mercoledì, febbraio 13, 2008

COMPRIMARIA NEL CUORE E NELLA MENTE

Myriam Età: 34 Gent.le Dott. Cavaliere, frequento e mi mantengo in contatto assiduo quando nno è possibile vederci con un ragazzo mio coetaneo. ci siamo conosciuti circa 9 mesi fa e lui mi ha manifestato subito interesse. all'inizio non ero molto coinvolta, ma conoscendolo meglio mi sono sentita molto vicina a lui, anche se a questo sentimento, sia per i rari momenti che trascorriamo insieme sia per i problemi che sono intervenuti dopo alcuni mesi e che me ne hanno rivelato la parte più fragile e problematica non sento di poter dare il nome di innamoramento. sono sicurametne affezionata a questa persona, che in passato, alla morte del padre, dopo una lunga e penosa malattia, ha sofferto di attacchi di panico e che da qualche mese di trova coinvolto in una forma di aiuto non meglio specificata alla sua ex ragazza. Da quanto ho capito,avendomi lui detto molto poco a riguardo e ripetuto più di una volta che me ne avrebbe parlato compiutamente una volta risolta la questione, questa ragazza ha un qualche problema di salute di natura prevalentemente psicologica. considerato che il mio amico solo a luglio scorso ha avuto un'altra crisi d'ansia che lo ha portato a scomparire per tre settimane, staccando per una il cellulare e poi ricomparendo senza dare speigazioni o nulla, e che ha egli stesso dichiarato che non riesce comunque ad essere d'aiuto a questa persona,ma che tuttavia si trova a vviere strascichi penosi della propria vitapersonale passata, da cui nno riesce ad uscire, tanto che a volte si deprime incasa e non esce nel weekend, non so cosa fare e sto valutando seriamente ladecisione di distaccarmene, dopo aver tentato di dargli tempo, e nonostantealcuni passi compiuti da parte sua. continua a ripetermi di volermi bene e diessermi attaccato sul serio, ma io nno riesco a percepire nè dalle sue parolenè dal suo comportamento a dir poco altalenante un sentimento maturo nei mieiconfronti. Mi sembra in primo luogo una persona che non ha risoltocompletamente i suoi passati fallimenti ed esperienze e che comunque impiegamolto tempo per ammortizzarle. In secondo luogo, non credo si possa essereeffettivamente di aiuto a qualcuno se si hanno dei problemi ancora darisolvere. Infine, non ci ha pensato un attimo ad aiutare questa persona. E sela\'iuto verso qualcuno cui siamo stati legati è naturale e per certi versilegittimo, la natura del supporto e del sostegno che credo lui possa dare inuna tale situazione e il fatto che comunque mi sembra farsi ricoinvolgere dallasituazione, se nno dalla persona, tanto da esser chiamato in soccorso per ognisua necessità mi pongono davanti ad un bivio. Mi trovo di fronte a unapersonalità fragile che succhia da me energie, ma mi dà poco e che oltretutto,da quando è emersa questa problematica, ossai da qualche mese, non è statomolto chiaro con me, lasciandomi intuire qualcosa di cui mi ha parlato solo permezze frasi. Non credo che questo interesse pur forte che provo e che lui dicedi provare per me ( ma che vedo carente nei presupposti e difficile nelleprospettive) possa evolvere in un sentimento stabile e paritario. Attaccarsi aqualcuno non è sinonimo di volergli bene in modo adulto. Oltretutto, la sua excontinua a rivolgergli pressanti richieste di attenzione e di disponibilità. Midispiace staccarmi da una persona, cui sono comunque affezionata, ma credo chequesta persona, almeno per il momento non possa essere la persona per me esorpattutto non sia capace di stare con me al cento per cento. e come ebbe adire Golda Meir, meglio nonna a tempo pieno che ministro a metà.Preferisco coinvolgermi con persone che hanno mente e cuore sgombri, piuttosto che fare la comprimaria nel cuore e nella mente un po' affollate di questo mio pur affezionato amico.Vorrei un suo parere in merito.Cordialità

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