riva Età: 59
Per la seconda volta nella mia vita, sono ricaduta in un legame devastante. Ambedue con sacerdoti. Il primo l'avevo contattato per aiutarmi a tirare avanti un matrimonio disastroso; l'aiuto è stato una corte serrata a me che, per il mio vissuto infantile ed adolescemziale sono una affamata d'amore. Allora avevo pensato che se una persona cosù dice di amarti, vuol proprio dire che il sentimento è forte. Mi accontentavo che mi amasse anche sacrificando la parte della sessualità per non sentirmi troppo in colpa e salvaguardare anche lui. Ben presto mi serviva più dell'aria per respirare: sei anni di apparizioni e sparizioni, sono diventata 40 chili ecc.
Ne sono uscita e ho messo a tacere tutte le mie emozioni,ho rivestito i ruoli che dovevo rivestire senza concedere niente al sentimento e alle emozioni.
Cinque anni fa mi è stato diagmosticato un tumore, la paura e le sofferenze sono state di molto inferiori a quello che avevo sofferto allora. Il luglio scorso un altro sacerdote ha cominciato a mandarmi messaggi e a scrivermi cose gentili. L'ho pregato di lasciare perdere, gli ho detto di non farmi del male, mi ha promesso che non me ne avrebbe fatto, mi ha corteggiata, amata tanto che credevo fosse l'uomo dei miei sogni pur sacrificando la sessualità per scelta di entrambi. Mi sembrava una persona equilibrata, ci sono ricascata, ora si defila, non si fa trovare e io sono alle solite, non mangio, vomito, vivo attaccata al cellulare, mi riompio di tranquillanti perchè non so dove starem come trovare pace. Faccio fatica ad andare al lavoro, ogni mattina devo violentarmi per alzarmi. So che sembro ridicola per la mia età e me ne vergogno, ma probabilmente questo punto è rimasto per me troppo vuknerabile. Ho iniziato una terapia psicologica. Speriamo. per ora desidero solo che torni.
Grazie
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