giovedì, ottobre 04, 2007

NON HA PIU' SENSO VIVERE

paola Età: 50 Il mio mal d'amore,come per tutti,viene da lontano Mia madre è sempre stata malata (non fisicamente) Ho altre tre sorelle, abbiamo un anno di differenza l'una dall'altra, io sono la seconda,forse la più debole mentalmente, forse ho ereditato la malattia di madre. Sono andata a vivere da sola a 24 anni e per quegli anni non era molto "normale" .Ho iniziato a lavorare a 15 anni, studiato di sera, ho fatto tante cose nella vita, conosciuto tante persone . Ma la mancanza d'amore.. la paura...l'incapacità.. A 27 anni misono fatta del male, ero stata lasciata, sono incapace. A 31 ho conosciuto un uomo, ero innamorata veramente per la prima volta, sono rimasta subito incinta, ho deciso di tenere il bambino, lui è "rimasto" ma non mi rendevo conto della sua indifferenza Mi sono dedicata al cambio di casa, la gravidanza, il cambio di vita, il figlio,il lavoro ecc., la mia incapacità di fare la madre, l'assenza, indifferenza, i silenzi, del mio compagno. Sono iniziate subito le incomprensioni, le mie esigenze affettive, di relazione, che mio figlio avesse un padre presente, Io litigavo e lui silenzio o poche parole come coltellate. Prima che mio figlio compisse un anno aspettavo un altro bambino, lui mi ha detto che non mi voleva bene e voleva andare via. Sono andata ad abortire lontano per la vergogna e il dolore. Io litigavo e lui diceva che voleva andarsene ma non lo faceva. Io dicevo che bisognava cercare di recuperare, ero terrorizzata. Ai suoi silenzi e indifferenza reagivo con litigi e poi con piatti rotti, aggressioni.Sono molti anni che faccio colloqui Quando ho avuto il coraggio di dirgli di andarsene non l'ha più detto. La casa è sua e non eravamo sposati. Ho avuto il coraggio di andarmene io un pò di mesi fa. Cercavo di superare il muro che lui aveva costruito (è così con tutti) ho rinunciato.E' stato definito una persona anafettiva. Eravamo proprio una coppia orribile. Mio figlio ha vissuto le tensioni, anche i litigi, me ne sono sempre sentita in colpa. Mi sono sempre dedicata solo io a lui, non ha avuto un padre e quindi una madre molto presente, adesso ha 18 anni. Nella nuova casa doveva venire anche lui, si è sempre reso conto anche delle stranezze del padre, invece ha sempre rinviato.Mi accusa di avergli rovinato la vita (e il padre?)ecc. Sono diventata l'unica responsabile di tutti i suoi problemi, continua a vivere con il padre, che non gli fa domande, non fa il genitore e quindi non rompe. Sono stanca dei sensi di colpa, basta. Dieci anni fa ho lasciato il lavoro,con una piccola pensione ( adesso non mi basta neppure per l'affitto) Ero stanca, ero sola, la famiglia è sempre stata sulle mie spalle, pensavo che avrei avuto del tempo anche per me, magari studiare,una ltro lavoro, o altro. Invece a parte qualche corso ero prigioniera di me stessa,della situazione. Circa un anno fa ho deciso di separarmi, tra l'altro eravamo conviventi non sposati, avevo iniziato una cura antidepressiva.Quasi 20anni di depressione! Il mio medico di base mi dava un anti ansia dal quale sono ancora dipendente. Dopo la decisione ho iniziato a darmi da fare, ricerca dellavoro, di una casa, tante cose burocratiche da fare, a frequentare corsi di formazione. Adesso lavoro come interinale.Pochi soldi. Lui mi passa un fisso e vorrebbe mettere una scadenza (dopo 20 anni in cui ho fatto da madre e da padre come ho potuto e organizzato la vita della famiglia in tutto) Io non ho mai ambito a farmi mantenere, è umiliante. Ma la nuova vita mi aveva fatta tornare la donna di prima di conoscerlo, piena di iniziative, non mi abbatto, mi dò da fare, lavoro con tre agenzie interinali e la mia età non facilita, ma ero motivata. Adesso non ha più senso niente. Le accuse di mio figlio, il fatto che abita col padre (che non lo voleva) non è più un momento di passaggio, sono trascorsi dei mesi, e più gli chiedo spiegazioni più mi accusa di avergli rovinato la vita e che preferisce vivere da solo col padre che non lo stressa, cioè gli fa fare quello che vuole ed è sempre via per lavoro. Il rifiuto, leaccuse di mio figlio sono la cosa peggiore . Mi sento buttata via, ho rovinato la vita di tutti? Ho cercato di fare il meglio di quello che potevo,che ero capace. Che situazione assurda, orribile. La famiglia l'ho costruita io, mio figlio è una bella persona nonostante la situazione familiare, anzi proprio per questo l'avevo abituato a parlare, a confidarsi. Da più di un anno ha la ragazza. Adesso mi sento la pecora nera da tenere lontano, negativa, sporca. Non ha più senso vivere.

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