giovedì, ottobre 04, 2007

NON CREDO CHE NE' USCIRO' MAI

Lui l'ho conosciuto dopo la fine di un rapporto di 5 anni, dopo appena 6 mesi da questa fine voluta da me. non riuscivo a stare senza un uomo... in realtà, pensandoci, è da quando avevo 17 anni (oggi 29) che non sono mai stata senza un uomo.dal rapporto precedente uscivo distrutta, umiliata, sfiduciata sulla mia persona. avevo subito un non-amore lungo 5 anni sentendomi ringraziare ogni giorno per lo stupendo modo d'amare incondizionato che avevo: sempre presente,piena di perdono, nessun rancore, nessuna pretesa... a pensarci bene quasi senza chiedere di essere amata, soltanto avere l'opportunità di tribolare per il dolore svuotandomi di tutto quell'ingombrante sentimento... poterlo riversare su qualcuno con l'illusione di fare la cosa giusta. forse qualcosa sarebbe tornato indietro un giorno... ma in 5 anni niente. fu un barlume di lucidità l'attimo in cui chiusi il rapporto, mi sbalordì piuttosto la freddezza improvvisa: il giorno prima avrei ammazzato per lui (subivo offese, lunaticità, assenze, egoismi vari, scatti d'ira, giustificavo tutto dicendo che ero io poco intellettualmente stimolante, lui aveva scelto addirittura me e io dovevo essergli grata senza chiedere niente), il giorno dopo lui non era più nulla, quasi non mi servisse più a nulla, quasi non mi potesse più servire ad andare più in basso di quanto ero. non ho mai avuto un rimpianto. quindi dopo pochi mesi di astinenza cercai un altro uomo, un mio collega, il mio compagno attuale. all'inizio pensai di rifarmi di tutto lo schifo subito e m'illusi che ci stavo riuscendo... lui era premuroso e presente, fino a quando non scoprì che certi atteggiamenti euforici erano dovuti al fatto che facesse uso sporadico di stupefacenti... al dire il vero non fu una scoperta, me lo disse apertamente e disse che se per me era un problema potevamo anche finire di vederci. per me era un problema, un grosso problema ma rimasi lì, sul sedile di fianco al suo, immaginando come avrei fatto senza di lui (che non era lui) a vivere... pensieri assurdi dopo solo due mesi no? no, non per me allora, non per me adesso credo, dal momento che rimango in questo rapporto destabilizzante da due anni, dove sono in continua competizione col suo sballo, dove conosco perfettamente il modo e il minuto preciso in cui mi mentirà e mi ferirà e pure ancora permetto che continui. 4 mesi fà m'ha chiesto di sposarlo. gl'ho detto di si, con la solita fiducia cieca... il bello è che da parte sua ci sono solo quelle belle parole di amore inconsistente senza che i fatti le accompagnino: di fatto non saprei con quali soldi pensiamo di costruire il nostro futuro insieme dal momento che tutti i soldi che potremmo mettere da parte vanno via per il suo 'divertimento'. senza quelle parole incosistenti e che io riconosco e maledico come tali, io non esisto... ne ho bisogno, più volte al giorno, h obisogno d'illudermi per poter sopportare quanto io sia capace ad illudermi. o forse per credere di essere come tutti, meritevole come tutti, normale insomma. non credo che ne uscirò mai... non da questo rapporto intendo (fa paura laleggerezza estrema del mio fatalismo al cospetto di tanti proggetti no?), da me stessa, da questo modo innaturale di usare gl'altri(non credo che sia un paradosso) per soddisfare il desiderio continuo d'amore, che ora lo so che non è amore.

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