Lucia Età: 42 Ho 42 anni, due figli e sto affrontando una separazione giudiziale. Cinque anni fa in un matrimonio già in crisi da tempo ho iniziato una storia con un collega: tre anni di follia e come diceva lui di amore vero. Poi la paura di essere scoperta, di passare male davanti ai miei figli ed infondo la speranza di recuperare il matrimonio. Tronco tutto, ma in testa ho solo lui che non si rassegna, che soffre, che mi implora di ripartire. Lui si separa ed io pochi mesi dopo. Ricominciamo ma lui sembra un'altra persona, scopro che nell'ultimo anno ha avuto storie di sesso e poi che ha appena iniziato a frequentare una ragazza 15 anni più giovane di lui. Si giustifica dicendo che per ora non vuole storie impegnative e che con me dovrebbe riaprire una ferita che è forse riuscito a riemarginare. Così mi liquida dicendomi che mi cercherà quando e se avrà voglia di cominciare un rapporto serio. Non mi ha più chiamata nemmeno per sapere come sto e mi sembra impossibile che si possa annullare completamente tutto quello che c'è stato fra di noi. Mi manca l'aria, mi sembra di non poter riuscire a pensare a nessun altro ed ho la sensazione di aver davanti una vita in attesa di lui. Tutto me lo fa tornare in mente e non riesco a darmi pace: se non avessi chiuso la storia due anni fa sarei ancora con lui? Mi cercherà ancora? Mi pensa qualche volta? E' possibile che mi abbia completamente dimenticata con tutto quello che ha detto e fatto inquesti anni? Dopo un matrimonio orrendo e quest'altro fallimento riuscirò a ritrovare un equilibrio accanto ad un'altra persona o continuerò a piangere per il resto dei miei giorni con il rimpianto di aver buttato via l'unica persona che mi interessava?
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