macolita N° di riferimento: 738588581 Età: 35 Salve! no sò a chi sto scrivendo o chi legge quello che ho dentro, sò solo che conosco questo stato d'animo da tempo e che in maniera diversa, ciclicamente ritorna. Sento e vedo come la mia vita sia un passaggio d'aiuto per le persone che amo e che poi in forme diverse mi lasciano (arrivo a farlo io per esasperazione) o perchè sono violente o perchè trovano altre soluzioni con altre donne...ma comunque abbandonata! "Arrivano" nella mia vita distrutti dalla loro e io senza volerlo ci cado dentro e aiuto a dismisura...penso che quello è amore ma è un lento succhiare fatto di immagini che vengono dal legame con mio padre...e che mi portano con il tempo al solito vuoto dell'abbandono! Non è la sola storia e tanto meno l'unica, ma sono stanca sia di capire da dove nasce tutto questo, sia di credere che le cose possano cambiare per la mia esistenza. Ho una buona percezione dei miei processi mentali del perchè arrivano persone così ma poi arrivo ugualmente a farmi travolgere e a farmi mangiare del tutto! Non ho bisogno di capire che dietro a questo c'è l'abbandono o il vissuto infantile perchè ho fatto percorsi di anni e sono sempre stata in grado divedere da vicino i miei mostri di "bambina abbandonata", vorrei solo capire come posso intervenire con i retaggi nel mio cervello per non impazzire e per non cercare di riuscire a fare quell'atto che secondo mè è più dotato di coraggio che altro.Si chiama cognitivista? comportamentale?...non sò a chi credere! Questi guru dell'anima sanno poi cosa c'è nel dolore umano? Cosa e chi può aiutare la mia anima ad aver fiducia nel futuro che le cose possano essere diverse anche per mè...perchè io non ci credo più e vorrei solo morire che pensare ancora un'altro presente così! Ho 35 anni e sono davvero stanca e a pezzi.
Non metto in dubbio che lei abbia fatto tutti i "percorsi interiori" possibili e immaginabili, oltre ad aver indagato le cause passate e profonde di tutto ciò. Ma ho l'impressione che quest'analisi o sia stata fatta male o sia stata un mero esercizio intellettuale. E' mancata forse l'"agire", cioè il tentare di cambiare anche effettivamente qualche suo comportamento, oltre l'analisi e la presa di consapevolezza. Ma cambiare i propri copioni comportamentali è l'impresa più difficile che ci sia, ma la più necessaria per la propria "guarigione". Se non fà ciò non le basteranno tutti i "gurù" dell'anima di questo mondo e si sentirà sempre più stanca ed a pezzi. La saluto con un'aforisma che spero le potrà essere utile.
" Non smetteremo mai di esplorare, e alla fine di tutto il nostro esplorare ritorneremo al punto da cui siamo partiti e conosceremo quel posto per la prima volta." (T.S. Eliot)
Nessun commento:
Posta un commento