martedì, maggio 18, 2010

METTERE I PIEDI A TERRA E SCENDERE DALLE NUVOLE

carol Età: 58
ciao, sono Carla. per tutto il periodo della mia giovinezza, e gran parte dell\età adulta, ho attraversato il mondo su una nuvola, guardandolo, così, dall'alto in basso. Con poche cognizioni di cosa fosse il mondo reale, poichè vivevo, in una convinzione tutta mia, con la testa tra le nuvole. Il bisogno era stare lontano dal mondo degli adulti che mi aveva, sin dalla più tenera età, delusa, mortificata, amareggiata.
E' d'obbligo fare riferimento a quelli che dovevano essere i miei punti di riferimento più importante. Un padre inesistente, immaturo, debole ed una madre
melanconica, fortemente ipocondriaca (solo da adulta ho capito, da alcuni episodi della sua vita, che intorno ai 20 anni è stata così male che solo oggi il suo malessere poteva essere identificato nella anoressia). La mia famiglia è numerosa e per mia madre ogni gravidanza era una sofferenza. Ero molto legata a lei e vivendo in simbiosi con lei, ho assorbito la sua melanconia e la sua ipocondria anche se, fortunatamente , in forma minore. Volevo aiutarla e per motivi che ben capite non mi era possibile farlo, non avevo le "armi giuste" per poterlo fare: nonostante questo, ho deciso, inconsapevolmente, di dover aiutare il mondo intero. Qualsdiasi persona che mi si avvicinava "aveva bisogno del mio aiuto". In virtù di tutto questo, ho indirizzato la mia libido verso uomini sofferenti, indecisi, fragili, con la convinzione che gli avrei resi liberi, consapevoli, maturi. Ma non avevo le armi. Sono stata molto amata e molto ho amato, ma le due cose raramente sono coincise. Questi uomini non diventavano maturi, liberi, guerrieri della luce. Ed io, rimanevo delusa. Dopo un'analisi durata circa sei anni, ho deciso di mettere i piedi per terra e scendere dalle nuvole. Ma adesso ho sì i piedi per terra ma lo sguardo, continuamente verso il cielo.


venerdì, maggio 07, 2010

IL MALE D'AMORE E' UN DOLORE LACERANTE

Il male d'amore un dolore lacerante, da togliere il respiro... Ne avevo sentito parlare ma non immaginavo ne avrei sperimentato direttamente gli effetti sconvolgenti oggi, all'età di 40 anni. Ecco in breve la mia esperienza.

Una relazione di breve durata ma per me estremamente importante, momenti meravigliosi, conversazioni interminabili, emozioni profonde, promesse reciproche. Io l'ho amato moltissimo forse per la prima volta nella mia vita. Dopo sei mesi la scoperta dell'amara verità. L'uomo con cui credevo di condividere un progetto di vita era in realtà un simulatore d'eccezione dalla personalità narcisitica che mi ha sempre raccontato un infinità di bugie mentendo su se stesso, sui valori in cui diceva di credere, sui sentimenti nei miei confronti e sui progetti che insieme avremmo dovuto realizzare. E quando mi ha lasciata ha cercato di attribuirmi l'intera responsabilità della fine della relazione negando sempre, anche davanti l'evidenza dei fatti, la relazione con un'altra donna. Una delusione totale, il buio più completo. Da allora ho deciso di staccarmi da lui totalmente non rispondendo più a nessuno dei suoi messaggi o tentativi di riconciliazione sperando che ciò mi avrebbe aiutato a superare prima il dolore.

Tutto inutile. Anche a distanza di tempo (più di nove mesi) lui è sempre dentro di me, padrone della mia mente, dei miei pensieri come un tarlo che non riesco a debellare. Fallimentare anche ogni tentativo di autoriflessione ed autoanalisi alla ricerca delle cause. Perchè un tale struggimento (o meglio distruggimento) per un uomo che, diversamente da i miei precedenti compagni, non è certo meritevole di rispetto, di stima e di amore? Paura della solitudine? Incapacità di stare da sola? Aspettative eccessive? A dire il vero ho sempre coltivato molti interessi e non ha mai sentito il bisogno di avere necessariamente un uomo accanto per sentirmi completa. Ma potrei non volerlo ammettere neppure a me stessa... Problematiche affettive passate irrisolte? Non sono riuscita ad individuare gravi scompensi. Ma una causa ci deve essere. Proprio io che ho sempre sperato che nella vita nulla accadesse per caso, che tutto doveva avere in fondo una sua ragione d'essere e che anche le esperienze dolorose potevano diventare un'occasione per conoscere meglio se stessi e gli altri, migliorarsi, intraprendere nuove vie. Io questa occasione fino ad ora l'ho persa. Non sono cresciuta, al contrario questa esperienza ha incrinato la mia autostima peggiorando i miei rapporti interpersonali ed aumentando il rischio di chiudermi sempre più dentro ad un guscio unico riparo sicuro dalle possibili delusioni.

La ringrazio dott. Cavaliere anche solo per la possibilità che mi ha dato dii scrivere il "mio male interiore", un disagio spesso sottovalutato ma che può diventare, per chi lo vive, un vero e proprio tormento dell'anima, un'anima ... la mia......che si macera e si consuma ancorata com'è¨ ancora al passato, ad un'illusione che mi impedisce di cogliere le opportunità e le gioie del presente. Scriverne mi ha comunque obbligato ad affrontarlo, ad analizzarlo, in qualche modo a ridimensionarlo anche se non intravedo per ora nessuna luce che mi guidi verso l'uscita da questo tunnel.

Cordiali saluti. Martina

ACCETTARE UN RAPPORTO SENZA ALCUN IMPEGNO ?

Indecisa Età: 41 Sono separata da tre anni, è ho una bambina.
Con mio marito sono stata insieme 20 anni, (non ci siamo mai traditi, ma non andavamo d'accordo come genitori e sui valori importanti della vita familiare).
Da un anno ho una storia d\amore appassionatissima, romantica e molto appagante con un uomo separato con figli anche lui. Siamo completamente differenti l\uno dall\'altro e il volersi bene, il desiderarsi non ci è sufficiente per essere felici. Lui, ha un carattere intransigente e ipercritico e tendente a forti esplosioni di rabbia, non sopporta il mio modo di essere madre.Su molte cose ha ragione nel criticarmi, e ho cercato di ascoltarlo.
Per carattere sono portata a lasciar correre a chiudere un occhio, ma dovendo educare una bambina, molto forte caratterialmente mio malgrado ho dovuto mettere da parte la mia naturale dolcezza e tirare fuori una buona carica di severità (anche se devo ancora migliorare). Mia figlia per me viene prima di tutto. La bambina si è affezionata al mio compagno, lo cerca per giocarci e per confidarsi, anche se in qualche occasione lo ha cacciato via di casa. Per lui tutto l'ambiente familiare (padre compreso)tratta la bambina in modo troppo infantile, protettivo, ed accomodante e per questo prova un fastidio profondo, quasi un astio.
Lui quando è troppo in collera ( e perde la calmo con troppa facilità a mio avviso) si allontana da casa. A seguito di questa situazione non c'è possibilità di vivere insieme in modo armonico, e quindi di vivere insieme in generale.
Quando lui si arrabbia si allontana per giorni e mi tratta male verbalmente.qualche volta mi ha pure lasciato. ma poi finiamo sempre per rimetterci insieme. Adesso non stiamo più insieme anche se diciamo di amarci. Lui vorrebbe vivere con me e dice di soffrire perchè non è possibile. e allora mia ha detto che per lui è normale che se capita va a letto con la prima che capita. Forse l'ha già fatto, non lo so.
Siamo arrivati al bivio e ancora non ho preso una strada definitiva, non so se accettare un rapporto "leggero"senza alcun impegno Io che per vocazione sono molto fedele. Grazie

SPERO DI ESSERE FELICE CON L'UNICO UOMO CHE HO AMATO

susy Età: 31 Caro dottore vorrei raccontarle la mia storia...
sono nata nel lontano 1979 in un piccolo paesino di campagna da una donna con spiccata tendenza all'alcool,alla non curanza della propia prole e con laggiunta di una relazione con il propio suocero!!
Il papà se'così può essere definita una persona tale'oltre ad usare violenza fisica nei confronti della moglie,era solito usare violenza sessuale nei confronti di noi figli!!!
Per anni ci ha costretti ad osservare i loro momenti d\intimità in modo che potessimo apprendere..per anni sia io che gli altrei fratelli abbiamo portato i segni visibili della sua abominevole crudeltà senza che nessuno facesse nulla visto che nostra madre era completamente sopraffatta...
Dopo sei luighi anni di percosse e violenze sono riuscita a trovare la forza e il coraggio di chiedere aiuto..siamo stati affidati ad un Istituto e poi ad una famiglia....ma purtroppo non era la soluzione giusta!!!
Lei in gioventù aveva avuto un tumore che le aveva tolto del tutto la possibilità di avere figli rendendola ostile e insensibile nei confronti di tutti...lui un uomo la ciu mentalità era a dir poco medievale...non ci fù nessun inserimento graduale.. buttati li come spazzatura,in un mondo dove nessuno riusciva ad accettarci x quello che realmente eravamo!!Inutile dire che furono lunghi anni d'incomprensioni,con una donna che dichiarava senza mezzi termini che alla maggiore età dovevamo andare via ,visto che non eravamo figli suoi e che deludavamo le sue aspettative!!!
Infatti al compimento del mio 18 anno fui letteralmente buttata fuori di casa in quanto mi ero fidanzata con un ragazzo di umili origini,ritenuto da loro non adatto al rango sociale che mi veniva chiesto...Qualche mese dopo mi sono sposata,ma non potevo sapere che cosa comportasse tale scelta poichè nessuno me lo aveva insegnato.
MIO marito era tutta la mia vita,respiravo la sua stessa aria,vivevo nella sua ombra,era un ragazzo dalla mentalità chiusa,morbosamente geloso,i primi anni ci siamo resi la vita complicata ma poi ho imparato a sopravvivere!
Dopo aver messo al mondo due figli ci siamo trasferiti in un\altra città,affrontando tante difficoltà e sacrifici siamo riusciti a comprare una piccola dimora. Dovevo essere felice ma in realtà non lo ero,qualcosa in me non andava,non riuscivo a stare bene con me stessa,come se qualcosa mi opprimesse.Il passato non mi dava tregua,la notte mi svegliavo x il timore che arrivasse mio padre,e spesso mi succedeva anche quando mio marito mi sfiorava,tutto questo limitava tantissimo il mio rapporto di coppia e giorno dopo giorno diventavo sempre più cattiva e aggressiva.Ho cercato di tenere duro,di cancellare i miei ricordi..ma all'orizzonte è comparso...UN TUMORE!!!
Qualcosa si è spezzato,ogni mio dolore,rancore,odio hanno preso il sopravvento,,come se un'altra me stessa fosse venuta fuori. Dopo lunghe cure ho sconfitto la malattia,ma nel frattempo avevo intrapreso un devastante processo di devastazione.Ho distutto il mio matrimonio,perso mio marito..allontanato i miei figli..odiavo tutto e tutti, me stessa compresa.Più mi facevo del male e più ne volevo!!!finalmente la donna che mi aveva cresciuto mi accettava,appoggiava le mie scelte ed io non capivo che lo faceva solo perchè mossa da un profondo odio nei riguardi di mio marito..Ho toccato il fondo cominciando una relazione con un ragazzo visto ad una fiera,calpestando ogni mio principio,perdendo ogni pudore e rispetto...Finalmente ho dato retta a quella voce che non mi lasciava vivere,cercato di riprendere le redini della mia vita, cominciando a chidere PERDONO alla persona che avevo sempre amato... mio marito..ai miei figli x non essere stata una buona madre!
Dopo tanti mesi mio marito è tornato a casa,mosso sopratutto dall\amore x i flgli,non facendo mistero delle sue relazioni con ragazze ventenni.Sono stati mesi duri,dolorosi,devastanti ma ho imparato ad essere una persona migliore ed onesta...Ho trascorso lunghi mesi in terapia cercando di capire il senso della mia vita e cosa mi avesse portato a commettere così tanti errori.Attualmente le cose vanno meglio,i miei figli sono più sereni,mio marito ha smesso di tradirmi,anche se sono consapevole che non mi perdonerà mai e che purtroppo non mi AMERA\ più come un tempo, però... avrò almeno fatto un tentativo.Per quanto mi riguarda finalmente sono riuscita ad accettare tutto quello che mi è successo,consapevole che certe cose accadono perchè gli uomini sono esseri complicati.
Ogni giorno mi auguro che non ci siano più ragazze/i a cui viene tolto il diritto di una vita felice,di un infanzia felice,di una madre e un padre che ti tengano x mano in questo lungho cammino chiamato vita!!
Finalmente sono serena,ho trovato un equilibrio,spero di poter essere felice con l'unico uomo che ho amato..mio marito, e riuscire ad essere una buona madre!!La ringrazio di cuore x avermi ascoltato...

lunedì, maggio 03, 2010

LUI ERA L'AMORE DELLA MIA VITA

isj Età: 34
Salve, la mia storia è molto complicata, quanto sofferta. In data di oggi cade l'anniversario del giorno in cui, 10 anni fa iniziai la relazione più importante della mia vita. Ora sto qui a scrivere perchè quel rapporto è finito 4 anni fa.
Lui aveva subito un'infatuazione per una ragazzina egocentrica e piano piano si allontanò sempre più da me, senza avere il coraggio di lasciarmi. Lo feci io..ma ancora oggi mi chiedo se agii bene.
Lui era l'AMORE della mia vita..
In questi anni, nonostante abbiamo vissuto entrambi altre storie, non siamo mai riusciti a tagliare il "cordone ombelicale" che ci lega..Non abbiamo mai smesso di sentirci e di vederci. Io lo amo ancora, come il primo giorno..lui invece non si pronuncia, è sfuggente. Tutte le volte che in questi 4 anni ho cercato di allontanarmi da lui, di chiudere (anche con annunci di matrimoni imminenti..) lui puntualmente faceva di tutto per riprendermi..Ma non mi ha mai detto che mi amava, che voleva concrettizzare qualcosa con me. Viviamo così..sospesi in un rapporto virtule, dove lui mi cerca al telefono numerose volte al giorno..quando ci si vede, a volte gli scappa un affettuosità..un bacio..Delle volte ho forzato la situazione, ho cercato di provocarlo..Ho voluto metterlo alla prova per capire se era attratto da me sessualmente..ma si è sempre ritirato. Grande sconforto da parte mia, che mi sento rifiutata, inadeguata, non attraente. (quando invece riscuoto un certo successo presso gli uomini, che mi trovano bella e sensuale. Lui no però)Negli ultimi tempi ho iniziato a sospettare che il mio ex abbia dei problemi nella sfera sessuale, che avevo già ravvisato negli anni in cui stavavmo assieme.Le manie feticiste dilagavano..tanto che il rapporto non si risolveva non in uno scambio reciproco di passione e desiderio..ma era tutto finalizzato al soddisfacimento di queste sue strane pulsioni. Mi sono resa conto che ciò che lo eccitava non ero io, il mio corpo, la mia femminilità, quanto piuttosto la mia capacità di soddisfare il suo desiderio feticistico. Tant\è che ricordo che negli ultimi anni del rapporto lui aveva problemi di erezione. Segno questo, secondo me, del fatto che anche lui si era stufato di quella modalità introdotta da lui stesso. Mi scusi se mi sono permessa di entrare nei particolari, mi rendo conto che questa non è la sede adatta. Intuisco però che i problemi del nostro rapporto malato, nascono proprio da lì. Ad avvallare tale ipotesi c\'è anche la testimonianza della persona con la quale lui ebbe una breve storia dopo essersi lasciato con me, che lamenta anch\'essa questa scarsa \"efficienza\" di lui, unita ad un\'altrettanta scarsa propensione al rapporto intimo. In tutti questi anni, nel tentativo di dare una risposta a questo strano legame che ho con lui, ho pensato pure che fosse gay..Ho pensato cose assurde.. Perchè il problema di fondo è questo: come fa una persona che dice di non sapere cosa prova verso di me (ormai son diversi anni che dura questa \"confusione\")a voler perpetrare all\'infinito questo rapporto morboso, (fatto soprattutto di telefonate giornaliere), come fa una persona che non mi vuole più a cercarmi sempre e quando io fuggo, fa di tutto per riportarmi da lui? IO sto morendo di sofferenza, un dolore che mi scava l\'anima.. sono passati anni, ma anzichè liberarmene, sta diventando il cancro della mia vita, tanto che ci sono giorni che vorrei squarciarmi il petto ed estirpare il dolore direttamente dalla fonte. Questo rapporto mi impedisce di vivere, anche perchè sono totalmente sfiduciata verso il sesso maschile. E poi non sono mai riuscita, nelle brevi storie sucessive a quella con lui, ad innamorarmi veramente. E\' inutile, il mio cuore è suo e solo suo. E lui questo lo sa perfettamente. Quello che non capisco è perchè mi voglia tenere così, come un cagnolino al suo guinzaglio. Il mio ex è una persona serissima sul lavoro, molto affidabile e preciso. E\'molto schematico, lui deve programmare tutto, nulla deve sfuggire al suo controllo. Di converso però, nelle relazioni sentimentali è molto infantile..ancora un adolescente, che guarda le donne come a degli esseri irraggiungibili, e come tali le desidera...e da come le guarda, intuisco che le vorrebbe tutte, come uno che non ha mai avuto esperienze con l\'altro sesso. Sono disperata..perchè non è possibile accettare che questo mènage duri per tutta la vita. Ho sacrificato 10 anni con lui..e ora che vorrei una famiglia e dei figli, mi trovo con un pugno di mosche..la giovinezza che sfugge via e con essa le occasioini per un riscatto alternativo a lui.
Ho provato tante, infinite volte a staccarmi da lui, a rompere, ma tutte la volte lui è riuscito a farmi tornare nei "ranghi". Mi chiedo: perchè mi vuole per tenermi così? Se nemmeno mi bacia quasi? Chiarisco, non stiamo assieme..ma all'esterno agli altri diamo questa sensazione. IO temo che non passerà ancora tanto tempo dall'arrivare ad odiarlo..perchè la sua vanità, il suo egocentrismo, mi hanno rovinato la vita.

INCESTO AFFETTIVO

Salve Dott. Cavaliere, ho letto sul suo sito la pagina a riguardo dell'incesto affettivo e volevo sapere come secondo lei si poteva guarire da questo tipo di trauma.
Premetto che ho preso coscienza di aver vissuto questo da molto poco e l'ho capito molto leggendo i libri di R. Norwood. La mia storia è stata all'insegna dell'abbandono e del cambiamento di casa e di nucleo familiare continuo, prima mia madre mi ha lasciato con mio padre che avevo 2 anni e mezzo e si è risposata con un altro uomo e poi mio padre, quando avevo 10 anni ha fatto uguale. Io sono vissuta fra i nonni paterni e materni e i collegi, con gravi carenze affettive.
Oggi presento esattamente tutti i sintomi che lei ha descritto:
"ricerca del partner irrangiungibile al fine di conquistare e possedere ciò che non si è conquistato e posseduto del tutto nell'infanza;
ricerca del partner irrangiungibile al fine di non riuscire ad entrare in una relazione di coppia sana e rimanere, in questo modo, amanti inconsci del proprio genitore."
Inoltre una forte aggressività che spesso esplode proprio per allontanare i partner o gli spasimanti indesiderati che puntualmente mi getta nello sconforto perché mi fa rimanere sola. Sono stata in terapia per ben 3 anni e con 3 diversi terapeuti e nessuno di loro mi ha mai detto che avevo di questo tipo di disturbo, anzi continuavano ad interrogarsi sul fatto che mostravo segni di violenza pur non avendola subita fisicamente. Attualmente sto cercando di entrare in terapia presso il centro di salute mentale della mia città, ma i medici sono dubbiosi se farmi partecipare o meno, per il fatto che dicono che dimostro scarsa fiducia nei terapeuti. Purtroppo il fatto che le ho raccontato mi ha molto sfiduciato, ma allo stesso tempo non riesco più ad andare avanti, ho 35 anni e mi sento condannata all'infelicità.
Ultimamente ho ricominciato a parlare con mio padre dopo 8 anni di silenzio, premetto che sono riuscita ad avere per la prima volta un rapporto sessuale con un uomo, solo quando ho deciso di non vederlo più e non sono mai riuscita a raggiungere l'orgasmo senza ricorrere ad immagini mentali di fantasia e la mia vita sessuale è sempre stata molto triste e poco appagante. Allo stesso tempo ho lasciato con enorme dolore anche l'ennesimo fidanzato e pochi giorni fa ho fatto un sogno stranissimo, mio padre che mi induceva a fare sesso orale con lui e io che provavo piacere, ma allo stesso tempo lo allontanavo dicendogli che non era una cosa buona. Ho vissuto in sogno quello che poi ho fatto nella realtà col mio fidanzato. Non so più veramente che fare, può darmi un consiglio? Grazie mille!

INDICAZIONI PER UN BUON RAPPORTO DI COPPIA ?

Gentile Dott. Roberto Cavaliere, trovo molto interessante il Suo sito. N
on stò qui a dilungarmi sulle mie problematiche ma Le scrivo questo messaggio per una piccola, secondo me, mancanza nelle sue "indicazioni per un buon rapporto di coppia". Lasciato dalla mia compagna dopo sei anni di convivenza mi ritrovo a 40 anni con un vuoto quasi incolmabile.
Oltre a frequentare un Dottore psicologo, mi sono cercato di informare su internet ed ho trovato il Suo sito.
Molto interessante!
Le indicazioni che Lei propone come consigli per un buon rapporto di coppia le feci già mie molti anni fa, senza peraltro conoscere il suo pensiero. Mi conforta in parte che queste "regole" dovrebbero "garantire" un percorso lungo e sereno tra due persone. Anche Lei lo sostiene, e sicuramente ha più conoscenze intellettuali, pratiche e mediche delle mie. Allora non tutto è perduto. Forse sono stato sfortunato.
Le ultime 3 relazioni affettive (5 anni, 2 anni e 6 anni) si sono concluse per motivazioni varie, sempre da parte della mia Lei.
Vorrei correggerla sulle indicazioni che propone alle Lei:
Inserisca anche:
"Non mentire, il tuo Lui se ne accorgerebbe'' (che peraltro ha inserito nei consigli per il Lui)
"Non prenderlo in giro, raccontagli cosa senti nel cuore"
In tutte le 3 occasioni in cui sono stato lasciato, mi hanno sempre detto di continuare ad amare come sempre ho fatto. Che nessuno le ha mai amate così profondamente. Che però loro erano la Donna sbagliata per me.
Cosa c'è di sbagliato in questo mondo malato?
Perchè ogni due coppie sposate una si separa? Potrei scrivere per ore...ma non mi sembra l'occasione adatta. Le mando i miei più cordiali saluti, Erik.