kumbe N° di riferimento: 782792331 Età: 22 Buongiorno,sono una ragazza di 22 anni, fidanzata da quasi un anno con un coetaneo. Mi ritengo una persona con un discreto equilibrio, con tanti interessi e con la necessità di fare tante cose per sentirsi bene. Sono consapevole anche di avere un'emotività un pò soffocata nel corso degli anni, sono diventata piuttosto razionale e non sono mai stata capace di cosiddetti "colpi di testa", non ne ho mai visto l'utilità, a volte soffrendone. Da un punto di vista affettivo, sono sempre stata piuttosto frenata, al di là di una cotta a 14 anni per un coetaneo, che peraltro avevo preso in modo esageratamente serio, mi sono spesso infatuata di uomini più vecchi di me, senza peraltro azzardare nessun passo avanti. La mia vita è sempre stata riempita da attività, anche molto gratificanti, in svariati campi. All'amore ci pensavo, ci soffrivo, ma continuavo ad andare avanti "facendomi le spalle grosse" . Per motivi di studio ora mi trovo all'estero, e ci rimarrò per 6 mesi. questa mia scelta, fra l'altro decisa prima che io e il mio ragazzo ci conoscessimo, ha portato non poche tensioni nella nostra relazione: nel periodo antecedente alla mia partenza sono state innumerevoli le discussioni sul modo in cui ci saremmo sentiti, sulla frequanza con cui ci saremmo visti ecc, tanto che si passava più tempo a discutere sul dopo che a stare tra di noi . Da parte mia, mi sentivo determinata a vivere quest'esperienza imparando a gestire anche i momenti di nostalgia, come vera occasione per mettermi alla prova e crescere, mentre per lui era fondamentale sapere di potersi vedere. Premetto che lui soffre di solitudine, e spesso mi sono resa conto di agire per alleviare questa sua condizione più che per spronarlo ad affrontarla: trascuravo i miei amici, le mie attività, anche lo studio, per essergli vicina, perchè anch'io in passato avevo sperimentato questa situazione e sapevo cosa voleva dire; mi sono progressivamente chiusa in un mondo fatto dai nostri "problemi": cosa fare il week end, quando vedersi, possibilmente non a casa mia; ma nonostante questo per lui sono sempre stata poco presente, avrebbe quasi voluto che andassimo avivere insieme, dato che stiamo a 40 km di distanza. Il primo periodo qui è stato duro, sono arrivata ad arrabbiarmi con lui per le telefonate di 1 ora o più che mi faceva ogni giorno dicendomi "non ce la faccio", mi sono sentita progressivamente disinnamorata e cinica nei suoi confronti, anche in seguito alle continue domande del tipo: "ma tu non hai voglia di vedermi?" che lui mi rivolgeva. L'ho fatto per difendermi, credo, dalla sua sfiducia mei miei confronti e dal suo pessimismo. Ho cominciato a dubitare del mio amore e addirittura a non sapere più che cosa voglia dire amare. Brividi non ne sento più, ma forse non li ho mai sentiti, dato il mio rigido autocontrollo (dettato anche dall'educazione che ho ricevuto). Anche i nostri rapporti sessuali per me non sono mai stati pienamente soddisfacenti, appena mi rendo conto della situazione la razionalizzo e perdo il coinvolgimento. La scorsa settimana, al culmine di un periodo in cui io mi sentivo spenta, gli ho detto che avrei voluto lasciarlo, e da allora ha cercato di cambiare: ci sentiamo ogni 3 giorni, lui cerca di andare avanti con la sua vita e io con lamia. Ma io sono sempre sul chi vive, attendo da un momento all'altro che lui ricada nel solito meccanismo. Inoltre da due notti faccio sogni strani: ho sognato di dormire con lui in una stanza di casa mia, ma nel letto a fianco al nostro dormiva un ricercato per l'omicidio di due donne. Io avevo paura, non riuscivo a chiudere occhio anche se lui mi sussurrava di non avere paura e ho chiamato la polizia. Ma da questa scena si passa repentinamente ad un'altra situazione: mi ritrovo in uno studio di un terapeuta, al quale mi ero rivolta per sbloccare le mie paure nei confronti della sessualità, mi fido ciecamente di lui (molto più anziaano di me). Mi parla di sortilegi dai quali mi deve schermare, cose in cui non credo e che mi incutono soggezione, e mi fa una sorta di controsortilegio, consistente in una serie di manovre e di contorsioni; mi sento bene, come dopo una nuotata in piscina. Alla fine, senza alcuna eccitazione nè desiderio da parte mia, ma solo per ringraziarlo, con assoluta naturalezza lo bacio e lo accarezzo, semplicemente apprezzando il contatto con la sua pelle, come se non avesse alcun significato. A questo punto esco dallo studio e chiamo il mio ragazzo dicendogli che non possiamo più stare assieme, che la sua presenza mi dà ansia e che se non voglio compromettere la mia stabilità emotiva non posso più frequentarlo. Ora io le chiedo: da che cosa posso capire se questo mio cinismo nei confronti di questo ragazzo non sia solo un risultato di tante ferite che mi ha inferto nel corso degli ultimi mesi oppure un segnale di un sentimento che non c'è più? Non riesco più a dirgli "ti amo" perchè lui più volte ha messo in dubbio il fatto che l'amassi; per lui quello che facevo era sempre insufficiente, lui si sarebbe comportato in modo più irrazionale e istintivo, mi avrebbe fatto delle improvvisate, se ne sarebbe fregato di tutto (ha perso un semestre, nb,perchè si sentiva totalmente preso da me e non riusciva a studiare); nonriusciva a comprendere il mio attaccamento alla famiglia e le difficoltà che dovevo affrontare ogni volta quando mi fermavo a dormire da lui, le lott econtro i miei sensi di colpa e contro gli sguardi dei miei genitori,r assegnati. E nonostante questo lui ha spesso sparato a zero contro la mia famiglia, cosa che io non mi permetterei mai di fare. Mi rinfaccia di non essere trasparente nei suoi confronti e di non volergli dire tutto quello che ho nel mio intimo, ma io sento di aver bisogno della mia libertà e del mio spazio privato. Sono felice di essere lontana da casa, ora, perchè in un certo senso posso respirare, e mi sento meno "tra due fuochi". Altre volte però sa essere così intuitivo e mi sa capire così bene che mi sembra addirittura un'altra persona. Sto sbagliando? La ringrazio per la sua risposta. Kumbe
Per quanto riguarda i suoi sogni posso solo dirle che sono molto significativi e possono fornirle una chiave di lettura della sua attuale situazione. Purtroppo proprio la loro complessità e significativà rende impossibile una interpretazione online. In riferimento alla relazione mi sembra d'intuire che essa si regge sulle insicurezze, seppur diverse, d'entrambi. Vanno risolte tali insicurezze ed i correlati blocchi affettivi, prima individualmente, per poi ritornarvi a sperimentavi come coppia. Saluti
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