Silvia Età: 34
Salve, mi chiamo Silvia
la ex moglie del mio compagno ha ottenuto durante la causa di separazione ancora in corso, l'ottenimento di un percorso di mediazione familiare dal giudice. I bambini passano molto tempo con il papa e me avendo l'affidamento congiunto, ma la ex non riconosce la mia presenza ed anche davanti ai bambini finge che io sia invisibile. la situazione è molto difficile ma con i bambini ho un rapporto stupendo. Vivo questa imposizione del percorso come una minaccia per la nostra serenità che abbiamo ottenuto a fatica e superando molte provocazioni.
Nonostante tanti tentativi di dialogo il mio compagno a sempre ricevuto insulti. Mi chiedo come è possibile con una causa in corso e usando questo strumento del percorso in modo coercitivo e non come opportunità a vedere in questo un risvolto positivo? le sedute devono essere fatte dai genitori insieme o anche separati?
non ho mai cercato di sostituirmi alla mamma e non è mia intenzione, ma come possiamo vivere tutti sotto lo stesso tetto con armonia se la mia presenza non viene riconosciuta e continuamente schiacciata?
possibile che l'equilibrio e l'impegno che un compagno mette nell'aiutare il papa (senza sostituirsi in nessun modo alla mamma) non abbia nessuna rilevanza?
se avete un consiglio da darmi lo accetto volentieri, amo il mio compagno e anche con i bambini ho un bellissimo rapporto, ma così è molto dura andare avanti.
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