sabato, marzo 31, 2007

CONFLITTO DI COPPIA

Quello che segue è il distico posto dallo scrittore Czeslaw Milosz, premio Nobel per la letteratura nel 1980, a un suo libro-capolavoro del 1953, “La mente prigioniera”, pubblicato in Italia da Adelphi. Lo pubblico perchè ritengo sia utile per riflettere sulle ragioni dell'uno e dell'altro nei conflitti di coppia.

“Se due litigano e uno ha un buon cinquantacinque per cento di ragione, benissimo. Non c’è motivo per prendersela. E se uno ha il sessanta per cento di ragione? E’ una meraviglia, una grande felicità. E può ringraziare il Buon Dio! E che dire del settantacinque per cento? I saggi affermano che è molto sospetto. Bene, e il cento per cento? Uno che dice di aver ragione al cento per cento è un violento e un brigante, è l’ultimo dei farabutti”.

mercoledì, marzo 28, 2007

AIUTATEMI

GIGIA N° di riferimento: 840705213 Età: 25 Per un'anno ho avuto una storia che credevo non importante... lui non rientrava nei miei canoni, diverso dai precedenti. probabilmente ero ancora presa a pensare al precedente rapporto e non riuscivo a vedere la bellezza di quello che stavo vivendo. Lo lascio tante volte ma alla fine mi manca sempre e ritorno da lui. Fino a che l'ultima volta e lui che non vuole ritornare con me.S i mette con un'altra.io mi rendo semprepiù conto di ciò che ho perso e inizio a fargli capire quanto sia importante per me. Lui perde la mamma, io vorrei stargli vicino e lo faccio.. accettando di stare cmq con lui anche se ufficialmente lui sta con un alltra. mi sento incolpa, lui è confuso ed in più sta provando un dolore immenso per la perdita della mamma.Tutto questo continua per un bel po fino a quando lui dice basta.Io ci sto troppo male, non riesco a dimenticarlo, credo ancora in questo rapporto, lo voglio. Quando lo vedo e li vedo insieme, sto malissimo, è un malessere fisico... do di stomaco ogni volta..non riesco a controllarmi ed a evitarlo eq uesto mi fa stare ancor piu male. voglio stare bene.voglio non averepiu questa reazioni che mi fanno male (non solo a livello psicologico). penso che sia lui l'uomo della mia vita, e che con i miei errori ho rovinato tuttto.é il mio più grande rimorso. voglio star bene. esser di nuovo felice. Aiutatemi

BASTA !!

UN'AMICA N° di riferimento: 905229299 Età: 30 La mia domanda è questa: è mancanza di affetto nei confronti della mia migliore amica perchè non la sopporto più? Io ci lavoro insieme e lei 5 mesi fa è stata lasciata dal suo ragazzo, che amava tantissimo. Comincio ad essere stanca di parlare sempre di questa storia anche 3/4 ore algiorno e poi vedere che non fa nulla per reagire. Mi sento in colpa perchè io sto bene e mi sento in colpa perchè sono stanca di ascoltarla ma è così! E'sempre tutto negativo, una tragedia, sto malissimo...mi vergogno ma sono così stanca di sentire sempre le stesse cose...un'amica
E' normale, anche nella più sincera delle amicizie, provare i sentimenti che lei avverte se l'amica persiste in un atteggiamento vittimistico. La vera amica sa quando è il momento di dire: Basta!! La commiserazione continua non ha mai aiutato nessuno. Saluti.

venerdì, marzo 23, 2007

IL PICCOLO PRINCIPE E LA DIPENDENZA AFFETTIVA

“ Certo – disse la volpe – tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”. Ed ancora: “… se tu mi addomestichi la mia vita sarà come illuminata.”(da Il Piccolo Principe)Così la volpe al Piccolo Principe, ed in queste frasi si potrebbe cogliere quasi l’annullamento della propria personalità, dei propri bisogni e delle proprie esigenze rispetto a quelle di chi amiamo e ci addomestica. “Creare legami…” così poi l’animale spiega al ragazzino il significato del verbo “addomesticare” ma è pur vero che chi viene addomesticato diventa dipendente di chi lo addomestica, quest’ultimo appare ai suoi occhi il punto primario della sua vita e con lui stabilisce un legame esclusivo ed opprimente. Se in un rapporto sano l’esclusività si manifesta ad esempio con la fedeltà verso il proprio partner, in una relazione retta dalla dipendenza affettiva essa è un chiudersi all’esterno, un isolarsi completamente per vivere nutrendosi soltanto dell’altro e di ciò che si può fare per lui. Il partner è origine e fine ultimo di pensieri e gesti, ci si riempie di lui non lasciando spazio per nient’altro che possa dare ossigeno benefico alla coppia, in lui si riversano tutte le aspettative di gratificazione perché solo lui ha il dovere di renderci felici. Non ci si rende conto, invece, che l’altro non può adempiere ad un così assurdo compito e si entra in un rapporto conflittuale con l’esterno a cui addossare le colpe della infelicità che si ricava dalla dipendenza affettiva. Chi ne soffre difatti è possessivo ed estremamente geloso di tutto quello che può rappresentare una sorta di distrazione per il partner. Nulla deve scalfire il mondo ovattato ed asfissiante che ha creato, ed in questa infelicità prodotta a proprio uso e consumo ogni gestualità, ogni parola è amplificata, dilatata fino a che non si arriva al punto di rottura. Quello in cui il partner decide di ribellarsi andando via, lasciando l’altro con un grande e quasi insormontabile senso d’abbandono, figlio della dipendenza affettiva. Così il Piccolo Principe risponde alla volpe quando questa, al momento della sua partenza, gli dice che piangerà: “E’ colpa tua, io,non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…” Questa affermazione è terribile, nessuno si sognerebbe di accusare il partner di essersi innamorato di lui, a meno che chi parla non ha a che fare con il desiderio di scrollarsi di dosso una responsabilità divenuta opprimente.Un sano legame d’amore, invece, contempla in sé il momento della separazione o di un momentaneo allontanamento, per un viaggio di lavoro ad esempio, mentre il lutto della separazione definitiva è vissuto con un dolore affrontabile, a cui la ragione corre in aiuto sostenendo la ripresa di chi lo prova. ADELAIDE SPALLINO (http://isolaemersa.splinder.com/)

GRAZIE

Un ringraziamento particolare per la "bellezza" terapeutica del vostro sito (degli scritti, degli apporti metodologici, delle persone e dei medici che lo animano).
Mi è di grande nutrimento passare tra le vostre pagine, leggere un poco, poi riprendere il mio cammino...più vicina e consapevole della realtà...
Con tanta stima e riconoscenza.Letizia

MIA SUOCERA....

LUIGINA N° di riferimento: 800186751 Età: 26 BUON GIORNO SNO UNA RAGAZZA SPOSATA DA 3 ANNI HO UN BAMBINO DI 15 MESI E AD APRILE PARTORIRO' UNA BIMBA MIO MARITO HA I SUOI CON MOLTI PROBLEMI BEVONO E SPESSO SONO IN DEPRESSIONE SUA MAMMA E' SOTTO CONTROLLO DA PSICHIATRI PRENDE FARMACI ORA SI STANNO SEPARANDO ANCHE SE LA COSA CHE A ME DA FASTIDIO E' IL FATTO CHE MIA SUOCERA STRESSA LA VITA A MIO MARITO TUTTI I GIORNI DICENDO CHE E' TRISTE E TUTTI I SUOI PROBLEMI LUI ORA E UN PERIODO CHE NN RIESCE A DORMIRE DI NOTTE E STA PRENDENDO ALCUNE GOCCE DI EN ABBIAMO UN BAMBINO DI 15 MESI CHE ORA VA ALL'ASILO E LEI VORREBBE RICOMINCIARE A GUARDARLO COME FACEVA PRIMA MA DI ANDARE ALL'ASILO NN MI FIDO XCHE' LEI QUANDO VENIVA DA ME BEVEVA MOLTO E DOVEVO NASCONDERE TUTTO IN PIU' CASA MIA ERA DIVENTATO UN RISTORANTE IO ARRIVAVO A MEZZOGIORNO DA LAVORO DVEVO PULIRE E CUCINARE X LEI X LA FIGLIA CHE ARRIVAVA ALLE 14 DA SCUOLA (FORTUNATAMENTE MIA MAMMA SPESSO VENIVA E CUCINAVA X TUTTI NOI FACENDOCI ANCHE LA SPESA E ANCHE QUESTO MI DAVA FASTIDIO IL FATTO CHE DOVEVA PENSARE TUTTO MIA MAMMA ANCHE ECONOMICAMENTE NN SOLO XME MA ANCHE X LORO) SI LEI ABITAVA IN UN ALTRO PAESE E NN GUIDA MENTRE MIA MAMMA SI COSI' LEI VENIVA DALMATTINO ALLA SERA LA SETTIMANA CHE MIO MARITO FACEVA IL MATTINO MENTRE QUANDO FAVEVA IL POMERIGGIO VENIVA MIA MAMMA NEL POMERIGGIO (XCHE\' MIA MAMMA AL MATINO NN RIUSCIVA DEVE SEMPRE ANDARE DAL COMMERCIALISTA PER ME MIO PAPA' BANCA E ALTRO) E SINCERAMENTE X ME NN E' NEMMENO VITA QUESTA SONO STUFA DI STARE DIETRO HAI LORO PROBLEMI ORA SONO INCINTA E QUANDO PARTORIRO' SENZ'ALTRO NN GLI FARO' GUARDARE A MIA SUOCERA LA BAMBINA CHIEDO SCUSA MA MI SONO SFOGATA UN PO' XRO' NN VORREI RISCHIARE UNA DEPRESSIONE CHE TRA L'ALTRO MI STAVA VENENDO QUANDO AVEVO MIA SUOCERA IN CASAPOI RISOLTA TROVANDO UNA RAGAZZA X GUARARMI IL BAMBINO ME NE ANDAVO AL LAVORO CON LE LACRIME AGLI OCCHI PERCHE' LEI E LA FIGLIA DI 15 ANNI ERANO DIVENTATI PADRONI DI CASA MIA E DI MIO FIGLIO COSA POSSIAMO FARE? IO HO PROVATO A INVITARLA OGNI TANTO LA SERA VISTO CHE ILMARITO E' SEMPRE IN GIRO X BAR MA ORA NE VUOLE APPROFITTARE E VENIRE SEMPRE DA NOI MA IO NON ME LA SENTO NOI NN VOGLIAMO NEMMENO ESSERE SOMMERSI DEL LORO PROBLEMI E SENTIRE TUTTE LE SUE LAMENTELE SIAMO STUFI E MIO MARITO DA QUANDO MIA SUOCERA LO STRESSA TUTTI I GIORNI STA DIVENTANDO NERVOSO COSA CHE PRIMA ANCHE SE SAPEVA MA LEI NN STRESSAVA ERA TRANQUILLO GRAZIE E SCUSI ANCORA
Le dinamiche relazionali familiari da lei descritte sono complesse e si prestano a più interpretazioni. Posso solo dirle di maturare un sano "egoismo" personale. E l'unica difesa che può avere in questo momento. Solo successivamente, è da prendere in considerazioni anche un distacco spaziale e temporale da sua suocera. Saluti

E PENSO A LUI...

speranza N° di riferimento: 406924710 Età: 25 Salve dottore, la ringrazio moltissimo per avermi risposto è la prima volta che riesco a dirlo a qualcuno. La sua risposta mi ha fatto molto riflettere. Ora le voglio raccontare cosa è accaduto dall'ultima volta che le ho scritto. Bene, il 14 febbraio il mio 'collega' mi ha mandato un sms di auguri di una splendida giornata a cui io ho ricambiato.Il tempo dall'ultima volta che l'ho visto sta passando ma non mi fa stare meglio,ancora mi manca come 'PERSONA e AMICO'.Dopo questo sms ce ne sono stati molti altri e alla fine ci siamo rivisti ieri pomeriggio per un caffè e ci siamo detti che vogliamo ricominciare tutto da capo, ma stabilendo un rapporto d'amicizia. Nel ritorno a casa ho riflettuto e ripensando al nostro dialogo, l'amicizia non sarà mai possibile, perchè c'era tutto un prendersi in giro scherzoso.. Lui mi ha anche confessato di aver vissuto per un mese una storiella con una ragazza ,ma che poi subito è finito tutto perchè non c'era niente di più.Lui mi ha anche detto che non è sereno e non riesce a trovare la persona giusta anche se conosce molte ragazze(lavora in un pub,dove lavoravo anche io ed è li' ci siamo conosciuti) ma nessuna gli fa girar la testa.Io hofatto la parte dell'amica e le mie risposte sono sempre state molto amichevoli e fatte di consigli. E oggi penso che vorrei rivederlo e sapere come sta.Lo so tra 3 giorni ,se non prima, lui si rifarà sentire e mi dirà di rivederci per un caffè.Ma una cosa non le avevo detto ,io convivo con il mio ragazzo e quindi tutto è molto difficile, lui sta iniziando a capire che non sto bene e ogni giorno mi chiede che cos'ho e che mi vede distacca, è vero sono cosi' a tal punto di non condividere nemmeno i momenti intimi insieme. E penso a 'lui'.... La ringrazio.
"E' penso a lui... " Rifletta su questa ultima frase della sua email. Quali sono i reali motivi che la portano a pensarlo. E' vero Amore ? Saluti.

domenica, marzo 18, 2007

TESTIMONIANZA: DIPENDENZE


Ciao il mio nome è Lucia e ho 28 anni,
ho letto le varie testimonianza qui pubblicate e ho avvertito l'esigenza di raccontare anche la mia storia.
Sono stata fidanzata per 9 anni con un ragazzo tossicodipendente e alcolista; premetto che la nostra relazione è iniziata quando avevo 19 anni periodo in cui venivo fuori dal tunnel dell'anoressia e della bulimia.
Sono stati anni travagliati e burrascosi pieni di sofferenza. Io dipendente da lui e lui dipendente dalle sostanze e dall'alcol; botte, litigi, insulti, offese, tira e molla, promesse mai manenute e quant'altro.... fino a che sono riuscita a farmi forza e a dire basta! Nel prendere la decisione mi sono sentita supportata anche dallo psicologo col quale facevo psicoterapia. Lui mi ha cercata all'infinito ma a differenza del passato riuscivo a resistere alle sue pressioni e alle sue scenate. Dopo circa 4 mesi (premetto che avevo abbandonato la psicoterapia per ragioni economiche) conosco un altro uomo di 4 anni più giovane di me, STAFANO, con un bimbo di 3.
Subito pieno di attenzioni, messaggi telefonici, belle parole, rapporti sessuali alle stelle da farmi sentire desiderata.....ma in cuor mio sapevo che questi atteggiamenti nascondevano qualche cosa. Il suo atteggiamento ambiguo e incoerente cominciava a farmi venire molti dubbi.......iniziava con l'offendermi fisicamente (peso 50 kg e sono alta 1.65 cm) e poi psicologicamente. Comincio così pian piano a perdere il controllo della situazione, così tutte le volte che usava questo atteggiamento di critica nei miei riguardi me ne andavo da casa sua e aspettavo che mi richiamasse. I primi mesi lo faceva, dopodichè non si scomodava neanche più, infatti ero talmente ossessionata da lui da farmi dire qualsiasi cosa che me ne andavo e poi ritornavo. Alle offese e agli insulti seguono poi le botte "pesanti" e talvolta ciò accadeva anche davanti alla presenza figlio piccolo.
I suoi sbalzi di umore poi vennero giustificati dall'uso abituale di cannabis. Ho provato ad oppormi ma nulla anzi solo bugie, rimproveri, cambi d'umore. Intanto la mia vita non aveva più un senso anzi uno ce l'aveva STEFANO!! Perchè non mi ama? perchè non mi vuole e mi rifiuta? Questi erano i motivi per i quali tutto per me era quasi diventato una sfida con lui. Questa storia si è conclusa da pochi giorni per sua volontà, mi ha lasciata nella maniera più brutta e umiliante, mettendomi alla porta dopo avermi confessato che aveva fatto uso di cocaina. Potete immaginare la mia reazione......anche se la cocainomane sembravo io e lui il bravo UOMO.
Sto passando giorni di ansia perchè nonostante questa persona mi ha trattata in malo modo è anche vero che mi ha rifiutata per l'ennesima volta. Ed è proprio così che mi sento per l'ennesima volta nella mia vita RIFIUTATA. Non ho mai conosciuto mio padre se nè andato quando avevo solo tre anni...ma conservo tutti i traumi dentro di me. Mia mamma ha cresciuto da sola me e i miei 3 fratelli rifiutando qualsiasi altra storia d'amore. Non ho mai avuto un punto di riferimento maschile anzi tutti gli uomini della mia vita da mio padre in poi hanno usato le mani , sono stati tossici o alcolizzati. Io mi sono sempre vista brutta allo specchio, sono un'eterna insicura con un rapporto conflittuale con la mamma. Ora ho tanta paura di guardare avanti perchè l'incubo di essere RIFIUTATA è tornato. STEFANO mi ha lasciata e so che non tornerà mai più

INTRAPRENDERE UN VIAGGIO 'INTERIORE'

FRANCESCA N° di riferimento: 613710901 Età: 31 Ho trovato il sito per caso cercando su internet consulenze dello psicologo al telefono, ho passato tutto il pomeriggio a leggerlo e mi sono sentita "egoisticamente" finalmente in compagnia quando invece ho sempre pensato di essere una povera pazza anima in pena. Ho cercato questo genere di sito perchè oggi mi rendo conto di avere realmente bisogno d'aiuto. la mia dipendenza affettiva penso sia arrivata ai massimi livelli, mi sento logorare ogni giorno che passa, tutte le mie certezze le mie sicurezze se cosi si possono chiamare svaniscono ogni giorno di più e mi manca sempre di più la terra sotto ai piedi. le racconto la mia storia che non penso sara breve e tutto ciò perche veramente oggi ho voglia d'aiuto per stare bene, per avere un pò di stima per me stessa di amor proprio. voglio sapere di non essere sbagliata di non meritarmi tutto quello che mi è capitato di prendere consapevolezza dei miei errori e di non sentirmi più in colpa per qualunque cosa mi capiti sia in famiglia che nel lavoro che col mio ex che con i miei amici che quasi non mi sopportano più. allora: dopo 12 anni di storia il mio lui ha preso la palla al balzo e si è fatto lasciare. siamo cresciuti insieme come dice lui quasi battezzati insieme, il ns rapporto per me a prescindere che è stato l'unico, era ed è la cosa più importante che avessi nella vita,pensavo di aver trovato qualcuno che mi accettasse per quello che sono, non ho mai avuto una vita sociale molto ricca; per la mia timidezza forse, che dagli altri è sempre stata fraintesa come snobismo, e quindi quando finalmente qualcuno mi ha cercato rincorso voluto e combattuto per me mi sono sentitaviva, rovinando pero tutto questo perche davo tutto per scontato, ho letto i suoi consigli per la coppia ed io ho fatto tutto quello che cè scritto di non fare, che brava dovrebbero darmi un premio... per ogni punto che lei cita io ho sempre sbagliato. penso anzi ho capito che il mio modo di amare se cosi si può definire è stato solo un modo di fare arrogante e scontato. non gli sono stata vicina nei momenti del bisogno, non l'ho saputo capire, non ho mai trovato le parole giuste per confortarlo, e alla fine uno spirito libero come lui dopo ripeto 12 anni ha preso il volo. io sto davvero male sono passati quasi un anno e mezzo da quando ci siamo lasciati ma abbiamo continuato a vederci a frequentarci a stare insieme. oggi sicuramente il mio modo di fare è cambiato ma sicuramente a mio discapito, dico sempre si accondiscendo a tutte i suoi modi fare a quando come e perche dice lui, solo perche quando sono con lui mi sento protetta al sicuro perchè penso a quando era innamorato di me e a come ho fatto cambiare una persona che mi voleva bene. vorrei recuperare quel rapporto che avevo. oppure chiudere definitivamente non lo so. ci siamo lasciati ma non mi lascia. lui conduce la sua vita in tutto e per tutto io no e quando tento di risalire un po cercando magari in qualcun altro un po di bene lui alla carica mi blocca ed io glielo permetto perche fondamentalmente tutte le mie azioni sono fatte sulla base di cercare una sua reazione. giuro che non so che fare ripeto sono passati quasi 2 anni e ogni giorno che passa va sempre peggio. mi sto isolando da tutti e da tutto, le mie amiche non affrontano più l'argomento perche ormai pensano sia una causa persa, vado in palestra ma fondamentalemnte solo per passare i pomeriggi, esco magari con gente a cui non interssa niente di me solo per uscire e passare i fine settimana o per aspettare la chiamata del mio ex dopo un certo orario, non voglio stare a casa con i miei perche sono sempre nervosa e quindi ogni cosa è uno sfogo collerico con loro che non mi dicono quasi più nulla. la prego ho veramente bisogno di intraprendere un viaggio non so quanto lungo per la ripresa di me stessa per trovare una mia identità e non più subire quella degli altri solo per far loro piacere. voglio parlare con qualcuno che riesca a farmi svegliare o meglio che possa darmi il "la" per cominciare anche perchè penso che da quello che ho scritto si capisca ben poco della mia situazione in quanto ci vorrebbero almeno due giorni di fila per raccontare realmente tutto. grazie e scusi lo sfogo.
Intanto un 'là' s'è l'è dato, richiedendo una consulenza online. Anche la sua espressione 'intraprendere un viaggio' è significativa. E' comunque un inizio. Provi a raccontare la sua storia completa, se vuole la pubblichiamo qui o nel forum. Per parlare con mè utilizzi una delle modalità previste 'vedi http://www.maldamore.it/consulenze%20online%20gratuite.asp'. Sarebbe utile se potesse partecipare ad uno dei seminari esperenziali. La saluto con un aforisma :
Muta il destino lentamente, ad un ora precipita. - Saba -

DIPENDENZA AFFETTIVA E PORNODIPENDENZA

Michela N° di riferimento: 387389583 Età: 25 Salve, vi riscrivo dopo circa un paio di settimane dalla vostra gentile risposta, perchè non so più davvero dove sbattere la testa: il mio compagno di 40 anni visita giornalmente siti pornografici, addirittura anche quando si sveglia in piena notte. Mi avevate consigliato di parlarne con lui prima di prendere delle decisioni drastiche. Ebbene, continuo a parlargliene, ma lui mi aggredisce verbalmente, non mi sta a sentire, e offende chi come lui (mio padre in particolare) visita i siti pornografici. Guardo giornalmene la sua cronologia e scopro quelle schifezze tutti i giorni. Comincio a sentire come un disagio il sesso con lui, perchè temo che lui mi possa paragonare a quelle donne, e mi frustra il pensiero di lui di fronte a quelle scene. Lo amo molto: prima che la pornografia si mettesse tra di noi c'era un rapporto splendido...per questo non riesco ad immaginare una vita senza lui. Non trovo una soluzione: lui nega, si arrabbia e io cerco di fare finta di niente. Mi sento una stupida... ma non riesco proprio a chiudere con lui: penso sempre che un giorno smetta, ma non vorrei illudermi per niente! Ho visitato il sito "noallapornodipendenza", ma non mi ha aiutata molto sapere che tante coppie finiscono col lasciarsi per questo squallido motivo. Cercherò di aspettare la vostra risposta prima di prendere una decisione definitiva. Grazie mille in anticipo per la vostra consulenza. Michela
Salve Michela. La sua ultima frase 'Cercherò di aspettare la vostra risposta prima di prendere una decisione definitiva.' la dice lunga sullo stato emotivo che stà vivendo. Ma con molta franchezza, le debbo dire, che di fronte alla pornodipendenza da parte del coniuge non esistono mezze misure. Di fronte alle sue negazioni e dinieghi bisogna solo chiudere le porte. Solo di fronte alla sua perdita il suo compagno potrà tentare un percorso d'uscita. Semmai il problema è che lei non riesce a lasciarlo perchè nè è a sua volta dipendente. Ciò, unitamente alla differenza d'età di 15 anni, il ripetere una 'dipendenza paterna', fà pressupporre che la sua dipendenza e conseguente impossibilità a lasciarlo, non è solo troppo amore, ma ha anche cause profonde e lontane. Cerchi anche d'interrogarsi su sè stessa e non solo sulla relazione e sull'altro. Saluti

mercoledì, marzo 14, 2007

PERDERE PER GELOSIA

Fabio N° di riferimento: 923776753 Età: 52 Gentile dottore ho avuto modo di conoscervi tramite mia sorella che ha frequentato un suo seminario a Roma di recente e mi ha dato le indicazioni sull'esistenza di questo sito. Oggi l'ho consultato per la prima volta e .... mi è crollato il mondo. Ho letto quanto lei dice su gelosia e possesso, risultato: me stesso. Si sono proprio io quello descritto nelle pagine che ho letto. Io sono geloso e possessivo nel modo peggiore del termine. Sposato, con un figlio (matrimonio "riparatore" perchè la mia ragazza era incinta) ho conosciuto una donna. Anche lei sposata e con un figlio. Ci siamo frequentati raccontandoci delle nostre vite e poi è nata una grande passione scaturita, purtroppo, nel suicidio del marito di lei. Io ho lasciato mia moglie per questa donna, L'ho amata e la amo in modo viscerale è tutta la mia vita. Ma ho paura di perderla e l'ho persa proprio per quello che lei ha detto. Sono diventato geloso in modo ossessivo e possessivo. In ogni suo atteggiamento ho visto "il tradimento". Le sono stato addosso, l'ho offesa ed umiliata con i miei sospetti, con il modo di fare, con le parole. Ed il risultato è stato che in fondo in fondo sono il traditore: il traditore dei suoi sentimenti, del suo essere donna, della sua più profonda intimità che io conoscevo. L'ho scoperto oggi, lei era tempo che me lo diceva ma nel bieco orgoglio di marito geloso (si nel frattempo ci siamo sposati ed abbiamo avuto anche un figlio) non le ho dato ascolto, non ho prestato attenzione alla mano che mi tendeva per capire, per farmi uscire dal tunnel in cui mi ero cacciato. E così l'ho persa. Non so se riuscirò di nuovo ad avere un posto nella sua vita! Credo che non abbia bisogno di un uomo come me che non l'ha capita ed ha camminato al suo fianco. Spero di poterla conoscere ad un suo prossimo seminario per poterle parlare di persona.Un cordiale saluto Fabio

sabato, marzo 10, 2007

FALLIMENTO ???


Gianni N° di riferimento: 779364275 Età: 48 FALLIMENTO Egregio Dottore, mi rivolgo a Lei perché la nettezza delle sue risposte e dei consigli che dà, già mi hanno aiutato a fare il primo metro, spero di continuare. Meglio un dolore lancinante che una ferita sempre aperta, vero?Allora, storia simile a tante altre, la mia: venticinque anni fà ormai, alle soglie del matrimonio ormai fissato, mia moglie ebbe un ripensamento confessato a me solo perché, poco più che ventenne avrebbe dovuto trasferirsi a molte centinaia di chilometri dai suoi affetti e dalle sue amicizie d’infanzia (come me del resto). Dietro mia insistenza ci fu il ripensamento e l’accettazione. Questo credo sia stato il peccato originale che ho commesso che non ho mai espiato a sufficienza. Per questo motivo ho perdonato una sua prima distrazione che si concesse con un comune “amico” conoscente in occasione di uno dei tanti periodi che trascorreva per i motivi su esposti presso la famiglia d’origine. Stetti molto male ma perdonai e mi impegnai ancor di più. Ho condotto la mia vita nell’interesse di mia moglie e dei figli. Mi sono sempre concesso poco. Ciò che facevo, l’aiuto sostanzioso che ho sempre dato in casa, rinunciando nei primi anni anche alla carriera è sempre stato da lei sempre poco apprezzato e riconosciuto perché ritenuto a torto o ragione dovuto; in ogni caso non mi è mai pesato e mi ha sempre gratificato. C’era il piacere di donare all’altro una parte di me. Lei invece ha continuato a sentirsi poco gratificata perché ha vissuto, come dicevo, con dolore il distacco geografico dalla sua famiglia di origine. Pur amandoci i nostri dissidi hanno avuto sempre questa origine. E per questo motivo ho sempre accettato, e solo quando la convivenza si protraeva oltre il sopportabile, a malincuore, di condividere molto del nostro tempo e la nostra casa e le feste comandate con i suoi familiari. Avrei voluto stare solo con lei in occasione della nascita del primo figlio ma con il pretesto dell’aiuto in casa ho accettato la presenza in casa della di lei madre per lunghi periodi come fatto ineluttabile, quasi fosse la “condicio sine qua non” della tranquillità di mia moglie ed, in definitiva,dell’integrità della nostra unione. Sono stato molto attento sempre alla qualità del nostro rapporto e queste cose che le scrivo le ho evidenziate mentre accadevano ma ho trovato su quest’aspetto sempre un muro invalicabile da parte sua, e solo per paura di perderla non ho posto quello che, col senno del poi, sarebbe stato un salutare aut-aut al momento dovuto. Per un lungo periodo ha sempre anteposto gli interessi affettivi verso la sua famiglia d’origine piuttosto che per la “nostra” famiglia. Periodi comunque alterni bilanciati da molti momenti sereni e veramente felici. Sempre per non incrinare il rapporto ho condiviso il suo desiderio di avere un secondo figlio; i primi tre anni sono stati difficili per le notti insonni, il comune lavoro di entrambi di giorno e il primo figlio da accudire. Non so se per questo o per le sue pregresse mancate gratificazioni si profilò cupo all’orizzonte il suo secondo tradimento che io accidentalmente scopersi sul nascere. Per me iniziò un secondo periodo buio, accettai di nuovo e con un lungo lavorio faticoso di entrambi siamo riusciti a superare anche questo. Da allora, vuoi per la maturità vuoi per l’ormai acquisita integrazione sociale e lavorativa lei ha raggiunto finalmente una sua serenità ed equilibrio. E qui viene il bello: quando avrei finalmente potuto raccogliere i frutti di una unione che ha resistito superando diverse difficoltà ho iniziato io (che ho sempre avuto occhi solo per lei) a scambiarmi degli imbecilli sms con una collega che peraltro non ho mai ritenuto alla mia portata. Ed invece il giochetto ormai iniziato quattro anni fa, e che all’inizio candidamente confessai anche a mia moglie, mi ha completamente annientato. Perché non ho mai accettato questa passione e sono riuscito a darle sfogo solo grazie a momenti particolari e contingenti ma mai consapevolmente programmati e vissuti; il mio rigore, non me lo ha mai consentito ma soprattutto perché, analizzandomi, non ho mai accettato che questo “incidente” possa arrivare a determinare il fallimento di una vita (con quel che ho investito!) e di esserne, per giunta, addirittura io la causa! Più mi negavo però e più la passione e l’ossessione e la dipendenza crescevano in ciò non agevolato dalla Signora che pur accettando a parole la mia volontà di non avere una storia parallela, da convinta assertrice del “carpe diem” non ha perso occasione per dimostrarmi il suo interesse ed il suo affetto (definito anche amore) in questi lunghi anni. Mi sono sentito in un cul di sac incapace di prendere una decisione.Alla fine in qualche occasione la passione si è scatenata e su di me ha avuto un effetto dirompente. Unitamente agli inevitabili sensi di colpa ho sentito l’assoluta necessità, fortemente credendoci, di tornare nel mio guscio protettivo e mai più di uscirne riuscendo a guardare con disincanto e distanza anche l’altra. Perché? Durava purtroppo poco questa sensazione perché il desiderio anche solo di vederla e i sensi di colpa, questa volta nei confronti dell’altra, non mi hanno mai indotto a troncare questa che per il 95% del tempo è stata solo una complice amicizia ed un amore inespresso e sempre nella fase dell’innamoramento. Sono prostrato, svuotato senza più interessi nei confronti della vita e della mia famiglia. Sto male anche fisicamente e mi domina unicamente il dolcepensiero della Signora salvo poi ripiombare nei sensi di colpa nel caso riuscissi di nuovo a lasciarmi andare. Mi infastidisco dopo un nostro incontro se mi chiama, ma sbircio 100 volte il cell nei giorni successivi in attesa di un suo segnale! Ho deciso di non assumere alcun farmaco e sono ricorso all’aiuto di una terapeuta (terapia breve strategica, due sedute infruttuose per il momento:cosa ne pensa?) la quale ha evidenziato oltre al mio rigore assoluto la mia assoluta indisponibilità a concedermi alcunché oltre ad una presunzione smisurata. Da laico, seppur bacchettone, in cuor mio non credo che concedersi un’amica di cuore faccia parte degli spazi individuali consentiti in un rapporto di coppia! Inoltre non ho mai ritenuto di potermici abbandonare perché l’ho sempre ritenuto, oltre che banale, una debolezza inaccettabile (dopo aver biasimato quella di mia moglie..) quasi un’arrendevolezza agli eventi. Vorrei insomma poter condividere un giorno l’aforisma che le difficoltà aiutano a crescere, diaver sofferto ma di avercela fatta! Invece…sto sempre peggio i miei stati d’animo dipendono dalla mutevolezza dell’umore della Signora. Sono geloso ma non posso permettermelo perché non c’è ufficialmente storia e per di più l’altra potenziale alternativa credo stia ormai svanendo. Dopo aver masochisticamente sperato per anni che ciò accadesse adesso ne soffro maledettamente! Da una settimana, infatti, dopo l’ultimo incontro la Signora mi ha confessato di aver staccato (pur nell’occasione baciandomi con ardore…). Ho deciso dopo aver letto la sua “Teoria del Distacco Totale” di tentare per l’ennesima volta questa strada almeno perché i sensi di colpa nei confronti della Signora non hanno più motivo di esistere. E’ difficile data la colleganza, spero di farcela. Che poi arrivi ad un risultato dopo quattro anni mi pare ormai obiettivamente difficile ma non ho altre alternative. La cosa che veramente invece non credo riuscirò a riconquistare è la voglia e la gioia di vivere anche per le piccole cose quotidiane in famiglia. Una delusione, drammatica, dottore, lei dice, può aprire la via ad una nuova occasione; nel mio caso l’agognata alternativa futura che soppianta quella perduta è un vestito ormai logoro. Mi trovo a vivere in una realtà che ormai non mi appartiene più perché ho in mente l’altra? quando l’altra non ci sarà più mi piacerà di nuovo? o l’altra è solo il detonatore delle mie contraddizioni? Causa od effetto? Di una cosa sono certo mi annienterò accettando una vita senza stimoli ma non credo riuscirò a prendere atto del fallimento (se di questo dovesse trattarsi). Forse le mie difficoltà sono queste…Che fare?


Innanzitutto la ringrazio per la significativa email che ha inviato. Significativa, perchè, sopratutto nella parte finale lei pone degli interrogativi che sono quelli che lei deve porsi ai fini terapeutici. Ma allo stesso tempo non abbia fretta di rispondervi. Interrogativi che non hanno trovato risposta in 25 anni, se non di più, non possono trovare risposta in tempi brevi. Non sia "rigoroso" anche in tal senso, ci conceda il tempo per elaborare il tutto. Personalmente le dico che l'altra può essere il "detonatore" delle sue contraddizioni. E' allo stesso tempo causa ed effetto. Ma questo "detonatore" ha avviato in lei una seria "riflessione" che per quanto dolorosa e dilaniante, se correttamente effettuata, le permetterà d'uscire dall'"empase affettiva" in cui si trova. Trasformerà il fallimento (se di fallimento si tratta - vedi titolo del post) in una vittoria. Circa l'utilità di una terapia breve strategica nel suo caso, per motivi deontologici non posso risponderle. Personalmente sono contrario a terapie lunghe, perchè spesso "spostano" solo la dipendenza sul terapeuta. La saluto con un aforisma su cui dovrà riflettere:

"Non smetteremo mai di esplorare, e alla fine di tutto il nostro esplorare ritorneremo al punto da cui siamo partiti e conosceremo quel posto per la prima volta. "(T.S. Eliot)

venerdì, marzo 09, 2007

RELAZIONI AFFETTIVE

delovely N° di riferimento: 250745226 Età: 32 Riguarda rapporto padre-figlia. Da qualche anno dopo eventi avvilenti (tradimenti economici, tradimenti verso mia madre e verso me e mio fratello disabile) ho cercato di analizzare il rapporto con mio padre.Fin da adolescente ho sentito che qualcosa non tornava, osservando i genitori di amiche, mio padre si rapportavano con loro come tutti facendo il simpatico e di risultare persona gradevole, con me e la famiglia ci ignorava (al massimo stai zitta... tu non ne capisci niente...cosa parli a fare ...questo a me e a mia madre non con mio fratello che è disabile). Cresciuta ho scoperto la dilapidazione dei risparmi dedicati da lui al gioco (mia max delusione l'unica cosa positiva e che dimagrii mettendomi in forma) non potendo negare si fece scudo con i problemi con mia madre facendo finta di piangere ed io ingenuamente cercai di riappacificare tutto e ristabilire un equilibrio. Andando avanti con gli anni ho scoperto i tradimenti verso mia madre e altro dispersione di soldi quindi ho cercato di risollevare mia madre, la quale nonostante i consigli legali di una sua situazione favorevole ha accettato di tenerlo in casa, ho cercato di affrontarlo a questo punto (io ormai grande) davanti alle sue negazioni ho capito che ha sempre mentito nei miei e nei confronti della famiglia. Il problema secondo me è che mio padre il vero rancore lo ha con me, visto che sono stata il problema che ha causato il matrimonio con mia madre, e rispecchio il prototipo di figlio che avrebbe voluto suo padre e che lui non è stato: ottima studentessa senza difficoltà fino alla maturità, quando ci fu il primo scontro "CONTINUO DEGLI STUDI" io volevo provare l'università e lui non havoluto (non ha completato gli studi superiori) "dovevo lavorare".... fatto qualche lavoretto precario ho deciso di rimboccarmi le maniche e attuare la mia scelta VADO ALL'UNIVERSITA' E LAVORO PER MANTENERE GLI STUDI. Raggiungo anche questo obiettivo e neanche la soddisfazione di dirmi congratulazioni ce l'hai fatta (del resto è sempre stato così). Così mi sono messa in cerca di lavoro, chiedendo anche il suo aiuto per contro aiutava figli di altri..... Mi ha sempre ritenuto troppo ambiziosa e di conseguenza sottolineava che dovevo piegarmi ad essere umile. e alla mia domanda cosa c'è di male di essere ambiziosi, di migliorarsi di provare a crearsi una situazione che ti consenta di vivere dignitosamente senza problemi economici. La risposta "tu non capisci i valori della vita", i valori della vita li conosco ma non accetto di sottomettermi ad una persona come lui come ha fatto mia madre. Dopo scontri e litigi me ne vado di casa, e vado a convivere con il mio ragazzo(questo è il mio secondo problema), trovo un lavoro precario stagionale e dopo 2 anni di convivenza mi accorgo che non ho più energie sono logorata dentro. Sento il bisogno di stare da sola, cosa che il compagno non capisce e tutte le volte che lo faccio presente si mette a piangere (cosa che non sopporto più) "ricattandomi " moralmente in quanto sono quanto sia sensibile e persona buona ed affidabile ma troppo debole per stare accanto ame. Adesso ho chiesto aiuto ai miei genitori per acquistare una casa e....sbang!!!! ci risiamo la mia "ambizione" infastidisce mio padre che nega l'aiuto in quanto casa ce l'ho, la loro, dal mio canto non ho intenzione di rientrarci. Riconosco che il rapporto di mio padre con il suo è stato difficilissimo, un padre padrone livello fascista duro ed inflessibile, lo ha tenuto sotto torchio fino alla sua morte....ma io mi chiedo ma quando una persona diventa genitore la prima cosa che vuole per suo figlio non è il meglio che c'è a qualsiasi costo? Non cerchi di evitare che soffra quello che hai sofferto tu in passato? Io ho sempre avuto queste convinzioni, e forse le mie ambizioni di costruire una base solida per una futura famiglia non sono le cose che vogliono fare tutte le persone "normali". La mia richiesta è come devo affrontare mio padre e cercare di fargli capire che sta facendomi riscontrare le colpe di mio nonno, e come posso spiegarmi che sua "rivalità" nei miei confronti? In fondo come dice lui mi ha voluto ma per cosa per vendicarsi di chi? La mia seconda richiesta è come posso far capire alla persona che convive con me che non è la persona giusta per me, ma che di bene gliene voglio anche se so che lo ferirò profondamente, lasciandosi sarà un bene per entrambi.
La domanda che lei mi pone sul rendere "consapevole" suo padre di certe sue problematiche passate richiederebbe ben altro spazio. Posso solo dirle che non può affrontare certe tematiche in maniera diretta. Serve prima un "riavvicinamento" a suo padre, dove lei si ponga in maniera non "giudicante". Successivamente, con calma e nel tempo, renderlo consapevole di certi suoi comportamenti. Il tutto non è facile perchè la "rabbia" che lei ha dentro nei confronti di suo padre è sempre pronta a manifestarsi al primo pretesto. E' quest'ultima variabile la più difficile da gestire. Per quanto riguarda la sua seconda domanda le dico che pur ribadendogli il bene che prova per lui deve essere ferma nel "distacco", a costo di sembrare cinica e cattiva. Non esistono modi "indolori" di lasciare una persona che è dipendente. Saluti.

PAURA D'ESSERE DELUSA

Simo N° di riferimento: 44407129 Età: 32 Non so se anke la mia è dipendenza affettiva o..piuttosto PAURA D'AMARE...L'ho conosciuto 3 mesi fa e abita a circa 300 km da casa mia... Ci siamo visti 3 volte...giornate intense....intesa stupenda....Quando torno a casa o lui se ne va...provo sempre un magone pazzesco....e tutto mi sembra così grigio...Anche quello che lui dice...a me sembra falso...Non gli credo e mi sono messa in mente che nn durerà...che mi sta prendendo in giro. Quando racconto di quello che mi dice alle amiche sono tutte felici x me...perché dicono che è carino e che nn devo temere nulla. Invece io tremo e la sensazione che ho è come se ci fossimo lasciati...x sempre....Perché..voglio capire............... Anche prima.. ci siamo sentiti al telefono e gli ho detto che mi manca e la sua risposta è stata: "mi manchi anche tu..."...e anche quando mi dice che sonoFANTASTICA... io gli dico "smettila..perché mi devi prendere in giro?". Forse perché è romano...e io sono di Milano...e lui è un simpaticone e anche quando dice certe cose sembra che scherzi...Non lo so...Ho paura che i miei timori siano fondati..e che mi stia prendendo in giro...ma forse è solo paura? di essere delusa ancora una volta?
Concordo con l'ultima frase della sua email. Paura di essere delusa ancora una volta, il tutto alimentato dalla sua insicurezza. Ma le paure, anche quelle sentimentali, si combattono affrontandole. Utile le sarà riflettere su questa frase del grande scrittore portoghese Pessoa:
“Porto addosso le ferite di tutte le battaglie che ho evitato.”

E' L'ANIMA GEMELLA ?

Daria N° di riferimento: 61989760 Età: 33 Caro Dottore, vorrei sottoporle un dubbio che mi assilla un po' e che non fa vivere in maniera totalmente serena la mia storia d'amore. Da tre mesi frequento un ragazzo. Con lui è stato un colpo di fulmine, ma non solo fisico, più intellettuale, emotivo,... di cuore. Come se avessimo riconosciuto la famosa anima gemella. Infatti, paradossalmente mi sento di dire che lo sposerei anche domani e lui lo stesso se non fosse che, essendo maturi, abbiamo deciso di aspettare ancora un po'.Ma...c'è sempre un ma...Lui ha avuto due precedenti convivenze, da una è nato un figlio, dalla seconda sarebbe nato... se la lei della coppia non avesse deciso di abortire, mettendo così fine alla vita del piccolo e della relazione. Lui ha detto che ha sofferto per la fine di queste storie, ma che ha anche la consapevolezza che, pur essendoci state cose importanti con quelle donne, ha sempre sentito in fondo al cuore che loro non erano le persone giuste, perchè, pur stando bene con loro, qualcosa mancava.Aveva un gran desiderio di farsi una famiglia e, così dice,si convinceva che tutto fosse perfetto.Ma poi veniva sempre deluso da loro, che (parole sue) "non avevano il mio cuore".La prima era solo una bambina viziata che alle prime difficoltà è tornata dai suoi, la seconda (parole sue) "ha ucciso suo figlio e non può essere la mia donna".Per lui l'amore è un gioia, ma anche impegno profondo. Stasera mi ha chiesto di sposarlo e ho detto si, con tutto il cuore,ma tornandoa casa mi sono detta, sarò davvero speciale come dice, sarò davvero la sua metà che ha colmato quel vuoto in fondo al cuore? Forse ho solo paura perchè io pur avendo vissuti lunghi rapporti, mai e poi mai avevo sentito di amare da donna e non da "adolescente"...ma se penso a quel passato suo così importante mi prende un po' il panico. Lui mi tranquillizza con una dolcezza infinita e quando lo guardo negli occhi sento che è sincero.E allora perchè non mi sembra possibile che voglia proprio me e io proprio lui? Può un uomo di 40 anni che ha passato quello che ha passato lui, trovare dopo tutto l'Amore vero? L'amore vero pensavo arrivasse in altro modo, come nelle favole e che io sarei stata la prima...Forse sono infantile??? Ma anche questa,lo giuro, sembra una favola...forse però calata nella realtà!?!Mi aiuti a capire perchè non vorrei rovinare la cosa più bella che mi sia capitata. ...perchè se guardo nel profondo del mio cuore so che è vero che io sono l'unica che abbia mai amato così, e che lui è l'unico che potrò mai amare così.Grazia
I dubbi sono normali nel suo caso. Perchè lei è forse una persona insicura, perchè sente l'altro insicuro, perchè la relazione dura da poco e non dà completa certezza su di una progettualità futura. Ma a questi dubbi può rispondere solo il tempo ed una profonda riflessione personale influenzata il meno possibile dalla passione del momento. Cosa fare nel frattempo? Prenda "tempo". Non chiuda la porta ad un matrimonio, ma cerchi quanto meno di rinviarlo. Saluti.

lunedì, marzo 05, 2007

NE USCIRO' MIGLIORE E PIU' FORTE

Salve a tutti, ho 31 anni, sono appena stato lasciato dalla donna che credevo essere quella della mia vita e alla quale per due anni e mezzo ho dedicato ogni singolo istante della mia esistenza.Tutto e' cominciato circa 11 anni fa' avevo vent'anni e ancora non avevo avuto rapporti sessuali, questo mi spinse ad uscire con una ragazza a cui interessavo ma di cui non mi importava molto.Cominciammo a frequentarci e io, cominciai a pensare di amarla, ma in realta' ero innamorato della tranquillità che un rapporto stabile e poco passionale, almeno da parte, puo' garantirti.In quegli otto anni le fui sempre fedele e devoto, e ormai, se pur giovane vivevo nella convinzione che saremmo invecchiati insieme.Ho vissuto in questo limbo per ben otto anni, fino a quando un giorno mi chiama al telefono e mi dice che non ne' vuole piu' sapere di me e che ama un altro.Il mondo mi e' crollato addosso, tutte le certezze che avevo sono andate infrante.Mi trovavo a 28 anni, senza passioni e senza la donna sulla quale avevo investito i migliori anni della mia giovinezza.La notte non dormivo, avevo perso l'appetito e mi sembrava di vivere un terribile incubo.Fortunatamente questa situazione e' durata molto poco, dato che pochi giorni dopo la rottura con la mia prima ragazza, comincio' ad interessarsi a me un'amica, anch'ella appena lasciata in modo brutale dal suo uomo.Le uscite con lei erano gli unici momenti di sollievo che provavo, ci innamorammo perdutamente e dopo soli pochi giorni cominciammo una convivenza.Per un' anno circa abbiamo vissuto in un turbinio di passioni, alternate a momenti di estremi conflitti (un paio di volte anche violenti) dovuti alla mia gelosia e ai suoi atteggiamenti che non facevano altro che alimentarla.Da subito si e' instaurato un rapporto morboso tra noi, non riuscivo a stare per piu' di mezzora senza sentirla e senza dirle che l'amavo e lo stesso valeva per lei.Avrei voluto amarla ogni giorno con tutto me stesso.Ci siamo isolati, non ho piu' frequentato ne palestra ne amici e ho anche messo da parte la mia famiglia che vedevo sempre piu' di rado.Credevo di essere felice, economicamente stavamo bene, e io ero molto attratto da lei, anche se il mio carattere spigoloso probabilmente le faceva capire il contrario.Un giorno litighiamo per una sciocchezza, strilliamo l'uno contro l'altro e dopo pochi minuti tutto finisce li.Tutto sembra procedere tranquillo per i giorni successivi, fino a quando un giorno sento che i suoi sms, sempre affettuosi sono stranamente distaccati.La chiamo e mi dice di non tornare a dormire a casa quella sera, che non se la sente piu' di continuare la convivenza.Da quel giorno mi ha trattato da estraneo, e adesso mi sta facendo rivivere l'incubo dal quale mi ha tirato fuori.Ho preso coscienza che per vivere un rapporto di coppia felice, prima di tutto bisogna avere un forte equilibrio interiore e non bisogna vivere il rapporto di coppia come riscatto delle frustrazioni della vita.Adesso dovro' fare i conti con tutti gli scheletri che ho nell'armadio, ma cio' non mi spaventa perche' so' che sicuramente ne usciro' migliore e più forte.Spero che la mia testimonianza aiuti chi sta' soffrendo come me.

TESTIMONIANZA: NESSUNO POTRA' MAI PORTARMELO VIA

Prima di cominciare a scrivere, vorrei poter ringraziare coloro che permettono di scrivere, che permettono noi, di poter esporre i nostri problemi, infinite grazie.Mi chiamo Marina, ho vent'anni, come persona sono molto tranquilla, mi piace ridere, lo faccio quasi tutto il giorno, mi piace cantare è la mia passione è ciò che mi libera un pò dalla mia rabbia interna che non posso condividere con nessuno.....I miei amici mi dicono tutti che sono speciale, che il bene che dò lo faccio davvero con il cuore, che ho sempre una parola di conforto e che ci sono sempre per qualsiasi difficoltà....Un anno fà è finita la mia storia, una storia durata un anno e mezzo, la cosa strana è che non mi ha spezzato il cuore, anzi è come se fossi tornata alla vita, come se stessi mentendo a me stessa, perchè l'amore che mostravo non era reale, anzi era tutta una finzione, quindi non ne ho sofferto per niente, forse solo un pò di abitudine, all'inizio, ma poi dopo è stato tutto molto semplice, la cosa che per me non è affatto semplice, è quella che adesso racconterò.Conobbi il mio ex, (cioè quello di cui parlavo della mia storia precedente) nel 2004, un ragazzo tranquillo, nulla da ridire, il suo mestiere era il carabiniere.Si usciva, si andava in un pub,insomma ci si divertiva, poi una sera, una sera che nella mia vita sò di non poter dimenticare, lui mi presentò dei colleghi di lavoro.Stesso quella sera, non ci diedi molto peso, ero tutta presa dalla mia storia, che nemmeno li presi in considerazione, erano anche più grandi di me, li vedevo molto distanti, e per questo non ci diedi tanto peso.....Con il passare dei giorni e dei mesi, la mia storia andava avanti, e cosi facendo conoscevo sempre meglio nelle mie uscite i suoi colleghi, ma nel preciso uno in particolare ""Maurizio""Maurizio, chi è Maurizio? All'inizio non era nient'altro che il collega del mio ragazzo, ma poi con il tempo, solo con scambi di parole, capì che c'era qualcosa di più, lo sentivo dentro di me, sentivo che mi era difficile stargli lontana eppure lui per me doveva essere solo il collega, e invece, io me ne sono perdutamente Innamorata.Già mentre proseguivo la mia storia, leggevo dentro di me la sofferenza di mentire, quel muro che alzavo per nascondere a me stessa la verità, ancora adesso non capisco perchè mentivo cosi tanto, perchè cercavo di restare con il mio ex quando sapevo di non amarlo....Con il tempo tutto era sempre più difficile, i litigi aumentavano anche per cose molto futili, e ci credo avevo un amore dentro che ho ancora tutt'ora che cercavo di frenare, non sapevo che fare, pensavo più a quello che mi circondava che a quello che mi interessava veramente....Un giorno di febbraio del 2006, la mia storia finisce, anche se realmente era già finita da tempo, e cosi per me la liberazione.All'inizio era un pò difficile riuscire a credere che io avessi avuto la forza di dire basta, e invece poi mi resi conto he lo avevo fatto davvero.....Con il tempo il mio rapporto con Maurizio era sempre più unito, anche da parte sua si sentiva che c'era qualcosa, e cosi giorno dopo giorno tra di noi cresceva qualcosa.La cosa ancor più triste di tutta la situazione è che io ho lottato, si c'è l'ho messa tutta per condividere la mia libertà con lui, una libertà che poi adesso fa cosi male, perchè lui è fidanzato, da ben cinque anni, ed io ne sono sempre stata a conoscenza, sin dall'inizio.Mentire adesso non serve a nulla, proprio perchè mi sono aperta come non ho mai fatto con nessuno.....Ci vediamo, parliamo per ore, ci guardiamo negli occhi senza abbassare lo sguardo, facciamo l'amore, ma poi?Ma poi cosa ne resta? Un fine settimana si ed uno no, lui torna a casa, perchè qui ci è solo per lavoro, la sua vera casa è a Roma. la sua ragazza è a Roma.Ed è li che mi sento cosi spezzata e vuota, sto male, come mai nella mia vita, lacrime che non riescono a fermarsi, che scendono anche senza il mio volere, ci provo e ci riprovo ad essere dura ad accettare la cosa come se fosse una cosa temporanea, che poi mi passerà....Ma poi la sera nel letto, quando sono sola ed ho il momento di pensare nel buio della mia stanza, ci rifletto, e riparto a piangere, mi rendo conto che lo amo, che è la cosa più bella che la vita potesse offrirmi, non mi pento di nulla, anzi se tornassi indietro rifarei tutto, anzi forse lo farei prima.... E' un ragazzo molto semplice, non è bellissimo, anzi, io me ne sono innamorata per come è, tutto il mondo potrebbe starmi contro, ma io non cambierei ciò che provo, lo sento nell'anima, e anche quando non c'è, lo sento vicino, è una parte di me, è qualcosa che mi rende viva ogni giorno, dopo tre anni che lo conosco, ancora oggi quando squilla il cellulare, tremo, corro per rispondere.... l'emozione non si è fermata, anzi cresce sempre più.Tutto questo fà cosi male, l'essere consapevole di amare una persona e sapere che non è tuo, mi distrugge...Quando sono con lui, tutto è niente, riesco a staccarmi dal mondo esterno con una semplicità, ridiamo, stiamo bene, eppure c'è un particolare cosi evidente, cosi importante.....a volte vorrei trovare la forza per dire basta, dire a me stessa che posso rinunciarci, ma non è cosi, tutte le volte che ho provato, tutte le volte che pensavo di essere forte e che potevo rinunciare a lui, mi sono ritrovata con venti kili in meno....Ma perchè, perchè una cosa cosi bella una cosa che mi fà sentire cosi viva, non riesce a farmi essere forte..... Rinuncerei a tutto, per vivere lui al 100%...... L'unica cosa certa che dall'anima nessuno potrà mai portarmelo via....

TESTIMONIANZA: FORZA E CORAGGIO

Tra un pò dovevano essere 5 anni che stavamo insieme, ero proprio una ragazzina quando l'ho conosciuto, avevo solo 20 anni, il mio primo amore in tutti i sensi.... tra due mesi ci daranno casa, la nostra casa, il nostro nido d'amore..... ma aimè ciò che era il mio mondo la mia vita, raffaele ha deciso di prendere una pausa, non sa più chi sono io per lui, se sono l'amore della sua vita, o sono solo "abitudine" e a me non è rimasto che andarmene in punta di piedi... lasciarlo a riflettere, nella speranza che le cose cambieranno! raffaele è nativo del Sud e 5 anni fà ha mollato famiglia casa, amici per venire a stare da me al Nord, affittarsi casa e vivere da solo, nel massimo dell'autonomia.... ci vedavamo tutte le sere , ma poi ognuno nel suo letto a casa sua...... ma io ero sempre li pronta per lui, a cucinare, lavare, pulire per lui, ogni minimo problema ero presente al suo fianco dicendogli supereremo anche questa, uniti supereremo tutto....ad un certo punto lui pressato dalla mia gelosia e la sua non più libertà ha iniziato a diventare violento, non mi ha mai picchiato, ma le parole ferivano più dei gesti, la sua differenza di più, ogni litigata mi sono sempre fatta avanti io, e lui mi ha sempre perdonato...... ora mi manca, mi manca tanto, mi mancano le sue mani, mi mancano i suoi occhi....... mi mancano i nostri progetti comuni, la nostra casa..... i mobili pronti..... tutto pronto..... per tanti anni ho amato più di quanto ho amato me stessa..... e spero sempre che riesca a fare chiarezza nella sua vita e che al più presto torni da me!!!!!ora con un pò di lucidità mi sento nuda, senza anima, mi sento di avere sbagliato molte cose...mi sento la colpevole del fallimento di un rapporto importante........ mi sento la causa del suo "male di vivere" e cosi mi sto facendo del male anche io....... ma sto tirando fuori un lato di me che non credevo esistesse: LA FORZA E IL CORAGGIO.... grazie elena.