Egregio Dott. Cavaliere,
ho letto con attenzione la pagina sulla sindrome di Rebecca. Ho cercato nell'elenco a lato di trovare "il mio caso" e non ci sono riuscita.
In parole brevi Le espongo il mio problema.
Ho cinquant'anni, divorziata da oltre vent'anni e con un figlio di anni ventidue. Quattro anni fa ho conosciuto un vedovo con due figli. Ha perso la moglie dopo una lunghissima malattia.
Il nostro è un rapporto che funziona, ci vogliamo bene, viaggiamo, le vacanze sempre insieme, generoso e attento nei miei riguardi.Abbiamo superato momenti difficili insieme, come ad esempio il lavoro, la precarietà, la lontananza.
Una settimana fa mi ha comunicato tra una chiaccherata e l'altra che ha deciso, quando morirà, di farsi cremare e di farsi tumulare nella tomba della defunta moglie.
Io ci sono rimasta molto male ma talmente così male che ho deciso di non sposarlo più (era nei nostri progetti futuri). Lui è rimasto stupefatto della mia scelta.
Aggiungo, inoltre, che lui è molto legato alla famiglia della defunta moglie. Cognati, suocere, nipoti abitano a pochi metri da casa sua, lo considerano uno della famiglia, insomma e mal digeriscono l'idea di una nuova compagna (sono siciliani, chiusi, dicono che sarebbe un tradimento e che dovrebbe vivere nel ricordo della moglie).
Quando mi sento un pò triste mi rincuoro vedendo un film di Truffaut - La stanza verde - dove si racconta di un uomo che dopo aver perso la moglie cerca di recuperare tutti gli oggetti persi della defunta posandoli accanto alle foto come delle reliquie. Progetta di costruire una tomba faraonica con altri defunti perchè a suo dire i vivi dimenticano facilmente i morti.
Finirà in tragedia.
Cordiali saluti.
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