martedì, giugno 06, 2006

SI PUO' CHIAMARE AMORE

Alice N° di riferimento: 21714065 Età: 32 Gentile dott. Cavaliere, pensi che il primo pensiero nel scriverle questa mail è stato: "sarà veramente uno psicologo o solo una persona a caccia di storie?" Ho 32 anni, sono carina e abbastanza intelligente, non ho mai avuto troppi problemi con gli uomini, sicuramente non trovavo la persona con cui condividere un po' più di me stessa, e di questo ne soffrivo. Poi ho incontrato L., ed è stato tutto mirabolante, vulcanico, passione allo stato puro, Amore. Lui era sposato da 11 anni ed appena ci siamo conosciuti non abbiamo più fatto a meno l'uno dell'altra. Lui ha lasciato subito e non senza evidenti difficoltà la moglie e finalmente dopo sei mesi siamo stati liberi di vivere la nostra STORIA. Io ero abbastanza titubante all'inizio, non mi andava di mettermi in mezzo a certe cose. Ma i suoi passi non lasciavano dubbi. Avevo incontrato l'Amore, pensavo, quell'amore che supera ogni difficoltà, ogni situazione, ogni cosa, quell'amore che si incontra una sola volta nella vita. Poi ho scoperto che lui aveva delle perversioni a livello comportamentale e sessuale. Il mio principe azzurro mi teneva nascosto tutto un mondo di bugie, tradimenti, sotterfuggi che nemmeno sapevo potesse esistere. L'ho lasciato. Dopo nemmeno un mese, mi ha giurato che la vita senza di me non era niente e che aveva capito i suoi errore e che non l'avrebbe mai più rifatto. Sono passati due anni e siamo ancora qui. E sono ancora qui. Siamo andati a vivere insieme. Ed è stata una convivenza felice su molti punti, non sul fatto che al di fuori di noi, non condividiamo praticamente nulla. Nonostante i miei sforzi di avere amici in comune, tranne quelli in coppia, i suoi amici gli ha sempre voluti vedere da solo, dicendomi che "Sono i SUOI spazi" e che dovevo rispettarlo come lui rispettava me nel non fare più certe cose. Continuava a dirmi tutto il suo amore e stavamo decidendo del nostro futuro, di cambiare città, comprare casa, avere una famiglia, quando ho scoperto che mi stava tradento con un altra. Lui ha negato fino all'ultimo per poi mettermi di fronte alla scelta. Lui mi ama e vuole stare con me, ma solo se io accetto il fatto che lui vuole anche avere altre storie. E così dovrei fare io. Che non significa mettere in discusione il nostro rapporto, ma condividerne anche un'altra parte, essere complici. Io sarei il suo punto fermo per la vita, e le altre solo curiosità ed emozioni forti. Che lui ha tentato di reprimersi ma è stato inutile. E non può farci niente. Io penso di aver vissuto un rapporto come in the truman show. E la cretina sono stata io. Ma si può veramente amare una persona e trattarla in questo modo? Si può veramente pensare che lui non è così ma sta solo vaneggiando perchè magari ha qualche cosa che non so, ma che non posso essermi innamorata di un essere talmente vile? Si può veramente essere così subdoli e spietati da guardare una persona negli occhi e sorridergli mentre la pugnali alle spalle? E perchè penso ancora di sapere che cosa è bene per lui? perchè penso che sprofonderà sempre più in basso, preoccupandomi, senza invece pensare che la sfortuna sarà delle persone che incontrerà che avranno alla fine solo delusione e dolore? Non mi sento più capace di distinguere le cose ed i colori. Vedo il marcio ovunque e in sostanza tutto questo è per chiederle una cosa, Tutte le persone ed i rapporti d'amore sono così, ci si tradisce ed alla fine si deve accettare per stare insieme? Continuiamo a dormire nello stesso letto, aspettando il giorno del mio trasferimento, quasi come se niente fosse, ed io mi sento a volte peggio ed avolte meglio. Niente di questa storia è stato normale...nemmeno il lasciarsi.Sono molto confusa. Si può questo chiamare Amore? Grazie
No, questo non si può chiamare amore, e fortunatamente non tutte le storie d'amore vanno in un certo modo. Ma al di là di tale risposta ovvia, la invito a riflettere. Una riflessione che dovrebbe essere intrapresa da chiunque precipiti in simili relazioni: Perchè accetto simile relazione? E' veramente amore o passione? Rispondere a sè stessi su tale domande è il primo passo per uscire dal tunnel di relazioni distruttive. Cordiali saluti.
P.S.: Sono un psicologo a caccia di storie. Perchè come psicologo ritengo che leggere storie ed identificarsi in esse sia anche di riflessione, di sostegno ed in parte terapeutico.


Perchè accetto simile relazione?
La risposta è perchè mi rendeva felice, non vedevo certe sfumature o forse non volevo vederle.Mi sembrava buono ed avevo bisogno di credere che esistesse anche per me un po' di felicità, che qualcuno mi potesse AMARE, me per come sono, per la felicità che posso dare. E mi sembrava così.Mi sentivo protetta dal mondo con lui, che niente potesse succedere, che il mondo non potesse farmi del male, lui stava ad ascoltarmi. Forse non mi rendevo conto che quello da cui dovevo proteggermi era lui. Se avesse visto i suoi occhi mentre mi diceva quanto mi amava.Lui mi ha sempre accusata di chiamare amore solo quello che io intendevo amore e non il suo. E forse è per questo che mi sono posta tante domande. Ho paura.La sua indifferenza per la fine della storia è sconcentante, da parte sua quasi che non fosse successo niente. Io per prima ho capito che questo aveva solo un nome "relazione autodistruttiva". Lascierò questa casa a breve, e spero solo di dimenticare più in fretta possibile e di recuperare quella fiducia che mi permetterà di amare ancora qualcuno.
Non voglio vederlo mai più, e questo è ancora più doloroso.

P.S.: Grazie...si ha ragione, parlarne e riflettere su altre esperienze è terapeutico.Saluti

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè accetto simile relazione?
La risposta è perchè mi rendeva felice, non vedevo certe sfumature o forse non volevo vederle.Mi sembrava buono ed avevo bisogno di credere che esistesse anche per me un po' di felicità, che qualcuno mi potesse AMARE, me per come sono, per la felicità che posso dare. E mi sembrava così.Mi sentivo protetta dal mondo con lui, che niente potesse succedere, che il mondo non potesse farmi del male, lui stava ad ascoltarmi. Forse non mi rendevo conto che quello da cui dovevo proteggermi era lui. Se avesse visto i suoi occhi mentre mi diceva quanto mi amava.Lui mi ha sempre accusata di chiamare amore solo quello che io intendevo amore e non il suo. E forse è per questo che mi sono posta tante domande. Ho paura.La sua indifferenza per la fine della storia è sconcentante, da parte sua quasi che non fosse successo niente. Io per prima ho capito che questo aveva solo un nome "relazione autodistruttiva". Lascierò questa casa a breve, e spero solo di dimenticare più in fretta possibile e di recuperare quella fiducia che mi permetterà di amare ancora qualcuno.
Non voglio vederlo mai più, e questo è ancora più doloroso.

Anonimo ha detto...

Grazie...si ha ragione, parlarne e riflettere su altre esperienze è terapeutico.Saluti