lunedì, febbraio 27, 2006

ESSERE LASCIATA A 50 ANNI

Il mio problema è complicatissimo, perchè oltre a una storia d'amore intensissima durata 15 anni, ho in comune con il mio ex compagno anche una fiorente attività professionale, che rischia di tracollare per la situazione conflittuale in atto. Quindi, oltre ad essere disperata a livello di cuore, lo sono anche per il lavoro, perchè per quanto io cerchi di essere più calma e professionale possibile, lui cerca ogni scusa per attaccarmi e far scoppiare delle risse in ufficio che mi lasciano esausta. Mi sono nel frattempo ammalata ed ho subito due interventi chirurgici in breve tempo. Lui mi è stato vicino fino ad un paio di mesi fa e poi improvisamente ha trovato un'altra, vuole lasciare il lavoro ed aprire un ristorante con lei. E' chiaro che mi attacca perchè si sente talmente in difetto nei miei confronti che il solo vedermi gli scatena delle reazioni violente. Io a volte riesco a riportare la calma con l'indifferenza o con la gentilezza, ma non sempre mi riesce, per cui quando esplodo, lei può immaginare cosa succede! I nostri collaboratori se ne sono andati tutti perchè non ne potevano più. Siamo solo noi due in ufficio ed io mi sento un ostaggio. Cosa posso fare? Ho 48 anni, lui ne ha 52, abbiamo figli grandi avuti da precedenti matrimoni, qui si rischia di mandare all'aria le vite di tutti quanti anche economicamente. I nostri amici mi danno tutti ragione, ma non mi basta sentirmi dire "poverina, lui è una carogna". Sono stanchissima, non dormo bene da tempo immemorabile, mangio ancor meno e piango appena nessuno mi vede. A trent'anni se ne esce abbastanza facilemente, a quasi 50, è una tragedia. Grazie della sua attenzione
Potrei essere d'accordo con lei sul fatto che un disocrso è a 30 anni ed un altro a 50. Ma sul resto della sua email ho qualche perplessità. Innanzitutto sono perplesso sul fatto che lui ci sia innamorato improvvisamente di un altra. Ipotizzo che la storia risaliva a prima della sua operazione, e lui per sensi di colpa per il suo stato fisico non lo ha rivelato. Circa l'attività economica che avete insieme, sono del parere che se è finita la relazione, è meglio per entrambi che finisca qualsiasi altro tipo di relazione. Mi rendo conto che per lei è tutto estremamente doloroso ed insormontabile, ma allo stesso tempo deve prendere coscienza dell'ineluttabilità del tutto. Solo dopo che avrà maturato la convinzione che non c'è più niente da fare ed avrà toccato il fondo, potrà iniziare un lento percorso di risalita. E l'età è relativa. Nella mia attività professionale ho visto persone di 30 anni invecchiare nell'attesa di chi sà che cosa, contando sulla loro giovane età. Ed ho visto persone di 50 rifarsi una vita, quanto tutto sembrava destinato ad un inesorabile declino. Rimango a sua disposizione Cordiali saluti. Dott. Roberto Cavaliere
La ringrazio per ciò che mi ha risposto, e le posso assicurare che la relazione è fresca degli ultimi tre o quattro mesi, di questo sono sicurissima. Il problema del lavoro invece è più complesso, perchè è praticamente impossibile sciogliere la società e fare altro, per una serie di motivi che non sto qui a spiegare, non voglio dilungarmi, ma le assicuro che è così. Il problema è che lui (che secondo me è in fore depressione), malgrado io tenti in tutti i modi di mantenere i rapporti più corretti e sereni possibile, ora che comincia a sentirmi un po' meglio (non molto, ma è già qualcosa), lui dicevo è sempre più aggressivo, distratto e cerca ogni pretesto per attaccare per primo. Inoltre mi controlla perchè è convinto che io abbia già una relazione con un altro. Vede bene che forse dei due il più disturbato a livello di testa è lui, ho tentato di mandarlo dal medico, ma non mi ascolta. Io sono disturbatissima a livello di cuore, purtroppo... La ringrazio della sua risposta, sono passati diversi giorni, ma ho voluto risponderle ora che mi sento un po' più forte.
Mi fà piacere constatare che stà leggermente meglio. Spero solo che questo leggero miglioramento non sia dovuto a qualche esile speranza che lui ha potuto accendere in lei. In questo caso, mi scusi, non ci troviamo di fronte ad un miglioramento. I suoi stati d'animo devono dipendere il meno possibile da lui. Cordiali saluti.

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