venerdì, giugno 30, 2006

RELAZIONI


tony N° di riferimento: 46943316 Età: 32 Buongiorno Dottore. Le scrivo perché sto vivendo una situazione spinosa e vorrei capire se mi sto comportando nel modo giusto. Mesi fa ho iniziato a frequentare una ragazza, A. ed abbiamo iniziato una relazione. Ha funzionato bene fin da subito e per entrambi sembrava esattamente di aver trovato ciò che per lungo tempo avevamo cercato. Tante cose in comune, stessi punti di vista nei confronti della vita e della relazione stessa, attrazione fisica, complicità e comprensione, voglia e capacità di parlare,tanto, e di capirsi, sempre.Il problema è sorto attraverso un personaggio che aveva frequentato A. per qualche mese, pur avendo già una relazione a cui non si era sentito di rinunciare per lei. A. lo aveva davvero desiderato moltissimo, senza riuscire ad averlo. Dopo molto dolore si erano allontanati un po’.Quando lei ha iniziato la storia con me, lui è come impazzito. In poco tempo ha lasciato la fidanzata storica, ha iniziato a caricare A. di sensi di colpa e di dichiarazioni d’amore disperate. Messaggi e telefonate a tutte le ore, centinaia di messaggi. Pianti disperati, minacce di suicidio, episodi leggeri di autolesionismo, discorsi dolorosi e infiniti, hanno portato A. ad avere dei grossi dubbi e a non potersi lasciar andare nella relazione con me.
- A. ed io abbiamo interrotto diverse volte la relazione e in 2 occasioni ellaha provato anche a stare con lui: risultato, dolore e sofferenza per pochigiorni, fino a ricercare nuovamente me in modo disperato.
- Altri tentativi di vivere con me questa relazione (secondo A. perfetta daogni punto di vista, “esattamente quello che necessita” a detta sua) e altreinterruzioni portate dalle crisi e disperazioni dell’altro e dei conseguentisensi di colpa di A.
- Lei sa che una storia con lui le porterebbe dolore e lo ha già sperimentato.Ma ciononostante non riesce a staccarsi e quindi le sorgono dubbi suglieffettivi sentimenti che prova per me. Difficoltà a lasciarsi andare, paura distaccarsi da lui, paura di perdere me nel contempo.
- Sa che lui vuole più altro il controllo su di lei. Gli è sufficiente che leisia da sola, che non stia con me né con nessuno. È una dipendenza affettiva inpiena regola secondo me. Lei non riesce a districarsi e ogni tanto cerca diallontanarmi, stando poi malissimo.
- Con me sta bene, sul serio, riesce a tirare fuori il suo lato migliore e piùsereno, ma non riesce a impegnarsi seriamente e a lasciarsi andare per viadelle paure che la attanagliano e per il terrore che la relazione finisca e leisi trovi poi sola e disperata.
- Io cerco di starle vicino, per contrastare l’effetto negativo e dipendente che lui ha su di lei, e lui è ossessivo, depresso, possessivo, molto manipolatore e “intortatore”. Nota bene che lui stesso le dice che non può darle quello di cui lei ha bisogno in una relazione. E lei ne è cosciente.
- Lei sa di avere bisogno di me e allontanarmi non ha sortito effetto alcuno se non aumentare il suo dolore e senso di disagio. Io non mi sento dipendente daA. bensì innamorato di lei e non vorrei ricoprire il ruolo di “salvatore”perché sono troppo coinvolto per farlo. Ogni volta che parliamo di tutto questo siamo d’accordo e le argomentazioni sono chiare, ma lei comunque non riesce a staccarsi.
- Lei non sa e non riesce a definire quello che prova per lui. E nemmeno quello che prova per me. Ma in molte occasioni ripete che sa quello che è meglio per ei, che sa che dovrebbe stare con me per il suo bene e che è sicura che le cose funzionerebbero benissimo. Ma non riesce.
- Io non mi sento nemmeno più geloso, bensì disturbato e infastidito dal dolore che lei prova e dalla difficoltà che provoca la presenza dell’altro. Mi chiedo cosa posso fare per aiutarla davvero, a prescindere dallo stare insieme io e lei. Che naturalmente è quello che vorrei, ma fondamentalmente vorrei che lei stesse bene e fosse in grado di superare questa sua fragilità e poi decidere con serenità qualsiasi cosa per la sua vita. La ringrazio anticipatamente per la Sua risposta.
Lei può fare ben poco perchè è una delle parti in causa. Inoltre una relazione a due è gia piena d'insidie e di interazioni latenti, si figuri una relazione a tre. Al di là di quelle che sono le relazioni manifeste in un "triangolo relazionale" sono molto più significative le relazioni che non sono immediatamente evidenti. Ad esempio la sua compagna non solo ha due relazioni manifeste, una con lei ed un altra coll'altro, ma c'è una terza relazione, forse la più importante, che è quella che ha con entrambi. E lo stesso vale per i due "contendenti". Diventa difficile, conseguentemente, stabilire chi è vittima, carnefice, o più semoplicemente dipendente. Districarsi in questo "gioco relazionale" non è semplice e forse è anche preferibile tenersene fuori. Faccia lei un passo indietro, pur nel timore di perderla. Contribuirà, sicuramente, a rendere più chiare le dinamiche affettive e relazionali in gioco. Cordiali saluti.

ANSIA ANTICIPATORIA ?

rosy N° di riferimento: 654950888 Età: 30 Gentilissimo dott la ringrazio per la sua risposta (http://maldamore.blogspot.com/2006/05/differenze.html) . In questi mesi ho riflettuto sul problema che le avevo esposto, ovvero le differenze tra me e il mio ragazzo. In effetti penso che il problema reale sia un altro. Io sto cercando delle scuse per rovinare tutto. adesso che sono a un passo dall'avverare il progetto della mia vita cioè farmi una famiglia con una persona che amo e che mi ama...ho una tremenda paura, paura che mi toglie il sonno, la pace, quasi il respiro...non mi capisco , non so più che voglio..come faccio a riincontrarmi? E' una reazione normale? Perchè non mi sento felice? Vorrei guardarmi dentro ma non ci riesco, ho capito che quando soffriamo di mal d'amore soffriamo prima di tutto di problemi di relazione con noi stessi. Ho l'impressione che tutto sia causato da me, come se io stessa volessi trovare un modo per rovinare i pochi motivi di gioia che la vita ci concede...mi sento ingiusta con me stessa e sto distruggendo tutto ma non so perchè. Ho una granderabbia che sfogo spesso con gli altri (sopratutto col mio ragazzo) per motivi futili, sento che questo rancore che sfogo non è dovuto agli altri... non sò perchè ho la necessità di aggredire ed entrare in contrasto violento con gli altri, col mondo intero..e dopo sto malissimo e mi faccio paura.
Mi permetta una piccola "provocazione". Lei forse lo sà anche perchè si sente così, o quantomeno percepisce qualcosa. Ma siccome questa "verità" latente è molto dolorosa si nasconde dietro un ansia anticipatoria per l'attesa di un evento così importante come il matrimonio. Ed anche l'incapacità di guardarsi dentro potrebbe essere legata al fatto di non voler essere consapevole di ciò che è troppo doloroso. Provi ad entrare in profondità con l'aiuto di una persona a lei vicina e che ritiene particolarmente sensibile. Qualche risposta la troverà. Cordiali saluti.

sabato, giugno 24, 2006

RECUPERARE UNA RELAZIONE

unadonnapersa N° di riferimento: 423101904 Età: 36 Gent.mo dott. Cavaliere, innanzitutto vorrei ringraziarLa, perchè non è facile saper di poter contare su persone qualificate che ti aiutano senza scopo di lucro. Le illustrerò la mia situazione che è per me motivo di confusione e "buio" interiore. Ho avuto unalunga relazione iniziata più di 10 anni fa, ero allora ragazza,era la mia prima esperienza ed è subito stata importante. Frequentando quel ragazzo ora uomo ho subito sentito che sarebbe stato la persona con cui avrei voluto passare la mia vita, il papà dei miei figli...è iniziato un rapporto per certi aspetti difficile, perchè lui non aveva il coraggio di parlarmi di sue esperienze precedenti, perchè temeva di perdermi...io mi fidavo ciecamente di lui e nonostante le sue ammissioni, anche se venute molto dopo ho deciso che volevo continuare a stare con lui e continuare a fidarmi. E' stato tutto bellissimo, tante scoperte insieme, tanti traguardi insieme, siamo cresciuti, maturati e abbiamo consolidato il nostro amore..Nel tempo, la mancanza di fiducia che io avevo nei suoi confronti, dovuta alle menzogne iniziali, mi ha portato a soffocarlo, la mia gelosia era diventata ossessiva, e penso che questo lo abbia bloccato nelle relazioni col mondo esterno, anche se forse inizialmente lui non gli aveva dato peso. Nell'ultimo anno le cose sono andate affievolendosi, il nostro amore, il dialogo, la passione, sembrava tutto essere "blando"...credo che lui non mi volesse più come prima, che era cambiato ed erano cambiate le sue esigenze. Circa un paio di mesi fa ho conosciuto un altro uomo in chat che ha fatto cadere la mia corteccia e mi ha restituito delle emozioni...mi sono sentita amata, ho capito di essere ancora in grado di amare e per me questo è diventato irrinunciabile. Sento di essere legato a quest'uomo che è entrato nella mia vita, mi piace che mi voglia così come sono, che mi faccia sentire "speciale", che mi ha fatto di nuovo sognare anche se solo in chat o in qualche telefonata. Nel frattempo il mio lui si è "risvegliato", ha scoperto la mia pseudo relazione ed è come se qualcosa si fosse riacceso in lui...forse nel momento in cui ha capito di avermi persa si è reso conto di volermi ancora con sè. Abbiamo parlato per settimane, lui mi ha rinfacciato vecchi rancori del passato,il suo senso di soffocamento dovuto alle mie insicurezze nei suoi confronti, il suo disagio nei rapporti con gli altri...ed io ho capito di amarlo ancora,e di aver ritrovato tutti i miei sentimenti per lui. ora però sono confusa, perchè non riesco a troncare la nuova relazione, che penso potrebbe crescere, evolversi, ma so di amare il mio compagno e di non poter far a meno di lui, perchè la vita per me senza lui sarebbe priva di senso...lo guardo negli occhi e la mia forza, la mia ispirazione anche nell'esprimermi con l'altro della chat, viene da lui, dall'amore che prova per me e che io sentofortissimo dentro di me...Eppure non riesco a lasciarmi andare...ho paura che tutto torni come prima quando lui era assopito e sembrava non accorgersi di me,non riesco a diimostrargli che lo amo ancora, anche se ho tradito la sua fiducia, anche se, nonostante le mie promesse e le mie garanzie che sarei stata sempre sincera, gli ho mentito impunemente.Ora ci siamo lasciati anche se difatto continuiamo a stare insieme, ci amiamo tanto, quando riusciamo ad essere sereni mi rendo conto che tra noi c'è un affiatamento ed una complicità rare da trovare, ma con quali basi possiamo ricominciare? Ci guardiamo negli occhi e lui sa di non potersi fidare di me, ha paura che io possa ricommettere gli stessi errori, ed io? so che è entrata un'altra persona nella mia vita e non riesco a chiarirmi il ruolo che lei ricopre....questa nuova persona crede molto nel nostro rapporto e nella possibilità di stare insieme, io non credo più nel mio futuro ed in ogni altra relazione...eppure sento di amare il mio grande amore infinitamente...e non saprei neanche spiegarle il perchè...è una corrente irrazionale e fortissima ...
Rompa gli indugi e cerchi di recuperare il rapporto col suo ex. Ciò per diversi motivi. Innanzitutto per l'amore che ancora prova nei suoi confronti. Perchè il calo di passione che c'era stato è normale ed anche ricorrente in una relazione stabile e duratura. Perchè tradire con la mente (ciò che è avvenuto con la chat) è un tradimento senza il "passaggio all'atto". Perchè le relazioni che nascono in chat, il più delle volte (anche per mia esperienza professionale) s'infrangono nel momento in cui si viene a contatto con la persona reale. E sopratutto nel prendere la decisione non abbia paura di pentirsene in futuro, a condizione che rimposti la relazioni su base nuove, facendo tesoro di ciò che è successo durante questa crisi. Cordiali saluti.
Grazie davvero dottore.Ho troncato la relazione della chat con grande sofferenza. L'altro sente di non poter rinunciare a me perchè sono la donna della sua vita e sente che il nostro è un grande amore.Io ora mi sento spento, mi riaccendo soltanto se lui mi manda dei messaggi a cui ho deciso di non rispondere. Sono innamorata del mio compagno eppure...mi sento vuota
Il vuoto che avverte è normale. La relazione in chat l'ha riempita affettivamente, l'ha portata "tre metri sopra il cielo". Ma è la vita reale che và trasformata in sogno. Faccia tesoro dell'esperienza in chat, per replicarla il più possibile col suo compagno. Saluti

NON MI FIDO

woopa N° di riferimento: 90445788 Età: 35 Buongiorno,Dottore..Le scrivo perche' ho conosciuto un uomo. Sono 12 anni che vivo sola con un figlio, e mi arrangio con tutto quello che concerne questo tipo di vita. negli anni passati non ho avuto relazioni serie, mai conosciuto un uomo che potesse darci una famiglia. ora arriva questo. tante belle parole, non ha altre relazioni, e' vedovo senza figli,una persona ricca e importante, noto fiscalista, mi fa fare tanti bei viaggi. dice di voler creare una famiglia (mio figlio e' sempre con noi, non l'ha mai escluso). dov'e' il problema, dira'? il problema e' che non gli credo, non credo che debba avere tutte cene di lavoro che lo portano in giro per l'italia..mi ha portato poco nei suoi viaggi di affari. ora vuole stare con noi tre giorni a parigi, ma non voglio andare, perche' mi sembra solo un modo per comprarmi. soffro quando e' lontano e mi fa aspettare ore per una telefonata perche' e' in una qualche riunione...soffro quando arriva da me tre ore dopo, o non torna perche' ha avuto imprevisti in una citta' lontana e non riesce a tornare..non mi fa pesare i suoi soldi, questo no. ma non mi fido.non lo vedo presente, non lo vedo presente nella mia vita ne' in quella di mio figlio...sono convinta che menta quando ha riunioni, e convinta di essere all'ultimo posto nella sua scala di valori.anche se gli affari sono importanti,non riesco a capire perche' devo aspettare i suoi affari e gli affari di quelli con cui lavora. mi aiuti a capire,arrivo al punto di disprezzarlo e di dire a mio figlio di dimenticarlo, che da soli siamo andati avanti sempre senza bisogno di fare viaggi a parigi con una persona che mi rovinera' anche quei tre giorni.
Dipende lei che cosa cerca da un uomo. Se cerca un uomo con cui condividere il focolare domestico, come sembrerebbe dalla sua email, dalla descrizione non sembrerebbe l'uomo adatto. Ma al di là di ciò mo pongo un interrogativo. Prova qualche sentimento per lui ? Se non dovesse provare niente, allora è inutile continuare perchè con lui non riuscirebbe neache a condividere la progettualità futura che lei desidera. Se invece "sente" qualcosa nei suoi confronti, vale la pena tentare e rischiare. Nel frattempo s'interroghi se le sue "resistenze" sono solo questione di tempo passato insieme, o nascondono altre problematiche più profonde e latenti. Cordiali saluti.
dottore.. sono straziata.confusa. in contraddizione. le ho parlato di quell'uomo d'affari.mercoledi' e' stato con me, noi due soli. siamo stati a letto insieme per la prima volta( gli rimproveravo di non avermi chiamato per i soliti impegni, e' arrivato da me stanco alle 3 del mattino e per abbracciarmi perche' non volevo e' pure caduto come una pera sul mio balcone). io ho 35 anni, lui 44.mi ha spiegato in modo dettagliato il perche' e il percome della giornata di silenzio. poi tutto ok, piu' che sesso e' stato un insieme di tenerezze. anche' perche' e' un uomo alt 190 cm per 150 kg...nel pomeriggio non ci siamo sentiti.per motivi non di rilievo in questo post.il dramma comincia giovedi'.alle 12,30 lo chiamo. mi dice che sua madre stamale e sta correndo da lei. io la signora non l'ho mai conosciuta. da giovedi' nessuna telefonata. nessun messaggio. giovedi' l'ho chiamato io perche' io lui e mio figlio dovevamo partire per Parigi a mezzanotte.mi lascia in ballo dicendo che mi fara' sapere qualcosa per la partenza. niente,un c...o di niente.subentrano le mie idee: nessuna buona ovviamente: era tutto calcolato,e' falso,sono scuse,ha altro da fare, aveva gia' deciso di non partire, mi tratta peggio di un cane. ha illuso mio figlio.doveva avvisare anche se la madre stava morendo, il tempo si trova per fare tutto. arriva venerdi' e ancora niente. lo trovo al cell dopo ore e ore di telefonate a vuoto. nei suoi miseri discorsi soltanto la madre che sta male e lui ha dei problemi.(che io non sono tenuta a sapere). non viene a prendermi per portarmi a torino perche' questa nobildonna (una donna molto importante) non mi conosce e non sa cosa dirle.arriva al punto di non rispondermi piu' al telefono. allora lo tempesto di telefonate dappertutto.mi fa schifo, le poche volte che rispondo lo offendo con tutte le parole possibili. voglio vendetta. ho istinti di andare a torino scoprire l'ospedale e sputargli in faccia.poi arrivano attimi di pieta' umana. aspetto,magari e' fuori di testa per la madre, talmente fuori che non vuole che io sappia che problemi ha. perche' non mi dice nulla, soltanto di capire che sua madre sta male. alla notte dopo 600 telefonate risponde. sembra che pianga mentre mi dice che possiamo andare a parigi settimana prossima. promette di chiamarmi piu' tardi ma non succede
siamo a oggi. sabato. aspetto fino alle 18 poi devo chiamarlo per forza. non capisco questo modo di escludermi, questo parlare di una relazione seria e poi non farmi partecipe delle sue cose.devo sapere.lo trovo al cell.mi dice che e' in ospedale e mi richiamera'.nulla. provo due ore dopo.ieri l'ho insultato come un cane,oggi provo ad essere piu' calma. chiamo ma attacca il cell. pero' stavolta mi invia un messaggio,finalmente.scrive solo "sono in ospedale".quindi subito rispondo che se vuole chiudere questa storia che me lo dica cosi' mi so regolare "un'altro sms" ma ti calmi sono in ospedale ma capisci? ho detto che voglio chiudere?" poi piu' nulla. dottore,tagli i pezzi che crede,ma mi tolga un dubbio atroce: mi sta tenendo buona per quando gli faro' comodo?? nella scala dei suoi valori sono sotto lo zero oppure non vuole accollarmi i suoi problemi?? io e mio figlio siamo proprio delle merde visto che non ci rende partecipi di questa parte di vita??che devo aspettare ancora? che la madre schiatti per risolvere quello che e'successo??(sempre se e' vero,chiaro!)sperare che prima o poi si ricordi che sto aspettando? lei mi chiese se provassi qualcosa. si.mi manca, mi sento umiliata dala sua scarsa considerazione,vorrei essere con lui.mi fa anche male pero' il viaggio saltato senza preavviso.mi angoscia il suo silenzio. ho la sensazione di non dovermi fidare. ho letto i suoi articoli, sono cosciente di essere in dipendenza affettiva. mi riconosco in tutti i sintomi. passo le giornate chiusa in casa. ilsuo silenzio mi strazia l'anima e il cuore. lo odio.mi manca.mi faschifo. vorrei essere con lui. quando e' con me mi sento al sicuro. quando e' assente mi sento tradita e usata come le donnette che aspettano rimbecllite UN'ALTRA COSA: comincio ad avere dei "tic" al collo..come se avessi qualcosa dentro che vorrebbe uscire..ho mal di testa. un po' piango, un po' ho paura di rivederlo dopo tutto questo, non ammettero' mai che mi manca, se lo rivedro' gli rinfaccero' tutto quanto.cerco di non chiamare poi ho scatti d'ira e lo tempesto di telefonate per farlo esaurire. perche' non c'e'.io so anche che non mi vuole male, perche' lo sento. E' spirituale, mercoledi abbiamo parlato per ore. mi ha detto che dovevo dirglielo che volevo andare con lui nei suoi viaggi, che non ci sono problemi. bastava dirlo. E mi ha detto anche di aprirmi,che sono chiusa. dice sempre che devo fidarmi, anche se nel passato qualcuno mi ha fatto del male(p.s. evito di parlare a lui delle mie cose...o debolezze..). io l'avro' chiamato 600 volte per umiliarlo ed offenderlo. nemmeno una per dirgli che mi mancava e che ero preoccupata per lui. non ci sono riuscita. invece sono riuscita tranquillamente a dargli del Figlio di.... senza sentirmi cattiva o perfida. non gli ho mai detto ti amo e neanche ti voglio bene. io mai, lui sempre. quando e' con me sono tranquilla,persino dolce e premurosa,mi viene spontaneo. quando manca ed e' lontano basta un'ora senza una telefonata e divento una bestia il mal di testa peggiora se PENSO che e' lontano e magari e' tutto vero e sta soffrendo veramente per la madre. peggiora il tic alla gola, aumenta lavelocita'..se penso invece che mi sta tenendo buona per dei loschi motivi o cose collegate a questo,e che ha illuso mio figlio e non si fara' piu' vedere, provo desiderio di vendetta.non omicidio ma di rovinarlo in finanza o cose del genere.poi mi rendo conto che magari dandogli tempo potro' avere qualcosa di buono. un focolaio, come dice lei. lui vorrebbe un figlio suo un domani.io sono terrorizzata dall'idea di ritrovarmi debole sola in gravidanza e di non averlo a fianco come e' con sua madre in questo momento.e li' la certezza di essere stata usata sarebbe una rovina per me e i figli sotto tutti i fronti. ancora nessuna notizia. ho idee nuove.illuminanti. adesso penso anche che questa storia sia gia' finita ma non me lo voglia dire adesso per evitare che lo tempesto ancora di telefonate. appunto cerca di tenermi buona con una caramella. penso anche che la storia della madre sia una bugia perche' invece e' inviaggio con una moglie nascosta (io so che e' vedovo da tre anni) penso che lunedi' cambiera' tutti i numeri per non essere piu' raggiungibile. penso che tra un anno a sorpresa mi arrivera' una denuncia per molestia dal tribunale.penso che,, anche se mi disse che basta fare vedere la carta di credito che ci sono tante tante donne disposte ad essere "carine" con lui, una scop..agratis non fa mai male. quindi mi sento inferiore al livello di una p.tt..a.perche' io non valevo neanche 10 centesimi. non capisco neanche perche' usciva anche con mio figlio,se era solo per fare sesso con me. perche' mettere in mezzo anche lui? perche' solo settimana scorsa aspettare che aprisse(per due ore) il lunapark di milano? e solo perche' mio figlio voleva andare sulle giostre? (ha pagato tutto lui) e perche' adesso farci saltare un viaggio a parigi gia'programmato, finalizzato a passare insieme tre giorni, noi tre soli?? non capisco.o forse capisco solo che e' un'altra di quelle persone abituate a girare faccia da un giorno all'altro. e talmente (..........) da farlo con freddezza. penso solo ad una grande montagna di falsita'.ed ora penso,per finire,che come al solito ci sono cascata come una boccalona.e che non dovevo fidarmi di nessuno,neanche di un uomo che chiedeva di dargli fiducia.e ora non mi presenta a sua madre morente. distinti saluti,dottore. e grazie. lei e' sempre molto gentile. tagli questa lungaggine di contraddizione. la scongiuro solo di aprirmi gli occhi. perche' non voglio piu' essere usata ne' umiliata da nessun uomo. perche' il mio valore va sempre piu' a picco. perche' non riesco neppure ad adempiere alle mie responsabilita' importanti quotidiane. rimando tutto. se avessi qualcuno a fianco sarei attivissima. quando ho qualcuno in casa mi accorgo che parte della mia liberta' se ne va via.troppa confusione. troppa voglia d'amore. troppa paura. terrore di parlare d'amore e voglia estrema di urlarlo al cielo. amo ancora.ma lui non lo sapra' mai. non gli daro' anche questa soddisfazione.
Nella sua lunga seconda email, paradossalmente, non c'è niente di contraddittorio, come lei afferma. In questo passaggio finale della email " se avessi qualcuno a fianco sarei attivissima.quando ho qualcuno in casa mi accorgo che parte della mia liberta' se ne va via.troppa confusione.troppa voglia d'amore.troppa paura. terrore di parlare d'amore e voglia estrema di urlarlo al cielo. amo ancora.ma lui non lo sapra' mai. non gli daro' anche questa soddisfazione." c'e la chiave di lettura della sua paura d'amare. Lei, conseguentemente, "costruisce un castello fobico-ansioso" che le possa servire d'alibi per una probabile o presunta fine della relazione. Invece d'indagare lui e le sue intenzioni, si chieda il perchè della sua eccessiva sospettosità. Si chieda quali ferite antiche e profonde sono all'origine del suo comportamento. Lei è come se tenesse un piede nel passato, incosapevolmente, ed un piede nel futuro, consapevolemente, senza rendersi conto conto che solo il presente può far tesoro del passato e progettare il futuro. Cordiali saluti.
IO SO PERCHE\' HO PAURA. Per il passato. Per essere stata abbandonata senza una parola e senza preavviso dal primo uomo, con un bambino di due mesi da crescere... Per essere stata costretta ad un aborto dal secondo, pena la morte di mio figlio. Per essere stata umiliata dal terzo, per non avere voluto che entrasse nella mia vita.. Quindi non posso cascarci ancora. Se nel passato fossi stata meno fiduciosa e piu' attenta ai particolari, mi sarei evitata molte pene. Ora come posso credere alla persona di cui le ho parlato? una persona che, se tutto quello che mi ha detto si tramutasse in realta', mi ripagherebbe sotto tutti i punti di vista delle pene subite?? una persona che mi ridarebbe tutto quello che ho perso in questi anni difficili? non crede che abbia il diritto di difendermi da altre umiliazioni? e' sicuramente vero che se questa storia finisse avrei un pensiero in meno... stasera ci ho provato. Gli ho scritto che se voleva chiudere questa storia bastava dirlo. Gli ho scritto che se gli davo fastidio perche' lo chiamavo bastava dirmi di non chiamarlo piu'.Che risposta ho avuto? (non telefonate ma solo messaggi stupidi) mi ha risposto che non ha detto assolutamente che vuole chiudere e neanche che non vuole piu' sentirmi e vedermi.. ha solo problemi con sua madre. Ho fatto quindi uno sforzo enorme e gli ho scritto che mi mancava. Se unapersona e' intelligente, sa cosa significa un "mi manchi".. Non ho ricevuto piu' nessuna risposta. Perche' mi dice di non indagare lui? non crede che sia solo la fede in dio ad essere incondizionata? Ho bisogno di conferme che non arrivano.Devo darle atto che sto cercando di farmi dire che questa storia e' chiusa, per avere una certezza ai miei dubbi. E il fatto che neghi che vuole finirla mi fa imbestialire ancora di piu'. Non disprezzi ma mia necessita' di sapere.Per creare una relazione solida, non bisogna sapere tutto per accettarlo? non sono queste le fondamenta di una relazione matura? Quindi e' naturale che voglia indagarlo. Per sapere come difendermi e per non cascarci come una boccalona. Le devo certamente una nota di merito: per le risposte attente e per le perizie esatte. E la invidio per una qualita': capire quello che non capiscono gli altri.Vorrei avere la stessa dote. Per leggere e sapere la verita' in quell'uomo. E per potermi fidare di nuovo di qualcuno.
Le ripeto, per quanto il suo "copione affettivo" sia stato foriero di delusioni nel passato, non è un buon motivo per non sperare che possa cambiare adesso. Nessuno le dice di fidarsi ciecamente di quest'uomo. Fà bene ad andarci cauta. Ma dove sbaglia, è nel comportamento da "profezia che s'autoavvera" che mette in atto. Il cambiamento, in tal senso, deve avvenire in sè stessa per poi sperare che possa avvenire negli altri. I veri vincitori sono quelli che riescono a trasformare le sconfitte in vittorie. E lei, SE VUOLE, ha i requisiti per vincere questa volta. Cordiali saluti.

martedì, giugno 20, 2006

AUTOSTIMA E CAMBIAMENTO

L’altro giorno leggevo sul sito la testimononianza intitolata ‘Come si fà a valere qualcosa?’, (http://maldamore.blogspot.com/2006/06/come-si-fa-valere-qualcosa.html) e le parole ‘‘Sono sempre stata con persone che alla fine hanno rinunciato a me come se fossi niente,mi sono innamorata di persone che mi hanno semplicemente buttata via non appena trovavano di meglio.” mi hanno ricordato sensazioni ben note. Mi ricordo anche queste parole ‘Non mi piaci abbastanza’ dette da un mio ex alla conclusione della nostra relazione e quanto dolore e tristezza mi avessero provocato.Ero consapevole che nemmeno lui era la persona adeguata per starmi accanto visti i suoi troppi problemi personali, ma mi ero buttata anima e corpo in quella relazione, avevo fatto più rinunce che richieste perché funzionasse, per non parlare delle tante cose fatte per aiutare lui a risolvere i suoi problemi senza badare alle mie esigenze, che alla fine mi chiedevo disperata ‘com’è possibile che non gli piaccio abbastanza con tutto quello che ho fatto per lui?Com’è possibile che possa rinunciare così come se niente fosse a me?’ Non riuscivo ad accettarlo. Inoltre sono stata sempre una donna molto determinata, ostinata per la precisione, nell’ottenere quello che volevo. In passato credevo che fosse una qualità positiva, oggi non nego che essere determinati nel sapere quel che si vuole e soprattutto nel sapere come ottenerlo sia un male, ma bisogna essere capaci anche di dirsi basta quando è ormai chiaro che non si può ottenerlo. E’ una scoperta fatta da poco tempo che proseguire ostinatamente per ottenere una cosa che non si può avere abbassa la stima di me stessa, perché ostinarmi non mi fa capire che quella cosa è irraggiungibile, ma mi fa pensare che sono io a non essere abbastanza brava da meritarmela. Tornando alla storia che quelle parole hanno riportato alla mia mente, ripensavo agli inizi. Quando ci eravamo incontrati la prima volta con questo mio ex l’avevo trovato simpaticamente esuberante, attraente, interessante. Mi ero lasciata da poco con un altro, una rottura improvvisa che avevo causato io stessa, ma la voglia di incontrare subito un altro uomo che riempisse il vuoto che comunque sentivo era tanta. E lui sembrava letteralmente ‘caduto dal cielo’. Ricordo che ero partita per le mie vacanze una settimana dopo il nostro primo incontro e durante tutta la miavacanza lui era stato una presenza costante con i suoi sms e le sue lunghe telefonate. Al mio ritorno poi, quando ci siamo rivisti mi ha fatto un ‘regalino’, come ha detto lui, per dimostrarmi quanto gli ero mancata. Come mi sono sentita lusingata! Quanto dovevo piacergli per farmi un regalo tanto costoso! Come potevo non proseguire a frequentare un uomo che mostrava tanto interesse per me?? E quello è stato solo il primo di una serie di ‘regalini’. I primi due mesi sono stati romantici e appassionati. Poi.. Poi ha cominciato a mostrare che la sua esuberanza in realtà era solo momentanea, non era uno stato naturale. Appariva al contrario spesso triste, taciturno, persino imbruttito nel volto, mi diceva che era colpa di una depressione mal curata. Di cose ne ho accettate e fatte per venirgli incontro in tutti i modi ma soprattutto per mantenere in piedi una relazione, che capisco con il senno di oggi, era malsana ma che mi dava l’illusione di superare la solitudine, il vuoto che sentivo dentro.Per rimanere alla fine comunque sola e con quelle parole ‘non mi piaci abbastanza’.E’ stato doloroso accettarlo, perché non so voi ma per me è impensabile non essere ‘abbastanza’. Ma ho capito che alla fine così mi amavo sempre meno. Non è facile comprendere che non è la strada giusta gestire la vita dell’altro, cercare di rendergliela perfetta, annullare soprattutto le mie necessità per ricevere amore.Il problema comunque è tutto lì, almeno per me lo è stato capire che il problema era la mancanza di stima in me stessa, il non volermi bene per prima.Mi sono fatta tante domande: perché ancora una volta da sola? Perché buttata via come un giocattolino di cui si ci è stancati dopo la novità iniziale? Perché non mi amava? Perché mi sento così vuota, inutile, senza speranza di un futuro sereno e appagante?Cosa vuol dire valere qualcosa? Una risposta l’ho avuta quando mi sono chiesta: quanto vali per te stessa? Il valore a noi stessi siamo noi stessi che ce lo diamo per primi. Non gli altri. Io mi devo amare per prima, non devo aspettare che un altro con il suo interessamento di qualsiasi genere sia, mi dimostri che valgo qualcosa. Io in quel momento mi valutavo molto poco e cercavo soprattutto conferma di quel poco in un uomo che non poteva darmene. Il valore a noi stessi siamo noi stessi che ce lo diamo per primi. Non è stato semplice né facile né immediato capirlo. Ho sbattutto il muso così tante volte ancora dopo… E le umiliazioni ricevute sembravano non sorbire effetto. Sempre peggio, sempre alla ricerca di un uomo che mi amasse. Poi qualcosa è scattato dentro. La voglia forse di capire che cosa mi portasse adessere tanto infelice e a imbastire solo relazioni infelici con uomini non adeguati. E’ stato un lungo percorso comprenderlo, però oggi mi dico se l’ho compreso vuol dire che sto anche mettendolo in pratica. Ho cominciato con l’informarmi. In libreria ho trovato un libro bellissimo. Vivere, amare, capirsi di Leo Buscaglia. E’ stato un inizio. Ho scoperto che impariamo cos’è l’amore, come dimostrarlo, come viverlo dai nostri genitori. Non sempre impariamo nel modo corretto, ma è anche vero che i nostri genitori sono persone come noi, con il loro bagaglio di esperienze e sofferenze, che giudicarli, odiarli per non averci saputo amare abbastanza non è la strada giusta per liberarci dal vuoto che sentiamo purtroppo. La strada giusta è il perdono, ma soprattutto il cambiamento. Proprio così. E’ stato illuminanteleggere che non dovevo rimanere sempre così come ero, che io potevo cambiare.Si può sempre cambiare! Imparare di nuovo cos’è l’amore. Capire che l’amore per se stessi viene prima, per poter amare ed essere amati. Che l’amore per se stessi non è egoismo, ma l’espressione più bella di rispetto che possiamo avere noi per primi verso noi stessi. Se io amo me stessa non posso che amare anche l’altro che è il mio riflesso. Quindi per me la parola d’ordine è stata cambiamento. Ricordo una frase che diceva, più o meno, che se non ci piaceva il paesaggio in cui eravamo dovevamo prendere colori e pennello, e semplicemente cambiarlo. Nessuno può impedirci di farlo, come nessuno può farci cambiare se non vogliamo. E’ stata una grande scoperta per chi come me quasi tutta la vita ha pensato di non poter cambiare. Ho compreso anche un’altra cosa. Andare contro un cambiamento ci rende infelici. I cambiamenti non arrivano in genere per peggiorare la nostra vita (non parlo ovviamente di casi estremi come la morte) ma per migliorarla, e arrivano quando sono necessari. Se non siamo capaci di accettarli, se testardamente decidiamo che le cose devono proseguire staticamente, sempre uguali, allora i cambiamenti diventano momenti negativi della nostra esistenza. Così ho provato a fare dei piccoli cambiamenti nella mia vita, come andare in palestra, mettermi a dieta, prendermi più cura della mia persona, conoscere e frequentare persone al di fuori del mio solito giro, viaggiare, dedicarmi ad un hobby creativo.. e ho letto anche tanto, tantissimo, mi sono informata su tutto quello che poteva aiutarmi a capire cos’è e come si può sviluppare la propria autostima. Piccoli passi. La vita poi ha portato altri cambiamenti, ho cambiato lavoro e città. Ho imparato che i cambiamenti che il destino sembra porci davanti non come scelte libere, ma come obbligate e spesso non volute, in realtà spesso nascondere cambiamenti necessari, che non avremmo avuto il coraggio di fare o avremmo saputo scegliere da soli, e che abbracciare per noi sono invece positivi. L’andare a lavorare in un’altra città, non per mia scelta personale ma obbligata, per esempio inizialmente mi è sembrata una vera sventura del destino. E invece quando mi sono detta, devi andare non hai scelta ma cerca di trarne il meglio, ecco che mi sono capitate delle cose belle. A partire dal vivere da sola (prima vivevo in famiglia e non ci pensavo ad andare a vivere per conto mio) che mi ha fatto anche capire tante cose della mia personalità, di come fossi dipendente in generale e non solo da un uomo, perché mi sentivo incapace di essere indipendente non valutandomi capace di esserlo. Che cosa meravigliosa i cambiamenti!E allora anche la conclusione di una relazione, non è più un cambiamento negativo. E’ un momento di crescita, di miglioramento. Non è più un chiedersi disperatamente perché non gli piaccio abbastanza, perché non ha funzionato anche se l’ho tanto desiderato, perché ancora una volta rimango sola, perché mi buttano via come una scarpa vecchia. Di recente ho proprio chiuso una relazione. L’ho chiusa perché mi sono posta delle domande ben diverse da quelle sopra. Cosa mi da questa relazione? E’ veramente l’uomo adatto per me? Mi sento felice, serena, appagata? e quando le risposte mi hanno detto che non mi sentivo nè felice né serena né appagata, che la relazione non mi stava portando a crescere ma anzi a fare dei passi indietro, dal traguardo che con tanta fatica in quest’ultimo anno avevo raggiunto e che così non mi stavo amando più, mi sono chiesta: ti ami? Vali qualcosa? E mi sono risposta sì e la scelta è stata facile: ho scelto me stessa.

domenica, giugno 18, 2006

RIFLESSIONI SULLA DIPENDENZA AFFETTIVA

ele N° di riferimento: 336058522 Età: 26 Argomento: Salve dottore, eccomi di nuovo qui con le mie riflessioni che in questo periodo abbondano.Sono la ele che lei ha messo tra le storie di speranza(http://maldamore.blogspot.com/2006/05/psicoterapia.html) . Non ho avuto ricadute in quest'ultimo mese. Quindi sono ancora una speranza. Le mie giornate sono state piuttosto piene e lo saranno ancora almeno fino alla fine di luglio. Il dolore è passato presto. E' stato strano: qualche giorno fa mentre mi addormentavo ho ripensato a quel ragazzo e mi è sembrato che fosse passato molto tempo. Era passato solo un mese. Credo di essermi un po' anestetizzata dentro o forse, quando il dolore viene accettato, le cose diventano più facili e più naturali. Non lo so. Non so perché. Mi sono resa conto che per un po' di tempo non devo "cercare" altre storie. Prima devo acquistare più consapevolezza. Non basta essere immersi nelle proprie cose, anche se come reazione immediata aiuta molto. Perché credo che il rischio si ripresenti non appena si ha un momento di pausa. La difficoltà è rimanere integri, quando non si hanno impegni. Intanto ho cominciato a osservare i rapporti con gli altri. La famiglia l'avevo già scansionata al dettaglio. Poi c'è il presente, gli amici, le relazioni con gli altri. Questa fetta l'avevo guardata poco. Anche in questo campo ho costruito delle dipendenze. Quando ho letto il libro della Norwood, nelle ultime pagine ho guardato e cercato di applicare i consigli di "guarigione". Lì ho trovato le difficoltà maggiori. Molte delle mie amiche hanno problemi simili ai miei. Con loro sto cercando di passare del tempo, senza avere come unico argomento di conversazione l'amore. Tra i consigli del libro ce n'era uno che mi ha colpito: condividere interessi sani con gli altri. Non è facile. Con alcune ci riesco, con altre proprio no. Ci sono anche amiche che non hanno questi problemi. Ma mi sono accorta che con una di loro ho una certa dipendenza, che va avanti fin dall'adolescenza. Sto cercando di analizzarla, di capirne i motivi. Il risultato è che finiti gli impegni della giornata, spesso scelgo di stare da sola. Non ne sono del tutto felice. Preferirei uscire. Ma so anche che quando mi accontento della routine di sempre, non torno a casa arricchita, ma svuotata. Non è facile. Quando si è in un modo da molti anni, tutta la vita che ci si è costruiti attorno s'incastra alla perfezione con quel "modo". Allora bisogna anche accettare per un po' la solitudine, perché così si lascia spazio per le cose nuove, per i rapporti nuovi. Mi è successa una cosa buffa dopo quest'ultima rottura. Io non avevo voglia di parlarne, di pensare ai se e ai ma, ma solo di uscire e di fare cose che mi piacevano. Molte delle persone che ho intorno mi hanno fatto tante domande,erano pronte a consolarmi. Ma non ci sono state fuori dal ruolo di consolatori. Insomma, nel mio puzzle perfetto, avevo costruito con alcune di loro quella che la Norwood chiama un'associazione di mutuo soccorso, che però non era sana, perchè nessuna di noi si rendeva conto. All'inizio ho avuto la grande tentazione di aiutarle a tutti i costi, ma sono rinsavita presto. Ognuno fa ilsuo percorso e si può solo raccontare di sé, non cambiare gli altri. La dipendenza non riguarda solo l'amore verso il proprio partner e io ho spesso oscillato tra vari modi di dipendere. L'amore ha occupato molto del mio tempo mentale. Ma ne lasciavo anche una bella fetta per i problemi familiari o d'amicizia. Insomma. I miei pensieri erano tutti lì, a soffrire per i problemi con gli altri e non a cercare una via d'uscita. Ora che cerco una via d'uscita mi sono accorta che forse devo salutare anche altre dipendenze, oltre quella dall'amore e che questa nuova solitudine è la cosa più difficile da accettare. Ho spesso dei dubbi, e non sempre mi sento sicura di ciò che sto vivendo. Lei cosa pensa di queste mie riflessioni fuori tema? Gentili saluti e grazie per la sua costante attenzione.
Ritengo che le sue riflessioni e considerazioni siano profonde e significative. Qualche dubbio e qualche aspetto di noi non "gradito" rimarrà sempre e fa parte della storia personale di ognuno di noi. Non pecchi di eccessiva severità verso sè stessa. La ringrazio per la sua testimonianza che le ripeto, ritengo, profonda e significativa. Cordiali saluti.

SEPARAZIONE TORMENTATA

Una donna succube. N° di riferimento: 41054759 Età: 40 Dopo 17 anni di matrimonio scopro una relazione sentimentale di mio marito con un'altra più giovane e più ricca. Alla sua richiesta di perdono non solo ho accettato, per il bene dei figli, ma mi sono prodigata per tanti mesi al recupero del nostro rapporto. L'esito è stato negativo e l'altra storia continua. Ho chiesto la separazione con tutta la civiltà possibile e lui mi ha subito accontentata. Il suo atteggiamento è cambiato ancor di più: è arrogante e spregevole nei miei confronti come se la colpa fosse mia, infatti è quello che racconta in giro per giustificarsi. Di sicuro una parte di colpa ce l'ho: la mia riservatezza giudicata come freddezza. Bisogna sapere che lui è un uomo facoltoso e brillante in pubblico con una invidiabile carriera ma, un padre-padrone a casa. Sono stata la brava e bella moglie che lo ha rappresentato dignitosamente ed un ottima balia dei nostri figli pur lavorando. Non mi ha fatto mancare nulla, rinfacciandomelo sempre ma, i viaggi, i regali e tutto il resto li ha sempre e solo decisi lui. Mi ha anche fatto lasciare il lavoro. Pensavo che con la separazione mi sentissi un pò più serena, allontanando l'uomo che mi tradisce ed invece..... Non riesco a capire il suo atteggiamento arrogante che mi sta ferendo profondamente, mi sento umiliata e non so cosa fare per superare tutto questo e soprattutto per dare ai miei figli una mamma serena.Grazie.
Provi a dare uan diversa spiegazione dell'attegiamento arrogante del suo ex. Se fosse dovuto al fatto che lui si sente effettivamente ferito? Ma ferito non per il passato, ma per un presente che forse non voleva? Per non ammetere con sè stesso, che la causa della separazione è colpa sua? In ogni caso questo rancore del suo ex, non deve alimentare suoi sensi di colpa o farle perdere la serenità, ma, mi permetta, deve rappresentare un suo piccolo successo. La separazione non è stata indolore neanche per lui. Lei sta tentando di mettere una pietra sopra, lui forse non ci riesce. E non dimentichi che è lui, agendo in tal modo, a rischiare di perdere i figli. Cordiali saluti.

CAUSE DELLA DIPENDENZA

eliana N° di riferimento: 480940527 Età: 43 Vorrei avere un aiuto riguardo al mio disagio. Sono consapevole della mia dipendenza affettiva e di cosa dovrei fare per venirne fuori. Vorrei invece un aiuto per capire il perchè soffro di tutto ciò: nella mia infanzia che reputo serena non trovo traumi tali da giustificare il mio disagio.Ho un rapporto molto conflittuale con mia madre ma cerco di tenerle comunque testa.in attesa di poter approfondire grazie eliana
Il discorso sulle origini nell'infanzia della dipendenza affettiva è complesso. L'origine traumatica infantile è una delle possibili cause, ma non la sola. Il più delle volte le cause di una dipendenza affettiva si "sommano" nel corso di un'intera vita, e non sono immediatamente evidenti. Serve un approfondito lavoro interiore, che spesso, per quanto possiamo possedere strumenti d'autonalisi, non è semplice. A volte blocchi "inconsci" si possono impedire di "vedere". Le suggerisco, nel suo caso, di compiere un percorso inverso. Invece di partire dall'inizio alla fine, parta dalla sua espeirenza attuale per risalire fino a quella con le sue fugure genitoriali. Cordiali saluti.

VALERE

penelope N° di riferimento: 261976630 Età: 21 Nonostante la mia giovane età penso di essere quella che si definisce una donna che ama troppo . Ho conosciuto solo ragazzi che hanno infierito gravemente sulla mia già debole autostima , e proprio pochi giorni fa sono stata costretta a mandare via un uomo di cui sono totalmente innamorata, e che naturalmente non mi ricambia ,che sta con un altra e mi chiedeva solo qualche notte di sesso . seppur conscia che questo è stato il primo atto d' amore verso me stessa , non riesco a smettere di pensare a lui , anzi a lui e a lei , a loro , a cosa ha lei più di me, cose che lui non mi ha saputo spiegare . ha detto solo che sono stata la donna giusta al momento sbagliato , e che non farà mai sesso come lo faceva con me . un bel modo per farmi sentire una poco di buono . cosa posso fare per stare meglio ? ho tachicardia , ipersudorazione , ansia , stress ,umore altalenante ,pensieri ossesivi e incubi frequenti in cui donne alte e belle mi calpestano oppure lui torna , per poi andare di nuovo via .
Deve lavorare sulla sua "già debole autostima". E' necessario ed indispensabile, altrimenti rischia che ogni nuova relazione ripeta lo stesso copione della precedente. La sua stessa scarsa autostima può portarla, incosapevolmente, a scegliere uomini "sbagliati" che contribuiscono a rafforzare la sua idea di valere poco, in una sorte di profezia che s'autoavvera. Anche "l'attesa" che lui ritorni rafforza negativamente la sua autostima. Lei ha un valore "immenso" che sta a lei scoprire per prima. Qualche utile indicazione la può trovare anche nel seguente articolo: http://www.iltuopsicologo.it/Assertivit%E0.asp
Cordiali saluti.

RITORNO DELL'EX

marzia N° di riferimento: 262313244 Età: 26 Salve dottore..provengo da una situazione familiare delicata e ho sempre visto nei miei fidanzati una via di fuga e di creazione di una famiglia perfetta..pensavo di aver trovato il mio principe azzurro due anni fa, proprio in qst giorno, ma purtroppo il mio amore perfetto è finito..ho seguito i suoi consigli di accettare la fine e di piangere tutte le lacrime, ma sono comunque caduta in una depressione tale che mi ha portato a lasciare l'univ. e a non avere più fiducia nelle mie possibilità..sto con un'altra persona, ma tempo fa il mio grande amore è tornato (nonostante stia ancora con un'altra)dicendomi che sono la persona che vorrebbe al suo fianco..ho preso tempo..non credo sia corretto per le persone con cui stiamo adesso che noi abbiamo dei contatti, ma la mia mente è sempre più confusa, mi manca ma riavere un contatto con lui vorrebbe dire perdere molte cose, forse sbagliare ancora..non so cosa fare, come comportarmi..ho tanta paura, in tutto quello che faccio e non so come andare avanti..non voglio più soffrire così, ma so che se davvero ho mai amato qlc nella mia ita, quel qlc è lui...mi scuso per lo sfogo..ma davvero non sapevo con chi averlo..la ringrazio..
Purtroppo la risposta, di fronte a scelte del genere, è solo dentro di lei . Gli altri possono aiutarle a riflettere, lei può vagliare tutte le ipotesi possibili, ma alla fine starà solo a lei decidere. E per quanto doloroso possa essere deve farlo, non fosse altro per il rispetto delle persone coinvolte. Le posso solo dire che le diverse scelte per quanto possano sembrare in contraddizione fra loro, non è così. Una di queste è sempre, seppur di poco, più significativa per sè stessi dell' altra. Ma significatività non vuol dire solo passione, ma anche progettualità futura. Alla fine nel momento in cui deciderà, non si ponga il problema di poter sbagliare. Ha scelto e basta. E la vita è fatta di scelte, più o meno grandi. Saluti

mercoledì, giugno 14, 2006

DELUSIONE

Tonix N° di riferimento: 491541737 Età: 31 Salve Dottore, le ho scritto un post intitolato fine dopo12 anni (http://maldamore.blogspot.com/2006/06/fine-dopo-12-anni.html). Il consiglio datomi è stato di enorme aiuto. Le scrivo di nuovo perchè oltre alla fine della storia c'è altro che mi turba ancora più. Al di là della frequentazione della mia Ex con un altro uomo, ho letto in un'altra mail una confessione fatta ad una amica a 20 gg. dalla fine della nostra storia, in cui Lei parlando del nuovo compagno dice: "...sto scoprendo cosa significa amare davvero e perdersi totalmente per una persona, credo sia la prima volta che mi innamoro davvero sul serio...spero che questo stato duri il più al lungo possibile perchè fino a qualche mese fa non ho vissuto ma solo vegetato".Non posso descrivere cosa ho provato la prima volta che ho letto tutto ciò!!Scoprire ke la donna avuta al proprio fianco x quasi 12 anni non ti ha mai amato ti umilia, ti lascia un senso di vuoto incolmabile, un dolore indescrivibile....Solo chi prova questa esperienza può capirla.... Mi viene spesso spontaneo pensare una cosa, "ma nel momento in cui eravamo insieme anche in intimità io con chi ero"??? Ma soprattutto come posso qualificare l'essere che ho avuto al mio fianco x tutto questo tempo, con cui ho condivisotutto??? In conclusione dottore, è possibile accettare, pur tra mille sofferenze il percorso lungo, lento e doloroso della fine di un amore, ma come si può "digerire" che in 12 anni la tua donna non ti ha mai amato? Lei nega tutto, sia la nuova relazione, ed in merito a quanto affermato all'amica, mi ha detto che era una sensazione esasperata dall'enfasi del momento. A me le spiegazioni non mi hanno convinto,ed il pensiero di aver amato e non essere stato corrisposto mi affligge quotidianamente, e francamente credo che mi limiterà per ogni relazione o approccio futuro.Secondo lei come potrò riuscirea superare anche tutto questo? Grazie mille
Sono d'accordo di non dare eccessiva importanza a ciò che ha detto la sua ex. Tenga conto che l'altra, nella nuova storia, è ancora nella fase passionale e tende ad esaltare il presente e a dimenticare il passato. Solo quando la sua ex avrà superato questa fase, rivedrà con obiettività il rapporto con lei. Invece non sbagli lei ad estendere a future relazioni le delusioni di questa storia, che avrà avuto anch'essa momenti di autentica passione ed amore. Purtroppo nelle fasi iniziale della fine di un amore la rabbia ed il dolore non ci rende obiettivi. Ma anche questi sentimenti fanno parte del percorso d'uscita. Saluti.

DIPENDENZA E ABORTO

elisa N° di riferimento: 950218625 Età: 24 Ho 24 anni. sono innamorata di un ragazzo col quale sono stata 4 anni. la nostra era una storia stupenda, perfetta, l'unico problema era ke io dipendevo da lui. ero ossessionata da lui, (nonstante nn avessi motivo xke lui era innamorato di me diceva di amarmi e di voler stare con me),ma qdo me ne sono resa conta, nn sapevo come uscirne, come staccarmi un po da lui per riprendere in mano la mia vita. io volevo un figlio e anke lui, solo ke lui diceva ke nn era il momento giusto xke dovevo ancora laurearmi.razionalmente sapevo ke aveva ragione, ma stavo troppo male, così un giormo ho smesso di prendere la pillola a sua insaputa e sono rimasta in cinta. appena l'ho scoperto, gli ho detto tutta la verità e si è arrabbiato molto....e dopo averci riflettuto un po mi ha kiesto di abortire dicendo ke nn è quello il modo x avere un figlio. aveva ragione, ed o abortito! solo dopo....dopo essermi colpevolizzata da morire,...e una sofferenza indicibile sia x aver perso lui keil bambino, grazie alla mia psicologa ho capito xke avevo agito in quel modo.era l'unico modo x rompere quella dipendenza e ora o accettato bene l'aborto e nn ne soffro +.ma lo amo ancora tanto, e rivorrei la nostra storia, solo ke lui sta con un altra, di cui dice di nn essere innamorato,(ed è vero), ke lei nn gli piace quanto gli piacio io, ke è molto + attratto da me, ecc...dice ke gli manco tanto, ma nn vuole tornare con me xke nn se la sente, ma nn vuole perdermi........è molto confuso!!!! troppo!!!!sono passati due anni dall'aborto, subito dopo abbiamo riprovato a stare insieme, ma lui era troppo arrabbiato, e si vedeva. così ci siamo lasciati e si è messo con questa ragazza, e dopo tre mesi è tornato da me(x 3 mesi, +o-) ma nn era felice, e dopo poco ke ci siamo lasciati, è tornato con lei. so ke dovrei lasciarlo stare, ke se smettessi di cercarlo, di fare qualsiasi cosa forse lui capirebbe ciò ke vuole veramente, e prenderebbe una decisione!!!!infatti a luglio mi laureo finalmente e he deciso ke subito dopo partirò, andrò all'estero x qualke meso x dare un taglio netto a tutto.....ma nn è facile, soprattutto xke lui nn mi dice kiaramente ke nn mi vuole, anzi dice ke nn sa quello ke vuole, ke io ero la donna della sua vita, ke quello ke gli o dato io nn lo avrà mai da nessun altra...ecc... e anche x me lui era l'uomo della mia vita, ma continuare in quel modo era mpossibile!! le cose dovevamo cambiare!!!!!!!lui mi piace da impazzire e anke io piacio tanto a lui, ma nn capisco xke nn vuole tornare con me, (lui dice ke nn se la sente xke nn è innamorato), ma neanke di lei è innnammorato. nn capisco xke si comporta cosi!!!!!!!!penso ke sia ancora molto arrabbiato, e da salvatore e persecutore sia diventato vittima....io invece sono stanca di ricoprire questi 3 stupidi ruoli!!!!!!!!!!!! vorrei fargli capire ke sono cambiata, ke nn dipendo + da lui,ke ora o la mia vita, ke sarebbe molto diverso......lui dice ke nn sa se vuole tornare con me, dice sempre.."ora no"....e ora no x me significa... ke se nn è ora, poi sarà sì!!!!! ma sono stanca di sentirmi appesa!!!!! è un casinoooooooooo!!!!!!!!!!!!!!secondo lei xke si comporta cosìì???????? e ke cosa dovrei fare x cambiare questa situazione??????? o in un senso o nell'altro(o si ricomincia o si kiude tutto)???????????? e secondo lei puo ricominciare la nostra storia??????come??????nn ne posso +++++++++++++++++!!!!!!!!!!!!!1grazie x il suo parere ciao.
Lei non puo rimanere "appesa", anche se continua ad amarlo e "sperare". Io non le posso impedire di sperare che il suo ex risolva i suoi dubbi e ritorna. Ma devo invitarla a non inseguirlo, se ci riesce, e a non precludersi altre strade, nel frattempo. Si "butti" nella vita, e l'imminente laurea col progetto di andare all'estero, sicuramente le sarà di giovamento. A volte è utile lasciarsi trascinare dalla corrente della vita, senza opporsi ad essa. Sarà la stessa vita, a volte in maniera anche indolore, a risolvere delle situazioni. Saluti.

lunedì, giugno 12, 2006

CAPIRE LUI


Flavia N° di riferimento: 140719474 Età: 36 Voglio capire, e so che sono tra quelle donne che amano troppo. Mi ha lasciato dicendomi di non provare emozioni forti, dopo due anni di tira e molla. Lui però secondo me è incapace di mettersi in contatto con la sua parte interna. Ad un certo momento ha sempre distrutto tutte le sue relazioni; in un caso a distanza di tempo se n'è pentito, era arrivato a chiederla in sposa, ma lei nel frattempo si era legata ad un altro. Poi ha avuto una relazione distruttiva con una donna con cui si tradivano e picchiavano, e proprio su questa storia ha scommesso tanto. Due anni fa ha avuto un figlio da una relazione occasionale e ciò ha infranto definitivamente il suo sogno di crearsi una famiglia. Sogno che, pur desiderandolo, lui dice non sarebbe stato in grado di realizzare. La nostra storia è iniziata in un momento difficile, aveva da poco saputo che da lì a pochi mesi sarebbe diventato padre. Lui ha vissuto tanti momenti di sconforto e ogni volta che è accaduto c'è stato un suo ritiro emotivo e ci siamo lasciati. Due volte prima di adesso. Da agosto a qualche settimana fa, avevamo fatto tanti passi avanti a Natale mi ha scritto che, non lo credeva, ma che era accaduto: pensava a noi. Una volta ha accennato ad avere una bambina. Lui è stato dolcissimo, sì spesso egoista, ma mi ha fatto sentire una principessa. La sua salvatrice, anche. Lo so non era un bene.. Però eravamo felici, lo siamo stati per poco. C'era una cosa, però, che mi disturbava: non mi cercava sessualmente. Lo ha fatto e tanto, e a letto eravamo una bomba, solo in un periodo in cui eravamo lasciati ma ci vedevamo. Era passione pura, ma perversa perché non mi voleva. Dice che quando mi vuole è sufficiente avermi accanto e coccolarmi, perde desiderio, pur volendomi, anzi proprio in virtù di questo. Che significa? Il mese scorso, la svolta: oltre ad essere in un momento finanziario durissimo, ha litigato con il suo migliore amico da trent'anni. Colui che rappresentava, sono parole sue, la sua famiglia (non ha un buon rapporto con i suoi genitori), la sua passione (condividevano la passione per il teatro e organizzavano una rassegna insieme), le sue donne (visto che non è riuscito mai a creare niente), suo figlio (dal quale non si sente accolto, e del resto non lo vede molto e il bambino cerca sempre la madre). Un dolore immenso non esternato, razionalizzato e vissuto con grande distacco "prima o poi finisce tutto", al contempo una volta ha detto che si attrezzerà per non consentire che questa delusione si ripeta. Non vuole fare nulla per capire le incomprensioni tra loro due. Una discussione su un problema economico. Si è sentito deluso, tradito e nonostante lui abbia cercato distensione, dice che è un vigliacco e che non affronterà mai di petto la situazione riconoscendo i suoi errori. Alla fine ci sono andata di mezzo anch'io, sono diventata un peso, si sentiva responsabile di non desiderarmi e dice che la nostra è una storia senza futuro perché non c'è quel sentimento che altrimenti gli avrebbe fatto fare "il passo". Io sono confusa, sono consapevole che era una storia difficile, so anche che in qualche momento mi ha voluta tanto, mi diceva che mi adorava, che mi voleva più bene di quanto gliene volessi io. Credo in realtà che abbia una grande difficoltà a vivere i suoi sentimenti e i dolori che possono provocare. Qual è il suo profilo psicologico, io temo che nasconda qualche disordine. Io avrei potuto fare qualcosa? E rimarrà sempre senza speranza? Per parte mia, La volevo molto ringraziare per la creazione di questo sito e l'aiuto che offre. Da una settimana a questa parte mi sono resa conto di tanti problemi che ho sempre avuto, legati a vuoti affettivi che mi hanno fatto sbagliare tanto, nel passato sono anche stata bulimica. Cercherò di capirmi meglio e fare tesoro delle mie debolezze. Per il momento quella più grande è la perdurante speranza che lui torni e questa mia nuova coscienza possa fare evolvere il nostro rapporto e mi sarebbe d'aiuto capire cosa lo blocca, se non mi ama e non mi amerà mai o se in realtà ha una gran paura di amare e di ripetere gli errori dei suoi genitori (rapporto difficile, separazione, cattiverie e nella maturità ricongiungimento senza grande dialogo). Spero Dottor Cavaliere che mi possa aiutare a capire, quanto meno capire lui, per poi andare avanti sulla mia strada.. Flavia
Anche se arrivasse a capirlo, non ritengo che cambierebbe molto la situazione. Anzi il ruolo della "terapeuta" che lei spera di ricoprire non solo non è possibile per via della relazione affettiva, ma rischierebbe di allontanarlo ancora di più. Forse lui ha qualche "disordine", ma anche lei ha le sue "fragilità", ed il metterle insieme in una relazione, non aiuta a superarle. Le speranze di un suo ritorno sono legate oltre che alla presenza in lui sia di affetto che di passione anche al superamento delle sue problematiche, dove, le ripeto, lei non può essere parte attiva. Ma nell'attesa e nella speranza del suo ritorno, lei pensi anche a sè stessa, a superare le sue fragilità. E' una condizione indispensabile per il possibile prosieguo di questa storia o di altre.

domenica, giugno 11, 2006

COME SI FA' A VALERE QUALCOSA ?

denise N° di riferimento: 399554411 Età: 22 Salve dottore mi chiamo denise, ho 22 anni e le scrivo perchè..io avrei bisogno di una mano....le volevo solo chiedere...come si fa a valere qualcosa.....? Come persona intendo. Sono sempre stata con persone che alla fine hanno rinunciato a me come se fossi niente,mi sono innamorata di persone che mi hanno semplicemente buttata via non appena trovavano di meglio. Neppure mio padre desiderava che io nascessi, è morto quando ero piccola,io per lui ero soltanto "l'altra figlia" . Ipse dixit. Se neppure tuo padre puo amarti chi può farlo. Davanti agli altri ironizzo e sdrammatizzo su tutto ma ci sono giorni in cui mi manca l'aria,il respiro si blocca a metà. E vorrei solo sparire. Stavo...da qualche mese con un ragazzo di 31 anni che si dichiarava innamoratissimo di me,per cui io a suo dire ero diventata indispensabile, che era orgoglioso di stare con me.. Poi si è accorto che non ero abbastanza e non sapeva perchè. Parole sue. Attratto fisicamente si ma non puo amarmi. E le giuro,non è la prima volta..ci sono davvero abituata. Stavolta pure mi sono sentita morire,ancora. Non so se reggerò qualcos'altro. So che sono giovane ancora ma essere ferita così tanto fa davvero troppo male, io non ce la faccio.Vorrei solo sentirmi al sicuro, non so più da che parte guardare, davanti a tutti devo far finta di nulla, non merito che stiano male per me. Si sono preoccupati fin troppo, non sono la figlia della gallina d'argento,non posso pesare sugli altri e appesantirli con i miei problemi. Come devo fare per valere qualcosa di più..per meritarmi di stare con qualcuno che mi vuole veramente..? C'è qualcosa,qualsiasi cosa che posso fare..?Vorrei solo che qualcuno si prendesse cura di me..
Deve sopratutto imparare ad amare sè stessa ed a capire che il suo valore le deve venire da ciò e non dagli altri. Mi rendo conto conto che non è facile, sopratutto se si sono vissute continue "disconferme" sin da piccola. Ma stà anche a lei far cessare questa "profezia che si autodetermina". Probabilmente anche nella scelta delle sue relazioni, inconsciamente, pone in atto un copione che tende a farle naufragare. Provi a cambiare questo copione, non rincorra necessariamente qualcuno, si cimenti in ciò che può accrescere la sua autostima (veda anche http://www.iltuopsicologo.it/Assertivit%E0.asp). La saluto con un brano di Robin Norwood
"Molte donne commettono l'errore di cercare un uomo con cui sviluppare una relazione senza aver sviluppato prima una relazione con se stesse; corrono da un uomo all'altro, alla ricerca di ciò che manca dentro di loro; la ricerca deve cominciare all'interno di sé. Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse, perchè quando nel nostro vuoto andiamo cercando l'amore, possiamo trovare solo altro vuoto."
buonasera dottore sono denise...le ho scritto l'altra volta perchè avevo bisogno di un piccolo aiuto...la volevo solo ringraziare perchè mi ha risposto...grazie del suo tempo e della sua attenzione..perchè le sue parole mi hanno dato una mano...grazie davvero...quello che fa ha davvero un valore..denise
Successivamente è arrivata la seguente testimonianza http://www.maldamore.it/autostima_e_cambiamento.htm in risposta a questa consulenza

RELAZIONE A 60 ANNI

giovanni123 N° di riferimento: 218766448 Età: 60 Salve. Ho appena conosciuto una straniera,non in regola per giunta, e subito ho notato un'affinità interessante che mi invoglia ad approfondire la conoscenza. Il problema che mi da angoscia è il fatto che se nascesse un rapporto serio, sarebbe un problema se a un certo punto decidesse di tornare al suo paese. Non è sposata , ha un figlio sposato, ha 50 anni. Fa la colf a tempo pieno. Io sono scapolo, non ho per niente facilità di rapporti umani, ma voglio fare nuove amicizie, anche perchè data l'età potrebbe capitare qualla buona con cui convivere, così mi è capitato di conoscere questa che mi potrebbe interessare, dopo vari appuntamenti con persone con cui non mi sono trovato bene. Ci siamo visti solo una volta per due ore, domenica scorsa, io non l'ho più richiamata e non l'avrei più cercata forse, per il motivo che ho detto, ma stasera si è fatta viva lei con un sms e così sono andato in crisi non sapendo più come comportarmi.Ho paura anche di farla soffrire per il mio carattere incerto, infantile e incapace di prendere decisioni. Ora penso di parlarle chiaramente di questo problema, sentire lei cosa cerca, e poi vediamo cosa ne esce.Voi cosa ne dite?
Perfettamente d'accordo. Un dialogo leale e sincero e una condizione indispensabile per instaurare una relazione. Ma al di là dei buoni propositi d'entrambi una relazione presenta sempre dei rischi e delle incertezze, che si abbia 20, 40 o 60 anni. Dietro le sue paure potrebbe non esserci solo il timore di un futuro possibile ritorno della sua compagna nel suo paese d'origine, ma anche l'esitazioni e le paure che finora le hanno, forse, impedito d'instaurare relazioni durature e significative. Rifletta anche su ciò e s'assuma un pò di rischio. Spesso proprio le relazioni che nascono senza facili entusiasmi sono quelle che resistono alla prova del tempo. Cordiali saluti.

MIO MARITO LITIGA SEMPRE COI MIEI

STEFY N° di riferimento: 167372289 Età: 40 Caro Dottore, ho un bisogno disperato di un consiglio. Mio marito di carattere e' un tipo molto instintivo e impulsivo dicendo sempre quello che pensa anche se sono cose negative.Continua a litigare con tutti i membri della mia famiglia e non solo, per questioni che sarebbero anche giuste di principio, ma lo fa in una maniera talmente maleducata e scorretta, che si mette dalla parte del torto, al punto che piu' nessuno lo vuole vedere e frequentare, andandoci cosi' di mezzo pure io.Ho provato piu' volte a farglielo capire, ma e' talmente accecato dalla rabbia che non mi ascolta e va avanti dritto come un toro per la sua strada anche contro il mio volere.Quando parla con me lui e' convinto al 100% di cio' che pensa e di cio' che fa e non se ne pente.Non so piu' cosa fare anche perche' ho due bambini e non voglio che soffrano.Non so piu' da che parte stare e non riesco piu' a capire fino a che punto ha veramente ragione. Quando parlo con i miei hanno tutte le ragioni di quello che dicono e pensano.Mi aiuti a capire che decisione devo prendere per il bene di tutti.Grazie
Lei pone il problema sulla conflittualità fra suo marito ed i suoi parenti. Ma io la invito a riflettere sulla circostanza che da ambo le parti si continua a "combattere" senza tener conto delle "sue ragioni" che consistono sopratutto nel rispetto della sua persona e della "pace" che lei desidera. La invito, senza schierarsi da una parte o dall'altra, a far riflettere sia suo marito che i suoi sul superare la conflittualità e le proprie ostinate opinioni in nome dell'affetto e del rispetto che le debbono. Impresa non facile, sopratutto se la conflittualità è radicata da parecchio, ma se riuscirà a essere determinata nella sua posizione, con fermezza e "senza gridare", nei confronti d'entrambi, pian piano riuscirà. Cordiali saluti.

martedì, giugno 06, 2006

SI PUO' CHIAMARE AMORE

Alice N° di riferimento: 21714065 Età: 32 Gentile dott. Cavaliere, pensi che il primo pensiero nel scriverle questa mail è stato: "sarà veramente uno psicologo o solo una persona a caccia di storie?" Ho 32 anni, sono carina e abbastanza intelligente, non ho mai avuto troppi problemi con gli uomini, sicuramente non trovavo la persona con cui condividere un po' più di me stessa, e di questo ne soffrivo. Poi ho incontrato L., ed è stato tutto mirabolante, vulcanico, passione allo stato puro, Amore. Lui era sposato da 11 anni ed appena ci siamo conosciuti non abbiamo più fatto a meno l'uno dell'altra. Lui ha lasciato subito e non senza evidenti difficoltà la moglie e finalmente dopo sei mesi siamo stati liberi di vivere la nostra STORIA. Io ero abbastanza titubante all'inizio, non mi andava di mettermi in mezzo a certe cose. Ma i suoi passi non lasciavano dubbi. Avevo incontrato l'Amore, pensavo, quell'amore che supera ogni difficoltà, ogni situazione, ogni cosa, quell'amore che si incontra una sola volta nella vita. Poi ho scoperto che lui aveva delle perversioni a livello comportamentale e sessuale. Il mio principe azzurro mi teneva nascosto tutto un mondo di bugie, tradimenti, sotterfuggi che nemmeno sapevo potesse esistere. L'ho lasciato. Dopo nemmeno un mese, mi ha giurato che la vita senza di me non era niente e che aveva capito i suoi errore e che non l'avrebbe mai più rifatto. Sono passati due anni e siamo ancora qui. E sono ancora qui. Siamo andati a vivere insieme. Ed è stata una convivenza felice su molti punti, non sul fatto che al di fuori di noi, non condividiamo praticamente nulla. Nonostante i miei sforzi di avere amici in comune, tranne quelli in coppia, i suoi amici gli ha sempre voluti vedere da solo, dicendomi che "Sono i SUOI spazi" e che dovevo rispettarlo come lui rispettava me nel non fare più certe cose. Continuava a dirmi tutto il suo amore e stavamo decidendo del nostro futuro, di cambiare città, comprare casa, avere una famiglia, quando ho scoperto che mi stava tradento con un altra. Lui ha negato fino all'ultimo per poi mettermi di fronte alla scelta. Lui mi ama e vuole stare con me, ma solo se io accetto il fatto che lui vuole anche avere altre storie. E così dovrei fare io. Che non significa mettere in discusione il nostro rapporto, ma condividerne anche un'altra parte, essere complici. Io sarei il suo punto fermo per la vita, e le altre solo curiosità ed emozioni forti. Che lui ha tentato di reprimersi ma è stato inutile. E non può farci niente. Io penso di aver vissuto un rapporto come in the truman show. E la cretina sono stata io. Ma si può veramente amare una persona e trattarla in questo modo? Si può veramente pensare che lui non è così ma sta solo vaneggiando perchè magari ha qualche cosa che non so, ma che non posso essermi innamorata di un essere talmente vile? Si può veramente essere così subdoli e spietati da guardare una persona negli occhi e sorridergli mentre la pugnali alle spalle? E perchè penso ancora di sapere che cosa è bene per lui? perchè penso che sprofonderà sempre più in basso, preoccupandomi, senza invece pensare che la sfortuna sarà delle persone che incontrerà che avranno alla fine solo delusione e dolore? Non mi sento più capace di distinguere le cose ed i colori. Vedo il marcio ovunque e in sostanza tutto questo è per chiederle una cosa, Tutte le persone ed i rapporti d'amore sono così, ci si tradisce ed alla fine si deve accettare per stare insieme? Continuiamo a dormire nello stesso letto, aspettando il giorno del mio trasferimento, quasi come se niente fosse, ed io mi sento a volte peggio ed avolte meglio. Niente di questa storia è stato normale...nemmeno il lasciarsi.Sono molto confusa. Si può questo chiamare Amore? Grazie
No, questo non si può chiamare amore, e fortunatamente non tutte le storie d'amore vanno in un certo modo. Ma al di là di tale risposta ovvia, la invito a riflettere. Una riflessione che dovrebbe essere intrapresa da chiunque precipiti in simili relazioni: Perchè accetto simile relazione? E' veramente amore o passione? Rispondere a sè stessi su tale domande è il primo passo per uscire dal tunnel di relazioni distruttive. Cordiali saluti.
P.S.: Sono un psicologo a caccia di storie. Perchè come psicologo ritengo che leggere storie ed identificarsi in esse sia anche di riflessione, di sostegno ed in parte terapeutico.


Perchè accetto simile relazione?
La risposta è perchè mi rendeva felice, non vedevo certe sfumature o forse non volevo vederle.Mi sembrava buono ed avevo bisogno di credere che esistesse anche per me un po' di felicità, che qualcuno mi potesse AMARE, me per come sono, per la felicità che posso dare. E mi sembrava così.Mi sentivo protetta dal mondo con lui, che niente potesse succedere, che il mondo non potesse farmi del male, lui stava ad ascoltarmi. Forse non mi rendevo conto che quello da cui dovevo proteggermi era lui. Se avesse visto i suoi occhi mentre mi diceva quanto mi amava.Lui mi ha sempre accusata di chiamare amore solo quello che io intendevo amore e non il suo. E forse è per questo che mi sono posta tante domande. Ho paura.La sua indifferenza per la fine della storia è sconcentante, da parte sua quasi che non fosse successo niente. Io per prima ho capito che questo aveva solo un nome "relazione autodistruttiva". Lascierò questa casa a breve, e spero solo di dimenticare più in fretta possibile e di recuperare quella fiducia che mi permetterà di amare ancora qualcuno.
Non voglio vederlo mai più, e questo è ancora più doloroso.

P.S.: Grazie...si ha ragione, parlarne e riflettere su altre esperienze è terapeutico.Saluti

PRINCIPE AZZURRO

Angelica76 N° di riferimento: 325793834 Età: 30 Come si può cominciare una storia clandestina (sono sposata) con un uomo che sembra il principe azzurro e, continuarla anche quando ci si rende conto che di azzurro non ha proprio nulla??!!...dopo tre mesi di amore o innamoramento senza una parola lui sparisce.Poi torna e risparisce e torna di nuovo...accusando me di essere distaccata di trascurarlo...forse pensava che lo avrei idolatrato, ma io ho un carattere molto forte che oggi pomeriggio dopo 1anno e mezzo mi ha portata, dopo la sua ennesima sparizione, a scrivergli ADDIO!Mi mancherà? Non lo so, so solo che ho giustificato e nascosto ai miei occhi cose molto palesi..come posso smettere di pensare a lui e alla passione che sempre e ripeto sempre ci ha legati e uniti..io non ho mai parlato a lui di amore...LUI SEMPRE e poi si rimangiava tutto!!E nonostante ciò continuo a desiderarlo e so e che si rifarà vivo! La prego se è possibile di darmi qualche suggerimento..mi sto riprendendo ma sono delusa e confusa!
In nome di una concezione sbagliata dell'amore e della passione, si sopporta ciò che lei ha descritto e molto di più. Se vuole uscirne è necessario che sia innanzitutto consapevole che la sua relazione è tutto, fuorchè amore. Perchè l'amore per quanto possa essere "clandestino" è pur sempre reciprocità e rispetto. Ammetta, dunque, con lei stessa che è solo dipendente ed inizi il cammino di recupero. Saluti.

PERSECUZIONE

marta N° di riferimento: 106461368 Età: 49 Mio marito ha avuto una relazione, che si è protratta nel tempo, per le minacce di suicidio dell'amante e del suo costante ricatto di "far esplodere la bomba" come diceva. Ha così deciso lui di raccontarmi tutto e di porre fine alla relazione,ma son cominciati gli appostamenti sotto casa,gli inseguimenti a piedi e in macchina, nei quali ha anche coinvolto le nipotine, addirittura spingendo il passeggino in mezzo alla strada perchè lui fermasse la macchina,le continue telefonate al cellulare e sul posto di lavoro,il coinvolgimento di altre persone che convinceva a fissare appuntamenti ai quali si sarebbe presentata lei. Non riuscendo a contattarlo ha telefonato ai miei datori di lavoro spacciandosi per un'ispettrice che avrebbe dovuto effettuare una visita fiscale e cercando di ottenere notizie personali su di me, in poche parole ha cercato di provocare la mia reazione (anche perchè si è fatta riconoscere usando il suo numero telefonico) ed io ci sono cascata, per arrivare a mio marito.Io l'ho chiamata per dirgli che non si doveva permettere di... e lei non aspettava altro perche me la son trovata sotto casa a giurarmic he non era stata lei, mentre allungava il collo per cercare mio marito, voleva continuare la discussione all'infinito,dicendo una bugia dietro l'altra anche di fronte all'evidenza dei fatti, come la chiamata fatta col suo numero telefonico, tanto che ho perso la pazienza e l'ho spinta dentro la macchina con un pò di energia tanto che ha sbattuto il naso contro il montante della macchina ed ha cominciato a perdere sangue. Ma anzichè mostrare dolore o cercare di tamponare il sangue ha preso subito il telefono "..adesso chiamo i carabinieri, l'ambulanza, finisci in galera..." Son venuti i figli e se l'hanno portata via. Da allora son passati quasi nove mesi e pensavo che si fosse rassegnata anche se non ha mai smesso di chiamare se pur con meno insistenza. Da una settimana circa son ricominciate le chiamate anche al telefono di casa, chiamate continue anche di notte, e messaggi strazianti di sangue e lacrime come se la loro relazione fosse finita ieri e non anni fa, la figlia ha detto che non può farci niente e che del resto anche mio marito la chiama per invitarla a uscire in compagnia addirittura della nipotina...e che probabilmente è mio marito ad avere problemi psicologici. Fino ad adesso su consiglio di una terapista alla quale a suo tempo ci eravamo rivolti perchè ci aiutasse abbiamo evitato la denuncia, perchè a suo dire anche la denuncia per queste persone è continuare comunque la relazione. Ma a questo punto? La ringrazio per i consigli che vorrà darmi. Marta.
La sua è una situazione tipicamente "pirandelliana" dove ognuno pretende di avere le sue ragioni e vede la realtà dal suo punto di vista. Ed allo stesso tempo tutti sono vittime e carnefici allo stesso tempo. Ritengo che se la situazione è quella da lei delineata, un intervento esterno, di qualsiasi tipo, potrebbe aiutare a sbloccare il tutto. Cordiali saluti.

domenica, giugno 04, 2006

FINE DOPO 12 ANNI


Tonix N° di riferimento: 25148955 Età: 31 Voglio ringraziare anticipatamente per il tempo che verrà dedicato alla lettura della mia richiesta.Ho un pò più di 31 anni ed ho avuto una relazione con una ragazza ormai donna per quasi 12 anni. All'inizio della nostra storia eravamo poco più che bambini e non avrei scommesso una lira (all'epoca non c'era l'euro) sulla durata della nostra relazione. Il tempo ci ha fatto condividere praticamente tutti i traguardi insieme, fino a prendere la decisione di acquistare casa e pensare ad un futuro in comune. Poi, circa 9-10 mesi fà è venuto meno il dialogo e nellac oppia ci si confrontava sempre più di rado. Ciò ha portato Lei a prendere la decisione di rompere la nostra relazione, palesando uno stato confusionale sui suoi sentimenti verso di me. Mi aspettavo che nella nostra storia fosse necessario uno scossone, ma non con questo epilogo così doloroso!! Sicuramente la nostra relazione ha conosciuto diversi problemi, 12 anni son tanti, ma finchè c'è stata la volontà questi sono stati sempre superati. Quel che mi logora dentro, deriva dall'aver scoperto, leggendo alcune sue mail, che lei aveva iniziato una nuova frequentazione con un'altro uomo, cosa da lei sempre negata nel corso dei nostri colloqui chiarificatori... Questa constatazione mi ha reso profondamente instabile.... Infatti, mi trovo ad attraversare un periodo di forte rabbia per Lei ed il suo comportamento che ritengo privo di rispetto e di lealtà nei mie riguardi, xè lasciando perdere il sentimento,anche se non nego che mi diaspice che sia tutto finito, posso capire che la vita ci possa portare ad innamorarci di un'altra persona, ciò sarebbe potuto succedere anche a me..., però al rispetto reciproco ed alla lealtà ho sempre creduto! La conseguenza di tale situazione è altalenare momenti di apatia,rabbia e voglia di vendetta. A destare la mia preoccupazione è la mancanza di fiducia nell'instaurare un nuovo rapporto, e nella difficoltà di ritenermi capace di vivere un nuovo amore con un'altra donna.Come potrei mai essere fiducioso verso una nuova persona se la persona con cui ho vissuto intensamente12 anni si è poi dimostrata inaffidabile? Mi piacerebbe sapere come poter affrontare questa situazione emotiva. Grazie di nuovo.
Il dolore e la rabbia la portano a dubitare di tutto e di tutti. Ma cerchi anche di capire che la crisi della sua ex potrebbe essere più profonda e lontana nel tempo. La circostanza che la relazione durasse da 12 anni avrebbe potuta portare la sua ex a cercare di nasconderle una relazione, che forse pensava passeggera. Ciò spiegherebbe la sua mancanza di "lealtà". Ma come da sua ammissione, poteva capitare anche a lei ciò che è successo alla sua compagna. In amore nulla è "eterno". Possono finire anche le relazioni più consolidate e felici, semplicemente perchè uno dei due s'innamora di un altro o perchè scopre di provare solo affetto. Ecco perchè io insisto nel ribadire che è sbagliato considerare l'altro la nostra "metà". E l'aforisma d'Ovidio "Non posso vivere nè con tè, nè senza di te" và capovolto nel "Posso vivere sia con tè, che senza di tè". Affronti la situazione con la consapevolezza, dolorosa ma necessaria, di quanto le ho detto. Cordiali saluti.

AFFETTO

ale N° di riferimento: 343647014 Età: 23 La mia ragazza mi ha lasciato. Non sto più molto bene. Eravamo fidanzati da quattro anni e mezzo. A dicembre le è morto il padre, dopo qualche mese anche lo zio. Lei dice che dopo un periodo di dolore ora vuole ricominciare a vivere lasciandosi dietro il passato. E purtroppo ha classificato anche me come "suo passato". Mi dice contemporaneamente che non mi vuole più e che ha bisogno di un periodo (quest\'estate) di distaccamento. Apparentemente potrebbe sembrare confusa, ma quando le parlo invece sembra molto determinata.Io non riesco a staccarmi da lei. Soltanto un annetto fa diceva che mi avrebbesposato. Ultimamente è vero che i rapporti fra noi si erano raffreddati, leiera sempre nervosa, ma io credevo che fosse soltanto un momento di passaggiocausato dalla morte di suo padre e di suo zio, e allora lasciavo correrecercando di starle vicino senza preoccuparmi troppo del suo nervosismo. Inveceora mi dice che non vuole nessuno intorno (anche se non sò perchè ma sono convinto che lei voglia cercare qualcun altro). Io sono distrutto, mi sembra di stare perdendo la cosa più bella che abbia mai avuto. Non capisco se è vero che poi dopo l'estate tornerà, o se invece il suo affetto per me è scomparso.La ringrazio molto per l'attenzione, dottore.
La sua ragazza, mi sembra, che sia stata fin troppo, chiara e decisa. Probabilmente, la fine erà già preannunciata prima di certi eventi, che hanno portato solo una maggiore consapevolezza. Lei parla appunto di "affetto" e non di amore, nella parte finale della sua email. E si ricordi la cosa più bella della vita è l'amore, non narcistico, per sè stessi. Il tempo aiuterà a gauarirla. Saluti

PRETESTI

melissa N° di riferimento: 155509026 Età: 25 Sono una ragazza di 25 anni,Da quasi un anno avevo un rapporto con un ragazzo che è stato esasperante sin dall'inizio.Dopo un mese di frequentazione mi ha confessato che era ancora insieme ad una ragazza con la quale era findanzato da 6 anni io inizialmente ho lasciato perdere ma lui è tornato da me..Abbiamo iniziato a vederci in maniera sempre più assidua ma uscivamo come una coppia molto raramente ci vedevamo più che altro la sera stavamo a casa la maggior parte delle volte..Una sera dopo qualke mese che ci vedevamo ho scoperto l\'ex a casa sua e l\'ho perdonato...Poi ancora il mese scorso l\'ho sorpreso al telefono con lei anche se da quel che dice lui parlavano del passato (solo che lui aveva gli occhi lucidi)Poi ho deciso di staccarmi e lui è tornato dopo 1 settimana io ovviamente l\'ho perdonato..In questa settimana ha continuato ad avere attegiamenti del tipo chedimenticava di chiamarmi e cose simili...Io a quel punto ho deciso di lasciarlo stare,e nel frattempo ho conosciuto 1 ragazzo dolce,che mi riempiva di attenzioni.Purtroppo un po presa dallo sconforto un po per il bramante desiderio di voltare pagina l\'ho baciato.Dopo due giorni il mio ex è tornato dicendo che mi amava alla follia che voleva solo me e che era pronto a darmi il rapporto che sognavo..Al che logorata dal senso di colpa il giorno stesso gliel\'ho detto.Per i primi 3 giorni dopo la mia confessione vedendomi disperata mi è statoaccanto abbiamo fatto l\'amore etc..Poi dopo 1 po\' mi ha detto che dovevamo smettere di vederciche era sbagliato e che ciò che ho fatto non lo potrà mai dimenticare..Ora mi sento logorata non penso ad altro sono uno straccio non dormo non riesco a fare niente lo assillo lo chiamo e lui continua a dirmi che devo capire che è finitaIo non riesco a rassegnarmi e il dubbio che lui possa realmente non volermi più non mi fa vivere..Non riesco a smettere di cercarlo è assurdo..Secondo lei riuscirà a perdonarmi?Si può chiudere una storia d\'amore solo per un bacio per lo più mentre noneravamo assieme?? E\' davvero questo il prezzo da pagare per avergli detto la verità???
La "verità" ha forse solo anticipato la fine della relazione. Quando si ama, a volte, si arriva a perdonare l'imperdonabile, figuriamoci se non si perdona qualche bacio. Pensa a superare la fine dell'amore senza colpevolizzarti. Saluti