Sara Età: 27 Salve, ho 27 anni e da quasi un anno ho una relazione conun uomo di 41. All'inizio della storia la differenza d'età non era percettibile, almeno da parte mia, anche perché il mio compagno ed io abbiamo uno stile di vita ed interessi per molti aspetti simili. Ma, adesso che la relazione si sta consolidando, si sono create situazioni che mi hanno causato disagio. I suoi parenti, in particolare suo padre, non vedono di buon occhio il nostro legame, e non ne fanno mistero, nemmeno davanti a me.Troppo giovane, timida, fragile, senza obiettivi ed ambizioni di crescita: non sono laureata, ho un lavoro part-time che mi piace e non ambisco a raggiungere un diverso status economico e sociale. Il mio compagno non si è mai lamentato per il mio modo di essere; a volte mi parla di un lavoro migliore che potrei avere, di corsi che potrei frequentare... ammetto che queste considerazioni a volte mi dispiacciono, mi fanno sentire piccola, forse inadeguata, ma restano sporadiche ed hanno un tono di proposta, mai di rimprovero. Ora, il problema è tutto mio: la disapprovazione dei suoi parenti mi colpisce in un aspetto di me molto fragile, forse in fondo vorrei essere quello che loro desidererebbero, una donna forte e vitale, piena di interessi e di curiosità. Ho diversi episodi depressivi alle spalle e tuttora mi curo con antidepressivi;ho ancora momenti di down, ma il periodo in cui sono stata rinchiusa in casa per settimane a piangere mi appare lontano.Ho paura, paura di non essere adeguata e di non riuscire ad interagire con persone che hanno questa visione di me.Grazie per avermi letta, sarò grata a chiunque vorrà inviare un suo commento.
1 commento:
"ho paura, paura di non essere adeguata e di non riuscire ad interagire con persone che hanno questa visione di me". Mi ritrovo molto in queste tue parole. Sono una ragazza di qualche anno più giovane, con alle spalle un episodio di depressione. E quando quelle giornate infinite senza un senso, dove tutto appare troppo faticoso, e le sensazioni rimangono costantemente in equilibrio, poi svaniscono poco alla volta,ma ti trovi però poi a gestire quel senso di indaguatezza (e di fragilità) circa l'immagine che pensi gli altri vorrebbero di te. Ma l'immagine che tu, tu soltanto, vorresti per te stessa qual'é? E ancora: scrivi di come ti senti, di come ti vedono, di come pensi ti vorrebbero vedere ma tu invece, che immagine hai di te adesso? Personalmente leggo solo molta confusione tra quello che sei e l'inadeguatezza che ti suscita la visione che dici hanno di te.
Discorso un pò ingarbugliato, e forse ho detto un sacco di scemenze che nulla hanno a che fare la con tua storia, quindi mi scuso in anticipo! In caso contrario, spero che il mio commento ti possa essere utile..
Un abbraccio
Anna.
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