domenica, agosto 27, 2006

FALSE PROMESSE

Lara N° di riferimento: 219750934 Età: 32 Buongiorno dottore, ho scoperto da poco questo sito girando a caso in cerca di qualcosa a cui appoggiare il dolore che mi tortura, e qui ho trovato quello che cercavo. Mi sono accorta che la mia storia è una fotocopia di mille altre, che il susseguirsi di quello che mi è successo ha una linea comune. Adesso, leggendo le varie testimonianze, mi accorgo che il suo rimandare, le sue promesse mai mantenute, in generale il suo comportamento non è mai stato nemmeno originale. Ho una relazione con un uomo sposato, relazione che continua da più di un anno. Non so nemmeno come ci sono finita, all'inizio ho lottato contro questa relazione, sapevo che non era corretta, che non era quello di cui avevo bisogno, cioè di una persona accanto, di una famiglia, di figli. Ma lui un po' per volta, con molta dolcezza, con la sua ottima loquacità sua dote principale, mi ha convinto avrebbe risolto la sua posizione, e avremmo potuto condividere i miei sogni che sembrava fossero anche i suoi. "Ti chiedo solo di aver pazienza" mi ha detto, non immaginavo il vero significato di questa frase. Io gli ho creduto, credevo che tutto fosse vero,
perchè quando siamo assieme stiamo così bene, lui mi ama...io lo amo, dormiamo abbracciati parliamo del nostro futuro, condividiamo i sogni, la passione è travolgente. Ed è lui che più di tutto sottolinea queste cose, io cerco sempre di stare un po' attenta, ma ormai ero già in trappola. Poi cominciano a
passare i mesi, le sue prime scadenze cadono nell'aria, ma ne ha subito pronte
altre. Io cerco di capirlo, immagino che non è facile neanche per lui. Ma il
dolore comincia a non farmi dormire la notte, la rabbia ribolle sempre più
forte nelle giornate passate da sola mentre lui sta con la famiglia, mi sembra
di impazzire. Io comincio ad essere sempre più disperata, non so dove sbattere
la testa, la situazione mi è insopportabile, comincio a sentire la presa in
giro. Lui è sempre più raggiante e solare, la sua allegria mi irrita, nascondo
a lui per un po' la mia tortura poi cedo, gli grido il mio dolore e chiedo
aiuto proprio a lui. Lui cade dalle nuvole, non capisce cosa mi manca, pensava
che il suo amore bastasse a colmare tutto il mio vuoto, in fondo l'unica cosa
che mi aveva chiesto è di aver pazienza. Sopporto ancora, a sentir parlare lui
sembra sempre che la separazione debba avvenire domani, ma domani è di nuovo
domani. Così passano i giorni e quindi i mesi e niente cambia. Io penso di
vivere in un incubo, comincio a perdere interesse per tutto, passo giornate
intere a letto, piango in continuazione, niente mi smuove nessuno mi può
parlare. Lui continua allegramente a fare la sua doppia vita, continua a
parlare del nostro futuro, io non gli credo, mi sento apatica, ma non riesco ad
uscire. E' lui la persona con cui vorrei dividere la mia vita, lo amo, diviene
il mio unico pensiero. Adesso, dopo che mi ha detto che con sua moglie stanno
parlando di separazione, sono andati in vacanza assieme. Adesso, io ho deciso
di chiudere, gli ho mandato un messaggio pieno di odio, lui non si è fatto
sentire, non ha detto niente ed è partito. Sono passati solo tre giorni, certo
che si sta male, oggi mi sono decisa anche a scriverle, anche forse solo per
sfogo. La moglie non sa niente di questa relazione, qualche volta ho una gran
voglia di farle saper tutto, ma poi penso che non sono una persona vendicativa,
e non posso cadere così in basso. Non so se ce la farò, anche perchè di fronte
a lui crollo, e purtroppo lavoriamo assieme, quindi non posso avere un distacco
totale come lei consiglia. Ma ho tanta voglia di tornare a vivere, di riavere
le mie speranze e le mie giornate. Le testimonianze nel sito mi hanno fatto
bene, ho visto che non sono sola. Ma ho letto di donne che sono andate avanti
così per anni, io non lo voglio fare! Spero tanto di avere la forza questa
volta. Non ho mai avuto problemi in famiglia, che anzi è il mio punto di forza,
e ho bellissimi ricordi della mia infanzia. Grazie.

Grazie a lei per l’ennesima, purtroppo, dolorosa testimonianza in tal senso. Non ho niente da aggiungere se non quella di usare la sua famiglia come risorsa affettiva per un distacco da lui. Il lavoro non aiuta il distacco, ma neanche deve rappresentare un pretesto per ricadere. Le consiglio, casomai non l’avesse fatto di leggere la seguente testimonianza:
http://maldamore.blogspot.com/2006/04/dipendenza-senza-fine.html.
Cordiali saluti.

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