Chi Età: 35 Sono assieme al mio ragazzo da 5 anni.
Non ho storie difamiglie disfunzionali o altro alle spalle, ma sono stata educata a seguire valori importanti, quali il rispetto degli altri e la generosita'.Ho avuto qualche storia importante prima del mio attuale ragazzo e guardandomi indietro, non credo che fossero storie di dipendenze (o codipendenze affettive).
Da due anni il mio ragazzo soffre di depressione, l'anno scorso ha iniziato a curarsi da uno psicoterapeuta e ad assumere antidepressivi. Le cose sono notevolmente migliorate, ma io in questo periodo mi sono lentamente annullata.Per stargli accanto ho trascurato famiglia e amici, facendo salti mortali sul lavoro (sono infatti spesso in viaggio). Ora il mio ragazzo ha quasi completato un master (deve solo fare la tesi) e gli hanno offerto un lavoro che, nel nostro campo, e' considerato l'apice della carriera...e lui cosa fa? Ha avuto una discussione con il prof della tesi e da quel momento ha deciso di non fare piu' la tesi e di rifiutare il lavoro (al momento lavora per una azienda, ma ha gia' dato le dimissioni, finira' di lavorare la' a fine settembre). Inutile dire che io mi sono sentita svuotata, il mio primo pensiero e' stato:io non ce la faccio, non ce la faccio piu', mi sono poi ritrovata a scrivere ad un'amica: "Il problema e' che un po' mi sento in colpa…..in teoria i momenti in cui si dovrebbe poter contare sulla persona che si ama sono proprio i momenti difficili….ma fino a che punto si puo' arrivare? E' (moralmente)giusto tutelare se stessi e la propria salute?"Ora sono via per lavoro e se non lo sento, mi viene l'angoscia, lo chiamo 10volte al giorno per tentare di capire se e' rinsavito, se non risponde mi viene il batticuore....la cosa mi ha spaventato e, dopo aver letto il suo articolo, ho deciso di ridurre le telefonate e tentare di "godermi la vita"anche se non so come sta lui.
Mi chiedo: sono diventata o sto diventando co-dipendente? E' moralmente giusto lasciare la persona che si ama in balia di se stessa o sono io che non riesco a fidarmi del fatto che lui sia in grado di rimettersi in piedi a modo suo e da solo?
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