mio ragazzo. Ho fatto un mese a stare male, perché avevoil dubbio che fosse perché non ero più innamorata, fino a quando alla mattinaappena alzata già piangevo, ero davvero a passi, e il mio ragazzo era davvero a pezzi, col suo sogno di vivere con me infranto (gli raccontavo tutto ciò che pensavo dentro di me). Alla fine mia mamma visto come stavo mi ha consigliata – quasi obbligata ad andare in affitto con lui, per vedere sedavvero ero innamorata di lui, e porre fine a questa agonia. In un giornoabbiamo affittato una casa, lui non voleva, non voleva fare questo passo inquesto modo, ma solo felici, anche rimandando il tutto più avanti. Io eroterrorizzata, stavo male al pensiero di lasciare mio papà, non volevo, misentivo anche in colpa perché lo lasciavo da solo (lui respira e vive di me esono la sua unica ragione di vita) dopo che lui era restato solo una vita perstarmi accanto. Siamo andati ad abitare assieme così. Io e il mio ragazzo abbiamosempre avuto un rapporto simbiotico, in questi nove anni e mezzo ci siamo vistitutte le sere, ogni sera, ogni giorno, sempre insieme. Ci siamo anche isolati dagli amici – amiche perché ci bastavamo, anche se a volte mi mancavano, mapreferivo stare con lui. Lui è la persona più dolce del mondo, tutti mi dicono che è una mosca bianca e io lo so, è adorabile e si fa in quattro per me e per chiunque, mi ama davvero in maniera incommensurabile. Vivere insieme è stato un incubo, io ero nervosa, rabbiosa con lui, come se lo odiassi, gli buttavoaddosso tutta la mia rabbia e i miei dubbi non passavano, non capivo perchéavevo dentro questa rabbia. E’ durata così per stanti mesi, poi quando io mistavo risollevando e la mia crisi sembrava andar via, lui si era cosìdemoralizzato, era così depresso per me, per come lo trattavo, per come glidicevo che non sapevo cosa provavo per lui, che ora era lui a non riuscire piùa tirarsi su. In questi nove anni sono sempre stata possessiva, senza motivo.Alla fine di questi mesi di crisi sotto lo stesso tetto, lui ha cominciato auscire qualche volta con dei suoi amici del lavoro. Ha fatto nove anni daeremita senza mai uscire, se non qualche volta in cui andava a casa di qualcheamico e io facevo una scenata se non mi mandava un sms quando arrivava a casa,senza motivo. Quando ha iniziato ad uscire io andavo nel panico. In casa vivevosolo per lui, se lui non era a casa stavo a fissare il muro, se una seragiocava al computer invece di stare con me sul divano passavo la sera a fissareil muro e mi sentivo come abbandonata e risentita di questo. Facevo così dellescenate dicendo che non gliene fregava nulla di me, mi sentivo una stupidaperché sapevo che farneticavo, ma non ci potevo fare nulla. Al lavoro vivevopensando a lui, quando usciva facevo ogni volta una scenata se ritardava anchedi dieci minuti, accusandolo di non avere attenzioni per me. Se doveva arrivarea casa al venerdì sera alle una, alle una e dieci il mio cuore iniziava battere all’impazzata, stavo male, poi mi montava una rabbia potente e poiappena arrivava o al telefono gli facevo una scenata perché non avvertiva.Senza motivo. Lui esce una volta ogni 15 giorni, una settimana, e gioca abiliardo tre orette. Non fa altro. E poi, continuo, ogni giorno, arimproverarlo di nulla, di ogni cosa, come se non stessi bene se non gli facciopesare qualche cosa, senza che queste cose abbiano importanza. A dicembre luinon ce l’ha più fatta, ci siamo separati per un mese, poi sono tornata a casanostra insieme a lui, lui diceva che per lui era solo un momento per riuscire amettersi tranquillo, perché lo stavo facendo esaurire, ed era vero. Che non cipensava nemmeno a lasciarci. Tutto è come prima, io ogni giorno sto male, nonmi sento felice, ogni giorno gli faccio scenate di gelosia – di ansia, se si fala barba alla mattina chiedo perché, se si veste un po’ più elegante chiedoperché, con toni brutti, sono gelosa, impaurita, spaventata che lui si possastufare, mi sento sempre come abbandonata, vivo come per lui, e lui invece mida così tanto che tutti mi dicono, e anche io me lo dico, cos’è che non ti faessere felice, perché ti senti abbandonata, proprio da lui che è semprepresente. Non riesco a controllarmi, sono rabbiosa e mai tranquilla. Per unperiodo ho pensato che il mio non fosse amore ma solo un attaccamento morboso eche questa mia dipendenza totale mi faceva uscire la rabbia proprio perchédipendente com’ero non vivevo più me stessa, vivevo male sempre nella tensionedi controllare lui, e quindi inconsciamente ne davo la colpa a lui. Lui diceche non ce la fa più, che non vuole farsi venire un esaurimento nervoso, chesta toccando il fondo, che io non riesco a cambiare, che sembra che l’unicacosa che a me interessi sia me stessa, l’avere attenzioni da lui, l’avere lui,l’avere sempre l’impossibile, continuare a fare richieste assurde come se ciòche ho non mi bastasse mai. E’ tutto vero. Sono andata per un po’ da unapsicologa, lei mi ha spiegato tutte queste cose legandole al mio passato“vuoto” della presenza di mia mamma, ma da lei andavo per parlare e sfogarmi,ma non credo che abbia mai fatto una “terapia”. Io invece devo uscirne, devoriuscire ad essere felice e a non elemosinare continuamente attenzioni da lui,come se appena lui girasse il viso io mi sentissi abbandonata, mi sentoabbandonata perfino se finche cucino invece di parlare con me gioca al computerlì di fianco a me. Se non mi avvisa quando tarda dal lavoro, e mille altrestupidate, gli tolgo i suoi spazi, come se lo volessi solo per me, in ogniattimo della giornata, e per me non faccio più nulla. Lui è davvero un amore, eio non voglio perderlo, anche se in questi mesi varie volte si scatenava dentrodi me come una voglia di ribellione forte, fortissima, sentivo il bisogno discappare via, di fuggire, di andarmene, di fare cose nuove e non sapevo quali,forse perché stando con lui in questo modo simbiotico per nove anni, non hovissuto nulla con le mie amiche, non mi sono vissuta, sono diventata come unacosa sola con lui e non ero più me stessa. Piango spesso, mi sento tanto incolpa verso mio padre al quale voglio un bene dell’anima, verso il mio ragazzo.Ho bisogni di aiuto, spero che lui stasera torni a casa e per restare perl’ultima volta, ma devo ricevere aiuto perché non ne vengo fuori e lo sto giàperdendo ormai e lui è la mia vita. Ieri sera gli ho fatto una scenata perchénon ha risposto ad una mail dal lavoro, poi perché è arrivato tardi dal lavoro,poi stanotte perché è venuto a letto mezz’ora dopo del previsto, accusandolo,rinfacciandogli il suo comportamento, non smettendo più di parlare a vanvera. A lui veniva da piangere per la disperazione che gli causavo, era come sul puntodi un collasso nervoso, non connetteva più, è logorato, svuotato, perché mi ama così tanto che chiunque se ne rende conto, ma io non lo faccio più vivere, come se lui dovesse vivere solo per me. Io non riesco a stare tranquilla, e dopo questi mesi di crisi sono ancora più insicura, spaventata, gelosa, ossessiva,impaurita, ansiosa, sempre triste e sempre vuota come se mi mancasse sempre qualcosa, come se non riuscissi mai ad essere felice.Cosa devo fare? Lei mi può aiutare? Qualcuno vicino a me (.............) che lei conosce mi potrebbe seguire da vicino? Lei lo può fare? E a breve, per salvare la mia storia, cosa devo fare? Non ho più il controllo di me e delle mie emozioni e né un punti di vista giusto sulle cose, vedo male dappertutto e nero ovunque.Grazie, spero risponda presto
La situazione che lei delinea nella sua lunga email è complessa. Le cause della sua situazione attuale hanno origini profonde, forse nel rapporto "simbiotico" con suo padre. Il copione faniliare passato lei, forse, ha replicato, in tutti quest'anni col suo ragazzo. Quest'ultimo, in parte, è anche stato "codipendente" da lei rafforzando, incosapevolmente, la sua "possessività". Uscire da questa situazione richiede un'aiuto professionale e forse anche il coinvolgimento delle figure per lei "significative". Non "consiglio" mai nessuno, perchè ritengo che sia importante la relazione che la persona instaura col "terapeuta", relazione che è strettamente soggettiva. Nell'immediato le suggerisco d'iniziare a leggere i libri che consiglio nella bibliografia. Conoscere, più approfonditamente il proprio disagio, è già un inizio di terapia.