sabato, aprile 08, 2006

COME MIO PADRE ?

N° di riferimento: 332782606 Età: 18 Il mio nome è Silvia, ho perso la voglia di vivere, o forse non l\'ho mai avuta.Non l\'ho mai avuta poichè sin da piccola mi sono sempre sentita inferiore atutti.Questo senso d\'inferiorità è stato provocato da \"mio padre\" uomoestremamente autoritario che in 18 anni non ha fatto altro che incutermi timoree farmi sentire una nullità.Mio padre non fa altro che gridare dentro casa, lui non sa nulla di me proprioperchè ho sempre avuto paura di lui.Mia madre non è mai stata presente nella mia vita, anche lei sa poco e nientedi me.La mia infanzia è andata avanti tra solitudine e dolore.Convinta di possedere un carattere forte ho sempre cercato di andare avantinela solitudine più totale.Ma solo ora mi rendo conto di quanto io ne soffra.Questa è stata la mia vita fino all\'età di 10 anni.Anno in qui conobbi M.l\'unica persona che io abbia mai amato.M. è stata l\'unica persona a starmi veramente vicino.Lui ha 27 anni più di me.All\'inizio lo vedevo come il padre che non ho mai avuto, dal momento che eral\'esatto opposto di mio padre, tenero, gentile, premuroso e diceva di volermibene come una figlia.Poi in me cambiò qualcosa. Iniziai a vedere M. sotto un altra luce e da lìiniziai ad innamorarmi di lui.Per diversi anni il mio rimase un amore platonico, poi all\'età di 17 anni mifeci forza e decisi di dichiarargli l\'amore che provavo per lui.Da qui potete immaginare i risvolti.Tra di noi iniziò una storia d\'amore molto profonda tra sotterfugi esofferenze (dal momento che lui era sposato)ma anche innumerevoli gioie. Per laprima volta ero felice. Mi sentivo realizzata, andavo benissimo a scuola eavevo trovato la mia ragione di vita.Ma allo scadere del 2° anno qualcosa cambiò..lui iniziò ad allontanarsi da me,ed io incredula iniziai il mio cammino verso la depressione. Lui era tutto perme avrei anche dato la vita x questa persona. Ho tentato più volte anche ilsuicidio, ma non ho abbastanza coraggio.Avevo perso la mia unica ragione di vita, mi sentivo usata, quella nullità cheero sempre stata per mio padre. Ultimamente mi si è avvicinato un ragazzo, hoiniziato una nuova storia con in testa sempre M. e mi sono resa conto di avercommesso il mio ennesimo errore, questa persona non va bene per me ed io nonprovo assolutamente nulla per lui, invece di starmi vicino ed aiutarmi miattacca mi accusa d freddezza e distacco, in lui rivedo mio padre. Ma resta il fatto che M. mi manca, mi manca eccome, non riesco più a vivere senza di lui.Adesso tutte le mattine mi alzo e penso ad M., anche se so perfettamente chelui mi odia e non vuole più rivedermi, dovrei studiare ma passo i mieipomeriggi a fissare il muro e a piangere pensando a lui.La mia psicologa parlava di elaborazione di un lutto..e poi ha gettato laspugna anche lei..dicendo che sono io in partenza a non volerlo dimenticare.Così abbandonata da tutto e da tutti nel mio dolore sto qui costretta a vivere quando l'unica cosa che vorrei è morire in silenzio per non provare più tuttoquesto dolore.
Nella sua email lei fornisce una probabile chiave d'interpretazione della tua situazione. Il padre che voleva e che trova nell'altro, ma non essendo il vero padre permette al suo inconoscio d'innamorarsene. Ma non è una relazione affettiva "autentica", è un appagare bisogni infantili insodisfatti. L'altro se ne accorge e fa la cosa, forse, più giusta: tronca la relazione. Sono d'accordo con la sua psicologa: è lei che non vuole dimenticare e superare il lutto. Ciò, perchè non è riuscita a sanare l'antica ferita dovuta al mancato "amore paterno". E come se si fosse sentita abbandonata da suo "padre" dopo averlo "conquistato". E su questa ipotesi che deve riflettere e tentare un percorso d'uscita da suo dolore. Si riuscirà se vorrà. Cordiali saluti.

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