domenica, gennaio 09, 2011

L'ATTEGGIAMENTO DEL CONTROLLO

gizia Età: 47
Ho 47 anni, sposata da 21 anni con due figli di 19 e 15 anni. La mia storia fino a due anni fa è comune a tante altre. abbiamo costruito insieme tante cose, raggiungendo un discreto stato sociale. Lui calmo e razionale devoto alla famiglia e al conto in banca, io un pò più vivace, organizzatrice e programmata. lui affettuoso con me e i figli, sempre attento e premuroso, io più passionale ma di certo anche un pò più aggressiva rispetto a lui. la prima crisi inizia due anni fa, quando notai un certo distacco e indifferenza nei miei confronti e anche nei confronti dei figli. Ho cercato di parlarci per capire cosa stesse succedendo, ho insistito ma niente.Lui cominciava a sentirsi depresso, piangeva pr qualsiasi cosa, non aveva voglia di far nulla. A quel punto è venuto alla luce qualcosa di me che fino ad allora non avevo mai scoperto: il bestiale atteggiamento del "controllo". sono riuscita ad entrare nel dettaglio delle telefonate della sua scheda e ho notato un numero che si ripeteva giornalmente per almeno tre o quattro volte, ma che lui sistematicamente cancellava dall'elenco delle chiamate. Sono riuscita ad individuare le ultime tre cifre e quando chiamai rimasi stupita perche dall'altra parte mi rispose un uomo. Non avevo mai considerato questa possibilità, anche perchè la forte attrazione sessuale che c'è stata da sempre con mio marito non poteva farmi pensare che lui potesse avere uan distrazione per un uomo. Gliene parlai subito e lui i confessò che con questo ragazzo gay c'era stato solo un feeling intellettivo ma mai fisico. Non provava niente fisicamente ma parlare con lui lo faceva sentir bene e leggero. Andai da subito da una psicoterapeuta per farmi aiutare in questa vicenda, sola non sapevo da dove iniziare. Sono stati due anni lunghi e difficile ma allo stesso tempo costruttivi, almeno credevo, visto che lui pian piano era tornato presente e tranquillo. Tutto ciò fino a due mesi fa circa dove ho ricominciato a notare mio marito un pò strano e distaccato. Inevitabile la domanda "che succede", ma scontata la risposta "niente". A quel punto l'ansia e la paura ha fatto breccia sulla ragione ed è riaffiorata la bestia, ovvero l'atteggiamento del controllo........Ancora una nuova scoperta di un numero, diverso da quello di due anni prima, ma che costantemente chiamava e cancellava e la voce dall'altra parte era sempre quella di un uomo...Ho provato a parlargliene di nuovo, ma questa volta è scoppiato come una furia dicendo che lui aveva bisogno di libertà, sentiva stretto il matrimonio, non voleva più le responsabilità e da quella sera non è tornato più a casa. A chi cerca di parlarci dice che non mi vuole mai più vedere, mi sta descrivendo un mostro che l'ha soffocato e represso. Io non riesco a credere a tutto ciò, mi sento lacerata e non so che fare. Anzi ciò che devo fare forse lo so: non devo cercarlo......ma è tanto difficile, non dormo perchè i pensieri mi affollano la testa, non riesco a mangiare perchè il senso di vomito è più forte. Il pensiero è fisso e il tempo non passa mai. Aiutatemi

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