N° di riferimento: 736473954 Età: 25 Salve Dottore, avrei bisogno di un aiuto esterno per poter superare questa situazione, mi sto rendendo conto di non essere in grado di risolverla o quantomeno di capirla. Il mio problema è di natura affettivo. Sono quasi 4 anni che sto con la mia ragazza, il mio amore per lei non è messo in discussione e pare neanche il contrario. Fino a due mesi fa tutto era OK, finché non uscì la volontà, da parte sua, di voler partire per fare animazione in un villaggio vacanze. Inutile confessarLe la mia gelosia, può ben immaginare come siano numerose le “distrazioni” in un villaggio vacanze, d’estate, lontano dal ragazzo, in mezzo a tanti animatori carini e sicuramente simpatici.Premetto, non sono un tipo ossessivo o tanto meno geloso, (naturalmente nella norma, e la cosa è confermata anche dalla mia ragazza), non le ho mai proibito nulla, anzi, tanto per farLe capire, siccome non abbiamo gli stessi gusti musicali, spesso va a ballare con le sue amiche, non ci sono stati mai problemi. Ci sentiamo in continuazione ed ogni momento libero lo trascorriamo insieme, anche i rapporti con la famiglia sono ottimi, e “noi”, abbiamo sempre dato per scontato, di passare il resto della nostra vita insieme (se non ci credi a 25 anni…). Fatto sta, che saputa la sua volontà (non proposta, forse perché conoscendomi bene sa che non le proibisco nulla) io riflettei molto, e le parlai; le feci notare la nostra situazione, in sostanzia le dissi: dopo 4 anni la rootine è inevitabile (non deve essere però per forza una cosa brutta), ed le distrazioni sono sempre in agguato, aiutate soprattutto dalla lontananza; insomma è facile inebriarsi di un animatore (che hanno la fama di essere ottimi “rimorchiatori” come si dice a Roma). Ebbene, dopo solo una settimana la mia ragazza mi viene a dire che non è più sicura del suo amore per me, si sente oppressa dalla situazione e che le ho aperto gli occhi, vorrebbe una pausa, ma conoscendomi, non me la chiede, tanto sarebbe inutile. Ci lasciamo. Sono stato, Le assicuro, veramente male. Dopo un’altra settimana, torna da me dicendomi, che è sempre stata innamorata di me, anzi ora lo è ancora di più, era solo confusa, abbiamo chiarito un po’ di cose, e ci siamo detto tutto, quello che andava e quello che non andava, pronti per stare insieme di nuovo, più forti di prima. Insomma una crisi dopo un po’ è del tutto accettabile…Fatto sta Dottore che io ho perso la fiducia in lei. Glielo anche detto, ho provato a lasciarla, ma lei è stata comprensiva e disposta ad aspettare tutto il tempo necessario. Ormai è passato un mese da quando ci siamo rimessi insieme, apparentemente sembra tutto OK, ma la realtà è che io sto male ed il problema è solo il mio.Tre giorni fa torna dal provino (con esito positivo), lei è felice, io non le faccio pesare questa mia insofferenza, o almeno non in modo così drammatico. Sono stato tre giorni senza dormire! Non l’ho mai chiamata per non essere pesante, mi chiamava lei appena poteva, ho passato le notti aspettando un sms, e quando me li mandava non ero felice! Come se me li mandasse per farmi stare tranquillo, mentre lei faceva altro…, mi ha raccontato che ha dovuto dormire nella hall dell’albergo per lasciare la stanza alla sua compagna che aveva conosciuto quella sera un animatore (o forse sarà il contrario?); ebbene io le credo, ma sto male lo stesso. Non capisco questo suo desiderio improvviso di partire, non siamo mai stati lontani più di una settimana, e passare tutta l’estate “da solo” (notare: da solo, non senza di lei!) mi sembra di andare al patibolo, e sinceramente non capisco perché devo stare male. Ho deciso di lasciarla! Non sopporto più questa situazione, ma mi chiedo, il mio è egoismo, gelosia, o tutto ciò è legittimo? Mi sento abbandonato o meglio non amato, nonostante lei faccia di tutto per dimostrarmelo, mi sento una persona di cui lei può (ma non vuole) fare a meno, mentre per me non è cosi. Forse il suo è amore, non il mio. La mia è insicurezza, fragilità. Mi ha confessato che se la lasciassi starebbe male, ma poi si riprenderebbe, perché lei ha un carattere forte, ma non vuole rinunciare a me , perché mi ama e mi ha scelto. A differenza mia; se lei mi lasciasse non vedo niente di buono per il mio futuro, ho provato la sensazione di abbandono, e non riesco più a togliermela di dosso,non esco più, mi sento solo, passo le serate a casa, non riesco più a studiare, ho un magone al cuore,la verità è che per me non ci siamo mai rimessi insieme. Le potrei anche chiedere di non partire, ma non oserei mai perché non è giusto, lei deve fare la sua vita, non voglio vietargli nulla. Sono arrivato al punto di non sentirmi giusto per un tipo come lei, penso che avrebbe bisogno di una persona più allegra, che la faccia ridere, che la faccia uscire più spesso (forse un animatore???), e non di un tipo come me, che passa i sabati sera sulle dimostrazioni matematiche. Lei dice di tutto ciò che ha bisogno solo di me. Ma Le chiedo (non esigo di certo risposta), è giusto che passi tre mesi (90 notti insonni) così? Forse lasciarla non è la giusta soluzione, la perderei sicuramente, e se ami una persona e lei ti ama sei proprio fesso, ma io non ce la faccio più! Da quando mi ha lasciato è uscita tutta la mia paura e insicurezza, non ho avuto neanche il coraggio di rimettermi la fedina. (lei però l’ha messa!). Grazie per aver letto questa lettera fino in fondo. Attendo risposta, non risposte. Grazie ancora Dottore.
Al di là di possibili ragioni obiettive ed oggettive sull'esperienza che vuole fare la sua ragazza, è un'altro l'elemento su cui riflettere. Tutto ciò ha messo in evidenza le sue fragilità, le sue insicurezze, aldilà, lo ripeto, di possibili ragioni che lei può avere. Dunque, ammesso che lei abbia ragione, che la sua gelosia sia normale, e l'intensità con cui le vive che lascia perplessi e su cui bisogna interrogarsi. E non c'è una risposta ma tante risposte da doversi dare per capire perchè soffriamo così. Solo dopo che abbiamo effettuato ciò possiamo decidere che cosa fare. Utile potrebbe essere parlare con l'altra di tutto questo (non solo della situazione oggettiva e della propria gelosia) e tentare, nei limiti del possibile, di fare questo percorso interiore insieme. Cordiali saluti. Dott. Roberto Cavaliere
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