Alessandro Buon giorno, sono un uomo di 54 anni. Vivo a Roma e sono gay. Avevo una storia d'amore meravigliosa con un ragazzo che, nonostante fosse molto più giovane di me, aveva fortemente voluto e creduto in questa relazione che durava da un anno. L'ho distrutta definitivamente poichè ho tradito la sua fiducia, il suo orgoglio e la mia credibilità in maniera squallida e vergognosa. Ha scoperto che ero iscritto ad un sito di incontri (in realtà lo ero dal 2004, cioè da prima di incontrarlo, ma non mi er mai cancellato). Già ai primi di settembre aveva trovato un sms di contatto con un altro raazzo sul mio cell e dopo la giusta rabbia mi aveva perdonato. Ma certamente era rimasto sospettoso. Ilsuo sospetto si è tradotto in amara realtà allorchè, pochi giorni fa, si è ricordato del messaggio che aveva letto ed è andato sul sito che aveva letto nell'sms, trovando il mio profilo con il messaggio che cercavo ragazzi (in particolare calciatori e militari). E' rimasto giustamente scioccato e mi ha teso un tranello al quale ho schifosamente accettato: ha creat un profilo finto, mi ha contattato, si è
detto interessato moltissimo a me e mi ha pressato per un incontro Sulle prime
ho rifiutato, dicendo che ero bsx, fidanzato e che convivevo con una donna.
Però gli ho mandato delle mie foto "intime". Mi ha ricontattato ed insistendo ha chiesto un solo incontro pr fare due chiacchiere. Purtroppo ho accettato e, al momento dell'incontro, mi è caduto il mondo addosso: era il mio ragazzo. Mi ha naturalmente e giustamente vomitato tutto il suo disgusto, il suo livore, la delusione, la rabbia. Mi ha dato del pervertito maiale, che sono la feccia del mondo e so di essermelo meritato. Non ho giustificazioni di sorta. Sono a pezzi. Chiaramente mi ha lasciato e mi ha detto ce l'ho fatto soffrire terribilmente ed è andato anche al pronto soccorso. Sono un verme schifoso, senza possibilità di giustificazione. E so che non tornerà mai più da me. Però volevo capire se c'è davvero qualcosa di marcio dentro di me o se il tutto è fatto in maniera voluta e quindi solo mia responsabilità. Premetto che non sono tanti anni che ho scoperto queste chat e che, prima di conoscere questo ragazzo le ho utilizzate tante volte, anche per ore continue, per conoscere ragazzi e per organizzare incontri. Era diventata come un'ossessione: non potevo farne a meno, mi dava soddisfazione mentale ed a volte anche fisica. Ho anche incontrato tante persone, ma spesso per una sola volta e non sempre per un
rapporto sessuale. Più che altro mi coinvolgeva molto il fatto diessere ricercato da ragazzi molto più giovani che volevano fare sesso con me. Questo mi appagava di per se e non avevo bisogno di altro. Le foto intime le avevo poi aggiunte per farmi "apprezzare" ancora di più. Da quando era nata questab relazione splendida la cosa mi aveva aiutato moltissimo a staccarmi da tale dipendenza e solo in rarissimi casi nei mesi seguenti avevo letto le mail con le quali venivo ancora ricercato da chi leggeva il profilo sul sito, senza però più rispondere. Poi il mio ragazz per motivi di lavoro e di famiglia si è dovuto assentare tra luglio ed agosto per un mese e mezzo. Una prova importante per tutti e due: la nostra prima vera lontananza: ma siamo riusciti a sentirci tutti i giorni ed eravamo felici di averla sopportata e superata. Ma lui purtroppo non sapeva che, stando io a casa spesso in quel periodo, mi sono di nuovo sentito attratto in maniera compulsiva dal pc e appena letta una mail con la quale venivo contattato dal ragazzo dell'sms ho ripreso a chattare sempre più assiduamente. Una vera dipendenza che aumentava giorno dopo giorno. Ho incontrato quel ragazzo pur non facendo nulla. Mi cresceva comunque il senso di colpa, ma il giorno dopo mi ritrovavo li sul pc. Dopo la prima scoperta e la prima rotura con il mio compagno, poi perdonatami, credevo di essere ritornato normale. Ma come il fumatore che riesce a smettere, se rimette per sbaglio in bocca una sigaretta, ripiomba nel vortice del fumo, o il drogato nella droga, io sono ridiventato succube della chat e del pc. Ed ho continuato ad entrare nel e mai come ora venivo contattato da una miriade di ragazzi giovani che volevano conoscermi ed avere rapporti con me. Fino alla conclusione che ho descritto sopra. E' chiaro che sono assolutamente responsabile del male che ho fatto al mio compagno, del mio comportamento squallido, vergognoso, senza giustificazione, che ha dstrutto quel rapporto unico e meraviglioso che non potrà mai più ritornare: la sua fiducia l'ho distrutta toalmente! Ora però vorrei sapere, dopo questa lunga esposizione: può essere che la mia sia una malattia mentale? Può essere che nonostante il mio impegno anche forte, io non riesca da solo a staccarmi da questa droga ricorrente della chat e del "rimorchio" virtuale. Le assicuro che per me il massimo dell'eccitazione e della soddisfazione consisteva nel conquistare, ma di incontr ne ho avuti solo due (considerato anche il finto ragazzo, cioè il mio compagno), ma senza assolutmente ricercare il rapporto fisico o sessuale, ma quale soddisfazione finale nel capire chi avevo davvero "conquistato", magari anche ferendo l'altra persona che sperava nel rapporto (come nel primo caso). Se questa è una "malattia", se c'è una terapia, sono disposto a tutto per dimostrare comunque al mio ex compagno che era qulcosa che andava anche oltre la mia forza di astensione da cioò. Che la lontananza e la solitudine mi aveva fato ricadere nel marciume, ma che per non ricadervi in futuro, sono disposto a tutto per uscirne definitivamente. Anche se so che questo non mi farà purtroppo recuperare la nostra meravigliosa storia d'amore, almeno vorrei avere la soddisfazione di dimostrargli, a posteriori, che ho davvero fatto di tutto per uscirne e che non sono un maiale pervertito, come lui mi ritiene.
Mi scusi Dott. Cavaliere per questa lunga mia, capisca il mio stato d'animo e la necessità di risollevarmi dal fango nel quale sono ormai sprofondato!
detto interessato moltissimo a me e mi ha pressato per un incontro Sulle prime
ho rifiutato, dicendo che ero bsx, fidanzato e che convivevo con una donna.
Però gli ho mandato delle mie foto "intime". Mi ha ricontattato ed insistendo ha chiesto un solo incontro pr fare due chiacchiere. Purtroppo ho accettato e, al momento dell'incontro, mi è caduto il mondo addosso: era il mio ragazzo. Mi ha naturalmente e giustamente vomitato tutto il suo disgusto, il suo livore, la delusione, la rabbia. Mi ha dato del pervertito maiale, che sono la feccia del mondo e so di essermelo meritato. Non ho giustificazioni di sorta. Sono a pezzi. Chiaramente mi ha lasciato e mi ha detto ce l'ho fatto soffrire terribilmente ed è andato anche al pronto soccorso. Sono un verme schifoso, senza possibilità di giustificazione. E so che non tornerà mai più da me. Però volevo capire se c'è davvero qualcosa di marcio dentro di me o se il tutto è fatto in maniera voluta e quindi solo mia responsabilità. Premetto che non sono tanti anni che ho scoperto queste chat e che, prima di conoscere questo ragazzo le ho utilizzate tante volte, anche per ore continue, per conoscere ragazzi e per organizzare incontri. Era diventata come un'ossessione: non potevo farne a meno, mi dava soddisfazione mentale ed a volte anche fisica. Ho anche incontrato tante persone, ma spesso per una sola volta e non sempre per un
rapporto sessuale. Più che altro mi coinvolgeva molto il fatto diessere ricercato da ragazzi molto più giovani che volevano fare sesso con me. Questo mi appagava di per se e non avevo bisogno di altro. Le foto intime le avevo poi aggiunte per farmi "apprezzare" ancora di più. Da quando era nata questab relazione splendida la cosa mi aveva aiutato moltissimo a staccarmi da tale dipendenza e solo in rarissimi casi nei mesi seguenti avevo letto le mail con le quali venivo ancora ricercato da chi leggeva il profilo sul sito, senza però più rispondere. Poi il mio ragazz per motivi di lavoro e di famiglia si è dovuto assentare tra luglio ed agosto per un mese e mezzo. Una prova importante per tutti e due: la nostra prima vera lontananza: ma siamo riusciti a sentirci tutti i giorni ed eravamo felici di averla sopportata e superata. Ma lui purtroppo non sapeva che, stando io a casa spesso in quel periodo, mi sono di nuovo sentito attratto in maniera compulsiva dal pc e appena letta una mail con la quale venivo contattato dal ragazzo dell'sms ho ripreso a chattare sempre più assiduamente. Una vera dipendenza che aumentava giorno dopo giorno. Ho incontrato quel ragazzo pur non facendo nulla. Mi cresceva comunque il senso di colpa, ma il giorno dopo mi ritrovavo li sul pc. Dopo la prima scoperta e la prima rotura con il mio compagno, poi perdonatami, credevo di essere ritornato normale. Ma come il fumatore che riesce a smettere, se rimette per sbaglio in bocca una sigaretta, ripiomba nel vortice del fumo, o il drogato nella droga, io sono ridiventato succube della chat e del pc. Ed ho continuato ad entrare nel e mai come ora venivo contattato da una miriade di ragazzi giovani che volevano conoscermi ed avere rapporti con me. Fino alla conclusione che ho descritto sopra. E' chiaro che sono assolutamente responsabile del male che ho fatto al mio compagno, del mio comportamento squallido, vergognoso, senza giustificazione, che ha dstrutto quel rapporto unico e meraviglioso che non potrà mai più ritornare: la sua fiducia l'ho distrutta toalmente! Ora però vorrei sapere, dopo questa lunga esposizione: può essere che la mia sia una malattia mentale? Può essere che nonostante il mio impegno anche forte, io non riesca da solo a staccarmi da questa droga ricorrente della chat e del "rimorchio" virtuale. Le assicuro che per me il massimo dell'eccitazione e della soddisfazione consisteva nel conquistare, ma di incontr ne ho avuti solo due (considerato anche il finto ragazzo, cioè il mio compagno), ma senza assolutmente ricercare il rapporto fisico o sessuale, ma quale soddisfazione finale nel capire chi avevo davvero "conquistato", magari anche ferendo l'altra persona che sperava nel rapporto (come nel primo caso). Se questa è una "malattia", se c'è una terapia, sono disposto a tutto per dimostrare comunque al mio ex compagno che era qulcosa che andava anche oltre la mia forza di astensione da cioò. Che la lontananza e la solitudine mi aveva fato ricadere nel marciume, ma che per non ricadervi in futuro, sono disposto a tutto per uscirne definitivamente. Anche se so che questo non mi farà purtroppo recuperare la nostra meravigliosa storia d'amore, almeno vorrei avere la soddisfazione di dimostrargli, a posteriori, che ho davvero fatto di tutto per uscirne e che non sono un maiale pervertito, come lui mi ritiene.
Mi scusi Dott. Cavaliere per questa lunga mia, capisca il mio stato d'animo e la necessità di risollevarmi dal fango nel quale sono ormai sprofondato!
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