domenica, aprile 05, 2009

NON RIESCO A FARE A MENO DI LUI

gio Età: 27 Buongiorno, sono in balia di una persona...o meglio, sono in balia del mio rapporto con lei. Frequento un ragazzo (32 anni) da un anno e mezzo circa... Premetto che lui è cresciuto in una famiglia dove i ruoli sono sempre stati ben definiti, il padre che lavora e porta i soldi in casa, la madre che accudisce i figli e cucina... dove la femmina è femmina e deve badare alla casa e l'uomo porta i pantaloni; una famiglia completamente diversa dalla mia, dove invece entrambi igenitori lavorano e dove invece, forse è più forte il ruolo della madre nelle decisioni familiari, dove la nonna, che vive con noi si occupa della casa.. risultato, io sono cresciuta con l'idea di autorealizzazione professionale e poi familiare;con i miei ex ero io il deus ex machina del rapporto.. ero io a mancare di rispetto, sbagliando, a chi avevo vicino...il mio attuale ragazzo è sempre stato duro , abituato ad essere servito e riverito dalla madre e dalle ex..per la prima volta mi sono trovata ad avere a che fare con una persona che mi tenesse testa, fino ad arrivare ad umiliarmi aspettandolo ore sotto casa sua, aspettando che tornasse dalle serate con i suoi amici, dopo che mi aveva mollato (mi ha sempre mollato lui con cadenza bisettimanale) magari perchè non ero andata a prenderlo sul lavoro o magari perchè a cena con amici avevo parlato più con loro che con lui.. lui mi ha sempre rinfacciato che durante i primi mesi del rapporto io ero fantastica, mentre io stavo malissimo perchè lui dava di matto in continuazione, beveva e si arrabbiava con me, mentre io lo calmavo... poi ho pensato di meritare qualcosa di più e gli ho fatto capire che o si dava una calmata oppure io davo un taglio alla coppia..e apparentemente si è calmato... ma nonostante questo le liti hanno continuato a persistere, lui mi mollva ed io lo rincorrevo.. tutto questo ha generato in me una tale insicurezza nel rapporto da non riuscire a mantenere la promessa fatta: dopo un anno che stavamo insieme non sono andata a stare da lui (vive solo), rafforzata dal fatto che i miei lo odiassero per come mi aveva fatto stare male (sono arrivata a prendere il valium per stare calma con lui)... liti su liti anche per questo; lasciata milioni di volte per non aver tenuto fede alla promessa, non si rendeva conto che se non ero da lui era soprattutto per come mi trattava in ogni discussione, diventavo la sua sola da scarpe, ma io lo rincorrevo... per capire se era il malessere nel non avermi incasa a farlo reagire così ho deciso di andare da lui; ho resistito un mese, nel malessere che lui non fosse accettato dai miei; questo malessere l'ho rigettato su di lui fino a che mi ha detto vattene via da casa mia...me lo sono fatta dire tre volte poi ho fatto le valige.. ma non riuscivo a stargli lontana e dopo due giorni ero a chiedergli di tornare, il classico zerbino; quando ho fatto le valige per tornare da lui,i mei mi hanno proposto di conoscerlo ma di aspettare ancora un po' ad andare, mi avevano visto terrorizzata...non eropronta la prima volta e non ero pronta nemmeno la seconda..ma lui non era disposto ad aspettare..voleva una donna in casa... diceva di volere me, ma non mi mostrava rispetto, non voleva aspettare, piuttosto avrebbe rinunciato a me...l'ho tirata avanti finora, facendomi tornare un principio di bulimia (ne ho sofferto a 15 anni) perchè non volevo rinunciare a lui, gli ho chiesto di ricominciare, di aspettare...da quel momento abbiamo passato 10 gg stupendi, a natale mi ha regalato l'anello di fidanzamento ed il giorno dopo era tornato a chiedermi di stare da lui... era come se le mie parole cercassero di accontentarlo (gli ho detto che gli avrei dato un figlio se era quello che voleva), ma le mie azioni rivelassero i miei veri bisogni... vivere ancora con la mia famiglia, o piuttosto da sola cercando casa...lui non è disposto ad aspettare ed io non ho il coraggio di andare a stare da lui perchè sarebbe una lite continua, una vita fatta di privazioni, di negazioni dei miei bisogni...ma sembra che non riesca a fare a meno di lui nonostante mi faccia stare male.

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