lunedì, maggio 30, 2011

AMARE IN ORIZZONTALE E VERTICALE

Mi ami in orizzontale
per quello che ti faccio provare
perchè ti piaccio
perchè mi do' senza riserve
perchè ti faccio stare bene
perchè davvero ti senti affezionato a me.

Ma poi sai che in verticale
l'amore non è solo quello
e siccome è incompleto
non mi ami.

La prossima volta puoi dirmi "ti amo". "ti adoro".... ma aggiungi "in questo momento".
Quanto lavoro e quanta fatica faccio io per cercare di capire, per cose che dovresti spiegare tu perchè tu le hai dette.

Non mi aiuti lo sai.

Perchè chiedo e non rispondi, allora mi rispondo da sola.

Se solo tu ci fossi..........

Le seghe mentali nascono dalla tua assenza in questi momenti.

Sono sensibile, e due minuti di delicatezza fanno più di un'ora di ruvidià che avvelena sia te che me.

Hai preso il mio cuore, ne hai fatto ciò che hai voluto, e ora che mi accartocci e mi butti via vorresti che io accettassi il cestino dei rifiuti senza un lamento.

Il cestino dei rifiuti non è il mio posto, mi alzo da sola e me ne esco da dentro, ma non puoi chiedermi di esserne felice.

Finchè non lo proverai non portai saperlo. Ma la ruota gira, e solo il dolore ci insegna le cose.

Non tutto il male viene per nuocere.

Abbi almeno rispetto perchè la mia parte è più difficile della tua (distruzione/dolore/ricostruzione contro seccatura), eppure mi sto gestendo e controllando, lo sto facendo in maniera seria, in modo non solo da non tornare più indietro sui vecchi errori, ma anche di uscirne migliore.

Chiedere una spiegazione e cercare un dialogo o un confronto più maturo.

Una risposta chiara e immediata eviterebbe l'insorgere di dubbi, di paure.

Da parte tua prestarsi sarebbe una forma di affetto, di empatia, di aiuto, ma è anche impegnativo.... molto più facile è lasciarsi andare all'impazienza e alla chiusura, perchè se pure hai infranto tutti i cristalli come un elefante potresti almeno dare responsabilmente una mano a sistemare..........

Ho ascoltato tanti improperi senza avere modo di aprire bocca.

Ora si che il discorso è sviscerato e chiuso, per me.

lunedì, maggio 09, 2011

IL MIO CARNEFICE

Buongiorno, casualmente.... ma forse non tanto a caso sono entrata nel sito  maldamore e ora mi ritrovo qui a scrivere questa mail.
mi chiamo chiara ho 46 anni e sono distrutta sotto tutti i punti di vista da  un uomo con cui ho una relazione sia affettiva che professionale.
quattro anni fa mio marito mi ha lasciata perchè ha intrapreso un suo percorso  interiore e spirituale. Per me il colpo è stato durissimo anche se il notro  matrimonio faceva acqua da tutte le parti, ma per il bene di mia figlia  ammalata di leucemia, ho cercato di subire il più possibile per non darle anche il dolore grande della separazione dei genitori.
ho vissuto questa cosa come un enorme fallimento e di lì a poco sono caduta  nella tela tessuta a puntino dal mio Titolare e nonostante lui avesse una  moglie e una figlia, ci siamo per così dire innamorati pazzamente.
Dico pazzamente perchè io credo di essere diventata pazza, mentre lui lo era  già da prima.
ora sono tre anni che portiamo avanti questa relazione su cui io ho investito  tutta me stessa, tutti i miei soldi, tutti i miei sentimenti e tutte le mie  energie. sono tre anni che subisco le più crudeli violenze psicologiche, ho perso gli  amici, mi sono allontanata dalla famiglia, e ho perso di vista la persona più  importante della mia vita, MIA FIGLIA.
Avevo una discreta autostima, ero una bellissima donna, intelligente,  piacevole e sicura di se e con una discreta indipendenza economica.. ora mi  ritrovo ad essere uno straccio per pavimenti, senza soldi e con una montagna di debiti, senza dignità, sola e piena di rabbia.
Voglio uscirne, per me, per mia figlia che non fa altro che vedermi piangere,  voglio riprendere in mano la mia vita... voglio ancora svegliarmi la mattina e  apprezzare il sapore del caffè, il profumo di un fiore e il calore di un  raggio di sole.
ora sono spenta, piena di ansia e non ho il briciolo di un progetto per questa  mia assurda vita. Ho il mal di vivere come dico io, spero sempre che  attraversando la strada una macchina impazzita mi travolga, oppure il mio cuore cessi di battere. ma tutte le mattine mi sveglio e non è successo niente, la  giornata si apre con un messaggio del mio mostro che mi dice " ciao piccola  come stai? ........................" e qui potrei aggiungere..... ciao piccola  vediamo oggi cosa posso inventarmi per farti soffrire più di ieri e così tu ti  attacchi di più a me???? questo è l'uomo che amo, mi fa soffrire mi fa sentire
come l'immondizia, mi tradisce, mi racconta un mare di buglie, mi manipola, mi deride, mi insulta, mi manca di rispetto, e l'unica cosa che riesco a fare è  amarlo ancora di più e svenarmi per fargli regali sempre più  importanti................. dimenticavo passo le mie giornate a chiedergli  scusa per non essere magra e alta come piace a lui, per non riuscire a far  rifiorire la sua azienda come vorrebbe lui, a non pensare come vorrebbe lui, a  non essere la donna che vuole lui.....
MA IN TUTTO QUESTO IO COSA VORREI.........

venerdì, maggio 06, 2011

GRUPPO DI ASCOLTO

Alessandra
Buongiorno Dott. Cavaliere, anzitutto le faccio i miei complimenti per il sito, molto ben articolato e pieno di contenuti interessanti.
Le scrivo perchè ho avuto da poco la tremenda rivelazione di soffrire di dipendenza affettiva, purtroppo fin ora ne il mio cervello nè il mio cuore avevano mai pensato di poter avere un problema psicologico, è stata una folgorazione leggere i sintomi, era come guardarsi allo specchio per la prima volta e capire tante cose di se stesse che non si erano mai prese in considerazione. In seguito mi sono comprata i libri della Norwood e adesso sono in terapia, mi sono iscritta al vostro forum con la speranza di trovare un gruppo di aiuto, magari in chat, visto che non trovo nulla di simile dove vivo, Robin Norwood in tutti i suoi testi definisce come metodo di cura primario il lavoro di gruppo, ma quì da noi la cosa è veramente difficile se non nelle grandi città.
Così ho pensato che essendo nell'era di internet, dovremmo sfruttare le potenzialità di "socializzazione" virtuale anche per curare noi stessi e non solo per dire cavolate. Avevo pensato di creare io stessa una chat privata con orari prefissati, proprio come se fosse un gruppo di aiuto, con un relatore che segue (che mi manca perchè dovrebbe essere un terapeuta) e persone (magari a numero chiuso, o su iscrizione) che partecipano alle riunioni virtuali, magari con cadenza settimanale o bisettimanale. Si formerebbe così un gruppo di incontro vero e proprio, assistito, regolamentato e moderato, una cosa seria insomma, indipendentemente dalle distanze geografiche che separano le persone.
Sinceramente mi sono iscritta ieri al Vs. Forum sperando di trovare una cosa del genere, ma ho constatato che in realtà è zeppo di persone che raccontano le loro sofferenze senza qualcuno che intervenga e che faccia notare quanto spesso si utilizzano i termini "lui ha fatto" "lui è così" il che lascia intendere che il percorso di guarigione sia ancora nel baratro e non si intravede la salita.
Penso che una chat, con una persona che sia in grado di riportare i racconti sulla strada giusta, ossia di far notare la direzione di pensiero, che dovrebbe rivolgersi a noi stesse e non al marito, ex marito o situazione possa aiutare di più. Io avrei bisogno di questo sinceramente, leggendo alcuni thread ho inotato che molti utenti raccontano di momenti di disperazione per uscire dal ricordo di una storia finita, ma credo che questa non sia la vera essenza della
dipendenza affettiva, bensì un normale dolore da separazione.
Io vivo tutt'ora con il mio compagno, non so se un giorno lo lascerò o se potremmo riuscire a vivere serenamente insieme, solo adesso sono consapevole della mia malattia, e degli innumerevoli errori commessi fin ora, con lui e con me stessa, e vorrei riuscire a superare questo strazio (anche se il fatto di sapere che è un problema riconosciuto e a cui esiste una cura mi ha dato una forza incredibile) per vedere come sarebbe la vita (con lui o senza di lui) se io evitassi di controllarlo continuamente, di volere tanto affetto, di arrabbiarmi continuamente, di serbare tanto rancore, insomma se io avessi un comportamento normale!
Probabilmente sono ancora nel pieno della malattia, probabilmente la metà delle cose che penso sono ancora con l'obiettivo di cercare di salvare la relazione, ma ora sono consapevole di tante cose e cerco di comportarmi di conseguenza.
Solo avrei bisogno di qualcuno che ogni tanto mi facesse notare i miei errori di pensiero, che mi riportasse in carreggiata quando sbando, e forse solo esporsi in un gruppo (anche virtuale) con qualcuno che è pronto a far notare quando si stà uscendo di strada sarebbe davvero utile.
Mi scusi se l'ho tediata con questo messaggio lunghissimo, forse ci ha già pensato ed io non ho scoperto l'acqua calda, ma se decidesse di creare un gruppo di ascolto me lo faccia sapere, sarei la prima utente ad iscriversi.
Grazie dell'ascolto.
A presto.

SINDROME DI REBECCA: GELOSIA DEL PASSATO

Egregio Dott. Cavaliere,

ho letto con attenzione la pagina sulla sindrome di Rebecca. Ho cercato nell'elenco a lato di trovare "il mio caso" e non ci sono riuscita.

In parole brevi Le espongo il mio problema.

Ho cinquant'anni, divorziata da oltre vent'anni e con un figlio di anni ventidue. Quattro anni fa ho conosciuto un vedovo con due figli. Ha perso la moglie dopo una lunghissima malattia.

Il nostro è un rapporto che funziona, ci vogliamo bene, viaggiamo, le vacanze sempre insieme, generoso e attento nei miei riguardi.Abbiamo superato momenti difficili insieme, come ad esempio il lavoro, la precarietà, la lontananza.

Una settimana fa mi ha comunicato tra una chiaccherata e l'altra che ha deciso, quando morirà, di farsi cremare e di farsi tumulare nella tomba della defunta moglie.

Io ci sono rimasta molto male ma talmente così male che ho deciso di non sposarlo più (era nei nostri progetti futuri). Lui è rimasto stupefatto della mia scelta.

Aggiungo, inoltre, che lui è molto legato alla famiglia della defunta moglie. Cognati, suocere, nipoti abitano a pochi metri da casa sua, lo considerano uno della famiglia, insomma e mal digeriscono l'idea di una nuova compagna (sono siciliani, chiusi, dicono che sarebbe un tradimento e che dovrebbe vivere nel ricordo della moglie).

Quando mi sento un pò triste mi rincuoro vedendo un film di Truffaut - La stanza verde - dove si racconta di un uomo che dopo aver perso la moglie cerca di recuperare tutti gli oggetti persi della defunta posandoli accanto alle foto come delle reliquie. Progetta di costruire una tomba faraonica con altri defunti perchè a suo dire i vivi dimenticano facilmente i morti.

Finirà in tragedia.

Cordiali saluti.

LA FINE DI UN AMORE E' UN DOLORE CHE ANNIENTA

arianna Età: 41
Vorrei raccontare la mia storia..ho tanta rabbia dentro,un dolore..che sfregia nel vero senso della parola...il cuore..mi sento..persa..disorientata.a volte sembra mancarmi l'aria.dopo due anni..20 giorni fa lui mi ha lasciata...non ero preparata,mi ha colta di soprassalto..e li in quel'istante le gambe mi sono cedute,ho sentito un vuoto alla testa e il cuore battere in gola..per un istante il gelo..un attimo di smarrimento..poi lucidità..io mi chiedo come possano esistere uomini tanto freddi,cinici e subdoli nel lasciare..i primi giorni non avevo reazione e dentro di me ho pensato:pensavo di stare peggio..menomale che è già superata..invece a distanza di giorni,il crollo..incubi notturni,agitazione,pianti infrenabili..la morte dentro..2 settimane senza uscire di casa,senza alzarmi dal letto..distaccata dalla realtà.poi una mattina..mi sveglio e reagisco...la rabbia c'era e c'è ancora,non potendo sfogarla come avrei voluto,prenderlo a pugni,calci,urlargli addosso l'odio nato in me,,mi sono messa ascrivere..raccontare quello che avevo dentro..devo dire che è stata come una medicina che ha sedato..il dispiacere...la strada è ancora lunga...il male esiste ancora..ci sono ancora giornate di sconforto di disperazione e ce ne saranno..ho realizzato che è  finita e che lui non torna..sola non ce la faccio e ho chiesto aiuto ad uno psicologo..e gradino su gradino ogni giorno è un piccolo traguardo..non nego che mi manca..ma sipario si è chiuso..so solo che è un dolore che annienta..e anche quando tutto sarà passato..per tutta la vita me lo porterò dentro.

GELOSIA E DIPENDENZA 'AMICALE'

Bianca Rosa Età: 33
Gentile Dott.Cavaliere, la mia è sia una testimonianza che una richiesta. Parto da quest'ultima: nel suo sito, ho cliccato, per i motivi che comprenderà fra poco, sul link 'dipendenze amicali' e vorrei chiederle se quanto prima potesse inserire un articolo esauriente su questo argomento.
Io ne sono molto toccata, ma non in quanto affettivamente dipendente, quanto piuttosto, come fidanzata di un uomo che è dipendente affettivamente da un'amica, che conosceva prima di me, che è stata compagna di università e poi di lavoro, quindi frequentata quotidianamente, finché lei poco tempo fa è
andata a lavorare in un'azienda diversa.
Io stata sposata, e sono separata, ho superato bene il trauma della separazione, dopo ovviamente un primo periodo di orribile sofferenza, e dopo uno o due anni ho cominciato a sentire solo indifferenza per il mio ex, al contrario di altre mie conoscenti separate. Io e il mio ex marito non ci siamo mai traditi reciprocamente, per fortuna, sicché non conoscevo le sofferenze del tradimento.
Col mio nuovo amore, un uomo di 30 anni, quindi più giovane di me, mi sono trovata ad affrontare una situazione nuovissima e molto penosa.
In effetti, essendo fidanzata da febbraio, posso dire di aver passato un anno molto triste.
Premetto anche che il nostro è un \'amore a distanza\' ovvero abitiamo a circa 400 km di distanza, quindi è ovvio che possiamo vederci solo nei fine settimana, ogni 2 settimane, cercando di fare dei weekend 'lunghi'.
Non sarebbe la distanza a creare comunque problemi nella nostra coppia, poiché siamo molto ben compatibili (anche sessualmente), ci amiamo, abbiano
affinità...
Io sapevo che lui aveva due care amiche, due persone che definiva meravigliose, e non ne sono mai stata turbata (non sono il tipo della 'gelosa-delle-amiche-del-suo-uomo', o quella che 'o-le-amiche-o-me'), fino a che mi sono resa conto che con una delle due lui aveva un rapporto di forte dipendenza.
L'altra amica non mi preoccupa affatto invece, anzi, già ci siamo sentite telefonicamente, non potendo conoscerci per ora di persona, e ci siamo simpatiche.
L'amica che invece ha causato problemi...ha quasi distrutto il nostro rapporto.
Il mio fidanzato è sempre stato fiero di non farsi imporre nulla da nessuno, ma non si è mai reso conto che qualsiasi cosa questa sua amica gli chiedesse (ordinasse), lui è sempre stato pronto a concedergliela, anche a farle concessioni che non avrebbe fatto a sua madre o sua sorella, ingerenze pesanti nella sua vita privatissima (in cui da un certo momento ho fatto parte io!), obbedienza a richieste che nessun amico, e specie il migliore, avrebbe il coraggio di chiedere.
Quando le era giunta voce da amici comuni che lui frequentava una donna che abitava lontano (io), lei, che è sposata, ha organizzato una cena fuori casa a due con il mio uomo, e senza il marito, per potergli fare meglio i terzo grado su di me (questo mi è stato detto subito dal mio stesso fidanzato, che mi ha detto candidamente che lei sapeva che, interrogandolo da sola, lei conosceva i tasti giusti per farlo confidare totalmente): ha chiesto chi ero, quanti anni avevo, cosa facevo, cosa provava lui per me, etc... pronunciando alla fine di tale conversazione a due, il lapidario giudizio/consiglio/ordine, che lui \'non doveva invischiarsi\' con me!
Ne è seguita una brutta lite fra me e lui, dopo che me l\'ha raccontato, una lite andata avanti per più d\'un mese, via chat e telefono... Una lite in cui lui sembrava aver perso totalmente il controllo di sé, sembrava un altro, è diventato completamente folle, vedendo \'attacchi\' verso la sua amica solo perché io protestavo per un\'ingerenza di lei nella sua privacy che mi lasciava allibita e che coinvolgeva anche la mia privacy! Non ho mai detto nulla di offensivo, mi sono solo lamentata e ho espresso meraviglia che proprio lui si facesse manipolare così, ma lui vedeva irrazionalmente solo attacchi all\'amica
da parte mia, rasentando la paranoia.
Quando abbiamo smesso di litigare, in uno sprazzo in cui lui ripreso per un po\' la lucidità, e s\'è accorto di avermi trattata ingiustamente malissimo, mi ha chiesto perdono e sembrava davvero sinceramente mortificato, mi ha chiesto tanto cosa poteva fare per \'recuperare\'. Mi ha chiesto di incontrarci per cercare di parlare meglio di persona... le volte successive che ci siamo incontrati abbiamo fatto l\'amore per la prima volta, e poco dopo ci siamo fidanzati ufficialmente.
Io credevo che il posto che occupava la sua amica fosse ormai occupato da me, nel suo cuore, ma ben presto mi sono resa conto che non era così.
Il suo senso di protezione, per esempio, era sempre orientato a proteggere e difendere lei (che ha già un marito, e quindi non ha bisogno di un paladino), e al contempo lui ha sempre avuto facilità a mettersi contro di me, solo perchè  tentavo di farlo ragionare su una certa anormalità del loro rapporto (ricordo che verso le altre amiche, e l\'altra sua migliore amica, io non ho mai avuto nulla da ridire, perché non ho mai notato anomalie o morbosità), e sul fatto che una volta che ci si mette in coppia, c\'è da rivedere i ruoli e le posizioni e i poteri delle altre persone nel nostro cuore: una \'pseudo amicizia\' così balorda come la sua con S. (la sua amica/padrona) non si conciliava con l\'avvento di una fidanzata.
Ma questo, durante questi mesi, ha solo suscitato del risentimento di lui verso di me, e mai sono riuscita a fargli aprire gli occhi: S rimaneva quella perfetta e modello da prendere ad esempio per qualunque cosa, portata sempre in palmo di mano e trattata e ritenuta come un padreterno!
Finché ho chiesto un ridimensionamento dell\'importanza di S a favore di uno spazio maggiore e più degno per me, che mi sentivo pochissimo amata e mi mancava una cosa che nemmeno il mio ex marito mi ha fatto mai mancare : il sentirmi protetta dal mio uomo, che per me è una cosa di vitale importanza!
Il mio fidanzato, pur con rancore verso di me, in un altro dei rari momenti lucidi, parlò con S per dire di ridimensionare un poco la loro amicizia, dando le ragioni, ovvero che era giusto verso di me darmi lo spazio affettivo che spettava a una fidanzata, e molte altre cose che mi stava facendo mancare.
S. finse di accettare civilmente, ma 2 settimane dopo gli fece un agguato nella chat dove sapeva che a quell\'ora noi ci parlavamo quotidianamente, e diede in escandescenze dicendo che non ero adatta a lui (sempre senza avermi neppure mai vista né conosciuta), che forse quello di lui era un amore \'crocerossino\' (?
Semmai mi stavo chiedendo io se non fossi vittima di un simile tipo d\'amore! E se non fosse il caso di darsela a gambe seppur con gran dolore, essendo innamorata), che io ero \'fuori di testa e lui con me\', e altri insulti e cafonate varie, nonché uscite da pazza furiosa, per poi chiudergli la chat con un \"Sono fatalista, evidentemente non era destino, addio\", che faceva presupporre che avesse chiuso l\'amicizia.
Tutto questo mentre il mio uomo chattava con me ignara di tutto quel che accadeva in contemporanea, e di cui lui s\'è guardato bene dall\'informarmi.
Mi ha informata di questo episodio solo una settimana dopo, nel weekend in cui sono andata da lui: alla stazione non ce l\'ha fatta nemmeno a baciarmi o abbracciarmi, era stranissimo. A casa mi ha rifilato una bugia: che aveva appena parlato con l\'amica poco prima che io arrivassi, e mi ha raccontato nella sostanza le stesse cose che si sono detti in chat, ma facendo finta che era stata una telefonata appena avvenuta. Per poter giustificare la sua prostrazione, con un \"cerca di capire...in fondo c\'è tristezza per la fine di una amicizia di lunga data conclusa così male appena un\'ora fa\".
Il giorno dopo, sabato, non resiste, e mi racconta la verità: che era stata una chat, una settimana prima, avvenuta per giunta mentre anche io stavo chattando con lui. Lì, mi sono molto arrabbiata. Ho chiesto perché la bugia:mi ha detto che la bugia della telefonata era perché lui non aveva preso per niente le mie difese, in quel mare di insulti e insinuazioni cattive che lei aveva sputato in chat,e avendo paura che io potessi vedere la chat, o chiedergli di farmela vedere, l\'aveva cancellata. Perché io mi sarei giustamente arrabbiata a vedere che lui non mi aveva difesa. Chiedendogli perché non mi aveva difesa, io che ero la fidanzata e che lui considerava futura sposa, così come scattava sempre a difendere quella sua \'amica\', lui mi ha risposto che \"purtroppo si avvedeva che, era più forte di lui, ancora il suo istinto protettivo era diretto verso S. e non verso di me.
Mi sono tolta l\'anello e l\'ho lasciato sul tavolo di sua cucina. Per il treno di ritorno, avevo già una prenotazione per il lunedì mattino, e c\'era difficoltà a trovarne uno che partisse la mattina dopo, sennò me ne sarei andata mandandolo a quel paese, e gliel\'ho detto, insieme a un mucchio di altre cose.
S\'è offerto contritissimo di scriverle una mail, una mail in cui le avrebbe risposto alle cose che lei aveva detto in chat, e in cui mi avrebbe difesa. Il problema era che lei e il marito stavano 3 settimane all\'estero, a fare la luna di miele che non avevano fatto l\'anno prima. Quindi, la mail l\'avrebbe scritta al loro ritorno.
In realtà ha scritto la mail, ma 3 settimane dopo il loro ritorno, e solo perché mi vedeva sempre più nera e stufa.
Lei, che aveva detto che la loro amicizia era finita perché \'si vede che non  era destino\', ha lasciato cadere la maschera: non aveva mai avuto intenzione di chiudere, ma con quella frase aveva voluto solo fargli del male, ben sapendo di tenerlo psicologicamente in pugno, pensando di farsi viva in seguito, magnanimamente. Questo s\'è capito dal fatto che è rimasta lei atterrita da questa mail che il mio fidanzato, controvoglia, ha scritto dietro mia insistenza: era un atto di \'ribellione\' che non s\'aspettava da un amico così succube. Per cui la sua risposta è stata tutto un chiedere scusa e accampare le scuse più strampalate e contraddittorie per il suo comportamento offensivo nella chat di cui sopra. Gli ha anche detto di riprendere l\'amicizia, ma di nascosto da me.
Di nuovo, purtroppo il mio fidanzato non ha saputo trattarla da disonesta come meritava, non ha preso le mie difese, nemmeno dicendole che lei gli stava proponendo qualcosa di scorrettisimo, oltre ad aver manifestato altri comportamenti a dir poco criticabili.
Stavolta sono dovuta intervenire io, scrivendo direttamente a lei, e per farlo ho dovuto inoltrarle quest\'ultima mail da lei scritta al mio fidanzato, per farle credere che lui non era poi così succube da lei, che mi aveva mostrato e detto tutto.
Questa volta sì, s\'è fatta da parte, anche se con qualche ultimo colpo di insulti e blateramenti deliranti, perché quasi scioccata dal fatto di non tenere più in pugno il mio fidanzato.
Anche il mioi fidanzato ha forse aperto gli occhi sulla sua \'amica\' tanto l\'ho messa con le spalle al muro e costretta a uscire da dietro la facciata falsa che per anni aveva mostrato al mio uomo.
Ciononostante, il nostro rapporto si sta trascinando infelicemente, per me.
Questa conclusione c\'è stata solo per mio intervento, per mia fortissima ribellione, ma credo che lui non riesca ancora a pensare e giudicare obiettivamente la perduta amica, anche se lei s\'è mostrata una strega finalmente; non credo che abbia saputo \'vederla\', per quanto lei, forzata da me, si sia appalesata nella sua vera identità. Sospetto anche che lui in cuor suo e forse inconsciamente mi porti anche rancore, per avergli mostrato la verità, anche se si mostra innamorato di me, e fa come se nulla fosse accaduto nei miei confronti... non afferrando che per me forzargli la mano non solo non è stata una cosa nel mio carattere, ma è stato terribile: perché se lui ha agito (quel pochissimo che ha agito) perché io ho forzato la situazione significa che non l\'ha fatto spontaneamente, che non l\'avrebbe mai fatto, che io non avrei contato mai nulla, probabilmente.. o avrei contato sempre meno dell\'altra.
Non sono felice, e non so cosa fare: dentro di me qualcosa si è spezzato, e nei suoi confronti qualcosa si è spento.. e non so quanto temporaneamente.
Cordiali saluti, e grazie per il tempo dedicato a leggermi.
Bianca Rosa