martedì, febbraio 16, 2010

INNAMORARSI DI SE' STESSI

Ho letto con attenzione e con piacere la testimonianza:"ORIGINI DI UNA DIPENDENZAAMOROSA" (http://www.maldamore.it/origini_di_una_dipendenza_amorosa.htm) perchè non mi ha fatto sentire solo. Io ho 39 anni come la protagonista della testimonianza, ma a differenza sua sono un uomo e sono gay. In generale il cuore degli esseri umani funziona nello stesso modo indipendentemente dalle inclinazioni sessuali. Tutti abbiamo bisogno di quella forza che è l'amore. La maggior parte delle persone che sono vittime della dipendenza affettiva sono donne, e una minoranza, molto piccola invece è fatta di uomini; io sono uno di questi. Nella mia vita ho avuto forti problemi nelle mie relazioni affettive e amorose, e per molto tempo sono stato convinto che il problema era un karma negativo che mi portava ad incontrare sempre persone sbagliate, poi con il tempo ho capito che non era possibile che fossi sempre e solo io ad imbattermi in relazioni sbagliate che mi lasciavano a pezzi ogni volta che finivano. Mi sono convinto che il karma non c'entrava nulla, ma che il problema era altrove, seppure non capivo ancora dove mai poteva essere. L'unica cosa di cui ero certo, era la consapevolezza di aver sofferto troppo durante le relazioni avute. Le relazioni le hanno tutti e durano quello che devono durare. Le mie relazioni invece mi sono sempre sembrate diverse perchè mi hanno sempre distrutto alla fine, lasciandomi un senso di vuoto che mi ha portato a "farmi del male" da solo molte volte per colmare i vuoti assurdi che sentivo dentro me. Non sono uno che si innamora subito quando conosco qualcuno, ma ci metto diverso tempo, perchè devo abituarmi alla persona e alla sua mentalità, devo conoscerla per imparare ad apprezzarla e poi infine amarla con tutto me stesso. All'inizio sembro diffidente, ma non lo sono, sono solo cauto, tanto da far pensare di non essere sufficientemente interessato, poi piano piano mi apro e con il tempo divento affettuoso e attaccato come un San Bernardo, e qui cominciano i problemi. Premesso che probabilmente riesco ad individuare, forse (e dico forse perchè non ho ancora ben capito se è così oppure no) inconsciamente, persone che hanno problemi relazionali come i miei, all'inizio tutti si comportano in maniera mesta e sommessa per essere accettati da me, quando poi comprendono che arrivo ad aprirmi completamente, fino al punto di delegare loro il "dovere di salvare" la mia vita, cosa che oggi ho capito che è sbagliatissima, vedo che iniziano a sfuggirmi e a scappare. All'inizio pensavo dipendesse dall'inclinazione umana di tenere in pugno il prossimo, e che se qualcuno capiva il mio terrore dell'abbandono alla fine se ne approfittava, oggi invece credo che forse il peso che affido al partner è talmente insostenibile e ingiusto che finisce per danneggiare il rapporto. La responsabilità della mia vita, come quella di salvare me stesso e come anche il peso dei miei dolori spetta a me, sempre a me e solo a me. Come la protagonista della storia raccontata, ho capito che ora tocca a me farmi forte e affrontare la mia vita. Il lavoro che sto cercando di attuare, seppure brancolo nel buio per il momento perchè ne so pochissimo, riguarda quello da fare sulla mia autostima, considerato che ne ho pochissima, visto che non ho creduto fino ad oggi di potermi occupare di me stesso, sotto tutti i punti di vista. Io spero moltissimo di potermi innamorare di me stesso in modo sano, per diventare una persona integra e per poter un giorno trovare una persona con la quale dividere la mia esistenza, o se non arriva, poter pensare di poter stare da solo senza il bisogno di nessuno al mio fianco.

domenica, febbraio 14, 2010

RIUSCIRO' A RIPRENDERE LE REDINI DELLA MIA VITA

Buongiorno Dottore, ho provato a trovare un caso in cui identificarmi nel Vs/forum ma, forse perchécome Pascal diceva 'i mali degli altri ci paiono sempre più sopportabili dei nostri', di casi complessi come il mio non ne conosco.
La mia richiesta d'aiuto è per mio figlio di dieci anni, bambino sveglio e sensibile, cresciuto con tanta attenzione ed affetto e poco materialismo.
Ieri sera, dopo aver risposto al telefono scopriva che suo padre è trattenuto in una gendarmeria francese e nemmeno sappiamo il perché (non possono riferircelo ma io ovviamente sospetto per cosa)e sebbene siamo separati da 8 mesi, quando in tre giorni mi ha impacchettato mobili ed effetti personali eli ha posizionati in due furgoni e i garage di sua madre, approffittando della mia trasferta in estremo oriente come lettore universitario vincitrice di borsa, mentre il bambino anzichè seguito da lui -come promesso- per sei settimane veniva 'sbolognato' dalla nonna (dove ancora viviamo da ospiti,nemmeno tanto graditi).
A sei esami dall'agognata magistrale che mi consente di partecipare meglio ai concorsi pubblici, dopo essermi guadagnata l'abilitazione sia come direttore di agenzia di viaggio sia come gente di mare, ufficiale di bordo, l'offerta occupazionale in tali settori è assai limitata e sempre offerta precariamente.
Sfrattata ( lui non pagava l'affitto da mesi, solo io diedi anticipo e il primo semestre) scopersi che erano stati accesi finanziamenti a nome mio ( senza mia presenza o firma) dopo che già lo avevo avvallato in scoperti bancari, gliavevo dato tre mie carte revolving e un prestito personale: totale 45000 euro che pago a rate su tre C/C a botte di 700 euro/mese.
Da otto mesi l'ennesima disgrazia: sebbene non avessimo rapporti sessuali da due anni (infatti sospettatvo che mi tradisse )mi diagnosticano un papilloma virus con inizio carcinoma all'utero.A giorni mi sottoporrò a isterictomia perchè è molto interno.L'oncologo mi raccomanda anche la mammografia ma, visti i tempi d'attesa, dovrò attendere altri due mesi.Comunque: oltre allo sfratto, alla precarietà lavorativa (scrivo reportages e promuovo eventi e fiere per agenzie viaggi)che a malapena mi garantiscono 1200euro/mese mi rimangono solo gli spiccioli, dopo le rate, per pagare le utenze da mia madre e man tenere noi tre tra cibo, benzina e minimo per vivere (mia madre ha la pensione di reversibilità e di vecchiaia trattenute al 70% da un precedente avvallo per le sorelle minori che hanno rilevato un attività che va male, quindi sin quando non vendono non potranno fargliela riavere, ed è così da otto anni).
Se mi ricoverassero per più tempo o insorgessero complicanze io lascio un bambino ed un'anziana, per quanto dispotica e brontolona, in pericolo di sussistenza.I vicini e i paesano del borgo in cui vivo non sospettano che io,'giornalista', viva di così poche sostanze.Anche perchè non ho mai confidato a nessuno perchè mi sono lasciata e perchè sono tornata al 'materno ostello'.
Per lavoro viaggio molto ma ormai lo faccio con tanta pena: il mio piccolo patisce anche per soli tre giorni di assenza e quindi ridurrò a massimo trefiere da una settimana l'una.Ma affrontare le rate, che aumenteranno, oltre a voler vivere più dignitosamente, con appartamento locato da me dove io e mio figlio possiamostare sereni senza nessuno che ti umilia,parenti in visita che fanno sparire oggetti e preziosi dalle stanze che occupi e soprattutto dove nessuno gli parli male del padre (io non lo faccio né davanti a lui né davanti ai miei parenti)è un progetto che mi pare allontanarsi sempre di più.
E se fossi più grave? Dove finisce mio figlio? In istituto? Quale eredità finanziaria e affettiva gli lascio? Saprà che suo padre mi ha preso in giro per ventanni senza sposarmi, mi ha sempre riempito di debiti con la promessa di una famiglia e che bisognava investire nelle sue (fallimentari)attività per poi mettersi con una ventiduenne lituana dedita al mercimonio ( pare l'abbiano pizzicata in una casa di piacere dove vanno anche il sindaco e due graduati militari e civili molto in vista).
Di situazioni sordide ne vedo nel mio lavoro ma di solito compiute da devianti che, per una dipendenza o una coazione a ripetere, delinquono.Io non ho mai iniziato vizi, non fumo, non bevo, mai stata promiscua (due storie in 40 anni)e, ad eccezione del cibo, non abuso di niente ho sempre avuto un solo handicap: non riesco a dire di no a chi mi chiede aiuto.Da quando poi ho perso un fratello di 22 anni tossicodipendente che morì di overdose proprio negli unici due giorni in cui mancavo dopo che lo credevo fuori pericolo.Le sue ultime parole al telefono dicevano che io ero l'unica a seguirlo e a volergli bene ma tanto per lui 'non c'era futuro'.In effetti nonstante mia dedizione, avendo io solo quattro anni di più, miprendevo cura di lui come potevo: andavo in rosso in banca per pagargli le sedute di psicoterapia, seguii il consiglio della psicanalista privata di trasferirci in località montana dove, abbandonando gli studi per due semestri,gestii uno chalet pub per mantenerci entrambi lì, tentare un suo recupero.Pregando Dio e ringraziandolo perché mio fratello ne era uscito sano e rincuorato tornammo a fine gestione con l'intento di finire entrambi gli studi e poi imbarcarci stagionalmente sulle navi da crociera (io come receptioniste lui come animatore visto la prestanza fisica).Purtroppo si deprimette per il voltafaccia di una zia facoltosa che gli aveva promesso un incarico lavorativo per poi negarglielo e nello spazio di un weekend, mentre lavoravo in Slovenia per promozioni turistiche, andò in discoteca con vecchie amicizie che lo abbandonarono per strada in preda ad un overdose(lui ne era uscito e gli fu fatale una piccola dose di 'speedball').Lo dovetti riconoscere, pettinare e vestire.Trovare un impresa funebre che, a rate, fece pagare a me e mia madre sua tumulazione.Degli altri quattro fratelli, due maggiori di me di tre ed otto anni nessun aiuto.Solo irrisione.La stessa che mia sorella maggiore lo scorso Natale mi ha riservato apostrofandomi 'povera disgraziata', lei che ha ottenuto un posto statale con un concorso truccato e che da assenteista vive più di proventi in nero da fisioterapista.Che non si dà pace se voglio migliorarmi, se oso ambire alla laurea specialistica visto che quella di lettere vecchio ordinamento non mi è maiservita, che si rode nelle mie trasferte in Cina, Mongolia, Australia e NUovaZelanda e del tuttora attivato lettorato in Francia. 'Ti pagano poco' sono i suoi commenti da quello che le spiffera nostra madre e mi raccomanda sempre:.Io ho fatto la cassiera, la O.S.S, l'insegnante di sostegno e la cuocalavapiatti da quando, per maternità, ho lasciato il lavoro di lettore di bordosulle rotte più esclusive del pianeta.Giacchè prima mi ero dedicata al fratello, poi al fidanzato dagli eterni debiti, infine a mio figlio e a mia madre.
Verrà il tempo in cui riuscirò a riprendere le redini della MIA vita? O mi spegnerò provandoci?
Il gorgoglìo dell'affogata finisce qui

MERITAVO PROPRIO QUESTO ?

giada Età: 33 son una donna sposata,ho 3 bellissimi bambini,vivo initalia e provengo da estonia.
Son sposata da 12 anni(1 figlia ha compiuti a febraio)...mia vita matrimoniale considero infelice,perche da qndo son rimasta incinta tti miei sogni sul amore e famiglia anno iniziato crollare.mio marito rimase quasi male qndo ha saputo della gravidanza,aveva grossi problemi economici e era senza lavoro...pero io lo vedevo tto positivo aveva me e mia bambina qndo nata,cercavo stare sempre vicino a lui:capire,coccolare,aprezzare,sollievare,ma lui fra tempo nn mi vedeva.
si comportava in una maniera come se forse tto dovuto,e sempre aveva sfoghi di arrabbia con me,io erò molto pacifica e prendevo tto in silenzio e senza nessuna manifestazione darrabbia,anche se al interno di me fece sempre la domanda,se meritavo proprio qsto???
son stata in silenzio per tanti anni...epenso proprio qsto mi ha portato al mio mallessere di sentirmi tanto sola...cosa mi ha portato di buttarmi sul primo ke se ne acccorto di me...certamente un bell ragazzo,ke piace a me.pero mi rendo conto che ho unlegame essagerato per lui..voglio sempre sentire,vedere,far amore conpassione,vorrei fare la vita con lui.fra tempo lui ha sua ragazza e qndo ce leiio come se forse nn esistesse per lui,anche se lui continua a dire che son sempre con lui nel pensiero e nel cuore e che mi ama...io anche se nn da me perdono tto a lui, basta ke continuo a sentire e avere lui. perche voglio essere amata e aprezzata sol da lui,piu da nessuno.rapporto con mio marito pian piano sta crollando,anche se lui sta mettendo tto per essere buono...basta poco ke sbaglia io son pronta a punirlo per tti mali ke sto vivendo...nn riesco ad elliminare a qsto mio amore,qle a volte considero come una droga,perche sto bene sol se ho lui,fra tempo mi arrabbio tanto perche mi lascia sola e nn fa niente per me,mi lascia solo le ferite..,ma qndo lui torna mi sento in volopotente e piena felicita..nn so come devo risolvere qsta situazione???? economicamente son dipendente dalmio marito,nn ho finito i studi in universita,nn ho un lavoro,ho tre angioletti che devo accudire,menumale da qsto anno ce mia madre ke mi aiuta,sta connoi,cosi controlla anche la pace in nostra casa..e io nnso che fare,ne nella vita ne con mio marito,ne con qsta mia dipendenza damore???????
vorrei sentire vostro parere...se possibile anche qlche consiglio....scusate per i sbagli nn son italiana,e nn avevo mai scritto una lettera a nessuno,spero che si po capire un po mio problema e aiutare in qlche maniera...Grazie

SONO STATA ABUSATA

marta Età: 15 salve dott..le scrivo x 1problema molto banale...però ke mi crea molto disagio e non so come risolverlo..
6mesi fa circa ho perso la verginità con un uomo tanto piu grande di me(35anni)..ancora non so spiegare...ero cosi impaurita ke a malapena lo ricordo quel giorno...non lo voglio definire uno "stupro"..è 1parola molto grossa la quale non si può usare cosi facilmente... a casa di quest uomo ci sono andata di MIA spontanea volontà...
ono andata da lui piu o meno 2 o 3 volte a casa sua prima di quel giorno, insieme anche 1mia amica e un amico di lui...ank se non stavamo insieme ci bacevamo, e dopo 1po mi portava in camera dove facevamo i "preliminari..quel giorno pero ci sono andata da sola xk la mia amica non poteva venire..come sempre mi ha portato in camera dove mi ha fatto le solite cose..ma quel giorno avvertivo in lui qualcosa di diverso..mi guadava in modo diverso ..tanto da farmi paura..la paura crebbe quando iniziò a essere 1po troppo violento..io cosi mi irrigidii..cercai di allontarmi da lui..non li lasciai piu fare nemmeno cio ke li lasciavo fare fin qualke minuto prima..xk avevo capito ke..stavolta voleva di piu..quel piu ke io non volevo dare...non si sarebbe accontentato dei semplici "preliminari" cm le altre volte...lui avertì questo mio allontanamento ma invece di lasciar perdere le cose peggiorarono ulteriormente..mi afferò con forza e mi bloccò le gambe tenendole aperte e inizio a farmi di nuovo le dita, a leccarmela (mi scuso x itermini volgari ma non so come altro spiegarmi) sebbene i miei ripetuti "no"..ho tentato in tutti i modi di "liberarmi" di lui, di chiudere le gambe ma erano ormai bloccate..non ci riuscivo a liberarmi da lui..era troppo piu forte di me...a 1certo punto lo tirò fuori e iniziò a metterlo dentro..da quel momento non ricordo quasi piu nulla..mi ricordo solo ke a quel punto i miei nervi crollarono..dopo ore ke il mio corpo era rigido tutt'un tratto divenne1peso morto.. mi rassegnai..mi arresi..lo lasciai fare senza piu ribellarmi forse xk ero ormai sfinita, ormai stanca di lottare inultimente..ero bloccata e da li non potevo muovermi..forse x lui era solo uno scherzo, un sesso violento,magari pensava volessi farmi dominare, non lo so..ci saremo compresi male..sta il fatto ke x me non era 1scherzo invece..x 1sett o 2sett sono stata male..sopratutto quando vedevo tutto quel sangue negli slip ke continuavo a perdere a causa della rottura dell'imene(x 4giorni)...ma poi è passato.. lo superato...ed ecco il punto..mi vergogno molto a dirlo..d'allora non so xk, ex questo sto scrivendo qua, ogni volta che entro in chiesa mi sento la vagina strana..non so spiegarlo...me la sento come se qualcuno me la tirasse, me tenesse aperta..preciso che non sono molto religiosa..non mi spiego proprio ilxk di questo..spero che lei mi possa aiutare a comprendere il xk di questo..sono matta?
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Lei non è assolutamente matta. E' stata abusata e questo si ripercuote e si ripercuoterà su di lei in maniera negativa. La invito a chiedere aiuto: è l'unica cosa da fare in questi casi. Con chi l'aiuterà valuterà anche la possibilità di presentare una denuncia.
Saluti
Dott. Roberto Cavaliere

MI HA COSTRETTO AD ABORTIRE

molly Età: 21 salve! sono una ragazza di 21 anni! le racconto brevemente la mia storia. sono cresciuta in una famiglia normalissima che ha cercato di trsmettermi i veri valori della vita, ovviamente poi crescendo le cose cambiano e si sa che per imparare alle volte purtroppo è necessario sbagliare. bhe ilmio è stato l errore più grosso della mia vita e so già che lo rimpiagerò per sempre. mi sono fidanzata ll'età di 17 anni. il primo ragazzo, le prime esperienze anche sessuali, le famiglia già in mezzo. poi problemi vari soprattutto legati alle amicizie a agli esami di stato hanno portato quello che era il mio ragazzo a lasciarmi dopo soli 10 mesi. la prima delusione amorosa.mi ero ripresa grazie agli amici ma non ho mai smesso di sperare affinchè luiritornasse da me. sentivo in cuor mio che lui era la mia metà e non riuscivo ad immaginare un futuro nel quale lui non fosse presente. quando ho smesso di sperare lui è ritornato da me. siamo stati insieme x altri circa 2 anni. un amore diverso, più adulto, ma costantemente logorato dalla mia eccessivagelosia e dalla mancanza di fiducia nei suoi confronti essendo lui un tipomolto socievole, forse un pò troppo. ero giunta persino a temere che lui si sentisse con la mia migliore amica. in più lui continuava sempre a istigarmi affinchè cambiassi il mioa spetto fisico e il mio carattere. cercava in me qualcosa d'impossibile, l'opposto di ciò che ero e che sono. ciò nonostante abbiamo continuato, nonostante più di una volta io abbia tentato di mettere unaparola fine. poi ad agosto è successo l'irreparabile. un mio ritardo e il test di gravidanza positivo. la paura di entrambi e il mio grande amore per quella vita che cresceva in me giorno dopo giorno. quella vita non potrà mai nascere perchè lui mi ha costretta a buttarla via. mi ha dapprima lasciata e poi minacciata psicologicamente. me ne ha detto di cotte e di crude. nei momenti in cui la mia testa è libera vagano ancora le sue urla, le sue parole orrendecontro di me e contro quel mio angelo. subito dopo l intervento ci siamorivisti due volte. la prima vlta abbiamo rifatto l'amore se cosi lo si puòdefinire, la seconda invece l ho messo di fronte ad una scelta. o mi sposava ospariva x sempre dalla circolazione e aggiunsi anche che se non avesse preso intempo una decisione, nella mia vita qualcun altro avrebbe preso il suo posto.in effetti avevo rirpeso ad uscire con nuovi amici e un ragazzo mi metteva dibuon umore. cominciavo a pensare a lui e il suo messaggio del buongiorno almattino cominciava a diventare vitale affinchè le mie giornate avessero unsenso. alla fine ho confidato tutto a qst mio amico. gli ho raccontato la miastoria aggiungendo anche quanto lui fosse ormai importante per me e quanto mipiacesse. adesso stiamo insieme da un paio di mesi. mi ha cambiato la vita. miha ridato la spensieratezza dei miei 21 anni. è una persona splendida, genuina,semplice molto simile a me. se fosse stato un altro una persna come me l'avrebbe come minimo allontanata perchè infondo è come se io fossi un oggettousato e consumato, ho avuto un figlio con un altro uomo. non potrò mairimpiangere il mio angioletto perchè lo amoc on tutta me stessa anche se l hobuttato via ma se potessi tornare indietro cambierei molte cose, cosi come sepotessi fare qualcosa per farlo tornare in vita. l'altro uomo a distanza di un mese si è rifatto vivo. voleva a tutti i costi ritornare con me. ha ammesso i suoi errori e sapendo della mia nuova vita non si è fatto scrupoli a giudicarmi e a dire che la colpa d tutto ciò che è successo è in gran parte mia perchè lui non era una persona lucida mentre io invece si. sono riuscita a metterlo al suo posto, spero una volta per tutte. le scrivo perchè comunque non mi sento più me stessa. penso sia inutile dire che la vglia di una nuova maternità sia molto forte in me, ma so anche che non posso pretendere niente dal mio nuovo compagno. ogni volta che vede un pancione o un bimbo piccolo penso al mio e stomale. mi passsano davanti agli occhi tutti quei momenti atroci che ho vissuto,e non le nascondo che a volta mi vengono in testa idee malsane su come mettere fine a tutto. molto spesso quando sono in macchina immagino di aprire la portiera e buttarmi fuori dall'auto in corsa, poi mi vengono i brividi e cerco di pensare ad altro. ho comunque paura che la situazione possa sfuggirmi di male. la mia reazione a tutto ciò che è successo è fin troppo positiva agli occhi degli altri perchè comunque sono una persona che si tiene sempre tutto dentro e che solo quando non ne può più scoppia ed esplode come un vulcano.
la mia storia la sanno i miei famigliari che mi sono stati molto vicini, alcune mie amiche e il mio attuale ragazzo che amo davvero tanto. però per quanto loro possano starmi vicino e farmi sentire bene resta il fatto che il dolore è solo mio e solo io so quello che provo ogni santo giorno.
secondo lei dovrei chiedere un aiuto esterno?
dovrei fare qualcosa in particolare per migliorare la mia situazione?
la ringrazio vivamente in anticipo e mi scuso se mi sono dilungata un pò troppo ma ci tenevo a fare un quadro generale della situazione.

ATTENTI A QUELL'UOMO IN CHAT

barbie Età: 40 In un periodo difficile di crisi della mia precedente relazione, collegandomi per la prima volta ad un sito di incontri conobbi un uomo che si dimostrò da subito gentile, sensibile e desideroso di una relazione stabile. Ci incontrammo solo una volta ed io gli piacqui molto mentre lui non mi colpì più di tanto fisicamente, ma continuai a sentirlo perché era intelligente e simpatico. Io attendevo un trasferimento lavorativo nella sua zona di residenza,che però tardava ad arrivare. Passò quasi un anno, durante il quale, pian piano si instaurò una tenera relazione telefonica. Lui era diventato importante per me, il mio migliore amico, ci sentivamo più volte al giorno, ci confidavamo, mi sentivo sostenuta e coccolata. Una volta telefonò pure a casa dei miei, si presentò a mio padre con il suo nome e cognome e mi mandò dei fiori. Ad un certo punto non vedevamo l'ora di vederci ed arrivò questo tanto atteso trasferimento. Appena ci rincontrammo la nostra confidenza sfociò in una forte passione fisica. Lui diceva di amarmi e di sentirsi travolto, parlava di bambini. Quasi subito notai però che mi mancava quella vicinanza spirituale che c'era prima. Iniziai a sentirlo più distaccato, poco presente, anche nell'aiutarmi nei miei problemi di trasloco. Cercai di pazientare, attribuendo il tutto magari all'aumento delle mie aspettative nei suoi confronti. L'ultima volta che lo vidi mi disse che con me stava benissimo, che non voleva andarsene, che gli era mancata una persona come me ad attenderlo.
Dopo qualche giorno continuò a distaccarsi sempre di più, finché mi disse di non sentirsi coinvolto sentimentalmente per via di una certa incompatibilità caratteriale. Riprovai a contattarlo proponendogli un chiarimento vis a vis. Lui fu dapprima d'accordo ma poi si ritrasse con una banale scusa. Mi disse che mi avrebbe chiamata per vederci dopo qualche giorno, ma sparì completamente. Questa storiami ha molto ferita, soprattutto per la vigliaccheria e la doppiezza di quest'uomo. Ho riflettuto molto e poi ho capito che era una persona con dei grossi problemi, pronto ad entusiasmarsi per una donna immaginaria, per poi fuggire da una persona reale. Per confermare i miei dubbi ho fatto delle ricerche ed ho scoperto che gira ancora sui siti di incontri mandando le stesse mail che inviava a me. Non voglio che questo soggetto pericoloso faccia del male ad altre donne.