mercoledì, agosto 15, 2007

TROVARE LA LUCE DELL'USCITA

eleonora N° di riferimento: 298753367 Età: 41 Ho capito con l'esperienza che il nostro io è davvero un labirinto tortuoso, dove la luce dell'uscita si intravede poco a poco. Credo che la mia sia una storia complessa, innamorata a 14 anni di un ragazzo di 17, una storia fatta di promesse come tante, ma nel frangente dell'adolescenza, sicuramente non ho saputo cogliere i segnali che potevano allarmarmi. A 16 anni ero incinta ma non dispiaciuta, anche se piccola credevo nei miei sentimenti ed anche nei suoi. ci siamo sposati prima che il bimbo nascesse ed io ero felice, continuando ad ignorare i famosi segnali. A nemmeno 17 anni vivevo con mio marito e il mio bambino. Non riesco nemmeno a trovare le parole adatte per spiegare il seguito. In breve, lui aveva un lavoro da dipendente che ci consentiva di vivere ma dopo4 anni DECIDE di mettersi in proprio, lo assecondo ci proviamo ma le cose non vanno affatto bene, cosi in poco tempo mi trovo a vivere con la costante presenza degli ufficiali giudiziari per le morosità. Ovviamente senza un contributo fisso anche la gestione della casa diventa difficile, e la situazione debitoria cosi raddoppiava. Intanto passano gli anni ed io comincio a lavorare, accollandomi quasi per intero le responsabilità della famiglia in quanto il suo contributo restava saltuario, la ditta la chiude ma di lavorare DA DIPENDENTE NON NE VUOLE NEMMENO SAPERE. questi anni vengono inoltre conditi da maltrattamenti morali che a parole non riesco davvero a spiegare e periodi di dedizione alla bottiglia da parte sua. e intanto gli anni passano ed arriva un'altra figlio. intanto lui lavora sempre non da dipendente ma non riuscendo (a volte per lunghi periodi) a provvedere neppure a se stesso ed io continuo a lavorare e a provvedere ai bisogni primari di tutti. lui continua a sperare di lavorare per diventare (sperando) ricco, una esigenza che io non ho mai provato, perchè DAVVERO penso che i soldi non siano tutto nella vita.la nostra vita è andata avanti con battaglie da parte mia per fargli cambiare idea, ma non ho mai ottenuto risultati, ma allo stesso tempo accettavo passivamente tutto quanto accadeva...e passano gli anni tutti uguali fatti di dolore lacrime e sacrifici. improvvisamente, la vita a volte è davvero imprevedibile, ci accade una cosa incredibile, una vincita sostanziosa. cosi dopo avere acquistato un'appartamento resta una bella cifra. lui comincia a dire chè ha un sacco di idee per una azienda che potremmo lavorare insieme, che ora che c'era la possibilità di autofinanziarsi davvero le cose sarebbero andate bene. e cosi penso che forse fino ad allora ha avuto solo poca fortuna e che fosse giusto che io lo appoggiassi, e che avrebbe avuto davvero la possibilità dimostrare le sue capacità.e ci ricasco, gli credo per l'ennesima volta. lascio il mio lavoro e incomincia per me davvero un incubo. sono passati 7 anni e non ho più niente. non solo nel frattempo per avere maggiori crediti bancari ha firmato a mia insaputa e a mio nome titoli di pagameto come cambiali ed assegni. in quanto lui, già precedentemente protestato dalla prima esperienzadi lavoro autonomo aveva intestato tutto a me. continuo a darmi della stupida non trovando il coraggio e la forza di fare quello che io già so sia la cosa giusta. sicuramente c'è qualcosa in me che non va, ma come si fa a mandare tutto all'aria provocando dolore ai miei figli?? o questo è per me solo un alibi perchè sono fondamentalmente una persona vigliacca? vorrei un'indicazione per trovare la luce dell'uscita.
E' possibile che usi i figli come alibi, mentre i veri motivi della sua perseveranza, che non è certamente inferiore a quella di suo marito, sono ancora a lei ignoti. Chisà che i desideri di suo marito non siano, seppure in maniera incosapevole, anche i suoi. Il suo ruolo di vittima non le è stato imposto, ma e anche una sua scelta. Solo quando avrà fatto chiarezza dentro di sè su questi aspetti troverà la luce per la via d'uscita. Saluti

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