mercoledì, maggio 10, 2006

RICOMINCIO DA ME

ricomincio da me N° di riferimento: 985265301 Età: 27 Penso che essere arrivata in questo sito non sia un caso,e se scrivo è perchè so di avere bisogno d'aiuto.Per la prima volta nellamia vita mi ritrovo faccia a faccia con quella che sono,e capisco di essere la prima responsabile dei fallimenti delle mie passate relazioni sentimentali e,con molta probabilità, di quella in corso.Leggendo tutto ciò che quì si dic esulla dipendenza affettiva,sulle origini e sulle disastrose conseguenze ho visto la mia vita scorrermi davanti e ritrovo così tante attinenze da esser certa che sono affetta da questa malattia. l'unica differenza tra me e le esperienze delle altre è che io sono innamorata di un uomo che non mi ha picchiata, non mi ha mai mentito nè tradito,ha sempre cercato di starmi vicino,vicino a me ed alle mie insicurezze,con le parole,con la presenza.Ma ilmio desiderio di rassicurazioni non conosce un limite,e così anche il migliore degli uomini è stato soffocato. Per carità,non voglio divinizzarlo, anche lui ha i suoi difetti e quando una storia entra in crisi(non voglio pensare che sia finita)sicuramente la responsabilità coinvolge entrambi.Ma non posso fare ameno di pensare che se io guarissi, prima di tutto sarebbe una vittoria perme,e poi, visto che questo è il solo problema esistente tra me e lui,potremmo ricominciare partendo da un sano equilibrio mentale,che al momento non mi appartiene.I primi sei mesi della nostra storia sono stati idilliaci, lui si è immerso nel nostro rapporto con tutto se stesso,cuore, corpo e mente senza far mancare nulla a me, a noi,e sentendosi felice di condividere la vita con me.Inutile specificare che questo per me era il modo normale e più naturale d ivivere l'amore.Poi qualcosa è cominciato a cambiare,nonostante l'amore che ci lega sia tutt'oggi forte e nessuno dei due lo metta in dubbio.Ma abbiamo collezionato una serie di fallimenti, ricadendo più volte nella stessa crisi senza poi riuscire a cambiare e a ritrovare una serenità di fondo sulla quale costruire il nostro rapporto.Il mio continuo bisogno di conferme,di tempo dapassare insieme,di attenzioni,il mio essere concentrata quasi esclusivamente su di noi lo hanno portato a stancarsi, ad esaurire l'entusiasmo, a cercare spazi sempre più lontani da me in cui esprimere la sua creatività, in cui trovare sensazioni positive.L'ebrezza è un termine perfetto per descrivere come misento io. Con il batticuore ogni volta che solo penso di incontrarlo,come e piùdel primo giorno,anche se è già passato un anno.Si dice spesso che il primo passo verso la guarigione è ammettere a se stessi il problema,ed io sento di averne la consapevolezza.Adesso voglio soltanto incanalare le mie emergie nella giusta direzione,imparare ad amare me stessa,affinchè lui possa ritrovare la fiducia che le cose tra noi possano cambiare.A differenza di tante donne che fondano la loro forza sulla volontà di estromettere l'uomo sbagliato dallaloro vita,io miro solo ad essere una persona più sana, ed ho fiducia che sequesto sentimento è reale,tutto il resto verrà da sè. Credo di aver in parte superato la fase dell'ansia, dell'inappetenza della malinconia,perchè ho avuto ed ho ancora paura per me stessa e per la mia incolumità. Cerco di uscire,di distrarmi anche se non sempre ci riesco.Lui non vuole che io esca dalla sua vita,e nemmeno io riesco ad immaginare un distacco netto.Vederlo mi da pace,e i giorni successivi in cui magari sembra sparire non mi creano maggiore angoscia,perchè riesco a sentire sempre teso quel filo che unisce i nostri pensieri.Che fare,come procedere,voglio solo guarire, me stessa e l'amore a cui non voglio rinunciare. Grazie.
E' chiaro che la sua dipendenza ha origni profonde e lontane, che trovano espressione nell'attuale relazione. Andrebbero indagate le sue relazioni affettive passate, partendo dalle più antiche ed originarie, quelle in ambito familiare, a quelle più recenti. Andrebbero messe in relazione le caratteristiche in comune con l'attuale relazione. Andrebbe anche analizzato l'"altro" componente della relazione. Capita che l'"altro" , incosapevolemente, mette in atto comportamenti che rafforzano la dipendenza. Anzi l'eccessiva disponibilità dell'altro ad assecondare le proprie richieste, è talvolta dannoso quanto un comportamento violento. E' un buon inizio la sua consapevolezza del tutto, ma deve seguire un duro, lungo e doloroso lavoro interiore. Auguri in tal senso. Cordiali saluti.

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